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Rassegna stampa Alcol e guida del 21 gennaio 2008

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

IL RESTO DEL CARLINO

IN COMMISSIONE DELLA CAMERA
Alcol, dietrofront sul divieto notturno

Dure reazioni dopo il via libera allo stralcio della norma. La rabbia di Giovanardi: "E’ assurdo, si sono mosse le solite lobby" Commenta
ROMA, 21 gennaio 2008
DUE NUMERI: 113 e 53. Il primo: 113. Sono i morti in meno sulle strade italiane nei fine settimana dell’ultimo trimestre del 2007 confrontati a quelli del 2006.
Il secondo: 53. Sono gli under 30 anni, cioè i ragazzi, che si sono salvati, sempre rispetto all’anno precedente.

Parliamo dell’ultimo trimestre e c’è un motivo ben preciso: il 4 ottobre scorso è infatti entrata in vigore la legge che vieta la vendita di bevande alcoliche nei locali pubblici di intrattenimento. Magari sarà solo un caso, (*) ma dai dati riuniti con precisione dall’Asaps e confrontati con polizia e carabinieri, il risultato è comunque sbalorditivo: in 12 week end — magari con un po’ più di ballo e un po’ meno sballo — sono state salvate tre persone al giorno.
VORREMMO che questi numeri fossero studiati con grande attenzione anche dai nostri politici, che invece stanno preparando un clamoroso controblitz. Giovedì scorso — senza enfasi e senza grandi comunicazioni — la commissione Trasporti della Camera ha infatti approvato un emendamento che elimina il no-alcol.
ORA IL TESTO dovrà andare all’esame di Camera e Senato, ma la svolta è dietro l’angolo tanto che i gestori delle discoteche cominciano a cantare vittoria. «Non è mettendo lo stop all’alcol che si risolve il problema della sicurezza stradale» ripete da una vita Antonio Flamini, vicepresidente del Silb, sindacato locali da ballo. I dati che vi proponiamo lo smentiscono però clamorosamente.

Carlo Giovanardi, ex ministro e parlamentare dell’Udc, è sul piede di guerra. «Io quella legge la voglio cambiare — dice — ma per vietare a qualunque locale, anche ai circoli privati, di dare da bere dopo le due di notte. Se uno vuole ubriacarsi alle 4 del mattino, lo faccia a casa sua».
GIOVANARDI È infuriato. Per oggi, in fretta e furia, ha organizzato una conferenza stampa a Bologna, insieme a Giordano Biserni, presidente Asaps. «Si sono mosse le solite lobby — aggiunge — ma mi meraviglio che i miei colleghi di fronte a tante vite salvate da quella norma, si inchinino a certe assurde pressioni».
di Massimo Pandolfi e Manuel Spadazzi
(*) Nota: non è un caso. Esistono certo delle oscillazioni nella sinistrosità stradale, ma un risultato del genere ha una sola spiegazione. Ci sono delle regole statistiche precise per determinare la casualità o meno degli eventi. Ma perché mai si dovrebbe mettere in discussione uno dei pochi risultati positivi nella lotta agli incidenti stradali notturni?


LETTERA APERTA ALL’ ONOREVOLE ZELLER

Egregio signor deputato,
Le scrivo per esprimerle il rammarico mio e quello di migliaia di famiglie altoatesine che soffrono a causa dell’alcol. Il suo accanimento contro la legge 160 mi sembra alquanto fuori luogo. Anche in Alto Adige, come saprà benissimo, la piaga dell’alcolismo è molto diffusa ed è causa di disagi familiari e sociali, violenze, incidenti stradali, ricoveri ospedalieri, lesioni, suicidi, omicidi.
Molto è stato fatto nella Sua provincia per tentare di arginare questo problema (legge apposita, prevenzione nelle scuole, cartelli più o meno shock sulle strade principali, costruzione di faraoniche case di cura, contributi alle numerose associazioni impegnate nel recupero degli alcolisti, ecc.) ma nonostante il grande impegno e le cospicue risorse economiche impiegate, i risultati sono molto scarsi.
Sarei molto felice se, attraverso gli stessi quotidiani a cui invierò questa lettera, potesse smentire le mie affermazioni.
Finalmente dopo tanti tentativi di inutili prevenzioni era stata varata una legge, la 160, che in pochi mesi ha diminuito del 30,4 per cento le morti notturne sulle strade italiane. Mai si era verificato in Italia una tale diminuzione di vittime della strada.
E allora perchè modificare una legge che si è dimostrata capace di salvare delle vite umane?
L’unica modifica da fare era quella di vietare la vendita e la somministrazione di alcolici dopo le 2.00, a tutti gli esercizi pubblici!
Continuo a pormi delle domande alle quali non so darmi risposta. Forse lei mi può aiutare!
Come potrò placare il rimorso della mia coscienza sapendo che con il mio voto ho contribuito ad aumentare nuovamente le vittime della strada?
Come potrò vivere serenamente pensando di aver contribuito ad uccidere dei figli? E se fosse mio figlio a rimanere ucciso da una persona alterata dall’alcol?
Le bevande alcoliche sono così importanti da barattarle con delle vite umane?
Mi auguro che Lei e i suoi onorevoli colleghi possiate ritornare sulle vostre decisioni e che almeno una volta vinca il buon senso e non sempre l’interesse di partito.

