Lunedì 25 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su

Rassegna stampa Alcol e guida del 12 gennaio 2008

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

Nota: al link http://forum.corriere.it/nutrizione/04-12-2007/alcol-970138.html ho trovato una frase che mi ha positivamente sorpreso, per l’estrema chiarezza, e per l’autorevolezza di chi l’ha scritta.
Ho pensato di riportarla in testa alla rassegna stampa si oggi.
La frase, che naturalmente condivido e non mancherò di citare quando mi troverò a controbattere ad articoli che dovessero scrivere argomenti scientificamente bizzarri, è la seguente:
chi dice che bere un bicchiere di vino a pasto abbia una valenza salutista o è ignorante o è prezzolato”,
l’autore il dottor Andrea Ghiselli dell’Istituto Nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione (INRAN) (http://forum.corriere.it/nutrizione/ ). 
Nel frattempo vi informo che Nello Baselice ha controfirmato l’editoriale di ieri “Il vino è un prodotto perdente” ripreso anche da varesenews.it , sito su cui si sta aprendo una discussione in merito, cui tutti siete invitati a scrivere il vostro parere http://www3.varesenews.it/comunita/lettere_al_direttore/ .
Pertanto chi di voi lo volesse inoltrare questo articolo a giornali locali e/o nazionali, può aggiungere la propria firma al mio nome e a quelli di Roberto Argenta e Nello Baselice.

Alessandro Sbarbada


IL GIORNALE DI VICENZA

ALLARMANTE. Protagoniste del gravissimo episodio due compagne di scuola, una di Mussolente l’altra di Possagno
Tredicenni si sbronzano ricoverate in coma etilico
Rimaste sole in casa hanno bevuto vino e grappa
Il padre di una le ha trovate nude e semincoscienti

 Due tredicenni, una di Casoni di Mussolente e l’altra di Possagno, compagne di scuola alle medie in un istituto della Pedemontana, hanno rischiato grosso qualche giorno fa, per aver bevuto troppi alcolici. Per fortuna sono state soccorse in tempo, dopo il rientro nell’abitazione di Possagno del papà della ragazzina trevigiana.
Il genitore, che aveva sbrigato in tutta fretta alcune commissioni proprio per lasciare sole le ragazzine il meno possibile, s’è trovato di fronte ad una scena agghiacciante: le due amichette erano stese a terra, in coma etilico, sul pavimento dell’ingresso dell’abitazione. Entrambe indossavano solo il reggiseno.
Non si sa esattamente cosa e quanto abbiano bevuto, ma una bottiglia di grappa era vuota per trequarti e mancava anche del vino. Erano circa le 17.
Il padre ha capito subito la gravità della situazione e non ha esitato un attimo ad avvertire i carabinieri, i quali a loro volta hanno messo in allarme il 118 di Crespano, da dov’è partita un’ambulanza con a bordo un medico ed un infermiere specializzato.

La situazione era molto grave: le ragazze lamentavano anche un’ipotermia, la loro temperatura corporea s’era cioè abbassata moltissimo.
La pelle cominciava a presentare un colore che non faceva presagire nulla di buono. Correvano seri rischi e, probabilmente, quella di Casoni non ce l’avrebbe addirittura fatta a sopravvivere se fosse rimasta priva di soccorsi ancora per qualche ora.
Ha fatto molta più fatica della compagna a riprendersi. La situazione era drammatica: per la casa c’erano segni di vomito ed anche di feci.
Le studentesse, che probabilmente avevano perso ogni controllo a causa dell’eccessivo consumo di alcool, sono state soccorse ed avviate, con l’ambulanza, all’ospedale di Castelfranco, dove la situazione è stata stabilizzata.
I sanitari hanno chiesto anche l’intervento di un ginecologo: dava preoccupazione anche il fatto che fossero state trovate con il solo reggiseno addosso. Che assieme a loro prima dell’arrivo del genitore, ci fosse stata qualche altra persona? Dalle prime notizie, comunque, pare che le ragazzine abbiano fatto tutto da sole. In casa non ci sarebbe stato nessun’altro. Pare inoltre che sia da escludere l’utilizzo di sostanze stupefacenti.
Un altro mistero riguardava all’inizio un vetro di una finestra rotto ma il particolare pare sia stato poi chiarito.
Le due ragazzine sono state ricoverate nel reparto di pediatria e sottoposte alle cure necessarie a far loro smaltire la potente e pericolosa sbornia.
Dopo essersi rimesse, sono tornate a casa.

