CONTRIBUTO DI LUC THIBAULT
Il colmo! Alcol e salute ... insieme!? Leggendo un’ articolo apparso su
"Salute" di Repubblica del 10 Gennaio 2008, dal titolo "Niente
alcolici in gravidanza", già mi era venuto un certo mal di testa! Essendo
straniero, mi chiedevo se qualche concetto linguistico mi era ... scappato.
Come si può fare una campagna sugli alcolici e la gravidanza con due realtà,
che da un punto di vista scientifica, sono in contraddizione! Per farmi passare questo persistente mal di
testa, sono andato sul sito della "campagna di informazione per prevenire
i danni fetali legati al consumo di alcol in gravidanza". Si legge: "La campagna “Se aspetti un bambino,
l’alcol può attendere” vede attivamente impegnata la SIGO, Società Italiana di
Ginecologia ed Ostetricia. Essa ha
l’obiettivo di informare le donne, tramite i medici ginecologi appartenenti
alla SIGO, sui rischi dell’uso e abuso di alcol in gravidanza e sulla
possibilità di prevenire completamente le patologie fetali alcol correlate
evitando semplicemente di bere durante l’intero periodo della gravidanza. La
campagna, che aderisce agli enunciati del Ministero della
Salute riguardo gli obiettivi di riduzione dei danni alcol correlati, è
realizzata con il contributo di Assobirra, l’Associazione degli Industriali
della Birra e del Malto che riunisce le Aziende che producono e
commercializzano birra in Italia. Assobirra, consapevole dei rischi connessi
all’abuso o all’uso inadeguato di alcol, è da anni impegnata nel contribuire
all’affermazione in Italia di un modello di consumo moderato e consapevole di
bevande alcoliche. La campagna “Se aspetti un bambino, l’alcol può attendere”
fa parte del più ampio programma di prevenzione e sensibilizzazione “Guida tu
la vita. Bevi responsabile”, che prevede interventi anche sui temi “alcol e
guida” e “alcol e giovani”". (Dal sito www.seaspettiunbambino.it)
Continua il testo di questo sito: "L’assunzione di alcol in gravidanza può
determinare l’insorgenza di patologie neonatali ad espressione e gravità
variabile. Esse sono definite come: -FAS (Fetal Alcohol Syndrome), sindrome
fetale alcolica; -FAE (Fetal Alcohol Effects), difetti alla nascita alcol correlati;
-FASD (Fetal Alcohol Spectrum Disorders), disordini collegati all’uso
dell’alcol in gravidanza. Tutte e tre queste patologie possono colpire,
in misura e gravità diversa, i bambini nati da madri che hanno assunto alcol in
gravidanza. La comunità scientifica internazionale concorda che il danno neonatale si realizza solo se la
donna ha assunto alcol durante la gravidanza e che, l’astensione dal bere,
protegge in maniera completa dal rischio di tali patologie. E’ scientificamente
accertato che il rischio aumenta con l’aumentare della dose di alcol bevuto,
anche se non si hanno dati certi sull’entità del rischio in donne che bevono
poco od in modo saltuario. Pertanto, allo stato attuale, non è possibile
definire una dose di alcol che possa essere considerata completamente sicura.
Inoltre, alcuni studi, indicano una azione dannosa dell’alcol fin dai primi
giorni dopo il concepimento, quando ancora la donna non sa di essere gravida
(...) E’ noto come l’alcol ingerito da una donna in gravidanza attraversi facilmente
la placenta arrivando direttamente al feto, che ha una bassissima tolleranza a
questa sostanza. L’alcol interferisce con il normale sviluppo fetale aumentando
il rischio di aborto, morte fetale, nascita pretermine, basso peso alla
nascita, anormalità di sviluppo, ritardo mentale e alterazioni somatiche più o
meno evidenti. Il danno fetale può sopravvenire anche per dosi modeste di alcol, soprattutto se assunto nelle primissime
fasi di gestazione. Nonostante sia da tempo nota e scientificamente accertata
l’evidenza dei possibili effetti dannosi dell’alcol sul feto, l’incidenza di
questo tipo di patologie nel mondo è in aumento. A ciò contribuisce
probabilmente la mancanza di un’adeguata consapevolezza da parte dell’opinione
pubblica e, spesso, anche della classe medica, che tende a sottovalutare questo
problema associandolo unicamente all’assunzione di superalcolici o all’abuso di
alcol. In realtà è possibile che anche una moderata assunzione di bevande
alcoliche come il vino o la birra possano comportare rischi. Esiste pertanto un solo mezzo sicuro per
prevenire le patologie fetali alcol correlate: evitare completamente l’uso di
alcol in gravidanza. È quindi importante una vasta opera di educazione
dell’opinione pubblica sull’importanza di questo problema. Ma è soprattutto
indispensabile che i medici sensibilizzino in maniera adeguata le donne che
sono già in gravidanza o che intendano iniziarla e, più in generale, tutte le
donne in età fertile sessualmente attive affinché evitino l’uso di alcolici durante
questo delicato periodo della loro vita. Prevenire le patologie fetali alcol
correlate, attraverso la semplice adozione di un simbolo di avvertenza (warning
labels) sulle etichette delle bevande alcoliche, non ha dato i risultati
sperati nei Paesi dove questa pratica esiste già da alcuni anni. Si tratta
infatti di un avvertimento (sintetizzato nel simbolo grafico di una donna con
il pancione barrato) troppo generico, che rischia tra l’altro di non riuscire a
raggiungere e sensibilizzare quelle donne che si trovano nel primissimo periodo
di gestazione. I migliori risultati in termini di sensibilizzazione sono stati
invece ottenuti in quei Paesi dove si è scelto di affrontare il problema alcol
e gravidanza attraverso campagne di informazione articolate e complesse,
realizzate in collaborazione con gli operatori sanitari. Il suggerimento prudenziale di astenersi dal
bere alcol durante il delicato periodo della gravidanza ha infatti la massima
possibilità di essere recepito in maniera corretta dalla donna se è trasmesso e
mediato da una figura autorevole e competente qual è il ginecologo.
