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Rassegna stampa 14/08/2004

Rassegna stampa del 13 Agosto 2004

Rassegna stampa del 13 Agosto 2004

 



Da “ANSA” del 13 agosto 2004

’Patente a punti ha alimentato più aggressioni a polizia’

L’Asaps ’Automobilisti più prudenti, ma certo più nervosi’



FORLI’. ’Il dopo patente a punti ha alimentato le aggressioni ai poliziotti’. Lo dice l’Asaps (associazione sostenitori Polstrada). Dopo avere osservato che dal novembre scorso gli episodi di aggressione rilevati sulla stampa nazionale erano in evidente crescita, l’Asaps ha pensato di monitorare il fenomeno istituendo un proprio file con la raccolta dei dati, definito ’Sbirri pikkiati’, ed ha realizzato un apposito cassetto sul sito dell’associazione (asaps.it) intitolato ’aggressioni’.

 

 


Da “ANSA” del 13 agosto 2004

Primo incidente stradale a 93 anni, guida da 75 primavere


 

ASSISI. Ha 93 anni, guida da 75 anni e ha avuto il suo primo, lieve, incidente stradale. Protagonista e’ un anziano di Bettona, Perugia. E’ successo nei pressi di Assisi. L’ autoradio del Norm, giunta sul posto in seguito ad una segnalazione, ha trovato la Ford Fiesta dell’ anziano ferma al bordo della strada e lievemente danneggiata. Ai carabinieri che lo hanno soccorso ha detto ’grazie, ma faccio da solo’.

 


Da “Il Gazzettino” del 13 agosto 2004

Le pattuglie della Polizia stradale sono state dotate di dieci sofisticati strumenti per contrastare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza

"Alcoblow", un soffio decide chi è ubriaco

Avvicinato alla bocca dell’automobilista, il nuovo etilometro portatile stabilirà se procedere con l’esame vero e proprio


 

È sempre più dura la lotta contro gli ubriachi che si mettono al volante. Dopo le iniziative sul fronte giudiziario, come quella avanzata dal Procuratore Fojadelli che intende avvalersi del codice ponendo sotto sequestro i veicoli di chi viene colto ebbro al volante, ecco aprirsi un nuovo capitolo, questa volta tecnico. Perché la Polizia stradale di Treviso si è dotata di nuovi, sofisticati strumenti in grado di rilevare gli eccessi di alcol. Si tratta di dieci nuovissimi etilometri portatili denominati "Alcoblow" non più grandi di una torcia elettrica, che consentono in maniera rapida, efficace, economica - come ricorda l’ispettore capo della Polstrada, Paolo Mion -, strumenti che consentiranno di effettuare un numero di controlli per singolo servizio certamente superiore a quelli effettuati fino ad ora con gli strumenti omologati tradizionali, sottoponendo solo chi, all’accertamento completo, risulterà positivo. In effetti, per contrastare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza, è stata apportata una modifica al codice della strada che consente agli organi di polizia di sottoporre i conducenti di veicoli a controlli, attraverso apparecchi portatili, anche in assenza di specifiche sintomatologie o di sospetto abuso di sostanze alcoliche, accompagnando l’automobilista, risultato positivo agli accertamenti preliminari, negli uffici per il necessario esame con la strumentazione omologata, se non al seguito. L’"Alcoblow" consentirà agli operatori di avere un primo consistente segnale sulle condizioni psico-fisiche del conducente controllato, perché basterà avvicinare lo strumento alla bocca dell’utente, per avere l’indicazione voluta: luce verde, tutto ok; luce gialla, da verificare, luce rossa, oltre il limite. L’esame vero e proprio verrà poi ripetuto con l’etilotest.

I nuovissimi "Alcoblow" diverranno quindi dotazione permanente delle pattuglie della Polstrada che ne faranno largo uso, oltre che durante i servizi di prevenzione delle "stragi del sabato sera", anche durante quelli quotidiani, sottoponendo a controllo i conducenti coinvolti in incidenti e resisi responsabili di violazioni alle norme di comportamento.

