COMUNICATO AICAT Le 2300 Comunità Multifamiliari che si riconoscono nell’Associazione Italiana dei Club degli Alcolisti
in Trattamento esprimono la più ferma indignazione per il vergognoso atto di inciviltà etica e giuridica compiuto
dalla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati con l’abrogazione del
divieto di vendita degli alcolici dopo le due di notte nei locali pubblici destinati all’intrattenimento. La
drastica riduzione del numero degli incidenti stradali e delle vittime
verificatasi dopo l’entrata in vigore della Legge Bianchi, documentata dai dati
della Polstrada, ha rappresentato inoppugnabilmente un efficace strumento di
contrasto della mortalità e dell’incidentalità, che è oggettivamente a
prevalenza alcolcorrelata. E’ allora chiaro che la posta in gioco degli interessi economici intaccati dal
divieto ora abrogato in Commissione Trasporti all’unanimità è molto più potente ed importante della vita
di centinaia di giovani immolati su questo altare lordo di sangue, con la
spaventosa connivenza di certa politica prostituita al denaro e al business.
L’AICAT fa appello a chi nella politica e nella società civile ancora crede nel
primato della vita sul danaro perchè la barbarie impunita del massacro della
nostra gioventù cessi e si ripristini,anzi si estenda un provvedimento che va
in direzione di una strategia di tutela della sicurezza che ci pone nel
consesso dei paesi civili e moderni. Nello Baselice Presidente AICAT -Associazione Italiana Club Alcolisti in Trattamento LA PROVINCIA DI LECCO L’intervento Carla Mariani Portioli * Eppure vogliono togliere il divieto a servire da bere Egregio direttore, la norma che ha introdotto
maggiori sanzioni per la guida in stato di ebbrezza e, in alcuni locali
notturni, il divieto di somministrazione di bevande alcoliche dopo le 2 di
notte, sta producendo eccellenti risultati. Da quando è entrata in vigore, le
morti notturne sulle nostre strade sono calate del 30,4 per cento: un dato
straordinario, troppo significativo per poter essere casuale. A quanto pare ai
nostri parlamentari questo non interessa. Hanno dato ascolto ai gestori dei
locali notturni che lamentano un calo degli affari. La Commissione Trasporti di
Montecitorio, all’unanimità, ha deliberato una bozza di riforma che tende a
cancellare tutto questo. A fronte di risultati tanto straordinari, se
correzione andava portata, ci si attendeva che si estendesse il divieto di
vendita di alcol dopo le 2 di notte a tutti i rivenditori. Invece si vuole
togliere il divieto anche nelle discoteche, per tutelare il portafoglio di
qualcuno, a danno della salute della sicurezza dei nostri giovani. I
rappresentanti dei locali notturni hanno già dichiarato, entusiasti: ?le
modifiche approvate dalla commissione parlamentare recepiscono integralmente la
nostra posizione?. Questa efficace norma era condivisa dalla stragrande
maggioranza dell’opinione pubblica, ma cosa importa: quando c’è da eliminare
qualche cosa che funziona, i nostri parlamentari se ne fregano dell’opinione
della gente, riescono persino a superare le loro divisioni, e sanno decidere all’unanimità.
Tanti anni di discussioni, tavoli di lavoro, convegni..., e poi, quando
finalmente si trova una strada per ottenere buoni risultati, si cancella tutto.
Non possiamo stare zitti di fronte a chi ignobilmente calpesta la vita e della
sicurezza dei nostri ragazzi: in Italia la metà degli incidenti stradali sono
correlati alla guida in stato di ebbrezza. Siamo arrabbiati, è davvero
difficile scrivere quello che pensiamo di questa classe politica senza scadere
nell’insulto e nella volgarità. Denunciamo a tutti i cittadini questa vicenda
per chiedere il loro sostegno nella nostra protesta. * vice-presidente Associazione Europea Familiari e Vittime della Strada
- onlus ASSOCIAZIONE NAZIONALE
COORDINAMENTO CAMPERISTI On. Di Pietro, Sig. Ministro, come è possibile che un Suo/nostro rappresentante in IX
Commissione Trasporti abbia assunto tale posizione? Lei che è persona amante della
VERITA’ , che sa, quando necessario, assumere le proprie responsabilità, chieda
conto al rappresentante del IdV in IX
Commissione Trasporti e ci faccia sapere quanto accaduto, anche attraverso il
suo Blog. Attendiamo fiduciosi una sua
precisazione! Come scritto dai giornali, alcuni
articoli di seguito riportati, SMASCHERIAMO LA LOBBY! in nome e per conto delle
9.000 vittime che ogni anno si consumano sulle nostre strade. Roberto Tronconi INSTABLOG.ORG Alcol: ministero Salute, Occorre
battere forte lobby ROMA, 23 Gennaio 2008 - La lobby pro-alcol è forte e bisogna batterla. Questa la posizione espressa dal responsabile del Dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, Donato Greco, alla luce dell’emendamento passato di recente in commissione Trasporti che abolisce il divieto di vendita degli alcolici dopo le due di notte. Il ministero, ha affermato Greco, ’’ha presentato, ormai negli ultimi tre anni, regolarmente emendamenti di legge finalizzati a ridurre il consumo e la vendita di alcol ai minorenni e sulle autostrade. Ma regolarmente questi provvedimenti sono caduti lungo la strada del dibattito legislativo. Quindi è evidente - ha proseguito - che c’è una lobby pro-alcol molto forte. “ALCOL, IL DIVIETO DEVE ESSERE ALLARGATO” Stop dopo le 2: la legge si
può salvare. Pasini: “Non valga solo per le disco” di MASSIMO PANDOLFI e MANUEL
SPADAZZI ROMA ALLA FINE, probabilmente, non se
ne farà nulla. Nel senso che resterà il divieto di vendere alcolici dopo le due
di notte. Se cade il governo e si va a votare, il contestatissimo emendamento
abrogativo di quella norma che in appena tre mesi ha probabilmente salvato la
vita, solo nei week end, a 113 italiani ( 51 giovani o giovanissimi) resterà
nel cassetto della IX commissione Trasporti. Commissione che, con un nuovo
governo, dovrà essere ricostituita. Ieri, dopo che il nostro giornale ha
raccontato nei minimi dettagli come e perché la commissione ha deciso in modo
bipartisan di togliere il divieto alcolico, si è scatenato il solito bla- bla
politico. Il vicepresidente Marco
Beltrandi (Rosa nel pugno) ha detto ad esempio di essere stato il primo a
battersi contro “quel divieto anacronistico, ridicolo e assolutamente inutile
per la sicurezza stradale, se non dannoso”. Ne va fiero. In tanti hanno
insistito sui concetti di libertà e anti-proibizionismo, però alla fine nessuno
è riuscito a rispondere in modo serio e convincente a quei numeri così
confortanti forniti dall’Asaps e cioè: senza il divieto nei primi nove mesi del
2007 c’era una media di 38 morti a week end; col divieto siamo passati a 28.
