(ASAPS) SIDNEY (NEW SOUTH WALES, AUSTRALIA), 8 gennaio
2008 – Chi è stato in Australia lo sa bene: nemmeno nel più remoto angolo di
“outback”, nemmeno nel “bush” più lontano si può correre con un fuoristrada. Il
rischio, condiviso, è morire prima che i soccorsi arrivino o prima di essere
trovati. Anche nei centri urbani, però, la vigilanza è sempre al massimo e non
c’è alcuna speranza di farla franca. In un paese così grande, però, con una
densità abitativa tra le più basse del pianeta, è facile farla comunque franca:
in alcuni stati si deve letteralmente rispettare il coprifuoco, per evitare che
gli eccessi di alcol interagiscano con la guida, mentre migliaia di chilometri
di autostrade sono da tempo soggette al calcolo della velocità media,
esattamente come accade in Italia con il Tutor. Sul fronte della prevenzione,
l’Australia si è sempre distinta per la portata dei messaggi sociali, ma
l’ultimo spot in circolazione batte davvero tutti. Da amanti della
comunicazione – e l’Asaps cerca di fare del suo meglio su questo fronte –
consideriamo semplicemente “geniale” l’ultima idea comunicativa degli esperti
del “Roads and Trafic Authority”, o più semplicemente “RTA” (www.rta.nsw.gov.au),,
che hanno lanciato l’iniziativa proprio all’inizio di questo nuovo anno, quando
dai vertici del governo del Nuovo Galles del Sud (New South Wales), a Sidney,
uno studio effettuato sulla sinistrosità ha permesso di attribuire alla
velocità eccessiva il 40% degli incidenti mortali. Una circostanza definita
“socialmente inaccettabile”, che ha scosso l’inventiva dei pubblicitari e dei
sociologi da tempo impegnati nella ricerca del linguaggio migliore con cui
cercare di parlare ai giovani, considerati particolarmente a rischio d’eccesso,
su tutti i fronti. Nasce così uno spot con una musica in perfetta sintonia con
l’andamento rallentato dei tre episodi raccontati in appena 30 secondi, nessuno
dei quali richiama le immagini truci delle precedenti campagne, che avevano
ottenuto perfino rigetto ed effetti contrari col famoso “…tanto a me non capiterà mai…”. Qui si va direttamente al centro
della questione, chiamando in causa il soggetto che, per sesso e fascia d’età,
rischia di più sulla strada, per sé stesso e per gli altri. Giovani, dai 16 ai
30 anni, principianti al volante di una vecchia e scassata automobile – di
quelle che molti adolescenti comprano come prima auto per fare il tradizionale
giro dell’immenso paese – o figli di papà seduti ai comandi di una fiammante
sportiva. Tutti a spingere sul pedale per impressionare ragazze, per umiliare
una signora sulle strisce o per mostrarsi piloti agli amici a bordo. “Speeding
– dice la campagna – No one Thinks big of you…”, “Correre… Non impressionate nessuno”. Vi
proponiamo il video, tratto direttamente dal sito web dell’RTA. (ASAPS) |
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