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Rassegna stampa Alcol e guida del 2 gennaio 2008

A cura di Roberto Argenta e Alessandro Sbarbada

Abbiamo già ricevuto diverse adesioni alla proposta di rilanciare le lettera di Guido Dellagiacoma pubblicata nella rassegna di ieri.
Si sono già attivati: Associazione Valeludo di Villanova d’Asti, Ennio Palesino Presidente emerito dell’AICAT, Associazione Europea Vittime della Strada, l’Associazione Famigliari e Vittime della Strada.

Come per tutte le precedenti rassegne del 2 gennaio, quella di oggi è quasi interamente occupata dalla cronaca di incidenti, violenze è inciviltà causate dagli alcolici. Quello che leggete è solo una piccola parte di quello che è successo in Italia l’altra notte.
Qualche segnale di miglioramento è tuttavia riscontrabile. Da attribuire forse maggiormente ad una aumentata coscienza delle persone sui rischi causati dal bere, piuttosto che a seri tentativi di offrire festeggiamenti alternativi alle solite proposte di eccessi.
Quelli che oggi si stracciano le vesti a fronte di tutti i drammatici problemi alcolcorrelati di capodanno, sono gli stessi che qualche giorno fa si rallegravano della vendita di decine di milioni di bottiglie di vino e spumante, come se fosse una buona notizia.


IL SECOLO XIX

Dal nostro inviato Marco Menduni
«Così ho visto Alessandro uccidere i due ragazzi»
Sarà eseguita probabilmente domani mattina l’autopsia sui corpi di Michele Boeti, 29 anni e Ardit Indershai, 16 anni, di origine albanese, uccisi la notte di San Silvestro in una casa di Racconigi da Alessandro Alessio, 18 anni, di Genova. L’indagato, in carcere a Saluzzo, ha ammesso il suo gesto, ma non avrebbe spiegato le motivazioni che lo hanno scatenato.Il magistrato inquirente, Caterina Centola, della Procura di Saluzzo, non rilascia dichiarazioni, ma si è appreso che Carola Pisciarino, 20 anni, anche lei genovese e fidanzata di Alessio, sarebbe stata presa in cura da una Comunità locale, per essere sottratta all’attenzione dei media.Intanto l’abitazione di Boeti, dove è avvenuta la tragedia, è ancora sotto sequestro per dar modo ai carabinieri del Nucleo investigativo di svolgere ulteriori sopralluoghi di verifica della dinamica del duplice delitto che, a quanto finora risulta, sarebbe stato scatenato dalla gelosia. Alessio si sarebbe scagliato contro Boeti perché sospettoso dell’amicizia che lo legava alla sua fidanzata. I corpi delle due vittime sono stati composti presso l’ospedale di Savigliano. I parenti di Ardit Indershai al momento non sono stati rintracciati.
«Ma che cosa fai? Sei la solita puttana». Non era iniziata bene, la giornata dell’ultimo dell’anno di Carola Pisciarino e Alessandro Alessio. Ospiti entrambi, i due genovesi, insieme al giovane amico albanese Ardit, di Michele Boeti. Appena scesi dal treno, Carola ha chiesto una sigaretta a un ragazzo. E Alessandro l’ha insultata. Come faceva spesso, racconta ora lei. Come faceva spesso, accecato da una gelosia ossessiva e parossistica, che si scatenava ogni volta che lei si avvicinava a un altro uomo. Era difficile immaginare, però, che quella gelosia si potesse trasformare in una vampata di follia così tremenda. Invece è quel che succede alle tre di notte, dopo aver sparato botti e bevuto spumante, in una villetta di due piani di Racconigi. Alessandro, 18 anni, uccide Michele, 29 anni, operaio, e Ardit, 16, con un coltello da cucina.


IL MESSAGGERO (Ancona)

Ubriachi, decine di interventi

Piazza Pertini una pattumiera

Consumo di alcolici alle stelle e tantissima persone ubriache. Per rendersi conto di quanto è successo in città bastava dare un’occhiata ieri mattina a piazza Pertini, ridotta ad un letamaio fatto di bottiglie rotte, rifiuti, urina e vomito. Sindrome da eccesso di festeggiamenti. Quando non basta solo una bottiglia di spumante da stappare con gli amici per brindare al nuovo anno ma scorrono invece fiumi fatti da ettolitri di alcolici con le conseguenze che si possono ben immaginare e con il pronto soccorso di Torrette intasato dai malori registrati durante la notte. Gli equipaggi dei sanitari hanno lavorato a pieno ritmo. Tra gli altri anche un giovane che è stato ritrovato sdraiato per terra al Passetto ed è stato soccorso dal personale del 118: aveva bevuto talmente tanto da essere caduto in coma etilico. Privo di sensi, dopo le prime cure dei sanitari ha iniziato a recuperare. E’ stato portato all’ospedale di Torrette dove ha finito di smaltire gli effetti della colossale ubriacatura.

M.Cat.