Dieci in meno. Beltrandi ha detto genericamente come altri: “Gli incidenti sono
diminuiti perché negli ultimi sei mesi del 2007 i controlli della polizia sono
più che raddoppiati”. Gli ultimi sei mesi, appunto. Peccato però che il calo netto degli incidenti sia
avvenuto da ottobre a dicembre e non da luglio a settembre. DURISSIMO Walter Pasini,
direttore del Centro per la medicina del turismo di Rimini e collaboratore Oms:
“Quella legge era incompleta, perché non estendeva il divieto anche ai
chioschi, bar e pub, ma aveva indubbiamente il chiaro intento di salvare la vita
ai giovani, ai nostri figli, forse agli stessi figli dei parlamentari, che
hanno sciaguratamente votato per eliminare il divieto”. Si è detto: hanno vinto le
lobbies. Quelle legate ai discotecari, in primis. E’ un po’ un modo di dire; in
realtà parliamo di un mondo assai più ampio, perché le discoteche vecchia
maniera sono da anni in via di estinzione. Ce ne sono circa 2500 in Italia
(dieci anni fa erano 5mila), insieme a 400 night e oltre diecimila locali vari,
dai pub, agli street bar, a quelli che fanno musica dal vivo. Meglio quindi
parlare del mondo della notte, frequentato da 14 milioni di italiani e che dà
un fatturato di un miliardo e mezzo di euro. “Ma non siamo una lobby- si
lamenta Antonio Flamini, portavoce del Silb, sindacato dei locali legati alla
Confcommercio-, siamo un onesto e serio gruppo di imprenditori che ha
semplicemente sensibilizzato il mondo della politica contro un provvedimento
ingiusto”. LA VERITA’ è che dopo il
“no-alcol” di ottobre anche il mondo della notte si era spaccato. Mentre il
Silb voleva togliere il divieto e basta, l’Asso-intrattenimenti (uscita 4 anni
fa dal Silb e legata a Confindustria e Federturismo), pur dichiarandosi
contraria alla norma, si era detta in qualche modo disposta a un confronto,
anche sull’orario di vendita degli alcolici. L’emendamento presentato da Carlo
Ciccioli (An) andava in quella direzione. Diceva: 1) vietato vendere in
qualsiasi locale (ambulanti compresi), bevande alcoliche da asporto dopo le 21;
2) stop all’alcol anche nei ristoranti dall’1 (le 2 in estate); 3) niente alcol
in discoteca dalle 3 in poi. La proposta- era d’accordo anche Flavio Briatore-
è stata cestinata; ai politici hanno fatto una testa grande così e loro alla
fine hanno ceduto, a Roma come in periferia. Un esempio: a Rimini, capitale della notte, in ottobre i carabinieri pizzicarono un locale che vendeva alcol dopo le due. La norma parla chiaro:”Sanzione di chiusura del locale da sette fino a trenta giorni”. I carabinieri hanno inviato il verbale, ma il comune di Rimini quel locale non lo ha mai fatto chiudere. LA TRIBUNA A sorpresa, il Parlamento
vuole abolire il «coprifuoco». La giunta veneta autorizzerà i locali che
presenteranno piani e iniziative anti-sballo Discoteche: alcol fino alle 4, in deroga La Regione apre dopo il blitz alla Camera. I gestori: era ora, possiamo
lavorare Alcolici dopo le 2, la Camera
cancella il divieto. Un blitz «bipartisan» riapre di fatto ai locali notturni
la possibilità di somministrare bevande alcoliche a tarda serata: la commissione
Trasporti della Camera ha abolito un passaggio decisivo nel disegno di legge di
riforma sulla sicurezza stradale. Solo tre mesi fa il decreto Bianchi creava il
«coprifuoco» per le discoteche dopo le due di notte: una legge collegata
all’inasprimento delle pene per chi guida in stato di ebbrezza. Ora, se l’iter
legislativo proseguirà, rimarrà in auge la legge regionale: ma l’assessore
all’economia Fabio Gava fa capire che si possono concedere deroghe per arrivare
fino alle 4 di mattina. Gli esercenti già esultano: «Ricominciamo a lavorare». (*) Lo stop va ratificato prima alla
Camera e poi in Senato, ma la manovra bipartisan lascia intendere che il
divieto non ci sarà più. «La soddisfazione è grande - è il commento di Federico
Ochs, anima del Margot di Silea - le statistiche dicono che la situazione non è
cambiata molto rispetto a quando la legge non era in vigore. (**) Ora le
nostre aziende possono riprendere a lavorare, le misure per contrastare gli
incidenti stradali sono ben altre». La palla passa in Regione: la
giunta veneta si è già occupato di alcool e locali. «Finchè rimane in vigore la
legge nazionale, quella regionale è inattuabile - spiega l’assessore Gava - ma
se l’abolizione voluta dalla commissione Trasporti della Camera viene poi
confermata in Senato, la nostra legge torna in auge». Una normativa che prevede
sì lo stop all’alcool alle 2, ma che consente ai locali di chiedere deroghe:
«Dovranno presentare un programma di sicurezza da valutare sulla base delle
linee regionali, di concerto con i comuni - spiega Gava - bisognerà dimostrare
di applicare con rigore metodi di prevenzione e di certificazione per
monitorare lo stato psicofisico dei clienti. I locali che riusciranno a
dimostrare di metter in campo gli adeguati sistemi di prevenzione per la
sicurezza di tutti potranno somministrare bevande alcoliche anche fino alla 4».
