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Rassegna stampa del 9 Agosto 2004 |
Da
"AGI" del 9 agosto 2004 NEL WEEK END MENO MORTI E FERITI Roma
Il bilancio del primo week end di agosto, con cui si e’ conclusa la fase delle partenze per le vacanze, e’ positivo. Lo dice la Societa’ autostrade per l’Italia precisando che nei tre giorni del fine settimana, a partire da venerdi’, c’e’ stato piu’ traffico rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma meno incidenti, meno feriti e meno morti. Anche la circolazione, sebbene intensa, e’ stata fluida. In particolare da venerdi a domenica sono stati percorsi 3,04% di chilometri in piu’ rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e sono state effettuate 4,79% di operazioni di pagamento in piu’. La variazione piu’ elevata e’ stata registrata venerdi’. Per quanto riguarda gli incidenti e le conseguenze alle perone - continua la Societa’ - il bilancio e’ decisamente positivo, nonostante l’incremento di traffico e il maltempo che ha interessato buona parte dell’Italia nel pomeriggio di sabato e domenica. Sono stati 159 quest’anno gli incidenti contro i 219 del 2003 (27% in meno), i feriti sono stati 150 contro i 174 dell’anno scorso (23% in meno), un solo morto, infine, contro 4 dell’altra estate (75%in meno). L’aumento della circolazione, inoltre - precisa Autostrade per l’Italia - non ha comportato l’incremento delle situazioni difficili, anzi il traffico e’ stato scorrevole grazie anche alla maggiore osservanza del divieto di circolazione da parte degli autotrasportatori conseguente ad una piu’ stretta vigilanza della Polizia stradale. Per quanto riguarda poi le tratte piu’ trafficate la Societa’ ricorda l’Autostrada del sole tra Milano e Bologna, la A14 in direzione delle localita’ balneari della riviera adriatica, le autostrade A7, A10 e A12 verso il capoluogo ligure, Autolaghi verso la Svizzera e la A23 verso l’Austria. I flussi sono stati intensi anche sulle autostrade meridionali e in particolare verso la Calabria, Sicilia e Puglia. Anche la A30 Caserta - Salerno ha registrato varie code di diversi chilometri alla barriera di Salerno - Mercato S. Severino. Da "Corriere Romagna" del 9 agosto 2004 Guida con patenti false Denunciati due giovani Rocca
San Casciano
Due automobilisti albanesi sorpresi con patenti falsi e denunciati. Un piccolo fenomeno venuto a galla nei giorni scorsi, durante una serie di controlli da parte della Polizia stradale di Rocca San Casciano. Ricettazione e falso le accuse per i due extracomunitari. Il primo a finire nella rete degli agenti è stato un 29enne fermato sulla strada Statale 67 all’altezza del chilometro 180, nei pressi del “Bingo Bul”. Il giovane si trovava alla guida di una Golf e quando gli agenti gli hanno chiesto la patente, il ragazzo ha subito mostrato segni di nervosismo. Infatti il documento era palesemente contraffatto. L’albanese era già stato respinto dall’Italia e non gli era stato concesso il permesso di soggiorno. Per lui è scattata la denuncia per ricettazione e falso. Stesse accuse, qualche giorno dopo, contestate a un camionista di 24 anni di Meldola, anche lui albanese, beccato alla guida del suo mezzo sulla via Emilia, nei pressi dell’abitato di Forlimpopoli. Anche in questo caso il controllo della Polizia stradale di Rocca ha consentito di appurare la falsità del documento di guida. Da "Il Messaggero" del 9 agosto 2004 Un Cd per identificare le parti rubate ROMA
Si chiama EU-VID ed è un CD già in dotazione alle polizie europee. Contiene i dati identificativi di tutti i componenti, marca per marca e modello per modello, per i quali il fabbricante ha previsto dei codici. Qualcosa di simile dovrebbe essere pronto presto anche per le moto. "Su mandato di Europol - dice l’ispettore Chianca-, la Terza Divisione Polizia Giudiziaria del Servizio Polizia Stradale, sta lavorando su un CD che sarà un valido ausilio per l’identificazione dei componenti motociclistici rubati. Sarà una raccolta di tutti gli elementi identificati che la casa costruttrice ha previsto per i mezzi e le parti da lei prodotti. Lo stiamo ultimando con la collaborazione dei costruttori italiani, che voglio ringraziare". Aggiunge l’ispettore Chianca: "Sarà un ausilio importante per gli operatori di tutte le forze di Polizia che debbono controllare veicoli sospetti. Grazie al CD sarà possibile effettuare un controllo rapidissimo e estremamente attendibile". Questo favorirà il lavoro della Polizia e funzionerà da deterrente per i ladri. Da "Il Messaggero" del 9 agosto 2004 Il futuro è Datatag: il dissuasore batte Diabolik La moto piena di transponder: ogni pezzo asportato viene riconosciuto dalla Polizia R.M. ROMA