Quest’ultimo, infatti, oltre a godere della fiducia della donna, è l’unico
capace di conoscere la modalità migliore per affrontare l’argomento, in
funzione della singola e personale relazione con ciascuna paziente.
I MESSAGGI CHIAVE DA TRASFERIRE ALLE DONNE
• Bere alcol in gravidanza può aumentare il
rischio di difetti di nascita nel bambino
• L’alcol può danneggiare il prodotto del
concepimento già a partire dalle primissime settimane di gestazione
• Non esiste una dose minima di alcol che
possa essere considerata sicura durante la gravidanza
• Una donna in gravidanza che ha già ha
consumato alcol dovrebbe smettere di bere
• Una donna che pianifica una gravidanza
dovrebbe astenersi preventivamente dal consumo di alcol
• I danni che derivano al feto e al bambino
dall’esposizione prenatale all’alcol non sono curabili
• I difetti alla nascita correlati all’alcol
sono completamente prevenibili evitando di consumare alcol"
Diciamo che il testo della campagna di
informazione potrebbe andare bene, perché spiega il rischio del uso del alcol
(loro parlano di abuso! piccola differenza!), ma leggendo l’affermazione
"Prevenire le patologie fetali alcol correlate, attraverso la semplice adozione
di un simbolo di avvertenza (warning labels) sulle etichette delle bevande
alcoliche, non ha dato i risultati sperati nei Paesi dove questa pratica esiste
già da alcuni anni. Si tratta infatti di un avvertimento (sintetizzato nel
simbolo grafico di una donna con il pancione barrato) troppo generico, che
rischia tra l’altro di non riuscire a raggiungere e sensibilizzare quelle donne
che si trovano nel primissimo periodo di gestazione", mi è ritornato il
mal di testa! Ed evidente che un’etichetta in se non ha mai risolto niente! Il
semaforo rosso neanche?! Ci pare che la "campagna" da una
parte spiega una parte del problema, ma da l’altra fa .... una concessione
(molto diplomatica!) al produttore di birra!!! Siamo arrivati alla contraddizione che citavo
prima! Se l’alcol è dannoso per l’organismo lo è
sempre! Prima, durante e dopo la gravidanza! Queste ultime settimane,
assistiamo ad un bombardamento mediatico sui giornali nazionali e
internazionali che è orchestrata... come si deve! Abbiamo già tratto questo
argomento tempo. A quanto pare i nostri "amici"
produttori di birra, vino, ma comunque di ALCOL, producono non soltanto
tossici, ma anche ... contro verità! La nostra "campagna" è
"sponsorizzata" da dati scientifici; e dalle esperienze delle nostre famiglie
che hanno avuto sulla loro pelle, "il bene che può fare il vino, anche a
dosi moderate". Mettiamo dunque i punti sulla I. Una convincente evidenza
epidemiologica mostra che tutte le bevande alcoliche aumentano il rischio di
tumori della cavità orale, della faringe, della laringe e del carcinoma
dell’esofago proporzionalmente alla quantità consumate, ed inoltre è
responsabile della cirrosi epatica e dei tumori primitivi del fegato, come
anche le infezioni croniche di epatiti B o C, specie negli anziani. La
combinazione del consumo di alcol e del fumo di sigaretta incrementa il rischio
di questi tumori con un effetto moltiplicativo. Il consumo di alcol, anche in
assenza del fumo di sigaretta, aumenta sia il rischio dei tumori del tratto
superiore delle vie aero-digestive. Il rischio relativo di queste neoplasie è
di circa 10-100 volte maggiore nei soggetti che bevono e fumano pesantemente,
infatti, nel caso di totale astinenza dal bere e dal fumare, l’incidenza di
tumori del cavo orale, della faringe, della laringe e del tumore dell’esofago è
estremamente bassa. L’alcol potrebbe agire come cancerogeno
attraverso vie o meccanismi diversi: 1)aumentando la permeabilità delle mucose
ad altri cancerogeni; 2) interferendo sia sistematicamente che
