L’ARENA di Verona
CONTROLLI IN STRADA.
I giovani sempre meno tolleranti alle verifiche delle forze dell’ordine Droga e alcol al
volante Altri 38 senza patente Tra i fermati molte
ragazze che non si rendono conto di essere un pericolo per sé e per altri
cittadini Cene aziendali e
discoteche i luoghi da cui provenivano le persone La paura di chi
guida ubriaco è quella del ritiro della patente, non il fatto di essere al
volante praticamente incapace di capire quello che accade. Tanto meno l’ipotesi
di provocare un incidente, di restarne vittima o di provocarne altre. E sono sempre di più le ragazze
che bevono in maniera esagerata. In pieno periodo natalizio, il problema alcol e droga alla
guida non tende a diminuire, anzi, aumenta, passando da un tasso di positività del 44% della settimana scorsa al
52,6% di venerdì notte. (*) Ancora una volta i controlli hanno visto il
coinvolgimento contemporaneo della polizia stradale, carabinieri, della polizia
municipale e della guardia di Finanza di Verona che hanno pattugliato le strade
fermando 38 conducenti di autoveicoli e accompagnandoli al dipartimento delle
dipendenze dell’Asl 20 di Verona per eseguire gli accertamenti su alcol e
droghe. Pertanto, anche venerdì notte, la campagna per la
sicurezza stradale ha visto impegnati medici, infermieri, e forze dell’ordine
in un unico team coordinato dal prefetto Italia Fortunati sulla base di una
ordinanza emanata dal questore Luigi Merolla. I dati rilevati hanno purtroppo dimostrato, ancora una
volta, un aumento delle positività per alcol e droghe rilevando sui conducenti
esaminati ben il 52,6% di positività, di cui il 18,7% è risultato positivo
all’alcol (31,6%) o alle droghe (13,1%) o ad ambedue (7,9%). Dei positivi alle
droghe (8 persone), il 37,5% aveva utilizzato cannabis, il 25% cocaina, il 25%
metamfetamine e il 12,5% associa cocaina e cannabis. Rispetto ai controlli della settimana scorsa si è assistito, inoltre, ad un incremento
della positività all’alcol con valori medi del tasso alcolemico di 1,30 g/l,
con picchi di 1,95 g/l (circa 4 volte il limite consentito che è di 0,5
g/l). Si è notato un aumento anche del
tasso di aggressività espressa da parte dei conducenti nei confronti delle
forze dell’ordine che hanno dovuto fronteggiare episodi sgradevoli e di
particolare tensione. La maggior parte
delle persone trovate positive alle droghe ha dichiarato di provenire dalle
discoteche e da cene aziendali. Gli accertamenti specialistici neuro-psicologici e i
test di reazione nervosa, eseguiti dai medici del dipartimento delle
dipendenze, hanno rilevato gravi alterazioni dei riflessi e della
coordinazione, tali da rendere la capacità di guida gravemente compromessa
riconfermando, inoltre, che queste persone avevano una scarsa consapevolezza
del loro deficit, sopravvalutando fortemente le proprie ridotte capacità di
performance. «Al dipartimento delle dipendenze di via Germania, l’altra
notte vi è stata un’intensa attività che ha permesso, ancora una volta, di
rendere le strade di Verona più sicure», dice il dottor Serpelloni, «ci sembra
impossibile che, nonostante tutta la campagna informativa e dissuasiva messa in
atto, si trovino ancora tassi di positività così elevati e persone con così
basso grado di consapevolezza del problema del mettersi alla guida sotto
l’effetto di alcol e droghe. Questo è l’aspetto che mi ha colpito di più in
assoluto, oltre al fatto di vedere sempre di più giovani donne coinvolte
nell’assunzione di sostanze alcoliche e di droghe, mostrando una totale disinvoltura
nei confronti di questo tipo di abuso ma, nel contempo, una grande preoccupazione non tanto per i danni neurologici e psichici
derivanti da tale uso, bensì dalla perdita della patente che appare, ad oggi,
la preoccupazione maggiore di questi incauti guidatori, anche al di là dei
gravi danni e rischi a cui si sottopongono e a cui espongono anche terze
persone». A.V. (*) Nota: questo è un dato veramente impressionante. Un dato che da solo seppellisce decenni di chiacchiere di
chi si chiedeva il motivo di tutti questi incidenti sulle strade, formulando le
ipotesi più stravaganti, senza vedere quello che in quattro gatti denunciavamo
inascoltati, quando non proprio derisi. Solo pochi anni fa si stimava come minima l’incidenza
dell’alcol sull’incidentalità stradale, semplicemente perché ancora non si facevano controlli, e l’alcolemia non
veniva verificata nemmeno a chi provocava un sinistro guidando ubriaco. Riporto di seguito un estratto da una lettera scritta a
“SALUTE” di Repubblica dal mio amico Andrea Mattei, in data 14 maggio 1999: “Ci parrebbe giusto
che fosse rammentato che una enorme percentuale degli incidenti stradali è
dovuta all’alcol: mica il misero e incredibile 1,9% indicato dalle rilevazioni
della polizia, ma più ragionevolmente dal 30 al 40%, come affermano studi
accurati in Italia ed all’estero. Ed ora una domanda: lei ha mai visto un
etilometro in azione? Noi no, come il 99,9% degli italiani. Questo vuol dire
che lo Stato, e questo lo scriviamo in neretto, deve tassativamente cominciare fornire ai cittadini la certissima
CERTEZZA di perdere la patente, se trovati positivi nei FREQUENTISSIMI
controlli stradali. E a nulla invece, senza di ciò, servirà abbassare il
limite dallo 0,8 allo 0,5.” In anni di rassegna stampa abbiamo letto di province che
denunciano poche decine di ritiri di patente per guida in stato di ebbrezza
ogni anno, mentre l’esperienza veronese – davvero esemplare - dimostra come, se
si lavora bene, di patenti se ne possono ritirare a decine in una sola notte. E ogni persona ubriaca tolta dal volante è una maggior
sicurezza per tutti quanti sulla strada.
