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Rassegna stampa Alcol e guida del 22 gennaio 2008

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta
Appena sabato scorso avevamo lanciato da questa rassegna una mobilitazione generale, contro la decisione unanime della Commissione Trasporti della Camera di cancellare il divieto della somministrazione di alcolici nei locali notturni dopo le 2 di notte.
Era importante attivarci perché la notizia di questa decisione arrivasse all’opinione pubblica.
Ci siamo mossi in tanti, evidentemente ci siamo mossi bene (grazie a tutti).
Di questa vicenda hanno diffusamente parlato giornali, telegiornali, radiogiornali locali e nazionali.
Come ha scritto bene Beppe Severgnini nell’ottimo articolo che apre la rassegna di oggi, nell’attesa di vedere come andrà a finire, cominciamo a segnare i nomi di chi ha votato questo “blitz”, e teniamoli a mente.
La rassegna di oggi viene inviata per conoscenza anche a loro.
Si tratta di:

Attili Antonio – Sinistra Democratica – attili_a@camera.it
Barbi Mario – Partito Democratico – L’Ulivo – barbi_m@camera.it
Beltrandi Marco – Socialisti e Radicali RNP – beltrandi_m@camera.it
Caparini Davide – Lega Nord – leganord@davidecaparini.it
Meta Michele Pompeo – Partito Democratico L’Ulivo – meta_m@camera.it
Moffa Silvano – Alleanza Nazionale – moffa_s@camera.it
Pedrini Egidio Enrico – Italia dei Valori – pedrini@camera.it
Ricci Mario – Rifondazione Comunista – ricci_m@camera.it
Tassone Mario – Unione dei Democratici Cristiani – tassone_m@camera.it
Uggè Paolo – Forza Italia – ugge_p@camera.it
Zeller Karl – SVP – zeller_k@camera.it

Questa rassegna viene letta ogni giorno da moltissime persone, in tutta Italia.
Siamo davvero in tanti, molti con un altissimo tributo di sofferenza pagato all’alcol.
Se ci capiterà in futuro l’occasione di avere a che fare con questi signori, non dimenticheremo di chiedere loro pubblicamente conto di questa loro decisione.


CORRIERE DELLA SERA
La coscienza dei lobbisti
di Beppe Severgnini

La norma che vieta di vendere alcolici dopo le due di notte era già stata aggirata (siamo in Italia): fuori da molti locali funzionano baracchini abusivi e camioncini ben forniti.
Nonostante questo, la legge — nelle poche settimane di vita — ha dimostrato di funzionare: anche grazie a maggiori controlli (bravo Amato), meno morti per le strade, meno incidenti, meno feriti. Meno «stragi del sabato sera». E questo è tutto quel che conta. Il voto unanime con cui la commissione Trasporti della Camera tenta di vanificare questi successi puzza di incoscienza; o peggio, a voler essere sospettosi. Lo abbiamo scritto molte volte, su questo giornale: le stragi del sabato sera sono una vergogna nazionale. La strage a puntate di una generazione, e una condanna crudele per tanti genitori, costretti ad aspettare all’alba una porta che si apre. O una telefonata che non doveva arrivare. E invece arriva. Si eviti di dire che l’alcol non è il principale responsabile degli incidenti: lo è, invece, assieme agli stupefacenti. La norma che vieta la vendita di alcolici dopo le due non risolve certo il problema (occorrono ancora più pattuglie, strade migliori, città più organizzate). Ma, almeno, lo riduce. Non lo diciamo noi. Lo dicono i numeri. Tutto per niente, se il Parlamento seguisse la sciagurata decisione della Commissione Trasporti. Saremmo da capo, solo perché qualcuno teme di guadagnare un po’ meno.
Avranno pure una coscienza, o dei figli, i lobbisti dietro le quinte. Avranno un minimo di decenza, i parlamentari che vorrebbero cancellare la norma. In attesa di scoprirlo, segniamoci i nomi. Siamo in una democrazia. Non li dimenticheremo facilmente.


LA NAZIONE – IL GIORNO – IL RESTO DEL CARLINO
Ecco la lobby che ha affondato il giro di vite sull’alcol
Divieto di vendita dopo le 2: il ribaltone in commissione trasporti.
Voto bipartisan in barba ai morti dopo lo sballo

La chiameremo “nazionale del ribaltone”. Ve la dimostriamo nella pagina a fianco: difficile trovare In Italia una squadra così bipartisan. È composta da undici politici: dalla sinistra estrema alla destra ci sono proprio tutti. Il 2 ottobre 2007 i1 nostro Parlamento firmava il divieto imposto ai locali di intrattenimento di vendere alco1ici dopo le due di notte; il 17 gennaio - cioè giovedì scorso, cioè 107 giorni dopo quella decisione – la politica si è rimangiata tutto. I capigruppo della commissione Trasporti della Camera - la nazionale di cui sopra - hanno votato all’unanimità con un emendamento (il 24.34) la cancellazione di quel divieto. La decisione dovrà passare si all’esame di camera e Senato, ma dopo questa vertiginosa piroetta all’insegna dello “scusateci, abbiamo sbagliato”, improbabile che l’emendamento possa essere bocciato. Anche se i dati ufficiali di polizia e carabinieri dicono che negli ultimi tre mesi de1 2007, cioè con il divieto in vigore, ha perso la vita sulle strade dei week end quasi il 30% di persone in meno.
E allora: che cos’è successo davvero nelle segrete stanze della politica romana? Il furioso Carlo Giovanardi (Udc) parla delle potentissime pressioni delle solite lobby dei discotecari. E’ vero? che vuoi dire? La commissione nel mirino (46 membri) è presieduta dal Pd Michele Pompeo Meta composta anche dai quattro deputati di An (Silvano Moffa, Carlo Ciccioli, Mario Landolfi e Vincenzo Nespoli) promotori a inizio ottobre del blitz che introduceva, nel decreto legge di Amato sulla sicurezza stradale, il divieto alcolico. Ora è curioso il fatto che proprio Moffa abbia in pratica votato contro se stesso. “Quella norma di ottobre - si spiega Moffa - era stata dribblata con mille stratagemmi. Dopo le due, in realtà, si beveva lo stesso, ovunque. Era quindi diventata una legge inutile, si penalizzavano solo certi locali. Il numero degli incidenti è calato drasticamente? Credo sia merito dei maggiori controlli delle forze dell’ordine”.
Eppure un mese fa Moffa diceva (verbale ufficiale della commissione) che “l’introduzione del divieto di vendita degli alcolici recava in sé un principio di cui non si può disconoscere la sostanza. La mera soppressione della disposizione costituisce una riposta troppo limitata”. Sempre in dicembre anche Mario Tassone (Udc) esprimeva perplessità circa la soluzione di togliere il divieto alcolico”. Giovedì scorso le sue perplessità sono evidentemente cadute. Carlo Ciccioli (An) è l’unico altro membro della commissione che a dicembre si era detto decisamente contrario alla cancellazione della norma. E diceva: “La sua mera soppressione rappresenta una sconfitta del Parlamento di fronte alle lobbies scese in campo” Anche lui ha parlato di lobbies. E l’unico che oggi conferma: “Giovedì scorso non sono andato in commissione, ero arrabbiato, non mi andava di essere lì quando si firmava quell’emendamento. È inutile nasconderlo: un po’ tutti i partiti hanno ricevuto pressioni fortissime. Si sono mossi anche molti pezzi grossi. La commissione è stata influenzata dall’alto. Io sono il primo a dire che la norma di ottobre andrebbe rivista e adattata. Non cancellata in cinque minuti”. Da ottobre a oggi ne sono successe tante. Qualcuno parla anche di minacce ai politici. “Minacce no, insulti sì: tanti” sorride Ciccioli.
“Mi è arrivata - dice ancora Ciccioli - anche la seguente e-mail dal titolare di un locale: ‘Mi vergogno come marchigiano di avere lei come parlamentare’. In tante discoteche italiane era anche scattato come un tam-tam per il quale a un certo punto il dj faceva i nomi del sottoscritto, di Moffa, di Landolfi e di Nespoli, e poi diceva: ‘È per colpa di questi signori che non potete più bere in discoteca’”.
E poi la presunta lobby dei discotecari ha snocciolato per mesi i suoi dati: “Mandate sul lastrico 70mila famiglie, abbiamo già perso il 60% degli incassi, in Friuli metà dei locali si sono già trasformati in circoli privati, i chioschi fuori dalle discoteche di Milano hanno aumentato il fatturato del 400 per cento, la gente beve lo stesso, magari si porta le bottiglie da casa. Perché volete rovinare solo noi?”. Le lobby votano, e fanno votare: i morti sulle strade, no. E così alla fine la politica ha ceduto.
Autore: Massimo Pandolfi