localmente sugli enzimi coinvolti nel metabolismo dei cancerogeni contenuti nel fumo di tabacco; 3) aumentando l’effetto tossico e/o ossidativo
direttamente sulla mucosa epiteliale. E’ noto inoltre come nello stile di vita dei consumatori
"a rischio" (più di 3 bicchiere al giorno per gli uomini, e più di 2
i per le donne) di bevande alcoliche spesso si associno anche altri fattori di
rischio, ad esempio una dieta povera di frutta e verdura, con conseguente
scarso apporto di sostanze antiossidanti in grado di prevenire i tumori. Il
consumo di bevande alcoliche è anche associato al rischio di un tumore
primitivo del fegato in pazienti con cirrosi epatica, patologia degenerativa
cronica prevalentemente dovuta all’uso di alcol. Inoltre, è stato evidenziato
che l’associazione tra bevande alcoliche e tumore del fegato è rilevante tra i
fumatori e i soggetti cronicamente infetti da virus dell’epatite C (HCV). Un
aumento di rischio per il tumore alla mammella è stato riportato in molti studi
epidemiologici condotti in popolazioni di diverse aree geografiche.
L’associazione, anche se debole (incremento del rischio di circa 10% per ogni
10 g in più di consumo d’alcol al giorno, l’equivalente di una lattina di birra o un
bicchiere di vino o un bicchierino di super alcolico), è di grande importanza
per le donne considerando:
a) l’incidenza della malattia; b) l’apparente mancanza di una soglia sotto la
quale non c’è rischio; c) il gran numero di donne che consumano alcol
anche se in quantità "moderata".
Va ricordato che il consumo di bevande
alcoliche aumenta il rischio d’incidenti stradali, occupazionali e di svago, e
la mortalità è direttamente proporzionale al consumo. Ci dispiace enormemente vedere come si fanno
dei "compromessi" sulla salute, magari in buona fede; ci dispiace
ancora di più, vedere gente chi si "fa "pubblicità indiretta",
perché qualcuno avrebbe "abusato" o avrebbe bevuto in modo
"inadeguato", non capendo che bisognava consumare .... "moderatamente"
e consapevolmente". Un tossico con tutte le belle frase che la
pubblicità sa "proporre" ed "inventare" sarà sempre un
tossico! Una famosa cooperativa tempo fa,
"inondava" la tv di un messaggio pubblicitario sul suo
"meraviglioso" vino. Lo rimandiamo al produttore da ex ...consumatori! Il successo dell’alcol, invita a riflettere! Luc
thibault (servitore insegnante Acat)
IL SOLE 24ORE
Lo scarso bevitore Autore: Davide PaoliniTutti gli occhi sono puntati sul calo del pane
e della pasta che, data la loro importanza nell’alimentazione, sono
significativi. Ma come hanno diminuito i piatti di pastasciutta, gli italiani
bevono sempre meno vino (-8,4%). Una conferma congiunturale del 2007 che
ribadisce il crollo del consumo pro capite, giunto a 48 litri dagli oltre 100
negli anni 50. C’è chi, tra i produttori, si fa forte del fatto che oggi si
beve meno ma meglio.Che si consumi vino in misura minore non ci
sono dubbi, sul fatto che la qualità del made in Italy in cantina sia cresciuta
anche, ma viste le scelte della spesa di vino ho qualche dubbio
sull’affermazione che si beva meglio. I rumors della grande distribuzione,
infatti, dimostrano che la fascia di etichette che non sente crisi è quella
fino ai 3-4 euro. Non metto in dubbio la qualità di questi rossi e bianchi, ma
non mi pare che i nostri produttori, specialmente in questo ultimo decennio,
abbiano scelto questo target di prezzo. Anzi! Sono proprio i concorrenti
stranieri a coprire questo spazio, ma lo saranno ancor di più con l’arrivo
delle produzione dell’Est.Le aziende made in Italy hanno puntato
soprattutto sui canali specializzati (horeca, hotel-restaurant-canteen ed
enoteche-wine bar), quasi a voler urlare il loro si beve meglio, mentre hanno
trascurato la Gdo, ritenendo fosse un canale che non offrisse prestigio.
