IL RESTO DEL CARLINO
IN COMMISSIONE DELLA CAMERA Alcol, dietrofront sul divieto notturno Dure
reazioni dopo il via libera allo stralcio della norma. La rabbia di Giovanardi:
"E’ assurdo, si sono mosse le solite lobby" Commenta ROMA, 21 gennaio 2008 DUE
NUMERI: 113 e 53. Il primo: 113. Sono i morti in meno sulle strade italiane nei
fine settimana dell’ultimo trimestre del 2007 confrontati a quelli del 2006. Il secondo: 53. Sono
gli under 30 anni, cioè i ragazzi, che si sono salvati, sempre rispetto
all’anno precedente. Parliamo dell’ultimo trimestre e c’è un motivo
ben preciso: il 4 ottobre scorso è infatti entrata in vigore la legge che vieta
la vendita di bevande alcoliche nei locali pubblici di intrattenimento. Magari
sarà solo un caso, (*) ma dai dati riuniti con precisione dall’Asaps e
confrontati con polizia e carabinieri, il risultato è comunque sbalorditivo: in
12 week end — magari con un po’ più di ballo e un po’ meno sballo — sono state
salvate tre persone al giorno. VORREMMO che questi numeri fossero studiati
con grande attenzione anche dai nostri politici, che invece stanno preparando
un clamoroso controblitz. Giovedì scorso — senza enfasi e senza grandi
comunicazioni — la commissione Trasporti della Camera ha infatti approvato un
emendamento che elimina il no-alcol. ORA IL TESTO dovrà andare all’esame di Camera
e Senato, ma la svolta è dietro l’angolo tanto che i gestori delle discoteche
cominciano a cantare vittoria. «Non è mettendo lo stop all’alcol che si risolve
il problema della sicurezza stradale» ripete da una vita Antonio Flamini,
vicepresidente del Silb, sindacato locali da ballo. I dati che vi proponiamo lo
smentiscono però clamorosamente. Carlo Giovanardi, ex ministro e parlamentare
dell’Udc, è sul piede di guerra. «Io quella legge la voglio cambiare — dice —
ma per vietare a qualunque locale, anche ai circoli privati, di dare da bere
dopo le due di notte. Se uno vuole ubriacarsi alle 4 del mattino, lo faccia a
casa sua». GIOVANARDI È infuriato. Per oggi, in fretta e
furia, ha organizzato una conferenza stampa a Bologna, insieme a Giordano
Biserni, presidente Asaps. «Si sono mosse le solite lobby — aggiunge — ma mi
meraviglio che i miei colleghi di fronte a tante vite salvate da quella norma,
si inchinino a certe assurde pressioni». di Massimo Pandolfi e Manuel Spadazzi (*) Nota: non è un
caso. Esistono certo delle oscillazioni nella sinistrosità stradale, ma un
risultato del genere ha una sola spiegazione. Ci sono delle regole statistiche
precise per determinare la casualità o meno degli eventi. Ma perché mai si
dovrebbe mettere in discussione uno dei pochi risultati positivi nella lotta
agli incidenti stradali notturni?
LETTERA APERTA ALL’ ONOREVOLE ZELLER
Egregio signor deputato, Le scrivo
per esprimerle il rammarico mio e quello
di migliaia di famiglie altoatesine che soffrono a causa dell’alcol. Il suo
accanimento contro la legge 160 mi sembra alquanto fuori luogo. Anche in Alto
Adige, come saprà benissimo, la piaga dell’alcolismo è molto diffusa ed è causa
di disagi familiari e sociali, violenze, incidenti stradali, ricoveri
ospedalieri, lesioni, suicidi, omicidi. Molto è stato fatto nella Sua provincia per
tentare di arginare questo problema (legge apposita, prevenzione nelle scuole,
cartelli più o meno shock sulle strade principali, costruzione di faraoniche
case di cura, contributi alle numerose associazioni impegnate nel recupero
degli alcolisti, ecc.) ma nonostante il grande impegno e le cospicue risorse
economiche impiegate, i risultati sono molto scarsi. Sarei molto felice se, attraverso gli stessi
quotidiani a cui invierò questa lettera, potesse smentire le mie affermazioni. Finalmente dopo tanti tentativi di inutili
prevenzioni era stata varata una legge, la 160, che in pochi mesi ha diminuito
del 30,4 per cento le morti notturne sulle strade italiane. Mai si era
verificato in Italia una tale diminuzione di vittime della strada. E allora perchè modificare una legge che si è
dimostrata capace di salvare delle vite umane? L’unica modifica da fare era quella di vietare
la vendita e la somministrazione di alcolici dopo le 2.00, a tutti gli esercizi
pubblici! Continuo a pormi delle domande alle quali non
so darmi risposta. Forse lei mi può aiutare! Come potrò placare il rimorso della mia
coscienza sapendo che con il mio voto ho contribuito ad aumentare nuovamente le
vittime della strada? Come potrò vivere serenamente pensando di aver
contribuito ad uccidere dei figli? E se fosse mio figlio a rimanere ucciso da
una persona alterata dall’alcol? Le bevande alcoliche sono così importanti da
barattarle con delle vite umane? Mi auguro che Lei e i suoi onorevoli colleghi
possiate ritornare sulle vostre decisioni e che almeno una volta vinca il buon
senso e non sempre l’interesse di partito. Guido Dellagiacoma
Centro Studi APCAT
LETTERA ASSOCIAZIONE FEDE PER LA VITA
C’è chi non vuole meno morti sulle strade Come spesso accade i nostri governanti fanno passare in punta di
piedi con un nuovo emendamento, come quando si aumentano gli stipendi. La
Commissione Trasporti di Montecitorio ha approvato all’unanimità l’emendamento
che toglie il divieto di vendita degli alcolici dopo le 2 di notte, per tutti i