Quando si parla di dissuasori contro i furti di moto, viene spontaneo parlare di Datatag, perché i nostri corpi di Polizia sono equipaggiati con gli scanner necessari per questo specifico modello di antifurto. Datatag è un progetto nato nel ’91 in Inghilterra, per volontà della Yamaha, che voleva contrastare i furti che le facevano perdere numeri di vendita, e della Metropolitan Police di Londra. Oggi però è un marchio a sé stante (Datatag ID Ltd), integralmente controllato dal gruppo giapponese Mitsui & Co, un gigante che fattura 180 miliardi di dollari. Oltre che in Gran Bretagna, Datatag è presente in Irlanda, in Belgio, in Olanda e, appunto, in Italia. A 14 anni dalla sua nascita, il sistema Datatag si è evoluto e diffuso, soprattutto nel Regno Unito, dove oltre il 33% delle moto vendute adotta tale sistema. Anche la nostra Piaggio, ad esempio, lo installa di serie su tutti i veicoli che spedisce oltremanica. E i risultati si vedono: il calo documentato dei furti è dell’80%, con in più il vantaggio che i pezzi marcati indelebilmente, una volta recuperati possono essere restituiti al legittimo proprietario. Il funzionamento è relativamente semplice. Il kit moto comprende 3 transponder (codici elettronici) DAT 300, per telaio e ruote, e 1 transponder DAT 100, per la sella. Tali componenti vanno inseriti e incollati all’interno delle parti meccaniche, in modo che non siano visibili e in modo che la loro rimozione danneggi irreparabilmente i pezzi marcati. Nella confezione sono compresi anche 750 "micropunti Datadot", pure questi impossibili da rimuovere dalla moto e utili per contrassegnare tutti i componenti. E poi ci sono due adesivi non rimovibili, utili per avvisare il ladro che la moto è marcata in tutte le parti. Marcate le moto, il cerchio si chiude con le forze di Polizia, che sono state dotate di speciali scanner che leggono i transponder e sono in grado, in collegamento con una banca dati gestita dalla Datatag, di risalire immediatamente al proprietario e alla storia della moto. Alla dotazione si aggiungono una lampada UV e un microscopio portatile, necessari per individuare e leggere i 750 Datadot e capire se sono tutti della stessa moto o se provengono da altri veicoli. A questo punto è chiaro che lo scopo del Datatag, a parte individuare il proprietario dei componenti una volta che fossero rinvenuti, è quello di dissuadere il ladro dal furto. Proprio per questo sono già stati consegnati 206 scanner fra questure e Polizia Stradale; ma ne hanno anche le frontiere e le dogane, e ora iniziano a esserne dotate anche le Polizie municipali delle grandi città. Per raggiungere i risultati dell’Inghilterra serve ora che i possessori di moto appetite dai ladri adottino il Datatag, anche perché così facendo potrebbero avere consistenti sconti dalle assicurazioni. Per quanto riguarda i costi, il Kit moto costa 168,50 euro mentre quello per scooter ne costa 145. A queste cifre vanno aggiunti circa 40 euro per l’installazione. L’elenco degli installatori è disponibile su Internet, sul sito www.datatag.it. Da "Corriere Adriatico" del 9 agosto 2004 “Esiste l’indisciplina degli automobilisti ma andrebbero rimossi tanti pericoli come alla rotonda di Pagliare del Tronto” Il padre di una vittima “Le vere cause degli incidenti mortali” Da
Giovanni Ascani di Appignano del Tronto riceviamo la lettera aperta al
comandante della Polizia Stradale, Savarese:
