|
Rassegna stampa del 2 Agosto 2004 |
Da
"Sesto Potere" del 2 agosto 2004 ASAPS: PIU’ INCIDENTI A LUGLIO 2004, RISPETTO AL 2003 MA SOPRATTUTTO PIU’ GRAVI Forlì
Giordano Biserni, Presidente Asaps, nella foto, ha elaborato le statistiche sulla base dei rilievi della Polizia Stradale e dei Carabinieri nel raffronto fra gli incidenti stradali dei fine settimana nel mese di luglio degli anni 2002/2003/2004. Dai dati emerge chiaramente un sensibile indebolimento degli effetti positivi della patente a punti negli incidenti del fine settimana di luglio 2004 rispetto ai dati più positivi dei fine settimana di luglio 2003 rispetto al 2002. E’ molto evidente un incremento particolare della gravità dei sinistri. Infatti nel 2004 si segnala addirittura un +7,5% degli incidenti rispetto al 2003, aumenta poi drammaticamente del 30,9% il numero delle vittime e del 15,6% quello dei feriti. Rispetto al 2002 il mese di luglio 2004 fa segnare un netto calo della percentuale di diminuzione dei sinistri da -22,9% del 2003 a -17,2% del 2004, molto peggiore la situazione nei riferimenti di gravità dei sinistri. La mortalità scesa del 35,7% nel luglio 2003 sul 2002, si riduce a -15,9% nel luglio 2004, il numero dei feriti che faceva segnare a fine luglio 2003 -29,5%, si ferma a fine luglio 2004 a -18,5%. Il particolare e persistente indice di gravità della sinistrosità, con l’aumento dei morti e dei feriti, maggiore rispetto all’aumento dei sinistri, denota sicuramente una forte incidenza del fattore velocità. Se a questo si aggiungono i fattori tipici di rischio quali l’ebbrezza, l’uso di sostanze, ma soprattutto la stanchezza, per la quale non esistono etilometri né autovelox che la misurino, e un sistema controlli ancora debole, il quadro diventa più chiaro. Da
"Sesto Potere" del 2 agosto 2004
INCIDENTI STRADALI: 1.747 MORTI CON VEICOLI A DUE RUOTE Forlì
Giordano Biserni, Presidente Asaps, con un comunicato stampa offre ai mass media una lettura analitica delle ultime stime degli incidenti stradali registrati nel nostro Paese. "Che il pericolo viaggi sulle ruote lo dicono i dati della sinistrosità nel nostro Paese, non ancora sufficientemente ridimensionati neppure dall’adozione della patente a punti": dichiara Biserni. "I dati degli incidenti del fine settimana dimostrano poi un particolare allarme per quelli dei veicoli a due ruote, soprattutto condotti da maschi - aggiunge -. Proprio nei week-end primaverili ed estivi la percentuale dei sinistri che coinvolge questo tipo di veicoli raggiunge tassi di mortalità che vanno dal 40 fino al 60% delle mortalità totali. Stiamo parlando però di un parco mezzi di 7 milioni di ciclomotori e 4 milioni di motocicli, a fronte di parco 40 milioni di vetture e veicoli industriali. Se ne deduce che dal parco veicoli di mezzi a motore a due ruote, corrispondente al 27% del parco totale, nei fine settimana estivi e primaverili quando questi mezzi circolano di più, specie le moto, si toccano tassi di sinistrosità che equivalgono o sfiorano la metà dei sinistri totali. Nei numeri riportati sono compresi anche i velocipedi difficilmente quantificabili come numero circolante". Per questo motivo Asaps ha voluto analizzare più da vicino gli ultimi dati ufficiali e definitivi, disponibili, della sinistrosità dei veicoli a due ruote, cioè quelli Istat del 2002. MORTI Negli incidenti con veicoli a due ruote, nel 2002, hanno perso la vita 1.747 persone, di cui 1.501 maschi (86%) e 246 femmine (14%). Negli incidenti dei ciclisti si sono contati 320 decessi, 253 maschi (79%) e 67 femmine (21%). 305 conducenti (95%), 10 trasportati (3%), 5 pedoni (2%). Negli incidenti dei ciclomotoristi hanno perso la vita 477 persone, di cui 390 maschi (82%) e 87 femmine (18%). 359 i conducenti (75%), 50 i trasportati (11%), 68 i pedoni (14%) Negli incidenti a motociclisti senza passeggero hanno perso la vita 492 persone, 449 maschi (91%), 43 femmine (9%). 397 i conducenti (82%), 20 i trasportati (di altri veicoli) (4%), 75 i pedoni (15%). Negli incidenti a motociclisti con passeggero hanno perso la vita 458 persone. 409 maschi (89%), 49 femmine (11%). 379 i conducenti (83%), 63 i trasportati (14%), 16 i pedoni (3%). Da notare che: negli incidenti di motociclisti, c’è una netta differenza nel numero delle vittime fra i pedoni, molto più elevato fra i motociclisti senza passeggero 75 decessi, pari al 15% e quelli invece con passeggero, che hanno visto perdere la vita 16 pedoni pari al 3%. Quasi che esistesse una maggiore prudenza alla guida fra i conducenti che trasportano un passeggero. FERITI Negli incidenti a veicoli a due ruote nel 2002 sono rimaste ferite 94.835 persone, di cui 71.621 maschi (76%) e 23.214 femmine (24%). Negli incidenti dei ciclisti si sono contati 10.482 feriti. 6.877 maschi (66%) e 3.605 femmine (34%). 10.156 i conducenti (97%), 177 i trasportati (2%), 149 i pedoni (1%). Negli incidenti dei ciclomotoristi si sono contati 45.486 feriti. 32.591 maschi (72%) e 12.895 femmine (28%). 39.706 i conducenti (87%), 3.791 i trasportati (8%), 1.989 i pedoni (5%). Negli incidenti dei motocicli senza passeggero si sono contati 25.444 feriti. 21.970 i maschi (86%) e 3.474 le femmine (14%). 23.416 i conducenti (92%), 656 i trasportati (di altri veicoli) (3%), 1.372 i pedoni (5%) Negli incidenti dei motocicli con passeggero si sono contati 13.423 feriti. 10.183 i maschi (76%) e 3.240 le femmine (24%). 9.231 i conducenti (69%), 3.930 i trasportati (29%), 262 i pedoni (2%). "Emerge evidente - conclude Biserni - una schiacciante maggioranza di vittime in particolare fra i maschi conducenti. C’è solo da sperare che su queste tragiche cifre oggi possano incidere fortemente la patente a punti e il patentino per i ciclomotoristi minori". Da
"La Sicilia" del 2 agosto 2004
L’episodio avvenne a Licata. Il poliziotto era in vacanza con la famiglia Salvò 3 bimbi, agente premiato Antonio Cacciatore La
richiesta di elargizione di una ricompensa al valor civile, è stata
deliberata dalla giunta municipale di Licata presieduta dal sindaco Angelo
Biondi nei confronti di un agente di Ps in servizio a Enna e due bagnini
per il loro eroico gesto che consentì di salvare la vita a tre
bambini.
