Nota: a fine rassegna potete leggere la
trascrizione di alcune lettere pubblicate su http://www3.varesenews.it/comunita/lettere_al_direttore/ , in risposta al
nostro editoriale “Il vino è un prodotto
perdente”.
Chi vuole può partecipare alla discussione,
scrivendo a redazione@varesenews.it
.
ILCITTADINO.IT
Un
ubriaco al volante la travolge: donna muore sulla Sordio-Bettola Scende
dalla macchina in panne e viene travolta da un automobilista ubriaco. Così è
morta domenica notte lungo la strada provinciale 159 Sordio-Bettola, in località
Triginto di Mediglia, una ragazza di 30
anni di Milano. La giovane si trovava in compagnia di due uomini a bordo di
una vettura che improvvisamente si è guastata: i tre sono scesi e hanno
iniziato a camminare sul ciglio della strada per andare a cercare aiuto. A un
certo punto è sopraggiunta un’Audi A6 condotta da un romeno residente a Sordio:
la giovane è stata centrata in pieno e per lei non c’è stato scampo. Secondo
gli accertamenti delle forze dell’ordine, l’investitore guidava sotto l’effetto
dell’alcol. Sull’edizione de “il Cittadino” in edicola domani martedì 15
gennaio tutti i particolari dell’ennesima tragedia dell’asfalto.
TRENTINO
IL
CONCORSO Manifesto
contro l’abuso d’alcol. Invito a giovani e baristi GIUDICARIE. Il Coordinamento salute e
sicurezza del Distretto Giudicarie Rendena, con l’appoggio dei comuni,
Comprensorio, Comitato di Distretto e Acat, bandisce il concorso di idee sul
“divertimento libero da alcol e sostanze”. Un’iniziativa
che attraverso la creatività vuole stimolare la cultura della salute e
dell’allegria senza rischi. Un progetto che ha una particolare valenza perchè punta
al diretto coivolgimento da una parte dei giovani e dall’altra dei gestori dei
locali, la collaborazione dei quali è indispensabile per radicare una cultura
che punta alla prevenzione. Il
concorso risponde, infatti, all’esigenza di rendere protagonisti sia i giovani
che gli esercenti nella lotta contro l’abuso delle bevande alcoliche e delle
sostanze nocive. Senza «prediche» ma con un’iniziativa originale. La partecipazione al concorso richiede
l’elaborazione di un manifesto che trasmetta un messaggio sul divertimento
sano, possibilmente libero da alcol e sostanze. Il manifesto può essere
realizzato con qualsiasi tecnica. Verranno premiati i 3 manifesti più efficaci
nel trasmettere il messaggio proposto, con premi del valore di 300, 200, e 100
euro, rispettivamente al primo, secondo e terzo classificato. I manifesti
vincenti verranno rielaborati da un grafico e stampati per essere diffusi. Il
concorso si divide in due sezioni: “ragazzi” riservata ai giovani in età
compresa fra i 12 e i 25 anni, residenti nel C8 e la sezione “baristi e gestori
di locali”, residenti o che hanno il locale nel C8. I lavori dovranno
pervenire, entro il 4 aprile, all’Ufficio segreteria del Comprensorio delle
Giudicarie, a Tione, in via P. Gnesotti, 2. Per ulteriori informazioni su
questa proposta si può chiamare il 0465 339730 o scrivere a nolimitsforyouridea@libero.it
. (f.s.)
DENARO.IT
Scuola Al via
Bere il territorio: concorso letterario alla settima edizione Il Club Go Wine di Avellino presenta lunedì 21
gennaio presso l’Istituto professionale di Stato per i Servizi alberghieri e
della ristorazione M. Rossi Doria Avellino la
settima edizione del concorso letterario nazionale "Bere il
Territorio", promosso da Go Wine e rivolto ai giovani quali
protagonisti nel mondo del vino. (*) Alla presentazione del concorso
saranno presenti il Dirigente scolastico dell’istituto per i servizi
alberghieri Alessandro Garofalo, il direttore dell’Istituto tecnico Agrario
"F. De Sanctis" Michele De Simome. Parteciperanno le aziende vitivinicole, Antonio Caggiano e D’Antiche
Terre, soci del comitato sostenitore del concorso letterario con i loro vini.
Dopo la presentazione del concorso segue
la degustazione cibo - vino con la partecipazione delle classi superiori
dell’istituto alberghiero e dell’istituto agrario con piatti tipici irpini e i
vini delle aziende vitivinicole e dell’istituto agrario. Durante la
degustazione ci saranno anche Lo Sciascinoso e il Piedirosso vitigni importanti
per l’enologia irpina. "L’iniziativa - dichiara Teobaldo Acone,
responsabile Gowine - si propone di concorrere alla crescita delle cultura del
consumo dei vini di qualità e si rivolge
ai giovani per renderli protagonisti, invitandoli all’esercizio dello scrivere,
a raccontare il loro rapporto e il loro approccio con il vino". Possono
concorrere nella sezione generale tutti i giovani dai diciotto ai trent’anni. Una sezione
speciale è riservata agli studenti degli istituti alberghieri e degli istituti
agrari. Un premio speciale è patrocinato dal Cervim e verrà attribuito a chi
meglio avrà trattato il tema della viticoltura di montagna e praticata in
condizioni orografiche difficili. fil.
lab. (*) Nota: come ogni anno, invitiamo i lettori
di questa rassegna che ne avessero voglia a partecipare a questo concorso
letterario. Il regolamento prevede che i giovani scrivano
il loro approccio con il vino, non che ne parlino bene. Anche la lettera di un giovane reso invalido
perché investito da un’auto condotta da una persona piena di vino in corpo, per
esempio, sarebbe regolamentare.
IL GIORNALE DI VICENZA
IL CASO.