L’ARENA

OSPEDALI. Borgo Trento e il Policlinico
Tanti ubriachi, i pronto soccorso presi d’assalto
Quattro i feriti per i botti Due hanno lesioni agli occhi
Capodanno movimentato nei pronto soccorso cittadini. Borgo Trento e Borgo Roma sono stati presi d’assalto nella notte di San Silvestro da molte persone che hanno esagerato durante i festeggiamenti.
L’imponente afflusso è stato gestito dai responsabili dei reparti al meglio, ma non sono mancate le lunghe attese per chi ha avuto bisogno dell’intervento medico. Scongiurato invece il tradizionale «bollettino di guerra» di coloro che si fanno del male accendendo i fuochi d’artificio e i petardi di Capodanno: in totale solo quattro persone sono state portate ai due pronti soccorsi per ustioni e ferite causate dai botti. A Borgo Roma sono arrivati due uomini con lesioni non gravi e bruciature alle mani, mentre all’ospedale Maggiore ne sono giunti altri due con problemi oculistici.
Probabilmente decisiva nell’impedire molti incidenti di questo tipo è stata la retata della questura, pochi giorni prima del veglione, che ha portato al sequestro di oltre settecento chili di botti legali venduti però senza osservare le prescrizioni di legge. Nei pronto soccorso ci sono finiti molti cittadini, soprattutto ubriachi.

All’alcol si sono dovuti gran parte dei pazienti registrati nella nottata, chi in preda ai più classici disturbi da «sbronza», chi invece vittima di incidenti stradali.
Tra questi molti adolescenti, spiegano i responsabili del policlinico di Borgo Roma, poco abituati ai festeggiamenti ad alta gradazione. Tanti «etilisti», così vengono definiti in termini tecnici dai medici, anche a Borgo Trento, dove il via vai di pazienti è stato molto forte, tanto da non dare tregua ai sanitari di turno. E nella mattinata del primo giorno dell’anno le cose non si sono calmate di molto, soprattutto anziani e cardiopatici hanno dato dell’altro super lavoro ai pronto soccorsi dove, dicono i medici, «non c’è mai tempo di stare con le mani in mano».
Il sovraffollamento dei punti di primo soccorso è infatti tempo una questione dibattuta all’interno dell’azienda ospedaliera: troppo spesso i cittadini ricorrono al pronto soccorso anche per piccoli problemi, che potrebbero essere risolti dai medici di guardia, o per fare esami evitando le liste d’attesa.
Fatto sta che, pur con tutti i limiti lamentati dai pazienti, i due pronto soccorso della città rimangono dei riferimenti considerati affidabili da chi si trova in difficoltà dal punto di vista sanitario.


GAZZETTA DI MANTOVA

Giovani ubriachi a decine al Poma
Super lavoro al pronto soccorso nella notte di San Silvestro
Notte di San Silvestro di gran lavoro al pronto soccorso dell’ospedale Carlo Poma di Mantova per fronteggiare i numerosi malori provocati dall’abuso di alcol nel corso dei festeggiamenti per il nuovo anno. Decine le persone che si sono rivolte ai sanitari per aver alzato troppo il gomito oppure per aver ecceduto nel cibo e poi essersi esposti, senza precauzioni, alle rigide temperature della notte. Indigestioni e malori vari risolti, fortunatamente, in breve tempo e senza strascichi: dopo una lavanda gastrica gli sfortunati festaioli hanno potuto far rientro nelle loro case. Stesse scene, dunque, che si ripetono ad ogni capodanno. Quello, però, che sconcerta i medici è l’età sempre più bassa di chi abusa di spumante e alcolici per l’ultimo dell’anno. Anche l’altra notte, per esempio, sono stati molti, troppi, i giovanissimi ubriachi che hanno dovuto ricorrere alle cure mediche. Tra loro anche ragazzini di 14-15 anni giunti in ospedale con un tasso di alcol nel sangue da sfiorare il coma etilico. "Questo non è normale" osservano i medici, che invitano i genitori a non abbassare la guardia di fronte al fenomeno dell’alcolismo tra i minori che può avere gravi conseguenze sul loro sviluppo futuro.
Da registrare, invece, una notte di San Silvestro tranquilla sul fronte dei feriti da petardi o in risse: nessun caso è stato portato all’attenzione dei medici del Poma.


IL GAZZETTINO (Treviso)

Bilancio positivo per i festeggiamenti 

Notte di Capodanno senza follie Ma l’alcol costa caro agli ubriachi al volante

Notte di Capodanno in allegria e senza eventi tragici per la Marca. A vigilare le forze dell’ordine. E fra i primi ad rendersi conto che polizia, carabinieri e vigili urbani erano impegnati sul campo è stata, ieri mattina alle 8.15 una donna di 38 anni alla guida di un’auto che, in viale della Repubblica, viaggiava in maniera poco ortodossa. Alla polizia stradale quell’andamento non è sfuggito ed è scattato il controllo. Il risultato? La donna aveva una tasso alcolico nel sangue di 3.20 milligrammi per litro contro lo 0.50 permesso dalla legge. Una quantità altissima ed estremamente pericolosa. Alla donna, che è di Paese e ha 38 anni, è stata sequestrata la patente. Altre sei le patenti ritirate a conducenti con tasso alcolico superiore a uno. Compresa una cittadina dominicana che ha rifiutato di sottoporsi al test ma era visibilmente ubriaca: per le 6 mesi di fermo amministrativo per il veicolo e tremila euro di multa. Sempre l’alcool è stato causa di un incidente a Casale sul Sile: il guidatore aveva 1.90 di tasso alcolico ma il sinistro si è risolto senza feriti. In compenso patente ritirata per il conducente 23enne.

