Abbiamo già ricevuto diverse adesioni alla proposta di
rilanciare le lettera di Guido Dellagiacoma pubblicata nella rassegna di ieri. Si sono già attivati: Associazione Valeludo di Villanova
d’Asti, Ennio Palesino Presidente emerito dell’AICAT, Associazione Europea
Vittime della Strada, l’Associazione Famigliari e Vittime della Strada.
Come per tutte le precedenti rassegne del 2 gennaio,
quella di oggi è quasi interamente occupata dalla cronaca di incidenti,
violenze è inciviltà causate dagli alcolici. Quello che leggete è solo una
piccola parte di quello che è successo in Italia l’altra notte. Qualche segnale di miglioramento è tuttavia riscontrabile.
Da attribuire forse maggiormente ad una aumentata coscienza delle persone sui
rischi causati dal bere, piuttosto che a seri tentativi di offrire
festeggiamenti alternativi alle solite proposte di eccessi. Quelli che oggi si stracciano le vesti a fronte di tutti i
drammatici problemi alcolcorrelati di capodanno, sono gli stessi che qualche
giorno fa si rallegravano della vendita di decine di milioni di bottiglie di
vino e spumante, come se fosse una buona notizia.
IL SECOLO XIX
Dal nostro inviato Marco Menduni «Così ho visto Alessandro uccidere i due ragazzi» Sarà eseguita probabilmente domani mattina l’autopsia sui
corpi di Michele Boeti, 29 anni e Ardit Indershai, 16 anni, di origine
albanese, uccisi la notte di San Silvestro in una casa di Racconigi da
Alessandro Alessio, 18 anni, di Genova. L’indagato, in carcere a Saluzzo, ha
ammesso il suo gesto, ma non avrebbe spiegato le motivazioni che lo hanno
scatenato.Il magistrato inquirente, Caterina Centola, della Procura di Saluzzo,
non rilascia dichiarazioni, ma si è appreso che Carola Pisciarino, 20 anni,
anche lei genovese e fidanzata di Alessio, sarebbe stata presa in cura da una
Comunità locale, per essere sottratta all’attenzione dei media.Intanto
l’abitazione di Boeti, dove è avvenuta la tragedia, è ancora sotto sequestro
per dar modo ai carabinieri del Nucleo investigativo di svolgere ulteriori
sopralluoghi di verifica della dinamica del duplice delitto che, a quanto
finora risulta, sarebbe stato scatenato dalla gelosia. Alessio si sarebbe
scagliato contro Boeti perché sospettoso dell’amicizia che lo legava alla sua fidanzata.
I corpi delle due vittime sono stati composti presso l’ospedale di Savigliano.
I parenti di Ardit Indershai al momento non sono stati rintracciati. «Ma che cosa fai? Sei la solita puttana». Non era iniziata
bene, la giornata dell’ultimo dell’anno di Carola Pisciarino e Alessandro
Alessio. Ospiti entrambi, i due genovesi, insieme al giovane amico albanese
Ardit, di Michele Boeti. Appena scesi dal treno, Carola ha chiesto una
sigaretta a un ragazzo. E Alessandro l’ha insultata. Come faceva spesso, racconta
ora lei. Come faceva spesso, accecato da una gelosia ossessiva e parossistica,
che si scatenava ogni volta che lei si avvicinava a un altro uomo. Era
difficile immaginare, però, che quella gelosia si potesse trasformare in una
vampata di follia così tremenda. Invece è quel che succede alle tre di notte,
dopo aver sparato botti e bevuto spumante, in una villetta di due piani di
Racconigi. Alessandro, 18 anni, uccide Michele, 29 anni, operaio, e Ardit, 16,
con un coltello da cucina.
IL MESSAGGERO (Ancona)
Ubriachi, decine di interventi
Piazza Pertini una pattumiera Consumo di alcolici alle stelle e tantissima persone
ubriache. Per rendersi conto di quanto è successo in città bastava dare
un’occhiata ieri mattina a piazza Pertini, ridotta ad un letamaio fatto di
bottiglie rotte, rifiuti, urina e vomito. Sindrome da eccesso di
festeggiamenti. Quando non basta solo una bottiglia di spumante da stappare con
gli amici per brindare al nuovo anno ma scorrono invece fiumi fatti da
ettolitri di alcolici con le conseguenze che si possono ben immaginare e con il
pronto soccorso di Torrette intasato dai malori registrati durante la notte. Gli equipaggi dei sanitari hanno
lavorato a pieno ritmo. Tra gli altri anche un giovane che è stato ritrovato
sdraiato per terra al Passetto ed è stato soccorso dal personale del 118: aveva
bevuto talmente tanto da essere caduto in coma etilico. Privo di sensi, dopo le
prime cure dei sanitari ha iniziato a recuperare. E’ stato portato all’ospedale
di Torrette dove ha finito di smaltire gli effetti della colossale ubriacatura.M.Cat.