"Sono il padre di Patrizio Ascani, quel giovane che 1’otto giugno sorso, prima dell’alba, perse la vita nell’incidente stradale presso la "rotonda killer” di Pagliare del Tronto. Premetto che lei ha la piena libertà di dire ed esprimere il suo punto di vista, ma io le scrivo per manifestarle il disappunto procuratomi dalle sue dichiarazioni a mezzo stampa. Le sue affermazioni, a mio avviso, sono state inopportune. Inopportune perché, a ridosso dell’incidente di mio figlio (due giorni dopo), ha puntato il dito accusatore contro di lui, pur senza nominarlo, sottolineandone la colpevole velocità, anziché tacere, per qualche tempo, mantenendo un rispettoso silenzio di fronte alla tragica morte di un giovane ed allo strazio di tanti, partendo da noi genitori. Superficiale perché ha ripetuto un ritornello stucchevole sul pericolo della velocità, sull’indisciplina degli automobilisti, sulla coscienza civile fatto pure nelle scuole, dove li ho fatti anche io per molti anni, ma non aggiungono niente di nuovo o di originale né contribuiscono a ridurre gli incidenti. Devianti perché, sottolineando la velocità, come causa degli incidenti, ha tralasciato, ignorato e non fatto riflettere sulle tante altre cause che ne sono alla base e, spesso, in modo determinante, specialmente in alcuni tratti di strada, tristemente noti, come quel fossato nella rotonda di Pagliare. Al limite della correttezza quando chiama in causa i Giudici di Pace che, a suo dire, "senza una valutazione obiettiva", annullerebbero le infrazioni segnalate dalla Polizia e, indirettamente, garantirebbero una specie di immunità, quasi uno stimolo a una “licenza a delinquere". Detto questo, voglio aggiungere dell’altro, non meno importante. Fare la “voce grossa” contro i “velocisti della strada”, è come “abbaiare alla luna”: alzi la voce per quanto le compete ed anche oltre, con coraggio contro chi dovrebbe rimuovere i pericoli stradali e non lo ha fatto". Da "Il Giornale di Brescia" del 9 agosto 2004 Durante controlli della Polstrada sulla ex 668 Lenese ed a Pontevico Ritirate altre 16 patenti Un giovane era addirittura in possesso del solo permesso provvisorio s. La
lezione, anche se ripetuta ormai ogni fine settimana, non la vogliono
imparare. Il riferimento è ai giovani che trascorrono il week-end
nelle discoteche od in altri locali pubblici di divertimento. Molti di
loro non vogliono proprio capire che, se tornano a casa alla guida dell’auto,
devono non fare assolutamente uso di bevande alcoliche e, una volta che
si mettono al volante, devono moderare la velocità. Altrimenti,
è incombente il rischio di mettere in serio pericolo la propria
vita, quella degli amici trasportati e degli occupanti delle altre vetture.
Proprio per cercare di contrastare tale fenomeno e prevenire le cosiddette
"stragi del sabato sera", bene fa la Polizia stradale (ma anche
Carabinieri, Polizie municipali e Polizia provinciale) ad effettuare costanti
controlli sulle strade con l’etilometro e il telelaser. Così,
dalla mezzanotte di sabato alle 6 di ieri la Stradale ha piazzato le due
apparecchiature sull’ex statale 668 Lenese, in territorio di Leno,
e sulla statale 45 bis a Pontevico. Hanno operato ben 5 pattuglie: due
di Montichiari (con un ispettore che coordinava il servizio), due di Desenzano
ed una di Salò. Alla fine, come facilmente prevedibile, i risultati
ci sono stati. Complessivamente sono state ritirate ben 16 patenti ad
altrettanti giovani automobilisti (il più "vecchio" aveva
30 anni), tutti maschi: 13 per guida in stato di ebbrezza (il tasso alcolico
era ben superiore al limite consentito, che è di 0.5 grammi per
litro di sangue) e 3 per superamento di oltre 40 km del limite di velocità
previsto. Tutti e 16 hanno perso 10 punti della patente. Quelli brilli
sono anche stati denunciati alla Magistratura. Una curiosità: ad
un automobilista troppo veloce, per ora non è stato possibile ritirare,
da parte delle forze dell’ordine, la patente, perché il sanzionato
era in possesso di... un permesso provvisorio di guida. Riscontrate anche
altre 15 infrazioni, tra cui 6 per guida pericolosa (tolti 2 punti) e
2 per mancanza di cintura di sicurezza, con la perdita di 5 punti.