Guido Dellagiacoma Centro Studi APCAT


LETTERA ASSOCIAZIONE FEDE PER LA VITA

C’è chi non vuole meno morti sulle strade
Come spesso accade i nostri governanti fanno passare in punta di piedi con un nuovo emendamento, come quando si aumentano gli stipendi. La Commissione Trasporti di Montecitorio ha approvato all’unanimità l’emendamento che toglie il divieto di vendita degli alcolici dopo le 2 di notte, per tutti i locali che fanno intrattenimento.
Dopo l’ entrata in vigore lo scorso ottobre della legge 160, sono sensibilmente diminuiti sia gli incidenti che le vittime che nelle notti dei fine settimana sono passate da -6,4% a -28,4%, una diminuzione ben quattro volte superiore a quella dei primi 9 mesi.
Nonostante risultati così significativi, i politici hanno pensato bene di accogliere le proteste dei gestori dei locali notturni che lamentavano decisi cali nelle vendite di alcolici; i gestori protestavano giustamente perché il bar accanto al locale poteva vendere alcolici e loro no, infatti sarebbe stato sensato estendere il divieto a tutti i locali.
Con indignazione apprendo questa notizia e mi chiedo su quali basi sia stata presa questa decisione. Al momento l’unica risposta è che tra i nostri politici ci sia qualcuno che preferisce privilegiare gli interessi economici di certe categorie piuttosto che vedere meno morti sulle strade.
Tutto questo è vergognoso.

Fabbri Aldo Associazione Fede per la Vita


ASAPS

Divieto di vendita degli alcolici alle 2 di notte
Nonostante i risultati estremamente positivi ottenuti per gli incidenti del fine settimana, alla Camera sta scattando la “controriforma”. In Commissione Trasporti abolito il limite di orario
Se qualcuno pensava dai avere già vinto una importante battaglia su problema alcol, come quella del divieto di somministrazione degli alcolici alle 2 di notte si sbagliava. La potente lobby dei produttori e dei venditori di alcolici ha prontamente reagito e ha trovato subito sponda in un gruppo di parlamentari ed è così riuscita ad ottenere un importante risultato. Ecco infatti che presso la Commissione Trasporti della Camera in sede di discussione della riforma del Codice della strada è stato deliberata una modifica di “retromarcia” con la quale in sostanza si elimina il divieto di somministrazione degli alcolici alle 2 di notte, varato appena agli inizi dell’ottobre scorso con la legge nr.160.
Eppure dopo quella legge, ovviamente anche grazie all’intensificazione dei controlli con gli etilometri da parte della forze di polizia, in soli tre mesi gli incidenti del fine settimana sono calati del 14,9%, i morti sono diminuiti del 24,7%, (fra i giovani sotto i 30 anni – 27,9%), i feriti del 16,3%. Negli incidenti notturni del fine settimana, cioè dalle 22 alle 06, proprio a cavallo del divieto, i morti sono stati ben 52 in meno rispetto all’anno scorso, pari a un clamoroso -30,4%.
Certo qualcuno potrà dire che il divieto è parziale in quanto riguarda solo i locali di pubblico intrattenimento e spettacolo. Bene, estendiamolo allora a tutti i locali. Non si continui con la storia che poi i giovani si portano gli alcolici da casa, o li comprano nei negozi. Forse lo faranno 3-4 ragazzi su 10, gli altri si limiteranno a bere meno e i risultati si vedono.
Non capiamo come un Paese nel quale si è data prova di forte caratura civica, accettando serenamente il divieto di fumare in tutti i locali pubblici, non possa accettare un divieto di somministrazione degli alcolici dopo le 2 di notte.
Non sarà perché nessuno produce sigarette in Italia, mentre è importante la produzione di alcolici?
Una considerazione. I sondaggi dicono che la stragrande maggioranza degli italiani è favorevole al provvedimento che limita alle 2 la somministrazione di alcolici. Possibile che una minoranza di titolari di interessi economici ottenga tanta attenzione nel nostro Parlamento?
Ci rendiamo conto che i positivi risultati raggiunti non possono essere stati merito solo di quella misura che limita l’orario per la somministrazione e sono dovuti anche dell’inasprimento complessivo delle sanzioni e dei controlli, ma quelle elencate sono cifre con le quali si devono fare i conti, se tutti (politici compresi) teniamo veramente alla salvaguardia della vita di tanti giovani sulle strade.

