A spingere gli svizzeri all’azione è il crescente numero di incidenti: sulle sue piste, lo scorso anno, ce ne sono stati ben 70 mila, molti dei quali risultati in gravi infortuni e in alcuni casi anche fatali. Nel solo mese di dicembre del 2007, le squadre di soccorso svizzere dotate di elicotteri hanno compiuto 300 missioni in risposta a seri incidenti, con un costo totale per operazioni di questo tipo che ha raggiunto i 150 milioni di euro. La Suva, maggiore compagnia statale di assicurazioni obbligatorie in Svizzera, ha reagito introducendo i controlli della velocità sulle piste con il sistema degli Skivelox: piccole videocamere digitali, in grado di leggere immediatamente la velocità dello sciatore inquadrato e di fissarla in un’immagine. Speciali funzionari in borghese della Suva, disseminati lungo le piste, punteranno l’obiettivo sugli sciatori che corrono troppo forte: i trasgressori riceveranno dapprima soltanto un monito a moderare la velocità, ma se verranno beccati una seconda volta a correre troppo forte potranno ricevere una multa e il ritiro dello skipass. Una misura simile era stata sperimentata di recente anche in Italia, ma la sanzione, nel nostro paese, era applicabile soltanto se a comminarla era un carabiniere o un poliziotto. In Svizzera le sanzioni saranno invece comminate dai dipendenti della Suva o dal personale degli impianti di sci, anche se le leggi variano da cantone a cantone. Dopo una prima fase sperimentale, il sistema è stato introdotto ieri ad Andermatt e verrà esteso nel corso della stagione a St. Moritz, Zermatt, Davos e alle altre località invernali svizzere. Cosa significa andare "troppo forte"? Test svolti con manichini, simili a quelli che si fanno per gli scontri automobilistici, hanno suggerito alle autorità elvetiche che scendere per una pista a una velocità superiore ai 30 chilometri orari è pericoloso, e ad oltre 50 chilometri orari è potenzialmente mortale. "Per sciare sicuri è consigliabile non oltrepassare il limite dei 30 chilometri all’ora", dice Josef Dahinden, portavoce del consorzio di Andermatt. ENRICO FRANCESCHINI Da Repubblica.it |
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