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Rassegna stampa 04/08/2004

Rassegna stampa del 3 Agosto 2004


Rassegna stampa del 3 Agosto 2004

Da "Giornale di Vicenza" del 3 agosto 2004
Per la Polizia stradale il pericolo è più grave se si viaggia su due ruote

Forlì. Gli incidenti che coinvolgono veicoli a due ruote, in estate toccano tassi che sfiorano la metà del totale dei sinistri stradali. A metterlo in evidenza è il presidente dell’Asaps (Associazione amici polizia stradale), Giordano Biserni, il quale in una nota auspica che "su queste tragiche cifre possano incidere fortemente la patente a punti e il patentino per ciclomotoristi minori". Tra le vittime, la maggior parte sono conducenti maschi. In particolare, l’Asaps ha analizzato gli ultimi dati definitivi disponibili sulla sinistrosità dei veicoli a due ruote, quelli Istat del 2002.
Negli incidenti con veicoli a due ruote, nel 2002, hanno perso la vita 1.747 persone, di cui 1.501 maschi (86%) e 246 femmine (14%). Tra i ciclisti si sono contati 320 decessi, 253 maschi (79%) e 67 femmine (21%). 305 conducenti (95%), 10 trasportati (3%), 5 pedoni (2%). Negli incidenti che hanno coinvolto ciclomotoristi hanno perso la vita 477 persone, di cui 390 maschi (82%) e 87 femmine (18%). 359 i conducenti (75%), 50 i trasportati (11%), 68 i pedoni (14%).
Tra i motociclisti senza passeggero hanno perso la vita 492 persone, 449 maschi (91%), 43 femmine (9%). 397 i conducenti (82%), 20 i trasportati (di altri veicoli) (4%), 75 i pedoni (15%). Negli incidenti riguardanti motociclisti con passeggero hanno perso la vita 458 persone. 409 maschi (89%), 49 femmine (11%). 379 i conducenti (83%), 63 i trasportati (14%), 16 i pedoni (3%).

Da "Il Gazzettino" del 3 agosto 2004
POLSTRADA
Ritirate 161 patenti

 
La Polizia Stradale del compartimento "Veneto" ha fornito i risultati del lavoro compiuto nei giorni "caldi" di venerdì, sabato e domenica scorsi dalle duecentododici pattuglie poste a presidio dei punti a maggior rischio della regione.
Gli agenti hanno dovuto calcare pesantemente la mano per le violazioni, anche serie, del codice della strada. le patenti ritirate sono state in totale 161, di cui cinquanta per guida in stato di ebbrezza e 11 per eccesso di velocità di almeno quaranta chilometri all’ora oltre i limiti.
In particolare nella notte tra sabato e domenica sono stati effettuati servizi mirati post - discoteca, le sezioni di Padova, Vicenza e Rovigo tra il 30 e il 31, e quelle di Treviso, Venezia e Verona nella notte tra il 31 e il primo agosto. Si prevede che il piano straordinario di prevenzione continui per tutti i fine settimana del mese.
Infine gli incidenti rilevati, solo dalle pattuglie della Stradale, sono stati cinquantotto, che hanno causato ben settantanove feriti.

Da "Il Gazzettino" del 3 agosto 2004
Giovane svedese fuori strada con l’auto: la Polstrada scopre un tasso alcolico superiore al consentito
Addio al celibato e anche alla patente
G.Z.

Castelfranco. Per sposarsi non serve la patente di guida, ma nemmeno andare al fatidico sì claudicanti ed incerottati è il massimo. E’ in pratica quello che è successo ad un giovane svedese che abita in zona e promesso sposo ad una ragazza di Venezia. L’altra sera è uscito con alcuni amici per dare il classico "addio al celibato". Una festa alla grande che ha portato la brillante compagnia nelle zone del Piave. Solo che a notte fonda, il baldo giovane inebriato dai fumi dell’alcol non è riuscito a tenere in strada la sua automobile ed a Breda di Piave è uscito di strada. Fortunatamente non ha coinvolto altre persone ma gli agenti della polizia stradale di Castelfranco, accorsi sul posto, si sono immediatamente resi conto che il giovane aveva un po alzato il gomito. Per questo motivo gli è stata ritirata la patente ed è stato ricoverato all’ospedale. La prognosi è di sette giorni ma lui, fedele alla promessa fatta, non ha voluto mancare all’appuntamento matrimoniale anche se...senza patente. Anche questo comunque, è stato un fine settimana molto impegnativo per gli agenti della Polstrada di Castelfranco. Fra Castelfranco, Vedelago e Resana hanno ritirato nove patenti per guida in stato di ebrezza e tre patenti per eccesso di velocità. Dopo un mese di luglio tremendo con morto sulle strade locali, gli agenti sperano che il mese di Agosto possa essere più tranquillo. Loro comunque sulle strade, giorno e notte continueranno a vigilare.