Giordano Biserni Presidente Asaps


ASAPS

Alcol: la coerenza del nostro impegno, senza scuderie di riferimento
FORLÌ, 21 gennaio 2008 – Torniamo a schierarci, ancora una volta. Lo facciamo, attenzione alle nostre parole, non per dare ausilio all’una od all’altra scuderia politica. Lo facciamo perché è il nostro statuto che ce lo impone, lo stesso che ci conforma ad un organismo che non vuole intromissioni partitiche, politiche o sindacali. Lo facciamo per la nostra stessa storia, per il nostro DNA.
Quando venne approvata la soglia oraria delle 2 del mattino per vietare la somministrazione di alcolici, non potevamo che essere soddisfatti, ma in qualche modo restammo stupiti; questa “attesa” retromarcia, nonostante i tanti giovani salvati, conferma inequivocabilmente che in uno Stato come il nostro la sacralità della vita è una priorità solo se non scalfisce interessi economici.
Questo non ci sta bene, questo non lo accettiamo e vogliamo dire la nostra: in termini di valutazioni, di analisi, di complessi elaborati che mettiamo puntualmente a disposizione di tutti coloro che, in qualche modo, intendono contrastare la “restaurazione” di logiche già superate.
Ciò che eravamo riusciti a fare, all’estero è oggetto di condivisione, ed è parte di sistemi che nessuno pensa di ripristinare.
Le nostre Termopili si combattono così: a suon di verità.


IL SECOLO XIX

Alcol e guida: nessun problema con il Wine taxi

21 gennaio 2008 - Per sensibilizzare i cittadini sui rischi legati all’abuso di alcol è nata anche un’altra iniziativa, il «Disco-Taxi», proposta dalla Regione Liguria per i locali notturni della provincia di Savona

Per non rischiare di venire fermati dalla polizia per guida in stato di ebbrezza, o peggio causare una delle tanti “stragi del sabato sera”, l’azienda agricola Sartori titolare del «Wine bar La Torre Saracena», ha proposto ai suoi clienti un servizio taxi (minimo quattro persone) per un raggio di 20 chilometri.

Il progetto, già applicato all’estero con successo, ha come principio quello di cambiare la mentalità di dover prendere per forza la macchina per spostarsi. «Speriamo che la nostra iniziativa possa essere adottata anche da altri locali e che rinforzi il senso di responsabilità civile - commenta Bianca Sartori, proprietaria del Wine bar.

«Questa iniziativa è un segnale positivo di civiltà - dichiara il sindaco di Albenga, Antonello Tabbò -; bisogna entrare in un’ ottica diversa riguardo l’uso dell’ automobile. Sicuramente testerò il servizio taxi messo a disposizione dal wine bar». Per sensibilizzare i cittadini sui rischi legati all’abuso di alcol è nata anche un’altra iniziativa, il «Disco-Taxi», proposta dalla Regione Liguria per i locali notturni della provincia di Savona.


CORRIERE ADRIATICO

Si intensifica l’opera di prevenzione. Durante la notte ritirate otto patenti agli ubriachi al volante
Controlli del weekend, task force dei carabinieri
CIVITANOVA - I carabinieri della Compagnia di Civitanova durante la notte fra sabato e domenica scorsi hanno operato una fitta rete di controlli alla circolazione stradale per reprimere il fenomeno delle stragi del sabato sera.
Nonostante i continui richiami e suggerimenti a diffondere la pratica del guidatore designato, promossa dalla recente campagna promozionale La vita non è un optional, cui ha aderito il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, molti sono ancora i giovani che si mettono al volante della propria auto dopo aver bevuto in eccesso e, per tale ragione, l’altra notte sono stati intensificati i servizi sulle strade del litorale: 22 carabinieri, costituenti gli equipaggi del nucleo radiomobile di Civitanova, delle Stazioni di Porto Potenza Picena, Civitanova Alta e Porto Recanati, hanno eseguito controlli alla circolazione stradale fermando 188 autoveicoli, identificando 267 utenti della strada, per lo più giovanissimi; effettuate 37 prove dell’alcool test con etilometro in dotazione al Radiomobile e ritirate otto patenti di guida a persone riscontrate in stato di ebbrezza alcoolica fra i quali due giovani, del Foggiano e del Pesarese, riscontrati con oltre 2,5 grammi di alcol per litro di sangue (il massimo consentito dalla normativa in materia è di 0,5), tre ragazzi del Maceratese con oltre 1,5 grammi di alcol per litro di sangue e altri tre ragazzi di Civitanova e Recanati con 1 grammi di alcol per litro di sangue, quindi il doppio rispetto al massimo consentito. Ormai da tempo si sono intensificati i controlli in questa direzione: ma continuano i ritiri di patenti.