LA REPUBBLICA
Quelle norme a rischio sugli ubriachi al volante
Carla Mariani Portioli
Ass. Europea Vittime della strada

La norma che ha introdotto maggiori sanzioni per la guida in stato di ebbrezza e, in alcuni locali notturni, il divieto di somministrazione di bevande alcoliche dopo le 2 di notte, sta producendo eccellenti risultati. Da quando è entrata in vigore, le morti notturne sulle nostre strade sono calate del 30,4 per cento: un dato straordinario.
A quanto pare ai nostri parlamentari questo non interessa. Hanno dato ascolto ai gestori dei locali notturni che lamentano un calo degli affari. La Commissione Trasporti di Montecitorio, all’unanimità, ha deliberato una bozza di riforma che tende a cancellare tutto questo.
A fronte di risultati tanto straordinari, se correzione andava portata, ci si attendeva che si estendesse il divieto di vendita di alcol dopo le 2 di notte a tutti i rivenditori.
Invece si vuole togliere il divieto anche nelle discoteche, per tutelare il portafoglio di qualcuno, a danno della salute della sicurezza dei nostri giovani.
I rappresentanti dei locali notturni hanno già dichiarato, entusiasti: “le modifiche approvate dalla commissione parlamentare recepiscono integralmente la nostra posizione”.


CORRIERE DELLA SERA

Discoteche In commissione Trasporti: era inutile, puntiamo sulle pene
Camera, un blitz cancella il divieto di alcolici dopo le 2
Primo stop bipartisan. Giovanardi: grave errore

La norma era stata approvata tre mesi fa e chi la difende sospetta che si sia mossa la lobby dei locali notturni
ROMA — Il divieto per le discoteche di vendere alcolici dopo le due di notte era diventato legge appena tre mesi fa, ad ottobre, quando è stato convertito il decreto Bianchi-Amato sull’inasprimento delle pene per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Ma adesso nel disegno di legge di riforma sulla sicurezza stradale, che ha ripreso dopo cinque mesi il cammino in Parlamento, è stato abolito. La commissione Trasporti della Camera all’unanimità ha approvato giovedì scorso il testo definitivo della riforma, e ha cancellato quel divieto che aveva fatto insorgere i gestori di discoteche. A Capodanno l’associazione che li raccoglie ne aveva chiesto la moratoria fino a Carnevale.
Dunque tutto cambia, tre mesi dopo. La cosa sembrava passata in sordina, anche se per il momento quel divieto resta in vigore, perché il testo dovrà passare all’esame dell’aula e, se approvato, spedito al voto in Senato. Ma non è sfuggito a Carlo Giovanardi, deputato dell’Udc. «Hanno votato tutti per abolire il divieto? Anche il centrodestra e il mio partito? Lo considero sbagliato — dice —. I dati diffusi dal ministero tra ottobre e dicembre hanno mostrato un calo degli incidenti stradali notturni, rispetto allo stesso periodo del 2006, del 30,4% e delle vittime al di sotto dei 30 anni del 28%. Non si modificano norme che hanno ottenuto questi effetti, semmai si ampliano perché hanno ragione le discoteche quando dicono che non è giusto che il divieto valga solo per loro: io proporrò di estenderlo a bar, pub, chioschi».
L’errore più grande, secondo Giovanardi, è di «aver approvato la norma ad ottobre e di aver poi cambiato idea in soli tre mesi. Come può un Parlamento dare un tale devastante messaggio ai giovani? Evidentemente le proteste della lobby dei discotecari hanno sortito il loro effetto».
In commissione Trasporti, tuttavia, pensano che quel divieto, di fatto aggirato, non incida sul calo degli incidenti notturni e della mortalità, ma che a fare la grossa parte è stato l’aumento considerevole dei controlli per le strade e davanti alle discoteche. Da appena 200 mila del 2006 a oltre 800 mila nel 2007. E se dal ministero si fa intendere che, comunque, il ministro Alessandro Bianchi non era sfavorevole a quel divieto, e da parte sua non lo avrebbe abolito, dalla commissione Trasporti arrivano altre considerazioni: si è voluto puntare sulle pene, ancora più severe rispetto al decreto convertito in legge ad ottobre, con arresto fino a sei mesi per i casi più gravi e sospensione della patente fino a 6 anni (*). E sulla reintroduzione del cosiddetto «foglio rosa» per i sedicenni, che faciliterebbe la pratica, prima di arrivare alla patente, diminuendo gli incidenti come dimostrano i casi di Francia e Olanda. Il minorenne però dovrà aver preso il patentino, fatto 20 ore di corso pratico di guida, e avere al fianco un tutor, anche un genitore, con dieci anni di patente.
Mariolina Iossa

(*) Nota: ad alcuni livelli di alcolemia le sanzioni sono state ridotte, non aumentate.


CORRIERE DELLA SERA
Il firmatario del provvedimento
«L’ho creato io, non va» L’onorevole ci ripensa

ROMA — È stato Silvano Moffa a firmare l’emendamento che ad ottobre introdusse il divieto di vendita degli alcolici dopo le due di notte in discoteca. Giovedì, d’accordo con maggioranza e opposizione, ha cambiato idea. Perché? «Dalla relazione del ministro — risponde Moffa — e dai dati che ci ha fornito s’è visto che il calo di incidenti e morti è dovuto soprattutto all’aumento dei controlli. Quel divieto viene aggirato in mille modi, i giovani escono dalle discoteche per comprare alcolici oppure se li portano da casa».(*) Non c’è segnale negativo per i ragazzi, secondo Moffa. «Inutile proibire se non serve a nulla, meglio trovare altri strumenti. Quel decreto fu approvato sull’onda dell’emergenza ma qui stiamo parlando di una legge complessiva. Abbiamo preferito puntare su prevenzione, formazione e pene più severe». «Non escludo che ci possano essere state pressioni — conclude — ma in Commissione s’è discusso molto. Io poi in discoteca non ci vado mai».
M. Io.