La notizia delle due tredicenni ricoverate in coma etilico ha riacceso i
riflettori sulla preoccupante questione Alcol e
giovani: è allarme Alle medie il primo drink Il
fenomeno sta crescendo in modo esponenziale e richiede la massima attenzione da
parte di tutti Bevono
sempre di più, prendono birra o bibite alcoliche dolci e dal sapore fruttato di
5, 7 o 8 gradi e cominciano presto, anzi prestissimo, sin dalla terza media. Rispetto al passato, poi, non si tratta più
solo dei maschi ma anche delle ragazze, che bevono quanto e come i loro
coetanei. Secondo
le stime di chi opera nel settore, nel Bassanese, come in tutto il resto
dell’alta Italia, il consumo abituale di alcol tra i giovani e i giovanissimi
sta assumendo dimensioni allarmanti, addirittura tragiche. La cronaca stessa, con la notizia delle due
compagne di scuola di Mussolente e Possagno trovate in uno stato di coma
etilico a soli tredici anni, ha confermato nei giorni scorsi la gravità di un
fenomeno che negli ultimi anni ha conosciuto una crescita addirittura esponenziale.
Ad assicurarlo è il dott. Luigi Piloni,
coordinatore del dipartimento dipendenze dell’Uls 3, che spiega come siano
sempre di più e come siano sempre più piccoli i ragazzi che, in particolari
circostanze, come l’uscita del sabato sera, la festa di compleanno, la pizza
con gli amici, assumono alcolici. «A
Bassano come altrove, il consumo abituale precoce è un dato evidente e tragico
- denuncia il medico -. Fino a qualche anno fa chi in terza media prendeva una
birra assieme alla pizza era considerato una mosca bianca, ora invece a farlo è
forse quasi la metà dei ragazzi e delle ragazze». Con l’introduzione e la pubblicizzazione di
drink dolcificati alla frutta e di aperitivi, anche per le adolescenti è più
facile avvicinarsi a bevande con la stessa gradazione di un bicchiere di birra.
«Questo non va bene - continua il medico -
perché a quell’età non si è in grado di
padroneggiare quel genere di bevande». Liquidi che nell’immediato causano un calo nel
rendimento scolastico o un abbassamento del livello dell’attenzione, ma che
generano poi dipendenza, con danni gravi al fisico. «L’alcol - insiste Piloni - è
la prima sostanza d’abuso con cui si viene a contatto e, di solito, chi fa uso
di droghe prima è passato per la "bottiglia"». Rispetto agli stupefacenti però gli alcolici
sono più facilmente reperibili e spesso il fatto che a consumarli siano dei
ragazzi non viene percepito dagli adulti come un problema, se non in casi
eclatanti d’intossicazione acuta o di coma. Sui 483 pazienti in cura al Sert, come rivela
Piloni, i minorenni si contano sulle dita di una mano. «Chi in discoteca ordina qualche birra o un
drink - chiarisce il responsabile della struttura - non si sente un alcolista.
Noi però abbiamo una chiara percezione del fenomeno perché lavoriamo nelle
scuole, nei posti di lavoro e nelle autoscuole». Sono gli
stessi ragazzini a confermare agli operatori la loro familiarità con l’alcol. «Il problema non va individuato nella grossa
sbornia occasionale ma nell’abitudine, un pericolo ancora più subdolo -
sottolinea Claudio Menon, primario del pronto soccorso cittadino -. Un altro
dato preoccupante è la guida in stato d’ebbrezza». La prima
causa di mortalità fra gli adolescenti coincide infatti con gli incidenti
stradali, buona parte dei quali sono causati proprio dall’ubriachezza. C.Z
WINENEWS.IT
IL TRENO
DEL VINO “DERAGLIA” IL GIORNO DI SAN SILVESTRO: IL PACCHETTO DI FINE ANNO
(COSTO 300 EURO) DELUDE GLI “ENOAPPASSIONATI” CHE PORTANO IL CASO IN
TELEVISIONE A “MI MANDA RAI TRE” Il “Treno del Vino”, progetto di enoturismo su
rotaia nel territorio di Montalcino, è “deragliato” a Capodanno: il progetto,
nel quale sono stati investiti fino ad ora 1,2
milioni di euro (ma altri 3 milioni di euro sono previsti nei prossimi anni)
è “uscito dai binari” la notte di San Silvestro: i 70 enoturisti che avevano
acquistato il pacchetto acquistato dal tour operator My Sunsea di Bologna
“vuoto per pieno” (e rivenduto a 300 euro a testa, con il nome “Treno dei
Sapori”), si sono lamentati per la scarsità dell’offerta enogastronomica della
serata (“vino e cibo scarsi e inadeguati”), e per la notte all’addiaccio in un
albergo di Casciano di Murlo (che dista da Montalcino di 30 chilometri). Della
vicenda si è occupata anche la trasmissione televisiva “Mi manda Rai Tre” condotta
dal giornalista Andrea Vianello. “Abbiamo peccato - spiega Roberto Cipresso,
winemaker e deus ex machina del “Treno del Vino” - di eccesso di entusiasmo e
di ingenuità. Abbiamo venduto al tour operator, conosciuto in una fiera, un
pacchetto che a noi ha fruttato 130 euro a persona, previsto per 130 posti, e,
secondo noi, adeguato per il nostro prezzo. Se il tour operator l’ha rivenduto
a 70 clienti ad un prezzo sproporzionato per l’offerta (300 euro, ndr) che
colpa ne abbiamo?”. “Siamo stati danneggiati - precisa poi Cipresso - ed
intendiamo intraprendere azioni legali”. Ma Andrea Legnani, responsabile commerciale di
My Sunsea di Bologna, chiaramente, respinge tutto al mittente: “l’abbiamo chiamato “Treno dei Sapori”
poiché non volevano che definendolo “Treno del Vino” potesse lanciare un
messaggio del tipo “qui si beve a volontà”, anche perché aderiamo alla campagna