L’ADIGE

Raddoppiate le patenti sospese

Guida in stato di ebbrezza Crescono i controlli dei vigili

di ALBERTO PICCIONI PERGINE - Inaugurata ieri la nuova «casa» della polizia intercomunale nella ex caserma dei carabinieri di viale Dante. Con l’occasione è stato fatto un bilancio sulla attività del corpo intercomunale di polizia locale nel 2007. Il dato più eclatante che il comandante Raffaello Savio Gonzo ha fornito è il numero delle patenti sospese per guida in stato di ebbrezza: ben 39, più del doppio rispetto al 2006. «Al raggiungimento di questo risultato ha influito l’impegno che gli agenti del corpo hanno profuso nei fine settimana e nei giorni prefestivi di luglio e agosto, con l’effettuazione di pattuglie notturne dalle 22 alle 4 del mattino per contrastare il fenomeno delle stragi del sabato sera», ha precisato Gonzo. In quei due mesi 604 veicoli sono stati controllati, somministrati 540 alcol test e accertate 23 guide in stato di ebbrezza. In totale nell’anno 265.167 euro sono stati riscossi per le sanzioni amministrative, più che nel 2006 a causa dell’aumento delle riscossioni, non per un maggior numero di multe. Nella classifica delle sanzioni in testa è il divieto di sosta. 374 sono le violazioni per eccesso di velocità: su questo versante la polizia municipale si sta impegnando molto su richiesta dei cittadini, in strade particolarmente pericolose. Al capitolo incidenti stradali Gonzo ha ricordato che su 105 incidenti in zona, uno solo è stato mortale e ne sono avvenuti 36 in meno rispetto al 2006. Infine i ricorsi al giudice di pace non mancano: in totale 93 cittadini si sono rivolti al giudice perché valutasse una sanzione ricevuta dalla polizia municipale. Si tratta del 2% di tutti i provvedimenti, e pertanto Gonzo lo considera un dato fisiologico, piuttosto basso a dimostrazione della professionalità del corpo. Non solo multe: la polizia si è occupata di educazione stradale con più di 500 ore di lezione a bambini e ragazzi delle scuole del territorio. Anche sul versante della difesa del consumatore sono stati fatti 240 controlli e verifiche su negozi ed esercizi pubblici che hanno portato a 18 sanzioni per infrazioni alle norme sul commercio. 700 i controlli su mercati e fiere. Infine l’Intercomunale è attiva sul controllo dei rifiuti abbandonati: 187 sono state le violazioni accertate nel 2006. Alla cerimonia per San Sebastiano erano presenti il sindaco di Pergine, Renzo Anderle , l’onorevole Laura Froner e Dario Pallaoro , presidente del consiglio provinciale. Anderle ha fatto appello ai Comuni del comprensorio che ancora non hanno aderito al corpo intercomunale: 11 su 18 comuni del C4 sono ancora fuori. Finita la cerimonia è stato possibile visitare la nuova caserma. Accompagnati da un gentilissimo vigile abbiamo potuto apprezzare gli spazi che, quotidianamente i 32 agenti fissi hanno come punto di riferimento. Nel sottotetto è stato ricavato uno spazio per gli spogliatoi (con soldi messi direttamente dal Comune di Pergine), separato per le donne (sono 11 su 42 persone in servizio, compreso quello amministrativo). Sullo stesso piano c’è la sala dove i vigili alla mattina prendono le consegne. Al secondo piano l’ufficio del comandante e due sezioni di coordinamento per le diverse zone del territorio. Al primo piano si trovano altri uffici, quello del vice comandante e una piccola cella di isolamento per i casi più difficili di persone fermate. Al piano terra l’ingresso e la sala di attesa, più vari servizi. Nell’interrato il locale di servizio e un grande garage dove trovano spazio le 14 auto e 2 motociclette a disposizione degli agenti. La spesa complessiva della ristrutturazione ammonta a 1.699.995,96 euro e l’area coperta supera i 500 metri quadrati. Con l’occasione si è potuta vedere anche l’attrezzatura della polizia: 2 telelaser, uno con foto e l’altro senza, un autovelox, due macchine per l’alcol test.


ROMAGNA OGGI

Guida in stato d’ebbrezza, 100 patenti ritirate a partire dal 2008
RIMINI – Salgono a 100 le denunce e le patenti ritirate dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Rimini a partire dal 2008. Nell’ultimo weekend, nell’ambito dei controlli finalizzati a contrastare il fenomeno delle “stragi del sabato sera”, sono stati venti gli automobilisti sorpresi al volante con un tasso di alcol nel sangue superiore ai 0,50 gr/lt consentiti dalla legge. Nel 2007 gli uomini dell’Arma hanno denunciato complessivamente 639 automobilisti.
I più “alticci” sono risultati un elettricista riminese di 24 anni ed un tatuatore napoletano di 25 sorpresi con 1,79 grammi per litro di alcol nel sangue.