Autori del gesto che ha visto il primo cittadino proporre al prefetto della provincia regionale di Agrigento di elargire una ricompensa al valor civile per l’agente di PS Marco Vincenzo Incorvaia 26 anni, in servizio al distaccamento della polizia stradale di Enna. Dei bagnini Tiziano Burgio, 28 anni, e Mario Grillo 27 anni, tutti tre di Licata. La vicenda che ha visto i tre giovani rimbalzare anche allora agli onori della cronaca locale si registrò verso le ore 18,00 del 31 luglio 2001 nelle antistanti acque fortemente agitate lungo l’affollata spiaggia di contrada Poliscia. Quel tragico pomeriggio cosi come riferito dal dott Carlo Mossuto dirigente del locale commissariato di polizia. "I due bagnini notavano due bambini muniti di ciambella, che la corrente stava trascinando verso il largo, e pertanto, si tuffavano immediatamente in acqua muniti di salvagente, in direzione dei due bambini che riuscivano a raggiungere quando già si trovavano ad oltre 100 metri dalla riva. Nel frangente un’altra bambina, che si trovava in analoghe condizioni, veniva tratta in salvo dall’agente della polizia, presente, al momento sulla spiaggia, libero dal servizio, che non esitava un istante a rischio della propria vita a soccorrere la bambina. I due minorenni, fratello e sorella, soccorsi dai bagnini nonchè la bambina riportata in riva dall’agente di polizia, dopo essersi ripresi erano affidati alle proprie famiglie". "La preziosa opera di volontariato che svolgono i bagnini ha consentito negli ultimi anni di ridurre a zero il rischio di annegamento nelle antistanti acque lungo la nostra meravigliosa costa" ha dichiarato alquanto soddisfatto il vicesindaco Enzo Fedrico, da noi raggiunto telefonicamente nella mattinata di ieri. Da
"Il Secolo XIX" del 2 agosto 2004
Incidenti in moto, tre morti e feriti Strade liguri insanguinate nella prima domenica d’agosto. Quasi un bollettino di guerra da Sanremo allo Spezzino. Soccorsi tempestivi ma spesso vani Spesso le cause sono l’alta velocità e la stanchezza. Tra le vittime due giovanissimi Strade
insanguinate in Liguria nella prima domenica d’agosto, con una serie di
incidenti mortali e con feriti gravi. A farne le spese giovani che viaggiavano
in sella a moto e a scooter.
Si è schiantato a poche centinaia di metri da casa, Simone Suetta, che avrebbe compiuto i diciotto anni il 13 ottobre prossimo ed abitava a Tovo San Giacomo, nella villetta di via Rembado 73. E’ morto alle cinque di ieri mattina, dopo una lunga serata trascorsa con gli amici. Forse tradito da un colpo di sonno o da un improvviso malore, in sella al suo Malaguti 50 è finito a terra andando a sbattere violentemente contro una delle costruzioni che lungo la strada servono a proteggere comandi elettrici per l’irrigazione. Sull’asfalto non ci sono segni di frenata, il Malaguti 50 del ragazzo, che indossava regolarmente il casco, ha percorso anche la corsia opposta ed è finito fuori dalla carreggiata, andando a urtare violentemente contro una delle cinquantratré capannine distribuite lungo il corso del Maremola. Simone è morto sul colpo, il suo motorino è diventato un ammasso di rottami. Il corpo è finito almeno un paio di metri fuori della sede stradale ed è stato notato solamente da due persone che, un’ora e mezzo dopo, stavano andando a fare una passeggiata. Nell’entroterra di Taggia, sull’ex statale 548 della Valle Argentina, ha perso la vita un giovane di Santo Stefano al Mare, Aldo Mareri, 19 anni, imbianchino e muratore. La tragedia è avvenuta un quarto d’ora dopo la mezzanotte di sabato. Mareri era a bordo del Piaggio Runner 125 condotto da un amico, Federico Righetti, 18 anni, studente, che probabilmente a causa dell’eccessiva velocità ha perso il controllo dello scooter in una doppia curva, cadendo. Mareri, sbalzato dalla sella, è finito contro il muro di contenimento della strada. Soccorso dai militi di un’ambulanza della Croce Verde di Arma di Taggia, è stato trasportato all’ospedale di Sanremo ma vi è giunto cadavere. Mattia Porcile, 26 anni, di Santa Margherita, ex promessa del canottaggio italiano, rischia di restare paralizzato dopo un incidente avvenuto ieri mattina, attorno alle 10, sulla strada provinciale 586 di Rezzoaglio, in località Molini. In sella alla sua maxi-moto è scivolato sull’asfalto ed è carambolato su due montanti che sostengono il guard-rail. L’urto è stato particolarmente violento, ma il giovane, grazie anche al casco di protezione, è rimasto cosciente per tutto il tempo impiegato dai militi della Croce Rossa di Rezzoaglio per intervenire e stabilizzarlo. Dalla centrale operativa del 118 è partita la richiesta dell’elisoccorso dei vigili del fuoco che ha imbarcato il giovane e lo ha trasportato all’ospedale San Martino. Altro incidente sabato notte, attorno all’una. Un diciottenne chiavarese, a bordo di un Gilera Runner, si è scontrato con una Ford Focus ed è stato trasportato in codice rosso al San Martino da un’ambulanza della Croce di Cogorno. Il giovane è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico durante il quale gli è stata asportata la milza. Un morto ed un ferito sull’autostrada Parma-La Spezia, in un incidente avvenuto in direzione mare due chilometri prima dell’uscita per Pontremoli. Una moto di grossa cilindrata, ha tamponato una vettura. Il conducente della moto, G. G., 41 anni, di Langhirano, in provincia di Parma, ha riportato fratture multiple agli arti superiori e inferiori, mentre la donna che viaggiava con lui, R. R., anche lei 41 anni e di Langhirano, è morta mentre veniva trasferita all’ospedale di Pontremoli. Da
"Il Secolo XIX" del 2 agosto 2004
FERMATO DALLA POLSTRADA A 158 all’ora sul Cadibona Incredibile
ma vero. Nel corso di un controllo per il maxirientro della domenica
(ritirate sei patenti di guida), la polstrada ha pizzicato un motociclista
di Asti che viaggiava a 158 all’ora sulla Provinciale 29: era alla guida
di una Mv Agusta, è stato beccato dal telelaser sul rettilineo
in salita che precede l’abitato di Cadibona. Scoperto anche un centauro
che utilizzava bretelle mobili per spostare e nascondere la targa per
sfuggire ai poliziotti.
