Nota: al link http://forum.corriere.it/nutrizione/04-12-2007/alcol-970138.html ho trovato una frase
che mi ha positivamente sorpreso, per l’estrema chiarezza, e per
l’autorevolezza di chi l’ha scritta. Ho pensato di riportarla in testa alla
rassegna stampa si oggi. La frase, che naturalmente condivido e non
mancherò di citare quando mi troverò a controbattere ad articoli che dovessero
scrivere argomenti scientificamente bizzarri, è la seguente: “chi dice che bere un bicchiere di vino a
pasto abbia una valenza salutista o è ignorante o è prezzolato”, l’autore il dottor Andrea Ghiselli
dell’Istituto Nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione (INRAN) (http://forum.corriere.it/nutrizione/
). Nel frattempo vi informo che Nello Baselice ha
controfirmato l’editoriale di ieri “Il vino è un prodotto perdente”
ripreso anche da varesenews.it , sito su cui si sta aprendo una discussione in
merito, cui tutti siete invitati a scrivere il vostro parere http://www3.varesenews.it/comunita/lettere_al_direttore/
. Pertanto chi di voi lo volesse inoltrare
questo articolo a giornali locali e/o nazionali, può aggiungere la propria
firma al mio nome e a quelli di Roberto Argenta e Nello Baselice.
Alessandro
Sbarbada
IL GIORNALE DI VICENZA
ALLARMANTE.
Protagoniste del gravissimo episodio due compagne di scuola, una di Mussolente
l’altra di Possagno Tredicenni
si sbronzano ricoverate in coma etilico Rimaste
sole in casa hanno bevuto vino e grappa Il padre
di una le ha trovate nude e semincoscienti Due
tredicenni, una di Casoni di Mussolente e l’altra di Possagno, compagne di
scuola alle medie in un istituto della Pedemontana, hanno rischiato grosso
qualche giorno fa, per aver bevuto troppi alcolici. Per fortuna sono state
soccorse in tempo, dopo il rientro nell’abitazione di Possagno del papà della
ragazzina trevigiana. Il
genitore, che aveva sbrigato in tutta fretta alcune commissioni proprio per
lasciare sole le ragazzine il meno possibile, s’è trovato di fronte ad una scena
agghiacciante: le due amichette erano stese a terra, in coma etilico, sul
pavimento dell’ingresso dell’abitazione. Entrambe indossavano solo il reggiseno. Non si
sa esattamente cosa e quanto abbiano bevuto, ma una bottiglia di grappa era
vuota per trequarti e mancava anche del vino. Erano circa le 17. Il padre ha capito subito la gravità della
situazione e non ha esitato un attimo ad avvertire i carabinieri, i quali a
loro volta hanno messo in allarme il 118 di Crespano, da dov’è partita
un’ambulanza con a bordo un medico ed un infermiere specializzato. La
situazione era molto grave: le ragazze lamentavano anche un’ipotermia, la loro
temperatura corporea s’era cioè abbassata moltissimo. La pelle cominciava a presentare un colore che
non faceva presagire nulla di buono. Correvano seri rischi e, probabilmente,
quella di Casoni non ce l’avrebbe addirittura fatta a sopravvivere se fosse
rimasta priva di soccorsi ancora per qualche ora. Ha fatto molta più fatica della compagna a
riprendersi. La situazione era
drammatica: per la casa c’erano segni di vomito ed anche di feci. Le studentesse, che probabilmente avevano
perso ogni controllo a causa dell’eccessivo consumo di alcool, sono state
soccorse ed avviate, con l’ambulanza, all’ospedale di Castelfranco, dove la
situazione è stata stabilizzata. I sanitari hanno chiesto anche l’intervento di
un ginecologo: dava preoccupazione anche il fatto che fossero state trovate con
il solo reggiseno addosso. Che assieme a loro prima dell’arrivo del genitore,
ci fosse stata qualche altra persona? Dalle prime notizie, comunque, pare che
le ragazzine abbiano fatto tutto da sole. In casa non ci sarebbe stato
nessun’altro. Pare inoltre che sia da escludere l’utilizzo di sostanze
stupefacenti. Un altro mistero riguardava all’inizio un
vetro di una finestra rotto ma il particolare pare sia stato poi chiarito. Le due ragazzine sono state ricoverate nel
reparto di pediatria e sottoposte alle cure necessarie a far loro smaltire la
potente e pericolosa sbornia. Dopo essersi rimesse, sono tornate a casa. I
genitori delle amichette erano sconvolti: mai si sarebbero aspettati di
trovarsi in una situazione così drammatica e rischiosa. L.Z.