BRESCIA OGGI

CONTROLLI. La polizia stradale a Desenzano
Alticci al volante via 10 patenti Nei guai 3 donne

Le signore avevano un tasso alcolemico superiore a 1,5
Ancora una notte di controlli contro le stragi del sabato sera. Questa volta la polizia ha colto in fallo anche una discreta rappresentanza di automobilisti donne.
La polizia stradale di Desenzano ha verificato la situazione nella zona del basso Garda, testando le condizioni di 110 persone. Nel controllo messo in atto tra l’una di notte e le 7 del mattino gli agenti hanno verificato la lucidità di 88 automobilisti. Dieci non hanno superato la prova: la percentuale di alcol nel sangue era ben oltre la soglia massima imposta dalla legge. Gli agenti si sono visti costretti a ritirare dieci patenti per guida in stato di ebbrezza e a decurtare 113 punti.
Dieci automobilisti rimasti a piedi su 88 controllati non è una percentuale molto elevata, ma il rapporto è nella norma, di poco superiore al dieci per cento.
La novità sta nella presenza femminile: dei dieci automobilisti brilli ben tre erano donne, poco meno della metà.
LE TRE GIOVANI signore avevano tutte un tasso alcolemico superiore all’1,5, che vuol dire che non si erano limite a un solo bicchiere di birra o di vino.
Nel corso dei controlli gli agenti della stradale di Desenzano hanno ritirato anche due carte di circolazione.
I controlli vengono ripetuti ogni fine settimana, gli agenti saranno in strada anche nei prossimi week end.


IL GAZZETTINO

FARRA Il drammatico racconto del marito: «Stavamo rientrando a casa dopo essere stati a trovare nostra figlia disabile ospite del Ceod» 
«La mia Lucia è morta infilzata da una ringhiera»
Il figlio: «Conosciamo bene l’uomo che ha ucciso la mamma». L’automobilista si è costituito dopo tre ore
Un attimo. Un tonfo sordo. E quel metro è stata la distanza esatta fra la vita e la morte. Perché Margherito Viezzer la sua Lucia sabato notte la teneva per mano. Avevano camminato fianco a fianco a braccetto lungo via Belvedere per tutto il tragitto che separa la loro abitazione di via Val al centro per disabili, il Ceod, di via Carlo Conte, dove vive la loro figlia, Erica. Se n’erano andati lì alla Festa del Gelato. Qualche ora a parlare e ridere con la figlia, poi verso le 21.30 salutano e se ne vanno. Si incamminano a piedi, mano nella mano: via Carlo Conte, poi lungo via Belvedere fino al fatale incrocio. Tre strade che fanno una borgata di Soligo. Poche centinaia di metri in tutto. Arrivati all’incrocio con la via della loro abitazione Margherito, Rito per tutti, è davanti, ha appena imboccato la discesa di via Val, Lucia dietro. All’improvviso un tonfo e Lucia non c’e più. Si è girato e se l’è trovata infilzata nella ringhiera di un’abitazione. Ha fatto il possibile per riportarla in vita, si è pure tagliato la mano in quella ringhiera. Ma non ce l’ha fatta. Lucia Zanella, 76 anni, quattro figli e cinque nipoti, è morta sull’asfalto di quella stessa strada della quale solo pochi mesi fa aveva denunciato la pericolosità. E’ morta travolta da un auto pirata, che pirata è rimasta per poco. A nemmeno tre ore di distanza dal drammatico investimento, erano circa le 21.40 quando l’auto ha travolto la donna, gli uomini dell’Arma di Col San Martino hanno assicurato il fuggitivo alla giustizia. S.G., camionista, 55 anni residente pur’egli a Soligo, si è costituito ai carabinieri tre ore dopo il violento urto. Solo poche centinaia di metri e l’uomo sarebbe arrivato a casa sua. Ed invece è scappato dopo aver travolto e ucciso con la sua Ford Ka rossa una donna. E’ scappato, nonostante l’urto con il corpo della donna abbia sfondato il parabrezza della sua auto. E’ scappato travolto anche lui dalla paura, dalla tragedia e forse dall’alcol che aveva in corpo. Perché oltre all’omicidio colposo e all’omissione di soccorso, l’altro capo di imputazione contestato all’uomo, denunciato a piede libero, è la guida in stato di ebbrezza. L’uomo che ha investito nostra mamma - raccontano i figli Roberto e Michela - lo conosciamo bene. E a raccontare oggi è anche Rito. La tenevo per mano - sussurra il marito 81enne - mentre camminavamo lungo la via principale le dicevo ’stai attenta, stai vicino a me, perché qui le auto corrono’. Arrivati alla discesa che porta a casa io ho svoltato l’angolo per prima, ma le tenevo lo stesso la mano. Ho sentito un colpo forte e ho pensato che fosse esploso il copertone di un auto. Poi mi giro e mi vedo mia moglie infilzata nella ringhiera. Ho provato a sollevarla, mi son pure tagliato, ma non ce l’ho fatta. Poi sono arrivati i vicini mi hanno aiutato, ma era completamente ricoperta di sangue. E’ morta lì, così, gettata in strada. Una tragedia immane che si svolge tutta attorno a una strada, a un borgo. Tre vie e un arteria di raccordo che da mesi era al centro di denunce e petizione dei residenti per la sua pericolosità. La firma numero sette sulla petizione presentata al sindaco per la messa in sicurezza di via Belvedere era proprio quella di Lucia. Lo scorso luglio - spiega Mattia Perencin, residente in via Val e presidente del Circolo della Libertà ’Forza Farra’ - avevamo denunciato la pericolosità di via Belvedere: ne avevamo chiesto la definitiva messa in sicurezza con la realizzazione dei marciapiedi, della segnaletica orizzontale e verticale e degli impianti che segnalassero gli attraversamenti a raso. Abbiamo raccolto 120 firme: quella di Lucia era la settima. Nessuno ha fatto nulla. Ora ho telefonato al vice governatore, Luca Zaia, che mi ha garantito il suo intervento. Ma se così non sarà questa volta siamo pronti a bloccare la strada".
Manuela Collodet