L’ARENA
OSPEDALI. Borgo
Trento e il Policlinico Tanti ubriachi, i pronto soccorso presi d’assalto Quattro i feriti per
i botti Due hanno lesioni agli occhi Capodanno movimentato nei pronto soccorso cittadini. Borgo
Trento e Borgo Roma sono stati presi d’assalto nella notte di San Silvestro da
molte persone che hanno esagerato durante i festeggiamenti. L’imponente afflusso è stato gestito dai responsabili dei
reparti al meglio, ma non sono mancate le lunghe attese per chi ha avuto
bisogno dell’intervento medico. Scongiurato invece il tradizionale «bollettino
di guerra» di coloro che si fanno del male accendendo i fuochi d’artificio e i
petardi di Capodanno: in totale solo quattro persone sono state portate ai due
pronti soccorsi per ustioni e ferite causate dai botti. A Borgo Roma sono
arrivati due uomini con lesioni non gravi e bruciature alle mani, mentre
all’ospedale Maggiore ne sono giunti altri due con problemi oculistici. Probabilmente decisiva nell’impedire molti incidenti di
questo tipo è stata la retata della questura, pochi giorni prima del veglione,
che ha portato al sequestro di oltre settecento chili di botti legali venduti
però senza osservare le prescrizioni di legge. Nei pronto soccorso ci sono
finiti molti cittadini, soprattutto ubriachi. All’alcol si sono dovuti gran parte dei pazienti
registrati nella nottata, chi in preda ai più classici disturbi da «sbronza»,
chi invece vittima di incidenti stradali. Tra questi molti adolescenti, spiegano i responsabili del
policlinico di Borgo Roma, poco abituati ai festeggiamenti ad alta gradazione.
Tanti «etilisti», così vengono definiti in termini tecnici dai medici, anche a
Borgo Trento, dove il via vai di pazienti è stato molto forte, tanto da non
dare tregua ai sanitari di turno. E nella mattinata del primo giorno dell’anno
le cose non si sono calmate di molto, soprattutto anziani e cardiopatici hanno
dato dell’altro super lavoro ai pronto soccorsi dove, dicono i medici, «non c’è
mai tempo di stare con le mani in mano». Il sovraffollamento dei punti di primo soccorso è infatti
tempo una questione dibattuta all’interno dell’azienda ospedaliera: troppo
spesso i cittadini ricorrono al pronto soccorso anche per piccoli problemi, che
potrebbero essere risolti dai medici di guardia, o per fare esami evitando le
liste d’attesa. Fatto sta che, pur con tutti i limiti lamentati dai
pazienti, i due pronto soccorso della città rimangono dei riferimenti
considerati affidabili da chi si trova in difficoltà dal punto di vista
sanitario.
GAZZETTA DI MANTOVA
Giovani ubriachi a decine al Poma Super lavoro al
pronto soccorso nella notte di San Silvestro Notte di San Silvestro di gran lavoro al pronto soccorso
dell’ospedale Carlo Poma di Mantova per fronteggiare i numerosi malori
provocati dall’abuso di alcol nel corso dei festeggiamenti per il nuovo anno. Decine
le persone che si sono rivolte ai sanitari per aver alzato troppo il gomito
oppure per aver ecceduto nel cibo e poi essersi esposti, senza precauzioni,
alle rigide temperature della notte. Indigestioni e malori vari risolti,
fortunatamente, in breve tempo e senza strascichi: dopo una lavanda gastrica
gli sfortunati festaioli hanno potuto far rientro nelle loro case. Stesse
scene, dunque, che si ripetono ad ogni capodanno. Quello, però, che
sconcerta i medici è l’età sempre più bassa di chi abusa di spumante e alcolici
per l’ultimo dell’anno. Anche l’altra notte, per esempio, sono stati molti,
troppi, i giovanissimi ubriachi che hanno dovuto ricorrere alle cure mediche.
Tra loro anche ragazzini di 14-15 anni giunti in ospedale con un tasso di alcol
nel sangue da sfiorare il coma etilico. "Questo non è normale"
osservano i medici, che invitano i genitori a non abbassare la guardia di
fronte al fenomeno dell’alcolismo tra i minori che può avere gravi conseguenze
sul loro sviluppo futuro. Da registrare, invece, una notte di San Silvestro
tranquilla sul fronte dei feriti da petardi o in risse: nessun caso è stato
portato all’attenzione dei medici del Poma.
