(ASAPS) VITERBO, 21 gennaio 2008 – La Squadra
di Polizia Giudiziaria della Sezione Polstrada di Viterbo, ha chiuso venerdì
scorso (18 gennaio) un’articolata indagine che da mesi teneva impegnati i suoi
investigatori. Lo scacco matto è stato dato quando la Direzione Distrettuale
Antimafia di Roma è riuscita ad ottenere 7 ordinanze di
custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti esponenti di
un’associazione per delinquere finalizzata principalmente al riciclaggio di
autovetture di prestigio. L’inchiesta ha però rivelato altri retroscena,
consentendo agli uomini della Polizia Stradale viterbese – coadiuvati anche
dalla Squadra di PG del Compartimento “Lazio” – di ascrivere al sodalizio
criminoso ben altre attività: la ricettazione, per esempio, ma anche la
detenzione di sostanze anabolizzanti proibite, il traffico di droga e perfino un
tentato omicidio. Insomma, un castello accusatorio davvero variegato, che ha
consentito alla Specialità di mettere fine ad un traffico di veicoli rubati –
in tutto quelli taroccati scoperti sono sette – ma anche di scoprire dove il
riciclaggio veniva materialmente compiuto: i poliziotti hanno fatto irruzione
in una carrozzeria della capitale, gestita da quattro fratelli denunciati a
piede libero. Le manette sono invece scattate ai polsi di sette persone, tutte
di Roma, che oltre al “vizietto” delle auto di lusso avevano anche quello della
droga e dei muscoli. Due di essi avevano come copertura un lavoro da buttafuori
in alcune discoteche di Viterbo: e proprio nel corso della loro attività
avrebbero tentato di uccidere un uomo a colpi di martello, in seguito ad una
lite. Oltre agli arrestati, altre 12 persone sono state deferite all’Autorità
Giudiziaria per reati connessi all’attività della consorteria, tra cui –
appunto – la ricettazione: tra il materiale sequestrato, figurano infatti
numerosi ricettari medici rubati, utili per falsificare richieste da presentare
in farmacia. (ASAPS)
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