LA PROVINCIA DI SONDRIO
L’ha
uccisa ma non l’ha violentata L’autopsia
di ieri ha escluso che la donna morta lunedì a Castello abbia subìto abusi
Sarebbero state le conseguenze di una spinta a farla cadere a terra e battere
la testa Castello L’ha uccisa, anche se non lo voleva, ma
certamente non l’ha violentata, come si era invece ipotizzato in un primo
tempo. Dopo l’autopsia eseguita ieri all’ospedale di Sondrio
dall’anatomopatologo Antonio Osculati dell’università di Pavia, si allevia in
parte la posizione di Luciano Biancotti, l’uomo di 43 anni accusato di omicidio
preterintenzionale e omissione di soccorso per la morte di Antonietta Pierina
Consonni, sua convivente di 50 anni. Inizialmente infatti si era pensato che
l’uomo avesse voluto costringerla a subire un rapporto sessuale e che proprio
la resistenza di lei avrebbe provocato il violento litigio sfociato in
tragedia. Lo faceva supporre, soprattutto, la presenza di alcune ecchimosi sul
corpo della vittima in posizione tale da essere compatibili con un tentativo di
stupro. Ipotesi che però l’autopsia ha escluso. In pratica, quindi, quella sera
nell’abitazione di via Colombini 2 di Castello dell’Acqua dove i due
convivevano sostenuti dalla Caritas si
sarebbe verificato uno dei frequentissimi e banali litigi di cui erano
protagonisti da sempre, anche a causa dell’abuso di alcol da parte di
entrambi. Parole grosse, qualche botta, oggetti che volavano. Una scena già vista chissà quante volte in
quella casa. Domenica però c’è stato uno spintone di troppo e Pierina,
secondo la ricostruzione degli inquirenti, è finita a terra, forse dopo aver
sbattuto contro il bracciolo di un divano. Una botta fortissima, che le ha
provocato un grave trauma cranico e una copiosa perdita di sangue. Soltanto in
serata, alle 22, Biancotti ha chiamato il 118 chiedendo aiuto per la propria compagna.
Troppo tardi: la vittima era già incosciente da un pezzo. Nonostante tutti i
tentativi fatti dai medici, alle 12.45 di lunedì Antonietta Pierina Consonni ha
smesso di vivere in una reparto di rianimazione dell’ospedale Morelli di
Sondalo. Quasi certamente, sono state le complicanze dovute al trauma cranico
ad aver portato alla morte della donna. Biancotti, inizialmente sottoposto a
fermo di polizia giudiziaria per lesioni gravissime, è così finito in carcere
con l’accusa ben più grave di omicidio. Quando le forze dell’ordine sono andate
in casa a prelevarlo, l’indagato aveva già provveduto a ripulire le tracce di
sangue rimaste sul pavimento. Ma non è bastato ad allontanare da sé i sospetti
degli inquirenti per quello che era accaduto. Tanto che ai poliziotti avrebbe
anche fatto qualche mezza ammissione, dicendo
che sì, l’aveva spinta, forse anche picchiata, ma che non voleva certo
ucciderla. Una versione, questa, soltanto ufficiosa, visto che durante
l’interrogatorio di convalida di fronte al gip Antonio De Rosa, alla presenza
del pubblico ministero Luisa Russo e dell’avvocato difensore Elena Martinelli,
Biancotti ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Al termine
dell’autopsia di ieri, è stato concesso il nullaosta alla sepoltura. Riccardo
Carugo
AGI news
TRAVOLTA
DA UN UBRIACO IN AUTO: GRAVISSIMA NEL BERGAMASCO (AGI) - Bergamo, 12 gen. - Una ragazza e’ in gravissime condizioni dopo essere stata travolta da un
ubriaco. L’incidente e’ successo la scorsa notte alle 2
a Medolago, in provincia di Bergamo, sulla provinciale Rivierasca che conduce a
Capriate. Un uomo al volante di una Toyota Land Cruiser ha effettuato un salto
di corsia travolgendo una Peugeot 206 sulla quale viaggiava una ragazza di 26
anni. La giovane e’ ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale di Ponte
San Pietro. Il giovane investitore, che nel
sangue aveva una quantita’ di alcol superiore di oltre tre volte il limite
consentito, e’ stato multato e denunciato per guida in stato di
ubriachezza.