LA SICILIA
Era ubriaco al
volante Uccide tassista e
fugge denunciato dalla moglie Varese. Ubriaco ha travolto e ucciso un tassista di
40 anni che prestava servizio all’aeroporto di Malpensa senza fermarsi a
soccorrerlo. Tornato a casa, a Fagnano Olona (Varese) l’ha raccontato alla
moglie che è corsa dai carabinieri. Anche l’investitore, poi, è andato dai
militari per confessare e ora è indagato per omicidio colposo, omissione di
soccorso e guida in stato d’ebbrezza. La vittima aveva appena parcheggiato
davanti all’ingresso di una villetta dove doveva lasciare il cliente e, proprio
mentre stava scaricando il bagaglio, è arrivata la Bmw che lo ha travolto
insieme con il passeggero che è rimasto ferito ma non in modo grave. L’uomo
alla guida della Bmw non si è fermato a prestare soccorso, ma si è diretto a
casa dove, choccato, ha raccontato alla moglie l’accaduto.
L’ADIGE
Intervento
dell’ambulanza del «118» e dei carabinieri l’altra sera a Volano L’alcol dilaga anche
all’oratorio Se c’è un posto dove
una mamma dovrebbe considerare al sicuro i propri figli in teoria quello è
l’oratorio. Da
che mondo è mondo le feste all’oratorio sono sinonimo di castagnate, festoni
colorati, giochi antichi, un po’ di musica, magari con qualche animazione. Ma i
tempi sono cambiati e anche nei luoghi
più impensati può capitare di eccedere. Ne sanno qualcosa due ragazzi che
venerdì sera hanno decisamente esagerato con il consumo di alcolici durante una
festa ospitata all’oratorio di Volano. (*) Non è chiaro se l’appuntamento
fosse organizzato dall’oratorio oppure - come è più probabile - la struttura
sia stata messa a disposizione di esterni. Ieri non siamo riusciti a contattare
il parroco per chiarire il punto. Resta invece accertato che attorno alle 23.30
all’oratorio è arrivata l’ambulanza di «Trentino Emergenza» e la pattuglia del
radiomobile dei carabinieri. Alcuni
ragazzi stavano male. Due sembravano particolarmente provati dall’abuso di
alcol. In particolare una ragazzina in piena età adolescenziale e un suo amico
di poco più grande. Quest’ultimo è finito al pronto soccorso, la ragazzina è
finita a casa accompagnata dalla mamma. Che pensava, probabilmente, ad un altro
tipo di festa. D.P. (*) Nota: non penso sia questo il caso, ma in questi anni
più volte ci è capitato di segnalare feste alcoliche (“della birra”, “del
vino”) organizzate negli oratori, anche con la collaborazione dei parroci.
IL SECOLO XIX
«pensando ai figli
mi sono salvata» i due feriti
medicati a Lavagna raccontano lo schianto marco fagandini Sestri Levante. Sono appena usciti dallo Schooner di
Sestri Levante dove hanno festeggiato il compleanno di Emanuela Biggi. Sulla
Toyota Corolla station wagon guidata da Enrico Cecconi c’è anche lei, assieme
ad altri due amici: Barbara Ghiotto e Maurizio Daneri. Nemmeno duecento metri
dopo aver lasciato il parcheggio del locale e i quattro sfondano con l’auto il
corrimano di via Pilade Queirolo: la vettura si ribalta sugli scogli e finisce
in mare, con l’abitacolo invaso dall’acqua. Un incidente spaventoso avvenuto ieri mattina alle prime luci
dell’alba. Uno schianto dal quale Enrico Cecconi, quarantaquattrenne impiegato
delle poste che abita al 135 di via Aurelia a Sestri, ed Emanuela Biggi, 36
anni, che vive al civico 267 di corso XXV aprile di San Salvatore, sono usciti
con lesioni gravissime, dopo essere stati salvati dall’amico Daneri e
soccorsi in prima battuta dai militi della Croce Verde. I due adesso sono
ricoverati in prognosi riservata all’ospedale San Martino di Genova. Cecconi,
che ha un figlio di 9 anni, è in coma. «Avevamo bevuto
come capita durante una cena. Ma nessuno era ubriaco. (*) Neppure Enrico».
A raccontarlo è Maurizio Daneri, trentaseienne agente di commercio residente in
corso IV novembre, a San Salvatore, medicato ieri mattina insieme alla Ghiotto
al pronto soccorso di Lavagna. È stato lui a estrarre dalla vettura Cecconi,
già privo di coscienza. Non sono neppure le 5 della mattina quando i quattro
salgono in macchina. Pochi minuti prima ballavano allo Schooner. Dove erano
andati dopo la cena, durante la quale avevano festeggiato il compleanno di
Emanuela Biggi: nata proprio il 21 dicembre. Al volante della Toyota c’è Enrico
Cecconi, mentre al suo fianco siede la festeggiata. Nei sedili posteriori
invece ci sono Daneri e Barbara Ghiotto, commerciante di 34 anni che vive al
231 di corso XXV aprile di San Salvatore. «Enrico aveva appena inserito la
seconda marcia quando siamo andati dritti, sbattendo contro il corrimano blu -
prosegue l’agente di commercio - avremo fatto si e no 200 metri: eravamo
all’altezza del ristorante Pescador». La vettura finisce con uno schianto
terribile prima sugli scogli e poi rimbalza in mare, ribaltandosi.
«Nessun’altra auto ci veniva incontro», conclude la Ghiotto. L’abitacolo è pieno d’acqua. La commerciante di San
Salvatore sente che gli manca il respiro ma riesce ad aprire la portiera e a
risalire in superficie. Enrico Cecconi è svenuto mentre Emanuela Biggi non
riesce a liberarsi. Maurizio Daneri capisce che non c’è un secondo da perdere e
sfonda un finestrino. Una volta fuori libera prima la donna e poi l’uomo. I primi ad arrivare sono i militi della Croce Verde. I
volontari tirano fuori dall’acqua Cecconi. Poi chiamano la centrale del 118 per
chiedere rinforzi. Sul posto arrivano due automediche, due ambulanze della
Croce Rossa di Riva Trigoso e una dei Volontari del Soccorso, i vigili del
fuoco di Chiavari, i sommozzatori del distaccamento di Voltri e la capitaneria.