locali che fanno intrattenimento. Dopo l’ entrata in vigore lo scorso ottobre
della legge 160, sono sensibilmente diminuiti sia gli incidenti che le vittime
che nelle notti dei fine settimana sono passate da -6,4% a -28,4%, una
diminuzione ben quattro volte superiore a quella dei primi 9 mesi. Nonostante risultati così significativi, i
politici hanno pensato bene di accogliere le proteste dei gestori dei locali
notturni che lamentavano decisi cali nelle vendite di alcolici; i gestori
protestavano giustamente perché il bar accanto al locale poteva vendere
alcolici e loro no, infatti sarebbe stato sensato estendere il divieto a tutti
i locali. Con indignazione apprendo questa notizia e mi
chiedo su quali basi sia stata presa questa decisione. Al momento l’unica
risposta è che tra i nostri politici ci sia qualcuno che preferisce
privilegiare gli interessi economici di certe categorie piuttosto che vedere
meno morti sulle strade. Tutto questo è vergognoso. Fabbri
Aldo Associazione Fede per la Vita
ASAPS
Divieto di vendita degli alcolici alle 2 di
notte Nonostante
i risultati estremamente positivi ottenuti per gli incidenti del fine
settimana, alla Camera sta scattando la “controriforma”. In Commissione
Trasporti abolito il limite di orario Se qualcuno pensava dai avere già vinto una
importante battaglia su problema alcol, come quella del divieto di
somministrazione degli alcolici alle 2 di notte si sbagliava. La potente lobby
dei produttori e dei venditori di alcolici ha prontamente reagito e ha trovato
subito sponda in un gruppo di parlamentari ed è così riuscita ad ottenere un
importante risultato. Ecco infatti che presso la Commissione Trasporti della
Camera in sede di discussione della riforma del Codice della strada è stato
deliberata una modifica di “retromarcia” con la quale in sostanza si elimina il
divieto di somministrazione degli alcolici alle 2 di notte, varato appena agli
inizi dell’ottobre scorso con la legge nr.160. Eppure dopo quella legge, ovviamente anche
grazie all’intensificazione dei controlli con gli etilometri da parte della
forze di polizia, in soli tre mesi gli incidenti del fine settimana sono calati
del 14,9%, i morti sono diminuiti del 24,7%, (fra i giovani sotto i 30 anni –
27,9%), i feriti del 16,3%. Negli incidenti notturni del fine settimana, cioè
dalle 22 alle 06, proprio a cavallo del divieto, i morti sono stati ben 52 in
meno rispetto all’anno scorso, pari a un clamoroso -30,4%. Certo qualcuno potrà dire che il divieto è
parziale in quanto riguarda solo i locali di pubblico intrattenimento e
spettacolo. Bene, estendiamolo allora a tutti i locali. Non si continui con la
storia che poi i giovani si portano gli alcolici da casa, o li comprano nei
negozi. Forse lo faranno 3-4 ragazzi su 10, gli altri si limiteranno a bere
meno e i risultati si vedono. Non capiamo come un Paese nel quale si è data
prova di forte caratura civica, accettando serenamente il divieto di fumare in
tutti i locali pubblici, non possa accettare un divieto di somministrazione
degli alcolici dopo le 2 di notte. Non sarà perché nessuno produce sigarette in
Italia, mentre è importante la produzione di alcolici? Una considerazione. I sondaggi dicono che la
stragrande maggioranza degli italiani è favorevole al provvedimento che limita
alle 2 la somministrazione di alcolici. Possibile che una minoranza di titolari
di interessi economici ottenga tanta attenzione nel nostro Parlamento? Ci rendiamo conto che i positivi risultati
raggiunti non possono essere stati merito solo di quella misura che limita
l’orario per la somministrazione e sono dovuti anche dell’inasprimento
complessivo delle sanzioni e dei controlli, ma quelle elencate sono cifre con
le quali si devono fare i conti, se tutti (politici compresi) teniamo veramente
alla salvaguardia della vita di tanti giovani sulle strade. Giordano
Biserni Presidente Asaps
ASAPS
Alcol: la coerenza del nostro impegno, senza
scuderie di riferimento FORLÌ, 21 gennaio 2008 – Torniamo a
schierarci, ancora una volta. Lo facciamo, attenzione alle nostre parole, non
per dare ausilio all’una od all’altra scuderia politica. Lo facciamo perché è
il nostro statuto che ce lo impone, lo stesso che ci conforma ad un organismo
che non vuole intromissioni partitiche, politiche o sindacali. Lo facciamo per
la nostra stessa storia, per il nostro DNA. Quando venne approvata la soglia oraria delle
2 del mattino per vietare la somministrazione di alcolici, non potevamo che
essere soddisfatti, ma in qualche modo restammo stupiti; questa “attesa”
retromarcia, nonostante i tanti giovani salvati, conferma inequivocabilmente
che in uno Stato come il nostro la sacralità della vita è una priorità solo se
non scalfisce interessi economici. Questo non ci sta bene, questo non lo
accettiamo e vogliamo dire la nostra: in termini di valutazioni, di analisi, di
complessi elaborati che mettiamo puntualmente a disposizione di tutti coloro
che, in qualche modo, intendono contrastare la “restaurazione” di logiche già
superate. Ciò che eravamo riusciti a fare, all’estero è
oggetto di condivisione, ed è parte di sistemi che nessuno pensa di
ripristinare. Le nostre Termopili si combattono così: a suon
di verità.