Sul fronte della strada si è trattato comunque di una notte di San Silvestro molto tranquilla. Solo spettacolare l’incidente verificatosi a Vedelago davanti al ristorante Antica Postumia dove sono rimasti coinvolti un camper e un’auto. Le persone che erano a bordo dei due veicoli sono rimaste incastrate o sbalzate sull’asfalto ma senza conseguenze drammatiche.

Una decina invece gli interventi del Suem per soccorrere persone non più in grado di stare in piedi a causa della quantità di alcool ingerito.

Infine solo e lievi gli incidenti causati dai botti di mezzanotte: un quarantaduenne di Meolo è stato ricoverato con un trauma a un agli occhi per lo scoppio di un petardo mentre un quindicenne di Venezia ha riportato una lieve ustione alla mano.


IL MESSAGGERO (Abruzzo)

Mischiano whisky e Coca cola: ragazzini finiscono in coma etilico
Ricoverati in ospedale per coma etilico a soli 14 anni. E’ successo a tre adolescenti pescaresi, due sono stati trattenuti nel reparto di pediatria mentre il terzo, dopo le prime cure, è stato rimandato a casa. Alla faccia della campagna anti alcol promossa dalla Asl con Splendora Rapini a tutela dei minori. I tre sono stati accompagnati dai genitori ieri all’alba al pronto soccorso per svenimenti e vomito. I medici hanno riscontrato il coma etilico dovuto alla quantità di superalcolici ingeriti: non il bicchiere di spumante a mezzanotte, ma un pericoloso mix di coca e whisky. Due dei ragazzini erano stati a una festa privata, il terzo si è ubriacato addirittura al cenone con i genitori.
L. Tr.


IL MESSAGGERO (Abruzzo)

San Silvestro, pochi i feriti e tanti ubriachi al volante

Capodanno meno insanguinato del solito in città: appena due feriti lievi grazie anche al sequestro preventivo di trenta chilogrammi di “botti” illegali a poche ore dai festeggiamenti di fine anno. Ed è stata proprio l’attività di prevenzione messa in campo dagli agenti della Squadra mobile della Questura a evitare l’escalation del numero dei feriti per i giochi pirotecnici, registrato al contrario in ambito nazionale. Gli agenti della Sezione reati contro il patrimonio, hanno sequestrato il 31 mattina “botti” illegali presso una ferramenta ubicata al Cermone e presso un ambulante a Genzano di Sassa. Entrambi sono stati denunciati in stato di libertà per vendita illegale di materiale esplodente. A eccezione di due feriti lievi che hanno riportato prognosi di 2 e 4 giorni, in città non sono stati registrati episodi di rilievo. Non sono mancati gli interventi da parte dei carabinieri e agenti di polizia per sedare gli animi di coloro che nelle numerose feste private avevano alzato il gomito: ad Assergi sei ragazzi se la sono presa con un altro coetaneo, ma all’arrivo degli agenti tutto era già finito. Non sono mancati neppure gli incidenti stradali dovuti all’eccesso di alcol nel sangue, ma anche in questo caso non sono stati registrati feriti gravi.

M.I.


L’ADIGE

Ricoverati in ospedale per botti e alcol

Ragazzino ferito al volto da Borgo trasferito a Verona

di MARICA VIGANÒ

Non sono stati soli i botti ma anche i troppi brindisi a mandare in ospedale alcuni ragazzi che hanno esagerato con i festeggiamenti della notte più lunga dell’anno. Due sono stati addirittura ricoverati all’ospedale di Tione, mentre altri hanno atteso l’alba in osservazione al pronto soccorso. Per quanto riguarda i feriti da scoppio dei petardi, sono tre i casi segnalati in provincia: uno a Cles, con un diciottenne trasportato nella notte all’ospedale di Trento, l’altro a Borgo, con un ragazzino che è rimasto ustionato la sera del 31 ed è ricoverato a Verona, ed un altro giovane dche si è ferito a Caldonazzo ed è stato medicato al Santa Chiara, all’alba di San Silvestro. Fra telefonate di protesta per il caos in strada, la richiesta di aiuto per liti scoppiate a causa dell’alcol e qualche incidente, la nottata per le forze dell’ordine e per l’emergenza sanitaria è andata - tuttavia - abbastanza bene.