Cecconi è incosciente e viene intubato. Adesso è ricoverato in coma nel reparto
di rianimazione del San Martino per sindrome di annegamento: ha i polmoni pieni
d’acqua. Anche Emanuela Biggi è grave: ha riportato la frattura di due vertebre
ed è ricoverata in prognosi riservata nel reparto di neurochirurgia. «I medici
mi hanno detto che non rischia la paralisi», ha spiegato il papà, Agostino
Biggi. M. Fag. (*) Nota: il problema è che non deve capitare di bere
alcol prima di guidare. La maggior parte degli incidenti stradali alcol correlati
avviene proprio in situazioni come queste. Tanto pericolose quanto sottovalutate. Tutta una cultura va cambiata. E’ brutto dirlo, ma purtroppo, per ottenere risultati,
occorre anche intervenire con la repressione.
BRESCIA OGGI
IL RACCONTO. Una
notte con la Polizia stradale, impegnata nei test agli automobilisti sulle
strade e fuori dai locali della Franciacorta Alcol, «spariscono»
20 patenti Un automobilista
finge di rallentare, e poi parte a razzo e a luci spente: non è stato raggiunto
Un guidatore
all’uscita dalla discoteca: “Dovrebbero farli tutte le sere questi controlli.
Quelli sporadici non bastano” Giancarlo Chiari Le nuove regole sull’alcol al volante sembrano essere
state accolte di buon grado dalla maggioranza degli automobilisti, e la
campagna della Polizia stradale per sostenere la lotta all’alcol e alle
sostanze stupefacenti quando si è al volante ha riscosso successo anche tra chi
passa la notte in discoteca. L’operazione
condotta sulla strade della Franciacorta ha avuto un alto gradimento da parte
dei 340 automobilisti sobri sui 360 controllati. La maggior parte dei venti che hanno perso la patente ha
accolto il provvedimento con dispiacere, ma riconoscendo la correttezza
dell’operato degli agenti; solo un paio - un bergamasco e un rumeno - ha
tentato di opporsi, mentre un terzo ha chiesto pietà perché l’auto che guidava
non era la sua. I controlli effettuati sulle strade che confluivano alla
rotonda Bonomelli di Rovato sono durati quattro ore. Un automobilista alla
guida di un’Audi R6 ha finto di rallentare, per poi partire a razzo e a luci
spente: l’inseguimento tentato dalla pattuglia non è andato a buon fine, anche
per la grande varietà di vie di fuga. Le pattuglie della Stradale di Brescia, Crema,
Montichiari, Bergamo, Desenzano, Salò e Mantova hanno dato vita a un controllo
a tappeto e i risultati sembrano indicare che non è ancora finita la battaglia
contro la guida in stato di ebbrezza. 360 persone controllate, su 210
autoveicoli, hanno portato al sequestro di due carte di circolazione e al
ritiro di venti patenti. Per nove
conducenti, con tassi superiori all’1,5 (il limite è di 0,5), il ritiro
sarà accompagnato dalle nuove sanzioni, assai pesanti: il ritiro della patente
durerà oltre un anno. Solo due le donne
che hanno perso la patente, una ventottenne con un tasso compreso tra 0,5 e 0,8
e una trentaduenne con un tasso compreso tra 0,8 e 1; diciotto invece gli uomini, tre fra i 18 e 22 anni, quattro tra i
23 e i 27, due tra i 28 e i 32. Chi è stato fermato ha soffiato di buon grado
senza problemi nel cono giallo, e c’è stato più d’uno che ha voluto eseguire il
test pur non essendo alla guida. L’operazione è stata inizialmente coordinata
dallo stesso comandante della stradale, che è anche intervenuto direttamente
per convincere un riottoso bergamasco a soffiare nell’apparecchio. L’automobilista, che sapeva di essere oltre il limite, ha
tentato in tutti i modi di evitare il test, prima dicendo che non poteva
soffiare, poi succhiando il boccaglio e costringendo gli agenti a sostituirlo,
fino a che il comandante senza troppi giri di parole gli ha spiegato che il
rifiuto, oltre al ritiro della patente, avrebbe comportato una salatissima
sanzione di 2.500 euro. A facilitare il compito degli agenti ha contributo la
condivisione della maggior parte dei conducenti che si è sottoposta al test. Uno di loro, uscito da una discoteca, ha
dichiarato: «Dovrebbero farlo tutte le sere, magari all’uscita dei locali; un
intervento sporadico non basta a fermare i matti, e tutti sanno che ce ne sono».
Complicato il controllo di una Mercedes A10 con cinque
muratori rumeni: il conducente, in evidente stato di ebbrezza, ha minacciato di
rivolgersi all’Ambasciata del suo Paese; dei passeggeri solo uno, risultato
sobrio, ha potuto tornare a casa. Difficile poi per gli agenti spiegare a un giovane, al
volante di un’auto non sua, che non poteva giustificarsi dicendo che gli aveva
chiesto il proprietario di guidare, sentendosi stanco; alla fine il ragazzo ha
fatto venire i genitori a prenderlo. Il freddo della notte e della sera ha ridotto il traffico
rispetto ad altri fine settimana: il controllo, continuato fino al mattino, ha
interessato vetture sportive e di lusso, quasi tutte fermate verso le 4; tra i
proprietari, più d’uno ha dovuto lasciare il volante alla signora con cui
viaggiava.