IL SECOLO XIX
Alcol e guida: nessun
problema con il Wine taxi21 gennaio 2008 - Per sensibilizzare i
cittadini sui rischi legati all’abuso di alcol è nata anche un’altra
iniziativa, il «Disco-Taxi», proposta dalla Regione Liguria per i locali
notturni della provincia di Savona Per non rischiare di venire fermati dalla
polizia per guida in stato di ebbrezza, o peggio causare una delle tanti
“stragi del sabato sera”, l’azienda agricola Sartori titolare del «Wine bar La
Torre Saracena», ha proposto ai suoi clienti un servizio taxi (minimo quattro
persone) per un raggio di 20 chilometri. Il progetto, già applicato all’estero con
successo, ha come principio quello di cambiare la mentalità di dover prendere
per forza la macchina per spostarsi. «Speriamo che la nostra iniziativa possa
essere adottata anche da altri locali e che rinforzi il senso di responsabilità
civile - commenta Bianca Sartori, proprietaria del Wine bar. «Questa iniziativa è un segnale positivo di
civiltà - dichiara il sindaco di Albenga, Antonello Tabbò -; bisogna entrare in
un’ ottica diversa riguardo l’uso dell’ automobile. Sicuramente testerò il
servizio taxi messo a disposizione dal wine bar». Per sensibilizzare i
cittadini sui rischi legati all’abuso di alcol è nata anche un’altra
iniziativa, il «Disco-Taxi», proposta dalla Regione Liguria per i locali
notturni della provincia di Savona.
CORRIERE ADRIATICO
Si
intensifica l’opera di prevenzione. Durante la notte ritirate otto patenti agli
ubriachi al volante Controlli del weekend, task force dei
carabinieri CIVITANOVA - I carabinieri della Compagnia di
Civitanova durante la notte fra sabato e domenica scorsi hanno operato una
fitta rete di controlli alla circolazione stradale per reprimere il fenomeno
delle stragi del sabato sera. Nonostante i continui richiami e suggerimenti
a diffondere la pratica del guidatore designato, promossa dalla recente
campagna promozionale La vita non è un optional, cui ha aderito il Comando
Generale dell’Arma dei Carabinieri, molti sono ancora i giovani che si mettono
al volante della propria auto dopo aver bevuto in eccesso e, per tale ragione,
l’altra notte sono stati intensificati i servizi sulle strade del litorale: 22
carabinieri, costituenti gli equipaggi del nucleo radiomobile di Civitanova,
delle Stazioni di Porto Potenza Picena, Civitanova Alta e Porto Recanati, hanno
eseguito controlli alla circolazione stradale fermando 188 autoveicoli,
identificando 267 utenti della strada, per lo più giovanissimi; effettuate 37
prove dell’alcool test con etilometro in dotazione al Radiomobile e ritirate
otto patenti di guida a persone riscontrate in stato di ebbrezza alcoolica fra
i quali due giovani, del Foggiano e del Pesarese, riscontrati con oltre 2,5 grammi
di alcol per litro di sangue (il massimo consentito dalla normativa in materia
è di 0,5), tre ragazzi del Maceratese con oltre 1,5 grammi di alcol per litro
di sangue e altri tre ragazzi di Civitanova e Recanati con 1 grammi di alcol
per litro di sangue, quindi il doppio rispetto al massimo consentito. Ormai da
tempo si sono intensificati i controlli in questa direzione: ma continuano i
ritiri di patenti.