IL GAZZETTINO (Treviso)
Bilancio positivo per i
festeggiamenti Notte di Capodanno senza follie Ma
l’alcol costa caro agli ubriachi al volante Notte di Capodanno in allegria e senza eventi tragici per
la Marca. A vigilare le forze dell’ordine. E fra i primi ad rendersi conto che
polizia, carabinieri e vigili urbani erano impegnati sul campo è stata, ieri
mattina alle 8.15 una donna di 38 anni alla guida di un’auto che, in viale
della Repubblica, viaggiava in maniera poco ortodossa. Alla polizia stradale
quell’andamento non è sfuggito ed è scattato il controllo. Il risultato? La
donna aveva una tasso alcolico nel sangue di 3.20 milligrammi per litro contro
lo 0.50 permesso dalla legge. Una quantità altissima ed estremamente pericolosa. Alla
donna, che è di Paese e ha 38 anni, è stata sequestrata la patente. Altre sei
le patenti ritirate a conducenti con tasso alcolico superiore a uno. Compresa
una cittadina dominicana che ha rifiutato di sottoporsi al test ma era
visibilmente ubriaca: per le 6 mesi di fermo amministrativo per il veicolo e
tremila euro di multa. Sempre l’alcool è stato causa di un incidente a Casale
sul Sile: il guidatore aveva 1.90 di tasso alcolico ma il sinistro si è risolto
senza feriti. In compenso patente ritirata per il conducente 23enne.Sul fronte della strada si è trattato comunque di una
notte di San Silvestro molto tranquilla. Solo spettacolare l’incidente
verificatosi a Vedelago davanti al ristorante Antica Postumia dove sono rimasti
coinvolti un camper e un’auto. Le persone che erano a bordo dei due veicoli
sono rimaste incastrate o sbalzate sull’asfalto ma senza conseguenze
drammatiche.Una decina invece gli interventi del Suem per soccorrere
persone non più in grado di stare in piedi a causa della quantità di alcool
ingerito.Infine solo e lievi gli incidenti causati dai botti di
mezzanotte: un quarantaduenne di Meolo è stato ricoverato con un trauma a un
agli occhi per lo scoppio di un petardo mentre un quindicenne di Venezia ha
riportato una lieve ustione alla mano.
IL MESSAGGERO (Abruzzo)
Mischiano whisky e Coca cola:
ragazzini finiscono in coma etilico Ricoverati in ospedale per coma etilico a soli 14 anni. E’
successo a tre adolescenti pescaresi, due sono stati trattenuti nel reparto di
pediatria mentre il terzo, dopo le prime cure, è stato rimandato a casa. Alla
faccia della campagna anti alcol promossa dalla Asl con Splendora Rapini a
tutela dei minori.
I tre sono stati accompagnati dai genitori ieri all’alba al pronto soccorso per
svenimenti e vomito. I medici hanno riscontrato il coma etilico dovuto alla
quantità di superalcolici ingeriti: non il bicchiere di spumante a mezzanotte,
ma un pericoloso mix di coca e whisky. Due dei ragazzini erano stati a una
festa privata, il terzo si è ubriacato addirittura al cenone con i genitori. L. Tr.
IL MESSAGGERO (Abruzzo)
San Silvestro, pochi i feriti e
tanti ubriachi al volante Capodanno meno insanguinato del solito in città: appena
due feriti lievi grazie anche al sequestro preventivo di trenta chilogrammi di
“botti” illegali a poche ore dai festeggiamenti di fine anno. Ed è stata
proprio l’attività di prevenzione messa in campo dagli agenti della Squadra
mobile della Questura a evitare l’escalation del numero dei feriti per i giochi
pirotecnici, registrato al contrario in ambito nazionale. Gli agenti della
Sezione reati contro il patrimonio, hanno sequestrato il 31 mattina “botti”
illegali presso una ferramenta ubicata al Cermone e presso un ambulante a
Genzano di Sassa. Entrambi sono stati denunciati in stato di libertà per
vendita illegale di materiale esplodente. A eccezione di due feriti lievi che
hanno riportato prognosi di 2 e 4 giorni, in città non sono stati registrati
episodi di rilievo. Non sono mancati gli interventi da parte dei carabinieri
e agenti di polizia per sedare gli animi di coloro che nelle numerose feste
private avevano alzato il gomito: ad Assergi sei ragazzi se la sono presa con
un altro coetaneo, ma all’arrivo degli agenti tutto era già finito. Non sono
mancati neppure gli incidenti stradali dovuti all’eccesso di alcol nel sangue,
ma anche in questo caso non sono stati registrati feriti gravi. M.I.
L’ADIGE
Ricoverati in ospedale per botti e
alcol
Ragazzino ferito al volto da Borgo
trasferito a Verona di MARICA VIGANÒ Non sono stati soli i botti ma anche i troppi brindisi a
mandare in ospedale alcuni ragazzi che hanno esagerato con i festeggiamenti
della notte più lunga dell’anno. Due sono stati addirittura ricoverati all’ospedale di
Tione, mentre altri hanno atteso l’alba in osservazione al pronto soccorso. Per
quanto riguarda i feriti da scoppio dei petardi, sono tre i casi segnalati in
provincia: uno a Cles, con un diciottenne trasportato nella notte all’ospedale
di Trento, l’altro a Borgo, con un ragazzino che è rimasto ustionato la sera
del 31 ed è ricoverato a Verona, ed un altro giovane dche si è ferito a
Caldonazzo ed è stato medicato al Santa Chiara, all’alba di San Silvestro. Fra
telefonate di protesta per il caos in strada, la richiesta di aiuto per liti
scoppiate a causa dell’alcol e qualche incidente, la nottata per le forze
dell’ordine e per l’emergenza sanitaria è andata - tuttavia - abbastanza bene. FERITI PER I BOTTI. Un petardo scoppiato in mano, nel bel
mezzo della festa in piazza a Cles: è stato subito soccorso dal vigili del
fuoco e medicato dai sanitari un ragazzo di origine marocchina di 18 anni.
