Lunedì 29 Luglio 2024
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Rassegna stampa Alcol e guida del 6 gennaio

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta
IL MESSAGGERO (Umbria)

Strade sicure e città blindate. Chiuso a Perugia il locale delle coltellate, foglio di via per i balordi della notte

Alcol fuorilegge, 3 discoteche a rischio chiusura

Birre e liquori venduti dopo le due di notte, blitz dei vigili urbani

di LUCA BENEDETTI

PERUGIA - Il coprifuoco anti alcol inizia a colpire. A Perugia gli agenti della polizia municipale hanno passato al setaccio le discoteche e hanno scovato alcune violazioni legate alla nuova legge che vieta di somministrare bevande alcoliche dopo le due di notte, legge nata per combattere le stragi del sabato sera. I primi passi del decreto anti alcol diventato legge lo scorso ottobre, sono stati mossi la notte di Capodanno. I vigili urbani perugini hanno, nei giorni successivi, segnalato tre casi di locali notturni che hanno riempito il bicchiere al di là dell’orario consentito e che ora rischiano la chiusura. «La legge prevede - spiega il vice comandante della polizia municipale perugina Nicoletta Caponi - che possa scattare la chiusura dell’attività che non rispetta la norma. Un blocco che può andare dai sette ai trenta giorni. Il provvedimento di chiusura, come prevede la legge che ha modificato il codice della strada, spetta al sindaco o al prefetto».

Dal bicchiere fuorilegge alle carte bollate il passo e breve ed è facile immaginare le barricate dei singoli gestori e delle varie associazioni di categoria che hanno subito bollato la legge come “antiproibizionista”. Nei giorni a ridosso del Capodanno si è mosso il Silb, il sindacato dei gestori dei locali notturni legato a Confcommercio, che ha sparato a palle incatenate contro la nuova norma. Tanto che, sempre secondo il Silb, la legge anti superalcolici ha avuto un peso determinante sul calo delle prenotazioni (trenta per cento in meno) per la serata dell’ultimo dell’anno. A proposito di strade sicure con l’arrivo della Befana anche l’Umbria sarà interessata dal controesodo delle feste: tante auto sulle strade per il ritorno a casa dei vacanzieri e pattuglie della polizia stradale mobilitate con particolare attenzione agli alcoltest. La Polstrada controllerà anche nella settimana entrante le maggiori arterie della regione con autovelox e telelaser: si inizia domani con la E45 e si chiude domenica prossima con la Perugia-Bettolle passando per Centrale Umbra e “675” Umbro-Laziale.

La stretta sulla sicurezza stradale va di pari passo con quella contro la microcriminalità. A Perugia è stato chiuso dal questore il locale dove qualche sera fa il titolare è stato accoltellato da un magrebino.


LIBERTA’

Iniziativa anti-alcol alla Cementirossi contro gli infortuni

In mensa niente vino né birra

piacenza - Alcol al bando alla Cementirossi: vietati sia il vino sia la birra nelle mense aziendali. E’ una iniziativa contro gli infortuni sul lavoro che trova d’accordo i lavoratori. Ci sarà anche una campagna di informazione sui rischi legati all’assunzione di alcol. Unica eccezione: il brindisi di fine anno.


IL GAZZETTINO (Rovigo)

ALCOL E LAVORO 

Incontri e discussioni per informare chi è impegnato in attività produttive

Proseguono gli incontri sui problemi alcolcorrelati, attività che rientra nell’ambito del progetto "Alcol e lavoro", promosso da diversi anni dall’Ulss 19 di Adria. A fare da scenario due aziende, una di Taglio di Po ed una di Porto Viro. I problemi collegati all’uso di alcol si manifestano infatti nella persona, nelle famiglie e nel contesto sociale, per cui si rende necessario articolare gli interventi sia in forma continuativa che in più ambiti di vita: dalla scuola al lavoro, dalle famiglie alla comunità locale nelle sue diverse forme di organizzazione.

In ambito lavorativo, come previsto dalla legge sulla sicurezza, la collaborazione consolidata tra il dipartimento per le dipendenze diretto da Andrea Finessi e lo Spisal, diretto da Giulio Carli, ha permesso di affrontare questi problemi direttamente con i lavoratori. Gli incontri, rivolti a gruppi di 20-25 lavoratori, consistono nel fornire informazioni, tramite anche la visione di un video e una discussione, sui rischi collegati all’uso di alcol in ambiente lavorativo. Gli incidenti sul lavoro stanno diventando, nell’ultimo periodo, una vera e propria emergenza: anche l’uso di alcol rappresenta una delle cause in quanto si stima che dal 10 al 20\% degli incidenti siano collegati all’assunzione di alcolici. La persona con problemi di alcol, inoltre, fa registrare un numero di assenze dal posto di lavoro 3-4 volte superiori a quelle degli altri lavoratori.

I problemi alcolcorrelati riguardano tutte le categorie di lavoratori: maschi, femmine, giovani, anziani, capiufficio, responsabili, ecc. Lavorare e consumare bevande alcoliche sono due attività incompatibili, non solo perché la dipendenza da alcol, come da altre droghe, può rendere inabili al lavoro, ma anche perché il bere "moderato" influenza il rendimento fisico e psicologico, può avere effetti dannosi sulla salute, può rendere pericoloso qualunque lavoro per disturbi alla capacità visiva, per rallentamento dei tempi di reazione e perdita di concentrazione. Le iniziative su alcol e lavoro rientrano anche nell’ambito delle strategie indicate nella "Carta europea sull’alcol" dell’Oms che indica di "promuovere ambienti pubblici, privati e di lavoro, protetti da incidenti, violenze ed altre conseguenze negative dovute al consumo di bevande alcoliche".