Non sarà dunque un’estensione a pioggia, ma permessi ad hoc, sulla base di
comprovate iniziative educative e di sensibilizzazione alla sicurezza stradale.
(***) I locali della Marca sono pronti.
E qualcuno si è già mosso: «Siamo pronti - spiega Mauro Ferraro del Jamila di
viale della Repubblica - abbiamo già consegnato al comune di Villorba (è
competente per territorio ndr) il nostro programma per la sicurezza: facciamo
servizio taxi a chiamata, prima di uscire dal locale i clienti hanno a
disposizione tutti i macchinari per eseguire l’alcoltest, e abbiamo pronti
cocktail energetici con caffeina per chi si sente particolarmente stanco. Quel
divieto non ha senso, chi vuole ubriacarsi lo fa ben prima di arrivare in
discoteca, dove le consumazioni sono molto costose. Comunque il provvedimento,
unito alla meningite, ci ha danneggiato tantissimo, tanto da far calare le
presenze almeno per il 30 per cento». «Dobbiamo lavorare, ora possiamo
ricominciare a pensare ai nostri locali - riprende Claudio Pasetto, del Victor
Hotel di Silea, a pochi metri dalla bretella fra tangenziale e Treviso Mare -
vengano a fare i controlli per vedere come ci muoviamo, penso che anche il
braccialetto per chi guida, e si limita a bere analcolico, possa essere una
buona idea. Ma la normativa aveva già fatto parecchi danni, come si evince dai
dati di tutti i locali. Ora si respira, meglio di niente». La commissione Trasporti punta
sulle pene, ancora più severe rispetto al decreto, con arresto fino a 6 mesi
per i casi più gravi e sospensione della patente per 6 anni. E il «foglio rosa»
per i sedicenni? E’ legato all’ottenimento di un patentino - previo corso di 20
ore - e con a fianco un tutor con almeno 10 anni di esperienza alla guida. (*) Nota: questo giornale è rimasto indietro rispetto agli sviluppi
di questi giorni ed alla reazione indignata della maggior parte degli
interventi. (**) Nota: sappiamo che questo
non è vero. Ma anche se fosse cambiato poco, anche se avesse salvato una sola
vita, sarebbe valsa la pena. Chissà invece quanti morti, ogni trimestre, trova
accettabili il sig. Federico Ochs affinché i suoi affari prosperino? 10? 30?
50? (***) Nota: una legge che stabilisce degli orari e che prevede delle deroghe non è una buona legge. Anzi non è neppure una legge. LA STAMPA Il divieto abolito dalla commissione alla camera Alcol libero dopo le 2 Scoppia la polemica Roma “Rabbia e incredulità” per la
decisione di della Commissione Trasporti della Camera che ha soppresso, con un
emendamento, il divieto di somministrare alcolici nelle discoteche dopo le due
di notte. A esprimerle è Walter Pasini, direttore del Centro collaboratore Oms
per la medicina del turismo, che sottolinea: “Certo quella legge era
incompleta, perché non estendeva il divieto a tutti i locali ma aveva il chiaro
intento di salvare la vita ai giovani”. Il divieto per le discoteche di vendere
alcolici dopo le due di notte era diventato legge a ottobre, quando è stato
convertito il decreto Bianche-Amato sulle pene per chi guida in stato di
ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti. Per il momento il divieto
resta in vigore, perché il testo dovrà passare all’esame del Senato. “Hanno votato tutti per abolire
il divieto. Anche il centrodestra – dice Carlo Giovanardi (Udc) -. I dati hanno
dimostrato un calo degli incidenti stradali e delle vittime al di sotto dei 30
anni. Non si modificano norme che hanno ottenuto questi effetti, semmai si ampliamo.