AGI news
PICCHIA I
GENITORI E AGGREDISCE I CC CON IL BISTURI (AGI) - Pesaro, 12 gen. - Un pesarese di 37
anni, gia’ noto alle forze dell’ordine, e’ stato arrestato dai carabinieri con
l’accusa di violenza e tentate lesioni aggravate a pubblico ufficiale. L’uomo, in evidente stato di ebbrezza,
stava malmenando i suoi anziani genitori. All’arrivo degli uomini dell’Arma,
poi, si e’ scagliato contro gli stessi, armato di un bisturi. I militari
sono stati costretti ad immobilizzarlo: quindi, sono scattate le manette e
l’uomo e’ stato trasferito in carcere.
TGCOM
Genova,
rissa in discoteca:un morto Coltellate
tra ecuadoriani, due feriti Un giovane operaio ecuadoriano è morto ed
altri due connazionali sono rimasti feriti in una rissa scoppiata per futili
motivi nella discoteca Nuevo Chango a Genova. Durante la colluttazione sono
spuntati dei coltelli, uno dei feriti è in gravi condizioni. La polizia ha
identificato ed interrogato una trentina di sudamericani presenti nel locale,
tutti immigrati con regolare permesso di soggiorno. L’arma del delitto non è
stata trovata. Tutti gli immigrati coinvolti nella rissa
risiedono in comuni della provincia di Savona; sono incensurati e lavorano come
operai in aziende della zona. La vittima è Juan Carlos Alcivar Arteaga, di 20
anni, residente a Borghetto Santo Spirito (Savona). E’ stato colpito da due
coltellate al torace, una delle quali gli ha trapassato il cuore. Ha avuto la
forza di fare pochi passi ed è crollato sul marciapiede qualche metro oltre la
soglia del locale. Il ferito più grave è un ragazzo anch’esso di
20 anni. Accoltellato alle spalle, è salito sulla sua auto ed è ritornato a
Savona, dove si è presentato all’ospedale. Qui i medici hanno visto che aveva
un polmone perforato e l’hanno trasferito in autoambulanza all’ospedale San Martino
di Genova, dove e’ ricoverato con riserva di prognosi ma non in pericolo di
vita. Il secondo ferito è 35enne residente ad
Albisola (Savona), che avrebbe tentato di fare da paciere. Ha avuto un braccio
trapassato da una stilettata. E’ stato medicato sul posto dai soccorritori del
118 e giudicato guaribile in una decina di giorni. Le indagini vengono svolte
dalla squadra mobile della questura di Genova che sta cercando di ricostruire la dinamica della rissa, scoppiata alle
2.30 del mattino forse per questioni di donne e facilitata dalle abbondanti
bevute di prodotti alcolici.
L’ADIGE
VAL DI
SOLE / Un sito per discutere i problemi dell’alcol. Dal 26 torna il
discobus «Stente
sani» ora è su Internet VAL DI SOLE - Parlare del consumo di alcol e
degli effetti che l’abuso di sostanze alcoliche può provocare a livello
personale, sociale e quant’altro, chiedere e ricevere consigli grazie al
supporto di esperti, il tutto utilizzando il canale di comunicazione preferito
dai giovani: Internet. È nato nel web il sito dei volontari «Stente Sani
Friends» che seguono il progetto del Discobus in val di Sole (iniziativa del
Coordinamento «Alcol, guida e promozione della salute» sostenuto economicamente
da Comprensorio, Casse Rurali ed altri sponsor) visitabile all’indirizzo www.stentesani.it
. Attraverso l’iscrizione al sito si può partecipare ai forum e in questo modo
i ragazzi e tutti coloro che lo desiderano possono richiedere consigli cui
risponderà un esperto, ad esempio un medico o un rappresentante delle forze
dell’ordine che supporterà il forum e metterà a disposizione la propria
esperienza per fornire chiarimenti e incentivare comportamenti corretti. Il
Coordinamento «Alcol, guida e promozione della salute» infatti, è un gruppo
composto da persone impegnate in differenti settori come appunto le forze
dell’ordine e personale medico oltre al mondo della scuola e proprio grazie
alla partecipazione di questi soggetti sarà possibile fornire on-line risposte
adeguate agli utenti che si rivolgeranno al forum per saperne di più su alcol,
problemi legati al consumo ed i rischi che si corrono, contemporaneamente
facendo opera di sensibilizzazione verso ragazzi e non. Per gli «Stente Sani
Friends» un fattore positivo è stata l’adesione di altri 8 volontari di alta e
bassa val di Sole. Saranno quindi 16 i volontari che dal 26 gennaio per 6
sabati ed un venerdì saranno nuovamente impegnati sul Discobus, per la seconda
volta attivato anche durante l’inverno e che raggiungerà anche il Passo Tonale
come già era accaduto in precedenza dopo che si era manifestata quest’esigenza.