 


Da “Il Gazzettino” del 13 agosto 2004

LA PREVENZIONE

Polizia tra la gente. Occhio alla velocità

Roberto Vitale


 

Via libera al rafforzamento dei servizi di prevenzione e vigilanza da parte di Polizia e Carabinieri, e questo per un’efficace azione di contrasto della criminalità, con particolare riferimento ai reati che destano maggior allarme sociale come i furti e le rapine. La Questura di Pordenone ha, dunque, predisposto servizi di controllo più capillari nei quali sarà impegnato un numero maggiore di operatori. Anche i militari dell’Arma hanno intensificato il numero di equipaggi delle Radiomobili presenti sul territorio e rafforzato i controlli, soprattutto a Sacile in occasione della 731. Sagra dei Osei che, negli anni scorsi, era stata nel mirino di Unabomber. Ma perché tutto vada nel migliore dei modi è, comunque, opportuno seguire alcuni accorgimenti prima e durante gli spostamenti, in quanto se si rispettassero alcune regole fondamentali molti incidenti sarebbe evitabili. «Per rendere il viaggio più sicuro per se stessi e per gli altri - spiegano in Questura - è utile mettersi alla guida, se possibile, nelle ore meno calde della giornata per evitare colpi di sonno e di calore e controllare la scadenza e la validità dei documenti». «Inoltre, anche per evitare multe o perdita di punti sulla patente - ricordano i poliziotti - vanno rispettati i limiti di velocità, le distanze di sicurezza, l’uso delle cinture e dei seggiolini per bambini e tutte le altre regole del codice della strada». La Polizia Stradale del Compartimento del Friuli Venezia Giulia ha, quindi, disposto lungo tutte le tratte autostradali, raccordi autostradali e sulle strade extraurbane principali della regione, controlli sistematici di rilevamento della velocità dei veicoli, e questo con l’ausilio di telelaser e autovelox. In ultimo è doveroso ricordare almeno una "regola" per proteggere la casa quando si è in vacanza : chiudere sempre la porta a chiave e sensibilizzare i vicini di casa affinché sia reciproca l’attenzione a rumori sospetti sul pianerottolo o nell’appartamento. Intanto l’amministrazione comunale si prepara a fronteggiare la possibile emergenza anziani. «Anche se a ranghi ridotti visto che il grosso del personale è in ferie - spiega l’assessore alle Politiche sociali Giovanni Zanolin - i nostri Servizi sociali sono operativi anche a Ferragosto e nel periodo in cui la città si svuota. Un gruppo di persone, infatti, continuerà a portare i pasti sia a pranzo che a cena a quanti ne hanno bisogno. Saranno inoltre tenute sotto controllo le situazioni più a rischio, con visite costanti di nostri operatori. Dove sarà necessario il personale dei Servizi sociali tornerà più volte per far bere l’anziano in modo che non si disidrati. Saranno attivi anche i numeri di telefono dei nostri operatori in modo che in qualsiasi momento - se sarà necessario - possano essere reperiti». Un servizio, dunque, che dovrebbe mettere in sicurezza gli utenti più deboli in un periodo veramente difficile. «In questa maniera - ha concluso l’assessore Zanolin - abbiamo cercato di ridurre al massimo i disagi di persone che hanno difficoltà a muoversi e che spesso sono costrette a restare a casa da sole. In questi periodi di ferie poi il peso della solitudine è ancora più grande».

 


Da “L’Adige” del 13 agosto 2004

La polizia stradale è in possesso dei microfilmati e dei dati copiati allo sportello dell´area di servizio
«Non c´è stato tempo per la clonazione»
Gli investigatori escludono che ci siano card duplicate
Un quarantenne denunciato per frode in commercio
Scoperti nel padovano falsi yogurt «Vipiteno»


 

La banda di malviventi che ha posizionato l´apparecchiatura per clonare bancomat presso l´area di sosta Paganella ovest non avrebbe avuto il tempo materiale per recuperare i dati e riuscire a duplicare le tesserine magnetiche. Ne sono certi gli inquirenti che stanno lavorando al caso.
Gli agenti della polizia stradale di Trento, intervenuti su segnalazione di una turista che aveva notato anomalie allo sportello bancomat, hanno infatti sequestrato una lastra in plastica che celava una microtelecamera ed un lettore anch´esso in plastica posto sopra la fessura in cui si inserisce la tessera. All´interno dei pezzi, sono stati scoperti apparecchi di sofisticata tecnologia: oltre alla microtelecamera di 5 millimetri di diametro, un monitor di circa un pollice, un microprocessore per intercettare il codice magnetico della card, alcune batterie.