L’ARENA di Verona

BRENTINO BELLUNO
Niente cronaca, troppo triste: il presepe ai piedi della scalinata per la Corona ritrova le tradizioni

Natività dei pellegrini dedicata al buon vino

S’allarga sempre più e celebra i buoni vini della Valdadige, il più grande e ingegnoso presepe della vallata. Largo sei metri per otto, è opera di Girolamo Ferruccio Magagnotti, 76 anni, che, da almeno venti, lo allestisce sul terrazzo di casa a Brentino Belluno, ai piedi della scalone che sale al Santuario Madonna della Corona di Ferrara di Monte Baldo. La sua opera catalizza la curiosità dei bimbi (*) e l’attenzione di centinaia di persone e pellegrini.

La fantasia di Magagnotti ha sempre colpito, soprattutto perché, attraverso la sua composizione sacra, ha spesso lanciato messaggi pungenti, legati a fatti di cronaca. Una cronaca che quest’anno è stata all’insegna di delitti e dell’austerità economica e su cui ha dunque steso «un velo pietoso», preferendo porre quattro belle damigiane illuminate per ricordare che, tra tanti guai, le buone tradizioni e i vecchi mestieri tengono sempre. (**) Dal suo presepe non ha comunque tolto le Torri Gemelle costruite dopo che furono abbattute l’11 Settembre 2001, né le 18 piccolissime bare che la sua arte di falegname gli suggerì all’indomani della strage di Nassiryia, il 12 novembre 2003. Ma il suo enorme presepe ricorda anche chicche della storia paesana, come l’osteria dove un tempo si puntava alla «mora», gioco proibito.

«Ci siamo conosciuti nel 1955 e, da allora, mio marito ha sempre fatto il presepe», racconta la moglie Bruna Marchi, 73 anni, che lo ha aiutato a raccogliere il muschio. «Prima, quando abitavamo a Domegliara e lavorava come marmista, lo costruiva in casa», ricorda. «Nel 1981 ha iniziato a fare il falegname e, da quando nel 1988 ci siamo trasferiti a Brentino, lo fa in terrazza... perché ha visto che nemmeno il vento lo porta via».

Per Magagnotti intagliare il legno è sempre stata anche una passione. In tanti anni ha intagliato oltre cento statuine, con la Madonna, San Guseppe e Gesù Bambino posti in una capanna appoggiata sul muschio a due passi da una stradina di granito bianco. I Re Magi sono in arrivo e tantissimi animaletti sbucano intorno.

B.B.

(*) Nota: che messaggio riceve il bambino che, dopo aver visto in televisione, nella sua trasmissione preferita - infarcita di canzoncine dello Zecchino d’oro - l’enologa che gli ha spiegato quale vino abbinare a dolci e cioccolata, esce di casa per andare a vedere il più grande presepe della vallata, e si accorge che è dedicato al buon vino?

(**) Nota: buona parte della cronaca nera di quest’anno, come degli anni scorsi, è legata proprio a quel vino che qui si intende celebrare.

Per le vittime di quegli eventi, quelle quattro damigiane illuminate appaiono come una tragica beffa.


IL GAZZETTINO (Treviso)

Lions e Agesc insieme contro lo "sballo" alcolico dei giovani

Oderzo

(A.F.) Coinvolge tutti gli studenti delle scuole superiori opitergine il progetto salute, sulla promozione di stili di vita sani, intitolato "... perchè sballo e non sballo...". Esso è stato promosso dall’Agesc, associazioni genitori scuole cattoliche con il patrocinio del Lions Club opitergino. L’iniziativa prende in esame una realtà preoccupante: gli adolescenti bevono alcolici nello spirito della socialità. Insomma, bere diventa un segno di appartenenza al gruppo e poco importa se questo nuoce alla salute e mette in pericolo la vita degli altri se l’ubriaco si mette al volante (*). Il progetto si propone tra l’altro di sviluppare la partecipazione attiva dei giovani nelle azioni di prevenzione dei problemi legati al consumo di alcool e alla sicurezza stradale. Quindi il sensibilizzare i giovani sui rischi connessi agli sballi da alcool. Il promuovere la partecipazione attiva degli studenti nell’ambito scolastico e l’organizzare iniziative di promozione della salute con la partecipazione attiva dei giovani. Da una parte, oggi, il mondo degli adulti propone i valori della cultura del bere tradizionale e "divieti" specifici legati alla loro condizione di adolescenti; dall’altra i giovani sono esposti a nuove modalità di consumo che comportano un cambiamento delle abitudini. Questi cambiamenti si manifestano, ad esempio, nell’aumento di consumo di birra e di superalcolici e nelle modificazioni delle modalità e dei luoghi di consumo delle bevande alcoliche.

(*) Nota: …esattamente come gli adulti, che bevono alcolici nello spirito della socialitàe poco importa se questo nuoce alla salute e mette in pericolo gli altri se l’ubriaco si mette al volante.

Ma siccome il bere sbagliato è sempre quello di qualcun altro, gli adulti che organizzano, invece che sensibilizzare se stessi e discutere il proprio comportamento, si preoccupano di cercare di sensibilizzare qualcun altro, in questo caso i giovani.


