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Rassegna stampa 16/08/2004

Rassegna stampa del 15 Agosto 2004

Rassegna stampa del 15 Agosto 2004

 



Da “Il Gazzettino” del 15 agosto 2004

 INCIDENTI STRADALI

Agente si schianta in moto


 

Ancora vittime sulle strade delle vacanze. A Trento ieri è morto un agente della Polstrada di Riva del Garda, Oscar Bellini, 41 anni, sposato e padre di 2 bimbi campione mondiale moto della polizia: s’è schiantato alle 4 a Torbole. Anche un centauro tedesco è morto in Val Badia. Intanto i poster con le foto di 70 vittime sono stati affissi ieri sulla Ss Flacca a Formia dall’Associazione familiari vittime della strada. Ieri a Trieste si sono svolti i funerali dei 4 giovani morti domenica sulla Romea

 


Da “L’Adige” del 15 agosto 2004

L´agente della Polstrada stava tornando a casa a Mori alle tre di notte.

Nessuna frenata prima dell´impatto fatale
Si schianta il «poliziotto volante»
Oscar Bellini, 41 anni, muore in moto contro le rocce a Nago
Nel 2002 aveva lasciato le gare per dedicarsi alla famiglia
Sconvolti gli amici motociclisti: «Era il più forte.

O ha avuto un malore oppure c´è stato qualche imprevisto»


 

Uno schianto tremendo contro la roccia che costeggia la strada tra Torbole e Nago e la vita di Oscar Bellini è volata via in una tiepida notte d´estate. Per tutti era il «poliziotto volante» e la sua fama se l´era conquistata sulle piste in sella alle potenti moto da gara con cui aveva conquistato vittorie e titoli importanti. Bellini, 41 anni, era di Mori ed era in forza alla Polstrada di Riva. L´altra notte stava tornando a casa, erano da poco passate le tre quando ha perso il controllo della sua Kawasaki Z1000 che come un proiettile s´è schiantata contro le rocce. Per Oscar (foto) l´impatto è stato fatale. Aveva corso fino al 2002, poi decise di dedicarsi alla famiglia. Ma ora a Elena e ai piccoli Amedeo e Leonardo non resta che piangere un marito e un papà ucciso dalla grande passione per le moto.

 


Il dolore dei colleghi. Affranto il comandante Mamone
«Per me era come un figlio»

S. I.


 

Una tristezza infinita, non sanno capacitarsi che Oscar non ci sia più. I colleghi della polizia stradale di Riva del Garda sono sconvolti. L´amico campione se n´è andato. Un nodo alla gola, un vuoto nel cuore. Le lacrime scivolano sulle gote, il comandante della polizia stradale Salvatore Mamone trattiene a stento la commozione. «Un ragazzo solare - dice - una persona cordiale, gioviale, un collega capace, preciso, sempre presente. Sentiremo la sua mancanza in maniera incredibile. C´è da non crederci». Dal 1993 Bellini è in forza alla Stradale di Riva. «Qua siamo tutti come in famiglia. Ed è come se avessi perso un figlio. Per me Oscar era un figlio, per gli altri un fratello. Come in ogni famiglia ci si scontra, si discute, ci si arrabbia, poi un caffè e amici come prima. Era una persona saggia che sapeva ascoltare, chiedeva consigli, si confidava.

Eravamo tutti orgogliosi di lui. Era il nostro fiore all´occhiello, vinceva ovunque in sella alla moto. Era bravo come agente. Si faceva benvolere da tutti. Amava la sua famiglia sopra ogni misura. E proprio ieri (venerdì per chi legge) l´ho rimbrottato. Gli avevo proposto il corso per diventare vicesovrintendente ma lui ha rifiutato: non voleva staccarsi dalla sua famiglia per due mesi. Amava Elena e i suoi figli sopra ogni cosa».

Mamone non capisce l´incidente: «Deve essere successo qualcosa, non è da lui uscire di strada così. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo».

Affranto anche Gino Sembenini che con Oscar ha lavorato alla preparazione di tante gare: «Un buon ragazzo, ci siamo sempre capiti al volo. Andava molto forte in moto, era uno da mettere in pista ai massimi livelli». Anche Sembenini non si spiega il tragico schianto: «Qualcosa di imprevisto deve essere capitato, lui quella strada la conosceva a perfezione, è incomprensibile un incidente così».

