Patente - Patente a punti - Violazione
commessa nei primi tre anni dal rilascio della patente - Raddoppio del
punteggio da decurtare - Denunciata violazione del principio di eguaglianza -
Esclusione - Questione manifestamente infondata di legittimità costituzionale.
È
manifestamente infondata, in riferimento all’art. 3 Cost., la questione di
legittimità costituzionale dell’art. 126-bis del D.L.vo n. 285/1992, nella
parte in cui stabilisce che i punti da decurtare, per ogni singola violazione,
siano raddoppiati qualora le violazioni siano commesse entro i primi 3 anni dal
rilascio della patente.
(Corte Costituzionale, ord. 9 marzo 2007, n. 71) [RIV-0706P625]
Depenalizzazione - Applicazione delle sanzioni Cause di esclusione della
responsabilità - Stato di necessità - Sussistenza - Onere della prova
Produzione di certificato medico risalente ad un anno prima - Sufficienza -
Esclusione.
In tema di sanzioni amministrative per violazione dell’art. 176 c.s. (per
aver circolato nella corsia d’emergenza), per accertare la sussistenza o meno
delle cause di esclusione della responsabilità previste dall’art. 4 L. n.
689/8/, in mancanza di ulteriori precisazioni, occorre fare riferimento alle
disposizioni che disciplinano i medesimi istituti nel diritto penale: per quanto
concerne lo stato di necessità, all’articolo 54 C.p. Ove il ricorrente deduca
una determinata situazione di fatto a sostegno dell’operatività di un’esimente
reale o putativa è su di lui che grava l’onere di provarne la sussistenza: non
essendo sufficiente una mera asserzione sfornita di qualsiasi sussidio
probatorio. (Nella specie la S.C. ha escluso la sussistenza dello stato di
necessità non ritenendolo convenientemente documentato dato che il ricorrente
aveva prodotto un certificato medico risalente ad un anno prima, attestante una
forma di ipoacusia neurosensoriale bilaterale).
(Cass. Civ., Sez. II, 26 marzo 2007, n. 7357) [RIV-0706P631]
Frode in assicurazione - Polizza e contrassegno Falsificazione integrale -
Configurabilità del reato - Esclusione - Falsità in scrittura privata
Configurabilità - Sussistenza.
In tema di reato di frode in assicurazione (art. 642 c.p.), l’integrale
falsificazione della polizza e del contrassegno assicurativo, siccome impedisce
l’instaurazione del rapporto tra l’autore della condotta tipica e la compagnia
di assicurazione, rende l’azione inidonea a ledere il bene protetto dalla norma
incriminatrice predetta. La condotta di falsificazione del contrassegno e della
polizza può integrare la fattispecie di cui all’art. 485 C.p.
(Cass. Pen., Sez. II, 22 marzo 2007, n. 12210) [RIV-0706P632]
Dispositivi di sicurezza - Cintura - Mancato uso Persona trasportata -
Sanzione pecuniaria e detrazione dei punti dalla patente - Applicabilità
Esclusione - Applicazione della sola sanzione pecuniaria.
Il passeggero risponde del mancato uso della cintura di sicurezza solo con
la sanzione pecuniaria e non anche con la detrazione dei punti della patente.
(Sulla base di questo principio la S.C. ha accolto l’opposizione e annullato il
verbale di accertamento elevato dai Carabinieri limitatamente all’applicazione
della sanzione accessoria della sottrazione dei punti).
(Cass. Civ., Sez. II, 19 marzo 2007, n. 6402) [RIV-0706P633]
Strade - Cartelli pubblicitari - Collocamento - Autorizzazione - Mancanza -
Istituto del silenzioassenso - Applicabilità - Esclusione.
L’istituto del silenzio-assenso, in virtù del quale l’autorizzazione
amministrativa richiesta e non emessa nei termini di legge si ritiene
accordata, pur essendo previsto dall’art. 20 della legge n. 241 del 1990 in
termini generali, non è di portata illimitata, ma contiene deroghe per gli atti
e i procedimenti indicati nel quarto comma dello stesso articolo, tra i quali
sono specificamente elencati quelli che attengono alla pubblica sicurezza e
all’incolumità pubblica. Ne consegue che, per il combinato disposto della
predetta norma e dell’art. 23 codice della strada, non possono essere
impiantati lungo le strade cartelli pubblicitari in difetto di autorizzazione,
per ragioni attinenti alla sicurezza della circolazione.
(Cass. Civ. Sez. II, 1 marzo 2007, n. 4896) [RIV-0706P634]
Assicurazione obbligatoria - Certificato di assicurazione e contrassegno -
Guida di ciclomotore con fotocopia del contrassegno originale - Conseguenze.
Le disposizioni di cui all’art. 97 del codice della strada, relative alle
formalità necessarie per la circolazione dei ciclomotori, mirano a garantire il
valore certificatorio del contrassegno di identificazione del veicolo, al fine
di scongiurare possibili manipolazioni dei dati ivi riportati e, a un tempo, di
consentire agli addetti al controllo della circolazione l’immediato riscontro
dei dati di identificazione del veicolo; ne consegue che sussiste la violazione
dell’art. 97 codice della strada nel caso in cui venga posto in circolazione un
ciclomotore che rechi, in luogo del contrassegno originale, una copia
fotostatico.
(Cass. Civ., Sez. II, 26 febbraio 2007, n. 4387) [RIV-0706P65]
Strade - Cartelli pubblicitari - Collocazione - Autorizzazione - Mancanza -
Collocazione di cartelli pubblicitari senza autorizzazione - Configurabilità -
Presentazione dell’istanza di autorizzazione e mancata pronuncia da parte
dell’ente proprietario - Rilevanza - Esclusione.
In tema di violazione dell’art. 23, commi 4 e 11, Codice della strada, che
sanziona la collocazione lungo le strade di cartelli e di altri mezzi di
pubblicità senza autorizzazione dell’ente proprietario della strada, è
irrilevante, ai fini della sussistenza dell’illecito, che l’interessato abbia
avanzato istanza di autorizzazione e che sulla stessa l’ente proprietario non
si sia pronunciato nei sessanta giorni successivi, dal momento che il suddetto
termine, previsto dall’art. 53, comma 5, del regolamento al Codice della
strada, non è perentorio ed esso non risulta incluso nell’elenco di cui alla
tabella B) del decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1992, n. 300,
che, in attuazione dell’art. 20 della legge n. 241 del 1990, contempla i casi
in cui il silenzio sulla domanda di rilascio di una autorizzazione
amministrativa produce gli effetti del suo accoglimento.
(Cass. Civ. Sez. II, 27 novembre 2006, n.
25165) [RIV-0706P647]
da Il Centauro n.117
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