IL GAZZETTINO (Treviso)

Montebelluna entra a far parte dell’associazione per la valorizzazione enologica della zona 

Diventeremo "Città del vino" 

L’assessore Cornuda: «Sinergie con i comuni vicini per ottenere risultati importanti»

Montebelluna

Montebelluna entra a far parte dell’associazione "Citta del vino". E’ questo uno dei primi importanti passi fatti dall’assessore ai gemellaggi, alla protezione civile e al turismo, Edo Cornuda per rilanciare il turismo in tutto l’hinterland che accomuna i comuni limitrofi del Montello e dei colli della Pedemontana. "Abitiamo in una splendida zona che deve essere assolutamente valorizzata per quello che vale e che è in grado di poter offrire - spiega Cornuda-. A giorni verrà aperto l’ufficio IAT (Istituto accoglienza turistica) che verrà gestito dalla Pro Loco, con la collaborazione indispensabile della Provincia e con la partecipazione dei comuni che gravitano sul Montello, (Crocetta, Volpago, Nervesa e Giavera in primis). Soltanto con un’unione di sinergie possiamo ottenere risultati molto importanti". Perchè l’ingresso nell’associazione "Città del vino"? "Il motivo è alquanto semplice -aggiunge l’assessore Cornuda. "Nella nostra zona e nei nostri comuni produrre vino è una tradizione che viene tramandata di generazione in generazione. Fare del buon vino per tutti noi è un vero e proprio culto. Nei giorni scorsi ho presentato all’associazione che ha la sua sede a Siena e della quale fanno parte Firenze, Roma e già 18 comuni della Provicia di Treviso il nostro curriculum che è di tutto rispetto. Mi aspetto pertanto una risposta positiva per poi avviare iniziative che saranno rivolte alla valorizzazione della nuova strada del vino bianco che da Nervesa porta ad Asolo. Le nostre terre devono essere rilanciate. Verranno potenziati percorsi turistici sul Montello, dato ampio respiro ai prodotti come l’olio, il miele, le patate, i funghi e ai piatti tipici che qui vengono sempre più curati e migliorati. Non dobbiamo poi dimenticarci delle bellezze storiche, delle ville che in abbondanza troviamo nei nostri comuni e che spesso non sono prese in grande considerazione. A Montebelluna abbiamo un Museo civico che tutti ci invidiano, così come Crocetta. La nostra biblioteca è tra le più importanti del Veneto, a Cima Mandria sta per nascere un importante museo a cielo aperto con tombe romane di grande valenza storica. Dobbiamo soltanto avere un po’ di pazienza e aspettare che tutti i nostri progetti si concretizzino e poi tutto il nostro hinterland diventerà una vera e propria oasi felice con attrazioni naturali che tutti ci invidieranno".

Luciano Beltramini


IL GAZZETTINO (Rovigo)

DRAMMA FAMILIARE 

Ubriaco picchia moglie e figli Nigeriano finisce in manette

È tornato a casa ubriaco ed ha iniziato a picchiare moglie e figli. Poi ha aggredito anche i poliziotti e cercato di menare i familiari anche in presenza degli agenti. Così è stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia. Ora è rinchiuso nel carcere di verdi.

Le manette sono scattate ai polsi di Joseph Nwaokolobia, 36 anni, nigeriano, operaio regolarmente residente con moglie e figli di 7, 2 anni e 3 mesi, in un’abitazione in via don Aser Porta 11 a Sant’Apollinare.

Sono le 23.30 di venerdì e al 113 telefona un ragazzino segnalando che il papà sta picchiando la mamma. Poi la donna prende la cornetta e conferma tutto. Dalla Questura inviano una Volante che quando giunge di fronte alla casetta nella frazione rodigina sente le urla provenire dall’abitazione. I poliziotti suonano il campanello e aprono i due coniugi. Ci sono anche i due figli più grandicelli, visibilmente spaventati. Nonostante la presenza degli agenti l’uomo, in evidente stato di ebrezza, minaccia e tenta di aggredire la moglie mentre spiega quanto avvenuto. Rifila anche un calcio al figlio di 7 anni. Così la Volante, non senza faticare, ammanetta l’uomo che urla e cerca di ferirsi colpendo con la testa il muro.


IL GAZZETTINO (Rovigo)

Benito Fusetto, 42enne di Porto Viro, non si è fermato a un posto di blocco e quando è stato raggiunto era in stato di ebrezza 

Scappa e offende i carabinieri: arrestato

(c.f.) "Terroni, andate a casa vostra a fare quello che state facendo a me, così vi sparano in bocca". In questo modo si è rivolto ai carabinieri Benito Fusetto, 42enne di Porto Viro, fermato l’altra sera ad Adria. Una frase che gli è costata l’arresto.

In verità prima che venisse fermato ce n’è voluto. L’uomo, alla guida di una Volskwagen Passat, verso le 22.30, stava transitando davanti al centro commerciale il Porto, quando una pattuglia, che stava effettuando un posto di blocco, gli ha intimato l’alt. Invece di fermarsi, il conducente ha accelerato e ha cercato di fuggire.