TRENTINO
Al Soultrain è già
stato annullato l’appuntamento che sarebbe dovuto durare fino alle 5 del primo
dell’anno Alcol vietato, festa
di Capodanno a rischio Stop a birra e
cocktail dopo le 2: lo ha deciso il ministro e non c’è deroga TRENTO. Feste di
Capodanno a rischio, a causa del decreto ministeriale entrato in vigore da
qualche mese che vieta la somministrazione di alcolici nei locali pubblici a
partire dalle due di notte. Il primo a fare
dietrofront è stato il titolare del Soultrain. «Mi avevano concesso la proroga
di apertura fino alle 5 del mattino, almeno per quella serata - racconta
Alessandro Cocca - ma quando ho saputo del provvedimento ho preferito lasciar
perdere. Peccato perché avevo già contattato le band, ma considerando che le
persone sarebbero arrivate dopo il brindisi di mezzanotte sarebbe stata una
pazzia decidere di organizzare lo stesso la serata». (*) Nel locale che si
trova all’interno del piazzale di Trento Fiere non si terrà nessun “party
sixties” come annunciato, con i Dingo e Marvy’s fleurs a scaldare l’atmosfera a
suon di beat e r’n’b. «La mia intenzione
era quella di organizzare la serata ad ingresso gratuito - continua Cocca - ma
ho dovuto rinunciare. Con poco più di un’ora di lavoro non sarei riuscito a
pagare nemmeno in parte le spese che avrei dovuto sostenere. Questo decreto
danneggia gli esercenti che hanno investito per offrire ai giovani delle serate
diverse». A livello nazionale
i gestori dei locali notturni hanno chiesto di poter somministrare alcolici
almeno la notte di Capodanno, ma i segnali non sembrano incoraggianti. Si
salvano parzialmente gli esercenti che organizzano anche il cenone, ma chi
conta sui party che iniziano dopo l’arrivo del nuovo anno si trova in seria
difficoltà. (s.c.) (*) Nota: fa impressione veder come non vendere alcol dopo
le 2 di notte crea tutti questi danni economici ai locali. L’ipotesi di
consumare qualcosa che non sia alcolico non è nemmeno presa in considerazione. E’ la dimostrazione di quanto alcol si è sempre bevuto a
quell’ora. Questo dimostra ulteriormente la necessità di perfezionare
e far rispettare quelle leggi che tutelano la salute e la sicurezza sulle
strade.
IL MESSAGGERO (Pesaro)
Ubriaco picchia la
moglie che reagisce chiamando il 113 PESARO Ubriaco e alterato se l’è presa con la moglie,
picchiandola, ma la donna ha saputo reagire allertando immediatamente il 113.
Ancora un altro caso di violenza domestica che è stato sedato grazie al
tempestivo intervento della squadra volante. E’ successo l’altra sera a Pesaro
dove un diverbio fra marito e moglie, innescato da futili motivi, è peggiorato
a causa dell’alcol ingurgitato dall’uomo. A quel punto la donna, colpita dal
marito, ha avuto la prontezza di spirito di avvisare la polizia attraverso il
cellulare. Poco dopo una pattuglia della volante è giunta a casa dei coniugi
ponendo fine all’alterco già degenerato. E, fortunatamente, per la donna le
conseguenze fisiche non sono state gravi.
L’ADIGE
Lettere Buon cambiamento con
il nuovo anno Un altro anno se ne va e se ne va sempre in un contesto di
festa, di auguri più o meno laici. Ognuno di noi ringrazia qualcosa o qualcuno
o maledice e non vede l’ora che inizi il prossimo anno per veder cambiare le
cose. Ma le cose cambiano? Possono cambiare le cose se noi non facciamo niente
per cambiare? Sono in effetti molte le cose che cambierebbero se noi solo lo
volessimo davvero. Potremmo evitare persino qualche malattia. Ma potremmo agire
anche sullo star bene in generale. I nostri stili di vita sono la firma in
calce al nostro destino, al nostro futuro. E mentre leggo i giornali, attento
come sempre al modo di vivere di oggi, rifletto sul mio e trovo che forse
dovrei cambiare molto, forse tutto. Magari dovrei cominciare a perdonare, a non
continuare a ricordare cose che fa solo male ricordare, cominciare a inquinare
meno promettendo a me stesso di fare tremila chilometri in meno rispetto
all’anno precedente, rivedere il concetto di sana alimentazione agendo sulla
riduzione o la modifica di quanto ingurgitato. Insomma facciamoci un augurio di improntare il 2008 su parametri di riguardo
rispetto agli stili di vita in generale. Compreso quindi il nostro modo di
rapportarci. Con noi stessi e con gli altri. Rivedere la relazione, il
controllo delle emozioni, imparare a contare fino a dieci o cento prima di rispondere,
parlare senza giudicare le persone ma attenendosi ai fatti e alle circostanze.
Almeno proviamoci. E mentre faccio a me stesso questi auguri di nuovi e sani
stili di vita viene spontaneo pensare a
coloro che ci stanno provando per il problema alcol. Penso alle famiglie
impegnate nei club della nostra comunità , ai loro sforzi per uscire da uno
stato di disagio. A loro va il mio augurio di potercela fare, di ricominciare
ad essere capitale sociale producendo «utile» per la comunità. Ma queste famiglie
stanno già producendo cambiamento per cui l’augurio è solo di continuare.
L’augurio importante è per le persone e le famiglie che vivono quotidianamente
il problema ancora lontani dalla consapevolezza dei danni o forse con la
consapevolezza non condivisa su tutti i membri della famiglia stessa. Buon
cambiamento a tutti. Anche a coloro che sono convinti di non aver niente da
cambiare. Soprattutto a loro! (*) Franco Baldo , Club
delle famiglie con problemi di alcol - Mori (*) Nota: quest’ultima frase di Franco Baldo vale per
tutti, indipendentemente dall’avere o meno problemi alcol correlati. Forse vale
anche per l’autore della lettera che segue, pubblicata lo stesso giorno, sulla
stessa pagina dello stesso giornale…
L’ADIGE
Lettere Bacchettata alle
donne trentine Le donne trentine: molte di esse sono presuntuose e hanno
la puzza sotto il naso, tante sono single molte di loro, avanti con l’età,
zitelle. Hanno un carattere «freddo e acido», scrutano gli uomini non per la
loro bellezza, ma per il loro denaro e per i beni materiali. Tendono a sposarsi
un ricco, che le accontenta in tutto e per tutto: ori, gioielli, viaggi,
vestiti chic, preferibilmente che le mantenga. Un operaio non può affrontare un
divorzio (in regione molto frequenti, frequentissimi), lo riducono sul
lastrico; cercano non un uomo ma uno zerbino, poi non ci sono mica tutte queste
bellezze in Trentino, tanta gente asociale, difficile fare amicizie vere, anche
tra uomini. Guardano troppa tv, troppe fiction, ci sono tantissime zitelle
perché cercavano il divo tv. Sinceramente preferisco le donne più sanguigne e
che sanno amare. Le nostre si tirano indietro su tutto, meglio viaggiare e fare
nuove amicizie che girare in regione, che non offre nulla. Sì, molti pub, bar, tanti ubriaconi! L’alcol è dovuto anche a questo
motivo. Fabio Tomasi -
Trento
IL GAZZETTINO (Treviso)
IN TRIBUNALE È in carcere:
«Aiutate il mio gatto» Mogliano (A. Fed.) È vero che la verità ha tante facce. Per
l’avvocato Alessandra Nava, Antonio Mei, da cliente per rapina e altro, si era
trasformato in un incubo. Per Mei, arrestato due giorni fa per resistenza ad un
controllo eseguito a Mogliano, la vittima è lui: non ce la fa - ha detto al
giudice Gianluigi Zulian, dopo l’arresto - a stare chiuso in comunità dove è
stato assegnato in alternativa alla detenzione - per recuperare un po’ di
lucidità e di salute, nella zona di Mogliano. Preferisce il carcere, se proprio
deve scegliere. Ma in carcere gli vanno bene le strutture e il personale,
non gli vanno bene altri detenuti che, come i pedofili, gli fanno paura. Dice
di non essersi mai sognato di perseguitare l’avvocato, e ne è convinto perchè
nel suo cervello non avevano intenti persecutori i continui tentativi di
comunicare con lei. Si è sentito rifiutato
come cliente e non ha accettato la situazione, diventando molesto come tutti
gli ubriachi. Però, quando è sobrio, cioè raramente, si offende per
quello che dicono di lui, lui non è cattivo. Fatto sta che fino a domani,
vigilia di Natale, resterà in prigione poi il giudice deciderà che
provvedimenti prendere; perchè è vero, non
è il carcere che farà cambiare un uomo che a 45 anni è sempre ubriaco e la
società - alla resa dei conti - non riesce nell’intento di fornire alternative
valide. Del resto è un uomo che non ha avuto granchè, dalla vita. Però ha
un gatto ed è preoccupato per la sua sorte, finchè non c’è lui a difenderlo: ci
sono dei fanatici in giro - ha detto al giudice - che ammazzano una povera
bestiola solo perchè è nera.
IL TEMPO (Molise)
TRIVENTO I
Carabinieri della Compagnia di Bojano, guidati ... TRIVENTO I
Carabinieri della Compagnia di Bojano, guidati dal capitano Giuseppe Ambrosone,
hanno arrestato, per aggressione e minaccia ai suoi parenti, un giovane operaio
di Trivento (Cb), dando esecuzione ad un provvedimento cautelare emesso dai
giudici del Tribunale di Campobasso. Il Giudice per le indagini Preliminari ha accolto la
richiesta avanzata dalla locale Procura della Repubblica anche considerando le
risultanze della meticolosa attività di indagine svolta dalla Stazione
Carabinieri di Trivento. Immediata l’emissione dell’ordinanza di arresto nei
confronti del trentunenne, L.S., al cui carico si registrano già numerose
denunce. L’autorità Giudiziaria ha riconosciuto valido l’impianto
accusatorio a carico dell’uomo avendo appunto rilevato la sussistenza di gravi
indizi di colpevolezza circa i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni
personali aggravate. Le minuziose indagini dei militari, guidati dal
Maresciallo Raffaele Votta, hanno dato materiale esecuzione al provvedimento e
hanno consentito di accertare che il
giovane, in più occasioni ed in stato di ubriachezza, con estrema
violenza e minacce, aveva sottoposto il padre, la madre e la sorella a
sistematici maltrattamenti fisici e psicologici. Le vittime, tutte dimoranti in un’abitazione accanto a
quella del reo, subivano continuamente lesioni fisiche e si vedevano
danneggiare contemporaneamente anche i propri beni, subendo inoltre pesanti
ingiurie. Dopo le formalità di rito l’arrestato è stato rinchiuso
nella casa circondariale di campobasso a disposizione dell’Autorità Giudiziaria
del capoluogo molisano. Intanto, continua su tutto il territorio regionale,
l’attività investigativa dell’Arma dei Carabinieri anche per evitare il perpetrarsi
di maltrattamenti in famiglia.
IL GAZZETTINO (Padova)
CADONEGHE In un
appartamento di via Pio X: si addormentano con la pentola sul fuoco, poi la
fiamme si spegne Due giovani salvati
da morte certa I vicini sentono
l’odore e danno l’allarme. I vigili del fuoco sfondano la porta e li trovano
ancora vivi Cadoneghe Sarebbero bastati pochi minuti e per due giovani poteva
essere il dramma. Venerdì sera A.I., 22 anni, marocchino e la sua amica A.R.
diciannove anni residente a Padova in via Zanotti, si sono ritrovati a
Cadoneghe in un appartamento di via Pio X al civico 89 per trascorrere una
serata "alternativa". Dopo
aver abusato pare di sostanze stupefacenti e alcol avevano deciso di
cenare, ma, mentre la pentola era sul fuoco, i due si sono addormentati. Dopo
pochi minuti la fiammella del gas si è spenta e la stanza si è riempita di gas.
L’odore inequivocabile ha in pochi istanti invaso il palazzo destando la
preoccupazione di alcuni vicini di casa che hanno dato l’allarme ai Vigili del
fuoco. Intorno all’una di ieri notte un mezzo dei pompieri di Padova con una
squadra di sei uomini a bordo, a folle velocità, ha raggiunto via Pio X e dopo
aver sfondato la porta d’ingresso, ha messo in sicurezza la cucina e salvato i
due giovani. L’effetto del gas li aveva già colpiti ed entrambi avevano
evidenti segni di intossicazione. Sono stati immediatamente trasportati
all’ospedale di Padova e dopo le prime cure sono stati dichiarati fuori
pericolo. Una serata "alternativa" fatta di divertimenti
poco convenzionali rischiava di
trasformare l’abitazione di via Pio X in una tomba per i due giovani e allo
stesso tempo poteva innescare una vera e propria bomba che avrebbe provocato
effetti devastanti sia per l’appartamento del marocchino e la sua compagna che
per i vicini di casa. Quando i Vigili del fuoco e le forze dell’ordine sono
giunte sul posto hanno notato come le
due "vittime" erano stordite dai fumi dell’alcol e dall’uso di
sostanze stupefacenti. Una situazione di totale degrado che deve far
riflettere sull’attuale mondo giovanile troppo spesso "schiavo" di
alcol e droga. Ai Vigili del Fuoco, ancora una volta, il merito di aver salvato
due vite umane e di aver evitato una possibile strage. Adesso spetterà agli inquirenti scavare sul passato della
coppia, stabilire quali tipi di sostanze abbiano utilizzato e non meno
importante verificare se abbiano precedenti penali alle spalle. Dell’episodio
di Cadoneghe sono al corrente i carabinieri della Stazione di Vigodarzere che
in prossimità delle festività stanno intensificando i controlli tesi a
debellare il consumo e lo spaccio di sostanze stupefacenti. Cesare Arcolini
L’ADIGE
Quando gli
organizzatori… di LUISA PIZZINI Quando gli organizzatori della mostra di presepi di
Romagnano si sono accorti che le cassettine per la raccolta delle offerte erano
state forzate la delusione è stata grande. Non tanto per le poche decine di
euro che sono venute a mancare, quanto per il gesto. Non era mai successa una
cosa del genere nelle quattro edizioni della manifestazione organizzata dal
circolo Le Fontane. Deve essersene reso conto perfino il responsabile del
fattaccio, o comunque qualcuno molto vicino a lui. Tant’è che ieri mattina,
dopo che in paese erano stati affissi dei cartelli con l’invito a restituire il
maltolto, nella cassetta della posta del circolo è stata recapitata una busta.