L’ADIGE
Raddoppiate le patenti
sospese
Guida in stato di
ebbrezza Crescono i controlli dei vigili di ALBERTO PICCIONI PERGINE - Inaugurata ieri
la nuova «casa» della polizia intercomunale nella ex caserma dei carabinieri di
viale Dante. Con l’occasione è stato fatto un bilancio sulla attività del corpo
intercomunale di polizia locale nel 2007. Il dato più eclatante che il
comandante Raffaello Savio Gonzo ha fornito è il numero delle patenti sospese
per guida in stato di ebbrezza: ben 39, più del doppio rispetto al 2006. «Al
raggiungimento di questo risultato ha influito l’impegno che gli agenti del corpo
hanno profuso nei fine settimana e nei giorni prefestivi di luglio e agosto,
con l’effettuazione di pattuglie notturne dalle 22 alle 4 del mattino per
contrastare il fenomeno delle stragi del sabato sera», ha precisato Gonzo. In
quei due mesi 604 veicoli sono stati controllati, somministrati 540 alcol test
e accertate 23 guide in stato di ebbrezza. In totale nell’anno 265.167 euro
sono stati riscossi per le sanzioni amministrative, più che nel 2006 a causa
dell’aumento delle riscossioni, non per un maggior numero di multe. Nella
classifica delle sanzioni in testa è il divieto di sosta. 374 sono le
violazioni per eccesso di velocità: su questo versante la polizia municipale si
sta impegnando molto su richiesta dei cittadini, in strade particolarmente pericolose.
Al capitolo incidenti stradali Gonzo ha ricordato che su 105 incidenti in zona,
uno solo è stato mortale e ne sono avvenuti 36 in meno rispetto al 2006. Infine
i ricorsi al giudice di pace non mancano: in totale 93 cittadini si sono
rivolti al giudice perché valutasse una sanzione ricevuta dalla polizia
municipale. Si tratta del 2% di tutti i provvedimenti, e pertanto Gonzo lo
considera un dato fisiologico, piuttosto basso a dimostrazione della
professionalità del corpo. Non solo multe: la polizia si è occupata di
educazione stradale con più di 500 ore di lezione a bambini e ragazzi delle
scuole del territorio. Anche sul versante della difesa del consumatore sono
stati fatti 240 controlli e verifiche su negozi ed esercizi pubblici che hanno
portato a 18 sanzioni per infrazioni alle norme sul commercio. 700 i controlli
su mercati e fiere. Infine l’Intercomunale è attiva sul controllo dei rifiuti
abbandonati: 187 sono state le violazioni accertate nel 2006. Alla cerimonia
per San Sebastiano erano presenti il sindaco di Pergine, Renzo Anderle ,
l’onorevole Laura Froner e Dario Pallaoro , presidente del consiglio
provinciale. Anderle ha fatto appello ai Comuni del comprensorio che ancora non
hanno aderito al corpo intercomunale: 11 su 18 comuni del C4 sono ancora fuori.
Finita la cerimonia è stato possibile visitare la nuova caserma. Accompagnati
da un gentilissimo vigile abbiamo potuto apprezzare gli spazi che,
quotidianamente i 32 agenti fissi hanno come punto di riferimento. Nel
sottotetto è stato ricavato uno spazio per gli spogliatoi (con soldi messi
direttamente dal Comune di Pergine), separato per le donne (sono 11 su 42
persone in servizio, compreso quello amministrativo). Sullo stesso piano c’è la
sala dove i vigili alla mattina prendono le consegne. Al secondo piano
l’ufficio del comandante e due sezioni di coordinamento per le diverse zone del
territorio. Al primo piano si trovano altri uffici, quello del vice comandante
e una piccola cella di isolamento per i casi più difficili di persone fermate.
Al piano terra l’ingresso e la sala di attesa, più vari servizi. Nell’interrato
il locale di servizio e un grande garage dove trovano spazio le 14 auto e 2
motociclette a disposizione degli agenti. La spesa complessiva della
ristrutturazione ammonta a 1.699.995,96 euro e l’area coperta supera i 500
metri quadrati. Con l’occasione si è potuta vedere anche l’attrezzatura della
polizia: 2 telelaser, uno con foto e l’altro senza, un autovelox, due macchine
per l’alcol test.
ROMAGNA OGGI
Guida in stato d’ebbrezza, 100 patenti
ritirate a partire dal 2008 RIMINI – Salgono a 100 le denunce e le patenti
ritirate dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Rimini a
partire dal 2008. Nell’ultimo weekend, nell’ambito dei controlli finalizzati a
contrastare il fenomeno delle “stragi del sabato sera”, sono stati venti gli
automobilisti sorpresi al volante con un tasso di alcol nel sangue superiore ai
0,50 gr/lt consentiti dalla legge. Nel 2007 gli uomini dell’Arma hanno
denunciato complessivamente 639 automobilisti. I più “alticci” sono risultati un elettricista
riminese di 24 anni ed un tatuatore napoletano di 25 sorpresi con 1,79 grammi
per litro di alcol nel sangue.