I genitori delle amichette erano sconvolti: mai si sarebbero aspettati di trovarsi in una situazione così drammatica e rischiosa.
L.Z.


LA PROVINCIA DI SONDRIO

L’ha uccisa ma non l’ha violentata
L’autopsia di ieri ha escluso che la donna morta lunedì a Castello abbia subìto abusi Sarebbero state le conseguenze di una spinta a farla cadere a terra e battere la testa

Castello
L’ha uccisa, anche se non lo voleva, ma certamente non l’ha violentata, come si era invece ipotizzato in un primo tempo. Dopo l’autopsia eseguita ieri all’ospedale di Sondrio dall’anatomopatologo Antonio Osculati dell’università di Pavia, si allevia in parte la posizione di Luciano Biancotti, l’uomo di 43 anni accusato di omicidio preterintenzionale e omissione di soccorso per la morte di Antonietta Pierina Consonni, sua convivente di 50 anni. Inizialmente infatti si era pensato che l’uomo avesse voluto costringerla a subire un rapporto sessuale e che proprio la resistenza di lei avrebbe provocato il violento litigio sfociato in tragedia. Lo faceva supporre, soprattutto, la presenza di alcune ecchimosi sul corpo della vittima in posizione tale da essere compatibili con un tentativo di stupro. Ipotesi che però l’autopsia ha escluso. In pratica, quindi, quella sera nell’abitazione di via Colombini 2 di Castello dell’Acqua dove i due convivevano sostenuti dalla Caritas si sarebbe verificato uno dei frequentissimi e banali litigi di cui erano protagonisti da sempre, anche a causa dell’abuso di alcol da parte di entrambi. Parole grosse, qualche botta, oggetti che volavano. Una scena già vista chissà quante volte in quella casa. Domenica però c’è stato uno spintone di troppo e Pierina, secondo la ricostruzione degli inquirenti, è finita a terra, forse dopo aver sbattuto contro il bracciolo di un divano. Una botta fortissima, che le ha provocato un grave trauma cranico e una copiosa perdita di sangue. Soltanto in serata, alle 22, Biancotti ha chiamato il 118 chiedendo aiuto per la propria compagna. Troppo tardi: la vittima era già incosciente da un pezzo. Nonostante tutti i tentativi fatti dai medici, alle 12.45 di lunedì Antonietta Pierina Consonni ha smesso di vivere in una reparto di rianimazione dell’ospedale Morelli di Sondalo. Quasi certamente, sono state le complicanze dovute al trauma cranico ad aver portato alla morte della donna. Biancotti, inizialmente sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per lesioni gravissime, è così finito in carcere con l’accusa ben più grave di omicidio. Quando le forze dell’ordine sono andate in casa a prelevarlo, l’indagato aveva già provveduto a ripulire le tracce di sangue rimaste sul pavimento. Ma non è bastato ad allontanare da sé i sospetti degli inquirenti per quello che era accaduto. Tanto che ai poliziotti avrebbe anche fatto qualche mezza ammissione, dicendo che sì, l’aveva spinta, forse anche picchiata, ma che non voleva certo ucciderla. Una versione, questa, soltanto ufficiosa, visto che durante l’interrogatorio di convalida di fronte al gip Antonio De Rosa, alla presenza del pubblico ministero Luisa Russo e dell’avvocato difensore Elena Martinelli, Biancotti ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Al termine dell’autopsia di ieri, è stato concesso il nullaosta alla sepoltura.

Riccardo Carugo


AGI news

TRAVOLTA DA UN UBRIACO IN AUTO: GRAVISSIMA NEL BERGAMASCO
(AGI) - Bergamo, 12 gen. - Una ragazza e’ in gravissime condizioni dopo essere stata travolta da un ubriaco.
L’incidente e’ successo la scorsa notte alle 2 a Medolago, in provincia di Bergamo, sulla provinciale Rivierasca che conduce a Capriate. Un uomo al volante di una Toyota Land Cruiser ha effettuato un salto di corsia travolgendo una Peugeot 206 sulla quale viaggiava una ragazza di 26 anni. La giovane e’ ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale di Ponte San Pietro. Il giovane investitore, che nel sangue aveva una quantita’ di alcol superiore di oltre tre volte il limite consentito, e’ stato multato e denunciato per guida in stato di ubriachezza.