(*) LETTERA INVIATA A BEPPE SEVERGNINI
Caro Severgnini,
l’onorevole Silvano Moffa è il firmatario dell’emendamento - approvato all’unanimità dalla Commissione Trasporti della Camera - che propone l’abolizione del divieto di vendere alcol nei locali notturni dopo le 2 di notte.
Moffa ha dichiarato che questa era una norma inutile, perchè "quel divieto viene aggirato in mille modi, i giovani escono dalle discoteche per comprare alcolici oppure se li portano da casa".
Al contrario, ritengo che la recente importante riduzione degli incidenti notturni sia dovuta proprio a questa norma, oltre che naturalmente ai maggiori controlli sulle strade.
Su dieci ragazzi che, dovendo ordinare una bevanda in discoteca alle 3 di notte, sei mesi fa ordinavano un alcolico, ce ne sono almeno due che, per motivi loro, vogliono bere alcol per forza, e questi troveranno un sistema per continuare a farlo, qualunque legge si faccia.
Ma gli altri otto, a cui tutto sommato non faceva grande differenza bere un alcolico o una Coca Cola, a fronte di questa legge troveranno più semplice bersi la Coca Cola, anzi (ed è qui che rimettono soldi i gestori) magari non ordineranno proprio niente, perchè si renderanno conto di non avere poi tutta questa sete. Forse si accorgeranno di risparmiare soldi e sentirsi anche meglio.
E’ dal cambiamento di questi otto, secondo me, che deriva la minore incidentalità sulle strade, e quindi l’efficacia di questa legge, imperfetta solo perchè il divieto notturno va esteso a tutti i rivenditori.
Alessandro Sbarbada


COMUNICATO ASSOCIAZIONE ITALIANA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA – ONLUS
Per la Commissione Trasporti… Vietato vietare
L’AIFVS protesta e chiede al Parlamento
L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada protesta contro l’emendamento della Commissione Trasporti per l’abolizione del divieto di vendita degli alcolici dopo le ore 2, stabilito dal Governo, perché contrario alla coscienza sociale, facendo rilevare che dopo l’entrata in vigore del divieto si è ottenuta la riduzione di 113 vittime nei fine settimana da ottobre a dicembre, a conferma della validità della misura.
L’AIFVS si appella al senso di responsabilità del Parlamento per il ritiro dell’emendamento dal d.d.l. sulla sicurezza stradale, e chiede di estendere il divieto a tutti gli esercizi di vendita e somministrazione di alcolici.
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni - presidente AIFVS


TRENTINO – GAZZETTA DI REGGIO – LA GAZZETTA DI MODENA – LA PROVINCIA PAVESE – IL CENTRO – CORRIERE DELLE ALPI – LA NUOVA FERRARA (*)

«La lobby delle discoteche»
La denuncia di Giovanardi: cancellato in commissione alla Camera il divieto di vendere alcolici dopo le due di notte

BOLOGNA. Rischia di essere cancellato il divieto di vendita di alcolici in discoteca dopo le due di notte, divieto che aveva ridotto sensibilmente gli incidenti stradali notturni causati dai giovani dopo la discoteca. Lo denuncia il deputato Udc Carlo Giovanardi (nella foto).
La norma, stando ai numeri, aveva funzionato, facendo scendere - nei suoi primi tre mesi di applicazione - i morti in incidenti stradali notturni nel 30,4%, le vittime con meno di 30 anni del 27,9%. Percentuali che, nelle prime due settimane 2008, se confrontate col 2007, crollavano: -46% e -50%. Ebbene, il divieto di vendita di alcolici in discoteca dopo le due di notte, è stato abolito in sede di Commissione Trasporti della Camera. Giovanarha già annunciato un emendamento per reintrodurre il divieto ed estenderlo agli altri locali pubblici.
I dati sugli incidenti li ha forniti l’Asaps (Associazione amici polizia stradale) elaborando quelli del ministero dell’Interno. Le tabelle fornite parlano chiaro: confrontando il periodo ottobre-dicembre 2006 con l’omologo del 2007, gli incidenti mortali sono passati da 405 a 319, i morti da 457 a 344, di cui gli under 30 da 190 a 137 (53 vittime in meno, il 27,9%). Gli impatti notturni, dalle 22 alle 6, con esito mortale sono passati da 171 a 119. Esaminando le prime due settimane di gennaio (paragonandole con le omologhe 2007), ci sono otto incidenti mortali in meno (-16,3%), 14 deceduti in meno (-24,5%), di cui appunto 13 ’under 30’ in meno (-50%). I morti in incidenti stradali notturni sono stati il 46% in meno. Numeri che hanno fatto dire a Giovanardi, che ha tenuto una conferenza stampa con Giordano Biserni, presidente Asaps, di essere «sconcertato» per l’abolizione, tramite un emendamento approvato giovedì scorso all’unanimità dalla IX Commissione ai Trasporti, del divieto di somministrazione dopo le due. Una abrogazione che, per il deputato, è anche dovuta all’azione di lobbismo che gli esercenti di discoteche hanno fatto negli ultimi mesi. Ora, ha spiegato, sulla questione dovranno esprimere un parere le altre commissioni interessate. Poi la questione tornerà al Parlamento. E Giovanardi oltre a reintrodurre il divieto, mira ad estenderlo a tutti i locali pubblici.

(*) Nota: IL TIRRENO ha pubblicato questo stesso articolo, a titolo “Via libera agli alcolici di notte”.


AGI
SICUREZZA STRADALE: ASAPS, SALTA DIVIETO ALCOLICI DOPO LE 2

(AGI) - Roma, 21 gen. - "Retromarcia" sugli alcolici in vista: presso la Commissione Trasporti della Camera, in sede di discussione della riforma del Codice della strada, "è stata deliberata una modifica con la quale in sostanza si elimina il divieto di somministrazione alle 2 di notte, varato nell’ottobre scorso con la legge numero 160". A denunciarlo e’ Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’Associazione amici sostenitori della polizia stradale, secondo cui "se qualcuno pensava di avere gia’ vinto questa importante battaglia si sbagliava: la potente lobby dei produttori e dei venditori ha prontamente reagito e ha trovato sponda in un gruppo di parlamentari riuscendo ad ottenere un importante risultato".
Eppure, sottolinea Biserni, "dopo quella legge, ovviamente anche grazie all’intensificazione dei controlli con gli etilometri da parte della forze di polizia, in soli tre mesi gli incidenti del fine settimana sono calati del 14,9%, i morti del 24,7% (fra i giovani sotto i 30 anni - 27,9%), i feriti del 16,3%. Negli incidenti notturni del fine settimana, cioè dalle 22 alle 6, proprio a cavallo del divieto, le vittime sono state ben 52 in meno rispetto all’anno scorso, pari al -30,4%. "Certo - ammette il presidente dell’Asaps - qualcuno potrà dire che il divieto e’ parziale in quanto riguarda solo i locali di pubblico intrattenimento e spettacolo. Bene, estendiamolo allora a tutti i locali. Non si continui con la storia che poi i giovani si portano gli alcolici da casa, o li comprano nei negozi: forse lo faranno 3-4 ragazzi su 10, gli altri si limiteranno a bere meno e i risultati si vedono". "Non capiamo - rincara la dose Biserni - come un Paese che ha dato prova di forte caratura civica, accettando serenamente il divieto di fumare in tutti i locali pubblici, non possa accettare un divieto di somministrazione degli alcolici dopo le 2 di notte. Non sara’ perche’ nessuno produce sigarette in Italia, mentre e’ importante la produzione di alcolici? Non solo: i sondaggi dicono che la stragrande maggioranza degli italiani e’ favorevole al provvedimento che limita alle 2 la somministrazione di alcolici: possibile che una minoranza di titolari di interessi economici ottenga tanta attenzione nel nostro Parlamento? Ci rendiamo conto che i positivi risultati raggiunti non possono essere stati merito solo di quella misura che limita l’orario per la somministrazione, ma quelle elencate sono cifre con le quali si devono fare i conti, se tutti (politici compresi) teniamo veramente alla salvaguardia della vita di tanti giovani sulle strade". (AGI)


LEGGO
Le discoteche potranno tornare a vendere alcol dopo le due di notte
BOLOGNA - Le discoteche potranno tornare a vendere alcol dopo le due di notte. Il divieto è stato abolito in commissione Trasporti della Camera. La norma funzionava secondo i dati resi noti dall’Asaps. In dodici mesi i morti negli incidenti stradali notturni sono scesi del 46% e le vittime, con meno di 30 anni, sono calate del 50%.