di sensibilizzazione sull’alcol e la guida … Ma detto questo abbiamo pagato
il servizio per 120 turisti e ne hanno usufruito per 75. Forse qualcosa in più
poteva essere dato ai commensali …! Comunque noi abbiamo ricevuto soltanto otto
lettere di lamentela da parte degli utenti …”. Ma, al di là di chi sia la responsabilità (la
trasmissione televisiva “Mi manda Rai Tre” condotta dal giornalista Andrea
Vinello ha deciso per “50 & 50, ndr), la vicenda non va certo a favore
dell’immagine di un territorio, che ha fatto della qualità uno dei suoi punti
di forza: Montalcino ha nell’enoturismo una delle sue risorse più importanti. In attesa dell’esito delle vicende giudiziarie
che scaturiranno dall’episodio, non resta che vedere come il “Treno del Vino”
riprenderà la corsa dopo questa sbandata. Il “Treno del Vino” è un’iniziativa
imprenditoriale ideata e promossa da Roberto Cipresso, autore del libro “Il
Romanzo del Vino” (scritto con il giornalista Stefano Milioni e Giovanni
Negri), che ha visto il suo battesimo a Verona, a Vinitaly 2007, con
passeggeri: dal ministro Paolo De Castro al presidente di Città del Vino
Valentino Valentini, dall’assessore regionale della Toscana Susanna Cenni al
presidente della Commissione Attività Produttive della Camera Daniele
Capezzone, da Lina Wertmuller a Gad Lerner. Il “Treno del Vino” è una diretta emanazione
della società “Le Stazioni di Montalcino 1865”, formata dallo Roberto Cipresso
insieme a Fabio Leccisotti (titolare dello studio commercialista, con sede a
Roma), Fabio Faggella (nella direzione della Cooperativa Archeologia di
Firenze), Franco Mazzetto (architetto), Giovanni Negri (ex parlamentare,
giornalista e titolare dell’azienda vitivinicola piemontese Serradenari) e
coadiuvata finanziariamente dalla Fises (Finanziaria Senese di Sviluppo). Tra i
finanziatori anche il Monte dei Paschi e due produttori di vino di Cortona. Accanto al “Treno del Vino”, il wine bar
dell’antica stazione di Torrenieri (da poco restaurata), luogo di incontro e di
eventi all’insegna del buon bere. Nella stagione del debutto, ha collezionato
sulle 1.000 partecipazioni.
L’ARENA di Verona
SEGNALETICA
ENOLOGICA. Si completa la tabellazione curata da Regione e Provincia Frecce
sulle Strade del vino Nuova
segnaletica per le strade del vino e dei prodotti tipici. È stato presentato
infatti in Provincia, il progetto della Regione per la segnaletica stradale
identificativa delle Strade del Vino e dei prodotti tipici. Erano presenti
l’assessore alle politiche per l’agricoltura, Dionisio Brunelli, i
rappresentanti della Direzione promozione turistica integrata della Regione, i
presidenti della Strada del riso e delle Strade del Vino; per l’area del
Baldo-Garda: Susanna Girardelli (strada del Bardolino) e Rita Zanoni
(Valdadige-Terradeiforti). La Regione, in seguito all’entrata in vigore
della legge regionale 17 del 7 settembre 2000 su «Istituzione delle strade del
vino e dei prodotti tipici», ha infatti approvato il progetto per la
tabellazione dei percorsi relativi alle strade del vino e dei prodotti tipici. La
Provincia, in collaborazione con i presidenti delle strade del vino e con i 73
Comuni coinvolti nel progetto, ha istallato i cartelli stradali, costituiti da
frecce direzionali adatte ad individuare i percorsi delle 8 strade del vino. I lavori di individuazione del posizionamento
della segnaletica sono conclusi mentre i lavori di istallazione dei cartelli
termineranno tra qualche mese. Conclusi i lavori da parte dell’architetto
Leonardi, la fornitura e la posa in opera della segnaletica stradale verticale
è stata affidata alla ditta P.S.V. di Pozzolengo. L’assessore Brunelli: «Le strade del vino e
del riso rappresentano, solo nella Provincia di Verona, il 40 per cento di
quelle della Regione. Il
finanziamento del progetto viene sia dalla Regione Veneto sia dalla Provincia,
e vi sarà pure un finanziamento successivo. Nei centri comunali verrà
messo un cartello illustrativo della zona, con la relativa strada e, in in
posizioni strategiche, i segnali direzionali». Rita Zanoni: «In questo modo si favorisce l’afflusso pure
verso le nostre aziende, e ritengo sia un ottimo traguardo raggiunto».
LA NAZIONE
“Enoteca
Italiana torna al top” I
progetti del nuovo presidente Claudio
Galletti è il nuovo presidente dell’Ente Vini Enoteca Italiana ed è stato
eletto dal nuovo consiglio di amministrazione. Galletti, 54 anni, assessore
all’agricoltura e ambiente della provincia di Siena resterà in carica 4 anni e
succede a Flavio Tattarini, al comando per otto. L’Enoteca
Italiana è la grande vetrina del vino italiano: accoglie 1.500 etichette di
oltre 700 aziende di tutte le regioni. Un’istituzione superpartes con la
mission di promuovere il vino italiano nel mondo. Un’istituzione che è
riuscita a rimanere salda nella sua leadership nonostante negli anni scorsi si
sia cercato di ridurre questo primato. L’onorevole Teresio Delfino,
sottosegretario dell’allora ministro Gianni Alemanno, voleva “spartire” lo
status dell’Ente Vini con la nuova Enoteca d’Italia, negli ambienti di
Buonitalia, la società italiana per la promozione e l’internazionalizzazione
dell’agroalimentare italiano del Ministero. Una battaglia non proprio casuale.