Tutti i microfilmati relativi alle operazioni effettuate mercoledì mattina allo sportello e tutti i codici magnetici raccolti sono contenuti nei processori, nascosti all´interno della barra di plastica e del lettore: per entrarne in possesso i malviventi avrebbero dovuto trasferire i dati su un computer portatile. Ma non ne hanno avuto il tempo, grazie all´arrivo della polizia stradale all´area di sosta sull’Autobrennero, tra San Michele e Trento nord.

Secondo gli investigatori, che sottoporranno il materiale ad un esperto della polizia stradale per un controllo più dettagliato, non dovrebbero avere sorprese le persone che mercoledì mattina hanno prelevato denaro contante dallo sportello, di cui è intestataria la Cassa Rurale di Mezzocorona. Nonostante l´apparecchio sia stato in funzione, i dati registrati sono rimasti nella memoria all´interno del dispositivo e quindi ora solo visibili dalla polizia. Rimane da verificare da quanto tempo lo sportello fosse stato «modificato» dai malviventi.

Rassicurazioni arrivano anche dal direttore della Cassa rurale di Mezzocorona, Umberto Lechthaler. «Teniamo sotto controllo i conti correnti delle circa 200 persone che hanno fatto operazioni negli ultimi cinque giorni allo sportello - spiega il direttore - Ma pare che si tratti di bancomat per la maggior parte appartenenti a turisti. L´area di servizio è una zona di passaggio e sono soprattutto i turisti a prelevare denaro. Tali dispositivi per la clonazione dei bancomat sono insidiosissimi e tecnologicamente molto avanzati se si pensa che in pochissimo spazio riescono sia a filmare il movimento delle dita sulla tastiera numerica per il codice, sia a leggere la banda magnetica.

Abbiamo per ora la certezza che fino a domenica sera fosse tutto a posto allo sportello: la ditta titolare del service (ossia della manutenzione dello sportello, ndr) non aveva infatti segnalato alcun tipo di anomalie il lunedì mattina». La Cassa rurale di Mezzocorona è presente da quattro anni sull´Autostrada del Brennero con uno sportello automatico (l´unico sul tratto trentino della A22).

Nessun problema per tutto questo tempo nemmeno all´adiacente distributore di carburante Agip.
«Qui è un porto di mare e noi cerchiamo sempre di tenere gli occhi bene aperti - sottolinea il gestore dell´area Paganella ovest, Gianni Parisi - Ci siamo attrezzati con ben otto telecamere a circuito chiuso. Sinceramente non mi ero accorto dell´apparecchiatura posta allo sportello automatico: in questi giorni c´è parecchio traffico, il lavoro è più sostenuto del solito ed è difficile far caso a tutte le persone che passano. Inoltre le modifiche allo sportello erano davvero fatte bene, quasi impercettibili».

Le telecamere a circuito chiuso del distributore sono state sequestrate dalla polizia stradale: dall´attenta visione dei filmati potrebbero emergere elementi utili per individuare i responsabili, probabilmente una banda di rumeni.

M. Vi.Yogurt «firmati» Vipiteno, ma provenienti da tutt´altro luogo e soprattutto di qualità scadente.
I carabinieri hanno scoperto nel Padovano, su segnalazione della latteria sociale di Vipiteno, un magazzino in cui era stato impiantato un laboratorio con confezionatrici e etichettatrici, per trasformare vasetti di yogurt di seconda scelta in prestigiose leccornie casearie. A seguito di tale ritrovamento, è accusato di frode in commercio e di «marchio mendace» (articolo 517 del codice penale) un quarantenne nato a Venezia ma residente ad Abano Terme, titolare dell´ingrosso alimentare che i Nas di Padova hanno visitato ieri mattina.

Nel corso del blitz sono stati sequestrati vari vasetti da cinque chili, di quelli utilizzati per comunità e alberghi. Perquisizioni sono state anche effettuate presso tre alberghi a 4 stelle di Abano che si servivano presso questo ingrosso.

 


Da “L’Adige” del 13 agosto 2004

Ubriachi al volante, cancellato il perdono
Per la Cassazione non basta curarsi agli alcolisti anonimi
Giustizia


 

Un giovane  di Mezzolombardo aveva ottenuto dal giudice di pace l´estinzione del reato

La Cassazione non perdona chi alza il gomito e poi si mette alla guida. Il «palazzaccio» ha annullato la dichiarazione di estinzione del reato emessa da un giudice di pace trentino a favore di un giovane di 22 anni di Mezzolombardo, Nicola M., che per ottenere il trattamento di favore si era impegnato a frequentare corsi presso l´associazione alcolisti anonimi. La decisione era stata impugnata dalla Procura della Repubblica e dalla Procura generale.