Ferito al viso ed all’arto, è stato prima visitato al pronto soccorso di Cles,
quindi trasferito, dopo la mezzanotte, in ambulanza al Santa Chiara di Trento
per approfondire i controlli. Guarirà con un paio di settimane di riposo. Il
giovane è stato sottoposto ad un controllo dermatologico ed ad una visita
approfondita all’occhio. Rimane ricoverato nel reparto di oculistica. Ferite
non gravi per un turista di 25 anni che a Caldonazzo è rimasto ustionato alla
mano lanciando i botti con venti ore d’anticipo: è infatti arrivato al pronto
soccorso del Santa Chiara verso le due di notte del 31 dicembre ed è stato
trattenuto in dermatologia. È invece stato trasportato d’urgenza a Verona un
ragazzino della Bassa Valsugana con profonde ustioni al volto per colpa di un
petardo. Per garantire cure mirate alla pelle, verso le 20 dell’ultimo giorno
dell’anno il paziente è stato accompagnato in ambulanza direttamente da Borgo
all’ospedale di Verona. TROPPO ALCOL. Due ventenni sono
stati ricoverati nella notte all’ospedale di Tione per i postumi dei
festeggiamenti. Si tratta di due turisti, entrambi «assai provati» dall’alcol.
Uno è stato trattenuto nel reparto di medicina, l’altro in chirurgia per curare
un forte trauma cranico: barcollando è caduto e ha picchiato la testa a terra.
Sempre nella notte un giovane si è presentato al pronto soccorso di Tione
accusando un forte male alla testa: aveva esagerato con l’alcol e si era pure
preso una bottigliata in testa da uno sconosciuto. LITI E SCONTRI. E sarebbe stato causato dall’alcol
l’incidente accaduto alle 6.30 di ieri mattina sulla statale del Brennero, a
Lavis. Si è fatto male un bolzanino di 26 anni che, alla guida di una Opel
Corsa, è uscito di strada sbattendo contro il guard rail. Sempre per il troppo
alcol, i carabinieri sono intervenuti per sedare una lite in un’abitazione di
Trento nord in cui stavano festeggiando l’anno nuovo alcune coppie di
sudamericani: dopo il conto alla rovescia e lo spumante, sarebbe nata una
discussione fortissima fra marito e moglie, pare per motivi di gelosia. La
polizia all’una e trenta di notte è stata chiamata a Trento sud per una persona
che si lamentava della musica forte proveniente da un garage vicino. Nessun
disturbo della quiete ma solo un po’ di musica che, vista la notte speciale,
probabilmente non recava più fastidio dei botti dei petardi.
IL TEMPO
Tragedia a San Silvestro Uccide il padre con una sedia Notte di San Silvestro di sangue per omicidi e vittime di
disgrazie. Nel Cuneese è finita in un duplice omicidio una festicciola di
Capodanno a Home 02/01/2008 - Racconigi, mentre a Rosarno un romena
diciassettenne è stata uccisa dal suo convivente durante i festeggiamenti di
fine anno. Nel Modenese un ragazzo di 24 anni ha ucciso il padre 64enne
colpendolo con una sedia. Partiamo dalla Calabria: la ragazza romena vi era giunta
due anni fa con i genitori. Madre di una bambina di due mesi, si trovava in
casa, con il convivente italiano, padre della piccola, e con altre persone:
sarebbe stato lui a sparare ed ora è in stato di fermo per omicidio volontario,
mentre sono ricercate altre due persone. A Racconigi due giovani, un muratore italiano di 29 anni
(Michele Boeti) e un minorenne albanese (A.I., 16 anni, clandestino), sono
stati uccisi a coltellate dopo una lite per motivi passionali. Con loro c’era
una ragazza genovese di 20 anni. Il responsabile, già fermato, è un diciottenne
incensurato (A. A.). Sarebbe stato il sedicenne albanese a scatenare la furia
omicida rivolgendo pesanti apprezzamenti alla ragazza. Infine, è stata l’ennesima furibonda lite familiare a
finire in tragedia. Marcello Casadei, 24 anni, dopo aver malmenato il padre
Giuseppe, di 64 anni, ha preso una sedia e gliel’ha sfasciata sulla testa. Le
ferite riportate gli sono state fatali e l’uomo è morto nella corsa dalla loro
casa di Varana di Serramazzoni, sull’Appennino modenese, verso l’ospedale di
Baggiovara. Marcello Casadei abitava da qualche mese con la famiglia,
palermitana d’origine, trasferitasi da pochi anni nel modenese, a Varana di
Serramazzoni. Poco tempo che era stato sufficiente, ai vicini, per capire
alcuni dei problemi della famiglia Casadei, del padre, operaio ceramico in
pensione, invalido, del figlio dal carattere irascibile e in difficoltà a
trovare un lavoro stabile. E soprattutto delle continue liti che, non di rado,
sfociavano in botte. L’altre sera, dopo aver festeggiato il Capodanno, Marcello
è tornato a casa alticcio. Non era certo la prima volta, come non era la prima volta che
scoppiava un litigio con il fratello Francesco (che abita con la moglie a poca
distanza) e col padre. E come è successo in questo ultimo Capodanno, davanti
agli occhi della madre, della sorella più piccola e del suo fidanzato. In pochi
minuti la violenta colluttazione, la cui esatta dinamica è ancora al vaglio dei
carabinieri: di certo ci sono solo i risultati, un braccio rotto per Francesco,
una ferita mortale per Giuseppe, prima colpito ripetutamente con calci e pugni,
poi finito con una sedia, sfasciatagli sulla testa dal figlio. Quando sono
arrivati i carabinieri, Marcello Casadei era in casa: è stato arrestato e dovrà
rispondere dell’accusa di omicidio volontario aggravato.