Proporrò di estendere il divieto a bar, pub e chioschi”. (R.CR) TARGATOCN Alcol: salta divieto di vendita
dopo le 2, stupore di Costa Il presidente della Provincia di
Cuneo, on. Raffaele Costa, è intervenuto esprimendo stupore e disappunto per la
notizia sulla cancellazione del divieto di vendita di alcolici dopo le 2 di
notte. Di seguito la dichiarazione di Costa. “Avevo accolto con un plauso
l’introduzione del divieto per le discoteche di vendere alcolici dopo le 2 di
notte. Apprendo però oggi (23 gennaio ndr), con vivo stupore e altrettanto vivo
disappunto, che la commissione Trasporti della Camera ha cancellato questo
divieto: nel testo definitivo della riforma licenziato all’unanimità non ve n’è
infatti più alcuna traccia. Lo ritengo un fatto grave, nonché un ennesimo passo
indietro nella lotta contro gli incidenti stradali mortali. Da anni, come
deputato prima e come presidente della Provincia di Cuneo oggi, mi impegno
affinché le nostre strade siano più sicure e affinché tanti giovani, ma non solo,
non perdano la vita di ritorno da una discoteca, ad esempio. La provincia di Cuneo è stata una delle province italiane più martoriate da questa triste piaga ed in parte lo è tuttora, ma tutti insieme (Provincia, associazioni dei genitori, associazioni motociclistiche, scuole guida, Forze dell’Ordine) abbiamo cercato di rintracciare soluzioni concrete per arginare il fenomeno: il divieto di vendita di alcolici dopo le 2 di notte molto poteva fare, ma la commissione Trasporti – a quanto mi risulta – ha preferito puntare sulle pene. Lo spauracchio dell’arresto fino a 6 mesi per i casi più gravi e la sospensione della patente fino a 6 anni porteranno ad un calo della mortalità? Forse, ma la misura preventiva un qualche effetto lo avrebbe sortito, anche se la norma era incompleta poiché non estendeva il divieto a tutti i locali. La decisione di inasprire le pene impedirà ad un giovane che ha bevuto qualche drink di troppo di salire sulla sua autovettura e di guidare fino a casa? Questo percorso sarà privo di pericoli per sé e per gli altri?”. LA REPUBBLICA Nel 2007 ridotto del 20% il tasso di mortalità ma nel 2008 proseguirà
la battaglia per ridurre le vittime sulla strada. Ecco le strategie per il
futuro Società autostrade e sicurezza "Ormai siamo in guerra" di VINCENZO BORGOMEO IL DOCUMENTO 23 gennaio 2008 - "I numeri
ci danno ragione: solo nell’ultimo anno, abbiamo ridotto del 20% il tasso di
mortalità. Ciò ci ha consentito di raggiungere e superare in netto anticipo
l’obiettivo di riduzione del 50% della mortalità, previsto dalla comunità
europea per il decennio 1999-2009". La società autostrade è in festa e
Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Autostrade per l’Italia,
snocciola uno dopo l’altro tutti i numero del successo. Anche se non nasconde
la preoccupazione per il futuro: "Il primo obiettivo - spiega ancora
Castellucci - è stato raggiunto, ma la guerra continua e non abbassiamo di
certo la guardia". A guardare i numeri infatti c’è
ancora molto da fare perché è chiaro che il vero problema è legato al
comportamento degli automobilisti. Basti dire che il 36% degli incidenti
mortali avviene di notte, e almeno la metà di questi è dovuto al colpo di
sonno. O che il 25% di tutti gli incidenti è legato a manovre vietate, tipo
inversione del senso di marcia. Ma anche che il 60% degli incidenti hanno come
causa l’alta velocità o il 47 % tamponamenti. Ma torniamo al record della
riduzione di mortalità: come ci si è arrivati? La domanda è di fondamentale
importanza perché in effetti traccia la rotta per il futuro: "Questo -
spiega ancora Castellucci - è il risultato di un continuo lavoro di
miglioramento della sicurezza delle infrastrutture e di informazione sui comportamenti
più adeguati. Ma il contributo più determinante lo ha dato il Tutor , sistema
di rilevazione della velocità media, ideato, finanziato e installato da
Autostrade per l’Italia, e gestito dalla Polizia Stradale. Sui 1224 Km di
carreggiata su cui è già attivo, si è già registrata una riduzione del tasso di
mortalità di circa il 50%". Il Tutor è una salvezza anche per
noi, spiega Antonio Giannella - capo della polizia stradale - perché ci
consente di destoinare risporse ad altri interventi, migliorando la nostra
presenza sul terriotorio. Noi vogliamno lavorare soprattutto sulla prevenzione,
cercando di ridurre il numero di decessi sulla strada, questo è l’obiettivo
finale. Il nostro obiettivo, ripeto, non è fare contravvenzioni a tutti i
costi, ma quello di salvare vite umane. Ecco spiegato perché nel 2008 ci
saranno altri 900 km di Tutor, per arrivare a coprire il 35% della rete
autostradale. Un piccolo record, per certi versi sorprendente perché quando la
società autostrade lo inventò nel 1993 tutti li accusarono di essere pazzi, del
fatto che così avrebbero perso un sacco di clienti. Poi le cose, però, sono
andate per un altro verso... Non basta: una bella mano alla
riduzione di incidenti l’ha data la creazione della Consulta per la Qualità e
la Sicurezza del Servizio Autostradale, che coinvolge le associazioni dei
consumatori aderenti all’Intesa Consumatori, la Polizia Stradale, l’Asaps,
Isoradio, Quattroruote, l’Albo dei Trasportatori. Tutta gente che si riunisce
periodicamente per discutere e condividere piani di miglioramento della qualità
dei servizi e delle iniziative per migliorare la sicurezza sulla rete gestita
da Autostrade per l’Italia. Sembra poco, ma prima non si
faceva. Così come non si distribuiva il caffè gratis di notte (ne hanno fatti
oltre 2 milioni, e così come non esistevano campagne tipo "Mettici la
Testa" (in collaborazione con Rai Educational), "La Vita è un
Soffio" (1 milioni di alcoltest distribuiti gratuitamente nelle aree di servizio),
i braccialetti "Guido? non bevo" (in collaborazione con
Quattroruote). Gli automobilisti, però, come è
stato ampiamente dimostrato dai commenti del blog, non ci stanno. E accusano le
infrastrutture. Castellucci non si nasconde, ha letto gran parte dei commenti
ed ha fatto tesoro anche di queste critiche: è in corso un imponente piano di
ammodernamento delle gallerie (nelle quali peraltro avviene solamente l’1% dei
decessi), e grazie alla totale riqualificazione delle barriere spartitraffico
la percentuale degli incidenti per salto di carreggiata è calata all’1,3%. Solo promesse? Vedremo. Bisogna
dare atto comunque che solo nel 2007 Autostrade per l’Italia ha speso oltre 500
milioni di euro per mantenere in condizioni di efficienza ottimale la rete e
per migliorare gli standard di sicurezza, a beneficio dei viaggiatori. Sono
stati stesi circa 16 milioni di mq di nuova pavimentazione, 11 milioni dei
quali realizzati con stesura drenante (pari al 79% della rete). E ancora, nuova
segnaletica, impianti luminosi più efficienti, chiusura dei varchi tra
carreggiate e reti di protezione antiscavalcamento. Una bella notizia per il futuro
arriva comunque dalla decisione di eliminare la vendita e la somministrazione
di bevande alcoliche non "mono-porzione", (*) nonché all’estensione
dell’iniziativa "caffè gratis di notte" (dalle 24 alle 5 della
mattina) per tutto l’anno. Una bella risposta al goffo blitz compiuto dalla
solita lobby per annullare la vendita di alcolici dopo le due di notte.