Da
"La Provincia di Lecco" del 2 agosto 2004
Auto si ribalta nel tunnel: in tre salvati dalle cinture Crippa Lecco
Pauroso incidente stradale e caos viabilistico ieri attorno alle 11 nel tunnel dell’attraversamento di Lecco, dove un’auto si è ribaltata nella corsia nord del San Martino, probabilmente a causa dallo scoppio di uno pneumatico. Gli occupanti della vettura, padre e madre con la loro bambina di due anni, fortunatamente se la sono cavata grazie alle cinture di sicurezza e al seggiolino nel quale era stata assicurata la piccola. Enzo D’Addario, di 32 anni, la moglie trentenne e la bambina erano appena partiti per andare in villeggiatura a Esino, quando si è verificato l’incidente, nel quale non è rimasto coinvolto nessun altro mezzo. A risentirne è stato però il traffico, particolarmente intenso in direzione delle località di lago e montagna, che per oltre mezz’ora ha subito rallentamenti. Da
"ASCA" del 2 agosto 2004
SICUREZZA STRADALE: CASTAGNETTI, CONTRO LE STRAGI PIU’ PATTUGLIE POLIZIA Roma
’’Le spaventose cifre sulle vittime degli ultimi week end ci inducono a rinnovare la richiesta gia’ fatta al governo nel ’question time’ del 21 luglio scorso: serve un piano straordinario per affrontare l’emergenza sicurezza sulle strade’’. Lo afferma Pierluigi Castagnetti, presidente dei deputati della Margherita sottolineando che ’’oramai e’ evidente che l’effetto dovuto all’introduzione della patente a punti e’ destinato a svuotarsi in assenza di controlli adeguati e di un’azione diffusa e coordinata. Per questo non ci stanchiamo di chiedere al governo l’aumento delle pattuglie della polizia sulle strade, oggi in numero addirittura inferiore del 15% a quello del 1960 e continueremo ad insistere perche’ si rinunci all’idea di elevare a 150 km il limite di velocita’ sulle autostrade’’. Da
"La Repubblica" del 2 agosto 2004
Incidenti stradali, 61 morti nel weekend Roma
Secondo i dati rilevati da Polizia stradale e Carabinieri, 61 persone sono morte in 52 incidenti stradali mortali avvenuti su strade e autostrade nel week end appena trascorso. Il numero elevato è attribuibile al fatto che solo in 7 incidenti sono decedute 16 persone. Nello stesso periodo del 2002, prima dell’entrata in vigore della patente a punti, gli incidenti mortali erano stati 56 con 62 vittime. Da
"Il Mattino" del 2 agosto 2004
LE CIFRE p.p Roma
’’Le spaventose cifre sulle vittime degli ultimi week end ci inducono a rinnovare la richiesta gia’ fatta al governo nel ’question time’ del 21 luglio scorso: serve un piano straordinario per affrontare l’emergenza sicurezza sulle strade’’Per avere un’idea di cosa sia la Tangenziale di notte, soprattutto nella notte tra sabato e domenica, basta fermarsi in un’area di servizio. Ragazzi che vanno e vengono dalle discoteche dell’area flegrea, lo sguardo di chi ha bevuto un po’ troppo o ha buttato giù qualche pasticca per recuperare energia; e fuori, ad aspettarli, vetture potenti e moto gran turismo. Il non addetto ai lavori si pone qualche domanda banale. Perché non si fanno controlli anche qui, durante la sosta per il caffè o per il rifornimento di benzina? Dove sono gli etilometri? Che fine hanno fatto gli autovelox? Mentre il cittadino comune si interroga sull’efficacia dei sistemi di prevenzione, qualcuno aggiorna l’elenco degli incidenti. L’altra notte è venuto il turno di due ragazzi, 18 e 21 anni, travolti mentre cambiavano una gomma bucata. A metà giugno l’Alfa 33 che riportava in caserma cinque giovani americani dell’Us Navy si schiantava contro un muro all’altezza dello svincolo di Fuorigrotta: tre militari morti, due soldatesse con gravissime ustioni. Il bilancio di un’operazione di controllo straordinario della polizia stradale, organizzata il mese scorso per mettere un freno alla strage del sabato sera, dà l’esatta dimensione del problema: gare di velocità tra motociclisti, auto che sfrecciavano fino a 200 chilometri l’ora, 50 patenti ritirate, 350 contravvenzioni. Ma la task force, a quanto pare, non è sempre in azione. E i ragazzi continuano a correre, uccidere, morire nelle loro notti di ordinaria follia. "A Napoli ci sono troppi incidenti - interviene Alessandro Petrosino, responsabile cittadino dell’Associazione italiana familiari vittime della strada e presidente dell’associazione Ennio & Rosa - la tangenziale, in particolare, è un percorso ad altissimo rischio. Automobilisti e motociclisti non rispettano il codice perché nessuno lo fa rispettare: pochi controlli da parte delle forze dell’ordine, completamente scomparsi gli autovelox. Ma ci sono problemi seri anche dal punto di vista strutturale. Svincoli costruiti senza tener conto delle norme di sicurezza, piazzole d’emergenza posizionate all’uscita delle gallerie, tunnel sprovvisti di guard-rail. Di questi e altri temi abbiamo parlato qualche giorno fa con il sindaco Rosa Iervolino, che si è impegnata a costituire un’osservatorio sulla mobilità con la partecipazione di tutte le associazioni attive nel settore. Vorrei ricordare, ancora, che esiste una consulta provinciale per la sicurezza stradale composta da cinque gruppi di lavoro, uno dei quali dedicato proprio alla tangenziale. Finora, però, non ha prodotto nulla. Ci appelliamo al nuovo presidente della Provincia perché riapra e porti a termine quel percorso". Da