Purtroppo, proprio nei momenti di calo dei consumi, la grande distribuzione
diverrà un canale di consumo privilegiato. Ma è solo il prezzo della bottiglia
a provocare il calo di consumo di vino? Certamente in un periodo di diminuzione
dei redditi e di aumento dell’inflazione, il costo di un bene voluttuario come
un bicchiere di rosso o di bianco pesa eccome. Sarebbe sciocco negarlo.Forse è il maggior colpevole. E su questo
tasto potremmo riproporre un vecchio refrain: l’aumento dei produttori di vino
all’origine nel passaggio dalla lira all’euro, il successo di molti produttori
decretato dalla critica che si ripercuote sul costo delle etichette, il
ricarico, a volte, fuori misura di molti ristoratori. Ci sono però altre
cause esogene molto importanti: il recente controllo stradale del tasso
alcolico, nonché un’ondata salutistica molto penetrante nell’opinione pubblica.
L’aspetto davvero influente è però quello “salutistico-dietetico”, nonché
alcune campagne contro l’alcol che hanno ferito pure il vino. (*)Ma i dati delle esportazioni di vino made in
Italy nel mondo sono davvero eccellenti, in grande crescita, al punto da
trainare la nostra bilancia alimentare, quasi una contraddizione con quanto
avviene in Italia. Il paradosso è che neppure negli Stati Uniti, il mercato di
maggior sbocco dei vini italiani, il trend dei consumi è positivo!Come leggere allora questo status quo? È
finita l’era dei vini apolidi (cabernet, chardonnay, merlot, sauvignon),
prodotti in ogni angolo della terra, sempre più orientati alla fascia bassa di
prezzo per l’enorme quantità prodotta e dunque adatti al largo consumo. Mentre
i vini legati al territorio, quali gli italiani, di fascia più alta, sono
destinati prevalentemente ai canali specializzati, facendo aumentare in valore
l’export.
(*) Nota: si beve di
meno, ma si beve ancora troppo. Il calo del consumo di superalcolici è stato
ancora più accentuato, solo per la birra i consumi sono pressoché costanti. Il
motivo principale del calo dei consumi è che gli alcolici sono sempre più incompatibili
con i ritmi, le abitudini e le attività della maggior parte delle persone.
L’aspetto “salutistico-dietetico” dovrebbe semmai agire nel senso opposto,
visto che quasi il 90% della popolazione è convinta che un bicchiere di vino a
pasto faccia bene. Considerate tutte le occasioni, la pubblicità, i consigli
degli “esperti”, le tradizioni da mantenere, e le innumerevoli virtù del vino
che quotidianamente ci vengono propinate, c’è quasi da stupirsi della
contrazione dei consumi.
IL SECOLO XIX
Nel Tigullio boom di alcol e cocaina Giuliano Macciò «Faccio uso di cocaina, perché è di moda». È
questa la sconcertante risposta che quasi cinquecento giovani, la metà sui
mille intervistati dagli psicologi della Asl tra i 15 e i 31 anni, hanno
fornito alla domanda: «Fa uso di cocaina e se sì, per quali motivi?». È uno dei tanti dati, in buona parte
choccanti, emersi ieri al convegno “La consapevolezza dei limiti”, svoltosi
alla discoteca “Sol Levante” e organizzato dal Comune di Lavagna e dall’Asl 4
chiavarese. che, in quest’occasione, ha reso noti i risultati di un campione di
mille interviste, raccolte non soltanto durante la stagione estiva, e non solo
tra i frequentatori delle discoteche, ma anche tra i giovani partecipanti a
sagre nei vari Comuni, concerti svoltisi nella zona di competenza della Asl (da
Portofino a Moneglia) e in tutti gli altri punti di aggregazione dello stesso
territorio: scuole prima di tutto, associazioni sportive e non, circoli
culturali. «Non criminalizzate le discoteche», ha dichiarato
in apertura Alessandro Minetti, gestore del “Sol Levante”, la discoteca che ha
ospitato il convegno e intervenuto subito dopo il saluto del sindaco di
Lavagna, Giuliano Vaccarezza. E il suo invito è stato condiviso dagli esperti
della Asl.«I dati raccolti - spiega Giorgio Rebolini, direttore del
Dipartimento delle dipendenze e del compartimento d’abuso della Asl 4 -
coincidono nei comportamenti al di là del luogo in cui sono stati raccolti». Cocaina: sul perché se ne fa uso, il 18 per
cento dei giovani intervistati si è giustificato, spiegando di essere depresso,
un altro 27 per cento “per aumentare il proprio rendimento” (sessuale, o solo
per ballare, per dimostrare al gruppo di essere tra i big tra le luci della
sala da ballo, e ancora nel sopportare l’alcol più degli altri, anche con
qualche anno di più rispetto ai soggetti intervistati ), mentre il restante 5,5
per cento “perché non sa che fa male”. «Sono tutte risposte - spiega Federico
Lorenzotti, responsabile della prevenzione del Dipartimento delle dipendenze e
dei comportamenti di abuso della Asl 4 - che ci devono far riflettere, per
motivi diversi: alcuni parlano di informazioni insufficienti sugli effetti
dell’uso di questa sostanza, altri fanno capire la loro necessità di emergere
dal gruppo. Altri ancora accusano la depressione, derivante in molti casi da
una situazione familiare non stabile. Tutti sintomi di fragilità». Resta la risposta sconcertante: l’uso perchè è
di moda. «È un atteggiamento - riprende Lorenzotti - di emulazione e di autodifesa
per i più deboli. Il loro ragionamento, grosso modo, può essere interpretato
così: mi comporto in questo modo, perchè altrimenti sarei escluso dal gruppo,
non sarei accettato e dimostrerei di non essere un giovane del mio tempo».