AGI news

PICCHIA I GENITORI E AGGREDISCE I CC CON IL BISTURI
(AGI) - Pesaro, 12 gen. - Un pesarese di 37 anni, gia’ noto alle forze dell’ordine, e’ stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di violenza e tentate lesioni aggravate a pubblico ufficiale.
L’uomo, in evidente stato di ebbrezza, stava malmenando i suoi anziani genitori. All’arrivo degli uomini dell’Arma, poi, si e’ scagliato contro gli stessi, armato di un bisturi. I militari sono stati costretti ad immobilizzarlo: quindi, sono scattate le manette e l’uomo e’ stato trasferito in carcere.


TGCOM

Genova, rissa in discoteca:un morto
Coltellate tra ecuadoriani, due feriti

Un giovane operaio ecuadoriano è morto ed altri due connazionali sono rimasti feriti in una rissa scoppiata per futili motivi nella discoteca Nuevo Chango a Genova. Durante la colluttazione sono spuntati dei coltelli, uno dei feriti è in gravi condizioni. La polizia ha identificato ed interrogato una trentina di sudamericani presenti nel locale, tutti immigrati con regolare permesso di soggiorno. L’arma del delitto non è stata trovata.
Tutti gli immigrati coinvolti nella rissa risiedono in comuni della provincia di Savona; sono incensurati e lavorano come operai in aziende della zona. La vittima è Juan Carlos Alcivar Arteaga, di 20 anni, residente a Borghetto Santo Spirito (Savona). E’ stato colpito da due coltellate al torace, una delle quali gli ha trapassato il cuore. Ha avuto la forza di fare pochi passi ed è crollato sul marciapiede qualche metro oltre la soglia del locale.
Il ferito più grave è un ragazzo anch’esso di 20 anni. Accoltellato alle spalle, è salito sulla sua auto ed è ritornato a Savona, dove si è presentato all’ospedale. Qui i medici hanno visto che aveva un polmone perforato e l’hanno trasferito in autoambulanza all’ospedale San Martino di Genova, dove e’ ricoverato con riserva di prognosi ma non in pericolo di vita.
Il secondo ferito è 35enne residente ad Albisola (Savona), che avrebbe tentato di fare da paciere. Ha avuto un braccio trapassato da una stilettata. E’ stato medicato sul posto dai soccorritori del 118 e giudicato guaribile in una decina di giorni. Le indagini vengono svolte dalla squadra mobile della questura di Genova che sta cercando di ricostruire la dinamica della rissa, scoppiata alle 2.30 del mattino forse per questioni di donne e facilitata dalle abbondanti bevute di prodotti alcolici.


L’ADIGE

VAL DI SOLE / Un sito per discutere i problemi dell’alcol. Dal 26 torna il discobus 
«Stente sani» ora è su Internet