"Il Corriere Romagna" del 2 agosto 2004
Ritirate settantadue patenti RAVENNA
Continuano a “saltare” moltissime patenti nei week end, durante gli ormai abituali controlli notturni della Polstrada davanti alle discoteche e ai bagni della Riviera Ravennate. Sono state infatti 72 le patenti ritirate nel week end appena trascorso (37 nella notte fra venerdì e sabato e 35 in quella fra sabato e domenica) dagli uomini della Polstrada, dislocati fra Marina di Ravenna e Milano Marittima per le consuete operazioni di prevenzione. Sabato sera la Polstrada è intervenuta sul territorio con 8 pattuglie, quattro dislocate nella zona di Marina di Ravenna e 4 a Milano Marittima. Sono state 27 le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza, 6 per guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti e 2 per eccesso di velocità. Le infrazioni accertate in totale sono state 51, 170 le persone controllate e 137 i veicoli sottoposti ad accertamenti. Infine, gli automobilisti sottoposti al test dell’etilometro sono stati in totale 97, 33 dei quali sono risultati positivi. Da
"Giornale di Calabria" del 2 agosto 2004
Sensibilizzare gli automobilisti alla sicurezza Presentata a Catanzaro l’iniziativa “Vacanze coi fiocchi”. Tassone: “Bisogna stare attenti per evitare le tragedie” CATANZARO.
Sensibilizzare gli automobilisti ad una maggiore sicurezza durante
la guida, in modo particolare durante il periodo estivo: è
questo uno degli obiettivi di ’Vacanze coi Fiocchi’. L’iniziativa
è stata presentata sabato nel corso di una conferenza stampa
alla quale ha partecipato il viceministro alle infrastrutture, Mario
Tassone, il vicepresidente della Provincia di Catanzaro, Mario Monno,
l’assessore comunale alla sicurezza, Emilio Verrengia, la presidente
dell’associazione familiari e vittime della strada, Elisa Pappalardo,
ed esponenti delle forze dell’ordine. Da sabato in alcuni centri del
catanzarese e nel capoluogo é in corso la distribuzione di
un opuscolo, realizzato con la collaborazione di personaggi dello
spettacolo, disegnatori e politici, nel quale sono indicate alcune
norme per evitare gli incidenti stradali. "Nel periodo estivo
- ha detto Pappalardo - forse proprio per l’euforia delle vacanze
o per il traffico imponente accadono incidenti quasi tutti i giorni.
Noi vogliamo rivolgerci a tutti, anche se in modo particolare ai giovani,
affinché si adottino tutte le norme per evitare gli incidenti
della strada". Nel corso della conferenza stampa l’assessore
comunale alla sicurezza ed il vicepresidente della Provincia di Catanzaro
hanno evidenziato l’importanza dell’iniziativa e significativa collaborazione
tra gli enti in favore della sicurezza stradale. "L’ esodo -
ha detto il viceministro Tassone - è iniziato male e quindi
ora bisogna stare attenti per evitare che accadano altre tragedie".
Il presidente dell’associazione familiari e vittime della strada ha
inoltre annunciato che saranno svolte nelle scuole del catanzarese
iniziative in favore della sicurezza stradale. Da
"Il Gazzettino" del 2 agosto 2004
SICUREZZA Controlli della Polstrada: 85 patenti ritirate tra Autostrada, tangenziale e statale Jesolana Lavoro
straordinario per la Polstrada di Mestre. Anche per questo week-end,
gli agenti hanno effettuato controlli sulle strade di maggiore percorrenza
della provincia di Venezia come autostrada A4, tangeziale e statale
Jesolana. Il risultato è fin troppo evidente. Sono state ben
85 le patenti ritirate in sole 48 ore (63 per eccesso di velocità,
6 per guida in stato di ebbrezza e 16 per aver proceduto lungo la
corsa d’emergenza).Il caso più eclatante è stato quello
di un automobilista romeno pizzicato ieri mattina dagli agenti sulla
corsia di emergenza dell’A4, tra Dolo e Mestre. Al momento del test
dell’etilometro, l’uomo, ubriaco fradicio, ha fatto registrare ben
2.40 microgrammi per litro. Oltre a lui altri tre conducenti sono
stati beccati in condizioni di ebbrezza sulla Jesolana. Numerosi i
romeni sanzionati perchè procedevano lungo la corsia d’emergenza
(3824 gli euro pagati per le infrazioni). Un altro automobilista,
in preda ai fumi dell’alcol, è stato sorpreso in contromano
ieri lungo via Martiri della Libertà. Nel complesso gli uomini
della Polstrada hanno decurtato una cinquantina di punti patente.
Oltre al grande lavoro per il controllo del traffico, un giovane conducente
è stato fermato dalla Polstrada lungo la Jesolana mentre andava
a 130 chilomentri all’ora. Per quel che riguarda, infine, gli incidenti,
il più grave è avvenuto ieri, alle prime luci dell’alba
all’altezza della località Montiron quando, probabilmente per
un colpo di sonno, si è verificato uno scontro frontale tra
una Rover con due persone a bordo residenti a Zevio, in provincia
di Verona, e un conducente di una Audi A2, originario di Crotone.