QUOTIDIANO.NET

CHOC A CHIETI
Violenza di gruppo su 14enne In manette quattro amici della vittima
Un quinto giovane è ricercato, mentre la posizione di un altro, che nel 2006 era maggiorenne, è ancora al vaglio. A denunciare il fatto al personale della mobile è stata proprio la vittima della violenza, a febbraio 2007, perchè era perseguitata dal gruppettoHome Cronaca
Chieti, 21 gennaio 2008 - Quattro 19enni della provincia di Chieti sono stati arrestati oggi dalla squadra mobile di Pescara per una violenza sessuale di gruppo avvenuta nel 2006 ai danni di una ragazza che all’epoca aveva 14 anni, anche lei della provincia di Chieti. Un quinto giovane è ricercato, mentre la posizione di un altro, che nel 2006 era maggiorenne, è ancora al vaglio. A denunciare il fatto al personale della mobile è stata proprio la vittima della violenza, a febbraio 2007, perchè era perseguitata dal gruppetto.
La violenza di gruppo è avvenuta tra il 25 e il 26 febbraio 2006 a casa della nonna di uno dei ragazzi. La vittima è stata invitata con un’amica ma quest’ultima è andata via, verso mezzanotte, mentre la 14enne è rimasta e, in base a quanto ha riferito la polizia, ha bevuto vino in quantità, con del sonnifero. Ubriaca, ha quindi subito la violenza da cinque ragazzi, contro la sua volontà, e tutto è stato ripreso con dei telefonini. Dopo il fatto i giovani hanno cominciato a minacciarla di pubblicare su internet il video dello stupro, e di farlo vedere ai suoi genitori, per cui la ragazzina si è vista costretta ad accettare nuovi incontri e in più occasioni ha avuto rapporti orali con uno dei minorenni. Nella vicenda si è trovato coinvolto anche il fidanzatino della 14enne, un giovane di Guidonia: il gruppetto del chietino gli ha inviato, tramite sms, uno stralcio del video dello stupro, con la richiesta esplicita di farsi da parte e di lasciare la ragazza a loro.
Il giovane è stato anche minacciato di morte, per cui ha contattato la polizia ferroviaria per riferire della violenza, e la polfer ha girato il caso alla mobile. Da oggi quattro dei cinque responsabili della violenza sono agli arresti domiciliari ma le misure cautelari sono state precedute da un iter piuttosto lungo. Il gip ha infatti rigettato parzialmente la richiesta di ordinanza di custodia cautelare, ma la Procura è andata avanti per cui c’è stato il ricorso in appello e poi in Cassazione, con l’intervento dei difensori dei ragazzi. Il video è stato sequestrato dalla mobile. Del caso si è occupato il pm Antonietta Picardi, della Procura della Repubblica dei minorenni dell’Aquila.


IL GAZZETTINO

RIESE PIO X 
Marocchino ubriaco ferisce carabiniere e avventore

Scene da Far West al Bar Company di Spineda di Riese. L’uomo, clandestino e pluripregiudicato, aveva usufruito dell’indulto