Da "Il Messaggero" del 9 agosto 2004 Fermo, week end e disagi Maxi ingorgo in galleria, A14 bloccata per ore Controlli della Stradale: tredici patenti ritirate di DIANA MARILUNGO. FERMO
Un fine settimana, quello appena trascorso, all’insegna di incidenti e disagi sulle strade del Fermano. Un maxi tamponamento avvenuto nella mattinata di ieri sull’autostrada, all’interno della galleria di Pedaso, ha reso difficile il traffico sull’A 14 per quasi tre ore. La carreggiata dove è avvenuto lo scontro è stata chiusa per diverso tempo, provocando una lunga fila di automezzi. L’incidente è accaduto intorno alle 10,30 sulla corsia nord. Cinque le auto coinvolte: una Clio, una Subaru, una Ford Puma, una Berlingo ed una Peugeot 206. Gli automobilisti coinvolti sono di Cesena, Chieti, Vicenza, Milano e Firenze. Rilevanti i danni subiti dai mezzi, mentre solo due persone hanno riportato ferite, giudicate lievi dai sanitari. Sempre ieri mattina sull’autostrada, poco prima della galleria pedasina, due giovani donne, una di Sant’Elpidio a Mare e l’altra di Porto San Giorgio sono uscite di strada, intorno alle 8, con un’Opel Corsa. Fortunatamente per loro la drammatica avventura si è conclusa senza eccessivi danni. Disagi e danni, invece, sono stati provocati dal violento nubifragio che si è abbattuto ieri pomeriggio nella zona. Diversi alberi sono caduti sulla Valdaso rendendo difficile il transito sulla provinciale. Per rimuovere alcune piante cadute sulla sede stradale sono dovuti interevenire i Vigili del fuoco. Causa il maltempo sono state cancellate le manifestazioni che ieri erano in programma a Fermo per la Cavalcata dell’Assunta. Le “hostarie” in piazza del Popolo saranno aperte oggi, mentre il “Tiro del canapo” è stato anch’esso rinviato a stasera alle 22. Tredici le patenti ritirate, invece, nel corso di un’operazione del Distaccamento della Polizia stradale di Fermo effettuata nella notte tra domenica e lunedì. Dodici patenti sono state ritirate per guida in stato di ebbrezza. Gli agenti hanno inoltre controllato 103 veicoli e 125 persone. Quarantuno sono state le infrazioni al Codice della strada e 202 i punti decurtati dalle patenti. Da "La Provincia di Cremona" del 9 agosto 2004 Agenti mobilitati su strade e A21 Giornata
di superlavoro, quella di ieri, per decine e decine fra agenti, carabinieri
e vigili urbani. Quanto alla viabilità, il grosso dell’impegno
è toccato, come sempre, agli uomini della Polstrada che hanno presidiato
le principali arterie della provincia e il tratto di A21 di loro competenza.
Numerose le infrazioni riscontrate e le multe. In mattinata gli agenti
hanno compiuto controlli ad hoc anche sui cavalcavia, per evitare che
qualche malintenzionato gettasse qualche oggetto sui veicoli in transito.
Il traffico registrato sull’autostrada si è rivelato meno
intenso del previsto.
Da "L’Arena" del 9 agosto 2004 Scatta l’esodo, code in autostrada Una giornata con la Stradale Un fine settimana di traffico intenso sulle due importanti arterie che attraversano il territorio veronese Per garantire il massimo della sicurezza sono state impiegate 27 pattuglie con oltre cinquanta poliziotti Velocità e alcool rimangono le infrazioni più diffuse Da Verona ad Ala a velocità ridotta, qualche tamponamento ma nessuno grave Fine
settimana di traffico intenso sulle autostrade che attraversano il Veronese,
in particolare sull’Autobrennero dove i rallentamenti e le code
hanno superato i dieci chilometri. I disagi per gli automobilisti sono
stati comunque limitati grazie anche alle favorevoli condizioni meteorologiche:
ieri, in particolare, non c’è stato il caldo dei giorni
scorsi e in certi tratti, come sul lago, è addirittura piovuto.