Nello scontro, che ha visto anche la fuoriuscita dalla carreggiata
della Rover, tutti i protagonisti dell’episodio hanno riportato solo
ferite lievi. Sul posto è intervenuta una pattuglia della Polstrada
e un’ambulanza del Suem 118 che ha trasferito i feriti all’Umberto
I. Da
"Il Messaggero" del 2 agosto 2004
GIORNATA DELLA SICUREZZA STRADALE "Siate prudenti alla guida" Parola di Ucchielli e Ricci PESARO Prudenza al volante e rispetto delle norme che regolano la circolazione stradale: questo il monito rivolto agli automobilisti che sabato mattina hanno attraversato il casello autostradale di Pesaro e che si sono visti accogliere da cerimonieri d’eccezione. Ovvero il presidente della Provincia, Palmiro Ucchielli, l’assessore ai Lavori Pubblic della Provincia, Mirco Ricci, il vice questore Serafino Del Vecchio e il comandante della Polizia Stradale Giovanni D’Ippolito. Insieme per rilanciare "quello che deve diventare un messaggio quotidiano - incalza il presidente Ucchielli - perché la sicurezza stradale è un tema che riguarda tutti. Pensare alla propria incolumità e a quella degli altri è un gesto d’amore e di attenzione al quale è chiamato ognuno di noi". L’occasione? La celebrazione in contemporanea con molte altre città d’Italia, della Giornata nazionale della sicurezza stradale, che fa il paio, per la quinta estate consecutiva, con la campagna "Vacanze coi fiocchi- Dài un passaggio alla sicurezza". Al casello dell’A14 sono stati distribuiti centinaia di libretti con l’inossidabile Snoopy, oramai testimonial storico della campagna e i messaggi, i testi, le vignette di noti personaggi del mondo dello spettacolo. Da
"Gazzetta di Parma" del 2 agosto 2004
Tutti in coda verso il mare. Polemica sui Tir: ne circolano troppi ROMA
Italiani in macchina - in questa prima domenica d’agosto caratterizzata da temperature sopra la media nel Nord e sul versante Adriatico - quasi tutti diretti al mare, meta preferita dalla maggior parte dei vacanzieri per lo più fedeli, negli anni, allo stesso posto di villeggiatura. Il traffico è stato intenso fin dalle prime ore della mattina sulla rete autostradale con code e rallentamenti - non apocalittici - verso i valichi per Svizzera, Austria, Slovenia e Croazia. Circolazione molto sostenuta verso i lidi adriatici e pugliesi e in direzione della costiera amalfitana. La A3 Salerno-Reggio Calabria - anche grazie alla chiusura dei cantieri decisa dall’Anas - è stata molto trafficata ma la scorrevolezza non è mai venuta meno, nemmeno nel pomeriggio con il flusso del rientro. Non si sono verificate attese agli imbarcaderi di Villa San Giovanni per la Sicilia. Con le prime ore del pomeriggio, è terminato il grosso degli spostamenti dei vacanzieri e nel tardo pomeriggio il traffico si è concentrato attorno alle grandi città per il rientro dei pendolari del mare. Congestionata la situazione del ritorno verso la capitale e da Rimini in direzione Bologna. Dal Cciss sottolineano che non c’è stato il controesodo dei rientri di luglio che, evidentemente, sono stati scaglionati e spalmati in diverse date. Aeroporti affollati come da previsioni: circa 300mila passeggeri sono partiti in questo fine settimana dagli scali romani e oltre 200mila da quelli milanesi. Peggior sorte è toccata, invece, a una trentina di viaggiatori in partenza da Linate per la Polinesia francese: il loro viaggio era una truffa e hanno dovuto sporgere denuncia. Domenica niente Tir sulle autostrade, ma solo sulla carta. Ieri in due ore ne sono stati contati ben 420 sulla Roma-Napoli. La denuncia arriva dal Codacons che, per conto dell’Intesa consumatori, ha monitorato ieri la presenza di mezzi pesanti sulla rete autostradale italiana. La situazione più eclatante si è riscontrata sulla Roma-Napoli in direzione nord. Dalle 14.30 alle 16.30 gli ispettori Codacons hanno rilevato il passaggio di ben 420 bisonti della strada, ossia 2,5 a chilometro (il 40% dei quali viaggiava a una velocità compresa tra gli 80 e i 100 chilometri orari) e l’assenza delle pattuglie della polizia stradale, molte delle quali sostavano presso gli autogrill. Il Codacons si rivolge dunque con un esposto alle procure della Repubblica di Napoli, Cassino e Roma per sapere quante deroghe alla circolazione siano state rilasciate ai Tir per ieri e quanti controlli siano stati fatti dalle forze dell’ordine sulle strade. Da
"Giornale di Brescia" del 2 agosto 2004
UNA GUERRA QUOTIDIANA Ma perché si continua a morire sulle strade? ROBERTO MERLI Associazione italiana familiari e vittime della strada - Onlus Brescia Sulle
strade è una guerra, sulle strade si continua a morire, perché?
Un incidente può cambiarti la vita, ma può distruggerla
anche a chi ti sta vicino. Sì, un sinistro stradale produce
un dolore inconsolabile, ma può comportare una rivoluzione
del quotidiano, dello stile di vita, anche per chi non l’ha materialmente
subìto. Cambiano le abitudini, l’organizzazione della
giornata, la concezione dell’esistenza stessa: passano in secondo
piano cose un tempo importanti e le priorità si sconvolgono.
Un figlio in carrozzella, il coniuge non più autosufficiente,
la persona cara che scompare, non sono solo dolore e commiserazione:
è la vita dei familiari che cambia irreversibilmente. Un incidente
insomma ti travolge, ti segna per sempre, anche se tu sulla strada
non c’eri. Anni or sono, tra le varie materie scolastiche ce
n’era una chiamata "educazione civica", la quale insegnava
il diritto alla salute, il rispetto dell’ambiente e della persona.