IL GAZZETTINO (Venezia)
Ubriachi, ma non di baci. La festa
va in frantumi
Novantamila persone in Piazza,
ignorate le ordinanze. Superlavoro per vigili, forze dell’ordine e operatori di
Veritas
VeneziaPrima il grande spettacolo poi il disastro. Sono stati i
soliti teppisti a rompere l’incanto magico della bella notte di San Silvestro e
a far degenerare la festa in piazza San Marco, trasformando in pochi attimi il
salotto di Venezia in un tappeto di cocci di vetro e sporcizia indecorosa. Cinque
minuti dopo la mezzanotte, quando la musica live dell’orchestra rumena
"Fanfara Savale" riempiva l’aria e quando sotto i portici di Palazzo
Ducale i "baciatori" più tranquilli brindavano al nuovo anno con
Bellini su flute rigorosamente di plastica, lanci di bottiglie di birra e di vino
(estratti da zaini e sacchetti della spesa) mortaretti e petardi tirati tra i
piedi della gente, fontane pirotecniche tenute in mano a distanza ravvicinata
del pubblico e fuochi artificiali lanciati in aria hanno generato agitazione in
Piazza. Subito si sono creati due immensi spazi vuoti, il primo al centro della
piazza, il secondo nella parte laterale destra del palco, in cui balordi
tumultuosi e festanti in evidente stato di ebbrezza lanciavano e spaccavano a
terra bottiglie, e, incuranti del pericolo, ballavano, sbevazzavano (alla
faccia dell’ordinanza anti alcolici del sindaco) e accendevano pericolosamente
mortaretti e fuochi artificiali.Anche polizia, carabinieri e vigili urbani
non hanno potuto fare un granchè, se non allontanare i più pericolosi,
sequestrare sacchetti di botti (oltre che merce e fiori venduti da commercianti
abusivi) e di bevande alcoliche, favorire l’accesso del Primo Intervento,
chiamato in causa svariate volte e impegnato ad allontanare dalla piazza
persone colte da malore e in stato di ubriachezza. Nemmeno i richiami alla
tranquillità più volte lanciati dai presentatori di "Love 2008", Doug
Jack e Jessica Polsi, che dal palco hanno ripetutamente raccomando la prudenza
e incitato al sano divertimento e consigliato di non defluire dalla parte di
Piazzetta dei Leoncini (intasata sia all’inizio che alla fine della kermesse)
sono serviti a calmare gli animi degli esagitati che hanno continuano a
lanciare bottiglie e scatenarsi (c’era chi ballava davanti al Florian a petto
nudo, incurante della rigida temperatura). Poco prima dell’una, quando inizia
la musica del Djset, la situazione sembra rasserenarsi e la gente pare più
concentrata a ballare che a fare danni. Ma quando tutto sembra tranquillo, due
super botti e una forte odore di bruciato creano l’ennesimo squarcio in piazza
San Marco, appena sotto il Campanile, e compaiono Vigili e soccorsi per
trasportare via in barella gli ubriachi. All’una e mezza smette la musica in
area marciana che si presenta come un vero e proprio porcilaio (già alle sei di
stamattina, però, era stata tirata a lucido grazie al lavoro dei 65 operatori
messi in campo da Veritas che, con l’appoggio di 31 imbarcazioni, hanno
raccolto nell’area marciana 52 carri di rifiuti tra vetri e plastica).«Quasi centomila persone, non ci sono stati incidenti
particolari, ma c’è ancora molto da fare - sbotta, a caldo, un Maurizio
Calligaro amareggiato per l’inciviltà che ancora una volta si è presentata -
pensavamo di aver fatto passare il concetto di non venire in piazza con l’idea
di spaccare, invece c’è da lavorare. Non basta pensare al bacio e all’evento,
serve controllare anche il resto». Ieri mattina poi, a mente fredda, il capo di gabinetto si
dice comunque soddisfatto dell’iniziativa. «Fino alle 12.30 la Piazza sembrava
una sala da karaoke - sottolinea Calligaro -. Poi, è vero, c’è stata quella
mezz’ora che non è stata contenuta dalle forze dell’ordine impegnate nel
deflusso della folla. Alla fine i vetri raccolti sono stati più di quelli
dell’anno scorso, quando in Piazza era venuta un po’ meno gente e un po’ meno
giovane, ma non enfatizzerei troppo i problemi. Rispetto alla grande quantità
di persone che sono arrivate, direi che è andata più che bene». La scommessa,
però, era quella di organizzare un capodanno più rispettoso della Piazza? «Si
tratta di aggiustare un po’ il tiro - ammette Calligaro -. Posto che è meglio
organizzare qualcosa in Piazza, visto che i due, tremila teppisti verrebbero
comunque, il format di quest’anno va bene. Il problema è che chi organizza deve
mettere insieme lo spettacolo con il risultato finale. Ne abbiamo già parlato
con Balich. L’organizzazione doveva mettere in campo qualche decina di steward
in più e anche il lancio mediatico andava studiato meglio, per far capire alla
gente in che contesto veniva a festeggiare». Sarà per il prossimo capodanno.Daniela Pierobon
IL GAZZETTINO (Pordenone)
Nella notte di Capodanno i vandali
frantumano a sassate la vetrata e poi gettano petardi nell’ancona che si trova
in via Dogana. Indagini della Polizia municipale