Dentro c’erano 4 euro e un bigliettino scritto a mano con le scuse dell’autore
del furto. La somma restituita probabilmente è soltanto una parte del
«bottino», ma questo gesto d’altri tempi ha riportato il buonumore in paese.
Quasi fosse una favola di Natale, una favola dei tempi moderni. Torniamo ai
fatti. L’esposizione dei presepi è un evento che coinvolge molte persone il
paese: dai bambini della scuola materna ai più grandicelli, dai giovani agli
anziani. Qualcuno viene allestito dagli stessi privati che mettono a
disposizione corti e portici per questa suggestiva galleria a cielo aperto.
Accanto ad ogni rappresentazione della natività, gli organizzatori del circolo
Le Fontane hanno affisso una piccola cassettina in legno chiusa da un
lucchetto. Qui vengono raccolte le offerte lasciate alla generosità di chi
visita la mostra, aperta nei giorni pre-festivi e il venerdì dalle 14 alle 21,
nei festivi dalle 10 alle 21. Nell’arco dei quaranta giorni in cui si possono
ammirare i presepi, il circolo di solito riesce a raccogliere qualcosa come 500
euro. Una somma che non serve nemmeno a coprire le spese, ma un contributo che
indubbiamente è d’aiuto per la continuazione di queste iniziative che rendono
più vivo il paese. Giovedì mattina però le cassettine erano vuote. Qualcuno
aveva fatto razzia delle offerte, racimolando forse qualche decina di euro. La
notizia si è diffusa subito a Romagnano, tra lo stupore e l’indignazione per
quanto accaduto. «La delusione è stata grande, anche se abbiamo pensato subito
che si trattasse di una ragazzata» commenta il presidente del circolo, Giuseppe
Iori, che di professione fa il poliziotto. «Ci ha sorpreso poi, il giorno dopo,
vedere affissi in paese tutti quei cartelli che invitavano l’autore del furto a
restituire il denaro prima che venissero presi provvedimenti più seri. In calce
era indicato il luogo dove recapitare il maltolto: la cassetta della posta del
nostro circolo». Il messaggio evidentemente ha fatto breccia nel cuore del
«ladro» che ieri mattina ha lasciato una busta con 4 euro e qualche riga con la
quale si scusava e imputava ai fumi
dell’alcol la bravata di quella notte.
IL MESSAGGERO (Umbria)
Ubriaco alle 8,30:
frontale sulla Val di Chienti E’ un ecuadoregno di 36 anni residente a
Macerata, ora in gravi condizioni all’ospedale di Perugia di FABIOLA GENTILI Guidava stordito
dall’alcool e ha rischiato di morire in un violento scontro frontale. Vittima dell’ennesimo incidente
sulle strade del Folignate, un ecuadoregno di 36 anni, residente a Macerata,
che ieri mattina insieme ad un connazionale di 17 anni si è schiantato con la
sua Alfa 33 grigia contro una Punto cabrio, a bordo della quale c’erano un uomo
46 anni residente a Perugia e un bambino di 6 anni, rimasti lievemente feriti.
L’impatto è avvenuto ieri mattina alle 8.30, lungo la statale 77 Val di
Chienti, tra Scopoli e Leggiana. Ancora incerte le cause dello schianto, anche
se probabilmente una delle due auto ha invaso la corsia opposta scontrandosi
con l’altra su una semicurva. A causa del forte impatto, l’uomo alla guida dell’Alfa 33
–risultato poi con un tasso alcolemico superiore alla norma– è rimasto
incastrato fra le lamiere ed stato liberato dai Vigili del Fuoco di Foligno,
per essere poi trasportato d’urgenza al San Giovanni Battista. Dopo i primi
accertamenti, che hanno evidenziato politraumi e lesioni alla colonna
vertebrale, i sanitari hanno deciso di trasferirlo all’ospedale di Perugia dove
è stato ricoverato in prognosi riservata. Trasportati al Pronto Soccorso anche il bambino e l’uomo a
bordo della Punto, e il diciassettenne equadoregno, rimasti feriti in modo non
grave. Sul luogo dello scontro sono intervenuti anche i Carabinieri di Foligno,
per i rilievi dell’incidente che ha bloccato per due ore il traffico lungo la
statale 77. Tuttora in corso comunque gli accertamenti per chiarire l’esatta
dinamica dell’incidente. L’unica cosa certa per ora è che il trentaseienne è
stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e gli è stata ritirata la
patente.