Nel 21esimo secolo, le nostre istituzioni ritengono che questo insegnamento
debba considerarsi remoto, non sia più di moda e ad esso non
valga più la pena di dedicare tempo. La prima forma di prevenzione
è indiscutibilmente l’insegnamento nelle scuole: l’informazione
e la conseguente formazione delle nascenti personalità incrementeranno
il senso di responsabilità, mettendo al centro di ogni azione
il valore della persona, la quale non può essere vittima sulle
strade per incoscienza, spregiudicatezza, superficialità, disattenzione
di altra persona. L’introduzione della patente a punti non sembra
essere un deterrente efficace, l’effetto frenante è da
attribuire all’impatto emotivo tipico dei primi mesi di applicazione,
trascorsi i quali subentra, per assuefazione, una limitata attenzione
alle nuove forme di penalizzazione. Altra forma di prevenzione sicuramente
efficace è rappresentata dall’installazione di telecamere,
di colore arancione brillante e quindi ben visibili agli utenti, come
già sperimentato con successo nel Regno Unito. Il colore arancione
dell’apparecchiatura deve essere un segno di trasparenza, in
modo che il conducente del veicolo sia consapevole del fatto di essere
controllato, dopodiché saranno la sua coscienza ed il suo senso
civico a portarlo a rispettare le regole, oppure a decidere di rischiare
qualche sanzione, anche pesante. Con l’occasione di questa lettera
invitiamo pertanto tutti i sindaci dei Comuni della provincia a fare
installare numerose telecamere, sia in prossimità di incroci
pericolosi, che lungo le strade ad alto scorrimento di traffico. Per
quale motivo questo invito diretto alle Amministrazioni locali? Dovremmo
chiedere questi interventi innanzitutto allo Stato, alla Regione o
alla Provincia, ma noi vogliamo iniziare dai Comuni, sia perché
sono gli enti che meglio conoscono il proprio territorio, sia perché
l’80% degli incidenti gravi o mortali avvengono in centro abitato.
Siamo convinti che qualsiasi cittadino debba potere circolare a piedi,
in bicicletta, in ciclomotore od in auto in piena sicurezza, allo
stesso modo in cui deve potersi sentire protetto da malintenzionati,
spacciatori, scippatori, prostitute, ecc. Tutto questo per difendere
il diritto alla vita dei cittadini. Ribadiamo il fatto che sulle strade
è una continua guerra, che si continua a morire e che le forze
dell’ordine impiegate per vigilare sul traffico sono sempre numericamente
insufficienti ed al tempo stesso vorremmo invece sapere: quanti sono
i poliziotti che hanno il compito di scortare i tanti politici eletti
nel nostro Parlamento, e quanti sono gli agenti in missione di pace,
impiegati nell’educare alla democrazia gli altri Paesi? Vi è
un detto antico che dice: il vero capo è colui che dà
per primo l’esempio. Questo vale per tutti in generale, ma in
special modo per quegli enti o addetti che, proprio in quanto eletti
e stipendiati dai propri cittadini, devono fornire loro la dovuta
sicurezza. Altro importante tassello nell’opera di prevenzione
è una repressione fatta di "tolleranza zero", per
cui chi sbaglia paga effettivamente. Che l’errore sia umano e
quindi possa verificarsi è indiscutibile, ma se questo errore
scaturisce dal fatto che l’automobilista ha il piede pesante,
oppure ha bevuto più del consentito, o ancora si è voluto
somministrare delle sostanze stupefacenti, ecco che tutti questi comportamenti,
altamente e notoriamente pericolosi per la guida, non possono essere
tollerati per nessun motivo. È infatti inaccettabile che da
uno di questi comportamenti gravemente scorretti possa scaturire un
incidente grave o mortale ed a pagare con la vita siano altri innocenti,
quelli che le regole le stavano rispettando. Ma evidentemente non
tutti la pensano come noi, neppure in ambito giuridico e legislativo,
dove spesso si pensa che il sospendere la patente per 2 o 3 anni a
chi in stato di ubriachezza uccide una o più persone (come
avviene in Inghilterra) potrebbe rovinare una carriera e far rischiare
di perdere un posto di lavoro, senza pensare che ciò sarebbe
davvero il male minore... Noi pensiamo che una sanzione accessoria
come la sospensione della patente andrebbe disposta non per qualche
mese, ma per qualche anno. Con ciò si fornirebbe una maggiore
consapevolezza in capo al conducente del veicolo, che ne uscirebbe
più responsabilizzato. Ma anche nel caso in cui un conducente
in stato di ubriachezza uccida una o due persone, la nostra giustizia
italiana irroga per tale omicidio colposo una sanzione accessoria
di soli 2 o 3 mesi di sospensione della patente. Ed oltre al grande
dolore della perdita innocente di un nostro caro, lo Stato ci regala
anche la beffa, perché l’istituto del patteggiamento e
la sua applicazione da parte dei giudici escludono automaticamente
la possibilità per i familiari della vittima di mantenere la
costituzione di parte civile nel processo e di ottenere una reale
giustizia nelle aule di Tribunale. Tutta questa mancanza di volontà
effettiva da parte dello Stato ha un significato importante, anche
solo ove si consideri che l’Unione Europea ha imposto all’Italia
di realizzare entro il 2010 una riduzione dei morti sulle strade del
50%, passando cioè dagli attuali 8.000 morti a "soli"
4.000. Sicuramente non è con i metodi attualmente in uso che
riusciremo ad ottenere dei risultati positivi. Salvaguardare il dono
della vita rappresenta un dovere di tutti i cittadini indistintamente,
perché l’incidente grave o mortale può colpire
chiunque: ricchi o poveri, giovani studenti o anziani, donne o uomini,
bianchi o neri... ecco il motivo per cui l’educazione civica
dovrebbe essere elemento di interesse generale. Il valore della vita
è un diritto di tutti e nessuno deve potere privare un’innocente
di tale diritto.