BRESCIA OGGI
CONTROLLI. La polizia stradale a Desenzano Alticci al volante via 10 patenti Nei guai 3
donne Le
signore avevano un tasso alcolemico superiore a 1,5 Ancora una notte di controlli contro le stragi
del sabato sera. Questa volta la polizia ha colto in fallo anche una discreta
rappresentanza di automobilisti donne. La polizia stradale di Desenzano ha verificato
la situazione nella zona del basso Garda, testando le condizioni di 110
persone. Nel controllo messo in atto tra l’una di notte e le 7 del mattino gli
agenti hanno verificato la lucidità di 88 automobilisti. Dieci non hanno
superato la prova: la percentuale di alcol nel sangue era ben oltre la soglia
massima imposta dalla legge. Gli agenti si sono visti costretti a ritirare
dieci patenti per guida in stato di ebbrezza e a decurtare 113 punti. Dieci automobilisti rimasti a piedi su 88
controllati non è una percentuale molto elevata, ma il rapporto è nella norma,
di poco superiore al dieci per cento. La novità sta nella presenza femminile: dei
dieci automobilisti brilli ben tre erano donne, poco meno della metà. LE TRE GIOVANI signore avevano tutte un tasso
alcolemico superiore all’1,5, che vuol dire che non si erano limite a un solo
bicchiere di birra o di vino. Nel corso dei controlli gli agenti della
stradale di Desenzano hanno ritirato anche due carte di circolazione. I controlli vengono ripetuti ogni fine
settimana, gli agenti saranno in strada anche nei prossimi week end.
IL GAZZETTINO
FARRA Il drammatico racconto del marito:
«Stavamo rientrando a casa dopo essere stati a trovare nostra figlia disabile
ospite del Ceod» «La mia Lucia è morta infilzata da una
ringhiera» Il figlio: «Conosciamo
bene l’uomo che ha ucciso la mamma». L’automobilista si è costituito dopo tre
ore Un attimo. Un tonfo sordo. E quel metro è
stata la distanza esatta fra la vita e la morte. Perché Margherito Viezzer la
sua Lucia sabato notte la teneva per mano. Avevano camminato fianco a fianco a
braccetto lungo via Belvedere per tutto il tragitto che separa la loro
abitazione di via Val al centro per disabili, il Ceod, di via Carlo Conte, dove
vive la loro figlia, Erica. Se n’erano andati lì alla Festa del Gelato. Qualche
ora a parlare e ridere con la figlia, poi verso le 21.30 salutano e se ne
vanno. Si incamminano a piedi, mano nella mano: via Carlo Conte, poi lungo via
Belvedere fino al fatale incrocio. Tre strade che fanno una borgata di Soligo.
Poche centinaia di metri in tutto. Arrivati all’incrocio con la via della loro
abitazione Margherito, Rito per tutti, è davanti, ha appena imboccato la discesa
di via Val, Lucia dietro. All’improvviso un tonfo e Lucia non c’e più. Si è
girato e se l’è trovata infilzata nella ringhiera di un’abitazione. Ha fatto il
possibile per riportarla in vita, si è pure tagliato la mano in quella
ringhiera. Ma non ce l’ha fatta. Lucia Zanella, 76 anni, quattro figli e cinque
nipoti, è morta sull’asfalto di quella stessa strada della quale solo pochi
mesi fa aveva denunciato la pericolosità. E’ morta travolta da un auto pirata,
che pirata è rimasta per poco. A nemmeno tre ore di distanza dal drammatico
investimento, erano circa le 21.40 quando l’auto ha travolto la donna, gli
uomini dell’Arma di Col San Martino hanno assicurato il fuggitivo alla
giustizia. S.G., camionista, 55 anni residente pur’egli a Soligo, si è costituito
ai carabinieri tre ore dopo il violento urto. Solo poche centinaia di metri e
l’uomo sarebbe arrivato a casa sua. Ed invece è scappato dopo aver travolto e
ucciso con la sua Ford Ka rossa una donna. E’ scappato, nonostante l’urto con
il corpo della donna abbia sfondato il parabrezza della sua auto. E’ scappato
travolto anche lui dalla paura, dalla tragedia e forse dall’alcol che aveva in
corpo. Perché oltre all’omicidio colposo e all’omissione di soccorso, l’altro
capo di imputazione contestato all’uomo, denunciato a piede libero, è la guida
in stato di ebbrezza. L’uomo che ha investito nostra mamma - raccontano i figli
Roberto e Michela - lo conosciamo bene. E a raccontare oggi è anche Rito. La
tenevo per mano - sussurra il marito 81enne - mentre camminavamo lungo la via
principale le dicevo ’stai attenta, stai vicino a me, perché qui le auto
corrono’. Arrivati alla discesa che porta a casa io ho svoltato l’angolo per