 


Il poliziotto volante aveva smesso di correre
A 41 anni si era dedicato alla famiglia e alla divisa

Di DAVIDE PIVETTI


 

Il «poliziotto volante» aveva smesso di correre e forse non sarebbe più tornato su una pista per giocarsi la vittoria come aveva fatto tante volte negli ultimi anni. Ma tutto si poteva chiedere ad Oscar Bellini tranne che di rinunciare alla sua grande passione per la moto, quella di grossa cilindrata, quella che ti regala emozioni forti, che purtroppo non ti può proteggere quando le cose non vanno come dovrebbero.

Oscar Bellini aveva 41 anni. Era nato e cresciuto a Mori, viveva nella sua casa di via Viesi, al civico 37, assieme alla moglie Elena e ai due giovanissimi figli, Amedeo, di 11 anni, e il piccolo Leonardo, solo 6 anni. Una bella famiglia, unita attorno a quel papà, a quel marito, che sapeva sfrecciare in pista, sapeva vincere, sapeva sempre tornare a casa tutto intero, dalle persone che più di chiunque altro gli volevano bene. E sono proprio loro, la moglie e quei due bimbi, a piangerlo oggi che la strada, non la pista, lo ha tradito.

Per la gente di Mori Oscar Bellini era una bandiera. Uno di quelli che partendo dalla borgata si era fatto un nome, questa volta nello sport, nel motociclismo agonistico. Ma lui aveva saputo dividersi bene tra la sua passione, l´impegno professionale e la famiglia. Un tragico destino gli ha portato la morte proprio su una di quelle strada, la salita tra Torbole e Nago, che lui conosceva benissimo, meglio di ogni circuito. Oscar Bellini era agente della Polizia stradale di Riva. Ogni giorno scendeva da Mori per andare a lavorare nella caserma di via Rosmini. E poi fuori, in pattuglia, in moto come sulla «Marea» Station Wagon, su tutte le strade del Basso Sarca e della Vallagarina.

Il «poliziotto volante» come era stato ribattezzato dai colleghi e dai giornali, ha vissuto tutta la vita respirando il fascino dei motori. Fin da piccolo aveva messo gli occhi sui motori a pistoni, iniziando a correre a 16 anni con una Cagiva 125 nel campionato italiano sport production. Da allora è stato un crescendo, un titolo italiano nel trofeo Kawasaki 500 nel 1988, un secondo posto nel campionato italiano sport production, due vittorie nel trofeo Honda Cb 500 ed una nel trofeo Honda Hornet 600, con la felice del prestigioso successo nel Bol d´Or, il campionato mondiale per polizie, sul tracciato francese di Magny Cours. Eh sì perché Bellini ha fatto pure parte del Gruppo sportivo Fiamme Oro.

Nel 2002 la decisione di smettere, quindi nuove e vecchie passioni da coltivare. Oscar continuava a gestire il team «A&B racing 2000». Era lui a cercare gli sponsor, a curare le trasferte, la preparazione dei giovani piloti. Motori anche a quattro ruote, con l´attività di noleggio che aveva avviato con le «Quad», le moto a quattro ruote motrici per escursionismo. Le noleggiava nel garage adiacente al distributore da sempre di proprietà della famiglia Bellini e che il padre Angelo ha gestito per tanti anni, al semaforo di Mori. Ieri tutta la famiglia si è riunita nella casa dei genitori di Oscar. Con il padre anche la madre Elsa Bombardelli, gli zii Dino e Carlo, la sorella Eddi Mattei. Tutti stretti attorno ad Elena e a quei due bimbi che da sempre tifavano per papà.