ANSA
UBRIACHI ALLA GUIDA; GIOVANARDI, ABOLITO DIVIETO DISCOTECHE
(ANSA) - Bologna, 21 gen - Una norma che, stando ai numeri, aveva funzionato, facendo scendere - nei suoi primi tre mesi di applicazione - i morti in incidenti stradali notturni nel 30,4%, le vittime con meno di 30 anni del 27,9%. Percentuali che, nelle prime due settimane 2008, se confrontate col 2007, crollavano: -46% e -50%. Ebbene, quella norma, cioe’ il divieto di vendita di alcolici in discoteca dopo le due di notte, e’ stato abolito in sede di commissione trasporti della camera. Lo denuncia il deputato Udc Carlo Giovanardi, che ha gia’ annunciato un emendamento per reintrodurre il divieto ed estenderlo agli altri locali pubblici. I dati sugli incidenti li ha forniti l’Asaps (associazione amici polizia stradale) elaborando quelli del ministero dell’interno. Le tabelle fornite parlano chiaro: confrontando il periodo ottobre-dicembre 2006 con l’omologo del 2007, gli incidenti mortali sono passati da 405 a 319, i morti da 457 a 344, di cui gli under 30 da 190 a 137 (53 vittime in meno, il 27,9%). Gli impatti notturni, dalle 22 alle 6, con esito mortale sono passati da 171 a 119. Esaminando le prime due settimane di gennaio (paragonandole con le omologhe 2007), ci sono otto incidenti mortali in meno (-16,3%), 14 deceduti in meno (-24,5%), di cui appunto 13 ’under 30’ in meno (-50%). I morti in incidenti stradali notturni sono stati il 46% in meno. Numeri che hanno fatto dire a Giovanardi, che ha tenuto una conferenza stampa con Giordano Biserni, presidente Asaps, di essere "sconcertato" per l’abolizione, tramite un emendamento approvato giovedi’ scorso all’unanimita’ dalla IX commissione ai trasporti, del divieto di somministrazione dopo le due. Una abrogazione che, per il deputato, e’ anche dovuta all’azione di lobbismo che gli esercenti di discoteche hanno fatto negli ultimi mesi. Ora, ha spiegato, sulla questione dovranno esprimere un parere le altre commissioni interessate. Poi la questione tornera’ al parlamento. E Giovanardi ha gia’ pronto il nuovo emendamento da presentare alle camera, che oltre a ’reintrodurre il divieto, mira ad estenderlo a tutti i locali pubblici. (ansa).


DIREGIOVANI.IT
Sicurezza strade. Stop divieto alcol dopo le 2, ira di Giovanardi
(DIRE) Bologna, 21 gen. - Una cosa che "non sta né in cielo, né in terra". Carlo Giovanardi (Udc) giudica così l’emendamento approvato giovedì scorso dalla commissione Trasporti della Camera che cancella il recente divieto per le discoteche di somministrare alcolici dopo le due di notte. L’annuncio in una conferenza stampa convocata a Bologna, nel cuore della regione dei locali da ballo. La legge 160 è entrata in vigore il 2 ottobre 2007, e proprio "negli ultimi tre mesi dell’anno - commenta Giovanardi - si è ridotto di un terzo il numero dei giovani morti" sulla strade nei fine settimana. Questo dimostra "le stragi del sabato sera non sono una maledizione divina, ma qualcosa a cui si può porre rimedio". Nonostante, precisa l’ex ministro, la norma sia "monca, perché vale per i locali da ballo ma non per pub, bar e chioschi".
Il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi (in quota Pdci), riporta Giovanardi, "mi aveva assicurato che la norma sarebbe stata estesa agli altri locali". E invece, rischia di sparire del tutto a causa di un emendamento, come sottolinea Giovanardi, "approvato con il parere favorevole di Bianchi e all’unanimità". Quindi, però, anche dall’udc Mario Tassone. "Cosa diciamo ai giovani - si chiede Giovanardi - che il Parlamento ha scherzato?". Evidentemente le proteste dei gestori delle discoteche (l’ex ministro parla di una vera e propria "lobby") hanno funzionato. Il Silb "a parole è sempre favorevole alle limitazioni sugli alcolici, poi quando arriva un vero decreto fanno fuoco e fiamme per contrastarlo".
Al fianco di Giovanardi c’è Giordano Biserni, presidente dell’associazione Sostenitori e amici della Polizia stradale. "Non capisco come in Italia - commenta Biserni - si sia adottato in maniera così puntuale e precisa il divieto di fumo nei locali pubblici, ma non si riesce a vietare di somministrare alcolici dopo le due". Biserni prova a rispondersi da solo: "In Italia, evidentemente, non c’è nessuno che produce sigarette". L’emendamento dovrà ora essere discusso in altre otto commissioni, prima di approdare in Aula. Giovanardi nel frattempo annuncia l’intenzione di "richiamare il Parlamento al proprio senso di responsabilità" e di proporre un emendamento che non solo salvi la norma anti-alcolici, ma la estenda "a tutti i locali che svolgono attività in luogo pubblico o aperto al pubblico".
http://www.diregiovani.it/gw/producer/dettaglio.aspx?id_doc=7833

IL GAZZETTINO
IL CASO
Alcol in discoteca dopo le 2 di notte: abolito il divieto

Da una parte c’è chi parla di "controriforma" e di "retromarcia per accontentare le lobby dei produttori e dei venditori di alcolici"; dall’altra, e sono soprattutto i gestori delle discoteche, ci si rallegra per un primo passo avanti contro la "discriminazione" nei confronti dei loro locali. Insomma, guelfi e ghibellini. Ma il caso sollevato dal deputato Udc, Carlo Giovanardi, è di quelli che fanno discutere. In una conferenza stampa, insieme a Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione sostenitori e amici della Polizia stradale, l’esponente Udc ha puntato il dito contro la recente decisione della commissione Trasporti della Camera che ha abolito il divieto di vendita di alcolici in discoteca dopo le due di notte.
Una norma che, secondo l’ex ministro e l’Asaps, ha ridotto con percentuali di rilievo innanzitutto il numero degli incidenti stradali dovuti allo stato d’ebbrezza dei guidatori nel cuore della notte, ma in particolare ha dimezzato il percentuale di decessi e di persone ferite coinvolte. Un provvedimento che, stando ai numeri, ha funzionato egregiamente, facendo scendere - nei suoi primi tre mesi di applicazione - i morti in incidenti stradali notturni nel 30.4 per cento, le vittime con meno di 30 anni del 27,9. Dati che, nelle prime due settimane 2008, se confrontate col 2007, hanno fatto registrare una diminuzione più che consistente rispettivamente meno 46 per cento e meno 50 per cento. Infatti confrontando il periodo ottobre-dicembre 2006 con l’omologo del 2007, gli incidenti mortali in Italia sono passati da 405 a 319, i morti da 457 a 344, di cui gli under 30 da 190 a 137 (53 vittime in meno, il 27,9\%). Gli impatti notturni, dalle 22 alle 6, con esito mortale sono passati da 171 a 119. Esaminando le prime due settimane di gennaio (paragonandole con le omologhe 2007), ci sono otto incidenti mortali in meno (-16,3\%), 14 deceduti in meno (-24,5\%), di cui appunto 13 «under 30» in meno (-50\%). I morti in incidenti stradali notturni sono stati il 46\% in meno.
«Sono dati incontrovertibili - sbotta Giovanardi - Tutto quello che è stato fatto in questi mesi rischia di essere messo in discussione. Siamo di fronte a percentuali che la dicono lunga. A questo punto, come si fa a voler abolire questa norma? Questo provvedimento va difeso, anzi, va ampliato in modo che il divieto di sommistrazione di alcolici dopo le due non sia solo rivolto alle discoteche, ma anche a bar e ristoranti. La volontà di abolire questa norma è sbagliata dal punto di vista culturale e assolutamente in contrasto con la bontà dei risultati raggiunti in questi mesi. Certo, oltre a questo, il merito va anche alle forze dell’ordine e ai controlli costanti, ma il "mix" tra norma e azione ha funzionato abbondantemente». L’iter parlamentare, comunque, sarà lungo: l’abolizione in commissione Trasporti è solo un primo passaggio. «Ognuno si dovrà prendere le proprie responsabilità - tuona ancora Giovanardi - nelle sedi opportune».Sulla stessa lunghezza d’onda Giordano Biserni: «Perchè modificare un provvedimento che tutti hanno visto con favore? Non posso nascondere che, di fronte a questi dati così eclatanti, l’abolizione del divieto ci ha sorpreso non poco e ci ha anche particolarmente amareggiato. Purtroppo ci rendiamo conto che si sta mettendo in atto un vera e propria "controriforma" che andrà a colpire tutti quanti. Anche per noi si dovrebbe fare il contrario: tutti i locali, compresi bar e ristoranti, dovrebbero vedersi recapitare il divieto di somministrazione di alcolici dopo le due di mattina. Perchè mai un Paese all’avanguardia nella lotta al fumo e che, negli anni ha deciso di eliminarlo da tutti i locali pubblici, non riesce a far limitare la sommistrazione di alcol? Certo, in Italia non ci sono fabbricanti di sigarette, ma tanti produttori di alcolici...».
E sulla polemica interviene anche Diego Cancian, consigliere regionale di Progetto Nordest che è stato tra i promotori della norma inserita nella legge quadro sul commercio veneto emanata sul finire del 2007 che tra l’altro prevedeva l’estensione del divieto alla somministrazione di bevande alcoliche non solo alle discoteche, ma anche a bar, ristoranti e pub. «Purtroppo - spiega Cancian allargando le braccia - questa parte della normativa è al momento bloccata perchè fa fede quella nazionale. Di conseguenza, nonostante sia giudicata positiva da un ampio schieramento politico, non è in vigore. É come se fosse parcheggiata in un limbo in attesa che Roma decida il da farsi. Se l’iter dell’abolizione procederà in sede nazionale, allora sì che potrà alla fin fine entrare in azione da noi nel Veneto. Non ci resta che attendere e sperare che le forze politiche "amplino" la norma anzichè ridurre la sua efficacia. Altrimenti al Veneto non resterà che andare avanti per la propria strada».
Paolo Navarro Dina