Da "La Repubblica" del 3 agosto 2004
Giappone, 18 anni di carcere per un pirata della strada

Tokyo. Ben 18 anni di carcere per un reato contro il codice stradale. E’ accaduto in Giappone, ma il protagonista delle infrazioni è peruviano: Enrique Morales Jorge Toguchi, 22 anni, aveva fatto di tutto per aiutarlo: il 20 settembre scorso in una cittadina a 100 chilometri da Tokyo, poco prima dell’alba, era salito senza patente e in stato di ebbrezza su un’auto non ancora immatricolata e assicurata, aveva ignorato più semafori rossi, volato a 135 km all’ora su una strada con limite di velocità a 60 km, andandosi poi a schiantare ad un incrocio contro un’altra auto e uccidendo sul colpo i due occupanti giapponesi. Miracolosamente illeso, aveva ignorato i morti e, abbandonando al loro destino i quattro connazionali a bordo con lui nell’auto semidistrutta rimasti gravemente feriti, si era dato alla fuga, presto finita.
Da "Il Gazzettino" del 3 agosto 2004

INCIDENTI
Nonostante 31mila pattuglie, 26mila infrazioni rilevate, 38mila punti decurtati e 1505 patenti ritirate ci sono stati 61 morti e 16 di questi sono ragazzi con meno di 20 anni
La polizia: "Sulle strade il grande killer è la velocità"
Castagnetti: "Cifre spaventose, serve un piano straordinario per affrontare l’emergenza-sicurezza di chi viaggia"


Roma. Nel primo fine settimana di luglio sono stati 60 i morti, venti in meno nel secondo, 65 nel terzo e ancora sessantuno nell’ultimo: non accenna a fermarsi la strage sulle strade e autostrade italiane. Un’ecatombe che non risparmia giovani, famiglie intere e lavoratori, che continuano ad ingrossare un elenco che non ha pari in Europa e che neanche l’introduzione del nuovo codice della strada e della patente a punti sono riusciti a ridurre.I dati di polizia e carabinieri relativi all’ultimo fine settimana parlano chiaro: 61 morti di cui sedici ragazzi con meno di 20 anni. Gli incidenti mortali sono stati 52 con più della metà avvenuti in piena notte quando in teoria dovrebbero esserci meno pericoli. E nonostante l’impegno complessivo di 31.384 pattuglie, le 26.769 infrazioni rilevate i 38.442 punti patente decurtati e le 1.505 patenti ritirate. Il luglio nero si chiude dunque con un bilancio pesantissimo e negativo rispetto all’anno scorso: 44 morti in più nei fine settimana. Di positivo, se così si può dire, però, resta il dato annuale: 857 morti in meno dal 1 luglio 2003 al 30 giugno 2004, primo anno di vita della patente a punti, rispetto al periodo compreso tra il 1 luglio 2002 e il 30 giugno 2004. "Il dato annuale è molto positivo - dicono dalla Stradale - ma il nodo è sempre lo stesso: il rispetto delle norme che disciplinano la circolazione". Insomma, finché la velocità continua ad essere elevata e le distanze di sicurezza minime c’è ben poco da fare. I controlli, però, danno i loro esiti: "Soltanto nell’ultimo fine settimana, per fare un esempio, - spiegano gli esperti della Stradale - i controlli davanti alle discoteche sono aumentati, con oltre 100 pattuglie impegnate e 272 persone fermate in stato di ebbrezza. E sono stati controllati, con i centri mobili di revisione, 223 veicoli commerciali e accertate 130 violazioni".
"Le spaventose cifre sulle vittime degli ultimi week end - dice il presidente della Margherita Pierluigi Castagnetti - ci inducono a rinnovare la richiesta già fatta al governo: serve un piano straordinario per affrontare l’emergenza sicurezza sulle strade". Un piano che dovrebbe concretizzarsi innanzitutto in maggiori controlli. "È ormai evidente - aggiunge Castagnetti - che l’effetto dovuto all’introduzione della patente a punti è destinato a svuotarsi in assenza di controlli adeguati e di un’azione diffusa e coordinata". Ed Ermete Realacci, dell’esecutivo della Margherita aggiunge: "Nel 1960 c’erano 545 mila pattuglie per 2 milioni e mezzo circa di veicoli, nel 2003 le pattuglie in strada erano 535 mila ma le auto 31 milioni".