 


Un carattere gioviale, che sapeva trasmettere positività
Sempre corretto in pista, così attento con i giovani


 

Era un uomo allegro nel tempo libero quanto serio e preparato quando indossava la sua divisa della Polstrada. Oscar Bellini aveva sempre la battuta pronta e ti trasmetteva la positività di un carattere aperto, gioviale. Chi lo ha visto in azione in corsa e chi, come alcuni colleghi giornalisti che ne hanno seguito le gesta sportive, ne sottolinea subito la grande correttezza durante la gare ufficiali e la capacità di trasmettere entusiasmo ai giovani piloti che a lui si sono avvicinati per imparare. Entusiasmo e serietà, perché come Oscar aveva detto in un´intervista rilasciata al nostro giornale due anni fa, ci sono troppi giovani che sulla strada si comportano come se fossero in pista. Lui, invece, non guidava così, neppure dall´alto della sua esperienza. Per questo l´incidente dell´altra sera ha lasciato attoniti tutti quelli che lo conoscevano.

 


Da “Corriere della Sera” del 15 agosto 2004

PATENTINO CICLOMOTORI

«Multe annullate se le scuole non hanno fatto i corsi»


 

ROMA. Motorino sotto sequestro e multa per mancanza di patentino?

I minorenni possono ricorrere al giudice di pace - dimostrando che la propria scuola non ha organizzato i corsi gratuiti previsti dalla legge - vedersi annullata la sanzione e tornare in sella allo scooter.

L’Asaps, Associazione amici della polizia stradale, consiglia di andarsi a vedere i fac-simile per questo tipo di ricorsi, che solitamente vengono pubblicati sulle riviste specializzate di motori.

 


Da “L’Unione Sarda” del 15 agosto 2004

Etilometro e autovelox sulle strade del Ferragosto

Andrea Scano


 

Oltre trenta uomini e una ventina di mezzi fra pattuglie delle forze dell’ordine e autocisterne dei vigili del fuoco vigileranno sulla tranquillità del Ferragosto a Carbonia e nel Sulcis. Saranno impegnati carabinieri, Polizia, Polstrada, vigili urbani e pompieri. I controlli verranno intensificati lungo le principali strade che conducono alle località balneari e nei luoghi di aggregazione dei giovani. Occhio al piede sull’acceleratore o all’abuso di alcol o sostanze proibite: le pattuglie dei carabinieri schiereranno sul campo, infatti, l’etilometro, le unità cinofile antidroga e l’autovelox. Controlli rafforzati in città e nell’hinterland anche da parte delle sei pattuglie della Polizia stradale e del Commissariato. Il comando della Polizia municipale ha invece deciso di dislocare una squadra presso i semafori di Is Gannaus e via Lubiana. Per evitare in quel tratto il solito disagio delle code chilometriche al ritorno dal mare, il Comune ha deciso di regolare gli impianti concedendo 10-12 secondi in più al verde per le auto che transitano sulla statale 126 e aumentando il tempo del rosso per chi esce da Carbonia, Is Maccionis, Is Gannaus. I vigili del fuoco sono pronti con sette uomini, quattro automezzi e il Nucleo batteriologico: lo ha disposto il ministero degli Interni nell’ambito dell’allerta contro il terrorismo.

 


Da “Il Giornale di Brescia” del 15 agosto 2004

Ieri la tradizionale visita dell’assessore Guindani, accompagnato dalla presidente del Consiglio comunale, a forze dell’ordine, Vigili del fuoco e 118
Ferragosto di lavoro per la sicurezza
 
Il ringraziamento per l’operato svolto anche nelle settimane dell’esodo

Gianluca Gallinari


 

