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Rassegna stampa del 23 Giugno 2004 |
Da
"Il Gazzettino" del 23 giugno 2004 Castelfranco
Una fiaccolata a Campigo per ricordare le vittime degli incidenti stradali. L’occasione per riflettere e impegnarsi affinché non si muoia più sulle strade della castellana."Per non dimenticare" è il nome dell’iniziativa che si svolgerà domenica alle 20,30 nella chiesa parrocchiale di Campigo, voluta dall’Associazione Parrocchiale S. Lucia (operante nella frazione), in collaborazione con l’Associazione Italiana Famigliari e Vittime della Strada. Un momento di riflessione e preghiera sui drammi che continuano a verificarsi sulle nostre strade - aperto a tutti i cittadini della castellana -, ma volto anche a fare il punto sulle reali condizioni della sicurezza della viabilità. Promotori della serata Paola Conte con il marito Sergio Bortolotto, i quali (assieme al figlio Filippo di 17 anni), lo scorso 7 settembre hanno perso per sempre il giovane Andrea di 12 anni, investito da un’auto mentre era in sella alla sua bicicletta in via Lovara a Campigo. "Nella nostra famiglia Andrea c’è ancora - racconta Paola -, vive con noi in un’altra dimensione, anche se ci mancano i suoi sorrisi e la sua presenza fisica". Dopo il tragico incidente in cui perse la vita il figlio, superate le prime inevitabili difficoltà, entrambi i genitori hanno deciso di guardare in faccia il problema, impegnandosi affinché drammi di questo genere escano una volta per tutte dalle pagine di cronaca. "Vorrei tanto che le cose cambiassero - continua Paola -, che la gente iniziasse a rispettare di più la propria vita e quella degli altri. Ognuno può e deve fare la propria parte, i politici possono assicurare la sicurezza nelle strade, a noi spetta sensibilizzare la gente portando le nostre testimonianze". Per questo, Paola rivolge un appello a chi si trova nella stessa condizione: "ognuno reagisce a proprio modo ma è importante affrontare il problema, farsi forza evitando di chiudersi nel proprio dolore". Senza dubbio la crociata intrapresa da Paola e Sergio, (assieme a molte, troppe, persone che hanno vissuto gli stessi drammi), ha ottenuto i primi traguardi. L’amministrazione comunale infatti, sta lavorando per garantire una sempre maggiore sicurezza stradale. Tra non molto inizieranno i lavori per realizzare 5 nuove piste ciclabili, inoltre continuano i corsi svolti dalla polizia municipale per educare i bambini sui pericoli della strada. Percorre
quattro chilometri contromano sull’A16 Macedonia
Paura sull’A16 per un automobilista che ha percorso più di quattro chilometri contromano tra l’area di servizio Calaggio e Lacedonia. Il fatto si è verificato verso le 23. Protagonista un 26enne di Foggia. Il giovane era a bordo di una Lancia quando nei pressi dell’area di servizio ha deciso di fare una sosta. Dopo una breve pausa la macchina non ha dato segnali di accensione. Ragion per cui ha preferito avviare a strappo il motore lungo la discesa dell’autostrada procedendo contromano. Il 26enne ha continuato la corsa incrociando vetture e tir. Gli automobilisti in transito alla vista degli anabbaglianti hanno saputo schivarlo. Il centralino della Polstrada è stato tempestato di telefonate. Gli agenti, guidati dall’ispettore De Simone, lo hanno bloccato evitando il peggio. Il 26enne, al controllo non risultava in stato di ebbrezza e nè sotto effetto di stupefacenti. Ha motivato le ragioni del suo gesto con convinzione: era l’unico modo per ripartire. La Lancia è stata sottoposta a fermo amministrativo ed è stato adottato anche il provvedimento della sospensione della patente per sei mesi. Traffico
di auto rubate, arresto al porto Stava
per salpare dal porto commerciale a bordo di un fuoristrada Mitsubishi
rubato e destinato al mercato africano. Ma gli uomini della polizia
stradale, diretti dal comandante Pio Russo, sono riusciti a bloccare
nei pressi della biglietteria il 30enne franco-tunisino Kamel Salim
Hassen. L’uomo, che qualche mese fa era stato fermato su una banchina
dello scalo di Genova mentre tentava di portare a termine la stessa
operazione, vantava anche altri precedenti per traffico internazionale
di veicoli di provenienza illecita. Secondo le forze dell’ordine, che
seguivano da tempo le sue mosse, potrebbe essere un anello di una catena
più lunga. Collegato con un gruppo di specialisti nel furto e
nello smistamento di auto di grossa cilindrata verso i paesi africani.
Utilizzando il porto commerciale come uno dei punti dai quali far salpare
i veicoli rubati in diverse regioni italiane. Il blitz delle forze dell’ordine
è scattato nel primo pomeriggio di lunedì scorso, quando
il 30enne originario di Monaco e residente in Costa Azzurra è
entrato dal varco destinato agli arrivi e alle partenze delle navi della
compagnia Grimaldi. Kamel viaggiava a bordo di un Mitsubishi che, per
non dare nell’occhio, era stato riempito di masserizie. Quando il pregiudicato
franco-tunisino è sceso dall’auto per andare a fare il biglietto
per l’Euro Star Valencia diretto a Tunisi, gli uomini della polizia
stradale sono usciti allo scoperto. Il fuoristrada era stato completamente
taroccato, i numeri di targa e telaio e i documenti identificativi del
mezzo avevano subito un ritocco per nascondere la provenienza furtiva.
Gli accertamenti delle forze dell’ordine hanno consentito di ricostruire
la storia del fuoristrada, al cui interno il 30enne di Mentone aveva
nascosto anche quasi due grammi di hascisc. Per Kamel Salim Hassen è
scattato l’arresto con le accuse di riciclaggio, detenzione di sostanza
stupefacente, ricettazione e falsità materiale. Ma è la
copiosa documentazione trovata all’interno del fuoristrada, ora al vaglio
degli inquirenti, a far ritenere che il franco-tunisino sia collegato
con una vasta organizzazione di trafficanti di auto rubate. Vetture
di lusso che vengono rintracciate in tutto il Paese, con i componenti
dell’organizzazione che utilizzano dei corrieri per far arrivare la
merce nelle città del nord Africa dove sono già stati
individuati gli acquirenti. Kamel, che non ha voluto rispondere alle
domande degli uomini della polizia stradale, era già stato pizzicato
nel porto di Genova mentre tentava di imbarcare su una nave, anche quella
diretta a Tunisi, un’altra auto di grossa cilindrata. Al momento, in
attesa degli ulteriori riscontri di una indagine che è solo in
fase di avvio, non ci sono prove di un collegamento tra il cittadino
di origini francesi con esponenti della criminalità salernitana.
Quindi non risulterebbero contatti con gli ideatori del gruppo finito
nel mirino della Procura di Potenza che, la scorsa settimana, aveva
portato all’arresto anche del titolare di una carrozzeria di via Sant’Eremita.
L’officina nella quale venivano ritoccati i numeri dei telai delle auto
rubate e, anche quelle, destinate a raggiungere città sparse
nel mondo. La gang che farebbe capo a Kamel avrebbe altri legami, anche
se gli investigatori non escludono coperture locali.
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