Non solo per le origini piemontesi dell’onorevole Delfino, esponente del centro
destra. Siena, patria dell’Enoteca Italiana, è feudo “rosso”: si comprende
quindi meglio il grande impegno di Delfino per spodestare l’Enoteca Italiana. Il
tempo ha, comunque, dato ragione all’Ente Vini che, dopo il commissariamento
dell’Enoteca d’Italia, quella romana, ha riconquistato lo scettro enologico. Un ruolo che il nuovo presidente Claudio
Galletti ora intende valorizzare “caratterizzando l’Ente Vini come strumento di
valenza nazionale per promuovere la produzione italiana nel nostro Paese e nel
mondo”. “Dovremo, comunque, darci un programma di
lavoro - osserva Galletti - condiviso con il consiglio di amministrazione. E’
stato quasi completamente rinnovato: ne fanno parte tredici componenti, che
ringrazio per la fiducia accordatami”. Economicamente, anche per i tagli di cui tutti
soffrono, i bilanci dell’Enoteca non brillano. “Si tratta di aspetti che è
sempre possibile migliorare. Sono stato informato di alcune difficoltà: un
altro obiettivo sarà monitorare tutte le partite di bilancio”. L’Enoteca
Italiana manterrà un rapporto privilegiata con la Regione? “È interesse reciproco. L’Enoteca Italiana è
delegata ogni anno alla selezione dei vini di Toscana: mette in evidenza il
meglio del panorama vitivinicolo regionale; premia le aziende che si impegnano
per il miglioramento della qualità, selezionate per presentare l’offerta
enologica toscana nel mondo”. Negli
ultimi anni, anche da altre realtà, sono state avanzate anche altre obiezioni
alla gestione… “Intanto, con l’apertura del ristorante, le
promozioni multimediali, l’Enoteca ha ricevuto ampie Risposte positive. Per
altri aspetti, dopo un’attenta analisi, si tratterà di valutare le strategie ottimali”. Sarà Giordano Pascucci, presidente della Cia
Toscana, a rappresentare la filiera vitivinicola all’interno della nuova
presidenza di Enoteca Italiana nel ruolo di vicepresidente insieme a Donatella
Cinelli Colombini. “Ho accolto la proposta di una mia nomina
all’Enoteca Italiana con estremo piacere e soddisfazione - commenta Pascucci -
anche perchè si tratta di un incarico nuovo e stimolante, che ho accettato con
grande entusiasmo e con l’obiettivo di consolidare il ruolo centrale di una
istituzione storica per il mondo del vino italiano”. Autore:
Antonella Leoncini
FOCUSWINE.IT
Totale
2006 a 678.868 ha (-2%). Dal 2000 spiantati 13.552 ettari, la superficie
dell’Umbria Il
Vigneto Italia perde una regione di Carlo
Flamini E’ come
se fosse sparita un’intera regione. Nel giro di sei anni, dal 2000 al 2006, il
vigneto italiano in produzione si è ridotto del 2%, da 692.420 a 678.868
ettari, ovvero 13.552 in meno, una superficie maggiore di quella del vigneto
dell’Umbria. Al calo generale hanno contribuito in maniera eguale il Centro
(113.451 ettari) e il Sud (329.868), con perdite di superficie valutate al 3,9%
e 3,5%, mentre è cresciuto il Nord, che con 235.549 ettari segna una variazione
positiva dell’1,2%, evidentemente non sufficiente a coprire le perdite del
resto d’Italia. Sono questi in estrema sintesi i dati
ricavabili dal confronto delle più recenti tabelle Istat (aggiornate a maggio
2007 per quanto riguarda l’anno 2006), che provincia per provincia danno la fotografia di quello che è il
vigneto italiano pronto a entrare nell’era della nuova Ocm, che dal 2008, con
il meccanismo degli espianti, potrebbe infierire una seria “spallata” se i
produttori italiani decideranno di aderirvi in maniera pesante. Le
regioni.
Ritornando ai dati, nel virtuoso Nord le uniche eccezioni sono costituite dalla
Lombardia, che in sei anni ha visto decrescere il suo vigneto del 5,3%, a poco
meno di 22.000 ettari, la Liguria (-4,1%) e la Valle d’Aosta, scesa dell’11%,
mentre crescono o restano stabili tutte le altre regioni, con il Friuli vigneto
più dinamico a oltre 20.400 ettari e una progressione dell’11,2%. Situazione con più ombre che luci al Centro,
dove alla progressione della sola Umbria (+2,5%) fanno da contraltare la
stabilità della Toscana (+0,7%) e delle Marche (-1,1%) e il calo drammatico del Lazio, che scende di quasi il 18%. Al Sud e isole, crescono solo il piccolo
vigneto molisano (+19,3% a 7.507 ettari) e la Sardegna (+1,1%), mentre calano
tutte le altre, con il picco negativo della Basilicata (-18%) e dell’Abruzzo
(-9%) e cali di oltre il 4% per Puglia e Campania. Sicilia e Calabria limitano
le perdite a poco più del 2%. Le
province. Spetta a Grosseto la palma di provincia più virtuosa. I 7.600
ettari vitati nel 2006 corrispondono a una spettacolare crescita del 40%, che
non ha eguali nel resto d’Italia. La seconda in classifica, Livorno, registra
un +25,6% a 2.500 ettari, mentre la terza, Campobasso, è a +23% (6.902 ettari,
che per inciso assomma il 92% della superficie totale del Molise). Seguono ben tre province friulane: Udine
(+13%), Pordenone (+10%) e Gorizia (+9%), quindi chiudono la top ten delle più
virtuose Terni e Cagliari (+6,8%), Sondrio (+6%) e Bolzano (+5,7%). Una ventina di province segnano aumenti
compresi tra 5% e più del 2% (tra cui cinque piemontesi, Genova, Treviso e
Siena), mentre progressioni minime, comprese in una forchetta tra lo 0,5 e il
2%, si segnalano per altre sette, tra cui Trento e Parma (+2%), Verona (+1,5%)
e Catanzaro (+1,3%). Crescita zero per Belluno, Macerata e Varese, mentre cali
contenuti entro l’1% accomunano Perugia, Reggio Calabria, Savona, Lecce e
Arezzo. Scorrendo
invece la parte finale della classifica, l’ultimo posto, ovvero la provincia
che più di tutte ha visto calare il suo vigneto, è occupato da Frosinone, che
in sei anni è passata da quasi 4.000 a poco più di 800 ettari, con un calo del
79%.