Non un semplice rito, ma l’occasione per ringraziare del loro operato, a nome dell’Amministrazione comunale e della cittadinanza, quanti si adoperano quotidianamente per proteggere i bresciani e garantire un intervento rapido in caso di necessità, anche in un periodo per molti di relax e di ferie. Questo il senso della visita dell’assessore alla Sicurezza urbana, Dionigi Guindani, alle «centrali operative» della città. Visita in cui è stato accompagnato, oltre che dal Comandante dei vigili urbani, Virgilio Appiani, da Laura Castelletti, presidente del Consiglio comunale. Una «prima volta» che vuol essere un tributo allo sforzo delle forze dell’ordine con cui lo stesso Consiglio comunale si è trovato a confrontarsi sul tema della sicurezza. La visita della vigilia di Ferragosto è iniziata alla Questura. Nella centrale operativa del 113, il questore, Stefano Berrettoni, ha accolto i suoi ospiti cui è stato illustrato il funzionamento dei complessi apparati satellitari che permettono al personale di monitorare sul computer la posizione di tutte le pattuglie, ma pure di mantenersi in costante collegamento, in video conferenza, con il Comando provinciale dei carabinieri di Piazzale Tebaldo Brusato, seconda tappa della visita. Anche qui il lavoro degli uomini dell’Arma che gestiscono gli interventi del 112 dalle consolle ipertecnologiche è stato illustrato dal Col. Mauro Valentini, comandante del Reparto operativo, e dal Magg. Franco Giandinoto, comandante della Compagnia di Brescia. Poi, il saluto agli uomini della Sezione della Polizia stradale. In via Montegrappa la riflessione è andata inevitabilmente al «luglio nero» delle strade: l’analisi dei dati raccolti negli utimi 4 anni, come sottolineato dal dirigente Sergio Basile, evidenziano una forte anomalia sull’incidentalità del mese scorso, sulle cui ragioni si stanno effettuando ulteriori analisi. Al 118, il responsabile Paolo Marzollo ha fornito il quadro di un Ferragosto di superlavoro: ogni giorno oltre 250 richieste di intervento, molte di più degli altri anni, quasi ai livelli di un periodo normale (300). Durante la visita il rientro dell’eliambulanza da un intervento e l’opera dei professionisti dell’emergenza è stata osservata «in diretta» dalle autorità. Al Comando dei Vigili del fuoco, il vice comandante Paolo Maurizi ha accolto nella sala operativa la delegazione. L’assessore Guindani non ha mancato di ricordare il problema della carenza di organico, manifestando l’attenzione di Palazzo Loggia. Gli onori di casa al Comando provinciale della Guardia di finanza sono stati fatti dal magg. Alfonso Ghirardini, del Nucleo di polizia tributaria, assente il comandante uscente Mario Ortello, cui subentrerà da settembre il col. Attilio Iodice, ora a Trento. Da ultimo, la visita al Comando della Polizia locale di via Donegani. Anche qui attività intensa per garantire ai bresciani un Ferragosto sereno.

 


Da “Il Messaggero” del 15 agosto 2004

Porta a spasso il cane, agente scopre piantagione di marijuana

di LETIZIA LARICI


 

FABRIANO. Scoperta in mezzo alla macchia di Serra San Quirico, località Serra Alta, una piccola piantagione di marijuana. A rinvenire per caso tredici piante, alte circa 2 metri ciascuna, un agente fuori servizio della polizia stradale di Fabriano, che ieri mattina era andato a fare una passeggiata in zona con il suo cane. Mentre si inerpicava per una strada impervia in mezzo alla vegetazione si è accorto che tra lecci e querce spuntavano alcune piante "sospette". Constatato che si trattava di marijuana ha immediatamente avvisato i colleghi in servizio, subito accorsi sul posto. Dapprima gli agenti si sono appostati, nella speranza di cogliere sul fatto il responsabile della coltivazione. Ma nessuno si è fatto vivo. Così, dopo alcune ore, hanno deciso che l’unica cosa da fare era quella di rimuovere le piante. Tredici appunto, sradicate una ad una e portate in centrale in attesa della macerazione. Ora la Stradale indaga per risalire al nome del coltivatore. Operazione non semplicissima, visto che una volta rimossa la piantagione difficilmente il suo proprietario si ripresenterà sul posto. Probabile che anche ieri in mattinata vi abbia fatto una capatina e che insospettito dalla presenza di volanti della polizia se la sia data a gambe. In ogni caso dal Comando assicurano che verranno fatti tutti gli accertamenti per individuare il responsabile.