Marocchino ubriaco mette scompiglio al bar, ferisce un avventore e poi anche un carabiniere: arrestato. Si tratta di A. K. 39 anni marocchino, clandestino pluripregiudicato con precedenti per rapina, furto, che ha già usufruito dell’indulto, ed ora agli arresti per violenza, resistenza a pubblico ufficiale, minacce e possesso di arma da taglio; è stato portato a Treviso al carcere di Santa Bona a disposizione del magistrato.Una vera e propria scena da Far West quella che ha visto il marocchino protagonista sabato pomeriggio poco prima delle 18 al Bar Company di Spineda dove stavano passando qualche ora di tranquillità alcuni avventori locali."Tutto era normale poi è entrata questa persona - spiegano i gestori del bar - visibilmente ubriaco e voleva bere ancora". I titolari del bar naturalmente, come prevede la legge, gli hanno detto di no, invitandolo a stare tranquillo. "Ma si è visto da subito che il signore aveva voglia di creare guai" spiegano. Così è stato. Ha cominciato ad insultare prima i gestori poi gli stessi avventori. "Ha iniziato ad offendere tutti - spiegano - a gridare che voleva bere". Qualcuno ha cercato anche di calmarlo ma non c’è stato nulla da fare. Anzi, dalle parole è passato ai fatti cominciando ad essere violento. Quando alcuni clienti lo hanno invitato ad uscire lui per tutta risposta si è avventato su di uno di loro colpendolo con un pugno o uno schiaffo. A questo punto i gestori hanno chiamato i carabinieri ed in pochi minuti una pattuglia del Nucleo operativo della Compagnia di Castelfranco si è portata sul posto. Alla vista delle forze dell’ordine però, il marocchino si è ancora più agitato. All’invito dei carabinieri a darsi una calmata lui per tutta risposta ha continuato a minacciare ed offendere fino a quando i militari si sono visti costretti ad invitarlo a salire in macchina per portarlo in caserma. A questo punto è successo un parapiglia e con le forze dell’ordine. In questo frangente un carabiniere che stava per ammanettarlo è stato ferito e più tardi si è fatto medicare al Pronto soccorso dell’ospedale di Castelfranco. Il marocchino infine è stato bloccato e trasportato prima in caserma e poi direttamente a Treviso in carcere. "Era da una decina di giorni che frequentava il bar - spiegano i gestori del Bar Company - e si era sempre comportato tranquillamente, beveva il caffè e poi usciva. Sabato sera era già ubriaco e cercava solo la rissa". Due anni fa questo personaggio, dopo aver rubato un furgone a Riese insieme ad un complice, si era dato alla fuga inseguito dai carabinieri che per fermarli hanno dovuto tamponarli. Il suo complice era stato preso mentre lui era riuscito a fuggire.
Gabriele Zanchin


IL GIORNALE DI VICENZA

IL CASO.
L’autogol di un vicentino di 39 anni che l’altra notte è andato a cacciarsi nei guai litigando con i buttafuori pur di bere il bicchiere della staffa
Chiama il 113: «Non mi fanno entrare al bar» Ma viene denunciato per ubriachezza molesta
Movimentato episodio all’1.30 al Cirkus in via Fermi davanti a numerosi avventori
Si sentiva vittima di un sopruso, ma chiedere aiuto si è rivelato un autogol alla Niccolai. Sì, perché Norberto G., 39 anni, vicentino, da vittima si è trasformato in responsabile di altri reati, ed è stato denunciato dalla polizia per ubriachezza molesta e porto di oggetto atto ad offendere.
Il movimentato episodio è avvenuto la notte scorsa in via Fermi, all’esterno del locale Cirkus, che negli ultimi tempi sta riscuotendo molto successo fra i giovani vicentini.
Verso l’una e mezza, Norberto si era presentato all’ingresso chiedendo al personale di sicurezza di poter entrare. Gli addetti gli hanno spiegato che aveva già bevuto troppo e che la legge impedisce di dare alcolici a chi è già ubriaco. Il vicentino avrebbe insistito parecchio, fino a riuscire a farsi accompagnare in bagno. Poi è stato riportato fuori ed ha ricominciato la manfrina. Fra l’altro, avrebbe minacciato i buttafuori che se non lo lasciavano entrare («È un mio diritto») avrebbe estratto un coltello. Vedendo che non aveva ascolto, ha chiamato il 113 e in via Fermi sono arrivate le volanti, che hanno creato un po’ di scompiglio fra la clientela. «Fatemi entrare almeno voi», ha chiesto Norberto.
Gli agenti hanno ricostruito l’accaduto. In tasca dell’uomo hanno trovato un coltellino, che hanno sequestrato. Poi lo hanno denunciato anche perché l’alcol lo aveva fatto diventare una persona molesta e intrattabile.
D. N.


QUOTIDIANO.NET

Oliver Stone: "Farò un film su Bush Come un alcolista andò al potere"
Il regista nega di voler fare un film polemico, ma poi sgancia la bomba: non trascurerò i demoni e le ossessioni private dell’uomo, dagli scontri col padre alla conversione al cristianesimo" 
Roma, 21 gennaio 2008 - Oliver Stone si prepara a colpire ancora. Il regista di Natural Born Killer e di Jfk, secondo la rivista Variety, starebbe pensando a un nuovo film su un presidente americano, l’attuale inquilino della casa Bianca George Bush.
Protagonista, a quanto si apprende, l’attore Josh Brolin. Stone, che sta lavorando alla sceneggiatura con Stanely Weiser, nega di aver intenzione di star preparando un film ’polemico’.
Nonostante le sue dure prese di posizione contro la politica estera e interna di Bush, Stone spiega di aver intenzione di far un film storico, usando fatti ed eventi chiave della vita di Bush per illustrare la sua ascesa al potere.
"Col mio film voglio offrire un ritratto equo, oggettivo dell’uomo. Mostrare come è stato possibile che una persona con problemi di alcolismo sia potuta diventare l’uomo più potente del mondo. Insomma un film anche con un aspetto alla Frank Capra, che non trascurerà pero’ i demoni e le ossessioni private dell’uomo, dagli scontri col padre alla conversione al cristianesimo".