HEOS.IT
Vietati in Danimarca
e Norvegia, in Francia sono definiti "medicinali" Energy drink, in
Italia si bevono mischiati ad alcol La necessità di
imporre una seria etichetta di avvertenze 22.12.07 - Negli ultimi anni in Italia e nel resto del
mondo si è registrato un aumento consistente del consumo di bevande denominate
"Energy Drinks". Questo tipo di bevanda venduta in lattine e contiene
caffeina (in quantità lievemente superiore o equivalente agli 80-85 mg di una
tazzina di caffè e decisamente inferiore ai 23 mg di una Coca Cola), a volte
altri stimolanti quali, guaranà (contenente altra caffeina) o ginseng. Nate come bevande
energetiche, gli "energy drinks" sono diventati i protagonisti di un
nuovo modo di consumare l’alcool. Tra i giovani, l’assunzione di cocktail a
base di "energy drink" e alcolici, e soprattutto superalcolici, è
oggi una moda molto diffusa. Nonostante l’enorme popolarità a livello mondiale, in alcuni paesi
europei ed extra-europei non è stata concessa l’autorizzazione all’immissione
in commercio degli "energy Drinks". In Francia, il ministero della
Sanità ha stabilito che gli "energy drinks" potrebbero avere effetti
indesiderati sul metabolismo e sulla pressione arteriosa e li ha classificati
come medicinali, impedendone di fatto la distribuzione. Anche la Danimarca e la
Norvegia non ne hanno autorizzato la vendita. In Gran Bretagna, il commercio è
consentito ma è sconsigliato l’uso alle donne in gravidanza, ai minori e alle
persone a rischio cardiovascolare. http://www.heos.it/Attualita_07/010255.htm
IL TIRRENO del
22/12/2007
Ubriachi, sfasciano
la rosticceria kebab Fuggiti dopo aver
minacciato il titolare e arrestati dai carabinieri CECINA. Hanno sfasciato tutto, hanno minacciato di
dar fuoco al negozio e se ne sono andati portandosi via delle birre senza
pagare. La brutta serata del titolare del Mesopotamia kebab si è conclusa
fra gli scaffali rovesciati, i cocci dei bicchieri rotti, i resti di un albero
di Natale fatto a pezzi. Quella dei due aggressori stava appena per iniziare. Il titolare del
kebab sul viale Garibaldi, un turco che lavora da tempo a Cecina, non si è
fatto infatti intimidire dalle minacce e ha chiamato i carabinieri. E pochi
minuti dopo R.A, ventenne di Cecina e M.M., ventiseienne di Piombino, sono
finiti in manette. I due erano entrati
al Mesopotamia Kebab intorno alle 22 e, già
visibilmente alticci, avevano chiesto di bere birra. Il gestore, visto le loro
condizioni, si è rifiutato di farli bere ancora. Al suo rifiuto i due hanno reagito in maniera
estremamente violenta, hanno offeso il venditore di kebab, poi hanno iniziato a
sfasciare tutto quanto gli capitava per le mani, hanno rovesciato gli scaffali
e fatto a pezzi un albero di Natale che adornava il negozio. Prima di andare via hanno preso, ovviamente
senza pagarle, due bottiglie di birra, e si sono allontanati minacciando il
turco di dar fuoco al locale se avesse denunciato il fatto. A quel punto al
titolare del kebab, col negozio a pezzi, non è rimasto che chiamare i
carabinieri, che sono intervenuti nel giro di pochi minuti. Ai militari non c’è
voluto molto per rintracciare i due giovani, che si erano fermati non lontano,
seduti sul marciapiede, a bere le birre. I due, che erano già conosciuti ai
carabinieri per piccoli reati legati al mondo della tossicodipendenza, sono
così stati arrestati e dovranno rispondere di una serie di pesanti accuse. Oltre a
danneggiamento aggravato, infatti, saranno giudicati per ingiurie, minacce e
per rapina, avendo di fatto rubato le due bottiglie di birra. L.D.
IL TIRRENO del 23/12/2007
Troppo ubriaco anche
per il test PRATO. Quando l’hanno fermato era talmente ubriaco
che non è riuscito nemmeno a soffiare dentro l’alcoltest. Per questo un
albanese di 41 anni, residente a Quarrata, è stato denunciato per guida in
stato di ebbrezza, oltre al ritiro della patente e al sequestro dell’auto, una
Rover Freelander. L’uomo è stato fermato venerdì notte dalla polizia in via dei
Palli mentre procedeva con andatura incerta invadendo la corsia opposta. Quando
è arrivato alla caserma della polizia stradale per controllare le sue
condizioni non ce l’ha fatta nemmeno a soffiare nell’apparecchio. Una scena simile,
anche se più movimentata, è accaduta a Montemurlo, dove i carabinieri hanno
intercettato un nigeriano, anche lui ubriaco alla guida. L’uomo è sfuggito a un
posto di blocco, è stato inseguito e fermato poco più in là. E’ risultato che
la patente gli era stata revocata da un mese. Ha rifiutato il test, ma è stato
denunciato lo stesso.
IL TIRRENO del 23/12/2007
Guida ubriaco
scooter rubato Cade e si ferisce PISA. Guida ubriaco su un motorino rubato, perde
il controllo del mezzo, cade, si ferisce e chiama il 118. Quando sono
arrivati a soccorrerlo, lo hanno portato in ospedale dove è stato medicato, ma
è venuto fuori anche che lo scooter su cui viaggiava era frutto di furto. Per questo è stato
denunciato un ragazzo rumeno di 21 anni: è accusato di guida in stato di
ebbrezza e ricettazione.