prima, ma le tenevo lo stesso la mano. Ho sentito un colpo forte e ho pensato
che fosse esploso il copertone di un auto. Poi mi giro e mi vedo mia moglie
infilzata nella ringhiera. Ho provato a sollevarla, mi son pure tagliato, ma
non ce l’ho fatta. Poi sono arrivati i vicini mi hanno aiutato, ma era
completamente ricoperta di sangue. E’ morta lì, così, gettata in strada. Una
tragedia immane che si svolge tutta attorno a una strada, a un borgo. Tre vie e
un arteria di raccordo che da mesi era al centro di denunce e petizione dei
residenti per la sua pericolosità. La firma numero sette sulla petizione
presentata al sindaco per la messa in sicurezza di via Belvedere era proprio
quella di Lucia. Lo scorso luglio - spiega Mattia Perencin, residente in via
Val e presidente del Circolo della Libertà ’Forza Farra’ - avevamo denunciato
la pericolosità di via Belvedere: ne avevamo chiesto la definitiva messa in
sicurezza con la realizzazione dei marciapiedi, della segnaletica orizzontale e
verticale e degli impianti che segnalassero gli attraversamenti a raso. Abbiamo
raccolto 120 firme: quella di Lucia era la settima. Nessuno ha fatto nulla. Ora
ho telefonato al vice governatore, Luca Zaia, che mi ha garantito il suo
intervento. Ma se così non sarà questa volta siamo pronti a bloccare la
strada". Manuela Collodet
QUOTIDIANO.NET
CHOC A CHIETI Violenza di gruppo su 14enne In manette
quattro amici della vittima Un quinto giovane è ricercato, mentre la
posizione di un altro, che nel 2006 era maggiorenne, è ancora al vaglio. A
denunciare il fatto al personale della mobile è stata proprio la vittima della
violenza, a febbraio 2007, perchè era perseguitata dal gruppettoHome Cronaca Chieti, 21 gennaio 2008 - Quattro 19enni della
provincia di Chieti sono stati arrestati oggi dalla squadra mobile di Pescara
per una violenza sessuale di gruppo avvenuta nel 2006 ai danni di una ragazza
che all’epoca aveva 14 anni, anche lei della provincia di Chieti. Un quinto
giovane è ricercato, mentre la posizione di un altro, che nel 2006 era
maggiorenne, è ancora al vaglio. A denunciare il fatto al personale della
mobile è stata proprio la vittima della violenza, a febbraio 2007, perchè era
perseguitata dal gruppetto. La violenza di gruppo è avvenuta tra il 25 e
il 26 febbraio 2006 a casa della nonna di uno dei ragazzi. La vittima è stata
invitata con un’amica ma quest’ultima è andata via, verso mezzanotte, mentre la
14enne è rimasta e, in base a quanto ha riferito la polizia, ha bevuto vino in
quantità, con del sonnifero. Ubriaca, ha quindi subito la violenza da cinque
ragazzi, contro la sua volontà, e tutto è stato ripreso con dei telefonini.
Dopo il fatto i giovani hanno cominciato a minacciarla di pubblicare su
internet il video dello stupro, e di farlo vedere ai suoi genitori, per cui la
ragazzina si è vista costretta ad accettare nuovi incontri e in più occasioni
ha avuto rapporti orali con uno dei minorenni. Nella vicenda si è trovato
coinvolto anche il fidanzatino della 14enne, un giovane di Guidonia: il
gruppetto del chietino gli ha inviato, tramite sms, uno stralcio del video
dello stupro, con la richiesta esplicita di farsi da parte e di lasciare la
ragazza a loro. Il giovane è stato anche minacciato di morte,
per cui ha contattato la polizia ferroviaria per riferire della violenza, e la
polfer ha girato il caso alla mobile. Da oggi quattro dei cinque responsabili
della violenza sono agli arresti domiciliari ma le misure cautelari sono state
precedute da un iter piuttosto lungo. Il gip ha infatti rigettato parzialmente
la richiesta di ordinanza di custodia cautelare, ma la Procura è andata avanti
per cui c’è stato il ricorso in appello e poi in Cassazione, con l’intervento
dei difensori dei ragazzi. Il video è stato sequestrato dalla mobile. Del caso
si è occupato il pm Antonietta Picardi, della Procura della Repubblica dei
minorenni dell’Aquila.
IL GAZZETTINO
RIESE PIO X Marocchino ubriaco
ferisce carabiniere e avventore Scene da Far West al
Bar Company di Spineda di Riese. L’uomo, clandestino e pluripregiudicato, aveva
usufruito dell’indulto Marocchino ubriaco mette scompiglio al bar,
ferisce un avventore e poi anche un carabiniere: arrestato. Si tratta di A. K.