IL GAZZETTINO
«Bella notizia. Eliminata la discriminazione Norma iniqua contro le nostre sale da ballo»

VENEZIA - «Beh, per noi è una gran bella notizia. Lo chiedevamo da tempo. O tutti o nessuno» (*). Renato Giacchetto, jesolano, presidente nazionale del Silb-Fipe, il sindacato dei locali di intrattenimento commenta così la decisione della commissione Trasporti sul divieto alla somministrazione di alcolici dopo le due di mattina. «Ci è sempre sembrata una norma iniqua perchè, ora come ora, va a colpire solamente i nostri locali. Ci sembra e ci è sempre sembrata un’assurdità». La Silb-Fipe raggruppa oltre 2500 associati in tutta Italia e in varie occasioni, soprattutto in concomitanza con il periodo estivo, ha attivamente collaborato alle iniziative di prevenzione e sicurezza e contro le "stragi del sabato sera" (**). «Con quella norma - spiega ancora Giacchetto - è stata architettata una vera e propria discriminazione nei nostri confronti. Si tratta di un provvedimento che va a colpire solamente il nostro lavoro. Perchè tutto questo? In realtà ci siamo soltanto trovati di fronte ad una penalizzazione delle nostre attività».
Il leader della Silb-Fipe ci tiene ad illustrare l’azione a sostegno delle campagne informative contro la guida in stato di ebbrezza e non solo. «Ci siamo sempre impegnati nelle iniziative di sensibilizzazione - aggiunge Giacchetto - ma la norma sul divieto alla somministrazione di alcol dopo le due di mattina ci è sembrata sempre inutile. (***) Più concretamente abbiamo agito in passato, e lo riteniamo ancora molto utile, agire per iniziative e progetti che prevedano la figura del "guidatore designato" (ovvero di un "accompagnatore" che si astiene dal bere e che si assume la responsabilità di "gestire" il ritorno a casa degli amici dopo la discoteca ndr) oppure sulla formula della "guida consapevole". É evidente che non stiamo parlando di minorenni nei confronti dei quali esiste un evidente divieto alla somministrazione di bevande alcoliche. Allo stesso tempo siamo favorevoli al potenziamento dei controlli da parte delle forze dell’ordine. Da tutto questo può partire secondo noi l’attività di sensibilizzazione verso le giovani generazioni».
P.N.D.

(*) Nota: tutti.

(**) Nota: ha collaborato a tutte quelle iniziative che si sono dimostrate inutili, come il ridicolo “codice di autoregolamentazione”, risoltosi in una inutile e colossale presa in giro.

(***) Nota: è utile ricordare come la limitazione negli orari di vendita è tra i pochi provvedimenti indicati come efficaci e suggeriti dagli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – ad esempio si veda il Target 12 progetto “SALUTE 21” http://www.arcattoscana.org/target_21.htm , o il “Framework Alcohol 2005”, al punto 52 http://www.aicat.net/aree_strategiche_e_strumenti_di_intervento_a_livello_nazionale.htm ).


LA NAZIONE
LA LETTERA DI…. MASCABRUNO

Cari
PARLAMENTARI ( E CARI LOBBISTI)

TRA I DATI Eurispes sulla fiducia degli italiani nelle istituzioni che vede crollare i rappresentanti el Parlamento a un grado, di solito, utilizzato per segnalare la temperatura in Lapponia, il Financial Times che liquida la “iperpagata” classe politica italiana come la peggiore d’Europa e la ciliegina finale della crisi di governo, oggi non è la giornata più adatta, lo diciamo umanamente, per infierire oltre.
Ci limiteremo, dunque, a un’esortazione stimolata dal dietrofront che va miserevolmente maturando rispetto al divieto di vendita degli alcolici dopo le 2 di notte. I dati sono lì a dimostrare che, una volta tanto, era stata azzeccata una norma di civiltà a tutela di tante vite, soprattutto giovani. Invece di cancellare questa legge, appare urgente che Vi dedichiate a un’altra che renda ufficiale e trasparente la professione del lobbista per eliminare un fastidioso equivoco di ruoli.
E magari si risparmia qualcosina anche sugli stipendi.
In questi tempi grami, come si dice, tutto fa.
Giuseppe MASCABRUNO condirettore di QN


SERAQUOTIDIANO.IT
La soluzione alle stragi dei weekend non è il proibizionismo

DIVIETO ALCOLICI IN DISCOTECA
I GIOVANI SI ARRANGIANO FUORI
Fabrizio Zenti
contatti@seraquotidiano.it

Salve, mi chiamo Fabrizio e gestisco un locale notturno nella mia città. Ho letto ieri in questa rubrica del vostro giornale una lettera scritta dall’Associazione fede per la vita che riguardava l’abolizione del divieto di vendita di bevande alcoliche dopo le 2 di notte. Il problema delle stragi del sabato sera non è la vendita di alcolici fino alle 4 del mattino. Mi spiego meglio. Se questo risolvesse il gravissimo problema degli incidenti stradali, io smetterei di servire vino e superalcolici anche a mezzanotte. Ma la volontà dei giovani di sballarsi ubriacandosi nei fine settimana è più forte. Basta caricare l’auto con un paio di bottiglie e per loro la serata è assicurata. (*)