FERITI PER I BOTTI. Un petardo scoppiato in mano, nel bel mezzo della festa in piazza a Cles: è stato subito soccorso dal vigili del fuoco e medicato dai sanitari un ragazzo di origine marocchina di 18 anni. Ferito al viso ed all’arto, è stato prima visitato al pronto soccorso di Cles, quindi trasferito, dopo la mezzanotte, in ambulanza al Santa Chiara di Trento per approfondire i controlli. Guarirà con un paio di settimane di riposo. Il giovane è stato sottoposto ad un controllo dermatologico ed ad una visita approfondita all’occhio. Rimane ricoverato nel reparto di oculistica. Ferite non gravi per un turista di 25 anni che a Caldonazzo è rimasto ustionato alla mano lanciando i botti con venti ore d’anticipo: è infatti arrivato al pronto soccorso del Santa Chiara verso le due di notte del 31 dicembre ed è stato trattenuto in dermatologia. È invece stato trasportato d’urgenza a Verona un ragazzino della Bassa Valsugana con profonde ustioni al volto per colpa di un petardo. Per garantire cure mirate alla pelle, verso le 20 dell’ultimo giorno dell’anno il paziente è stato accompagnato in ambulanza direttamente da Borgo all’ospedale di Verona.

TROPPO ALCOL. Due ventenni sono stati ricoverati nella notte all’ospedale di Tione per i postumi dei festeggiamenti. Si tratta di due turisti, entrambi «assai provati» dall’alcol. Uno è stato trattenuto nel reparto di medicina, l’altro in chirurgia per curare un forte trauma cranico: barcollando è caduto e ha picchiato la testa a terra. Sempre nella notte un giovane si è presentato al pronto soccorso di Tione accusando un forte male alla testa: aveva esagerato con l’alcol e si era pure preso una bottigliata in testa da uno sconosciuto.

LITI E SCONTRI. E sarebbe stato causato dall’alcol l’incidente accaduto alle 6.30 di ieri mattina sulla statale del Brennero, a Lavis. Si è fatto male un bolzanino di 26 anni che, alla guida di una Opel Corsa, è uscito di strada sbattendo contro il guard rail. Sempre per il troppo alcol, i carabinieri sono intervenuti per sedare una lite in un’abitazione di Trento nord in cui stavano festeggiando l’anno nuovo alcune coppie di sudamericani: dopo il conto alla rovescia e lo spumante, sarebbe nata una discussione fortissima fra marito e moglie, pare per motivi di gelosia. La polizia all’una e trenta di notte è stata chiamata a Trento sud per una persona che si lamentava della musica forte proveniente da un garage vicino. Nessun disturbo della quiete ma solo un po’ di musica che, vista la notte speciale, probabilmente non recava più fastidio dei botti dei petardi.


IL TEMPO

Tragedia a San Silvestro Uccide il padre con una sedia
Notte di San Silvestro di sangue per omicidi e vittime di disgrazie. Nel Cuneese è finita in un duplice omicidio una festicciola di Capodanno a Home
02/01/2008 - Racconigi, mentre a Rosarno un romena diciassettenne è stata uccisa dal suo convivente durante i festeggiamenti di fine anno. Nel Modenese un ragazzo di 24 anni ha ucciso il padre 64enne colpendolo con una sedia.
Partiamo dalla Calabria: la ragazza romena vi era giunta due anni fa con i genitori. Madre di una bambina di due mesi, si trovava in casa, con il convivente italiano, padre della piccola, e con altre persone: sarebbe stato lui a sparare ed ora è in stato di fermo per omicidio volontario, mentre sono ricercate altre due persone.
A Racconigi due giovani, un muratore italiano di 29 anni (Michele Boeti) e un minorenne albanese (A.I., 16 anni, clandestino), sono stati uccisi a coltellate dopo una lite per motivi passionali. Con loro c’era una ragazza genovese di 20 anni. Il responsabile, già fermato, è un diciottenne incensurato (A. A.). Sarebbe stato il sedicenne albanese a scatenare la furia omicida rivolgendo pesanti apprezzamenti alla ragazza.
Infine, è stata l’ennesima furibonda lite familiare a finire in tragedia. Marcello Casadei, 24 anni, dopo aver malmenato il padre Giuseppe, di 64 anni, ha preso una sedia e gliel’ha sfasciata sulla testa. Le ferite riportate gli sono state fatali e l’uomo è morto nella corsa dalla loro casa di Varana di Serramazzoni, sull’Appennino modenese, verso l’ospedale di Baggiovara. Marcello Casadei abitava da qualche mese con la famiglia, palermitana d’origine, trasferitasi da pochi anni nel modenese, a Varana di Serramazzoni. Poco tempo che era stato sufficiente, ai vicini, per capire alcuni dei problemi della famiglia Casadei, del padre, operaio ceramico in pensione, invalido, del figlio dal carattere irascibile e in difficoltà a trovare un lavoro stabile. E soprattutto delle continue liti che, non di rado, sfociavano in botte.

