(ASAPS) CHAMONIX, 27dicembre 2007 – L’Autostrada Bianca, la A40, che si
snoda in Alta Savoia, costituisce anche per l’Italia una delle arterie chiave
nel collegamento coi cugini d’Oltralpe. E, come ormai è noto, aldilà del Monte
Bianco la sicurezza stradale è divenuta un affaire
nationale già dalla fine degli anni ’90 ed ora il paese raccoglie i
risultati di un impegno eccezionale. I dati della sinistrosità dell’Autoroute
Blanche evidenziano una diminuzione del 16% rispetto al 2006, pur prendendo in
esame il solo periodo da gennaio ad ottobre. In tutto, nei 10 mesi osservati,
gli incidenti stradali rilevati dalla Gendarmeria e dalla Polizia Nazionale
sono stati 120, di cui 48 con lesioni, con 3 morti e 61 feriti. Non male,
dunque: evidentemente i 20 milioni di euro investiti sulla sicurezza
dell’infrastruttura sono serviti a qualcosa: 8
km di nuovi guardrail (pare a prova di motociclisti), 27
attenuatori d’urto in prossimità dei caselli, 10
km di fondo stradale bitumato con coperture drenanti tra
Viry e Vuache, e poi molti tunnel messi in sicurezza e ancora campagne di
sensibilizzazione verso l’utenza. Nel 2007 sono state stampate 50mila copie di
un folder pedagogico sulla guida all’interno dei tunnel ed un accordo con le
autoscuole garantisce l’accesso nei tracciati per addestrare le nuove leve alla
circolazione veloce. Molta attenzione è stata destinata alla guida invernale,
con un libello sui consigli utili, mentre è stata letteralmente dichiarata
guerra all’eccesso di velocità nei cantieri. Inoltre, ne abbiamo dato notizia a
suo tempo, sono stati distribuiti gilet retroriflettenti a tutti coloro che si
siano trovati in panne: un’iniziativa che ci piacerebbe veder realizzata anche
in Italia. In fondo, un giubbottino costa pochissimo, ma il contatto con
l’utente . non vorremmo scopiazzare lo spot di una carta di credito – non ha
prezzo. (ASAPS)
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