Decine di migliaia i veicoli in transito diretti in gran parte alle
località turistiche. Sull’Autostrada del Brennero il traffico
è stato intenso soprattutto in direzione Nord: praticamente da
Nogarole Rocca ad Ala Avio gli automobilisti sono stati costretti a
procedere a velocità ridotta. Le situazioni più critiche
si sono avute in prossimità degli svincoli e nel tratto tra Verona
nord e Ala, per l’arrivo dei vacanzieri diretti alle località
montane e il rientro di turisti del Nord Europa. Basta immergersi nel
fiume di veicoli, al seguito delle pattuglie della polizia stradale,
per trovare le prime code. Da Verona sud verso Milano il traffico è
sostenuto e il "serpentone" di auto si muove lentamente. Dalle
rampe degli svincoli in ingresso il flusso è continuo. Sono le
10 e il traffico è costantemente aumentato fin dalle prime ore
del mattino. Il comandante della polizia stradale di Verona, Vincenzo
Diaferia, e il sostituto commissario Antonio Di Ruzza, che comanda il
distaccamento di Verona sud, sono in strada già dal primo mattino.
Sono due delle ventisette pattuglie che da mattina a notte fonda presidiano le autostrade, i caselli, gli autogrill e le principali arteria della viabilità urbana. "Nel fine settimana lo sforzo più intenso è per le autostrade", spiega Diaferia, "dove abbiamo impiegato ogni agente disponibile". Per i poliziotti della stradale di Verona sud agosto significa vacanza solo per gli altri. "Ci sono dei presidi nelle aree di servizio, in particolare per scoraggiare gli episodi di microcriminalità", aggiunge il comandante. "Tante persone in un luogo relativamente ristretto sono un richiamo per i malintenzionati. Furti e borseggi restano i reati più diffusi, anche se non mancano le truffe". "Il mattino e il pomeriggio vengono impiegati, a turni, anche delle pattuglie motorizzate che sono pronte a intervenire in modo rapido anche in caso di incidente che dovesse comportare una difficoltà di accesso per gli altri mezzi". Infine, la polstrada mette in campo anche pattuglie in borghese, con compiti di polizia giudiziaria, incaricate soprattutto di vigilare sulla sicurezza e sulla tranquillità dei viaggiatori. L’autostrada è uno specchio fedele delle abitudini e dei comportamenti delle persone. Bastano pochi metri per accorgersene. C’è l’automobilista che cerca di infilarsi nel varco dello svincolo a ridosso del guard rail, ostruendo la corsia di emergenza, solo per risparmiare qualche minuto di fila. C’è quello che sorpassa e poi taglia subito a destra perché deve uscire. O l’altro che si è dimenticato di accendere i fari. "Le infrazioni più diffuse sono quelle legate alla velocità", spiega il sostituto commissario Di Ruzza, "e alla guida in stato di ebbrezza". I poliziotti sono reduci proprio da una nottata di uno specifico servizio con gli etilometri. "Abbiamo ritirato sei patenti, tutte a conducenti che avevano un tasso di alcolemia superiore allo 0,50 consentito". Per contrastare i "soliti furbi" si sta diffondendo tra gli agenti l’utilizzo del Provida. "È un telelaser dell’ultima generazione", spiega Di Ruzza, "in grado non solo di rilevare la velocità dell’auto ma anche di filmare e fotografare le eventuali infrazioni. Viene montato sulle auto di servizio ma anche sulle auto civetta e la contestazione dell’infrazione, con la relativa sanzione, è immediata". Nella classifica delle infrazioni più frequenti al terzo posto c’è il mancato rispetto della segnaletica, orizzontale e verticale: "Non si tratta solo i limiti di velocità. Ma anche del divieto di sorpasso, per i camion, del mancato utilizzo dei fari, dell’inosservanza dei cartelli che segnalano pericoli". Ma qualcosa di positivo va anche segnalato. "Sono