(*) Nota: di seguito la risposta di Aldo Fabbri (Associazione “Fede per la Vita”.
In merito a quanto riportato nella lettera del sig. Fabrizio Zenti, condivido il fatto che il problema delle stragi del sabato sera non si risolva solo con il proibizionismo, in quanto la volontà di sballarsi da parte dei giovani sia alta. Se però l’atteggiamento degli addetti ai lavori è tale da incitare al bere i ragazzi (alla tv sono stati trasmessi servizi dove alcuni dj invitavano alla consumazione prima dello scattare delle 2), non vedo altra soluzione da adottare al momento. Non credo che i 113 morti in meno nel periodo ottobre-dicembre 2007, rispetto all’ anno precedente, siano dovuti al caso; non sono forse sufficienti a convincere chi di dovere a smettere di somministrare alcolici ? All’ inizio dell’ estate i gestori dei locali sostenevano che i ragazzi non bevevano nelle discoteche in quanto vi arrivavano già ubriachi, ora lamentano perdite economiche rilevanti, addirittura perdita di posti di lavoro; c’è qualcosa che non torna in tutto questo. Ripeto, dai dati forniti dalle forze dell’ordine sono state salvate 113 vite e si è evitato di distruggere 113 famiglie.
Aldo Fabbri


IL GAZZETTINO (Padova)
La contro-iniziativa
Il 30 gennaio tutto astemio: no alle bevande alcoliche
di F.Marcomini e T.Codenotti *

Apprendiamo dell’iniziativa "spritzday" prevista per il 30 gennaio. La gioiosa macchina del divertimento collettivo nella pubblica piazza ha deciso di indossare le vesti della vittima ed innescato la marcia della protesta. Annuncia con pomposa serietà degna di altra causa che scenderà in piazza, luogo che già occupa stabilmente con alto guadagno ma con un onere altrettanto elevato per il benessere, la sicurezza e la tranquillità della collettività. Esprimiamo il nostro stupore e la nostra indignazione sul fatto che una misura innocua di contenimento del degrado, l’ordinanza di chiusura di alcuni locali entro le 22 voluta dal Comune di Padova, venga letta come un atto di indebolimento della democrazia, di proibizionismo esplicito e di aggressione pauperista nei confronti del diritto illimitato al guadagno. Chiariamo immediatamente che gli scriventi sono apertamente e da sempre contrari al proibizionismo, non in modo selettivo e a corrente alternata: la nostra esperienza nel campo dei problemi alcol correlati ci insegna che ogni forma di costrizione e coazione, o ogni tentativo di criminalizzare i consumi o vietare la vendita e la produzione di un prodotto voluttuario sono misure che la scienza e la storia hanno condannato per evidente inutilità, inefficacia e dannosità. Questo non ci esime tuttavia dal dover esprimere la nostra piena adesione a misure razionali che regolamentino i consumi e sanzionino comportamenti lesivi del bene comune, il quale si esprime nel diritto di ciascuno di vivere in una comunità che sia protetta dai rischi nei confronti della propria incolumità personale, della serenità di poter uscire dalle proprie abitazioni senza arroganti schiamazzi e con l’obbligo di schivare lordure che alcuni esseri umani riservano ai propri simili. L’evidenza scientifica da tempo mostra che non servono a nulla misure educative ed informative nella scuola che allertino i giovani sugli effetti deleteri dell’alcol e delle droghe se il mondo degli adulti non adotta politiche di co
ntrollo ponendo limiti legali alle vendite e sanzionando pesantemente l’illegalità.
Sono altrettanto inutili ed oziose le argomentazioni che cercano disperatamente nell’ubriachezza molesta o nell’ebbrezza arrogante l’espressione di un disagio giovanile da psicologizzare o medicalizzare. La realtà è molto più banale e semplice: un divertimento senza regole genera degrado e comportamenti irriverenti al diritto altrui di essere lasciato in pace. In questo senso sarebbe opportuno che le famiglie padovane si recassero nelle piazze il giorno della protesta degli esercenti per esprimere la loro solidarietà nei confronti delle misure prese dal Comune, per incoraggiare l’Amministrazione a proseguire in tale direzione e per manifestare il desiderio che i loro figli, quando sono lontani dal loro sguardo amorevole ed educativo, non siano vittime della sete di guadagno di esercenti spesso irresponsabili. Pertanto, di fronte alla ventilata offerta gratuita di spritz con bambini che osservano gli adulti che bevono, in una sorta di rito di iniziazione, le baccanti moderne, proponiamo per il giorno 30 gennaio una contro-iniziativa che si concretizzi con l’astensione dal consumo di bevande alcoliche in tutti gli esercizi commerciali della città.

*Franco Marcomini
membro della Società Italiana di Alcologia e della Consulta Nazionale Esperti Tossicodipendenze presso Ministero della Solidarietà Sociale;
Tiziana Codenotti
Associazione Eurocare Italia - Membro della Consulta Nazionale Alcol presso Ministero della Solidarietà Sociale


IL GAZZETTINO (Treviso)
Intanto non si placa l’ira dei residenti per lo stato della strada: venerdì prossimo un dibattito pubblico
Farra di Soligo

«Mio marito non è un delinquente». L’accorata difesa di S.G., il 55enne di Soligo che sabato sera ha travolto e ucciso Lucia Zanella, 76enne residente anch’ella a Soligo in via Val, oggi arriva dalla moglie. «Non è assolutamente vero che mio marito fosse ubriaco e che è scappato costituendosi ai carabinieri dopo tre ore dall’investimento. Sono solo ignobili bugie». Una donna distrutta, schiacciata dal peso di una tragedia, ma ancor più, dice lei, dal modo in cui si è dipinto mio marito. «Io so benissimo come si sono svolti i fatti - spiega - e sono quelli che ho deposto ancora sabato sera nella caserma dei carabinieri di Col San Martino. Mio marito non è scappato, ha sentito un forte botto e un colpo sull’auto, è arrivato a casa, che dista un centinaio di metri dal luogo dell’incidente, e solo allora si è reso conto dei danni. E’ stato colto dal panico, dalla paura, non aveva capito cosa fosse accaduto, ma insieme siamo andati a vedere cos’era successo. Ci siamo incamminati a piedi lungo via Belvedere e solo quando è arrivato sul luogo si è reso conto di quanto accaduto. Non ha esitato un attimo e lì immediatamente si è costituito ai carabinieri. Ha detto "sono stato io, sono qui". E non è assolutamente vero nemmeno che fosse ubriaco e anche i carabinieri lo hanno constatato. Mio marito è sempre stata una persona onesta ed è stato fatto passare per quello che non è. Già è orribile quello che è accaduto e non è giusto venga inferto a lui e a noi altro dolore».
La Procura della Repubblica comunque ha indagato l’uomo per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza (sembra che il tasso alcolemico fosse quattro volte superiore al consentito).
(*) Non viene presa in considerazione l’omissione di soccorso in quanto l’uomo si sarebbe costituito in un arco di tempo, che esclude questa ipotesi di reato.
Non si placa intanto l’ira dei residenti per lo stato di degrado della via nella quale si è consumata la tragedia. Strada provinciale declassata, via Belvedere è un’arteria ad alto tasso di traffico sia per la presenza di ben tre zone industriale nel comune di Farra di Soligo, sia per essere la strada principale del paese. E nonostante questo da anni rimane con il manto stradale dissestato, priva di marciapiedi, di segnaletica orizzontale e verticale e di qualsivoglia segnalazione degli attraversamenti a raso. Residenti che uniti in comitato ora decidono di non attendere più i tempi della burocrazia: venerdì 1 febbraio hanno organizzato un dibattito pubblico alle 20.30 al centro sociale di Soligo, sollecitando la presenza dei responsabili della Regione, della Provincia e Comune. «Vogliamo che ci venga spiegato in via definitiva - spiega il promotore dell’incontro, Mattia Perencin - cosa si ha intenzione di fare e quando inizieranno i lavori. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità affinchè vengano trovati i soldi e si agisca in tempi ristretti al fine di evitare tragedie come quella di sabato sera. Tempi che purtroppo paiono non essere così celeri. Nel progetto preliminare di sistemazione di via Belvedere - spiega il sindaco Domenico Citron - si evidenza che sono necessari 700mila euro e per rintracciare i contributi ci siamo già attivati a livello regionale».
Manuela Collodet

(*) Nota: se questo dato è vero, e se vogliamo credere alla moglie, viene spontanea una considerazione.
Una persona che, con un tasso alcolico intorno a 2,0 g/l, non appare ubriaca, ha un’altissima assuefazione all’alcol, tale da lasciar pensare che ne consumi abitualmente, da molto tempo, in altissime quantità.