VAL DI SOLE - Parlare del consumo di alcol e degli effetti che l’abuso di sostanze alcoliche può provocare a livello personale, sociale e quant’altro, chiedere e ricevere consigli grazie al supporto di esperti, il tutto utilizzando il canale di comunicazione preferito dai giovani: Internet. È nato nel web il sito dei volontari «Stente Sani Friends» che seguono il progetto del Discobus in val di Sole (iniziativa del Coordinamento «Alcol, guida e promozione della salute» sostenuto economicamente da Comprensorio, Casse Rurali ed altri sponsor) visitabile all’indirizzo www.stentesani.it . Attraverso l’iscrizione al sito si può partecipare ai forum e in questo modo i ragazzi e tutti coloro che lo desiderano possono richiedere consigli cui risponderà un esperto, ad esempio un medico o un rappresentante delle forze dell’ordine che supporterà il forum e metterà a disposizione la propria esperienza per fornire chiarimenti e incentivare comportamenti corretti. Il Coordinamento «Alcol, guida e promozione della salute» infatti, è un gruppo composto da persone impegnate in differenti settori come appunto le forze dell’ordine e personale medico oltre al mondo della scuola e proprio grazie alla partecipazione di questi soggetti sarà possibile fornire on-line risposte adeguate agli utenti che si rivolgeranno al forum per saperne di più su alcol, problemi legati al consumo ed i rischi che si corrono, contemporaneamente facendo opera di sensibilizzazione verso ragazzi e non. Per gli «Stente Sani Friends» un fattore positivo è stata l’adesione di altri 8 volontari di alta e bassa val di Sole. Saranno quindi 16 i volontari che dal 26 gennaio per 6 sabati ed un venerdì saranno nuovamente impegnati sul Discobus, per la seconda volta attivato anche durante l’inverno e che raggiungerà anche il Passo Tonale come già era accaduto in precedenza dopo che si era manifestata quest’esigenza. Si salterà un sabato proponendo la corsa il venerdì in occasione del Gran carnevale solandro a Terzolas dove saranno presenti stand informativi e la possibilità di provare l’etilometro. Secondo una formula collaudata sul discobus i volontari raccoglieranno anche opinioni tramite dei questionari mentre la corsa, indipendentemente dal tragitto, costerà 2 euro. Gli utenti che registreranno un limite alcolemico inferiore allo 0,50 riceveranno un biglietto per usufruire gratuitamente del trasporto il sabato successivo. Gli orari saranno disponibili sul sito mentre a breve gli «Stente Sani Friends» attiveranno anche un numero di cellulare.
L. Za.


L’ARENA di Verona

GUIDA PERICOLOSA.
I continui controlli non fanno desistere gli automobilisti che si mettono al volante in condizioni davvero indescrivibili
Altre 41 patenti ritirate per la droga e l’alcol
Il dottor Serpelloni ha dato il via a uno studio sul cervello con la risonanza magnetica: tutti i danni dell’abuso di sostanze chimiche
Alessandra Vaccari
Le feste sono passate, ma il problema dell’abuso di alcol o di droga non è legato ai festeggiamenti vacanzieri. Anzi, l’abuso aumenta, passando da un tasso di positività del 52,6% durante le feste natalizie, al 53,7% di venerdì notte. I controlli agli automobilisti sono stati fatti contemporaneamente da tutte le forze dell’ordine che hanno fermato i conducenti di autoveicoli e accompagnandone 41 al dipartimento delle dipendenze dell’Asl 20 di Verona per eseguire gli accertamenti su alcol e droghe.
«I dati rilevati hanno purtroppo dimostrato, ancora una volta, un aumento delle positività per alcol e droghe rilevando sui conducenti esaminati ben il 53,7% di positività, di cui il 39,1% è risultato positivo all’alcol, il 9,7% alle droghe. Dei positivi alle droghe (6 persone), il 50% aveva utilizzato cannabis, l’altro 50% aveva fatto uso di cocaina, cui si aggiunge un 4,9% che associa l’alcol alla cannabis», ha detto il dottor Giovanni Serpelloni, dirigente del Dipartimento.
Ma cosa succede al cervello mentre si assumono sostanze stupefacenti o quando scatta l’astinenza? Attraverso la risonanza magnetica è possibile mappare le aree cerebrali interessate dal fenomeno e studiarne le reazioni. È quanto sta facendo a Verona, nel reparto di neuroradiologia dell’ospedale Borgo Trento, un gruppo di studio internazionale guidato da Serpelloni, del quale fanno parte studiosi di istituti di ricerca americani e australiani. Rispetto ai controlli eseguiti durante le festività, si è assistito, inoltre, ad un incremento della positività all’alcol con valori medi del tasso alcolemico di 1,04 g/l, con picchi di 2,09 g/l (4 volte il limite consentito che è di 0,5 g/l). Si è notato un aumento anche dei comportamenti aggressivi da parte dei conducenti nei confronti delle forze dell’ordine che hanno dovuto fronteggiare episodi sgradevoli e di particolare tensione Sono stati fermati e sequestrati anche dei motorini, connotando quindi, un ulteriore rischio derivante sia dalla guida sotto l’effetto di sostanze che dal fondo particolarmente bagnato.