"Goffo" perché non andrà mai in porto - ma grave perché comunque il
tentativo c’è stato. (*) Nota: prima o poi si arriverà ad una logica e totale eliminazione della vendita e somministrazione degli alcolici negli autogrill. Ma la strada, (anzi l’autostrada), è ancora lunga. L’idea di mantenere la somministrazione e le vendita delle bevande alcoliche in mono-porzione sembra una presa in giro. Il poter ordinare solo un bicchiere alla volta non è neppure un limite. LA NAZIONE MERCOLEDÌ, 23 GENNAIO 2008 IL PROGETTO Provincia contro l’alcol LUCCA. Progetto
«didattico-educativo» della Provincia «per contrastare l’abuso di alcol». Ad
annunciarlo è Mario Regoli, assessore alle politiche giovanili e alla
sicurezza, dopo che palazzo Ducale firma l’accordo in Prefettura sul piano
d’azione contro le stragi del sabato sera, sottoscritto da enti locali, forze
dell’ordine e aziende sanitarie. «Controllo e repressione non bastano - osserva Regoli - perciò la
Provincia sta già lavorando nell’ambito di un progetto didattico-educativo più
ampio mirato a contrastare l’abuso di alcol. La polizia provinciale, infatti,
terrà corsi nelle scuole medie e superiori grazie ai quali i ragazzi possono
ottenere il patentino per il ciclomotore e approfondire le norme del codice
della strada». LA STAMPA – BUONGIORNO Massimo Gramellini Se telefonando A mandare in tilt i motori del
Boeing 777 che rischiava di sfracellarsi la settimana scorsa sulla pista
londinese di Heathrow potrebbe essere stato il cellulare acceso di un
passeggero. Gli investigatori l’hanno inserita nel novero delle possibilità,
anche solo come mossa disperata per indurre i cittadini a dare finalmente retta
ai divieti. Da bambini la vita è un affare terribilmente serio e quando
l’hostess fa la prova del salvagente, la si guarda ancora con gli occhi
sbarrati: saremo mica già precipitati prima di partire? Ma l’età adulta porta
con sé il demone del cinismo, che induce a trattare con supponenza qualunque
iniziativa tenda a proibirci di fare i nostri comodi: per esempio tenere acceso
il telefonino in aereo o appiccicarlo all’orecchio durante una inversione a U. Molti pensano che sia semplice menefreghismo. Ma altri vi ravvisano qualcosa di più nuovo e di più grave: una perdita di fiducia nelle «autorità competenti». Chi disobbedisce non teme la loro punizione e, in fondo, ritiene che abbiano torto: che il telefono acceso in aereo non crei problemi alla strumentazione di bordo, che il doppio gin ingurgitato alle tre di notte prima di rimettersi in auto non rallenti i riflessi. Butto lì una terza ipotesi: la sciatteria esistenziale. Persone ripiegate in se stesse che agiscono senza pensare mai alle conseguenze dei propri atti, nella convinzione che riguardino soltanto loro e non anche gli ignari che li circondano. PONTE DI PIAVE Da oggi operativo in via Gasparinetti il club degli alcolisti anonimi L’Acat, l’associazione degli
alcolisti anonimi "Nuovi Orizzonti", annuncia la nascita del proprio
club 372 che apre i battenti nella realtà di Ponte di Piave presso la sede
sociale "Luciano Martin" in via Gasparinetti, rivolgendosi alle
persone che hanno bisogno di un aiuto e di un sostegno. A partire da oggi,
mercoledì, dalle 18.30 alle 20, e per tutti i mercoledì pomeriggio seguenti,
operatori specializzati offriranno il loro aiuto a chi si trova in difficoltà.