LECCEPRIMA.IT
MARITO UBRIACO E VIOLENTO MALTRATTA MOGLIE E I PICCOLI

La vita della donna era diventata un vero e proprio incubo, con il marito, stando a quanto potuto riscontrare dai carabinieri del Norm di Gallipoli, che ormai da tempo continuava ad offenderla, minacciarla di morte, non solo di persona, ma anche attraverso telefonate che giungevano in casa della vittima a qualunque ora del giorno e della notte. Insomma, un vero e proprio incubo per la donna ma pure per i due figli in tenera età che vivono con la madre, costretti ad assistere, loro malgrado, alle continue vessazioni inflitte dall’uomo alla sua famiglia, minacce e prepotenze esaltate dal suo abituale stato di ubriachezza.
E così ieri i militari di Aradeo, con un’ordinanza di custodia cautelare emessa da gip Vincenzo Scardia, hanno arrestato Aldo Musardo, 51 anni, di Aradeo, commerciante già noto alle forze dell’ordine e precedentemente segnalato per allontanamento dalla famiglia. L’uomo dovrà pertanto rispondere dei maltrattamenti in famiglia e delle minacce morte indirizzate alla moglie con i due figli in tenera età. Ma l’arresto per Musardo è scattato in seguito all’ultima violenza verbale perpetrata nei confronti della sua famiglia. Giunto nell’abitazione ha iniziato a distruggere tutte le suppellettili mandandole in frantumi, terrorizzando i due figlioletti e costringendo poi la moglie a fuggire di casa per rifugiarsi presso la casa dei genitori.
Alla luce di tutti questi elementi il gip ha ritenuto di dover firmare l’ordinanza di custodia cautelare. Arrestato, il marito violento è stato accompagnato presso la casa circondariale di Lecce.


IL TIRRENO
«L’alcol-test no, tenete 100 euro...»
Per aiutare l’amico allunga la banconota ai carabinieri: denunciato

MASSA COZZILE. Voleva risolvere all’amico il possibile guaio di un controllo al posto di blocco. Peggior risultato A.M., 27 anni, della Piana di Lucca, non poteva ottenerlo.
Non solo la verifica dei carabinieri sul conducente dell’auto, P.E., coetaneo, residente nello stesso Comune, si è conclusa con una denuncia per guida in stato di ebbrezza, ma il passeggero dai modi spicci che aveva avuto quella bella idea si è ritrovato con un’accusa di istigazione alla corruzione dopo aver offerto ai militari 100 euro per far evitare al guidatore l’etilometro.
L’alzata di ingegno del giovane, non si sa quanto spontanea o se invece indotta da eventuali assunzioni di alcol visto che non è stato sottoposto al test, ha avuto come scenario nel weekend una strada periferica di Massa Cozzile.
Era notte fonda quando i due amici sono stati fermati da una pattuglia dei carabinieri che era in servizio per tenere sotto controllo il fenomeno degli automobilisti che si mettono al volante un po’ su di giri a causa dell’alcol.
All’alt dei militari il conducente si è fermato, ma al momento di consegnare i documenti di circolazione si è messo in mezzo il passeggero tentando di salvare l’amico dall’esito scontato dell’etilometro con una mossa infelice.
«Tenete e facciamo finta che non sia successo nulla» è stata la proposta indecente del giovane ai carabinieri mentre allungava la banconota da 100 euro.
Obiettivo mancato per M.A. visto che l’amico alla guida è stato denunciato lo stesso dalla pattuglia dei carabinieri per guida in stato di ebbrezza e lui si è beccato anche l’istigazione alla corruzione, accusa per la quale sarà deferito all’autorità giudiziaria.
Nel corso del weekend sulle strade della Valdinievole, infine, i militari hanno ritirato sei patenti ad altrettanti automobilisti che sono stati trovati positivi al test dell’etilometro.
P.B.


ALICE.IT
CINEMA/ KIEFER SUTHERLAND RILASCIATO DOPO 48 GIORNI DI CARCERE

Era stato condannato per guida in stato di ebbrezza

Glendale (California), 21 gen. (Apcom) - Si è fatto 48 giorni di carcere per guida in stato di ebbrezza: Kiefer Sutherland è stato rilasciato subito dopo la mezzanotte fra domenica e lunedì, riferisce oggi la rivista "People". L’attore 41enne, figlio del celebre Donald, portava secondo una fonte della polizia "una camicia e i jeans" ed era "contento di uscire".
La star del serial Fox "24 ore" in galera ha lavorato in lavanderia, fra lenzuola, federe e coperte; secondo la fonte della polizia, "è stato molto umile, mai una lamentela, non ci ha dato alcun problema".
In ottobre, quando comparve in tribunale, Sutherland non contestò l’accusa di ubriachezza; aveva nel sangue un livello di alcol superiore al limite legale dello 0,08 per cento. Gli erano stati comminati 30 giorni più altri 48 per violazione di libertà condizionale, relativi a un precedente arresto per guida in stato di ebbrezza nel 2004. Kiefer Sutherland aveva detto al tribunale di essere "molto deluso da me stesso per le cattive scelte che ho fatto ultimamente, e molto triste per l’ansia che ho provocato alla mia famiglia, agli amici e ai colleghi".
Il tribunale gli ha accordato di scontare la pena nel piccolo carcere della cittadina di Glendale invece che nell’affollato penitenziario di Los Angeles County. L’attore però ha dovuto rinunciare a eventuali sconti di pena per buona condotta. E dopo i suoi 48 giorni di galera, non è finita: è in libertà condizionale per altri 5 anni. Il giudice gli ha poi prescritto sedute obbligatorie settimanali di psicoterapia per sei mesi e un programma di educazione all’alcol: durata 18 mesi.
http://notizie.alice.it/notizie/spettacoli/cinema/2008/01_gennaio/21/cinema_kiefer_sutherland_rilasciato_dopo_48_giorni_di_carcere,13865418.html?pmk=nothpspe

LA PROVINCIA DI LECCO

Tre morti in appena quindici giorni sulle nostre strade. L’Asl lancia l’allarme.

E l’Aci dice: linea dura Lecco, un incidente su tre per colpa dell’alcol
Lecco È allarme sulle nostre strade: tre morti in poco più di quindici giorni e quattro incidenti di una certa gravità al giorno. Sarà un anno davvero terribile quello che si è appena aperto sul fronte incidenti e le soluzioni non esistono. Ma alcuni luoghi comuni vanno smentiti: non è l’alta velocità la prima causa degli incidenti stradali, almeno nella nostra provincia. Il primo fattore di rischio è il consumo eccessivo di sostanze alcoliche, soprattutto tra i giovani, che contribuisce al 30% degli incidenti, seguito dalla mancata precedenza, con il 19% di incidenza, il 16 % è da attribuire alla guida distratta, il 15% al mancato rispetto della distanza di sicurezza. Arriva poi l’eccessiva velocità con il 12%.