39 anni marocchino, clandestino pluripregiudicato con precedenti per rapina,
furto, che ha già usufruito dell’indulto, ed ora agli arresti per violenza,
resistenza a pubblico ufficiale, minacce e possesso di arma da taglio; è stato
portato a Treviso al carcere di Santa Bona a disposizione del magistrato.Una
vera e propria scena da Far West quella che ha visto il marocchino protagonista
sabato pomeriggio poco prima delle 18 al Bar Company di Spineda dove stavano
passando qualche ora di tranquillità alcuni avventori locali."Tutto era
normale poi è entrata questa persona - spiegano i gestori del bar -
visibilmente ubriaco e voleva bere ancora". I titolari del bar
naturalmente, come prevede la legge, gli hanno detto di no, invitandolo a stare
tranquillo. "Ma si è visto da subito che il signore aveva voglia di creare
guai" spiegano. Così è stato. Ha cominciato ad insultare prima i gestori
poi gli stessi avventori. "Ha iniziato ad offendere tutti - spiegano - a
gridare che voleva bere". Qualcuno ha cercato anche di calmarlo ma non c’è
stato nulla da fare. Anzi, dalle parole è passato ai fatti cominciando ad
essere violento. Quando alcuni clienti lo hanno invitato ad uscire lui per
tutta risposta si è avventato su di uno di loro colpendolo con un pugno o uno
schiaffo. A questo punto i gestori hanno chiamato i carabinieri ed in pochi
minuti una pattuglia del Nucleo operativo della Compagnia di Castelfranco si è
portata sul posto. Alla vista delle forze dell’ordine però, il marocchino si è
ancora più agitato. All’invito dei carabinieri a darsi una calmata lui per
tutta risposta ha continuato a minacciare ed offendere fino a quando i militari
si sono visti costretti ad invitarlo a salire in macchina per portarlo in
caserma. A questo punto è successo un parapiglia e con le forze dell’ordine. In
questo frangente un carabiniere che stava per ammanettarlo è stato ferito e più
tardi si è fatto medicare al Pronto soccorso dell’ospedale di Castelfranco. Il
marocchino infine è stato bloccato e trasportato prima in caserma e poi
direttamente a Treviso in carcere. "Era da una decina di giorni che
frequentava il bar - spiegano i gestori del Bar Company - e si era sempre
comportato tranquillamente, beveva il caffè e poi usciva. Sabato sera era già
ubriaco e cercava solo la rissa". Due anni fa questo personaggio, dopo
aver rubato un furgone a Riese insieme ad un complice, si era dato alla fuga
inseguito dai carabinieri che per fermarli hanno dovuto tamponarli. Il suo
complice era stato preso mentre lui era riuscito a fuggire. Gabriele Zanchin
IL GIORNALE DI VICENZA
IL CASO. L’autogol
di un vicentino di 39 anni che l’altra notte è andato a cacciarsi nei guai
litigando con i buttafuori pur di bere il bicchiere della staffa Chiama il 113: «Non mi fanno entrare al bar»
Ma viene denunciato per ubriachezza molesta Movimentato
episodio all’1.30 al Cirkus in via Fermi davanti a numerosi avventori Si sentiva vittima di un sopruso, ma chiedere
aiuto si è rivelato un autogol alla Niccolai. Sì, perché Norberto G., 39 anni,
vicentino, da vittima si è trasformato in responsabile di altri reati, ed è
stato denunciato dalla polizia per ubriachezza molesta e porto di oggetto atto
ad offendere. Il movimentato episodio è avvenuto la notte
scorsa in via Fermi, all’esterno del locale Cirkus, che negli ultimi tempi sta
riscuotendo molto successo fra i giovani vicentini. Verso l’una e mezza, Norberto si era
presentato all’ingresso chiedendo al personale di sicurezza di poter entrare. Gli
addetti gli hanno spiegato che aveva già bevuto troppo e che la legge impedisce
di dare alcolici a chi è già ubriaco. Il vicentino avrebbe insistito parecchio,
fino a riuscire a farsi accompagnare in bagno. Poi è stato riportato fuori ed
ha ricominciato la manfrina. Fra l’altro, avrebbe minacciato i buttafuori che
se non lo lasciavano entrare («È un mio diritto») avrebbe estratto un coltello.
Vedendo che non aveva ascolto, ha chiamato il 113 e in via Fermi sono arrivate
le volanti, che hanno creato un po’ di scompiglio fra la clientela. «Fatemi
entrare almeno voi», ha chiesto Norberto. Gli agenti hanno ricostruito l’accaduto. In
tasca dell’uomo hanno trovato un coltellino, che hanno sequestrato. Poi lo
hanno denunciato anche perché l’alcol lo aveva fatto diventare una persona
molesta e intrattabile. D. N.
QUOTIDIANO.NET
Oliver Stone:
"Farò un film su Bush Come un alcolista andò al potere" Il regista nega di
voler fare un film polemico, ma poi sgancia la bomba: non trascurerò i demoni e
le ossessioni private dell’uomo, dagli scontri col padre alla conversione al
cristianesimo" Roma, 21 gennaio 2008 - Oliver Stone si
prepara a colpire ancora. Il regista di Natural Born Killer e di Jfk, secondo
la rivista Variety, starebbe pensando a un nuovo film su un presidente
americano, l’attuale inquilino della casa Bianca George Bush. Protagonista, a quanto si apprende, l’attore
Josh Brolin. Stone, che sta lavorando alla sceneggiatura con Stanely Weiser,
nega di aver intenzione di star preparando un film ’polemico’. Nonostante le sue dure prese di posizione
contro la politica estera e interna di Bush, Stone spiega di aver intenzione di
far un film storico, usando fatti ed eventi chiave della vita di Bush per
illustrare la sua ascesa al potere. "Col mio film voglio offrire un ritratto
equo, oggettivo dell’uomo. Mostrare come è stato possibile che una persona con
problemi di alcolismo sia potuta diventare l’uomo più potente del mondo.