Subito inseguito dall’autoradio dei militari, che presto è arrivata a tallonarlo, non si è dato per vinto e ha tentato, comunque, di smarcarsi per tre volte con manovre a zig zag. Finalmente in via Chieppara i carabinieri sono riusciti a fermarlo. Quando si sono avvicinati, però, l’uomo non solo si è rifiutato di fornire i documenti d’identità, ma si è anche messo ad apostrofare i militari in malo modo, dando loro dei "terroni" e minacciandoli. Visto il comportamento "poco urbano" la pattuglia lo ha arrestato. Il 42enne, celibe e disoccupato, era in evidente stato di ebrezza. L’esame dell’etilometro, cui è stato subito sottoposto, ha rivelato, infatti, un tasso alcolemico pari a 1,58 grammi per litro, più di tre volte superiore alla soglia consentita di 0,50 grammi per litro. I carabinieri hanno posto, quindi, sotto sequestro la sua auto e gli hanno immediatamente ritirato la patente di guida. L’arrestato è stato portato nel carcere di Rovigo a disposizione del sostituto procuratore di turno, Ciro Alberto Savino, per la convalida dell’arresto e il giudizio per direttissima. Intanto Fusetto, svaniti i fumi dell’alcol, e resosi conto dell’accaduto, si è profuso in scuse nei confronti dei carabinieri, i quali, di buon grado, le hanno accettate.


IL TIRRENO

Ubriaco tira una cintola e ferisce l’infermiera 

 LIVORNO. Mentre decine di persone colpite dall’influenza affollano astanterie e sale d’aspetto, il pronto soccorso diventa un territorio sempre più a rischio per chi ci lavora, medici ed infermieri.

 L’altra sera l’ennesimo episodio di violenza, con un’infermiera che è stata centrata ad un piede dalla pesante fibbia in metallo di una cintura lanciata da un albanese ubriaco. L’operatrice ha riportato una ferita, per fortuna lieve, e ha subito denunciato alla polizia il suo aggressore. Anche lei ha deciso che la pazienza dimostrata in questi lunghi anni di servizio al pronto soccorso era esaurita e, come successo anche per altri colleghi, ha deciso di farsi tutelare dall’autorità giudiziaria.

 A raccontare l’episodio avvenuto alle 19,50 di venerdì è la stessa infermiera, Sonia Salvatori, che da 9 anni lavora alla “trincea” del pronto soccorso e che ieri mattina, nonostante il referto medico, era ugualmente al suo posto, spingendo barelle e assistendo pazienti. «Cosa volete - spiega - siamo già troppo pochi e non me la sentivo di lasciare soli i miei colleghi».

 Così l’operatrice sanitaria racconta la sua disavventura: nel primo pomeriggio si è presentato al pronto soccorso, completamente ubriaco, L.B., 24 anni, che abita in via Garibaldi. «Lo abbiamo assistito per tutto il pomeriggio - spiega costernata Sonia Salvatori – e non ci saremmo certo aspettati un gesto così violento e gratuito». Poco prima delle 20, infatti, al pronto soccorso è arrivata la moglie dell’albanese. Quest’ultimo ha iniziato a litigare con la donna, poi mentre era nella medicheria, ha fatto per strapparsi un catetere. Sono intervenuti un medico ed un infermiere, e quando nella stanza è entrata la Salvatori, che doveva riferire una cosa al medico, l’albanese ha preso la sua cintura con una pesante borchia di metallo, e la ha scagliata contro la malcapitata infermiera, ferendola al piede destro. La signora Salvatori non ci ha pensato un attimo: dopo essersi fatta medicare, è andata al posto fisso di polizia e ha denunciato l’albanese. «Adesso basta - ha dichiarato - prima ci offendevano tutti i giorni, ora ci picchiano: non si può andare avanti così».

 Una linea che ormai ha preso sempre più piede tra chi lavora al pronto soccorso. Ma nelle scorse settimane si contano altri tre casi di operatori Asl che hanno denunciato pazienti che li avevano ingiuriati, oppure, peggio ancora li hanno aggrediti.


LA PROVINCIA DI COMO

Il video dei vandali consegnato all’assessore Diego Peverelli:

«Il gesto del residente di via Diaz che ha girato il filmato sia di esempio agli abitanti stanchi di subire»

I titolari dei bar bocciano la proposta di chiusura anticipata: abbiamo fatto degli investimenti e abbiamo l’autorizzazione

Il filmato girato sabato scorso da un residente di via Diaz (in cui si vede un ragazzo che sradica le piante all’angolo con via Lambertenghi poco dopo mezzanotte, ndr) è stato consegnato all’assessore comunale al Verde e al decoro, Diego Peverelli, che aveva espressamente chiesto di poterlo visionare. «La collaborazione dei cittadini - ha commentato Peverelli - è fondamentale e il gesto del signore che ha girato il video deve essere di esempio per residenti stanchi dei vandalismi. Passerò questo filmato anche alle forse dell’ordine». Intanto cresce il coro di lamentele degli abitanti di via Diaz che hanno denunciato una situazione “insostenibile” a causa dei rumori molesti e delle scorribande notturne dei giovani. I primi ad entrare nel mirino delle proteste sono gli avventori dei bar del centro storico, accusati di girovagare per le strade della città murata sfogando la loro esuberanza sugli arredi urbani e sui sacchi della spazzatura dopo aver bevuto, magari, un goccio d’alcol di troppo. Dopo i raid notturni che si verificano per lo più nel fine settimana (soprattutto il sabato notte) la città si risveglia sistematicamente nella sporcizia. Rifiuti sparsi qua e là, piante e cestini danneggiati, bottiglie e bicchieri di cocktail mezzi pieni abbandonati sulle panchine e davanti alle vetrine dei negozi. I residenti esasperati chiedono più controlli da parte delle forze dell’ordine e plaudono a un provvedimento che preveda la chiusura anticipata dei bar del centro. Una proposta presentata all’inizio di dicembre dall’assessore al commercio Paolo Gatto, davanti alla quale, però, i baristi storcono il naso.