Lo staff medico ed infermieristico ha dovuto fronteggiare anche una grave emergenza sanitaria soccorrendo e assistendo un paziente in crisi cardio-respiratoria in seguito, anche, all’assunzione di sostanze alcoliche avvenuta in un contesto di salute molto precario. I medici internisti presenti hanno potuto, così, evitare che questa persona fosse colta da grave malore alla guida dell’autoveicolo, salvando la sua vita e quella di terze persone che avrebbe potuto incrociare.
La novità che è stata introdotta dal team del dipartimento delle dipendenze è stata quella di fornire a tutti coloro a cui è stata sospesa la patene un counselling di supporto psicologico e un’assistenza post-traumatica che molti hanno accettato mentre alcuni, forse troppo arrabbiati, hanno rifiutato.
Un dato da segnalare è che molto spesso, le persone riscontrate positive avevano alle spalle già precedenti sospensioni di patenti al punto tale da essere definiti dei "recidivi". «Ci sembra impossibile che, nonostante tutta la campagna informativa e dissuasiva messa in atto, si trovino ancora tassi di positività così elevati e persone con così basso grado di consapevolezza del problema del mettersi alla guida sotto l’effetto di alcol e droghe», ha detto Serpelloni. Impavide e professionali le due operatrici al front office che hanno sopportato insulti e richieste insistenti e ripetute non perdendo la pazienza e il garbo nonché l’equilibrio estremamente importanti in queste situazioni», ha concluso Serpelloni.


IL SECOLO XIX

Folle per lo sfratto, tortura la sorella
terrore a molassana
Quarantenne arrestato, la donna ubriacata e ferita a coltellate: «Era la causa dei miei guai»

HA PERSO la testa dopo aver ricevuto l’ennesimo sollecito a lasciare la sua abitazione. Con la mente annebbiata dall’alcol che aveva abbondantemente consumato nel corso della serata, A. S., 43 anni, si è accanito sulla sorella, additandola come la causa d’ogni problema, insultandola davanti alla sua convivente e tenendola - di fatto - in ostaggio. L’ha costretta a bere nonostante sia astemia, l’ha stordita prima di procurarle dei tagli, quasi "scientifici", sulla testa e alle dita. «Abbiamo dovuto aspettare che si addormentasse spossato - ha riferito poco più tardi la sua convivente, che ha assistito impietrita alla sequenza senza poter intervenire - e poi abbiamo telefonato al 113». A. S. è stato arrestato con l’accusa di lesioni e violenza privata, e a pesare in modo determinante sono state le testimonianze raccolte dagli agenti intervenuti sul posto: «Lo faceva da tempo - ha ribadito la compagna - non è la prima volta che si rende protagonista di violenze simili. Eravamo terrorizzate e non potevamo neppure urlare».
LA RICOSTRUZIONE della serata è ormai chiara e inizia alle 21 di venerdì, quando l’uomo perde la testa. Durante la cena A. S. ha bevuto parecchio e non ha fatto altro che parlare della sua ossessione, lo sfratto ricevuto nei mesi scorsi, che a breve sarà esecutivo. Il quarantenne è chiaramente alterato: alza la voce, getta a terra alcuni oggetti presenti sul tavolo e soprattutto ricopre d’insulti le due donne che stanno cenando con lui. In particolare, come apprenderanno più tardi le forze dell’ordine, si accanisce contro la sorella, minacciandola più volte di morte e addebitandole tutti i disagi patiti dalla famiglia negli ultimi tempi. Sta farneticando nel momento in cui, con in mano il coltello, ordina a entrambe di bere whisky. La "vittima" prova ad allontanarsi, ma lui la blocca. Sa che è astemia e però non gli importa, anzi. La costringe a ingurgitare due-tre bicchieri di superalcolico e non è soddisfatto. Perciò infierisce sulla trentacinquenne con un coltello, le procura piccoli tagli sopra la fronte, quindi alle mani. La fidanzata può solo guardare, l’unica soluzione è attendere che A. S. si plachi.
Succede dopo mezz’ora circa ed è a quel punto che le due donne decidono di telefonare in questura. Sul posto intervengono due pattuglie, alla vista dei poliziotti l’aggressore ha un sussulto, ma non può abbozzare un tentativo di fuga, men che meno un nuovo pestaggio. La sorella nel frattempo è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale Galliera, dove i medici le curano ferite guaribili in una decina di giorni. Il suo racconto è semplicemente agghiacciante: «Mi ha costretto a bere sebbene sappia che non posso farlo, poi mi ha tagliato». Per questo nei confronti del fermato scattano sia l’addebito di lesioni, che quello di violenza privata, per aver obbligato la donna a compiere un’azione contro la sua volontà.
Dell’episodio viene nel frattempo informato il sostituto procuratore Biagio Mazzeo, che dispone il fermo del violento e potrebbe ascoltarlo nelle prossime ore. L’obiettivo degli inquirenti, che nella formulazione dei primi verbali hanno insistito sull’accanimento messo in atto da A. S., è infatti capire da quanto tempo si protraessero i maltrattamenti.