Si salterà un sabato proponendo la corsa il venerdì in occasione del Gran
carnevale solandro a Terzolas dove saranno presenti stand informativi e la
possibilità di provare l’etilometro. Secondo una formula collaudata sul
discobus i volontari raccoglieranno anche opinioni tramite dei questionari
mentre la corsa, indipendentemente dal tragitto, costerà 2 euro. Gli utenti che
registreranno un limite alcolemico inferiore allo 0,50 riceveranno un biglietto
per usufruire gratuitamente del trasporto il sabato successivo. Gli orari
saranno disponibili sul sito mentre a breve gli «Stente Sani Friends»
attiveranno anche un numero di cellulare. L. Za.
L’ARENA di Verona
GUIDA PERICOLOSA. I
continui controlli non fanno desistere gli automobilisti che si mettono al
volante in condizioni davvero indescrivibili Altre 41
patenti ritirate per la droga e l’alcol Il
dottor Serpelloni ha dato il via a uno studio sul cervello con la risonanza
magnetica: tutti i danni dell’abuso di sostanze chimiche Alessandra
Vaccari Le feste sono passate, ma il problema
dell’abuso di alcol o di droga non è legato ai festeggiamenti vacanzieri. Anzi,
l’abuso aumenta, passando da un tasso di
positività del 52,6% durante le feste natalizie, al 53,7% di venerdì notte.
I controlli agli automobilisti sono stati fatti contemporaneamente da tutte le
forze dell’ordine che hanno fermato i conducenti di autoveicoli e accompagnandone
41 al dipartimento delle dipendenze dell’Asl 20 di Verona per eseguire gli
accertamenti su alcol e droghe. «I dati
rilevati hanno purtroppo dimostrato, ancora una volta, un aumento delle
positività per alcol e droghe rilevando sui conducenti esaminati ben il 53,7%
di positività, di cui il 39,1% è risultato positivo all’alcol, il 9,7% alle
droghe. Dei positivi alle droghe (6 persone), il 50% aveva utilizzato cannabis,
l’altro 50% aveva fatto uso di cocaina, cui si aggiunge un 4,9% che associa
l’alcol alla cannabis», ha detto il dottor Giovanni Serpelloni, dirigente
del Dipartimento. Ma cosa succede al cervello mentre si assumono
sostanze stupefacenti o quando scatta l’astinenza? Attraverso la risonanza
magnetica è possibile mappare le aree cerebrali interessate dal fenomeno e
studiarne le reazioni. È quanto sta facendo a Verona, nel reparto di
neuroradiologia dell’ospedale Borgo Trento, un gruppo di studio internazionale
guidato da Serpelloni, del quale fanno parte studiosi di istituti di ricerca
americani e australiani. Rispetto ai
controlli eseguiti durante le festività, si è assistito, inoltre, ad un
incremento della positività all’alcol con valori medi del tasso alcolemico di
1,04 g/l, con picchi di 2,09 g/l (4 volte il limite consentito che è di 0,5
g/l). Si è notato un aumento anche dei
comportamenti aggressivi da parte dei conducenti nei confronti delle forze
dell’ordine che hanno dovuto fronteggiare episodi sgradevoli e di particolare
tensione Sono stati fermati e sequestrati anche dei motorini, connotando
quindi, un ulteriore rischio derivante sia dalla guida sotto l’effetto di
sostanze che dal fondo particolarmente bagnato. Lo staff
medico ed infermieristico ha dovuto fronteggiare anche una grave emergenza
sanitaria soccorrendo e assistendo un paziente in crisi cardio-respiratoria in
seguito, anche, all’assunzione di sostanze alcoliche avvenuta in un contesto di
salute molto precario. I medici internisti presenti hanno potuto, così, evitare
che questa persona fosse colta da grave malore alla guida dell’autoveicolo,
salvando la sua vita e quella di terze persone che avrebbe potuto incrociare. La novità che è stata introdotta dal team del
dipartimento delle dipendenze è stata quella di fornire a tutti coloro a cui è
stata sospesa la patene un counselling di supporto psicologico e un’assistenza