LA PROPOSTA Lo scorso 5 dicembre la giunta cittadina ha dato il via libera a una proposta presentata dall’assessore al Commercio Paolo Gatto, che verrà sottoposta all’analisi da parte delle categorie. Obiettivo dell’iniziativa (che dovrà essere recepita in un’apposita ordinanza sindacale prima di entrare in vigore) è stato quello di trovare «un giusto equilibrio tra città turistica e tutela dei residenti». Per i locali che «non siano inseriti o connessi strutturalmente ad edifici nei quali vi siano anche locali destinati ad uso abitativo» sarebbe prevista l’apertura non prima delle ore 6 e chiusura non oltre la 1 del giorno seguente in inverno, da ottobre a maggio. In estate, invece, la tabella prevede l’apertura non prima delle ore 5 e chiusura non oltre le ore 2 del giorno seguente nei mesi da giugno a settembre.

I BARISTI Fabio Ghezzi è il titolare di uno dei bar di via Diaz, il “5 Sensi”. Il suo è ormai diventato tra i più giovani un bar alla moda. Nel weekend, soprattutto al sabato, il tratto della via davanti al suo locale si riempie di ragazzi. Ma la folla di adolescenti che si riunisce in quel punto è diventata l’incubo di molti residenti che non sopportano il vocio e gli schiamazzi fino alle ore piccole. «Le loro lamentele - commenta Ghezzi - sono legittime. Purtroppo noi baristi non possiamo controllare i ragazzi uno a uno. Se qualcuno di loro è maleducato la colpa non è nostra. Nel limite delle nostre possibilità cerchiamo di richiamarli a un buon comportamento, ma una volta che escono dal locale cosa possiamo fare? Ho avuto premura di insonorizzare il mio bar e ho fatto fare una dichiarazione d’impatto acustico, ma più di tanto non posso fare. Forse i genitori di questi ragazzi potrebbero fare di più». Quanto alla proposta della chiusura anticipata Ghezzi commenta: «Per aprire il locale abbiamo fatto degli investimenti e abbiamo avuto delle autorizzazioni. Se vengono cambiate le regole rischiamo di rimetterci. Propongo, allora, che prima di approvare e applicare la nuova legge sugli orari di chiusura si dia qualche anno di tempo ai bar attuali di rientrare per lo meno degli investimenti che sono stati fatti quando questa legge non esisteva. Anche se mi resta un dubbio: con i nuovi orari la situazione in estate sarebbe la stessa di adesso, se non peggio, perché la gente dorme con le finestre aperte».

Dario Alemanno


PONENTENOTIZIE.IT

Marocchino ubriaco investito per strada

ALBENGA

Il marocchino ubriaco era sdraiato in strada, investito da un automobilista ha riportato una frattura al bacino

Misterioso investimento in viale Che Guevara. Alle 21,40 di giovedì, una Fiat Punto diretta a Ceriale ha travolto il marocchino Mohamed C., 46 anni, bracciante agricolo residente ad Albenga ed incensurato. Al momento dell’impatto, il nordafricano era sdraiato per terra nella corsia vicina alla massicciata ferroviaria, per cause in fase di accertamento da parte della polizia municipale. Alcuni testimoni avrebbero riferito di avere sentito urla in lingua straniera nella zona dell’incidente. Gli investigatori guardano però con scetticismo all’ipotesi di un’aggressione, al termine della quale l’extracomunitario sarebbe rimasto privo di sensi sull’asfalto. I primi accertamenti clinici, compiuti dai medici del pronto soccorso albenganese, avrebbero infatti escluso lesioni provocate da una rissa. Secondo gli inquirenti, l’uomo era visibilmente ubriaco e si sarebbe trascinato in strada, in preda ai fumi dell’alcol, prima di svenire sotto la pioggia.

 Il guidatore del veicolo investitore si è subito fermato nei pressi del campeggio Mauro per soccorrere il coltivatore e alle forze dell’ordine avrebbe detto: "L’ho scambiato per un cartone. Mi sono accorto all’ultimo momento che era una persona, ho provato a frenare ma l’asfalto era bagnato e l’ho centrato in pieno". Nella disgrazia di essere investito da una macchina, Mohamed C. è stato fortunato. L’ambulanza della Croce Bianca è partita dalla sede di piazza Petrarca temendo il peggio, ma il ferito è rimasto cosciente durante le operazioni di soccorso ed è stato trasportato all’ospedale cittadino. Gli esami radiografici hanno messo in evidenza "solo" una frattura al bacino, giudicata guaribile in un mese dai sanitari ingauni. I medici terranno il marocchino in osservazione nelle prossime ore, ma il rischio di lesioni interne sembra scongiurato.

 Quando le sue condizioni fisiche miglioreranno, il bracciante agricolo dovrà anche spiegare ai vigili urbani il motivo per cui l’altra sera era steso in una pozzanghera ed ad una temperatura esterna di cinque gradi.

L’interrogatorio potrebbe svolgersi già oggi e gli inquirenti confidano di poter chiarire definitivamente la dinamica dell’incidente.


BRESCIA OGGI

LA RICERCA. Secondo i dati Gfk Panel Services l’Italia è in controtendenza rispetto al resto d’Europa dove dominano le grandi strutture

Commercio, i piccoli resistono

I negozi al dettaglio occupano ancora il 60% della superficie totale di vendita nel Paese

 Un quinto della superficie di vendita commerciale in Italia è riconducibile alla grande distribuzione. Sono infatti 958.191 gli esercizi di vendita attivi nel nostro Paese, suddivisi in due grandi comparti: la distribuzione moderna e la distribuzione tradizionale. Un panorama in cui sembra rivivere la sfida biblica tra David e Golia.

