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Portogallo, dimezzare la mortalità entro il 2009, un anno prima del resto d’Europa
“Traguardo possibile”, secondo l’ETSC, ma sia guerra alla velocità


Un Audi A4 civetta in uso alla GNR portoghese. (Foto Recanto Cibernetico)


(ASAPS) LISBONA, 28 dicembre 2007 – Il Portogallo potrebbe dimezzare la mortalità entro il 2009. Annuncio in diretta, ambizioso ma non impossibile, fatto rimbalzare in rete dall’ETSC, l’European Transport Safety Council. Sulla scorta evidentemente degli ottimi risultati conseguiti sul fronte del contrasto alla violenza stradale. Dunque, Lisbona intende anticipare i tempi fissati dall’UE per il 2010, che la maggior parte dei paesi dell’Unione non riusciranno a cogliere (Italia compresa). I dati che ci sono stati fatti recapitare da uno dei dirigenti dell’ETSC, Marco Popolizio, sono incontestabili: il Portogallo è il paese che meglio ha fatto, in materia, grazie al suo piano nazionale predisposto e messo in atto nel 2003. In questo modo, le strade considerate tra le più pericolose in assoluto, sono oggi tra le meno violente ed oggi le vittime sono la metà del 1985 – l’anno nero – con un volume di traffico moltiplicato per quattro. Ma è nel 2006 che i risultati sono stati tra i migliori del mondo, con il record del -22,3% di incidenti mortali, tanto da aver conseguito la leadership europea con una medaglia di bronzo conseguita ex-aequo da Francia e Lussemburgo. “I progressi realizzati dal Portogallo – ha sottolineato all’ETSC il professor Richard Allsop, dell’University College di Londra – sono tra i più incoraggianti per coloro che intendono lavorare in favore della sicurezza stradale in Europa. Provano che un buon equilibrio tra miglioramento delle infrastrutture e pacificazione  della circolazione, possono veramente fare la differenza”. Le autorità portoghesi intendono lavorare ora sul fronte della velocità: in quello stato, infatti, ancora il 70% degli automobilisti viola il limite di velocità autostradale ed il 50% quello cittadino, che provocano un alto numero di incidenti nei confronti delle categorie più deboli, soprattutto investimento di pedoni ed anziani. Di qui la guerra annunciata all’eccesso di velocità ed al mancato rispetto della distanza di sicurezza. Come? Semplice: inasprendo le sanzioni ed aumentando la vigilanza. Da alcuni mesi, sulle principali strade ed autostrade del paese, la Brigada Transito della Guardia Nazionale Repubblicana (GNR), lavora con auto in borghese munite di Provida e di sofisticati sistemi elettronici. (ASAPS)


© asaps.it
Venerdì, 28 Dicembre 2007
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