Dunque, non è un quadro rassicurante ad emergere dall’indagine Asl. Altri dati
che differenziano questa ricerca rispetto a quelle fatte nel passato è che oggi
è aumentata la percentuale di donne dedite alla tossicodipendenza: in passato,
il rapporto era di una ragazza ogni 4-5 maschi, oggi si è passati a una ogni
tre ragazzi, un fenomeno legato a dimostrare maggiore indipendenza. Ma il dato
più inquietante è che, non di rado, la cocaina si abbina all’alcol, altra
dipendenza in crescente aumento. Assieme, coca e alcol, possono diventare un
cocktail micidiale. Forse il fenomeno dell’alcolismo tra i più giovani è stato
sottovalutato. Ma c’è un dato significativo: tra i giovani seguiti dal Sert
della Asl 4, mille assistiti, 700 sono “tossici” e 300 alcolisti. Fra gli intervistati - dice Monica
Arcellaschi, responsabile della struttura alcologia (Noa) - il 57 per cento fa
uso di superalcolici. E, mentre gli adulti, se non centellinano, usano con
discrezione queste bevande, i più giovani ne abusano. Tra quanti dicono di
farne uso, solo il 30 per cento si limita a una o due consumazioni per sera:
gli altri bevono di più, sono vittime inconsapevoli del fenomeno che, negli
Stati Uniti, si chiama “binge drinking”, ingurgitano alcol, senza rendersi
conto di quel che fanno». Trattandosi di giovani, non ci sono conseguenze
immediate. «Ma dopo i 40 anni - sostiene Lucia Rolando, assistente responsabile
epidemiologia - il fegato presenterà il conto».
EXPOBG
Medolago. Gravissima
26enne travolta da ubriaco14/1/2008 - Strade insanguinate quelle del bergamasco durante il week end. Una
ragazza giovanissima, di 26 anni, è in gravissime condizioni dopo essere stata
travolta dalla furia di un Toyota Land Cruiser guidato da un ennesimo pilota
ubriaco. Ancora una volta l’alcool porta morte sulle strade
bergamasche, e non solo. La ragazza si trovava sulla sua auto una Peugeot 206
ed è stata presa in pieno verso le due di notte dalla macchina Toyota, che ha
invaso la corsia della Peugeot, nei pressi di Medolago, paese situato
nell’Isola bergamasca dista circa 16 chilometri a ovest dal capoluogo orobico,
esattamente l’incidente è occorso sulla provinciale 170. La ragazza è stata
subito soccorsa e portata all’ospedale di Ponte San Pietro. L’investitore è
rimasto invece illeso e ai controlli effettuati dalla polizia stradale di
Treviglio è risultato avere un livello di alcool ben 3 volte superiore al
consentito, misurazione rilevata con l’etilometro uno
strumento di misurazione utilizzato per determinare il valore dell’alcool,
ovvero dell’etanolo contenuto nel sangue. Illesi gli altri due occupanti delle
due vetture.
AGI
UBRIACO INVESTE
RAGAZZA A SIENA: NON E’ GRAVE Siena, 14 gen. - Ubriaco alla guida di un’auto
investe ragazza di 15 anni mandandola all’ospedale. L’uomo, un 45enne residente
a Chiusi, appena uscito dal bar, e’ salito sulla sua auto e, poco dopo, ha
travolto la giovane che ha riportato un trauma cranico, fortunatamente non
grave. Successivamente sottoposto al test dell’etilometro, l’uomo ha rilevato
un tasso di alcolemia quattro volte superiore al consentito. E’ subito scattato
il sequestro dell’auto e il ritiro della patente per due anni, nonche’ una
contravvenzione di circa seimila euro.