Da "Il Messaggero" del 3 agosto 2004
Dieci morti in più rispetto all’anno scorso. La Polizia: "Facciamo ogni sforzo ma se non si rispettano i limiti di sicurezza, è tutto inutile"
Stragi sulle strade, velocità e alcol di nuovo killer
Nell’ultimo week end 61 vittime: l’effetto "patente a punti" sembra essere già finito
di MARIO MENGHETTI

ROMA. Primo esodo d’agosto: 61 morti. Una carneficina. Dieci in più rispetto allo stesso fine settimana del 2003. L’effetto "patente a punti" sembra essersi già esaurito. C’era chi cantava già vittoria. Dicevano: il nuovo codice della strada sta riconducendo tutti alla ragione, ci saranno sempre meno incidenti mortali. E’ stato un effetto breve. Eccessi di velocità e abuso di alcolici alla base della nuova impennata di sinistri mortali su strade e autostrade.
Nel primo fine settimana di luglio sono stati 60 i deceduti, venti in meno nel secondo, 65 nel terzo e ancora sessantuno nell’ultimo: la strage non accenna a fermarsi. "Il pericolo corre sempre più sulle due ruote", come precisa il presidente dell’Asaps (Associazione amici polizia stradale), Giordano Biserni. Un’ecatombe che non risparmia giovani, famiglie intere e lavoratori. Sempre più morti che continuano ad ingrossare un elenco che non ha pari in Europa e che neanche, appunto, l’introduzione del nuovo codice della strada e della patente a punti sembrano riuscire a ridurre.
"Il nodo è sempre lo stesso - affermano i vertici della Polizia Stradale - Troppa velocità ed abuso di alcolici. Basti pensare che in questo fine settimana abbiamo creato 3 presidi notturni (Romagna, Litorale romano, Versilia), nei luoghi più bersagliati dalle stragi del sabato sera, e abbiamo ritirato 372 patenti su 1300 controlli effettuati, circa il 25 per cento. Di queste, ben 272 per guida in stato di ebbrezza".
I dati di polizia e carabinieri, del resto, relativi all’ultimo week end, parlano chiaro: dei 61 morti, sedici sono ragazzi con meno di 20 anni. Gli incidenti mortali sono stati 52 (più 4 rispetto all’anno scorso), oltre la metà avvenuti in piena notte, quando in teoria dovrebbero esserci meno pericoli. Ben 1518 gli incidenti globali, più o meno gli stessi del 2003. E tutto questo nonostante l’impegno complessivo di 31.384 pattuglie, le 26.769 infrazioni rilevate, le 6600 foto scattate dagli autovelox per eccesso di velocità, i 38.442 punti patente decurtati, i 1029 libretti di circolazione e le 1.505 (777 per stato di ebbrezza) patenti ritirate. C’è solo un dato positivo, quello annuale: 857 morti in meno dal 1 luglio 2003 al 30 giugno 2004, primo anno di vita della patente a punti, rispetto al periodo compreso tra il 1 luglio 2002 e il 30 giugno 2004. "Un dato positivo che andando avanti di questo passo diventerà ben presto negativo - precisano sempre dalla Stradale - Anche se si sta facendo ogni sforzo possibile per mettere in campo sempre più controlli. Ma finché la velocità continua ad essere elevata e le distanze di sicurezza minime, c’è ben poco da fare".
I controlli, però, danno i loro esiti: "Si tratta - spiegano gli esperti della Stradale - di operazioni mirate e specifiche. Soltanto nell’ultimo fine settimana, per fare un esempio, i controlli davanti alle discoteche sono aumentati, con oltre 100 pattuglie impegnate. Circa 1600 le pattuglie impegnate giornalmente su tutto il territorio nazionale". L’impegno, insomma, "non è certo mancato". Dalla Margherita, però, arriva un attacco al Governo, accusato di fare "proclami" e nulla più. "Le spaventose cifre sulle vittime degli ultimi week end - dice il presidente della Margherita, Pierluigi Castagnetti - ci inducono a rinnovare la richiesta già fatta: serve un piano straordinario per affrontare l’emergenza sicurezza sulle strade". Un piano che dovrebbe concretizzarsi innanzitutto in maggiori controlli da parte di polizia e carabinieri. "È ormai evidente - aggiunge Castagnetti - che l’effetto dovuto all’introduzione della patente a punti è destinato a svuotarsi in assenza di controlli adeguati e di un’azione diffusa e coordinata".