in calo, almeno sull’autostrada, le infrazioni per il mancato utilizzo delle cinture. E molti si stanno abituando a usare il viva voce o gli auricolari quando telefonano". Arriva la segnalazione di un tamponamento avvenuto proprio sugli svincoli di Verona nord. Per fortuna non si tratta di nulla di grave: ci sono tre auto coinvolte, una signora viene trasportata per accertamenti in ospedale. Dopo qualche minuto, la carreggiata viene sgomberata. Il tragitto prosegue. Uscita a Verona nord e rientro, per vedere cosa accade sulla Serenissima. L’A4 è molto più scorrevole, in entrambe le direzioni. Al casello di Verona est gli agenti stanno controllando un camper di stranieri. L’uomo al volante spiega che la moglie deve partorire due gemelli e ha già il posto prenotato all’ospedale di Bussolengo. Si ferma un’altra vettura. I poliziotti chiedono i documenti. La donna non riesce a trovare il libretto. Scatta la multa. Quando il verbale è quasi compilato, spunta il documento: la multa viene annullata. "Questo tipo di controlli sono quelli di routine", spiega Diaferia, "ma sono molto importanti. Gli agenti sono appositamente addestrati e sono in grado di individuare, quasi sempre, i documenti contraffatti". È il turno di un bus. "Abbiamo aderito alla campagna European operation bus, specificamente dedicata al trasporto passeggeri. Non si tratta tanto di verifiche meccaniche, piuttosto relative alla sicurezza". Arriva una chiamata: all’autogrill di Soave c’è bisogno di rinforzi. I dirigenti salgono in auto e ripartono. Da "Sesto Potere" del 9 agosto 2004 SICUREZZA STRADALE: 10.000 TIR SULLE STRADE NEI GIORNI DI DIVIETO Bologna
Nei giorni di venerdì 6, sabato 7 e domenica 8 (fino alle ore 14), nelle ore di divieto di circolazione dei Tir, il Codacons ha svolto per conto di Intesaconsumatori un monitoraggio per verificare la presenza di mezzi pesanti sulle autostrade italiane. I 47 ispettori del Codacons, sparsi sulla rete autostradale, hanno preso nota delle targhe e delle ditte di appartenenza dei bisonti della strada, al fine di verificare le deroghe alla circolazione concesse dai prefetti, e le motivazioni di tali autorizzazioni. Ecco in dettaglio alcuni risultati del monitoraggio del Codacons riguardo le strade dell’Emilia-Romagna: - BOLOGNA-MESTRE 6 agosto dalle ore 21, 40 alle 23 110 TIR in direzione di Bologna A13 direzione Padova 23 tir A4 direzione Venezia 19 Tir. - TORINO – BOLOGNA sabato 7 agosto 1 tir ogni 5 km di cui il 30 % in direzione sud, il 70 % in direzione nord. - RIMINI – ANCONA SUD sabato 7 agosto 87 tir in due ore e una sola pattuglia di polizia stradale. - BOLOGNA – RIMINI sabato 7 agosto 80 tir in due ore. Facendo le proiezioni per i tempi e kilometri monitorati, oltre 10.000 sono stati i Tir che hanno circolato nonostante il divieto in questo week-end lungo. L’abuso appare evidente se si considera che oltre il 20% dei TIR trasportavano cassette vuote forse per la raccolta dei pomodori, o addirittura automobili per la vendita. In media una pattuglia di polizia stradale ogni 80 km ma mai intenta a fermare i tir in divieto. Il numero impressionante dei tir in divieto dimostra che il divieto è sostanzialmente inosservato e inutile a causa delle deroghe ampie e immotivate. Domani una denuncia per attentato alla sicurezza dei trasporti e inosservanza dell’ordine dell’autorità sarà inviata a tutte le procure della Repubblica delle zone monitorate con targhe e ditte. Nei prossimi giorni tale elenco sarà disponibile sul sito del Codacons Il Codacons annuncia inoltre un clamoroso ricorso al Tar del Lazio per ottenere la sospensione del decreto che permette la concessione di deroghe alla circolazione in favore dei Tir. |