LA GDO. La grande distribuzione (Gdo) comprende l’insieme delle catene per la vendita al dettaglio e all’ingrosso di beni di largo consumo, organizzate in società succursali o cooperative di consumo, con un’unica proprietà di punti vendita e gestione centralizzata delle funzioni d’acquisto, di marketing, organizzative, amministrative e finanziarie.

Il totale di esercizi della Gdo verso la fine dello scorso anno ammontava a 12.160 unità e può essere suddiviso 4 in categorie. La prima è riferita a 1.195 grandi magazzini, operanti nel campo non alimentare (superficie di vendita superiore ai 400 metri quadrati e almeno cinque reparti). La seconda categoria è riconducibile ai supermercati (9.388), operanti nel campo alimentare, organizzati prevalentemente a libero servizio e con pagamento all’uscita su una superficie superiore ai 400 mq. La terza categoria è relativa a 641 ipermercati. Si tratta di esercizi al dettaglio con superficie di vendita superiore a 2.500 mq, alimentari e non alimentari. Infine, la quarta categoria è riferita alle grandi superfici: 936 esercizi al dettaglio operanti nel settore non alimentare che trattano in modo esclusivo o prevalente una specifica gamma merceologica con più di 1.500 mq.

I PICCOLI RESISTONO. La distribuzione tradizionale comprende tutte le imprese al dettaglio che esercitano in negozi di piccole dimensioni. Ben il 60% della superficie di vendita commerciale in Italia è composta da negozi sotto i 250 mq. Si tratta di un dato in controtendenza rispetto al resto dell’Europa dove, invece, risultano predominanti le grandi strutture.

I CLIENTI. Tra le tipologie di negozi sono i supermercati e gli ipermercati, i preferiti dagli italiani: nel 2007 le vendite sono aumentate del 2,8%. Per far la spesa le famiglie spendono di più: 27 euro è il valore di uno scontrino medio, era di 26 lo scorso anno, ma diminuisce il numero delle volte in cui si va a far acquisti nei centri di largo consumo: 165 visite l’anno contro le 175 del 2006. Gli italiani acquistano più verdura già pronta, diminuiscono vino, alcolici, e olio con l’eccezione di quello extravergine d’oliva. Tengono latte e derivati, crescono yogurt e dessert. Stabile il consumo di carne, salumi e uova, in lieve flessione quello del pesce.


KATAWEB

Britney Spears lascia l’ospedale, non è più pericolo

Britney Spears ha lasciato l’ospedale in cui era stata ricoverata per le conseguenze di un mix di alcool e droghe.

La decaduta reginetta del pop era stata ricoverata al Cedars Sinai di Los Angeles giovedì sera, ma ora i medici non credono che rappresenti più un pericolo per se stessa. Secondo il sito di gossip TMZ.com quello dell’emittente ‘E! ‘, la Spears ha lasciato l’ospedale attraverso un passaggio sotterraneo per evitare i paparazzi. Secondo il ‘Sun’ la cantante ha assunto una droga che in genere viene somministrata ai cavalli da corsa per aumentarne le potenzialita’: il clenbuterolo. “Fonti vicine” alla Spears hanno spiegato che la cantante ha preso il farmaco convinta che l’aiutasse a dimagrire e che gli effetti devastanti del mix con altre droghe, come ecstasy e anfetamine, ingerite bevendo grandi quantitativi di vodka, avrebbero prodotto gli effetti devastanti che l’hanno portata al ricovero coatto.

L’intervento dei medici era stato deciso dalla polizia, che verso le 20 di giovedì, nella villa di Studio City aveva affrontato la popstar che, apparentemente sotto l’effetto di stupefacenti, si era rifiutata di riconsegnare i due figli — Sean Preston di due anni e Jayden James di un anno — alla guardia del corpo dell’ex marito Kevin Federline, che ne ha l’affidamento. Il trasferimento in ospedale, con due ambulanze e nove auto della polizia, era stato seguito in diretta da decine di troupe televisive, cui la Spears, al suo arrivo nel nosocomio, aveva rivolto un gestaccio col dito medio.

I due bambini sono stati riconsegnati al padre che ne ha l’affidamento esclusivo dopo che la Spears non ha rispettato alcune ingiunzioni del tribunale. È solo l’ultimo capitolo della saga dell’affidamento dei due bambini avuti dalla cantante con l’ex ballerino. La Spears aveva disertato per motivi di salute l’ultima udienza del procedimento, quella del 12 dicembre, ma era stata in seguito fotografata mentre andava a spasso per Los Angeles con un amico.


IL GAZZETTINO (Venezia)

Ha seriamente danneggiato un locale, ...

Ha seriamente danneggiato un locale, obbligando i gestori a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. E così, al termine di tutte le verifiche del caso, un veneziano di 40 anni, N.D., è stato denunciato al pubblico ministero per minacce e danneggiamento aggravato. Successivamente è stato anche multato per ubriachezza.

Il fatto è accaduto venerdì sera, attorno alle 22, nell’"Irish pub" di Cannaregio, al civico 3847, nelle vicinanze di Strada Nova.