IL MESSAGGERO
Guida ubriaco e
provoca la morte di un italiano: Arrestato
lo sceneggiatore di Pulp Fiction LOS ANGELES (14 gennaio) – Guidava ubriaco e
andando a sbattere con la sua auto ha causato la morte di un italiano Andreas
Zedini di 34 anni, in macchina con lui. A finire in manette lo sceneggiatore
del film Pulp Fiction, Roger Avary, arrestato per aver causato l’incidente. Lo
scontro è avvenuto ieri notte a Ojai, 130 chilometri a nord-ovest di Los
Angeles, e Avary, 42 anni,...
IL TIRRENO
Ubriaco devasta bar, arrestato Voleva
da bere. Minacce e resistenza anche ai carabinieri Scaffali giù, sedie e porta
rotta in un locale a Marittimo ROSIGNANO. Prima è stato fermato e multato
perchè guidava, in evidente stato di ebbrezza, tra Solvay e Marittimo. Poi i
carabinieri sono dovuti intervenire in forze per arginarne la furia mentre
stava danneggiando gli scaffali e i prodotti di un bar, prendendosela col
titolare. Quindi le intemperanze dell’uomo sono continuate in caserma, prima
nella stazione di Marittimo poi al comando di Cecina, fra minacce e resistenze
ai militari che hanno dovuto faticare non poco per tenerlo sotto controllo,
evitando anche che lo stesso si facesse male da solo. Alla
fine di un movimentato pomeriggio, cominciato con la multa per guida in stato
di ubriachezza e proseguito con l’incursione nel bar, i carabinieri di
Rosignano Marittimo ed i colleghi del nucleo radiomobile di Cecina hanno
arrestato A.G. operaio edile 41enne, marocchino, sposato con figli e residente
a Marittimo. L’uomo si trova in carcere alle Sughere, accusato di
danneggiamento aggravato, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Il suo
pomeriggio «bravo» è cominciato intorno alle 18 di sabato quando A.G. viene
intercettato da una pattuglia dei carabinieri mentre guida in evidente stato di
ebbrezza. Fermato e sottoposto ai controlli viene denunciato. Sembra finita
qui, invece intorno alle 20 alcuni cittadini si rivolgono alla stazione dei
carabinieri di Marittimo chiedendo un intervento perché un uomo sta dando in
escandescenze all’interno del bar Ampelia. Sul posto viene inviata subito una
pattuglia mentre da Solvay raggiunge Marittimo anche un’altra pattuglia di
militari, stavolta del Norm di Cecina. All’interno del locale c’è l’operaio
marocchino che sta danneggiando pesantemente il bar e per i carabinieri serve
un intervento energico per ridurlo alla calma. L’uomo è ancora sotto influsso
dell’alcol e, dopo aver buttato giù alcuni scaffali contenenti bottiglie e
altri prodotti, ha preso a calci tavoli, sedie distruggendo la porta d’ingresso
del locale. Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, il marocchino
avrebbe anche tirato una grossa sfera di vetro - contenente alcune monete
lasciate dai clienti - contro il titolare del bar che in quel momento aveva
anche la figlioletta di 2 anni in braccia. Solo la prontezza di quest’ultimo ha
evitato che venissero colpiti dal salvadanaio. Era stato proprio il titolare
del bar a rifiutare di dare da bere al marocchino, già in stato di ebbrezza.
Originando l’ingiustificabile ed assurda reazione. Una
volta placato, l’operaio è stato trasportato in caserma a Marittimo dove ha
però ha avuto un’altra reazione, minacciando e spintonando alcuni carabinieri
che cercavano di tranquillizzarlo. Quindi l’uomo è stato successivamente
trasportato a Cecina dal Norm per la fotosegnalazione. Qui la prontezza dei
militari ha evitato che A.G. si procurasse ferite lanciandosi contro alcuni
infissi. L’uomo è quindi finito in carcere a Livorno. A.R.
CORRIERE ADRIATICO
Moldavi scatenati,
volevano bevande alcoliche dopo le 2
Non serve da bere,
aggredito PORTO SAN GIORGIO - Il titolare di un circolo
di Reggio Emilia è stato pestato la notte scorsa da due moldavi, uno dei quali
residente a Porto San Giorgio, che volevano continuare a bere nonostante da
mezzora fosse scattato l’orario che vieta per legge la somministrazione di
alcolici dopo le due. Gli aggressori si sono allontanati subito ma sono stati
rintracciati nelle vicinanze dai carabinieri del Nucleo radiomobile. Uno di
loro se l’è presa anche con un militare rimasto leggermente ferito. A chiamare
il 112 verso le 2.30 è stata una ragazza che ha denunciato l’aggressione in un
circolo e che nel frattempo, per cercare di fermare il pestaggio, ha colpiti
uno dei due aggressori con una pianta. Come hanno ricostruito più tardi i
militari, i due avevano prima cercato di denudarsi e poi preteso di bere alcol
in orario vietato. Di fronte al rifiuto del gestore, il più giovane dei moldavi
l’ha colpito alla testa con uno sgabello per poi picchiarlo con calci e pugni
insieme al complice. Quando la ragazza ne ha colpito uno, la coppia è scappata
ma più tardi è stata proprio la vistosa ferita al capo del più giovane a
permettere di rintracciarlo facilmente. I due - Alexandru Hlatcu Ravzan, 25
anni clandestino senza fissa dimora e Andrei Mereacri, 19enne residente a Porto
San Giorgio - sono stati arrestati con le accuse di lesioni personali
aggravate, danneggiamento e resistenza.