post-traumatica che molti hanno accettato mentre alcuni, forse troppo
arrabbiati, hanno rifiutato. Un
dato da segnalare è che molto spesso, le persone riscontrate positive avevano
alle spalle già precedenti sospensioni di patenti al punto tale da essere
definiti dei "recidivi". «Ci sembra impossibile che, nonostante tutta
la campagna informativa e dissuasiva messa in atto, si trovino ancora tassi di
positività così elevati e persone con così basso grado di consapevolezza del
problema del mettersi alla guida sotto l’effetto di alcol e droghe», ha detto
Serpelloni. Impavide e professionali le due operatrici al front office che
hanno sopportato insulti e richieste insistenti e ripetute non perdendo la
pazienza e il garbo nonché l’equilibrio estremamente importanti in queste
situazioni», ha concluso Serpelloni.
IL SECOLO XIX
Folle
per lo sfratto, tortura la sorella terrore
a molassana Quarantenne
arrestato, la donna ubriacata e ferita a coltellate: «Era la causa dei miei
guai» HA PERSO la testa dopo aver ricevuto
l’ennesimo sollecito a lasciare la sua abitazione. Con la mente annebbiata dall’alcol che aveva abbondantemente
consumato nel corso della serata, A. S., 43 anni, si è accanito sulla sorella,
additandola come la causa d’ogni problema, insultandola davanti alla sua
convivente e tenendola - di fatto - in ostaggio. L’ha costretta a bere
nonostante sia astemia, l’ha stordita prima di procurarle dei tagli, quasi
"scientifici", sulla testa e alle dita. «Abbiamo dovuto aspettare
che si addormentasse spossato - ha riferito poco più tardi la sua convivente,
che ha assistito impietrita alla sequenza senza poter intervenire - e poi
abbiamo telefonato al 113». A. S. è stato arrestato con l’accusa di lesioni e
violenza privata, e a pesare in modo determinante sono state le testimonianze
raccolte dagli agenti intervenuti sul posto: «Lo faceva da tempo - ha ribadito la compagna - non è la prima volta che
si rende protagonista di violenze simili. Eravamo terrorizzate e non potevamo
neppure urlare». LA RICOSTRUZIONE della serata è ormai chiara e
inizia alle 21 di venerdì, quando l’uomo perde la testa. Durante la cena A. S. ha bevuto parecchio e non ha fatto
altro che parlare della sua ossessione, lo sfratto ricevuto nei mesi scorsi,
che a breve sarà esecutivo. Il quarantenne è chiaramente alterato: alza la
voce, getta a terra alcuni oggetti presenti sul tavolo e soprattutto ricopre
d’insulti le due donne che stanno cenando con lui. In particolare, come
apprenderanno più tardi le forze dell’ordine, si accanisce contro la sorella,
minacciandola più volte di morte e addebitandole tutti i disagi patiti dalla
famiglia negli ultimi tempi. Sta farneticando nel momento in cui, con in mano
il coltello, ordina a entrambe di bere whisky. La "vittima" prova ad
allontanarsi, ma lui la blocca. Sa che è astemia e però non gli importa, anzi.
La costringe a ingurgitare due-tre bicchieri di superalcolico e non è
soddisfatto. Perciò infierisce sulla trentacinquenne con un coltello, le procura
piccoli tagli sopra la fronte, quindi alle mani. La fidanzata può solo
guardare, l’unica soluzione è attendere che A. S. si plachi. Succede dopo mezz’ora circa ed è a quel punto
che le due donne decidono di telefonare in questura. Sul posto intervengono due
pattuglie, alla vista dei poliziotti l’aggressore ha un sussulto, ma non può
abbozzare un tentativo di fuga, men che meno un nuovo pestaggio. La sorella nel
frattempo è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale Galliera, dove
i medici le curano ferite guaribili in una decina di giorni. Il suo racconto è
semplicemente agghiacciante: «Mi ha
costretto a bere sebbene sappia che non posso farlo, poi mi ha tagliato».