L’altre sera, dopo aver festeggiato il Capodanno, Marcello è tornato a casa alticcio. Non era certo la prima volta, come non era la prima volta che scoppiava un litigio con il fratello Francesco (che abita con la moglie a poca distanza) e col padre. E come è successo in questo ultimo Capodanno, davanti agli occhi della madre, della sorella più piccola e del suo fidanzato. In pochi minuti la violenta colluttazione, la cui esatta dinamica è ancora al vaglio dei carabinieri: di certo ci sono solo i risultati, un braccio rotto per Francesco, una ferita mortale per Giuseppe, prima colpito ripetutamente con calci e pugni, poi finito con una sedia, sfasciatagli sulla testa dal figlio. Quando sono arrivati i carabinieri, Marcello Casadei era in casa: è stato arrestato e dovrà rispondere dell’accusa di omicidio volontario aggravato.


IL GAZZETTINO (Venezia)

Ubriachi, ma non di baci. La festa va in frantumi 

Novantamila persone in Piazza, ignorate le ordinanze. Superlavoro per vigili, forze dell’ordine e operatori di Veritas

Venezia

Prima il grande spettacolo poi il disastro. Sono stati i soliti teppisti a rompere l’incanto magico della bella notte di San Silvestro e a far degenerare la festa in piazza San Marco, trasformando in pochi attimi il salotto di Venezia in un tappeto di cocci di vetro e sporcizia indecorosa. Cinque minuti dopo la mezzanotte, quando la musica live dell’orchestra rumena "Fanfara Savale" riempiva l’aria e quando sotto i portici di Palazzo Ducale i "baciatori" più tranquilli brindavano al nuovo anno con Bellini su flute rigorosamente di plastica, lanci di bottiglie di birra e di vino (estratti da zaini e sacchetti della spesa) mortaretti e petardi tirati tra i piedi della gente, fontane pirotecniche tenute in mano a distanza ravvicinata del pubblico e fuochi artificiali lanciati in aria hanno generato agitazione in Piazza. Subito si sono creati due immensi spazi vuoti, il primo al centro della piazza, il secondo nella parte laterale destra del palco, in cui balordi tumultuosi e festanti in evidente stato di ebbrezza lanciavano e spaccavano a terra bottiglie, e, incuranti del pericolo, ballavano, sbevazzavano (alla faccia dell’ordinanza anti alcolici del sindaco) e accendevano pericolosamente mortaretti e fuochi artificiali.Anche polizia, carabinieri e vigili urbani non hanno potuto fare un granchè, se non allontanare i più pericolosi, sequestrare sacchetti di botti (oltre che merce e fiori venduti da commercianti abusivi) e di bevande alcoliche, favorire l’accesso del Primo Intervento, chiamato in causa svariate volte e impegnato ad allontanare dalla piazza persone colte da malore e in stato di ubriachezza. Nemmeno i richiami alla tranquillità più volte lanciati dai presentatori di "Love 2008", Doug Jack e Jessica Polsi, che dal palco hanno ripetutamente raccomando la prudenza e incitato al sano divertimento e consigliato di non defluire dalla parte di Piazzetta dei Leoncini (intasata sia all’inizio che alla fine della kermesse) sono serviti a calmare gli animi degli esagitati che hanno continuano a lanciare bottiglie e scatenarsi (c’era chi ballava davanti al Florian a petto nudo, incurante della rigida temperatura). Poco prima dell’una, quando inizia la musica del Djset, la situazione sembra rasserenarsi e la gente pare più concentrata a ballare che a fare danni. Ma quando tutto sembra tranquillo, due super botti e una forte odore di bruciato creano l’ennesimo squarcio in piazza San Marco, appena sotto il Campanile, e compaiono Vigili e soccorsi per trasportare via in barella gli ubriachi. All’una e mezza smette la musica in area marciana che si presenta come un vero e proprio porcilaio (già alle sei di stamattina, però, era stata tirata a lucido grazie al lavoro dei 65 operatori messi in campo da Veritas che, con l’appoggio di 31 imbarcazioni, hanno raccolto nell’area marciana 52 carri di rifiuti tra vetri e plastica).

«Quasi centomila persone, non ci sono stati incidenti particolari, ma c’è ancora molto da fare - sbotta, a caldo, un Maurizio Calligaro amareggiato per l’inciviltà che ancora una volta si è presentata - pensavamo di aver fatto passare il concetto di non venire in piazza con l’idea di spaccare, invece c’è da lavorare. Non basta pensare al bacio e all’evento, serve controllare anche il resto». Ieri mattina poi, a mente fredda, il capo di gabinetto si dice comunque soddisfatto dell’iniziativa. «Fino alle 12.30 la Piazza sembrava una sala da karaoke - sottolinea Calligaro -. Poi, è vero, c’è stata quella mezz’ora che non è stata contenuta dalle forze dell’ordine impegnate nel deflusso della folla. Alla fine i vetri raccolti sono stati più di quelli dell’anno scorso, quando in Piazza era venuta un po’ meno gente e un po’ meno giovane, ma non enfatizzerei troppo i problemi. Rispetto alla grande quantità di persone che sono arrivate, direi che è andata più che bene». La scommessa, però, era quella di organizzare un capodanno più rispettoso della Piazza? «Si tratta di aggiustare un po’ il tiro - ammette Calligaro -. Posto che è meglio organizzare qualcosa in Piazza, visto che i due, tremila teppisti verrebbero comunque, il format di quest’anno va bene. Il problema è che chi organizza deve mettere insieme lo spettacolo con il risultato finale. Ne abbiamo già parlato con Balich. L’organizzazione doveva mettere in campo qualche decina di steward in più e anche il lancio mediatico andava studiato meglio, per far capire alla gente in che contesto veniva a festeggiare». Sarà per il prossimo capodanno.