Da
"Giornale di Brescia" del 2 agosto 2004
Ritirate diciannove patenti di guida IN MENO DI SEI ORE, SABATO NOTTE s. I
giovani, che a notte fonda tornano a casa, spesso non tengono conto
di alcune regole che potrebbero salvare la loro vita e quella di altri:
ovvero, non bere alcol prima di mettersi al volante e non pigiare
troppo il piede sull’acceleratore durante il tragitto. Ed ignorano
anche che il loro comportamento, oltre ad essere pericoloso, potrebbe
incorrere anche in pesanti sanzioni. Infatti, ogni fine settimana
e in luoghi sempre diversi agenti della polizia stradale effettuano
rigorosi controlli con l’etilometro e il T elelaser. Dalle mezzanotte
di sabato alle 6 di ieri mattina, ben 6 pattuglie della Stradale (due
di Salò, due di Brescia e due di Desenzano) hanno posizionato
le due apparecchiature di controllo a Toscolano Maderno, lungo la
statale 45bis Gardesana. Una pattuglia di Boario Terme ha operato
su un altro fronte, a Sale Marasino, lungo l’ex statale 510 Sebina.
Complessivamente sono state ritirate 19 patenti ad altrettanti giovani
automobilisti, 15 per guida in stato di ebbrezza (superamento del
tasso alcolico di 0.5 grammi per litro di sangue) e 4 per eccesso
di velocità. Sul Garda sono state ritirate 18 patenti, una
sul Sebino. Contemporaneamente sono state contestate anche altre 37
violazioni al Codice.
Da
"Il Gazzettino" del 2 agosto 2004
Aumenta il numero di patenti ritirate nei controlli del week end Sabato all’alba erano già ventidue, per velocità e ubriachezza PADOVA
EST Il presidente dell’Aci, Giovanni Massarini, lo ha affermato pochi giorni fa: la patente a punti sta perdendo efficacia. "Ciò che più preoccupa- ha detto - è che rispetto ai dati a disposizione, i riscontri degli ultimi due-tre mesi sono peggiorati. L’effetto deterrente della patente a punti, funziona di meno. Bisogna prenderne atto e comportarsi di conseguenza". I controlli eseguiti da questura e polizia stradale nel corso dell’ulimo fine settimana a Padova Est sembrano provarlo. I posti di blocco per prevenire le "stragi del sabato sera" ultimamente avevano visto meno patenti ritirate. Nella notte tra venerdì e sabato, invece, su quarantatrè veicoli controllati, e cinquantacinque persone identificate, sono state sospese ben ventidue patenti. Quindici perchè il conducente spingeva troppo l’acceleratore, almeno quaranta chilometri all’ora oltre il limite massimo consentito. E sette perchè chi era alla guida è stato trovato in stato di ebbrezza. Tutto sommato agli automobilisti potrebbe anche essere andata bene, visto che questa volta non era presente, come di consueto, il medico legale della polizia per verificare se i guidatori non avessero assunto sostanze stupefacenti. I controlli di Polstrada e volanti continueranno con intensità per tutta l’estate, nelle ore di uscita da discoteche e pub. I dati regionali sugli incidenti stradali dei primi sei mesi del 2004 sono stati recentemente raffrontati con quelli dell’analogo periodo del 2003, quando ancora non era entrata in vigore la patente a punti (la legge è infatti vigente dal 30 giugno 2003). Il totale degli incidenti è sceso da 4.319 a 4003 (7,32 per cento); quello degli incidenti mortali è calato del 10,56 per cento, passando da 142 a 127, così come è sceso del 17,44 per cento il numero dei decessi: da 172 a 142. Gli incidenti con feriti sono stati 2.199 contro i 2.487 (- 11,58\%), e il numero complessivo dei feriti è stato di 3.403 a fronte di 4.025 (diminuzione del 15,45 per cento). Quasi costante invece l’ultimo dato preso in esame, ovvero quello dei danni ai mezzi, passati da 1.690 a 1.677, con una diminuzione di appena lo 0.77 per cento. Visti così i dati sono senza dubbio confortanti. Ma, se messi a confronto con quelli nazionali - relativamente al numero delle persone decedute - ci si accorge che c’è ancora molto da lavorare sul piano delle prevenzione e anche della repressione. A livello nazionale, infatti, la diminuzione è stata del 18,8 per cento, quasi di un punto e mezzo superiore a quella del Veneto. Da
"Il Messaggero" del 2 agosto 2004
Sulla Statale Pontina e sulla Flacca, ma anche sul lungomare al lavoro quindici pattuglie Troppo veloci: 53 patenti ritirate In una sola notte di controlli la Polstrada ferma chi corre e beve troppo di ALDO CEPPARULOA Missili
nella notte. Ma stavolta i guidatori by night che correvano come se
fossero in pista sono incappati nel piano di controlli a largo raggio
che è stato predisposto dalla Polstrada di Latina.
Il bilancio è impressionante: sono state 53 le patenti ritirate dagli uomini coordinati dal vicequestore Bruno Agnifili che da un triennio è il capo della Sezione di Latina della polizia stradale. In quarantuno casi si è trattato di guidatori e guidatrici incappati nei telelaser del Provida , la vettura civile che ha una minitelecamera montata sul cruscotto con la quale filma manovre azzardate, sorpassi spericolati o gare di velocità. Insomma, in quarantuno situazioni si è trattato di automobilisti con il piede pesante: in qualche caso l’eccesso di velocità ha superato anche di quaranta chilometri all’ora il limite massimo. Missili sulla Statale 148 Pontina, ma anche sulla Flacca e finanche sul lungomare di Latina. Fra sabato notte e l’alba di domenica le pattuglie della polizia stradale hanno controllato e sanzionato sia al nord che al centro, ma anche al sud della provincia. Oltre quindici le pattuglie impiegate per un numero complessivo di trenta agenti. In dodici casi il ritiro immediato della patente di guida è stato implacabilmente sancito dal test dell’etilometro: tasso alcolico troppo alto per poter guidare in sicurezza, limiti consentiti dalla legge abbondantemente superati. Da qui il ritiro della patente e la decisione di mandare a casa a piedi il conducente brillo: un pericolo al volante sia per sé che per gli altri. Nello scorso week-end le patenti rititare erano state quarantuno, stavolta sono balzate a 53. Il sintomo quantomai palese che sulle strade pontine si corre troppo e non si rispettano le regole del Codice della strada: c’è bisogno di controlli sempre più capillari e assidui, soprattutto al calar della sera. Soddisfatto il comandante della Polstrada, Bruno Agnifili, che auspica una maggior attenzione nella guida da parte degli utenti della strada. Ai controlli hanno partecipato agenti di Latina, Aprilia, Terracina e Formia ma anche alcuni equipaggi della Polstrada giunti in supporto da altre regioni. Da
"Il Messaggero" del 2 agosto 2004
INIZIATIVA DELLA POLSTRADA Discoteca gratis per 496 giovani: non hanno bevuto Un
fine settimana in discoteca gratis, ma senza esagerare con gli alcolici.