 


Da “Il Corriere Romagna” del 15 agosto 2004

Offre erba ai poliziotti


 

RICCIONE. La pattuglia della Polstrada di Riccione ha fermato l’auto su cui viaggiava con un amico per un normale etilometro nell’ambito dei servizi contro le stragi del sabato sera. L’agitazione mostrata dall’autista, un barese di 29 anni, ha insospettito però gli agenti che hanno dato corso ad un’accurata perquisizione personale e del mezzo, trovando il giovane in possesso di 63 pasticche di ecstasy. A questo punto per il conducente si sono spalancate le porte dei Casetti mentre l’amico e concittadino è stato indagato a piede libero per concorso in detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. Una incursione della Squadra mobile nella Perla ha portato alla cattura di un 22enne torinese che ha ben pensato di offrire hashish ai poliziotti scambiati per potenziali acquirenti. L’amico in sua compagnia, un marocchino di 20 anni, è stato invece solo denunciato a piede libero. Trascorrerà Ferragosto in cella anche M.Z., queste le iniziali fornite dell’operaio appena maggiorenne, sorpreso nella stessa nottata dai carabinieri di Riccione con 64 pasticche di ecstasy. Il Gip del tribunale di Rimini Lucio Ardigò, infine, ha convalidato l’arresto concedendogli però i domiciliari a Gabriele Mazzeo, 18enne di Casagiove, provincia di Caserta, arrestato nella nottata tra giovedì e venerdì dai carabinieri a Misano per possesso di 344 pasticche di ecstasy. Il ragazzo che è difeso dall’avvocato Alessandro Sarti, ha raccontato al giudice di essere arrivato in Riviera alcuni giorni prima e che la sera dell’arresto aveva già venduto una trentina di pasticche. La giovane età e la collaborazione con la giustizia sono valsi al futuro ragioniere la concessione degli arresti domiciliari.

 


Da “ANSA” del 15 agosto 2004

Sicurezza stradale: con patente a punti calano i morti

A -18,8% le vittime, scesi anche gli incidenti del 14,5%


 

ROMA. Bilancio positivo per la patente a punti: scesi, in luglio 2003-giugno 2004, incidenti stradali (-14,5%), morti (-18,8%) e feriti (-17,9%). E’ quanto emerge dal ’Rapporto sullo stato della sicurezza in Italia’, che sara’ presentato domani dal ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu. Gli incidenti sono stati 161.696 (contro 189.181), i morti 3.712 (contro 4.569) ed i feriti 112.228 (contro 136.733).

 


Da “La Provincia di Sondrio” del 15 agosto 2004

Gli agenti della stradale costretti ad esplodere alcuni colpi in aria e a farsi tamponare per fermare il carro attrezzi in fuga Scappa alla polizia: arrestato tra gli spari Un uomo di Berbenno bloccato dopo una fuga rocambolesca in Bassa Valle

Riccardo Cargo


 

Dubino. Resistenza e lesioni. Queste le accuse che sono costate l’arresto a Danilo Libera, un uomo di Berbenno di 32 anni, protagonista ieri mattina di una rocambolesca fuga dalla polizia sulle strade della Bassa Valle. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, era alla guida di un carro attrezzi diretto verso Sondrio da Milano quando attorno alle 8 la pattuglia della polizia stradale di Chiavenna, in servizio sulle strade della Bassa Valle, lo ha visto sfrecciare sulla statale 38 a Delebio compiendo alcune manovre azzardate. Subito gli è stato intimato l’alt. E inizialmente ha mostrato un atteggiamento di collaborazione con gli agenti, fermando il proprio mezzo e mostrando i documenti. Alle prime contestazioni dei poliziotti, Libera ha però perso il controllo: prima ha imprecato contro gli agenti, poi ha ingranato la marcia e si è dato alla fuga, partendo nella stessa direzione dalla quale era arrivato. Subito è scattato l’inseguimento, con gli agenti che le hanno tentate tutte per cercare di far fermare il fuggiasco. Per mezz’ora il conducente è riuscito a sfuggire ai suoi inseguitori, che hanno anche sparato alcuni colpi di pistola in aria a scopo intimidatorio. Niente da fare: Libera non mostrava nessuna intenzione di fermarsi e ha proseguito la sua corsa avanti e indietro per le vie della zona. Arrivati in un piazzale a fianco della strada provinciale che conduce alla ex statale 402, nella zona tra Delebio e Dubino, gli agenti sono riusciti a bloccare il camioncino facendosi speronare. Nell’incidente l’auto della polizia è rimasta danneggiata, ma soprattutto i poliziotti sono rimasti feriti, tanto da dover essere portati al pronto soccorso di Morbegno. Qui i medici hanno diagnosticato per entrambi lesioni guaribili in 15 giorni. Nel frattempo i colleghi, accorsi sul posto, avevano bloccato l’uomo alla guida del carro attrezzi e avevano proceduto all’arresto. Danilo Libera, descritto in stato di evidente ebbrezza, è stato sottoposto al test dell’alcol, i cui risultati hanno confermato un tasso alcolico superiore al consentito. Ma c’è il sospetto che l’indagato abbia potuto fare uso anche di altre sostanze: per questo è stato disposto l’esame delle urine, i cui esiti non sono ancora stati resi noti. Nel primo pomeriggio l’uomo è stato portato nel carcere sondriese di via Caimi dove dovrà passare il Ferragosto in attesa dell’interrogatorio di convalida che probabilmente sarà effettuato domani mattina davanti al gip Pietro Della Pona a cui spetta il compito di convalidare l’arresto. Già nella mattinata di ieri, dell’episodio era stato informato anche il sostituto procuratore Stefano Latorre a cui adesso spetta il compito di formalizzare le accuse a carico dell’indagato.

