Rimane in carcere Marco
Ahmetovic, il rom di 22 anni condannato a sei anni e sei mesi per aver
provocato una strage ad Appignano (Ascoli Piceno) lo scorso aprile, quando il
giovane ubriaco alla guida del suo furgone aveva falciato e ucciso quattro
ragazzi. La decisione è stata presa dal giudice di Ascoli Piceno Annalisa
Gianfelice.
Dopo tre mesi di arresti domiciliari, Ahmetovic (nella foto, scortato da due
agenti) era tornato in carcere in seguito all’intercettazione di una
telefonata con un altro pregiudicato, nel corso della quale si faceva
riferimento, tra l’altro, a una pistola giocattolo.
Ma rimane caldo, anzi bollente, il tema degli ubriachi al volante e della
certezza della pena. Soprattutto dopo la tragedia avvenuta il 26 dicembre
scorso a Grumello del Monte (Bergamo) quando una Suv guidata da un uomo in
stato di ebrezza si è schiantata frontalmente con un’utilitaria, uccidendo
tre persone e ferendo gravemente una bimba di 11 anni. Sebbene sia stato
indagato con l’accusa di omicidio colposo plurimo, l’uomo è tuttora
a piede libero.
Duro il commento di Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori
Polstrada (Asaps): "Il nostro è un Paese nel
quale sulla strada si può uccidere come si vuole e non si paga mai. Con
l’inasprimento delle sanzioni del codice della strada e il divieto di
somministrare alcolici dopo le 2 di notte si iniziano a vedere i primi
risultati. Ma non è ancora abbastanza".
Da News Quattroruote
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