MATTEO INDICE


IL SECOLO XIX

«Nessuna fuga dall’incidente ho anche un testimone oculare»
si difende l’investitore

Taggia. «Non c’è stata alcuna fuga, tanto meno l’inseguimento di cui parlano i carabinieri. Subito dopo aver urtato il pedone, il mio assistito ha fatto inversione tornando sul luogo dell’incidente. C’è anche un testimone oculare che conferma questa ricostruzione». Così, ieri mattina, l’avvocato Raffaele Vairo, il legale che difende il quarantanovenne di Taggia, Filippo Carlini, che la notte tra il 5 e il 6 gennaio ha investito un turista tedesco, Peter Lenz, di 48 anni, mentre attraversava sulle strisce in piazza Cesare Battisti, davanti all’ex stazione ferroviaria. A Carlini sono contestati l’omissione di soccorso, lesioni colpose e la guida in stato di ebbrezza. Il tedesco, ricoverato all’ospedale, ha riportato un trauma cranico e la frattura esposta di un femore, con una prognosi di circa due mesi.
«Nel verbale dei carabinieri non viene riferito alcun inseguimento, né avrebbero potuto segnalarlo visto che Carlini non è stato affatto inseguito. Quando la pattuglia è intervenuta sul posto, il mio assistito era già lì, accanto al ferito. Riguardo poi alla presunta omissione di soccorso - continua il legale - Carlini dopo l’impatto ha proseguito per un centinaio di metri alla ricerca di uno spiazzo sul quale effettuare l’inversione. Cosa che ha fatto all’incrocio di Largo Nuvoloni. Dopodichèè immediatamente tornato sul luogo dell’incidente proprio per sincerarsi sulle condizioni del ferito».


AGI news

RUBA AUTO A CONNAZIONALE E PRENDE A CALCI 70ENNE: ARRESTATO
(AGI) - Brescia, 12 gen. - Tentata rapina aggravata e rapina: con queste accuse un pakistano di 24 anni e’ stato arrestato oggi a Bovezzo (Brescia) dai carabinieri delle compagnie di Brescia e di Gardone Valtrompia. L’immigrato si trovava in citta’, in via Zara, a bordo della Opel Corsa di un connazionale 32enne quando gli ha sferrato un pugno e, dopo aver minacciato di tirare fuori una pistola, lo ha derubato dell’auto. Ha quindi proseguito verso Bovezzo, dove, in preda ai fumi dell’alcol, si e’ schiantato.
Abbandonata la vettura incidentata, ha cercato di rifarsi ai danni di un 70enne di Brescia, strattonato e preso a calci mentre saliva sulla propria Mercedes parcheggiata. Il tentativo e’ pero’ andato in fumo. Scattate le denunce, i carabinieri hanno rintracciato il 24enne ancora in zona. (AGI)