Il quintetto di coda se lo dividono equamente il Lazio, che piazza anche Latina
(-25%), e l’Abruzzo, che vede scendere il vigneto aquilano (-20%) e teramano
(-29%), oltre alla Basilicata, che a Potenza perde il 21% del vigneto. Cali nell’ordine del 10% e oltre per 15
province, tra cui alcune illustri dal punto di vista dell’incidenza del vigneto
sul totale della superficie agricola (Firenze -16%, Brescia -17%, Padova -12%,
Agrigento -11%, Catania -10%). Le più
vitate.
Come nel 2000, Trapani si conferma la
provincia con il vigneto più grande, maggiore di quello di Toscana, Emilia
Romagna e Piemonte, il doppio di quello della Sardegna: 62.302 ettari e una
tendenza all’aumento (+2,7%) in contrasto con l’andamento regionale. Al secondo
posto si piazza Foggia, che però è in calo del 6% a 35.770 ettari, mentre al
terzo troviamo Chieti, i cui 25.611 ettari le valgono un calo del 7%. Seguono
nell’ordine Treviso (+5%), Verona (+1,5%), Taranto (-2,7%), Agrigento (-11%),
Bari (-8%), Siena (+5%) e Asti (+1%). http://www.focuswine.it/portal/intxt.asp?idtext=3922&at=21875031A75238048O15047609652488&uid=ENOGI741
ILPUNTO-ONLINE.IT
Ubriachi
lanciano sassi da cavalcavia, presi Nei guai
due calabresi già arrestati per lo stesso motivo qualche tempo fa nei pressi di
Milano Ubriachi,
lanciavano arance e bulloni di ferro contro le auto in transito sull’A1, ma sono stati
sorpresi e arrestati dalla Polizia stradale. In manette, per attentato alla
sicurezza dei trasporti in concorso, sono finiti un 31enne e un 32enne di
origini calabresi. E’ accaduto ieri sera intorno alle ore 22.30, sull’A1 all’
altezza di Calenzano (Firenze). Poco prima, alla centrale operativa della
Polstrada, era giunta una segnalazione di veicoli danneggiati. Nel corso dei
controlli, subito attivati, una poliziotta della sottosezione autostradale di
Firenze ha intercettato nei pressi del chilometro 271+800 nord un’auto ferma in
corsia di emergenza e, vicino, due uomini. A bordo dell’auto sono stati trovati
due sacchi di iuta pieni di arance e un sacchetto di dadi per tubi idraulici.
Gli agenti della Polstrada hanno anche rintracciato tre veicoli - un
autoarticolato e due auto - che avevano subito danni attribuibili al lancio
degli oggetti. Secondo quanto ricostruito, i due erano rimasti in panne per
aver esaurito il carburante e avevano chiamato degli amici perche’ portassero
loro la benzina. Nell’attesa, si sono sfidati lanciando oggetti contro le auto.
Sottoposti alla prova dell’etilometro, sono risultati positivi. Da successivi
accertamenti, i due sarebbero gia’ conosciuti alle forze dell’ordine per reati
contro il patrimonio. In passato,
sarebbero stati arrestati nel Milanese dopo aver lanciato sassi contro un
edificio della Polizia stradale.
LA GAZZETTA DI PARMA
L’UOMO, COMPLETAMENTE
UBRIACO, BLOCCATO DA ALCUNI IMMIGRATI CHE HANNO SENTITO LE URLA. TENTATA
RAPINA O VIOLENZA? Gettata
a terra e ferita nel parcheggio Via
Volturno, una donna di 51 anni sfregiata con un coltello nel parcheggio.
Arrestato l’aggressore Georgia
Azzali Uno sfregio sulla fronte che guarirà in pochi
giorni. Ma è la paura che l’accompagnerà molto più a lungo. La donna, 51 anni,
italiana, era appena uscita dalla nuova torre delle Medicine, dove era andata a
trovare il marito, quando è stata aggredita e gettata terra. Manca una decina
di minuti alle venti. La donna percorre il breve tratto che separa il
padiglione del Maggiore dal parcheggio di via Volturno, dove ha lasciato
l’auto. continua...
IL GAZZETTINO (Padova)
Contro
il "coprifuoco" La
protesta dei baristi: mercoledì 30 sarà spritz-day (M.A.) Arriva lo "spritz-day". I
cinque bar raggiunti dalla nuova ordinanza comunale di chiusura alle 22,
capeggiati da Federico Contin (gestore del "Mama non Mama" di riviera
Francia), hanno deciso di invitare le famiglie in piazza delle Erbe e in centro
anche mercoledì 30 gennaio. Lo scopo è riuscire a fare vedere ai padovani che
il mercoledì sera universitario, il giorno clou per il popolo dello spritz, non
è il terribile momento di degrado urbano e sociale, come affermano il sindaco e
la giunta. I cinque locali ingabbiati dal provvedimento sono il
"Bacaretto", la "Taverna Danese", "Frankie’s", il
pub "Highlander" e il bar "Fly". Tutti compresi tra piazza
delle Erbe e via Barbarigo. Tra questi il pub "Highlander" e il
"Fly" hanno intenzione di fare ricorso al Tar. «Oramai siamo convinti - ha sentenziato Contin
- che per palazzo Moroni i baristi sono criminali. Il sindaco ci sta trattando come delinquenti. Tra il 2006 e il 2007
il Bacaretto ha ricevuto 46 controlli dei vigili urbani, tutti documentati.