IL TIRRENO
Pena di
2 mesi e patente sospesa per un mese a un trentenne Ubriaco tampona un’auto e fugge MONSUMMANO. Aveva tamponato un’auto finendo
fuori strada. Era sceso per rimettere in carreggiata la sua macchina e poi era
fuggito. Rintracciato e denunciato, Angelo Di
Benedetto, 30 anni, di Monsummano, è stato condannato a per guida in stato di
ebbrezza e omissione di soccorso a 2 mesi e 15 giorni di reclusione con la
sanzione accessoria di un mese senza patente. La pena è stata sospesa. L’episodio rievocato in tribunale a Monsummano
davanti al giudice Valeria Marino risale all’8 gennaio 2005. Di Benedetto alla sua guida della sua Renault
Clio percorre la via Francesca quando in località Uggia si scontra con un’altra
macchina. Nell’urto la Clio finisce quasi in un fosso. Il conducente, con
l’aiuto anche del tamponato, riporta il mezzo in strada. Poi fa per andare a
prendere nell’abitacolo i documenti per mettersi d’accordo sul sinistro, ma
anziché tornare indietro si mette al volante e scappa. Una fuga inutile perché
Di Benedetto viene poi rintracciato e sottoposto al test dell’etilometro
attraverso il quale viene accertato un tasso di alcol pari a 2 g/l.
CORRIERE ADRIATICO
Ragazzo ubriaco stava
tornando a casa
Con l’auto nel fossato
TOLENTINO - Giovane ubriaco finisce con l’auto
in un fossato e si ritrova con una denuncia sul groppone e senza patente. E’ la
disavventura capitata ieri mattina a M.C., 22 anni, residente a Tolentino,
protagonista di uno spettacolare schianto lungo l’ex statale 77, nei pressi del
lago delle Grazie, al confine fra i territori di Tolentino e Belforte del
Chienti. Il ragazzo, che viaggiava in direzione di Tolentino, ha perso il
controllo della vettura della quale si trovava al volante, una Ford Focus, ed è
finito fuori strada (la località dell’incidente è San Martino), centrando
dapprima un palo della luce e poi finendo la sua corsa all’interno di un
fossato che corre accanto all’arteria. Il giovane è rimasto praticamente illeso
ma i guai sono venuti dopo, al momento dell’arrivo di una pattuglia della
polizia stradale di Camerino chiamata per ricostruire la dinamica dell’incidente.
Malconcio, è stato sottoposto al test dell’etilometro da cui è risultato avere
un tasso di 1,86 grammi di alcol per litro di sangue. Molto elevato, visto che
il limite massimo consentito dalla legge è 0,50. Il giovane è stato segnalato
per guida in stato di ebbrezza. Una lunga notte, la sua, visto che l’incidente,
verificatosi mentre tornava a casa, è avvenuto alle 8.50 di ieri mattina.
IL TIRRENO
VIAREGGIO Ubriaco va fuori strada Multato
di 5mila euro Gli uomini della Polstrada di Viareggio hanno
ritirato la patente e comminato una multa di 5000 euro ad un venticinquenne,
versiliese, che ieri notte ha cappottato con la sua Volkswagen Passat dentro un
fosso. Illeso, il giovane era comunque visibilmente ubriaco e ha rifiutato sia
di fare l’alcoltest che il narcotest. La polstrada ha ritirato due patenti e
tolto un centinaio di punti a una decina di persone sorprese ubriache al
volante.
IL GAZZETTINO
Ubriaco non si ferma all’alt della Polstrada
Perde la patente e viene denunciato Alla vista dei poliziotti ha tentato di
fuggire ma è stato bloccato dopo poche centinaia di metri. È il marocchino che
l’altra notte aveva tentato di sottrarsi al controllo dell’alcoltest conscio
che le sue condizioni non erano certo ottimali per superare l’esame. Così,
quando i poliziotti hanno alzato la paletta per fermare il suo Tuareg, l’uomo
ha sterzato bruscamente cercando di eludere il controllo. Non è stata difficile
comunque per la Polizia (in supporto è giunta anche una gazzella dei
carabinieri) fermare il marocchino sottoponendolo finalmente all’alcoltest
risultato ovviamente positivo. A questo punto ai danni dell’uomo è scattata la
denuncia e il ritiro della patente. Durante il fine settimana la Polstrada ha
ritirato complessivamente quattro patenti per guida in stato di ebbrezza,
monitorando le maggiori arterie del territorio veneziano, soprattutto quelle
dell’hinterland mestrino.