Per questo nei confronti del fermato scattano sia l’addebito di lesioni, che
quello di violenza privata, per aver obbligato la donna a compiere un’azione
contro la sua volontà. Dell’episodio viene nel frattempo informato il
sostituto procuratore Biagio Mazzeo, che dispone il fermo del violento e
potrebbe ascoltarlo nelle prossime ore. L’obiettivo degli inquirenti, che nella
formulazione dei primi verbali hanno insistito sull’accanimento messo in atto
da A. S., è infatti capire da quanto tempo si protraessero i maltrattamenti. MATTEO
INDICE
IL SECOLO XIX
«Nessuna
fuga dall’incidente ho anche un testimone oculare» si
difende l’investitore Taggia. «Non c’è stata alcuna fuga, tanto meno
l’inseguimento di cui parlano i carabinieri. Subito dopo aver urtato il pedone,
il mio assistito ha fatto inversione tornando sul luogo dell’incidente. C’è
anche un testimone oculare che conferma questa ricostruzione». Così, ieri
mattina, l’avvocato Raffaele Vairo, il legale che difende il quarantanovenne di
Taggia, Filippo Carlini, che la notte tra il 5 e il 6 gennaio ha investito un
turista tedesco, Peter Lenz, di 48 anni, mentre attraversava sulle strisce in
piazza Cesare Battisti, davanti all’ex stazione ferroviaria. A Carlini sono contestati l’omissione di
soccorso, lesioni colpose e la guida in stato di ebbrezza. Il tedesco,
ricoverato all’ospedale, ha riportato un trauma cranico e la frattura esposta
di un femore, con una prognosi di circa due mesi. «Nel verbale dei carabinieri non viene
riferito alcun inseguimento, né avrebbero potuto segnalarlo visto che Carlini
non è stato affatto inseguito. Quando la pattuglia è intervenuta sul posto, il
mio assistito era già lì, accanto al ferito. Riguardo poi alla presunta
omissione di soccorso - continua il legale - Carlini dopo l’impatto ha
proseguito per un centinaio di metri alla ricerca di uno spiazzo sul quale
effettuare l’inversione. Cosa che ha fatto all’incrocio di Largo Nuvoloni.
Dopodichèè immediatamente tornato sul luogo dell’incidente proprio per
sincerarsi sulle condizioni del ferito».
AGI news
RUBA
AUTO A CONNAZIONALE E PRENDE A CALCI 70ENNE: ARRESTATO (AGI) - Brescia, 12 gen. - Tentata rapina
aggravata e rapina: con queste accuse un pakistano di 24 anni e’ stato
arrestato oggi a Bovezzo (Brescia) dai carabinieri delle compagnie di Brescia e
di Gardone Valtrompia. L’immigrato si trovava in citta’, in via Zara, a bordo
della Opel Corsa di un connazionale 32enne quando gli ha sferrato un pugno e,
dopo aver minacciato di tirare fuori una pistola, lo ha derubato dell’auto. Ha quindi proseguito verso Bovezzo, dove, in
preda ai fumi dell’alcol, si e’ schiantato. Abbandonata la vettura incidentata, ha cercato
di rifarsi ai danni di un 70enne di Brescia, strattonato e preso a calci mentre
saliva sulla propria Mercedes parcheggiata. Il tentativo e’ pero’ andato in
fumo. Scattate le denunce, i carabinieri hanno rintracciato il 24enne ancora in
zona. (AGI)
ILQUOTIDIANO.IT
Finisce
a bottigliate in testa un battibecco tra cinesi Martinsicuro
| Nella notte tra mercoledì e giovedì in un ristorante di Villarosa si
festeggiava il capodanno cinese. Una lite, probabilmente causata dai fumi
dell’alcol, è degenerata ed un cittadino cinese è finito all’ospedale per una
bottigliata in testa. di Lenka
Ondejkova Capodanno col botto per un cinese, nella notte
fra mercoledì e giovedì, ha rimediato una bottigliata in testa da un
connazionale. La notte in questione segnava l’avvento del nuovo anno per i
cinesi che un po’ in tutto il mondo festeggiavano con cene e balli. Anche in un
ristorante di Piazza Kolbe a Villa Rosa diversi cinesi si sono ritrovati