Da "L’Arena" del 3 agosto 2004
SANGUE SULLE STRADE.
Nell’ultimo fine settimana le vittime di incidenti sono state 61, moltissimi i ragazzi
"Troppi morti, urge un piano"
La Margherita: basta proclami, il governo ora affronti l’emergenza


Roma. Nel primo fine settimana di luglio sono stati 60 i morti, venti in meno nel secondo, 65 nel terzo e ancora sessantuno nell’ultimo: non accenna a fermarsi la strage sulle strade e autostrade italiane. Un’ecatombe che non risparmia giovani, famiglie intere e lavoratori, che continuano ad ingrossare un elenco che non ha pari in Europa e che neanche l’introduzione della patente a punti sono riusciti a ridurre. I dati di polizia e carabinieri relativi all’ultimo fine settimana parlano chiaro: 61 morti di cui 16 ragazzi con meno di 20 anni. Gli incidenti mortali sono stati 52 con più della metà avvenuti in piena notte quando in teoria dovrebbero esserci meno pericoli. E nonostante l’impegno complessivo di 31.384 pattuglie, le 26.769 infrazioni rilevate i 38.442 punti patente decurtati e le 1.505 patenti ritirate. Il luglio nero si chiude dunque con un bilancio pesantissimo e negativo rispetto all’anno scorso: 44 morti in più nei fine settimana. Di positivo, però, resta il dato annuale: 857 morti in meno dal 1 luglio 2003 al 30 giugno 2004, primo anno di vita della patente a punti, rispetto al periodo compreso tra il 1 luglio 2002 e il 30 giugno 2004.
Un po’ meglio è andata sulla rete autostradale: secondo la Società Autostrade, nonostante l’aumento del 3,5% di traffico, si è registrato un 13 per cento in meno di incidenti, un 32% in meno di feriti e un 20% in meno di vittime. Così, nell’ultimo fine settimana, considerato il "più caldo" del periodo estivo, tra venerdì 30 luglio e domenica 1 agosto, gli incidenti - sottolinea la Società Autostrade - sono state 158 contro i 181 del corrispondente periodo dello scorso anno, i feriti 105 (contro i 154 del 2003) e 4 i morti (5, l’anno passato).
"Il dato annuale è molto positivo - dicono alla Polizia stradale - Certo, gli incidenti ci sono ancora ma si sta facendo ogni sforzo possibile per mettere in campo sempre più controlli. Il nodo è sempre lo stesso - aggiungono - il rispetto delle norme che disciplinano la circolazione". Insomma, finchè la velocità continua ad essere elevata e le distanze di sicurezza minime, c’è ben poco da fare. I controlli, però, danno i loro esiti: "Si tratta - spiegano gli esperti della Stradale - di operazioni mirate e specifiche. Soltanto nell’ultimo fine settimana, per fare un esempio, i controlli davanti alle discoteche sono aumentati, con oltre 100 pattuglie impegnate e 272 persone fermate in stato di ebbrezza. E sono stati controllati, con i centri mobili di revisione, 223 veicoli commerciali e accertate 130 violazioni". L’impegno, insomma, "non è certo mancato".
Dalla Margherita, però, arriva un attacco al governo, accusato di fare "proclami" e nulla più. "Le spaventose cifre sulle vittime degli ultimi week-end - dice il presidente della Margherita Pierluigi Castagnetti - ci inducono a rinnovare la richiesta già fatta al governo: serve un piano straordinario per affrontare l’emergenza sicurezza sulle strade". Un piano che dovrebbe concretizzarsi innanzitutto in maggiori controlli da parte di polizia e carabinieri.
"È ormai evidente - aggiunge Castagnetti - che l’effetto dovuto all’introduzione della patente a punti è destinato a svuotarsi in assenza di controlli adeguati e di un’azione diffusa e coordinata". E maggiori controlli chiede anche Ermete Realacci, dell’esecutivo della Margherita, "per costringere gli automobilisti ad una guida prudente e rispettosa delle regole, per verificare che i mezzi pesanti rispettino i divieti di circolazione nei giorni indicati". Nel 1960, aggiunge, "c’erano 545 mila pattuglie per 2 milioni e mezzo circa di veicoli, nel 2003 le pattuglie in strada erano 535 mila ma le auto 31 milioni". Il piano dovrebbe poi prevedere il "monitoraggio dei punti critici della rete stradale italiana, dove si registrano il maggior numero di incidenti, in modo da intervenire tempestivamente".
Intanto il Codacons ha presentato un esposto per attentato alla sicurezza dei trasporti e violazione delle norme in materia di sicurezza: si tratta del traffico di mezzi pesanti registrato domenica sulle autostrade italiane, nonostante il blocco imposto ai tir. Sulla Roma-Napoli, ad esempio gli ispettori dell’associazione hanno contato ben 420 tir.

