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Bolivia, 33 morti in due incidenti stradali: è emergenza sicurezza stradale

Il governo serra i ranghi della Stradale ma pensa alla riforma del codice della strada. Inaspriti in divieti in materia di ebbrezza alcolica

Una strada della Bolivia: due taxi si incontrano nella foresta (foto Wikipedia)

(ASAPS) LA PAZ (BOLIVIA) – 25 gennaio 2008 – Controlli più rigorosi ed un’immediata riforma del codice stradale: sono queste le priorità del governo boliviano in un paese la cui sicurezza stradale rispecchia quella dell’intero Sud America: una silenziosa tragedia che si consuma ogni giorno sulle strade del mondo. L’esempio dei paesi a nord del continente ed anche le notizie in arrivo dall’Europa, con cui i paesi di lingua spagnola o portoghese mantengono un fortissimo legame, cominciano a smuovere le coscienze, soprattutto nei palazzi della capitale amministrativa, La Paz, ed in quelli del capoluogo costituzionale della repubblica, Sucre. L’ultimo fine settimana è stato a dir poco disastroso, con un record di 28 morti e 33 feriti tutti registrati sulla strada che collega La Paz a Copacabana. In tal proposito il vice ministro alla sicurezza cittadina  Marcos Farfán, ha annunciato al quotidiano Los Tiempos di aver già dato mandato alla polizia stradale – la “Patrulla Caminera” – di raddoppiare il numero di pattuglie sulle arterie del paese, con la direttiva di far rispettare il codice stradale in materia di guida in stato di ebbrezza - l’alcol è una vera piaga per il paese – ed in materia di controllo tecnico dei veicoli, visto che una buona parte degli incidenti è attribuita alle pessime condizioni in cui versa il parco automezzi dello stato. L’occasione dell’ormai prossimo carnevale metterà gli agenti del colonnello David Aramayo a dura prova: la pubblica amministrazione è del resto nota nel mondo per la sua profonda corruzione e dunque quella proposta dal governo centrale, è una linea dura di difficilissima applicazione. Il paese è del resto scosso dai terribili incidenti avvenuti sulla strada della morte: giovedì scorso (17 gennaio), un minibus diretto a Copacabana si è scontrato frontalmente con un veicolo commerciale diretto invece a La Paz, provocando 15 morti e 9 feriti; l’indomani, il bilancio non è meno tragico, con 13 persone uccise e 24 ferite in un incidente analogo, a 115 chilometri dalla capitale: molte di queste erano attese al palazzo del governo per una cerimonia ufficiale. Dunque Marcos Farfàn non si ferma alla sola direttiva alla polizia stradale: serve un nuovo codice della strada, visto che quello attualmente vigente risale a 35 anni or sono e pertanto “…risulta indispensabile attualizzarlo con pene più severe per i conducenti trasgressivi…” Le attuali sanzioni sono risibili, anche in un paese dal tenore di vita così basso: si va dai 10 bolivianos (nemmeno 90 centesimi di euro) per un semaforo rosso ai 200 per la guida in stato di ebbrezza (17 euro ed 80 centesimi). Uno dei prossimi appuntamenti governativi per il 2008, sarà appunto la nuova “Legge di Traffico e Sicurezza Stradale”, proposta dal vice ministro Fanfàn e che sembra aver riscosso un notevole successo anche tra molti parlamentari. “Servono pene dure e soprattutto durevoli – ha aggiunto il Vice Ministro – soprattutto per le fattispecie da ebbrezza alcolica, oggi sanzionate come un semplice divieto di sosta”. In Bolivia è già vigente un “decreto supremo” – il n. 29.293 – che vieta la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche nelle stazioni di servizio. (ASAPS)

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Venerdì, 25 Gennaio 2008
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