Daniela Pierobon


IL GAZZETTINO (Pordenone)

Nella notte di Capodanno i vandali frantumano a sassate la vetrata e poi gettano petardi nell’ancona che si trova in via Dogana. Indagini della Polizia municipale 

Teppisti danneggiano l’edicola votiva

(Ro) Raid vandalico contro il capitello votivo che si trova in via Dogana a Pordenone (vicino all’abitato di Vallenoncello) ed è conosciuto come "edicola della Madonna". Teppisti ancora senza volto e nome, nella notte tra lunedì e ieri, hanno preso a sassate e mandato in frantumi la vetrata che i fedeli avevano collocato per proteggere l’immagine della Madonna. Hanno poi lanciato grossi petardi all’interno del capitello, mandando in pezzi lumini e candele votive, ma anche i vasi di fiori con i quali i devoti alla Madonna avevano adornato l’edicola.

I teppisti - da quanto è stato possibile apprendere dagli investigatori della Polizia municipale che hanno avviato indagini per assicurare alla giustizia i vandali - sono entrati in azione a notte fonda, sicuramente dopo la mezzanotte. Probabilmente erano annebbiati dall’alcol e hanno perso controllo e inibizione, facendo esplodere i petardi all’interno del capitello votivo della Madonna, dopo aver retto il vetro antisfondamento che proteggeva l’immagine sacra. Un luogo sacro che i cittadini che abitano a Vallenoncello e nella zona della Fiera conoscono bene e sul quale si recano spesso per pregare, portare un fiore o accendere un lumino.

Grazie ad un testimone la Polizia locale, coordinata dal comandante Arrigo Buranel, conta di identificare i teppisti ai quali potrebbe essere contestato il vilipendio della religione.


IL TRENTINO

di Matteo Cassol
Una notte sobria saluta l’anno nuovo

Folla al Palameeting e sul lungolago «pirotecnico»: ma senza eccessi A Riva si sono raccolti i più giovani e i sognatori che amano gli effetti romantici dei fuochi artificiali. Ad Arco gli amanti del ballo: quello classico del veglione al Casinò, quello moderno e vip all’Euphoria
ALTO GARDA. Tra fuochi d’artificio, abbuffate e balli più o meno scatenati, è andato in porto il rito del battesimo del 2008 anche nel Garda Trentino. Al di là delle numerose iniziative private, a tenere banco per il grande pubblico sono stati soprattutto i classici della festa al Palameeting, della Mezzanotte di Fiaba e del Gran Galà del Casinò, con l’inedito della proposta della discoteca Euphoria, che per l’occasione ha dato asilo allo staff del Vino & Sensi di Trento. Da un’analisi di insieme dei vari eventi esce l’immagine di una notte di San Silvestro abbastanza tendente al sobrio.
 Trascurando singole bischerate (vedi un paio di cassonetti bruciati), non si può infatti dire che si siano visti gli eccessi che col pretesto delle celebrazioni spesso accompagnano questi momenti. Entusiasmo scanzonato dei più giovani al Palmeeting rivano, ma nessun grave episodio negativo da segnalare. Qualche fastidioso lancio di botti tra i piedi di chi ammirava gli effetti pirotecnici sul lago, ma messo in relazione ad altre realtà ben più esplosivamente drammatiche (morti e appendici fisiche amputate), il problema sostanzialmente non si pone. Al posatissimo cenone del Casinò, poi, nemmeno era il caso di mettersi a cercare segni di degenerazione: il momento più trasgressivo del galà imbastito dal Ristorante Carpe Diem potrebbe essere stato un “ribelle” suono di trombette perpetrato dagli occupanti di un tavolo nelle retrovie durante le danze. Analoga calma ha regnato per lunghi tratti all’Euphoria, che solo dalle 3 in poi ha visto qualcuno cominciare a scendere in pista: vuoi per una clientela “vip” scesa principalmente da Trento (il target tipico di Vino & Sensi), vuoi per il fatto che questi locali si riempiono già tardi, figuriamoci l’ultimo dell’anno, quando poi ci si faranno le 8.

 Tornando all’evento più gettonato, la festa del Palameeting - animata dalla musica live di Antonella Malacarne e dei suoi Sesto Senso prima, e dai deejay di Radio Digi-One poi - ha fatto registrare una buona affluenza: il cervellone non-elettronico degli organizzatori deve ancora finire di elaborare i dati degli ingressi, ma si parla di un incremento rispetto all’anno passato. Dopo il conto alla rovescia per il benvenuto all’anno nuovo e i trenini in salsa brasiliana d’ordinanza, il programma del party prevedeva una pausa per permettere a tutti di ammirare i fuochi artificiali sopra al limitrofo golfo gardesano. Una pausa che però non c’è stata: «Pensavamo a un fuggi-fuggi generale con l’inizio dei fuochi - spiega Oskar Dj, uno dei deputati a dirigere le operazioni dal palco - ma ci siamo accorti che quando sono stati sparati i primi (una decina di minuti dopo la mezzanotte, ndr) i ragazzi che stavano ballando avevano tutta l’intenzione di continuare imperterriti. Sicché, per non rischiare di beccarci dei fischi, abbiamo continuato con la musica per chi voleva restare». Chi invece è uscito, oltre a una discreta platea di persone e a spettacoli pirotecnici corollari di privati e hotel dei dintorni, s’è potuto godere la (Mezza) cugina invernale della Notte di Fiaba: un classico che lascia sempre col naso all’insù.