LA PROVINCIA DI SONDRIO
Il locale di Regoledo dove non vengono serviti alcolici piace sempre più ai giovani della Bassa Valle
Educatori e genitori riflettono sull’Orish Pub

COSIO (m.c.p.) Un pub alternativo in cui non si servono alcolici ai minori di diciotto anni e dove sono banditi i super alcolici e nessuno si cala pasticche. E’ all’insegna del sano divertimento l’Orish pub di Regoledo, un’iniziativa promossa da un gruppo di giovani di Cosio fra i 15 e i 25 anni con il sostegno della parrocchia e il coinvolgimento dell’assessorato ai servizi sociali del Comune con sede all’oratorio di Regoledo. L’apertura del pub al momento è limitata a una volta al mese, ma l’esperienza che si ripropone ormai da qualche anno con grande affluenza da parte dei giovani del posto sarà al centro di un momento di riflessione e di confronto organizzato per venerdì 25 gennaio dalle 20.45 al teatro Frassati. All’assemblea sono stati invitati i genitori, gli assessori alle politiche giovanili della zona, i catechisti, gli educatori, insomma tutti coloro che per professione o per ruolo hanno a cuore la crescita degli adolescenti e dei ragazzi. «L’iniziativa è partita circa quattro anni fa e con il tempo si è sviluppata, calamitando intorno a sé centinaia di ragazzi che cercano proposte diverse dai soliti locali - spiega Andrea Moiola, studente, fra gli ideatori dell’Orish pub - la nostra proposta va oltre l’aspetto puramente legato al divertimento, ma si pone finalità educative , ci piacerebbe con questo incontro non solo trasmettere all’esterno la nostra esperienza, ma anche raccogliere proposte e suggerimenti». Nel corso dell’anno sono state organizzate feste a tema, concerti con musica dal vivo o semplicemente serate in compagnia dove le somministrazioni delle bevande (solo birra o cocktail a basso contenuto alcolico) sono rigorosamente controllate così da evitare possibili abusi, contrariamente a come avviene all’interno dei comuni locali frequentati dai più giovani.


IL TIRRENO
Guida alcolica e scooter truccati nel mirino delle forze dell’ordine

PISTOIA. Più controlli sul fronte dell’ubriachezza alla guida, sulla velocità e sui motorini truccati. E’ la linea emersa nell’incontro in Prefettura al quale hanno preso parte, oltre al prefetto, i responsabili provinciali di carabinieri, polizia, guardia di finanza e i comandanti delle polizie municipali dei vari comuni. L’incontro era dedicato, appunto, alla campagna sulla sicurezza stradale del 2008.
La prima novità riguarda i dati dell’attività del 2007 delle varie forze di polizia, che per la prima volta verranno raccolti in un unico documento che servirà come vero e proprio strumento di strategia operativa. Gli obiettivi del 2008 sono stati suddivisi in cinque tipologie. La prima è quella della riduzione degli incidenti stradali, con un’intensificazione della vigilanza e presenza sulle strade. La seconda tipologia si rivolge proprio al contrasto della guida in stato di ebbrezza, partendo dall’attuazione del divieto di somministrazione di alcolici nei locali dopo le 2 di notte. (*) Per il resto, l’attività seguirà la falsariga degli anni passati, con gli accertamenti attraverso gli etilometri anche nelle zone vicine ai locali. Quanto al rispetto dei limiti di velocità (terza tipologia di interventi), verrà completata la rete di autovelox e telelaser con la predisposizione dei pannelli di segnalazione, oggi indispensabili per legge. Abbiamo citato il rafforzamento dei controlli sui motorini truccati, anche nei luoghi di vendita e riparazione. L’ultimo filone di intervento, ed è una conferma di un’attività ormai consolidata, è quello che riguarda gli incontri e le lezioni nelle scuole della provincia da parte di rappresentanti degli organi di polizia. (f.a.)

(*) Nota: sigh.


IL GAZZETTINO (Treviso)
Sono oltre 15mila i ragazzi che fanno uso di sostanze alcoliche

(la.si.) La fascia di età 15-29 anni sottoposta alla vaccinazione di massa contro la menigngite è anche quella a rischio alcol-droga, secondo le stime degli esperti. Con un abbassamento progressivo dell’età in cui si sperimenta "la prima volta". Quelli che giungono al Sert, il servizio pubblico per la tossicodipendenza sono pochissimi: al Sert 1 di Treviso città se ne contano 150 ma gli operatori parlano di un sommerso che si stima sulle 1.500 unità. I ragazzini trevigiani dimostrano di preferire la cocaina alle nuove mode dell’eroina fumata, ma si teme l’effetto imitazione. Ancora più grave l’abuso di alcol: si conta che 15 mila ragazzi tra i 15 e i 18 anni almeno una volta all’anno sballino con un mix di superalcolici, mescolati spesso a sostanze chimiche.
«E’ vero che la cocaina fa diventare impotenti sessualmente? Quanto tempo rimangono nel sangue le tracce di droghe? In che cosa consiste il test del capello? Dove si comperano i test antidroga da fare a casa?». Sono alcune delle domande pubblicate nel blog del progetto Kriptos, avviato dall’Usl 9 con il Ceis. I ragazzi, ma anche i loro genitori, possono formulare domande all’esperto, discutere tra loro, consultare le schede dedicate alle diverse sostanze stupefacenti e compilare un test di autovalutzione, per capire quale sia il rapporto con la dipendenza in genere, la debolezza, i rischi. Anonimo e gratuito, il sito è rivolto in particolare agli adolescenti, utilizzando il mezzo informatico: www.kriptosonline.org .


IL GAZZETTINO (Treviso)
Sarmede

(l.a.) Troppo tempo passò tra l’incidente nel quale sarebbe stato coinvolto e l’esame del sangue che evidenziò una presenza eccessiva di alcool nel suo corpo. Anche per questo motivo il macedone Jaus Imeroski, residente in paese, è stato assolto ieri in Tribunale a Conegliano dall’accusa di guida in stato di ebbrezza. L’incidente che diede origine alla causa accadde il 22 marzo 2006 a Conegliano, intorno a mezzanotte e mezza. I Carabinieri, intervenuti sul posto, non trovarono Imeroski, il quale fu poi rintracciato al pronto soccorso dell’ospedale civile, dove fu sottoposto ad un esame che evidenziò un valore di oltre 1 grammo di alcool per litro di sangue. Il macedone, a cui venne contestata la guida in stato di ebbrezza, è stato assolto con formula dubitativa dal giudice Deli Luca. Il magistrato ha motivato la sua sentenza spiegando tra l’altro che non è dato sapere se Imeroski fosse stato alla guida del veicolo coinvolto nell’incidente (visto che all’arrivo dei Carabinieri era già in ospedale) e che il referto è stato compilato circa due ore dopo il sinistro. Il pubblico ministero Eloisa Galluppi aveva chiesto che il macedone fosse condannato a 15 giorni di arresto e 300 euro di ammenda.


IL GAZZETTINO (Vicenza)
Moldavi ubriachi scappano in auto e si schiantano contro una rotonda
Abano

(ri.ba.) Sono finiti contro la rotatoria di via Armistizio per fuggire all’alt dei carabinieri. Protagonisti della vicenda un gruppo di cinque moldavi ubriachi. Intorno alle 22 di domenica è arrivata una segnalazione fatta dai titolari del P1. Nel parcheggio esterno della discoteca c’era un gruppo di moldavi ubriachi che cercavano di entrare nel locale. Appena si sono intravisti da lontano i lampeggianti dell’auto dei carabinieri, il gruppetto è però balzato dentro una Peugeot rossa ed è sfrecciato a tutta velocità in direzione di Padova. Appena il tempo di chiedere ai titolari del P1 cos’era accaduto e un’altra telefonata ha raggiunto il centralino dei carabinieri: l’auto si era appena schiantata contro la rotonda che si trova all’incrocio tra via Armistizio e via Santa Maria. I carabinieri si sono allora diretti al luogo dell’incidente. Lì hanno visto tre dei cinque moldavi schizzare fuori dall’abitacolo dell’auto e fuggire nei campi vicini. Due di loro però sono finiti in manette. Si tratta di Darii Zulian, 26enne, trovato alla guida dell’auto con un tasso alcolemico di 2,13 e di David Colea, moldavo a
Mercoledì, 23 Gennaio 2008
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