Foto Coraggio – archivio Asaps (ASAPS) – Pugno di ferro contro l’inquinamento atmosferico. L’Ue, infatti, ha deciso che la riduzione del C02 dovrà essere molto più drastica di quanto previsto. Il progetto prevedeva di decidere il taglio di C02 con una percentuale variabile dal 30 all’80% in un complicato rapporto fra peso ed emissioni. L’unione, invece, ha stabilito che la riduzione dovrà essere del 60%. Graficamente questo rapporto viene rappresentato con una curva, più questa cresce e meno fatica dovranno fare le case costruttrici, con auto maggiormente inquinanti, a rientrare nei limiti imposti; invece più la curva tenderà a essere piatta e più saranno agevolate le aziende che costruiscono vetture meno inquinanti. In concreto, nel 2012 il limite medio passerà da 130 grammi di C02 per chilometro a 120 grammi, questo grazie a pneumatici o sistemi di climatizzazione migliorie. Inoltre per i costruttori che non rispetteranno i tagli sono previste sanzioni pesanti. In caso di sforamento, rispetto agli obiettivi fissati, si pagherà 30 euro al grammo nel primo anno, 35 euro nel secondo anno, 60 euro nel terzo e 95 euro nel quarto anno. Alla decisione europea si sono opposti, per motivi diversi, tre vicepresidenti della commissione: l’italiano Frattini, il tedesco Verheugen e il francese Barrot. La decisione, però, sembra irrevocabile e molte case costruttrici dovranno rivedere i propri piani e i propri investimenti. I pareri discordanti si basano sul finto interessamento all’ambiente con cui l’Ue ha giustificato questa presa di posizione. Secondo il ministro all’ambiente tedesco, infatti, “l’iniziativa non avrebbe niente a che vedere con la protezione dell’ambiente, ma si tratterebbe di una guerra di concorrenza tra case automobilistiche”. (ASAPS) |
|
|
© asaps.it |