Frankie’s ne ha ricevuti 30, la Taverna Danese 14 e l’Highlander 20. Una
follia. Sembriamo mafiosi. Gli agenti
della polizia municipale, invece di disturbare chi lavora, dovrebbero andare a
prendere chi in piazza delle Erbe spaccia e lorda il suolo pubblico. Siamo
arrivati all’esasperazione - ha proseguito Contin - per questo abbiamo
organizzato per mercoledì 30 gennaio lo spritz-day. Il ritrovo è fissato in
piazza delle Erbe: distribuiremo a
tutti bevande gratis. Per i bambini e le loro famiglie solo analcolici.
Non mancherà qualche forma di intrattenimento. Vogliamo fare capire ai padovani che il ritrovo per bere in compagnia
lo spritz è un momento che va salvaguardato e non demonizzato a oltranza come
sta facendo la giunta Zanonato». Favorevoli a protestare contro
l’amministrazione comunale sono anche i distributori di bibite e alcolici per i
bar e i pub. Tutti sostengono che da
quando sono iniziate le ordinanze per la chiusura anticipata (la prima è del 3
maggio 2006 con il divieto per 20 locali di tenere aperto dopo le 24), gli
esercizi hanno ridotto gli incassi del 50 per cento e di conseguenza i guadagni.
Un’autentica mazzata economica per imprenditori, dipendenti e famiglie, con il
risultato che il centro storico sta morendo.
IL GAZZETTINO (Treviso)
POLIZIA
STRADALE Romeno
ubriaco, sequestrata l’auto Asolo Romeno
scatenato: secondo incidente consecutivo ubriaco e senza patente ma
questa volta gli viene sequestrata l’auto. Si tratta di C.C. 30 anni sposato,
regolare in Italia residente ad Asolo che per la seconda volta è stato
denunciato dagli agenti della Polstrada di Castelfranco per guida in stato di
ebbrezza e senza patente. L’uomo domenica sera poco dopo le 20,30 si è reso
protagonista dell’ennesimo incidente. Con la sua auto, una Volvo V60 stava percorrendo
la strada provinciale 101 quando a Casella d’Asolo non è più riuscito a tenere
in strada l’auto che è uscita andando a fermarsi in mezzo ad un campo. Auto
danneggiata ma il conducente è uscito illeso. Solo che alla prova dell’etilometro ha fatto fermare la macchinetta a 3.60
quale tasso di alcolimia (max 0.50) facendo così scattare le disposizioni di
legge. L’uomo è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza ed anche per
guida senza patente. Inoltre gli è stato
sequestrato il mezzo perchè è risultato recidivo. Nel settembre scorso infatti
lo stesso C.C. si era reso protagonista di un altro incidente in via Laguna ad
Altivole. Anche in questo caso guidava senza patente ed in stato di ebbrezza
avendo fermato la macchinetta sui 3.30 di alcolimia. Un fine settimana
particolarmente difficile questo per gli agenti della Polstrada di
Castelfranco. In tutta la castellana e pedemontana sono dovuti intervenire in
una decine di incidenti stradali fortunatamente senza particolari conseguenze
per conducenti e passeggeri.
TICINONEWS.CH
Abuso
d’alcol: molto lavoro per la polizia Il
record dello "sballo": una donna che stava demolendo il mobilio di un
bar di San Gallo, nel suo sangue scorreva anche il 3,86 per mille di alcol. Molto lavoro per la polizia, questo fine
settimana un po’ in tutta la Svizzera, a causa dall’eccessivo consumo di alcol.
Il record dello "sballo" appartiene probabilmente a una donna fermata
venerdì sera dagli agenti mentre stava demolendo il mobilio di un bar di San
Gallo: le analisi hanno messo in luce che nel suo sangue scorreva anche il 3,86
per mille di alcol. La stessa sera, in un altro punto della città,
le forze dell’ordine sono dovute
intervenire per far fronte a un gruppo di giovani ubriachi, tutti sotto i 16
anni. E pure sulle strade non è andata molto meglio: un controllo
effettuato su 25 conducenti ha messo in luce quattro persone oltre i limiti. Sempre nella città della Svizzera orientale
ieri pomeriggio un individuo fortemente
alcolizzato in un bus ha allungato le mani sulle passeggere e ha picchiato un
uomo che si era erto in loro difesa. In questo caso l’alcolemia in gioco
era del 2,47 per mille. Nel canton Berna i controlli hanno permesso di togliere
dalla circolazione undici utenti della strada che avevano alzato troppo il gomito. http://new.ticinonews.ch/articolo.aspx?id=45383&rubrica=14
LA GAZZETTA DI PARMA
LITE TEMENDO
CONSEGUENZE PER I FIGLI Il
marito torna ubriaco lei chiama i carabinieri Movimentata serata in famiglia, in una casa
del centro. Il capofamiglia dopo avere alzato un po’ troppo il... continua...
MARKETPRESS.IT
STRATEGIE
REGIONE PER RIDUZIONE INCIDENTI STRADALI Trieste, 15 gennaio 2008 - - Promuovere la
cultura della guida sicura: con questo scopo la Regione ha varato, coinvolgendo
i dipartimenti di Prevenzione e delle Dipendenze delle Aziende sanitarie, le
Autoscuole e le loro associazioni di categoria, le Motorizzazioni civili e le
Prefetture, il progetto di formazione e informazione "Scegliere la strada
della sicurezza". Obiettivo
principale del progetto è la sensibilizzazione dei giovani e dei guidatori a
rischio per il consumo di alcol, farmaci e sostanze stupefacenti.