insieme. Tutto tranquillo, finché due persone, sedute
in tavoli vicini, avrebbero
cominciato un serrato battibecco sotto l’effetto dell’alcool. Difficile
stabilire le cause del litigio. (*) Fatto sta, che un commensale ha
rimediato una bottigliata in testa finendo ricoverato all’ospedale di
Sant’Omero in prognosi riservata. Il cinquantenne vittima della bottigliata in
testa aveva prenotato il tavolo per la cena, mentre l’altra comitiva che
annoverava al suo interno anche l’aggressore, non avrebbe lasciato alcun
nominativo per farsi riservare il tavolo e risalire, quindi, alle proprie
generalità. Sulla vicenda stanno indagando, comunque, i
carabinieri della stazione di Marinsicuro che cercheranno di ricostruire le
motivazioni alla base del gesto, allo scopo soprattutto di capire chi possa
aver sferrato il colpo. Di certo, però, non sarà facile rintracciare
l’aggressore vista la miriade di cinesi che risiedono in Val Vibrata e che
spesso risultano anche non in regola con il permesso di soggiorno. (*) Nota: facilissimo stabilire la causa del
litigio: l’alcol.
IL MESSAGGERO (Frosinone)
Frosinone Guidano
ubriachi poi fanno incidente: due giovani denunciati Si mettono al volante dell’auto ubriachi e
restano coinvolti in un incidente stradale. Due giovani, F.B. 22enne di Ceccano
e C.M. 27enne di Frosinone, sono stati denunciati in stato di libertà dai
carabinieri del Norm di Frosinone per guida in stato di ebbrezza alcolica.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, i due la scorsa notte mentre
percorrevano la via SS 156 Monte Lepini a bordo delle rispettive automobili,
sono rimasti coinvolti in un sinistro stradale. Dai successivi esami clinici
eseguiti presso l’ospedale del capoluogo, dove entrambi sono stati subito
trasportati per ricevere le cure del caso, è emerso che avevano assunto
sostanze alcoliche in misura superiore al limite consentito dalla Legge. Sono
stati così denunciati.
GAZZETTA DI PARMA
Via
Fleming, sfoga la sbornia contro i poliziotti: denunciato MOVIMENTATO
EPISODIO L’ALTRA SERA IN UN BAR Il
tunisino, 28 anni, aveva appena preso per il collo una donna all’interno del
locale Sempre
più ubriaco e sempre più molesto. Tanto che a un certo punto ha afferrato per
il collo una donna che stava dentro un bar, senza nessun motivo. Il bar è in via
Fleming, e l’ora era tarda: quasi l’una di notte, ma evidentemente R. continua...
REUTERS
Usa,
aumentano gli omicidi da parte di veterani guerra Iraq NEW YORK (Reuters) - Una ricerca pubblicata
oggi dal New York Times afferma che almeno 121 fra i veterani delle guerre in
Iraq e Afghanistan hanno commesso un omicidio o sono stati accusati di averlo
fatto dopo essere ritornati a casa. Il NYT dice che si tratta di un incremento del
90% negli omicidi da parte di militari veterani per i sei anni dall’invasione
dell’Afghanistan nel 2001. Né il Pentagono né il Dipartimento di
Giustizia Usa conteggiano tali reati, che sono gestiti da corti civili. Un portavoce dell’esercito ha detto che lo
studio non offre un quadro completo della situazione. Il Times scrive che tre quarti dei veterani
erano ancora militari nel momento degli omicidi che in più della metà dei casi
hanno comportato l’uso di pistole. Circa 25
dei 121 casi di omicidio sono derivati da guida pericolosa o in stato di
ubriachezza. La maggior parte degli omicidi non aveva
precedenti ma in alcuni dei casi, aggiunge il Times, "il fatto che fossero
di ritorno dalla guerra non ha in apparenza alcuna relazione con il crimine
commesso". Circa un
terzo delle vittime erano mogli, fidanzate, figli o altri parenti, circa un
quarto altri militari.