Sono stati 496 i giovani che hanno usufruito nell’ultimo week end della campagna “Rientro sicuro-Guido con prudenza”, organizzata dalla polizia stradale, in collaborazione con l’Associazione italiana imprenditori locali da ballo, per promuovere serate con meno alcool e meno rischi per il ritorno a casa dei ragazzi dopo le notti danzanti. I giovani premiati con l’ingresso gratis ai locali sono tutti risultati sobri, sette giorni prima, in una serie di controlli con l’etilometro svolti dalla stradale. La campagna ha interessato una ventina di diverse discoteche del Lazio, della riviera romagnola e della Versilia. Nell’ultimo week end i ragazzi che hanno ballato gratis sono stati circa centocinquanta in più rispetto al fine settimana precedente: 950 il numero totale delle prime tre settimane. Un incremento, sottolineano alla polizia stradale, che dimostra la validità dell’iniziativa. Da
"Il Gazzettino" del 2 agosto 2004
SICUREZZA STRADALE Stragi del sabato sera, scende in campo la Prefettura La
Prefettura scende in campo per contrastare il fenomeno delle stragi
del sabato sera, e più in generale per garantire sicurezza
sulle strade. Come disposto dal Ministro dell’Interno, durante il
Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica è stato deciso
di emanare una particolare direttiva a tutti gli organi di polizia,
ai sindaci della provincia e alle altre istituzioni sugli interventi
da attuare per la sicurezza stradale durante il periodo estivo. In particolare la Prefettura ha chiesto a tutte le forze di polizia di imprimere il massimo sforzo nell’attività di contenimento degli incidenti stradali. Su questo fronte chiesti maggiori controlli per le cinture di sicurezza, per l’uso del casco, per il rispetto dei limiti di velocità e per l’uso di telefonini cellulari senza auricolare e senza viva voce. Particolare attenzione è stata rivolta alla repressione dei reati legati alla guida in stato di ebbrezza e sotto l’influenza di stupefacenti. Durante il Comitato Provinciale è emersa anche la necessità di predisporre controlli particolareggiati per le biciclette. Nel mirino, in particolare, il mancato utilizzo da parte di chi usa la bicicletta, non per uso sportivo, dei dispositivi di segnalazione visiva nelle ore notturne. Nella direttiva è stata anche richiesta una significativa intensificazione dei servizi di polizia stradale nel corso di tutto il periodo estivo. Ma durante il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica si è anche discusso dei locali aperti di notte e di quelli in cui vengono venduti superalcolici. La Prefettura, su questo tema, chiede il coinvolgimento delle Amministrazioni locali affinché vengano disposte delle norme accessorie alle licenze, con riferimento al divieto di somministrare bevande alcoliche oltre un orario determinato e all’obbligo di abbassare il volume della musica due ore prima della chiusura. Da
"L’Arena" del 2 agosto 2004
FUGA DALLE CITTÀ. Superlavoro per il soccorso alpino sulle Dolomiti. Salvi sei speleologi intrappolati sulle Apuane Esodo, strage di giovani sulle strade Tra sabato e domenica 35 morti: in Trentino carbonizzati quattro ragazzi Roma
Un fine settimana nero sulle strade italiane. I tanti incidenti hanno provocato ben 2 5 morti, per la grande maggioranza giovani. Sabato le vittime sono state invece 10. Si conferma così la tendenza che si è registrata in questo luglio 2004: nei fine settimana si sono registrati 44 morti in più rispetto al luglio 2003. Lo scontro più grave alle 4 di notte i n Val di Sole, in Trentino. Quattro ragazzi, tra i 17 ed i 19 anni, sono morti carbonizzati mentre rientravano da un pub, dopo che l’auto sulla quale viaggiavano si è rovesciata. Altri tre giovani (due di 26, l’ altro di 21 anni) sono morti nello scontro tra una una moto e un’automobile sulla strada statale Paullese Milano-Cremona. Due minorenni hanno poi perso la vita in uno scontro con un’auto mentre viaggiavano contromano su uno scooter in una strada del Bresciano. Un diciannovenne di Cremona è morto in un incidente: era al volante dell’auto della fidanzata senza avere la patente. Ieri il traffico è stato intenso fin dalle prime ore della mattina sulla rete autostradale con code e rallentamenti - per la verità non apocalittici - verso i valichi per Svizzera, Austria, Slovenia e Croazia. Circolazione molto sostenuta verso i lidi adriatici e pugliesi e in direzione della costiera amalfitana. La A3 Salerno-Reggio Calabria - anche grazie alla chiusura dei cantieri decisa dall’Anas - è stata molto trafficata ma la scorrevolezza non è mai venuta meno, nemmeno nel pomeriggio con il flusso del rientro. Non si sono verificate attese agli imbarcaderi di Villa San Giovanni per la Sicilia. Con le prime ore del pomeriggio, è terminato il grosso degli spostamenti dei vacanzieri e nel tardo pomeriggio il traffico si è concentrato attorno alle grandi città per il rientro dei pendolari del mare. Congestionata la situazione del ritorno verso la capitale e da Rimini in direzione Bologna. Dal Cciss sottolineano che non c’è stato il controesodo dei rientri di luglio che, evidentemente, sono stat Martedì, 03 Agosto 2004
email
stampa
Area Riservata
Sezioni
SERVIZI PER I SOCI
|