Nell´ambito dell´iniziativa, promossa a livello nazionale dal ministero della
Salute, la sede dell´Ass 4 Medio Friuli ospita domani (dalle 8. 00 alle 18. 00)
ed il 16 gennaio (dalle 8. 30 alle 14. 00) a Udine un corso di formazione sul
tema, rivolto agli operatori sanitari della prevenzione e delle dipendenze e ai
referenti delle 109 autoscuole della regione. A questo primo appuntamento ne
seguiranno, tra marzo e agosto, altri dodici. Organizzati e finanziati
dall´Amministrazione regionale, coinvolgeranno l´intero territorio e saranno
rivolti agli insegnanti di scuola guida, referenti riconosciuti della strategia
volta all´abbattimento degli incidenti stradali in qualità di moltiplicatori
dell´azione preventiva. La Regione punta al raggiungimento dell´obiettivo
fissato dall´Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per il 2020 della
riduzione del 50 per cento della mortalità e della disabilità dovute ad
incidenti stradali. Un impegno assunto nella consapevolezza che, con 142
persone morte sulle strade nel 2006 (nel 2005 erano state 165, sette anni fa
ben 207), il Friuli Venezia Giulia è ancora fra le regioni italiane a più alto
rischio di incidente stradale, con valori rapportati alla popolazione superiori
alla media nazionale, a sua volta superiore a quella europea. La legge
regionale 25/2004 "Interventi a favore della sicurezza ed educazione
stradale", il Piano di prevenzione del giugno 2006 e il Piano regionale
per la sicurezza stradale dell´aprile 2007 sono altrettanti capisaldi di una
politica regionale che, attraverso la sinergia tra le direzioni centrali alla
Pianificazione territoriale, Energia, Mobilità e Infrastrutture e alla Salute e
Protezione sociale, mira a ridurre gli
effetti di un problema che coinvolge soprattutto i più giovani. In Friuli
Venezia Giulia, dove gli incidenti stradali sono la prima causa di patologie e
disabilità evitabile al di sotto dei 40 anni e la terza causa per anni di vita
persi (la seconda in provincia di Udine), un terzo delle vittime della strada
ha, infatti, meno di 30 anni.
L’ADIGE
Ubriaco
nell’Adigetto Con l’auto rischiava di finire nell’Adigetto,
in via Sanseverino. Una ruota era già fuori strada, ma il conducente se ne è
accorto in tempo nonostante avesse la
vista annebbiata dai fumi dell’alcol. La scena è accaduta ieri pomeriggio
proprio davanti ad una pattuglia della polizia municipale che non ha esitato a
verificare le condizioni di guida dell’uomo, un sessantenne uruguaiano: il conducente è stato sottoposto ad alcoltest
e superava il limite di ben quattro volte. È stato denunciato per guida in
stato d’ebbrezza e dalla sua patente, che è sospesa, verranno decurtati dieci
punti.
IL TIRRENO
Fuori
strada ubriaco e senza assicurazione LIVORNO. In giro con la revisione scaduta,
senza assicurazione e con un tasso alcolemico pari a 0.92 (il limite è 0.50):
in queste condizioni un quarantenne livornese sabato alle 4 è stato pizzicato
dalle forze dell’ordine all’altezza di Castel Boccale, a bordo strada, su una
Polo. Ad attirare l’attenzione di una pattuglia,
l’auto finita fuori strada. Il conducente, S.G., 23 anni, di Collesalvetti, non
era ferito, ma in evidente stato confusionale. Come accertato dalle forze
dell’ordine, l’uomo parlava a fatica e in maniera non chiara. Così è stato
sottoposto all’alcoltest, che ha confermato l’impressione degli agenti. Non
solo. In base a quanto emerso, alla richiesta di esibire i documenti, l’uomo ha
risposto di non averne, ma subito dopo ha cambiato idea. I controlli successivi
hanno evidenziato che la Polo aveva la revisione scaduta ed era priva di
assicurazione. L’auto è quindi stata sequestrata. Per il quarantenne, invece,
sono scattati la denuncia per guida in stato di ebbrezza e il ritiro della
patente.
ILQUOTIDIANO.IT
Si
rifiuta di servire alcool dopo le 2 e viene pestato Porto
San Giorgio | È accaduto l’altra notte in un bar a Reggio Emilia. Responsabili
dell’aggressione due moldavi di cui uno residente a Porto San Giorgio. Si è rifiutato di servire bevande alcoliche
dopo l’orario consentito a due moldavi, uno dei quali residente a Porto San
Giorgio, che l’hanno picchiato e pestato. È accaduto l’altra notte in un bar a
Reggio Emilia. Era da circa mezzora
passata l’ora che consente la somministrazione di bevande alcoliche pertanto il
titolare del bar in questione si è opposto di vendere ancora alcool ai due
moldavi che volevano continuare nonostante l’orario. A chiamare i soccorsi una
ragazza che si trovava nel luogo che per tentare di stoppare il brutale
pestaggio ha colpito uno dei due con una pianta. I due malviventi avevano prima espresso
intenzione di denudarsi e poi preteso la vendita di bevande alcoliche. Davanti al rifiuto del gestore del bar il
più giovane dei due l’ha colpito alla testa con uno sgabello per proseguire nel
pestaggio con calci e pugni insieme al complice. Appena la ragazza ha
colpito uno dei due, la coppia è scappata ma è stata rintracciata poco dalle
forze dell’ordine: ad aiutarli nell’identificazione la vistosa ferita al capo
che il colpo della ragazza gli aveva procurato. I due - Alexandru Hlatcu Ravzan, 25 anni
clandestino senza fissa dimora e Andrei Mereacri, 19enne residente a Porto San
Giorgio - sono stati arrestati con le accuse di lesioni personali aggravate,
danneggiamento e resistenza.
IL GIORNALE DI VICENZA
ALCOL.