(*) Si tratta di un’iniziativa e di
una risorsa, assai importante e - precisa l’Acat - completamente gratuita per
il trattamento dei problemi alcool correlati. (*) Nota: chi ha scritto l’articolo in realtà voleva dire: l’Acat, l’associazione dei Club degli Alcolisti in Trattamento “Nuovi Orizzonti”, annuncia la nascita del club numero 372 che ha aperto i battenti nella realtà di Ponte di Piave presso la sede sociale “Luciano Martin” in via Gasparinetti, rivolgendosi alle persone che hanno bisogno di un aiuto e di un sostegno. A partire da oggi, mercoledì, dalle 18.30 alle 20, e per tutti i mercoledì pomeriggio seguenti, le famiglie che formano il club offriranno il loro aiuto a chi si trova in difficoltà. LA SICILIA Francofonte. «Per prevenire il fenomeno
dell’alcolismo giovanile l’assessorato alle Politiche sociali e giovanili ha
fatto molto e continua a farlo». Così l’assessore alle Politiche sociali e
giovanili, Giuseppe Salvaggi, sul «richiamo» alle istituzioni contenute in un
documento diffuso in questi giorni dalla Destra siciliana sul problema
dell’alcolismo e dell’abuso di alcol soprattutto tra i più giovani. «Posso
elencare progetti - continua Salvaggi - finanziati e attuati dall’assessorato
che in questo momento rappresento per attenzionare il problema. Basti
annoverare il progetto Frank che si occupa della prevenzione di tutte le
dipendenze, tra cui anche quella dell’alcol». L’assessore Salvaggi respinge al
mittente il monito della Destra siciliana che richiama le istituzioni a fare di
più. «I rappresentanti della Destra siciliana sono parte integrante delle
istituzioni - continua - in quanto fanno parte formalmente della maggioranza al
governo della città, esprimendo un consigliere comunale e un assessore. Mi
chiedo cosa ha fatto l’assessore Assenza alla Pubblica istruzione, sport,
cultura e spettacolo, oltre che responsabile della Polizia municipale per
sensibilizzare famiglie e giovani contro l’abuso di alcol e vigilare sul
rispetto delle norme relative alla vendita di alcolici ai minori dei 16 anni
all’interno dei locali pubblici?». Nei giorni scorsi la Destra
siciliana ha diffuso il volantino con l’imperativo «Guardiamoci attorno!»,
riferendo dati Istat sul fenomeno dell’uso e abuso di alcol tra giovani. «I
rappresentanti della Destra siciliana - conclude l’assessore Salvaggi - si sono
guardati bene dal riferire i dati della nostra realtà locale, forse perché non
la conoscono. Lanciare allarmi di questo tipo in maniera qualunquista senza
riferire dati certi è inutile. Il problema esiste allora affrontiamolo alla
base e impariamo a conoscerne le caratteristiche specifiche per la nostra
città. Poi non deleghiamo altri, visto che facciamo parte della maggioranza e
delle istituzioni e adottiamo sistemi e misure adatte per affrontare
un’eventuale emergenza. In caso contrario facciamo sterile terrorismo
psicologico che non porta da nessuna parte e politicamente ci presentiamo in
maniera inutile». Antonella Frazzetto CORRIERE ADRIATICO Un etilometro al circolo parrocchiale JESI - Nei giorni scorsi la Circoscrizione Jesi Ovest ha provveduto a installare presso il circolo parrocchiale San Francesco, alla presenza anche dell’assessore Olivi, un etilometro a gettone. L’iniziativa, promossa dalla II Circoscrizione, è stata accolta favorevolmente dal circolo e intende offrire un utile servizio in uno dei locali della città più frequentato dai giovani. L’apparecchio, acquistato con i fondi della circoscrizione Jesi Ovest, offre infatti al costo di un euro la possibilità di misurare con sufficiente precisione il tasso alcolemico nel sangue e di valutare quindi se si è in grado di mettersi alla guida di un’ autovettura. La convenzione stipulata, alla cui redazione ha contribuito anche il consigliere Laura Forconi, prevede una ripartizione a metà dei proventi dell’apparecchio tra il Comune e il locale stesso, cui è affidata la gestione dell’etilometro. “Tramite tale iniziativa si intende sia sensibilizzare i giovani circa la pericolosità di guidare dopo aver bevuto alcolici, sia permettere a chi decide di bere con moderazione di non superare il tasso massimo di 0,5g/litro di alcool fissato dalla legge, la quale prevede pesanti sanzioni anche di carattere penale”. Controlli sulle strade contro alcol e droga, denunciati tre giovani Fano Non si arrestano i controlli dei carabinieri della compagnia di Fano per contrastare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza. Anche nell’ultimo fine settimana
i militari del nucleo operativo e radiomobile hanno effettuata una serrata
serie di controlli finendo per denunciare a piede libero tre persone. Si tratta
di un artigiano di 24 anni residente nel comprensorio di Fano, di un 33enne
residente a Fano e di un 31 enne residente in un comune limitrofo, quest’ultimo
trovato sotto l’influenza di alcol e di sostanze stupefacenti. Con la nuova normativa in vigore
già da diversi mesi, essere sorpresi al volante in stato di ebbrezza alcolica
costa davvero molto. Come prevede la legge si va dai
500 ai 2.000 euro di multa e sospensione della patente da tre a sei mesi se il
tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro, da 800 a 3.200 euro
più sospensione da sei mesi ad un anno e arresto fino a tre mesi se il valore è
compreso tra 0,8 e 1,5 e da 1.500 a 6.000 euro, sospensione della patente da
uno a due anni e arresto fino a sei mesi se il tasso alcolemico supera l’1,5.