Proprio a quell’ora l’uomo entra nel locale pretendendo di consumare alcuni cibi acquistati all’esterno. Davanti al secco no del personale in servizio il veneziano ha immediatamente reagito. Prima ha usato parole pesanti nei confronti dei camerieri poi ha scaraventato una sedia contro gli arredi, danneggiando così una spina della birra. A questo punto si è portato direttamente dietro al bancone dove ha continuato ad offendere i dipendenti che cercavano di calmarlo. Sul posto sono così arrivati gli agenti della Volante. Dalle verifiche è risultato che il veneziano era già conosciuto alle forze dell’ordine lagunari per alcuni reati contro la persona.


IL GAZZETTINO (Vicenza)

Davanti alla discoteca cerca di darsi fuoco Finisce nei guai per droga

Torri

Ubriaco, tenta di dare fuoco alla propria maglietta con un accendino dopo essere stato respinto dal personale di sicurezza della discoteca Palladium di Torri. Ma all’arrivo dei carabinieri si scopre dell’altro: addosso aveva 7 grammi di hashish. Ed è stato denunciato dai carabinieri M. B., 28 anni, marocchino, pregiudicato, residente nel trevigiano a Castelfranco Veneto.


IL GIORNALE

Carabinieri, controlli a tappeto su chi guida in stato d’ebbrezza

Il piano di controllo straordinario del territorio in occasione delle trascorse festività, messo in atto dai carabinieri di Civitavecchia principalmente con l’obiettivo della prevenzione del fenomeno della guida indisciplinata ha permesso di conseguire risultati soddisfacenti sul piano della sicurezza stradale. I servizi sono stati svolti mediante serrati controlli e con utilizzo dell’etilometro, soprattutto nei pressi delle uscite dei principali locali notturni e sulle vie di comunicazione della giurisdizione dell’intera fascia costiera della giurisdizione della compagnia dei carabinieri di Civitavecchia, da Passoscuro a Civitavecchia. I controlli effettuati dai carabinieri, oltre 500, si sono sviluppati sia lungo la dorsale tirrenica dell’intera via Aurelia, per circa settanta chilometri, che in pieno centro urbano dei comuni di Civitavecchia, Santa Marinella, Ladispoli, Cerveteri e Fiumicino, soprattutto nei pressi dei luoghi di ritrovo notturno dei giovani. Le operazioni hanno portato alla denuncia di cinque persone sorprese alla guida dell’auto in evidente stato di ebbrezza, con immediato ritiro delle rispettive patenti di guida. Tre persone sono state invece denunciate poiché sorpresi alla guida senza la patente. Cinque ragazzi sono stati trovati in possesso di modiche quantità di sostanze stupefacenti e pertanto segnalati all’ufficio territoriale del governo di Roma. Nel corso del serrato controllo, inoltre, sono state elevate numerose contravvenzioni al codice della strada per lo più relative ad eccesso di velocità e alla guida indisciplinata (mancato utilizzo della cintura, sorpasso in zona non consentita, uso del telefono cellulare durante la guida e soprattutto sosta vietata). I soggetti colpiti rientrano quasi tutti in una fascia d’età compresa tra i 18 e i 40 anni. Complessivamente sono state sottoposte a sequestro sette autovetture e cinque ciclomotori.


TG10.IT

Polizia Stradale di Gela: consuntivo di fine anno 

Scritto da Giuseppe D’Onchia 

Consuntivo di fine anno per la Polizia Stradale del distaccamento di Gela. Nel 2007, gli agenti hanno riscontrato 6366 infrazioni al codice della strada tra cui 113 per il mancato utilizzo del casco, 22 per guida senza patente, 388 per l’alta velocità e 216 per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza. Quattordici le persone denunciate per guida in stato di ebbrezza. Ritirate 37 patenti e 13 carte di circolazione. Detratti 4523 punti. Rilevati 68 incidenti, quattro dei quali con esito mortale. Per quanto riguarda l’attività di Polizia Giudiziaria, 96 soggetti sono stati denunciati alla magistratura ed uno è stato arrestato. Dieci i mezzi sequestrati. Ispezionati anche tre locali pubblici.


LA SICILIA

giovane denunciato nella notte dai cc 

Ubriaco al volante

Alle tre di notte i carabinieri lo hanno sorpreso ubriaco al volante della sua auto. E così per l’ennesimo "avvinazzato", A. G. un ventunenne, è scattato il trattamento destinato a chi non rinuncia ad alzare il gomito il fine settimana e mettersi poi in macchina.

Quindi denuncia a piede libero per guida in stato d’ebbrezza, ritiro della patente correlata alla decurtazione di 10 punti e multa salata, il cui importo sarà stabilito dal giudice di pace. I guai, per il giovane, sono arrivati venerdì notte quando, in viale Conte Testasecca, una pattuglia dei carabinieri dell’aliquota Radiomobile ha fermato la sua auto, una Nissan "T30".

Sceso dalla vettura, l’alito vinoso che usciva dalla sua bocca non è sfuggito ai militari dell’Arma che lo hanno sottoposto alla prova dell’etilometro. L’alcol test ha confermato che il ventunenne aveva in circolo il doppio (0,96) del tasso alcolemico tollerato che è 0,50 grammi al litro.

Per la cronaca, anche per stasera le pattuglie dei carabinieri, grazie al largo utilizzo dell’etilometro, concentreranno la loro attenzione a chi si mette alla guida sotto l’effetto di alcolici o stupefacenti.

Va. Ma.