Via Risorgimento in contromano Ubriaco
già alle 8 Guidava
ubriaco già alle 8 di mattina, ma probabilmente erano i postumi della nottata
di festa e di brindisi a ripetizione. (*) I vigili urbani si sono accorti di lui
perché aveva imboccato in contromano niente meno che via Risorgimento, che
collega la stazione ferroviaria a borgo Berga. Ha rischiato un incidente frontale il giovane di 25 anni, residente
a Montecchio Maggiore, che alla guida di una Rover cercava la via di casa
domenica mattina. Una pattuglia della polizia locale stava
facendo un giro di controllo quando ha notato la vettura che avanzava
contromano. Gli agenti l’hanno fermata, più che altro per
evitare scontri. Hanno chiesto i documenti al giovane, che è stato poi multato
per la violazione al codice della strada. Successivamente lo hanno sottoposto
all’alcoltest; i valori non erano esagerati, ma comunque superiori allo 0.5
milligrammi per litro consentito dalla legge, ragion per cui gli è stata
ritirata la patente, gli sono stati tolti 10 punti ed è stato denunciato per
guida in stato di ebbrezza. Il giovane
ha spiegato che più dell’alcol nello sbagliare senso di marcia ha pesato il
sonno per una nottata trascorsa in giro. Si è fatto venire a prendere per
tornare a casa sua a Montecchio. (*) Nota: probabilmente non è questo il caso,
ma va ricordato che alla mattina chi ha problemi di “alcoldipendenza” deve
placare la crisi di astinenza. Tra le 5 e le 8, sette mattine a
settimana, ci sono moltissime persone
che fanno il giro dei bar in auto per questo scopo, pressoché certi di non
incontrare nessuno che li sottoponga all’etilometro. Non essendoci controlli a quest’ora non ci
sono sanzioni, e così manca la percezione del problema. L’opinione pubblica pensa che il problema
alcol e guida riguardi solo i giovani nelle notti del fine settimana, ma non è
così.
IL GIORNALE DI VICENZA
MERCATI.
In Asia anche il ministro De Castro Vinitaly
in India con 70 produttori del Made in Italy Da oggi
il tour promozionale tra Mumbai e Nuova Delhi Comincia oggi a Mumbai, l’ex Bombay, per poi
proseguire a Nuova Delhi, Vinitaly India, la manifestazione pensata e
organizzata da Veronafiere per la promozione dei vini italiani nel mondo che
vede la partecipazione di molte tra le più importanti aziende vinicole del
nostro Paese. Il crescente interesse del mercato indiano nei
confronti del vino del resto ha spinto, ormai da alcuni anni, le aziende
italiane a considerare quella indiana una tappa molto importante per la
promozione del prodotto all’estero. Due le tappe programmate quest’anno: New
Delhi, la capitale, dove sarà presente anche il ministro per le politiche
agricole e forestali, De Castro, in visita nei prossimo giorni nel paese di
Gandhi, e Mumbai, capitale economica del Paese. AZIENDE
IN CRESCITA. La manifestazione, che già negli anni passati ha riscosso un
notevole interesse, vede in questa edizione la partecipazione di 70 aziende,
contro le cinquanta della precedente. Workshop, seminari a tema, incontri business
to business e degustazioni da oggi a giovedì. «La presenza di Vinitaly in
India, è ormai pluriennale», afferma Giovanni Mantovani, direttore generale di
Veronafiere, «fin dal 2002 con la partecipazione a Ifows, l’Italian food and
wine Show di Mumbay, poi dal 2005 con un evento nel quale abbiamo investito il
brand Vinitaly. Abbiamo intravisto prima
di altri le potenzialità di questo immenso Paese», aggiunge Mantovani, «e
la designazione del 2007 come anno dell’Italia in India conferma la nostra
lungimiranza». Il vino
è uno dei prodotti che negli ultimi anni ha visto la domanda aumentare
maggiormente in India. E tra i vini quello italiano è certamente il più richiesto.
Simbolo del made in Italy, del buon gusto, della raffinatezza, del lusso, da
quando nel 2001 l’India ha aperto i suoi confini all’importazione di vino,
l’Italia ha visto aumentare il suo export a ritmi elevatissimi, culminati in un
+75% del 2006. RIALZO
DELL’EXPORT. Anche il 2007 ha confermato il trend, con un rialzo che nei
primi nove mesi dell’anno è stato pari al 23% in valore e del 21,5% in
quantità, pari a 1,1 milioni di euro e oltre 202 mila litri. Un
successo notevole, soprattutto in considerazione della altissima tassazione
che rende difficoltosa l’importazione da parte indiana. Proprio per questo
motivo i produttori di vino italiano hanno deciso di puntare per lo più su un
mercato qualificato, basato su una clientela formata da ristoranti ed hotel di
lusso destinati alla cosiddetta upper class indiana. MERCATO
QUALIFICATO. In questo segmento di mercato i prezzi partono dai 35 euro per
arrivare anche ai 150 euro per una bottiglia di Barolo o di Brunello. In generale, però, vuoi per questioni
economiche vuoi anche per questioni culturali, in India il consumo di vino è
ancora piuttosto basso. Ma si registra, negli ultimi tempi, una crescita
costante, attestata intorno al 30%. Nel 2006 è stato pari a circa l’1% del
totale delle bevande alcoliche. Tuttavia, secondo, le ricerche di mercato,
entro il 2010, grazie anche all’aumento del numero di persone appartenenti alla
classe media ed alta, i consumi di vino potrebbero arrivare a 54 milioni di
litri all’anno.
CORRIERE.IT - FORUM NUTRIZIONE
http://forum.corriere.it/nutrizione/14-01-2008/vino-987609.html
Lunedì,
14 Gennaio 2008 vino Buongiorno dottore, purtroppo la disturbo
sempre per la dieta di mio marito. Oggi si parla di vino. Bianco o rosso?
Quanti bicchieri massimo al giorno? E se fosse birra è la stessa cosa? Grazie di tutto. Nicoletta2
Mercoledì, 16 Gennaio 2008
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