Le sanzioni vengono raddoppiate nel caso in cui si provochi un incidente
stradale. Nell’ambito degli stessi
controlli, un giovane di 22 anni di Ancona è stato segnalato alla Prefettura di
Pesaro e Urbino, in quanto trovato in possesso di circa 0,6 circa grammi di
cocaina, che deteneva per uso personale. Lo stupefacente è stato sequestrato. Inoltre, i militari del comando
compagnia hanno rinvenuto un’autovettura Ford Fiesta, del valore di circa
seimila euro, risultata rubata in un’altra regione. L’automezzo è stato
recuperato in attesa della restituzione al legittimo proprietario. A Fano i carabinieri di Monte Porzio hanno tratto in arresto una cittadina exrtacomunitaria dell’Ucraina che non aveva ottemperato al decreto di espulsione dal territorio nazionale emesso dall’Autorità di P. S..La donna è stata tradotta nelle camere di sicurezza del Comando in attesa del rito direttissimo. IL GAZZETTINO (Venezia) Ubriaco sperona la volante
albanese finisce in manette Arrestato dopo aver speronato un auto della polizia: era ubriaco. Ad allertare il 113, l’altra notte attorno alle undici e mezza, sono alcuni automobilisti di passaggio che si trovano per loro sventura a percorrere via Fratelli Bandiera incrociando un’Audi 6 che procede a zigzag, salendo e scendendo con le ruote dal marciapiedi, e rischiando continuamente di causare un incidente. Sul posto si è porta un equipaggio del Reparto prevenzione crimine di Padova in servizio di supporto alle volanti della questura di Venezia. All’alt degli agenti, il conducente dell’auto impazzita non sente ragioni e continua la sua corsa sbandando paurosamente da una parte all’altra della strada. E quando la volante si affianca per tutta risposta sterza andando a sbattere addosso alla pantera: l’urto provoca danni ai due mezzi e il lieve ferimento degli agenti. Protagonista del movimentato episodio Valter Paftali, albanese di 26 anni: sceso dalla macchina tenta di allontanarsi non prima di inveire contro i poliziotti minacciandoli addirittura di morte. Tenta di fuggire ma viene bloccato e arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. IL GAZZETTINO INCIDENTE IN A4 Ubriaco si scontra con un’auto Alla guida sotto l’effetto
dell’alcol è andato a sbattere contro un’auto, ha cercato di scappare ma è
stato fermato dall’altro automobilista. Ma non è finita: quando una pattuglia
della polizia stradale lo ha accompagnato al pronto soccorso, l’uomo ha dato in
escandescenze, tanto che i medici hanno avuto un bel daffare a medicarlo. L’episodio è avvenuto ieri
mattina intorno alle 5 lungo l’autostrada A4 nel tratto tra Montecchio e
Montebello, in direzione Milano. Secondo la prima ricostruzione della polizia
locale l’auto condotta da Costel Pop, 27 anni, romeno, ha sbandato ed è andata a
sbattere contro quella condotta da Matej Benko, 28 anni. I due si sono fermati
lungo l’autostrada, ma ad un certo punto Pop ha cercato di fuggire. Nonostante
una ferita al polso Benko lo ha fermato ed ha allertato il 113, facendo
intervenire la polstrada di Vicenza. I due automobilisti sono stati accompagnati al pronto soccorso e lì Pop ha dato in escandescenze rendendo davvero difficile la medicazione. Costel Pop è stato sottoposto all’alcoltest che ha evidenziato valori fuorilegge: è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. La polstrada gli ha anche contestato la tentata fuga dal luogo dell’incidente e la guida di un’auto non assicurata. IL TIRRENO Quattro feriti, denunciato il conducente PISA. Ubriaco alla guida ha provocato
un incidente stradale in cui è rimasto coinvolto non solo lui, ma anche tre
ragazzi pisani, che, feriti, sono stati medicati al pronto soccorso
dell’ospedale Santa Chiara di Pisa e dimessi. Fortunatamente se la sono cavata
tutti con pochi giorni di prognosi e qualche sbucciatura, ma l’epilogo
dell’incidente poteva essere un altro. Il guidatore però è stato
denunciato dagli agenti della squadra volanti della questura di Pisa,
intervenuti sul posto, nella notte fra lunedì e martedì, lungo l’Aurelia. Il giovane, un lucchese di 27
anni, F. V., è stato denunciato per guida in stato di ubriachezza, con il
ritiro della patente, la perdita considerevole di punti ed il sequestro
dell’auto. Il lucchese era alla guida di una
Punto, diretto da Pisa verso Viareggio. Ad un tratto, improvvisamente, ha
svoltato immettendosi in un’area di servizio della Schell senza controllare se
in senso inverso sopraggiungesse qualcuno. In effetti stava arrivando un’altra
Fiat Punto a bordo della quale viaggiavano tre ragazzi pisani. Lo scontro, fortunatamente non
violento, è stato inevitabile: gli occupanti le due auto sono rimasti tutti
feriti e sono stati portati tutti all’ospedale, mentre gli agenti provvedevano
alle identificazioni. Il giovane lucchese è risultato ampiamente positivo all’alcoltest e non si trattava di semplice ebbrezza, ma di una situazione di effettiva e pericolosa ubriachezza. CORRIERE ADRIATICO Piazza Rosselli, ubriaco
investito da un’auto ANCONA (…) Ieri pomeriggio altro episodio di
cronaca dalle parti della stazione. Protagonisti due stranieri che si sono
ubriacati insieme per ore: uno però è caduto sfinito a terra e privo di sensi
mentre l’altro è stato investito da un’auto nel tentativo di attraversare la
strada forse per cercare aiuto. E’ successo attorno alle 18, in piazza Rosselli. A finire in ospedale sono stati due amici, entrambi cittadini albanesi, soccorsi dal 118 e dalla Croce Gialla. I due interventi sono avvenuti praticamente a distanza di pochi secondi l’uno dall’altro. I due sono stati trasportati d’urgenza al pronto soccorso di Torrette e ricoverati in condizioni di media gravità. Per l’albanese investito si era temuto un quadro più complicato a causa dello stato soporifero in cui si trovava ma probabilmente era dovuto più all’alcol che all’urto con la vettura. Le forze di polizia sono state poi impegnate nell’effettuare i rilievi di rito. IL TIRRENO Sbarca ubriaco e va a sbattere con il camion LIVORNO Sei ore di traversata via mare,