 


Da “Il Corriere Romagna” del 15 agosto 2004

L’Asaps conta gli “sbirri pikkiati”


 

Forlì. Quando i punti persi dalla patente diventano punti di sutura, ma per gli agenti, c’è anche chi li conta. Ci pensa l’Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale, che ha sede a Forlì, e che, nel proprio sito internet, ha aggiunto un link tutto particolare: “sbirri pikkiati”.La pagina raggruppa, dal primo novembre al luglio scorso, ben 71 episodi nei quali i conducenti dei veicoli sottoposti a controllo, hanno aggredito fisicamente gli agenti che, a loro volta, hanno riportato lesioni più o meno gravi. Violenze che vanno dagli spintoni, ai tentativi di investire il poliziotto. Colpa, forse, della patente a punti, e dei timori che questa fa insorgere, a detta dell’Asaps., e del suo presidente, Giordano Biserni. “Sembra non esistano molti dubbi sul fatto che il dopo patente a punti abbia alimentato le reazioni scomposte e spesso violente nei confronti delle divise che operano sulla strada - afferma Biserni che, d’altra parte, sottolinea anche il calo di sinistrosità portato dal nuovo Codice della strada -. Emerge comunque, seppur con un calcolo approssimativo, rapportato agli episodi raccolti negli anni precedenti, un considerevole aumento dell’aggressività, con un numero di casi almeno doppio, quasi si assistesse ad una perdita di rispetto della figura che in divisa rappresenta lo Stato, in parte anche addebitabile all’evidente scarsa considerazione per questi reati”.

 


Da “Il Corriere Romagna” del 15 agosto 2004

Prende di mira un agente poi sperona l’auto


 

RIMINI. Quando ha visto l’agente della Polstrada sventolargli la paletta davanti lungo Destra del porto per invitarlo a fermarsi, ha prima decelerato e poi pigiato sull’acceleratore costringendo il poliziotto a gettarsi da un lato per evitare di essere investito. Una manovra che ha dato il via a un breve e movimentato inseguimento concluso con l’arresto del conducente, un riminese di 34 anni per resistenza pubblico ufficiale: il conducente, una volta affiancato dall’auto della polizia, per garantirsi la fuga non ha infatti esitato a speronarla, provocando danni alla vettura e contusioni ad entrambi gli agenti giudicate guaribili in 7 giorni. Una bravata consumata nella notte tra venerdì e sabato dopo davanti a numerosi testimoni dopo una festa e qualche bicchiere di troppo che gli è costata molto cara: una volta in ufficio è stato infatti denunciato anche per guida in stato di ebbrezza e gli è stata notificata una super multa per le numerose infrazioni al Codice della strada commesse. Processato per direttissima è stato condannato ad una ammenda di 6.840 euro. Il giovane si è anche offerto di risarcire il danno agli agenti che hanno rifiutato riservandosi se adire contro di lui in sede civile. Patente ritirata a Bellaria anche a un 20enne fermato mentre ubriaco fradicio portava a spasso nella notte Romagnola otto persone su un pullmino.

Lunedì, 16 Agosto 2004
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