LA SICILIA

Ubriaco per 80 km contromano sulla Pa-Ct Avola, drogato alla guida: patente ritirata 
Enna.
Un uomo di 41 anni di Enna, ubriaco, ha percorso contromano con la sua automobile 80 chilometri dell’autostrada Palermo-Catania prima di essere fermato dalla polizia stradale. Gli agenti lo hanno bloccato all’altezza dello svincolo per Catenanuova e, dopo la prova dell’etilometro, l’hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza, gli hanno ritirato la patente e sequestrato il veicolo: una Volkswagen Golf. Ad Avola, nel Siracusano, agenti del commissariato di polizia hanno invece ritirato la patente ad un giovane di 33 anni che era stato soccorso dai poliziotti che l’avevano trovato privo di sensi a bordo della sua auto a causa dell’uso di sostanze stupefacenti.


IL MESSAGGERO (Ancona)

Alcol, incidenti e follie al volante

Ritirate dalla Polizia 33 patenti

Sono state 33 le patenti ritirate dalla Polizia Stradale nella notte durante i controlli effettuati dalle pattuglie per vigilare sulle condizioni di coloro che si mettevano al volante. Numerosi sono stati gli incidenti stradali dovuti alla guida in stato di ebbrezza. In Ancona una giovane si è schiantata con la propria auto davanti al Municipio: era talmente alticcia da non ricordarsi dove si trovasse e cosa fosse accaduto. A Falconara, in via delle Caserme, i carabinieri hanno rinvenuto un’auto che, finita fuori strada, ha sfondato la recinzione del depuratore. Fari e tergicristalli ancora accesi ma nessuno nell’abitacolo. Molto probabilmente l’autista si è allontanato per non farsi trovare in stato di ebbrezza. Altri incidenti si sono registrati sulla statale Adriatica. A Marina e Marzocca, un’auto con a bordo una comitiva di 4 persone di ritorno dal cenone si è scontrata con un’altro mezzo condotto da una rumena. Lievemente feriti tutti i coinvolti ma grande paura per la prima auto che si è capottata diverse volte. I 4 sono rimasti intrappolati tra le lamiere e per tirarli fuori sono intervenuti i Vigili del Fuoco.

M.Cat.


IL GAZZETTINO (Vicenza)

IN VIA DALMAZIA 
Guida ubriaco patente ritirata

Una notte di capodanno tranquilla, per le strade della città, mentre qualcuno di chi ha alzato un po’ troppo il gomito è stato "beccato" al mattino.Il primo ritiro di patente per guida in stato di ebbrezza è infatti avvenuto un’ora prima dell’alba, alle 7, in Via Dalmazia.Qui la Polizia Municipale ha fermato un conducente che stava sfrecciando a tutta velocità per la vie di Vicenza.

Dopo l’alcool test, risultato positivo, è quindi scattata immediatamente la sospensione del documento di guida.Stessa sorte è capitata, nel corso della mattinata, ad altri due automobilisti.


L’ARENA

LA VIABILITÀ. Cinque gli scontri che sono avvenuti a San Silvestro
Due auto finite fuori strada
Quattro gli incidenti accertati dai vigili da mezzanotte alle 8 di ieri mattina
Tutto liscio sulle strade. Dopo un 2007 segnato da oltre 2400 incidenti a Verona, per l’ultimo dell’anno si sono avuti solo lievi sinistri.
Dalla mezzanotte alle otto di mattina, la polizia municipale ha accertato 4 incidenti, di cui 2 con fuoriuscite autonome: uno in via Valpantena dove una Golf, guidata da un veronese, ha abbattuto un palo della luce. L’altro a ponte Nuovo, in centro, dove un italiano ubriaco alla guida di una Renault Twingo ha urtato addirittura una volante della polizia. Fuoriuscita autonoma anche in mattinata con un 22enne brasiliano, in preda allo sconforto, come ha dichiarato agli agenti, che si è buttato fuori strada in via Galliano con la sua Alfa Romeo.
Per quanto riguarda il giorno del 31 dicembre, invece, gli incidenti rilevati dalla polizia municipale sono stati cinque. Nessun intervento è stato effettuato, infine, per il recupero di animali spaventati dai botti di fine anno. Lo scorso anno furono sei.
Per quanto riguarda la polizia stradale, due gli interventi durante la notte. Uno a Vigasio verso le 5.40 con un italiano finito fuori strada, e l’altro a Castelnuovo del Garda con un altro brasiliano ubriaco alla guida di un’automobile senza patente e con la revisione del mezzo scaduta.
Molti gli interventi anche dei carabinieri. Ieri pomeriggio, vicino a Pastrengo, sulla statale che porta al lago, sono intervenuti chiamando un carro attrezzi per recuperare una macchina finita nei campi. L’incidente avvenuto all’alba non ha avuto conseguenze per l’automobilista, solo per il mezzo completamente distrutto.