Teppisti danneggiano l’edicola
votiva (Ro) Raid vandalico contro il capitello votivo che si
trova in via Dogana a Pordenone (vicino all’abitato di Vallenoncello) ed è
conosciuto come "edicola della Madonna". Teppisti ancora senza volto
e nome, nella notte tra lunedì e ieri, hanno preso a sassate e mandato in
frantumi la vetrata che i fedeli avevano collocato per proteggere l’immagine
della Madonna. Hanno poi lanciato grossi petardi all’interno del capitello,
mandando in pezzi lumini e candele votive, ma anche i vasi di fiori con i quali
i devoti alla Madonna avevano adornato l’edicola.I teppisti - da quanto è stato
possibile apprendere dagli investigatori della Polizia municipale che hanno
avviato indagini per assicurare alla giustizia i vandali - sono entrati in
azione a notte fonda, sicuramente dopo la mezzanotte. Probabilmente erano
annebbiati dall’alcol e hanno perso controllo e inibizione, facendo esplodere i
petardi all’interno del capitello votivo della Madonna, dopo aver retto il
vetro antisfondamento che proteggeva l’immagine sacra. Un luogo sacro che i
cittadini che abitano a Vallenoncello e nella zona della Fiera conoscono bene e
sul quale si recano spesso per pregare, portare un fiore o accendere un lumino.Grazie ad un testimone la Polizia locale, coordinata dal
comandante Arrigo Buranel, conta di identificare i teppisti ai quali potrebbe
essere contestato il vilipendio della religione.
IL TRENTINO
di Matteo Cassol Una notte sobria saluta l’anno nuovo Folla al Palameeting e sul
lungolago «pirotecnico»: ma senza eccessi A Riva si sono raccolti i più giovani
e i sognatori che amano gli effetti romantici dei fuochi artificiali. Ad Arco
gli amanti del ballo: quello classico del veglione al Casinò, quello moderno e
vip all’Euphoria ALTO GARDA. Tra fuochi d’artificio, abbuffate e balli più
o meno scatenati, è andato in porto il rito del battesimo del 2008 anche nel
Garda Trentino. Al di là delle numerose iniziative private, a tenere banco per
il grande pubblico sono stati soprattutto i classici della festa al
Palameeting, della Mezzanotte di Fiaba e del Gran Galà del Casinò, con
l’inedito della proposta della discoteca Euphoria, che per l’occasione ha dato
asilo allo staff del Vino & Sensi di Trento. Da un’analisi di insieme dei
vari eventi esce l’immagine di una notte di San Silvestro abbastanza tendente
al sobrio. Trascurando singole bischerate (vedi un paio
di cassonetti bruciati), non si può infatti dire che si siano visti gli eccessi
che col pretesto delle celebrazioni spesso accompagnano questi momenti.
Entusiasmo scanzonato dei più giovani al Palmeeting rivano, ma nessun grave
episodio negativo da segnalare. Qualche fastidioso lancio di botti tra i piedi
di chi ammirava gli effetti pirotecnici sul lago, ma messo in relazione ad
altre realtà ben più esplosivamente drammatiche (morti e appendici fisiche
amputate), il problema sostanzialmente non si pone. Al posatissimo cenone del
Casinò, poi, nemmeno era il caso di mettersi a cercare segni di degenerazione:
il momento più trasgressivo del galà imbastito dal Ristorante Carpe Diem
potrebbe essere stato un “ribelle” suono di trombette perpetrato dagli
occupanti di un tavolo nelle retrovie durante le danze. Analoga calma ha
regnato per lunghi tratti all’Euphoria, che solo dalle 3 in poi ha visto qualcuno
cominciare a scendere in pista: vuoi per una clientela “vip” scesa
principalmente da Trento (il target tipico di Vino & Sensi), vuoi per il
fatto che questi locali si riempiono già tardi, figuriamoci l’ultimo dell’anno,
quando poi ci si faranno le 8. Tornando all’evento
più gettonato, la festa del Palameeting - animata dalla musica live di
Antonella Malacarne e dei suoi Sesto Senso prima, e dai deejay di Radio
Digi-One poi - ha fatto registrare una buona affluenza: il cervellone
non-elettronico degli organizzatori deve ancora finire di elaborare i dati
degli ingressi, ma si parla di un incremento rispetto all’anno passato. Dopo il
conto alla rovescia per il benvenuto all’anno nuovo e i trenini in salsa
brasiliana d’ordinanza, il programma del party prevedeva una pausa per
permettere a tutti di ammirare i fuochi artificiali sopra al limitrofo golfo
gardesano. Una pausa che però non c’è stata: «Pensavamo a un fuggi-fuggi
generale con l’inizio dei fuochi - spiega Oskar Dj, uno dei deputati a dirigere
le operazioni dal palco - ma ci siamo accorti che quando sono stati sparati i
primi (una decina di minuti dopo la mezzanotte, ndr) i ragazzi che stavano
ballando avevano tutta l’intenzione di continuare imperterriti. Sicché, per non
rischiare di beccarci dei fischi, abbiamo continuato con la musica per chi
voleva restare». Chi invece è uscito, oltre a una discreta platea di persone e
a spettacoli pirotecnici corollari di privati e hotel dei dintorni, s’è potuto
godere la (Mezza) cugina invernale della Notte di Fiaba: un classico che lascia
sempre col naso all’insù.