IL TRENTINO

«La Sloi mi ha rovinato la vita»

Il calvario di «Bepi» Giovannini che ora chiede giustizia

Dopo un solo anno di lavoro nella fabbrica i primi sintomi: dall’impotenza fino al diabete

SILVIA CONOTTER

 TRENTO. «Finché avrò voce continuerò a battermi perché a mio padre vengano riconosciuti i danni, fisici e psicologici, causati dall’anno e mezzo in cui ha lavorato alla fabbrica della morte: la Sloi».

 E’ una donna combattiva, Cinzia Giovannini, 40 anni, residente a Segonzano. Nel 1968 il padre Giuseppe lasciò il posto di lavoro alla Michelin per andare alla fabbrica di Campotrentino. «Fu attirato dal miraggio di uno stipendio più consistente - racconta la donna - come accadde a molti, che andarono lì all’oscuro dei pericoli che correvano. Lavorava ai forni e presto si rese conto che stare a contatto con il piombo tetraetile gli causava dei problemi».

 Giuseppe, conosciuto da tutti come “Bepi Sloi”, rimase a lavorare lì un anno e mezzo. Fino a quando dovette essere ricoverato nel reparto di medicina del lavoro a Padova. «La prima conseguenza fu l’impotenza - racconta la figlia - dopodiché cominciò il delirio e la pazzia. Ricordo ancora quando avevo otto anni e lui, dopo aver bevuto un bicchiere di vino, perdeva il controllo. Capitava a tutti quelli che lavoravano alla Sloi. Non erano alcolisti, come si voleva far credere. Era l’effetto del piombo, anche perché mio padre aveva un carattere meraviglioso».

 Cinzia deve avere ereditato la combattività del padre, che in quel periodo divenne il leader delle lotte sindacali. Oggi, a 75 anni, ripensando alla Sloi commenta: «Maledetto il giorno in cui ho deciso di andare a lavorare lì». Se le condizioni fisiche sono gravi, quest’uomo però è perfettamente lucido. «Il suo stato d’animo ovviamente non è dei migliori - racconta Cinzia - anche perché il suo sonno è tormentato da incubi ricorrenti. E poi c’è il ricordo dei tanti colleghi che ha visto morire sotto i suoi occhi».

 Giuseppe è uno dei pochi sopravvissuti. Ma è affetto da asma bronchiale e silicosi. Passa la giornata tra il letto e il divano, tranne quando mangia, ed ha costantemente bisogno di ossigeno e della ventilazione meccanica. Conseguenza di sei arresti cardio circolatori e di un ventricolo che ha una funzionalità del 20%. Inoltre ha bisogno di insulina quattro volte al giorno, visto che è diventato anche diabetico. Nonostante questo l’Inail ha riconosciuto all’ex operaio un’invalidità del 40%, incrementata solamente del 5% dopo l’evidente peggioramento delle sue condizioni negli ultimi mesi.

 «Non è mai venuto a casa un medico legale dell’Inail, a constatare lo stato di salute di mio padre - denuncia Cinzia - così abbiamo deciso di affidarci all’avvocato Claudio Severini per avere giustizia». La perizia di parte, stesa dal consulente Castellari, riconosce all’uomo un’invalidità al 100% e non si capisce come riesca a sopravvivere nonostante le molteplici patologie di cui soffre.

 Ora si è deciso di presentare opposizione al riconoscimento dell’Inail di quel 45% di invalidità e, se sarà necessario, fare ricorso al giudice del lavoro. «Potrebbero volerci anche sei mesi - commenta Cinzia - ma mio padre è cosciente di avere il tempo contato. Sarebbe crudele vedere riconosciuti i suoi diritti quando ormai è troppo tardi. Comunque io non mi arrendo. Intanto ho rinunciato al mio lavoro part time per stargli accanto. Non avrei mai deciso di metterlo in una casa di riposo. Lui per fortuna ha mantenuto uno spirito ironico, che lo aiuta ad andare avanti. Per fortuna non si lascia abbattere».


LA NAZIONE (Siena)
Bambini che si ubriacano fra l’indifferenza dei passanti


IL MESSAGGERO (Abruzzo)
VASTO - In preda ai fumi dell’alcol, due polacchi prima molestano gli avventori di un bar e poi si s...


CORRIERE DEL VENETO
Rissa al Black & White: «Colpa di un ubriaco»


IL TIRRENO
carambola all’incrocio: ubriachi i due conducenti


LA REPUBBLICA
trovato l’alcol che uccide le rumene - salvo palazzolo


L’UNIONE SARDA
Ubriaco aggredisce la moglie


LA NUOVA SARDEGNA
Se il buon vino aiuta i piccoli

fernandes tra risse e alcol

GAZZETTA DEL SUD LIBERTA’
Piacenza Iniziativa anti-alcol alla Cementirossi contro gli infortuni

Linea anti-alcol dell’azienda volta alla prevenzione degli infortuni. D’accordo i lavoratori

LA PROVINCIA DI CREMONA
Alcologia e teatro giovedì presentazione del libro di Lazzari

Madre ubriaca, fuga

ITALIA OGGI
Vino, sbloccati 50 milioni


IL GIORNO (Lecco)

Ragazzini bevono troppo Ricoverati in ospedale


IL RESTO DEL CARLINO (Modena)
NOTTE AGITATA UN FERITO IN VIA PAOLUCCI. AUTISTA CON TASSO ALCOLICO BEN OLTRE IL LIMITE 0
Ubriachi al volante, due scontri

Guida alticcio, provoca un incidente e fugge: era evaso dai domiciliari


GAZZETTA DI REGGIO
Anche le ragazze si mettono al volante ubriache


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Lunedì, 07 Gennaio 2008
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