dalla Sardegna a Livorno, non sono pochissime. E probabilmente non sapendo come
altro trascorrere il tempo, un camionista sardo si è abbandonato a qualche
bevuta di troppo. Poi si sa, un bicchiere tira l’altro... Fatto sta che quando
lunedì alle 19.30 è sbarcato dal Mega Express 3 nel porto passeggeri, e ha
ripreso l’autocarro, nel percorrere le strade interne, in direzione Varco
Donegani, è uscito di strada, danneggiando alcune costruzioni che delimitano le
corsie. Sul posto è immediatamente intervenuta una pattuglia della Polmare
che, di fronte al “particolare” comportamento del conducente, ha deciso di
sottoporlo ad alcoltest. Dalle analisi è venuto fuori che il camionista, Z.S.,
27 anni, aveva un tasso pari a 2.32, oltre quattro volte superiore al limite
(che è 0.50). Il camionista è stato così multato, denunciato per guida in stato
di ebbrezza e gli è stata revocata la patente: un provvedimento severo, visto
che era alla guida di un mezzo con carico superiore alle 3,5 tonnellate. Per rimettere il camion in carreggiata, che è stato poi affidato a un altro autista della stessa ditta proprietaria del mezzo, è stato necessario l’intervento di due autogrù dei vigili del fuoco, che hanno lavorato fino alle 22 passate. TORINO: UBRIACO AGGREDISCE POLIZIOTTI Torino, 22 gen. - (Adnkronos) - In
preda ai fumi dell’alcol ha dato in escandescenze in un bar dove non volevano
piu’ servirgli da bere e all’arrivo dei poliziotti ha iniziato a inveire anche
contro di loro colpendo un agente con un pugno al volto. L’episodio e’ accaduto
a Torino dove i poliziotti hanno arrestato un italiano di 53 anni accusato di
resistenza, violenza, minaccia e lesioni a pubblico ufficiale. L’uomo ha tentato un paio di
volte di farsi servire da bere dal titolare di un locale di corso Racconigi
diventando sempre piu’ molesto tanto che il barista ha dovuto far intervenire
gli agenti del 113 che per due volte hanno allontanato l’ubriaco. L’uomo ha
cercato quindi di allontanarsi in auto guidando in modo pericoloso e lasciando
poi la macchina di traverso in mezzo alla strada. All’ennesimo intervento dei poliziotti, che gli hanno chiesto le chiavi per poter spostare la vettura, l’ubriaco ha iniziato a inveire contro gli agenti minacciandoli e sferrando un pugno a uno dei due. I poliziotti sono poi riusciti a bloccarlo, anche se, nonostante le manette, l’uomo ha continuato a scalciare e ad agitarsi fino a quando non e’ passata la sbronza. ROMAGNA OGGI Aggrediscono Carabinieri, condannati CESENA – Otto mesi di reclusione.
E’ questa la sentenza inflitta dal giudice Luisa Del Bianco (pm Marina Tambini)
al senegalese 39enne Samba Diouf e alla 44enne cesenate Morena Salaroli,
entrambi finiti in manette al termine di una lite nel bar “Notturno” di Cesena,
nella zona dell’ex Zuccherificio, con l’accusa di oltraggio e lesioni a
pubblico ufficiale. Per l’uomo, accusato anche di danneggiamento di una
“gazzella”, la pena è stata sospesa in quanto incensurato. La donna, invece,
alla luce di alcuni precedenti penali, dovrà scontare la pena ai domiciliari. Erano circa le 7.15 di lunedì
quando al centralino del 112 è giunta la segnalazione di due persone che
stavano discutendo animatamente nel bar “Notturno” di Cesena, nella zona
dell’ex Zuccherificio. Giunti sul posto, i militari hanno chiesto al senegalese
il documento di riconoscimento, ma questi, sotto l’effetto dell’alcol, si è
opposto, aggredendo un militare. Mentre si attendeva l’arrivo di una seconda
pattuglia, anche la donna ha colpito a calci e pugni un altro carabiniere. Ma la furia del senegalese non si è fermata qui. In evidente stato di escandescenza, ha danneggiato seriamente la “gazzella” con la quale gli uomini dell’Arma lo stavano trasportando in caserma. Qui, assieme alla 53enne, è stato rinchiuso in camera di sicurezza in attesa del rito per direttissima. Martedì la condanna (patteggiata) inflitta dal giudice. IL GIORNALE DI VICENZA IL CASO Condannato un automobilista che era palesemente ebbro È guida in stato d’ebbrezza anche se l’alcoltest è nullo Anche se l’alcoltest fosse nullo,
se l’automobilista è palesemente ubriaco e ammette lui stesso di aver bevuto va
condannato ugualmente. È la conclusione alla quale è giunta ieri mattina il
giudice Roberta Resenterra che ha condannato Andrea Romani, 38 anni, residente
in città, a 20 giorni di arresto e 600 euro di multa. Il caso risale al 29 novembre
2003. Quella sera una pattuglia dei carabinieri del radiomobile fermò in città
Romani durante un normale controllo su strada. L’esperienza fece sospettare al
brigadiere Pasquale Ruggero, sentito in aula, che l’automobilista avesse
bevuto. Poiché i militari non avevano l’alcoltest, chiesero ausilio ad una
pattuglia della stradale. L’accertamento fu positivo. In tribunale i legali
dell’imputato, gli avv. Lorenzo Pellegrino e Cesare Nascimben, hanno sostenuto
come quell’accertamento non fosse valido perché il loro assistito non aveva
avuto modo di far intervenire un avvocato durante la prova con il dispositivo. Peraltro, durante la fase
dibattimentale era emerso che Romani aveva riferito di aver bevuto in un
locale, e altri testimoni avevano riferito che era palesemente un po’ troppo su
di giri.
Giovedì, 24 Gennaio 2008
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