IL TIRRENO del 23/12/2007
Domani notte locali
aperti fino alle 4 Notte del ponce ma
senza eccessi PIETRASANTA. Il
sipario sulla notte del ponce si alzerà dopo la rituale cena della vigilia di
Natale, anche se i primi bagliori della festa saranno anticipati al tardo
pomeriggio. Va in scena, domani sera, e fino alle prime ore del mattino del 25,
quella che è una tradizione consolidata del centro storico. Fenomeno di massa,
modaiolo e di divertimento per i presenti, anche se i non partecipanti
criticano e puntano l’indice contro il caos che invade la città. Origini. La
tradizione ha radici in un personaggio, come il mitico e mai dimenticato Sirio,
del bar Michelangelo di piazza Duomo. Agli albori degli anni ’80, il camel
ponce, era prerogativa di un ristretto numero di ragazzi, che transitavano di
bar in bar, con apoteosi finale da Sirio, quasi in risposta alla stragrande
maggioranza delle persone, che si recava alla messa di mezzanotte. Un fenomeno
che, di anno in anno, è cresciuto, fino a tracimare; lo scorso anno furono
oltre 5.000 i frequentatori del centro: colore, risate, grandi affari per i bar e divertimento, ma con qualche sgradevole
effetto collaterale, vedi sporcizia,
caos e stupidi vandalismi. Da qui le proteste di molti cittadini ed il giro
di vite adottato dall’amministrazione Mallegni. Divieti. Divieto ad
occupare il suolo pubblico con attrezzature destinate alla produzione,
somministrazione e vendita di bevande di qualsiasi natura, esteso alle aree,
già in concessione ai titolari dei locali. Questo significa che di gazebo e
baldacchini sull’esterno dei locali non vi sarà traccia. «E’, inoltre, vietato vendere e somministrare, anche se a titolo
gratuito, bevande alcoliche di qualsiasi gradazione, in particolare “ponce” ai
minorenni», si legge nell’ordinanza. I bar potranno utilizzare solo
bicchieri a perdere. Orari. Si andrà
avanti dalle 11 di sera fino alle 4 del mattino. Dopo di che, stop e chiusura
dei locali, come da accordo fra sindaco e pubblici esercenti; accordo raggiunto
con difficoltà, anche se i titolari di attività, hanno elogiato
l’amministrazione per l’intesa, accollandosi una parte delle spese di pulizia. Controlli e
parcheggi. Polizia municipale a vigilare sulla tranquillità della nottata, ma
prevista una discreta presenza di forze dell’ordine. «Questa tradizione la intendiamo mantenere e
preservare, ma non tollereremo eccessi», ribadisce il sindaco Massimo
Mallegni. (*) (*) Nota: nel momento in cui si sostiene una
manifestazione finalizzata alla vendita di superalcolici ai giovani si devono
mettere in conto gli inevitabili “sgradevoli effetti collaterali”. Il Sindaco, responsabile della salute pubblica, a fronte
di un evento del genere, si preoccupa di scongiurare un “uso improprio del
suolo pubblico” e proroga dall’una alle quattro l’orario per vendere i
superalcolici nel territorio del suo Comune. I commercianti ringraziano, per i riscontri in cronaca
nera ne riparliamo su queste stesse pagine tra qualche giorno.
DAL SITO DEL COMUNE DI PIETRASANTA –
COMUNE.PIETRASANTA.LU.IT
Oggetto:
Disposizioni per la manifestazione “Camel Ponce” del 24/25 dicembre IL SINDACO Atteso che nella notte tra il 24 ed il 25 dicembre si svolgerà, sul
territorio comunale, ed in particolare nel centro storico, una manifestazione spontanea dedicata alla consumazione della bevanda
denominata “ponce”, che ha fatto registrare negli anni un crescente afflusso di
persone provenienti anche da comuni limitrofi; Rilevato che tra gli
utenti vi è una maggioranza di pubblico giovane; Ritenuto necessario
limitare i danni dovuti ad uso improprio
del suolo pubblico, in particolare nelle zone in cui il Comune ha
completamente rinnovato l’arredo stradale, nonchè evitare la collocazione di attrezzature funzionanti con fiamma libera
in zone affollate; Vista la propria ordinanza n.21 del 2/8/2006 Visti gli artt. 50 e 54 del D.L. 267/2000; Dato atto che il presente provvedimento è rivolto ad una
pluralità di persone e che pertanto non è necessaria la previa comunicazione di
avvio del procedimento ex art.10 bis della L. 241/90
ORDINA
nella notte tra il
24 e il 25 dicembre in occasione della manifestazione denominata “Camel Ponce”: -È fatto tassativo divieto a tutti i cittadini di occupare
il suolo pubblico con attrezzature destinate alla produzione, somministrazione
e vendita di bevande di qualsiasi
natura. Detto divieto è riferito anche alle aree già in concessione ai titolari
dei locali di somministrazione. -E’ inoltre vietato
vendere e somministrare, anche se a titolo gratuito, bevande alcoliche di
qualsiasi gradazione, ed in particolare quella denominata “ponce” ai soggetti
minorenni. -E’ altresì fatto divieto a tutti i titolari dei pubblici
esercizi nella notte medesima di vendere per asporto qualsiasi tipo di bevanda
in contenitore rigido, potendosi
utilizzare pertanto soltanto bicchieri a
perdere. -E’ consentito ai
pubblici esercizi protrarre l’orario di apertura fino alle ore 4,00 del mattino.
-E’ consentita la
somministrazione della bevanda denominata “ponce”, anche se rientrante nella
categoria dei superalcolici, fino alla chiusura dell’attività e comunque non
oltre le ore 4,00 del mattino. I disposti della presente ordinanza valgono limitatamente
al Centro Storico, così come individuato nella cartografia allegata e prevalgono, in caso di contrasto, su altre
ordinanze che disciplinano la stessa materia. La Polizia Municipale e le Forze dell’Ordine sono
incaricate di far osservare la presente ordinanza. In caso di inottemperanza, il trasgressore sarà punito ai
sensi e per gli effetti dell’art. 650 c.p. Avverso il presente provvedimento, è ammesso, entro il
termine di 60 giorni dalla pubblicazione, ricorso al TAR della Toscana, ovvero
in alternativa, ricorso straordinario al Capo dello Stato da proporre entro 120
giorni. La presente ordinanza, oltre alla pubblicazione all’Albo e
sul sito Internet del Comune, dovrà essere notificata al Comando di Polizia
Municipale, alla Stazione dei Carabinieri di Pietrasanta e Marina, al
Commissariato di Forte dei Marmi e all’Azienda ASL 12 Viareggio Il Responsabile del procedimento è il Geom. Giuliano
Guicciardi, con sede c/o il Comune di Pietrasanta, in via Martiri di Sant’Anna 10.
Il SINDACO (Massimo Mallegni)
COMUNICATO STAMPA COORDINAMENTO CAMPERISTI nel 2008 circa altri 9.000 cittadini moriranno sulle strade
italiane, 25.000 saranno i disabili gravi, 300.000
feriti, un costo sociale di oltre 33 miliardi di
euro.
PUOI IMPEDIRLO O LIMITARLO, ATTIVANDOTI SUBITO invia una istanza al
tuo sindaco per illuminare in rosso una volta al mese il tuo Municipio invia una istanza al
tuo vescovo per illuminare in rosso una volta al mese la tua Cattedrale
Lunedì, 24 Dicembre 2007
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