ILQUOTIDIANO.IT

Finisce a bottigliate in testa un battibecco tra cinesi
Martinsicuro | Nella notte tra mercoledì e giovedì in un ristorante di Villarosa si festeggiava il capodanno cinese. Una lite, probabilmente causata dai fumi dell’alcol, è degenerata ed un cittadino cinese è finito all’ospedale per una bottigliata in testa.
di Lenka Ondejkova
Capodanno col botto per un cinese, nella notte fra mercoledì e giovedì, ha rimediato una bottigliata in testa da un connazionale. La notte in questione segnava l’avvento del nuovo anno per i cinesi che un po’ in tutto il mondo festeggiavano con cene e balli. Anche in un ristorante di Piazza Kolbe a Villa Rosa diversi cinesi si sono ritrovati insieme.
Tutto tranquillo, finché due persone, sedute in tavoli vicini, avrebbero cominciato un serrato battibecco sotto l’effetto dell’alcool. Difficile stabilire le cause del litigio. (*) Fatto sta, che un commensale ha rimediato una bottigliata in testa finendo ricoverato all’ospedale di Sant’Omero in prognosi riservata.
Il cinquantenne vittima della bottigliata in testa aveva prenotato il tavolo per la cena, mentre l’altra comitiva che annoverava al suo interno anche l’aggressore, non avrebbe lasciato alcun nominativo per farsi riservare il tavolo e risalire, quindi, alle proprie generalità.
Sulla vicenda stanno indagando, comunque, i carabinieri della stazione di Marinsicuro che cercheranno di ricostruire le motivazioni alla base del gesto, allo scopo soprattutto di capire chi possa aver sferrato il colpo. Di certo, però, non sarà facile rintracciare l’aggressore vista la miriade di cinesi che risiedono in Val Vibrata e che spesso risultano anche non in regola con il permesso di soggiorno.
(*) Nota: facilissimo stabilire la causa del litigio: l’alcol.


IL MESSAGGERO (Frosinone)

Frosinone
Guidano ubriachi poi fanno incidente: due giovani denunciati 

Si mettono al volante dell’auto ubriachi e restano coinvolti in un incidente stradale. Due giovani, F.B. 22enne di Ceccano e C.M. 27enne di Frosinone, sono stati denunciati in stato di libertà dai carabinieri del Norm di Frosinone per guida in stato di ebbrezza alcolica. Secondo la ricostruzione degli investigatori, i due la scorsa notte mentre percorrevano la via SS 156 Monte Lepini a bordo delle rispettive automobili, sono rimasti coinvolti in un sinistro stradale. Dai successivi esami clinici eseguiti presso l’ospedale del capoluogo, dove entrambi sono stati subito trasportati per ricevere le cure del caso, è emerso che avevano assunto sostanze alcoliche in misura superiore al limite consentito dalla Legge. Sono stati così denunciati.


GAZZETTA DI PARMA

Via Fleming, sfoga la sbornia contro i poliziotti: denunciato
MOVIMENTATO EPISODIO L’ALTRA SERA IN UN BAR
Il tunisino, 28 anni, aveva appena preso per il collo una donna all’interno del locale
Sempre più ubriaco e sempre più molesto. Tanto che a un certo punto ha afferrato per il collo una donna che stava dentro un bar, senza nessun motivo
. Il bar è in via Fleming, e l’ora era tarda: quasi l’una di notte, ma evidentemente R. continua...


REUTERS

Usa, aumentano gli omicidi da parte di veterani guerra Iraq
NEW YORK (Reuters) - Una ricerca pubblicata oggi dal New York Times afferma che almeno 121 fra i veterani delle guerre in Iraq e Afghanistan hanno commesso un omicidio o sono stati accusati di averlo fatto dopo essere ritornati a casa.
Il NYT dice che si tratta di un incremento del 90% negli omicidi da parte di militari veterani per i sei anni dall’invasione dell’Afghanistan nel 2001.
Né il Pentagono né il Dipartimento di Giustizia Usa conteggiano tali reati, che sono gestiti da corti civili.
Un portavoce dell’esercito ha detto che lo studio non offre un quadro completo della situazione.
Il Times scrive che tre quarti dei veterani erano ancora militari nel momento degli omicidi che in più della metà dei casi hanno comportato l’uso di pistole.

Circa 25 dei 121 casi di omicidio sono derivati da guida pericolosa o in stato di ubriachezza.
La maggior parte degli omicidi non aveva precedenti ma in alcuni dei casi, aggiunge il Times, "il fatto che fossero di ritorno dalla guerra non ha in apparenza alcuna relazione con il crimine commesso".