I giudici hanno stabilito il principio che il pentimento e le «condotte riparatorie non salvano dalla condanna penale chi viene sorpreso a guidare la macchina in stato di ebbrezza».

La Cassazione ha osservato che nessuna condotta risarcitoria può cancellare il reato perché in caso di reati di pericolo, come la guida in stato di ebbrezza, non c´è una vittima da risarcire, quindi la riparazione non è diretta a ristorare il danno subito da chi deve sopportare le conseguenze del reato. Nel caso della guida in stato di ebbrezza la «vittima» del reato sono la sicurezza sulle strade e l´interesse dello Stato ad assicurarla. Si tratta, come appare evidente, di entità non risarcibili in nessun modo. Dunque la guida in stato di ebbrezza deve avere per forza delle conseguenze penali, questo anche er salvaguardare un´efficacia preventiva della norma. La Procura ha osservato che, senza conseguenze penali, la norma che punisce la guida in stato di ebbrezza sarebbe stata violata con più facilità e leggerezza.

Ad avviso del giudice di pace di Mezzolombardo, a favore di Nicola M. (22 anni), andava applicata la legge 274 del 2000 che mette la parola fine ai processi per reati lievi in presenza di «condotte riparatorie» attuate dell´imputato. Il ragazzo, dopo essere incappato nei controlli della polizia stradale, aveva cominciato a frequentare un centro per alcolisti e la scelta era stata positivamente valutata dal giudice. Ma la Cassazione non ha condiviso questo parere e ha accolto il reclamo della Procura della Corte di Appello di Trento. Nel suo ricorso al «Palazzaccio», il procuratore generale di Trento ha sostenuto che «la causa di estinzione del reato non è applicabile a chi guida in condizioni di ubriachezza, essendo questo un reato di cosiddetto pericolo astratto, per il quale non è ipotizzabile alcuna forma di riparazione del danno». E la Suprema Corte gli ha dato ragione affermando che «la guida sotto l´influsso dell´alcool, così come la guida in stato di alterazione per l´uso di droghe, sono qualificabili appunto come reati di pericolo astratto per i quali l´eventuale sottoposizione del reo ad un trattamento socio-terapeutico non costituisce un atto di segno contrario rispetto alla condotta incriminata, nè può integrare una qualche forma di riparazione nei confronti di una parte offesa».

Adesso, in base alla sentenza 34343 della Quarta sezione penale della Cassazione, per Nicola M. si riaprirà il processo e di nessun aiuto gli sarà l´iscrizione al centro di recupero per giovani con problemi di alcolismo.In Trentino il caso di Nicola M. non è isolato. Dopo il suo un altro giudice di pace, questa volta di Trento, aveva dichiarato l´estinzione del reato dopo che l´uomo sorpreso ubriaco al volante si era impegnato a versare una somma al Fondo vittime della strada. Anche in quel caso la Procura di Trento ha impugnato immediatamente la pronuncia del giudice di pace. L´imputato si era impegnato a versare 2500 euro al Fondo nazionale vittime della strada. In cambio ha ottenuto l´estinzione del reato. Il suo avvocato, Maddalena Mottes aveva osservato che chi commette reati di pericolo, ovvero senza vittime individuabili, non poteva accedere al beneficio dell´estinzione del reato in cambio del risarcimento del danno. Sotto questo profilo vi sarebbe stata una lesione del diritto di uguaglianza. La Cassazione, però, ha sottolineato come non vi sia questo rischia.

 


Da “Corriere” del 13 agosto 2004

Paura ma nessun incidente sull’autostrada in direzione Venezia

«C’è un cavallo sull’A4». Non era uno scherzo

L’animale è saltato tra le auto all’altezza di Brescia. La fuga dell’animale è durata 5 km. Poi è stato bloccato


 

MILANO. Nel giorno del grande esodo ci si è messo anche un cavallo a complicare le cose in autostrada. Gli automobilisti che percorrevano l’ autostrada A4 da Milano in direzione di Venezia, all’altezza di Brescia si sono visti piombare sulla carreggiata un cavallo, presumibilmente scappato dai campi vicini.

Poteva finire con un brutto incidente, invece tutto si è risolto bene, con un insolito rodeo autostradale.
 

FUGA DI CINQUE KM. CAVALLO ILLESO - La fuga dell’animale è durata per circa cinque chilometri e solo all’altezza di Rovato la polizia stradale, con l’aiuto di personale specializzato, è riuscita a catturarlo in un piazzale e a portarlo via dall’autostrada. Illeso il cavallo, e nessun danno alle automobili: le macchine che passavano quando l’animale è entrato in autostrada (fortunatamente senza saltare nella corsia opposta) hanno fatto in tempo a rallentare. Solo tanto spavento per il cavallo e per alcuni automobilisti, e traffico completamente bloccato per alcuni minuti verso Venezia, con rallentamenti in direzione opposta per i tanti curiosi che si sono fermati a guardare l’improbabile rodeo in autostrada.

 


Da “La Repubblica” del 13 agosto 2004

Guidava ambulanza vuota a 150 km/h, ritirata patente


 
La polizia stradale ha intercettato con il telelaser un’ambulanza che procedeva a 150 km orari su una diramazione della superstrada Firenze-Pisa-Livorno all’altezza di San Piero a Grado. Il mezzo aveva i lampeggianti accesi, ma al suo interno non c’era nessun paziente, nè erano in atto particolari emergenze.

La stradale ha contestato l’abuso al conducente, un autista di 24 anni. Con l’immediato il ritiro della patente, e la successiva sospensione, l’uomo avrà due contravvenzioni: una per eccesso di velocità (343 euro) e una per uso non motivato dei lampeggianti (68 euro).

 


Da “Corriere Romagna” del 13 agosto 2004

Da metà luglio ritirate 720 patenti

l.a.


 

RIMINI. Sarà un ferragosto “blindato” per le strade di Rimini e provincia. Polizia stradale, carabinieri e polizia municipale, impegnati ormai da un mese in una campagna serrata di prevenzione delle stragi che è costata la patente a quasi ottocento automobilisti, “armati” di etilometro intensificheranno i controlli sulle condizioni psicofisiche di chi si trova al volante, alla ricerca di chi ha bevuto troppo o ha fatto uso di sostanze stupefacenti. Chi ha intenzione di esagerare per festeggiare il “capodanno dell’estate”, quindi, farà bene a lasciare l’auto in garage o a consegnarla ad un amico sobrio se non vuole andare incontro ad una brutta grana. Chiedere per conferma ai 720, tra riminesi e turisti, che in meno di un mese si sono visti ritirare la patente perchè alla guida dopo aver alzato troppo il gomito o, peggio, dopo aver fatto uso di droghe. Dal 15 luglio scorso, data ufficiale di partenza della campagna sulle strade, le forze dell’ordine hanno ritirato patenti al ritmo di venticinque per sera, con punte di cento nei fine settimana. La prefettura prevede di raggiungere e superare quota ottocento entro domenica prossima, il campale 15 agosto. Ma cosa significa vedersi ritirare la patente per guida in stato d’ebbrezza? Le “grane” sono due, distinte. La prima è di tipo amministrativo e prevede il ritiro della patente, una multa e la decurtazione di 10 punti secchi dalla patente. Nello specifico, il limite di alcol ammesso dal codice della strada è di 0.5 milligrammi per litro di sangue. Fino ad un livello di 1.10 il ritiro è per 15 giorni, a salire fino ai 90 giorni quando il livello è superiore a 2.30. Stesso discorso vale per la sanzione, che sale, a seconda della gravità, da 258 a 1.032 euro. Per riguadagnare i punti persi le alternative sono due: o si frequenta una scuola guida, oppure si fa i bravi per due anni. Non solo: bisogna presentarsi di fronte alla commissione medica provinciale e sottoporsi agli accertamenti per individuare ed eventualmente curare dipendenze da alcol o da droga. Inoltre, se nessuno all’interno dell’auto è sotto il limite, quindi in grado di guidare, la stessa automobile viene sequestrata e per riaverla bisogna pagare. Più fastidiosa è la parte penale della questione. Secondo la nuova normativa, infatti, la guida in stato d’ebbrezza è un reato punito dal codice penale, quindi si finisce in tribunale di fronte al giudice ordinario (non più quello di pace). Se si esce con una condanna, la fedina penale resta segnata per almeno cinque anni. Stare attenti, insomma, conviene da qualunque parte la si guardi.

Sabato, 14 Agosto 2004
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