IL GAZZETTINO (Udine)

PREVENZIONE
Ubriachi alla guida Sei patenti sospese

Raffica di controlli a Capodanno da parte dei carabinieri: sei sono le patenti sospese per guida in stato di ebbrezza. A Gemona ieri mattina è incappato nei controlli un trentatreenne di Bordano. Poco prima era stato fermato a Venzone un diciannovenne di Coseano. E sempre a Gemona è stato denunciato un quarantunenne di Legnano. Un cinquatasettenne di Villa Santina è risultato positivo all’alcoltest durante un controllo a Enemonzo. Nei giorni precedenti erano state sospese le patenti a due operai di Venzone e di San Giovanni al Natisone.


IL GIORNALE DI VICENZA

A CAMPO MARZO
Ubriaco al volante alle 7 È il primo dell’anno
Il primo ubriaco al volante del 2008 di Vicenza è stato fermato ieri mattina in viale Dalmazia dai vigili urbani. Si tratta di un vicentino di 30 anni, notato alle prese con manovre improbabili per salire sul marciapiede che dà su Campo Marzo. Il suo tasso alcolico era di gran lunga superiore allo 0.5 milligrammi di alcol per litro di sangue consentito dalla legge. Ragion per cui gli è stata ritirata la patente ed è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza: il suo inizio d’anno - in realtà stava tornando dai festeggiamenti per la fine del 2007 - è stato decisamente da dimenticare.
Come pure quello di altri due vicentini, rispettivamente di 30 e di 35 anni, fermati nella mattinata di ieri dalle pattuglie della polizia locale impegnate nel controllo del territorio. In entrambi i casi i conducenti rientravano dal Cenone dopo aver bevuto decisamente troppo, come evidenziato dall’alcoltest, e per tornare a casa hanno dovuto chiamare amici e parenti per farsi venire a prendere in strada.
I risultati dei controlli compiuti dalla polizia stradale in tema di stato di ebbrezza al volante nel Vicentino saranno invece resi noti nei giorni prossimi, quando si sarà conclusa l’attività di verifica disposta fino all’Epifania.


BRESCIA OGGI

CONTROLLI.
 A Lonato la Provinciale verifica 153 ragazzi: uno ogni quattro preferisce non guidare

Troppo alcol, 36 rinunce
L’assessore Bonomelli: «Un’iniziativa importante è stato capito che siamo al fianco dei giovani»
«In disco ballo in auto non sballo». Nella notte tra sabato e domenica ha preso il via la prima serata promossa dalla Provincia, e organizzata dalla polizia Provinciale in collaborazione con i volontari dell’Anc, associazione nazionale carabinieri, e dell’Acat, associazione alcolisti in trattamento. Alla discoteca «Dehor» di Lonato dalle 3 alle 4.30 ben 153 ragazzi si sono volontariamente sottoposti al pre test alcol. Di questi, 36 sono risultati fuori limite e hanno scelto di non mettersi al volante: gli agenti hanno verificato un tasso alcolemico di 1,61, un terzo del limite di legge che è di 0,50.
«La prevenzione è la strada per ridurre gli incidenti stradali - lo afferma l’assessore alla Sicurezza e Polizia Provinciale, Guido Bonomelli. I giovani non devono essere criminalizzati ma convinti. Lo dimostra l’intervento di sabato notte effettuato al Dehor di Lonato. Nonostante il freddo ( -5 gradi) tra le 3 e le 5 di notte si è svolta un’importante operazione condotta dalla polizia provinciale. Gli agenti sono stati coordinati dal commissario Porretti, durante l’intervento hanno partecipato anche sei volontari Anc e quattro volontari Acat. Nonostante il freddo l’iniziativa è stata molto apprezzata - afferma Bonomelli - perché finalmente le nostre divise grazie anche al contributo dei volontari coinvolti, non sono viste come chi vuole reprimere, sottraendo punti o patenti, ma come chi è al fianco dei ragazzi per salvare loro la vita». Nei prossimi week end sono previste nuove uscite.


IL GAZZETTINO (Belluno)

Troppo ubriaco non riesce a fare l’alcoltest

Fonzaso

Fermato da una pattuglia dei carabinieri la sera dell’ultimo dell’anno a Fonzaso, un feltrino non è riuscito neppure a sottoporsi all’alcoltest da quanto era ubriaco. I militari hanno tentato per ben otto volte di farlo soffiare nella cannetta che è collegata alla strumentazione, ma l’uomo non aveva la forza di fare un respiro deciso. Inutile dire che la patente gli è stata ritirata.


Giovedì, 03 Gennaio 2008

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