Circa un terzo delle vittime erano mogli, fidanzate, figli o altri parenti, circa un quarto altri militari.


IL GAZZETTINO (Rovigo)

CAVARZERE L’uomo, un marocchino visibilmente ubriaco, stava litigando con due connazionali lungo l’argine quando sono sopraggiunti i carabinieri 
Reagisce all’identificazione, arrestato 
Finisce in manette anche un clandestino cinese trovato all’interno di un’azienda di confezioni tessili
Cavarzere
Litigavano e lanciavano bottiglie di vetro sulla strada. Lo spiacevole episodio si è verificato giovedì sera lungo l’argine del fiume Adige sovrastante via Umberto I a Cavarzere. Tre uomini di nazionalità marocchina barcollanti e visibilmente ubriachi stavano discutendo animatamente tra loro. Urla, spintoni e bottiglie di vetro che volavano ovunque tanto che alcuni automobilisti di passaggio, preoccupati, hanno deciso di allertare i carabinieri della locale stazione. I militari sono arrivati sul posto con una pattuglia ma appena si sono avvicinati i tre sono subito fuggiti a gambe levate. Due di loro sono riusciti a far perdere le proprie tracce, mentre il terzo è stato raggiunto e bloccato dai carabinieri. La sua identificazione è stata però tutt’altro che facile. Il marocchino infatti si rifiutava di consegnare i documenti e ha opposto resistenza spintonando a ripetizione i militari e finendo con l’essere arrestato. L’uomo, Elhadj Rafi, 33enne residente a Cavarzere sposato e incensurato, si trova ora rinchiuso nel carcere veneziano e dovrà rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e ubriachezza molesta. I militari hanno effettuato anche numerosi controlli sul territorio riuscendo a fermare ed arrestare, venerdì mattina, un cittadino cinese in Italia clandestinamente. Il giovane, Heng Cai di 27 anni è stato trovato all’interno di un’azienda di confezioni tessili cinese, la Cai Zhongjian di via Acquamarza a Cavarzere. Dal controllo è emerso che Cai non aveva ottemperato a un provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Arezzo nel marzo 2006. Dopo l’arresto il giovane 27enne cinese è stato nuovamente scarcerato e a suo carico è stato notificato un nuovo provvedimento di espulsione.

Marco Biolcati


TELETUTTO

STRADALE: 20 PATENTI RITIRATE
Consueti controlli da parte della polizia stradale per prevenire le stragi del sabato sera: nella notte alcune pattuglie sono state impegnate nella zona della Franciacorta: nove le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza; altre undici erano state ritirate nel pomeriggio durante altri controlli.


CORRIERE DELLE ALPI

Feste alcoliche, la giunta divisa sul patrocinio

CORRIERE DEL VENETO

Alcol e droga alla guida Positivo oltre il 53 per cento

LA REPUBBLICA

la sorella non vuole bere la colpisce a coltellate

L’UNIONE SARDA

Rumeno ubriaco aggredisce la fidanzata

Alcolici serviti dopo le 2 di notte: indagini

LA PROVINCIA PAVESE

allarme sballo sulle strade

era ubriaco al volante

LA NUOVA SARDEGNA

al volante una insegnante ubriaca

LA TRIBUNA DI TREVISO

Auto della polizia tamponata da un ubriaco

L’ECO DI BERGAMO

Frontale, grave una giovane Autista ubriaco

IL PICCOLO DI TRIESTE

Muggia, scuole mobilitate contro l’alcol

LA NUOVA VENEZIA

ubriaco minaccia i carabinieri, arrestato

IL MATTINO di Padova

due ragazzi ubriachi alla guida

guida a zigzag sulla statale

IL RESTO DEL CARLINO (Faenza)

In stato di ebbrezza finisce fuori strada Ravennate in auto contro una recinzione

IL RESTO DEL CARLINO (Imola)

UBRIACO, se ne andava in giro a notte fonda per la piazza di Casalfiumanese facendo un gran baccano....

GAZZETTA DI REGGIO

Alcol, ritirate 15 patenti bloccato un ubriaco in fuga

CORRIERE DELLA SERA

Ubriachi abbattono insegna dei carabinieri



© asaps.it
Lunedì, 14 Gennaio 2008
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK