(ASAPS) RIMINI, 22 dicembre 2007 – L’allarme, ora, è altissimo: sul mercato del falso arrivano anche prodotti alimentari di marca: l’ovino di cioccolato, le caramelle più famose, l’amaro più conosciuto e poi biscotti, caffé, bibite… tutto falso, tutto contraffatto e la ricerca del fasullo sarà ancora più difficile perché sui tarocchi ci sono anche codici a barre adesivi del tutto fasulli, ma di difficilissima identificazione. La scoperta di questo salto di qualità è stata fatta dalla Polizia Municipale di Rimini, che lavora da tempo ad una delicata indagine coordinata dal Pubblico Ministero Marino Cerioni, e che ha letteralmente smantellato una centrale di smistamento della merce, prodotta in Cina e che una volta giunta nella cittadina romagnola, vedova poi smistata in tutta Italia. La rotta della merce è stata per ora tracciata ma gli interrogativi che vengono posti dagli inquirenti sono molti. Primo tra tutti: quanto è esteso questo traffico? E poi, le conseguenze sulla salute? Le indagini erano partite in estate, durante uno dei tanti sequestri operati sulla spiaggia nei confronti di un venditore da spiaggia Gli agenti erano riusciti a risalire ad un negozio che aveva appena rifornito l’uomo, scoprendo nella perquisizione un rotolo di codici a barre ancora da apporre. Sono arrivati gli ispettori della Nestlé e della Ferrero, della Loacker e della San Pellegrino, e poi è toccato ai produttori dell’amaro Averna, di Stock e di altri ancora. Il falso, davvero ben fatto, ha portato il livello di allarme ad un livello ancora più alto e così sono partire le querele, le indagini sono progredite e gli agenti della Polizia Municipale di Rimini sono arrivati ad un magazzino di Monza, dove migliaia di prodotti contraffatti sono stati scoperti e sequestrati, insieme a migliaia di altri codici a barre. L’operazione ha svelato il retroscena: il grossista di Monza riforniva il commercio al dettaglio di Rimini, in tutto 35 negozi, di cui 12 gestiti da italiani e 23 da cinesi. Quando il cerchio si è chiuso, sono stati sequestrati 25mila giocattoli, 13mila batterie, 10mila occhiali da sole, 4mila prodotti elettrici e 70mila capi d’abbigliamento. Un’immensità di tarocchi, ai quali si aggiungono milioni di prodotti stoccati a Monza che dovranno essere controllati nei prossimi giorni. (ASAPS) |
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