COMUNICATO STAMPA DEL 17 GENNAIO 2008 DELL’ANPA (Association Nationale de Prévention en Alcoologie et Addictologie)

L’A.N.P.A.A ha fatto condannare una campagna pubblicitaria della casa Moët et Chandon “La notte in rosa”.
"In un decreto pubblicato il 16 Gennaio 2008, la Corte d’Appello di Parigi ha invalidato la sentenza del TGI (Tribunale di Grande Istanza) che aveva respinto l’azione dell’A.N.P.A.A. contro una campagna pubblicitaria in favore del champagne Moët et Chandon « La notte in rosa » e contro un patrocinio delle birrerie FLO per il champagne Moët et Chandon. I fatti risalgono a Dicembre 2003 e al primo trimestre 2004. L’immagine incriminata, diffusa attraverso affissione o nella stampa, rappresentava, su fondo nero, una bottiglia di champagne rosé con uno spumeggiare di petali di rose, con lo slogan « la notte è rosa ». A completare questa campagna, le birrerie FLO hanno pubblicizzato una azione promozionale (sconto di 20 euro sull’ acquisto eventuale di una bottiglia di Moët et Chandon) utilizzando una immagine creata nello stesso spirito.
Per la Corte d’Appello, lo slogan « la notte è rosa » esclude questa pubblicità dall’ambito delle azioni autorizzate dall’articolo L3323-4 del codice della salute pubblicata. L’utilizzo di questi termini « crea una associazione di idee tra il consumo di questo champagne rosé ed il fatto di vedere la vita in rosa, ciò nel linguaggio comune significa avere un approccio euforico della vita ». Questa associazione di idee è, « accentuata dalla valorizzazione del colore rosa in contrasto con il fondo nero che simboleggia la notte quindi ne emerge il senso di festa ed i petali effervescenti rinforzano l’idea di euforia ; precisamente per la salute pubblica e contro questi amalgami di idee che mettono in gioco la soggettività, il legislatore ha voluto limitare la portata dei riferimenti simbolici che sono l’essenza dell’arte pubblicitaria, per autorizzare solamente i riferimenti più oggettivi possibili ».
In quanto concerne il patrocinio, la Corte constata che il fatto di diffondere una pubblicità per le birrerie FLO, che integra e riproduce un cartellone per lo champagne Brut imperial rosé, è un atto di pubblicità, tanto per il prodotto che per l’inserzionista. Si tratta quindi di un atto di patrocinio.
Gli imputati sono condannati a pagare 30.000 euro per risarcimento all’A.N.P.A.A. Questa sentenza della Corte è in piena conformità con la giurisprudenza della Corte di Cassazione. Viene ricordato che la pubblicità per le bevande alcoliche è autorizzata nei limiti chiaramente indicati : il contenuto di una pubblicità deve riguardare soltanto delle informazioni oggettive sul prodotto e non puo’ comprendere una messa in scena. Contrariamente a quanto pretendono i produttori, la legge Evin è senza ambiguità e per non volere rispettarla ed accettarla i produttori rischiano delle azioni giudiziarie. L’A.N.P.A.A. è decisa e continuerà ad essere molto attenta." Commento: non possiamo che congratularsi per un fatto così positivo venendo dalla Francia, dopo la Heinekein, adesso tocca a Moet et Chandon, "re" dello Champagne. Restiamo invece amareggiati di quello che succede in Italia: "E’ passata quasi in silenzio, ma intanto è passata". Nota il Resto del Carlino. E’ passata la modifica che in "sostanza" elimina il divieto di somministrazione degli alcolici alle 2 di notte. Sembra che in Italia le cose più vergognose passano sempre... in silenzio! (Come per le immondizie - lo so altro discorso, ma sempre per la ricerca di profitti!). Ci viene da citare quel pezzettino della legge Evin del 10 Gennaio 1991 che dice proprio così: "il contenuto di una pubblicità deve riguardare soltanto delle informazioni oggettive sul prodotto e non può comprendere una messa in scena".
Ora non sappiamo se i governi che passano e che cambiano colore come i vigneti di ... Enotria, danno "informazione oggettive" .... A noi ci pare che sono grande "venditori" e "produttori" di ...messa in scena...vergognosa!

Traduzione di Luc Thibault (servitore insegnante Acat Pedemontana)


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Martedì, 22 Gennaio 2008
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