LA SICILIA
Ubriaco per 80 km contromano sulla
Pa-Ct Avola, drogato alla guida: patente ritirata Enna. Un uomo di 41 anni di Enna, ubriaco, ha percorso
contromano con la sua automobile 80 chilometri dell’autostrada Palermo-Catania
prima di essere fermato dalla polizia stradale. Gli agenti lo hanno bloccato
all’altezza dello svincolo per Catenanuova e, dopo la prova dell’etilometro,
l’hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza, gli hanno ritirato la
patente e sequestrato il veicolo: una Volkswagen Golf. Ad Avola, nel
Siracusano, agenti del commissariato di polizia hanno invece ritirato la
patente ad un giovane di 33 anni che era stato soccorso dai poliziotti che
l’avevano trovato privo di sensi a bordo della sua auto a causa dell’uso di
sostanze stupefacenti.
IL MESSAGGERO (Ancona)
Alcol, incidenti e follie al
volante
Ritirate dalla Polizia 33 patenti Sono state 33 le patenti ritirate dalla Polizia Stradale
nella notte durante i controlli effettuati dalle pattuglie per vigilare sulle
condizioni di coloro che si mettevano al volante. Numerosi sono stati gli
incidenti stradali dovuti alla guida in stato di ebbrezza. In Ancona una
giovane si è schiantata con la propria auto davanti al Municipio: era talmente
alticcia da non ricordarsi dove si trovasse e cosa fosse accaduto. A
Falconara, in via delle Caserme, i carabinieri hanno rinvenuto un’auto che,
finita fuori strada, ha sfondato la recinzione del depuratore. Fari e
tergicristalli ancora accesi ma nessuno nell’abitacolo. Molto probabilmente
l’autista si è allontanato per non farsi trovare in stato di ebbrezza. Altri
incidenti si sono registrati sulla statale Adriatica. A Marina e Marzocca,
un’auto con a bordo una comitiva di 4 persone di ritorno dal cenone si è
scontrata con un’altro mezzo condotto da una rumena. Lievemente feriti tutti i
coinvolti ma grande paura per la prima auto che si è capottata diverse volte. I
4 sono rimasti intrappolati tra le lamiere e per tirarli fuori sono intervenuti
i Vigili del Fuoco.M.Cat.
IL GAZZETTINO (Vicenza)
IN VIA DALMAZIA Guida ubriaco patente ritirata Una notte di capodanno tranquilla,
per le strade della città, mentre qualcuno di chi ha alzato un po’ troppo il
gomito è stato "beccato" al mattino.Il primo ritiro di patente per
guida in stato di ebbrezza è infatti avvenuto un’ora prima dell’alba, alle 7,
in Via Dalmazia.Qui la Polizia Municipale ha fermato un conducente che stava
sfrecciando a tutta velocità per la vie di Vicenza. Dopo l’alcool test, risultato positivo, è quindi scattata
immediatamente la sospensione del documento di guida.Stessa sorte è capitata,
nel corso della mattinata, ad altri due automobilisti.
L’ARENA
LA VIABILITÀ. Cinque
gli scontri che sono avvenuti a San Silvestro Due auto finite fuori strada Quattro gli
incidenti accertati dai vigili da mezzanotte alle 8 di ieri mattina Tutto liscio sulle strade. Dopo un 2007 segnato da oltre
2400 incidenti a Verona, per l’ultimo dell’anno si sono avuti solo lievi
sinistri. Dalla mezzanotte alle otto di mattina, la polizia
municipale ha accertato 4 incidenti, di cui 2 con fuoriuscite autonome: uno in
via Valpantena dove una Golf, guidata da un veronese, ha abbattuto un palo della
luce. L’altro a ponte Nuovo, in centro, dove un italiano ubriaco alla guida di
una Renault Twingo ha urtato addirittura una volante della polizia. Fuoriuscita
autonoma anche in mattinata con un 22enne brasiliano, in preda allo sconforto,
come ha dichiarato agli agenti, che si è buttato fuori strada in via Galliano
con la sua Alfa Romeo. Per quanto riguarda il giorno del 31 dicembre, invece, gli
incidenti rilevati dalla polizia municipale sono stati cinque. Nessun
intervento è stato effettuato, infine, per il recupero di animali spaventati
dai botti di fine anno. Lo scorso anno furono sei. Per quanto riguarda la polizia stradale, due gli
interventi durante la notte. Uno a Vigasio verso le 5.40 con un italiano finito
fuori strada, e l’altro a Castelnuovo del Garda con un altro brasiliano ubriaco
alla guida di un’automobile senza patente e con la revisione del mezzo scaduta.