Insomma un film anche con un aspetto alla Frank Capra, che non trascurerà pero’
i demoni e le ossessioni private dell’uomo, dagli scontri col padre alla
conversione al cristianesimo".
COMUNICATO STAMPA DEL 17 GENNAIO 2008
DELL’ANPA (Association Nationale de Prévention en Alcoologie et Addictologie)
L’A.N.P.A.A ha fatto
condannare una campagna pubblicitaria della casa Moët et Chandon “La notte in
rosa”. "In un decreto pubblicato il 16 Gennaio
2008, la Corte d’Appello di Parigi ha invalidato la sentenza del TGI (Tribunale
di Grande Istanza) che aveva respinto l’azione dell’A.N.P.A.A. contro una
campagna pubblicitaria in favore del champagne Moët et Chandon « La notte in
rosa » e contro un patrocinio delle birrerie FLO per il champagne Moët et
Chandon. I fatti risalgono a Dicembre 2003 e al primo trimestre 2004.
L’immagine incriminata, diffusa attraverso affissione o nella stampa,
rappresentava, su fondo nero, una bottiglia di champagne rosé con uno
spumeggiare di petali di rose, con lo slogan « la notte è rosa ». A completare
questa campagna, le birrerie FLO hanno pubblicizzato una azione promozionale
(sconto di 20 euro sull’ acquisto eventuale di una bottiglia di Moët et
Chandon) utilizzando una immagine creata nello stesso spirito. Per la Corte d’Appello, lo slogan « la notte è
rosa » esclude questa pubblicità dall’ambito delle azioni autorizzate
dall’articolo L3323-4 del codice della salute pubblicata. L’utilizzo di questi
termini « crea una associazione di idee tra il consumo di questo champagne rosé
ed il fatto di vedere la vita in rosa, ciò nel linguaggio comune significa
avere un approccio euforico della vita ». Questa associazione di idee è, «
accentuata dalla valorizzazione del colore rosa in contrasto con il fondo nero
che simboleggia la notte quindi ne emerge il senso di festa ed i petali
effervescenti rinforzano l’idea di euforia ; precisamente per la salute
pubblica e contro questi amalgami di idee che mettono in gioco la soggettività,
il legislatore ha voluto limitare la portata dei riferimenti simbolici che sono
l’essenza dell’arte pubblicitaria, per autorizzare solamente i riferimenti più
oggettivi possibili ». In quanto concerne il patrocinio, la Corte
constata che il fatto di diffondere una pubblicità per le birrerie FLO, che
integra e riproduce un cartellone per lo champagne Brut imperial rosé, è un
atto di pubblicità, tanto per il prodotto che per l’inserzionista. Si tratta
quindi di un atto di patrocinio. Gli imputati sono condannati a pagare 30.000
euro per risarcimento all’A.N.P.A.A. Questa sentenza della Corte è in piena
conformità con la giurisprudenza della Corte di Cassazione. Viene ricordato che
la pubblicità per le bevande alcoliche è autorizzata nei limiti chiaramente
indicati : il contenuto di una pubblicità deve riguardare soltanto delle
informazioni oggettive sul prodotto e non puo’ comprendere una messa in scena.
Contrariamente a quanto pretendono i produttori, la legge Evin è senza
ambiguità e per non volere rispettarla ed accettarla i produttori rischiano
delle azioni giudiziarie. L’A.N.P.A.A. è decisa e continuerà ad essere molto
attenta." Commento: non possiamo che congratularsi per un fatto così
positivo venendo dalla Francia, dopo la Heinekein, adesso tocca a Moet et
Chandon, "re" dello Champagne. Restiamo invece amareggiati di
quello che succede in Italia: "E’ passata quasi in silenzio, ma intanto è
passata". Nota il Resto del Carlino. E’ passata la modifica che in
"sostanza" elimina il divieto di somministrazione degli alcolici alle
2 di notte. Sembra che in Italia le cose più vergognose passano sempre... in
silenzio! (Come per le immondizie - lo so altro discorso, ma sempre per la
ricerca di profitti!). Ci viene da citare quel pezzettino della legge Evin del
10 Gennaio 1991 che dice proprio così: "il contenuto di una pubblicità
deve riguardare soltanto delle informazioni oggettive sul prodotto e non può comprendere
una messa in scena". Ora non sappiamo se i governi che passano e
che cambiano colore come i vigneti di ... Enotria, danno "informazione
oggettive" .... A noi ci pare che sono grande "venditori" e
"produttori" di ...messa in scena...vergognosa! Traduzione di Luc
Thibault (servitore insegnante Acat Pedemontana)
IL REDATTORE SOCIALE
Alcol dopo le 2: l’emendamento al divieto
provoca l’ira di Giovanardi
IL SECOLO XIX
Discobus, divertimento e sicurezza insieme per
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LA NAZIONE
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sono state sequestrate dagli agenti del distac...
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