IL MATTINO
ARIANO. UN 42ENNE ARRESTATO IN UN LOCALE Aggredito un finanziere VINCENZO GRASSO Ariano Irpino. Serata a dir
poco movimentata in un noto locale del centro storico. È finita con l’arresto
da parte della Polizia di Antonio Sebastiano, quarantaduenne, già noto alle
forze dell’ordine, che avrebbe colpito un giovane ufficiale della Guardia di
Finanza, libero dal servizio, con una violenta testata, dopo un duro alterco. La
vicenda è, ovviamente, ancora da chiarire in tutti i suoi aspetti. Stando ad
alcune testimonianze, però, l’ufficiale di Guardia di Finanza sarebbe
intervenuto, dopo essersi qualificato, per invitare il Sebastiano ed altri suoi
amici, che stavano consumando bevande alcoliche, ad un comportamento meno
aggressivo e provocatorio nei confronti di altre persone presenti nel locale.
L’invito dell’ufficiale di Guardia di Finanza non sarebbe stato gradito dal
quarantaduenne che, dopo un’accesa discussione, ha colpito il giovane
ufficiale. Inevitabile a questo punto il surriscaldarsi degli animi e
l’intervento della Polizia di Ariano Irpino, chiamata da altri avventori, prima
che la situazione potesse ulteriormente degenerare. Il Sebastiano è stato prima
condotto in caserma e nella mattinata, dopo le comunicazioni di rito alla
Procura della Repubblica, è stato trasferito nella casa circondariale di Ariano
Irpino. Dovrà difendersi dall’accusa di lesioni personali e resistenza a
pubblico ufficiale. I suoi difensori sostengono, comunque, che non è ancora
chiaro cosa sia realmente successo nel locale e perchè la discussione sia
degenerata con la reazione nei confronti dell’ufficiale della Guardia di
Finanza. Sarà, dunque, l’interrogatorio del Sebastiano con il Pm previsto per
questa mattina a poter mettere meglio in chiaro le cose.
CORRIERE ADRIATICO
Si
aggirava nei pressi di corso Marconi Ubriaco molesto, denunciato FERMO - Personale della Squadra Volante ieri
sera a seguito di segnalazione al 113 di una persona che stava infastidendo
passanti e negozianti in Corso Marconi di Fermo, ha rintracciato un cittadino
Algerino M.M. del 1969 residente a Fermo il quale era in evidente stato di
ubriachezza. Lo stesso non ha neppure esibito i documenti per la sua
identificazione, è stato accompagnato in commissariato e sanzionato per
l’ubriachezza in luogo pubblico art. 688 codice penale e denunciato alla locale
Procura della Repubblica per la mancata ingiustificata esibizione dei documenti
d’identità.
ADNKRONOS SALUTE
Incidenti: boom di sciatori dell’est, piu’
scontri gravi su piste italiane Milano, 14 gen. (Adnkronos Salute) - ’Brutti’
scontri in aumento sulle piste da sci del Belpaese, negli ultimi otto anni. Un
fenomeno che sembra legato al moltiplicarsi di sciatori provenienti dall’Europa
dell’Est. "L’esplosione del turismo invernale dall’Europa orientale sembra
portare con sè un comportamento poco cauto sulla neve. Così, complici un atteggiamento
più aggressivo sugli sci e - a volte - il consumo di alcolici, negli ultimi
otto anni sono aumentati gli scontri fra sciatori, specie quelli gravi: passati
dal 16% al 24% del totale. Incidenti che, in molti casi, vedono coinvolti
turisti dell’Est". Lo spiega all’ADNKRONOS SALUTE Marco Giustini,
ricercatore del Laboratorio di epidemiologia e biostatistica dell’Istituto
superiore di sanità. Ogni anno si verificano circa 35.000 incidenti sulle piste
italiane, che in 25.000 casi richiedono cure ambulatoriali o assistenza in
pronto soccorso, dopo la prima assistenza sulla neve. I ricoveri sono circa
1.100 ogni anno, con 40 persone che perdono la vita (nel 60% dei casi per un
arresto cardiaco). (…)
REDATTORE SOCIALE
Alcol, parte a Foggia un progetto per la
sicurezza stradale
LA NAZIONE
di GIOVANNI CAMIRRI - FOLIGNO - GUIDA UBRIACO,
addirittura sei vo...
IL MESSAGGERO
TOLENTINO Ubriaco si schianta contro la
segnaletica stradale finendo quasi dentro una casa. E’...
|