IL GAZZETTINO (Rovigo)
CAVARZERE
L’uomo, un marocchino visibilmente ubriaco, stava litigando con due
connazionali lungo l’argine quando sono sopraggiunti i carabinieri Reagisce
all’identificazione, arrestato Finisce
in manette anche un clandestino cinese trovato all’interno di un’azienda di
confezioni tessili Cavarzere Litigavano e lanciavano bottiglie di vetro
sulla strada. Lo spiacevole episodio si è verificato giovedì sera lungo
l’argine del fiume Adige sovrastante via Umberto I a Cavarzere. Tre uomini di
nazionalità marocchina barcollanti e
visibilmente ubriachi stavano discutendo animatamente tra loro. Urla,
spintoni e bottiglie di vetro che volavano ovunque tanto che alcuni
automobilisti di passaggio, preoccupati, hanno deciso di allertare i
carabinieri della locale stazione. I militari sono arrivati sul posto con una
pattuglia ma appena si sono avvicinati i tre sono subito fuggiti a gambe
levate. Due di loro sono riusciti a far perdere le proprie tracce, mentre il
terzo è stato raggiunto e bloccato dai carabinieri. La sua identificazione è
stata però tutt’altro che facile. Il marocchino infatti si rifiutava di
consegnare i documenti e ha opposto
resistenza spintonando a ripetizione i militari e finendo con l’essere
arrestato. L’uomo, Elhadj Rafi, 33enne residente a Cavarzere sposato e
incensurato, si trova ora rinchiuso nel carcere veneziano e dovrà rispondere di
resistenza a pubblico ufficiale e ubriachezza molesta. I militari hanno
effettuato anche numerosi controlli sul territorio riuscendo a fermare ed
arrestare, venerdì mattina, un cittadino cinese in Italia clandestinamente. Il
giovane, Heng Cai di 27 anni è stato trovato all’interno di un’azienda di
confezioni tessili cinese, la Cai Zhongjian di via Acquamarza a Cavarzere. Dal
controllo è emerso che Cai non aveva ottemperato a un provvedimento di
espulsione emesso dal Prefetto di Arezzo nel marzo 2006. Dopo l’arresto il
giovane 27enne cinese è stato nuovamente scarcerato e a suo carico è stato
notificato un nuovo provvedimento di espulsione. Marco
Biolcati
TELETUTTO
STRADALE:
20 PATENTI RITIRATE Consueti controlli da parte della polizia
stradale per prevenire le stragi del sabato sera: nella notte alcune pattuglie
sono state impegnate nella zona della
Franciacorta: nove le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza; altre
undici erano state ritirate nel pomeriggio durante altri controlli.
CORRIERE DELLE ALPI
Feste alcoliche, la
giunta divisa sul patrocinio
CORRIERE DEL VENETO
Alcol e droga alla
guida Positivo oltre il 53 per cento
LA REPUBBLICA
la sorella non vuole
bere la colpisce a coltellate
L’UNIONE SARDA
Rumeno ubriaco
aggredisce la fidanzata
Alcolici serviti dopo
le 2 di notte: indagini
LA PROVINCIA PAVESE
allarme sballo sulle
strade
era ubriaco al volante
LA NUOVA SARDEGNA
al volante una
insegnante ubriaca
LA TRIBUNA DI TREVISO
Auto della polizia
tamponata da un ubriaco
L’ECO DI BERGAMO
Frontale, grave una
giovane Autista ubriaco
IL PICCOLO DI TRIESTE
Muggia, scuole
mobilitate contro l’alcol
LA NUOVA VENEZIA
ubriaco minaccia i
carabinieri, arrestato
IL MATTINO di Padova
due ragazzi ubriachi
alla guida
guida a zigzag sulla
statale
IL RESTO DEL CARLINO (Faenza)
In stato di ebbrezza
finisce fuori strada Ravennate in auto contro una recinzione
IL RESTO DEL CARLINO (Imola)
UBRIACO, se ne andava
in giro a notte fonda per la piazza di Casalfiumanese facendo un gran
baccano....
GAZZETTA DI REGGIO
Alcol, ritirate 15
patenti bloccato un ubriaco in fuga
CORRIERE DELLA SERA
Ubriachi abbattono
insegna dei carabinieri
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