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Notizie brevi 21/12/2007

Allarme sicurezza per le 2 ruote
L’Italia è il Paese più pericoloso

In Europa sono 6200 gli utenti di moto e scooter morti nel 2006 in incidenti stradali
Equivale al 16% del totale, ma questi mezzi valgono solo il 2% del totale dei chilometri percorsi

di Vincenzo Borgomeo

Sono 6200 gli utenti delle due ruote morti nel 2006 in incidenti stradali. Un numero enorme, che equivale al 16% del totale, considerando che moto e scooter valgono solo il 2% del totale dei chilometri percorsi in Europa. L’allarme arriva dall’European Transport Safety Council (ETSC) che da Bruxelles denuncia una situazione che va di anno in anno peggiorando e che allontana sempre di più l’obiettivo di dimezzare le vittime da incidenti stradali entro il 2010.
Ovviamente l’ETSC non manca di stilare la classifica dei "buoni e cattivi": Norvegia, Svizzera, Danimarca e Finlandia sono i posti meno pericolosi dove girare su due ruote. Seguiti poi da Germania, Portogallo, Austria, Svezia, Grecia e quindi da Spagna, Irlanda, Olanda, Francia, Gran Bretagna, Belgio, Estonia e Poland. E’ l’Italia? Non compare nelle classifiche, per la - solita e incredibile - carenza di statistiche.
"E’ una mancanza di dati assoluta, quella italiana - spiega Marco Popolizio, Project Officer dell’European Transport Safety Council - per certi versi pazzesca: mancano del tutto le statistiche perfino sui km percorsi dai vari utenti della strada".
"Una mancanza gravissima - prosegue Popolizio - che rende impossibile inserire l’Italia in questi studi perché il principale indicatore si basa sul numero di km percorsi".
La colpa, come al solito, va tutta all’Istat e al ministero dei trasporti, perché nessuno ha questi dati fondamentali. Ma se è impossibile inserire con metodi scientifici l’Italia nello studio dell’ETSC, è invece possibile farlo per induzione: e qui si scopre che l’Italia è il Paese europeo più pericoloso dove viaggiare su due ruote. Noi infatti abbiamo un parco di due ruote pari al 20% di mezzi e una mobilità corrispondente appena al 3,5% del totale, ma contiamo il 26% delle vittime fra moto e ciclomotori, con punte del 50/60% nei fine settimana.
E, soprattutto, di questo passo entro il 2010 il 40% del totale delle vittime sarà dovuto agli utenti delle due ruote.

da Repubblica.it

© asaps.it
Venerdì, 21 Dicembre 2007
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