Da "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 3 agosto 2004
Le stragi di giovani nel week-end
Figli miei, perché andate a morire?

STEFANO TATULLO

I numeri sono crudi, come la morte, e sono più chiari delle parole: nella notte di sabato scorso 17 giovani sono morti in incidenti stradali. Il fine settimana precedente erano stati 22. Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i giovani fra i 15 e i 24 anni, e un morto sulla strada su tre ha meno di 30 anni.
Adesso ci sono 16 famiglie che piangono i loro ragazzi morti. Più le 22 dell’altra settimana. Più le altre; le tante, tantissime altre di tutte le settimane dell’anno. È una specie di sacrificio rituale che offriamo al dio del divertimento, al dio della notte, della sfida, dell’eccesso, del rischio.
Non sappiamo, non riusciamo, forse non vogliamo sottrarci. Lo accettiamo come ineluttabile. Il giorno dopo, ai funerali piangiamo lacrime e bruciamo di dolore per quelle vite spezzate così giovani, quando appena si affacciavano, e anche per le altre spezzate insieme a loro. Ma il sabato sera non sappiamo dire no, stasera non prendi la macchina; stasera non prendo la moto. Facciamo raccomandazioni preoccupate e rituali, che sappiamo inutili; i ragazzi danno rassicurazioni allegre e sicure, certi che a loro non può capitare. Poi i genitori staranno svegli, col cuore pesante ad aspettare che girino la chiave nella toppa, e solo allora potranno dormire. Qualcuno però, invece del rumore della chiave sentirà il telefono: è la famiglia di?…Venga; suo figlio….
È colpa nostra, di noi genitori. È colpa vostra, di voi ragazzi. Prima nostra. Abbiamo paura di tutto: di vedervi infelici, che vi sentiate poveri, che vi manchi qualcosa, che vi sentiate diversi. Abbiamo paura di non vedervi allegri, felici. Perché se non lo siete lo viviamo come un fallimento nostro. Abbiamo dimenticato che ai genitori tocca indicare la strada, con l’esempio e non con le noiosissime prediche, d’accordo. Abbiamo dimenticato che il futuro si prepara nel presente. E che la gioventù non è vero che sia sempre ricoperta d’oro. Può essere lavoro, fatica, rinuncia. Insofferenza, rabbia, voglia di capovolgere tutto. Ma attesa, prospettiva, costruzione.
Sono le regole della vita, non le abbiamo inventate noi. E le abbiamo dimenticate, per paura. Così siamo diventati dei bancomat insicuri, che si rifugiano dietro la psicologia, la paura della diversità, della solitudine. Di essere out, vecchi. E lasciamo che cresciate seguendo miti che hanno lo spessore di un foglio di televisione: il denaro, il successo, il glamour. E come potete essere glamourous se non avete la moto - grossa, si capisce - la macchina; e se il vostro sabato sera non è da sballo?
Ma è anche colpa vostra, ragazzi. Ci sono delle domande che vorremmo farvi, soprattutto quando distrutti accompagnate i funerali dei vostri amici. Perché il sabato sera dev’essere da sballo, di sballo? Perché dovete uscire di casa a mezzanotte? Perché in discoteca non basta la musica martellante, ma ci vuole anche l’alcool, la polvere, le pasticche? Perché dovete finire la notte, o all’alba? Perché uno di voi, a turno, non passa la serata ad acqua minerale e poi guida al ritorno? Ma anche se c’è uno sobrio, perché non pensate che a quell’ora avrà comunque sonno, perché tutti la notte hanno sonno?
Che cosa vi rode nel fondo, ragazzi? Perché avete bisogno di stordirvi? Per non pensare a che cosa? E che cosa volete dimostrare quando nella notte andate a 150, 200? Volete vedere cosa c’è dall’altra parte? Volete vedere se riuscite a sfiorare la fiamma, o a passarci in mezzo? O forse è solo fatuità, vuoto? All’alba il giorno nasce, non muore. E così la vita. Che è la vostra. E se non vale niente, se si può mettere a rischio per uno sballo, allora non capiamo le lacrime e il dolore ai funerali.
In questi fine settimana la polizia stradale ha lanciato l’operazione "Rientro sicuro": all’uscita della discoteca chi di voi vuole, prima di mettersi al volante fa il test - riservato - del tasso alcolico. E se è sobrio riceve direttamente dalla pattuglia un ingresso gratuito alla discoteca. Così ci ritorna il sabato dopo. Credeteci, vi conviene. Fateci sapere.
Mercoledì, 04 Agosto 2004
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