Molti gli interventi anche dei carabinieri. Ieri
pomeriggio, vicino a Pastrengo, sulla statale che porta al lago, sono
intervenuti chiamando un carro attrezzi per recuperare una macchina finita nei
campi. L’incidente avvenuto all’alba non ha avuto conseguenze per
l’automobilista, solo per il mezzo completamente distrutto.
IL GAZZETTINO (Udine)
PREVENZIONE Ubriachi alla guida Sei patenti
sospese Raffica di controlli a Capodanno
da parte dei carabinieri: sei sono le patenti sospese per guida in stato di
ebbrezza. A Gemona ieri mattina è incappato nei controlli un trentatreenne di
Bordano. Poco prima era stato fermato a Venzone un diciannovenne di Coseano. E
sempre a Gemona è stato denunciato un quarantunenne di Legnano. Un
cinquatasettenne di Villa Santina è risultato positivo all’alcoltest durante un
controllo a Enemonzo. Nei giorni precedenti erano state sospese le patenti a
due operai di Venzone e di San Giovanni al Natisone.
IL GIORNALE DI VICENZA
A CAMPO MARZO Ubriaco al volante alle 7 È il primo dell’anno Il primo ubriaco al volante del 2008 di Vicenza è stato
fermato ieri mattina in viale Dalmazia dai vigili urbani. Si tratta di un
vicentino di 30 anni, notato alle prese con manovre improbabili per salire sul
marciapiede che dà su Campo Marzo. Il suo tasso alcolico era di gran lunga
superiore allo 0.5 milligrammi di alcol per litro di sangue consentito dalla
legge. Ragion per cui gli è stata ritirata la patente ed è stato denunciato per
guida in stato di ebbrezza: il suo inizio d’anno - in realtà stava tornando dai
festeggiamenti per la fine del 2007 - è stato decisamente da dimenticare. Come pure quello di altri due vicentini, rispettivamente
di 30 e di 35 anni, fermati nella mattinata di ieri dalle pattuglie della
polizia locale impegnate nel controllo del territorio. In entrambi i casi i
conducenti rientravano dal Cenone dopo aver bevuto decisamente troppo, come
evidenziato dall’alcoltest, e per tornare a casa hanno dovuto chiamare amici e
parenti per farsi venire a prendere in strada. I risultati dei controlli compiuti dalla polizia stradale
in tema di stato di ebbrezza al volante nel Vicentino saranno invece resi noti
nei giorni prossimi, quando si sarà conclusa l’attività di verifica disposta
fino all’Epifania.
BRESCIA OGGI
CONTROLLI. A Lonato la Provinciale verifica 153 ragazzi:
uno ogni quattro preferisce non guidare Troppo alcol, 36 rinunce L’assessore
Bonomelli: «Un’iniziativa importante è stato capito che siamo al fianco dei
giovani» «In disco ballo in auto non sballo». Nella notte tra sabato e domenica
ha preso il via la prima serata promossa dalla Provincia, e organizzata dalla
polizia Provinciale in collaborazione con i volontari dell’Anc, associazione
nazionale carabinieri, e dell’Acat, associazione alcolisti in trattamento. Alla
discoteca «Dehor» di Lonato dalle 3 alle 4.30 ben 153 ragazzi si sono volontariamente
sottoposti al pre test alcol. Di questi, 36 sono risultati fuori limite e hanno
scelto di non mettersi al volante: gli agenti hanno verificato un tasso
alcolemico di 1,61, un terzo del limite di legge che è di 0,50. «La prevenzione è la strada per ridurre gli incidenti
stradali - lo afferma l’assessore alla Sicurezza e Polizia Provinciale, Guido
Bonomelli. I giovani non devono essere criminalizzati ma convinti. Lo dimostra
l’intervento di sabato notte effettuato al Dehor di Lonato. Nonostante il freddo
( -5 gradi) tra le 3 e le 5 di notte si è svolta un’importante operazione
condotta dalla polizia provinciale. Gli agenti sono stati coordinati dal
commissario Porretti, durante l’intervento hanno partecipato anche sei
volontari Anc e quattro volontari Acat. Nonostante il freddo l’iniziativa è
stata molto apprezzata - afferma Bonomelli - perché finalmente le nostre divise
grazie anche al contributo dei volontari coinvolti, non sono viste come chi
vuole reprimere, sottraendo punti o patenti, ma come chi è al fianco dei
ragazzi per salvare loro la vita». Nei prossimi week end sono previste nuove
uscite.
IL GAZZETTINO (Belluno)
Troppo ubriaco non riesce a fare
l’alcoltest
FonzasoFermato da una pattuglia dei carabinieri la sera
dell’ultimo dell’anno a Fonzaso, un feltrino non è riuscito neppure a
sottoporsi all’alcoltest da quanto era ubriaco. I militari hanno tentato per
ben otto volte di farlo soffiare nella cannetta che è collegata alla
strumentazione, ma l’uomo non aveva la forza di fare un respiro deciso. Inutile
dire che la patente gli è stata ritirata.
Giovedì, 03 Gennaio 2008
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