ASAPS ESPRIMI IL TUO PARERE La vicenda è nota, più che nota, la Commissione Trasporti
della Camera dei deputati ha eliminato, votando all’unanimità, sulla spinta
delle potenti lobby dei locali e degli alcolici, la recente norma che impone il
divieto di somministrazione delle bevande alcoliche dopo le 2 di notte,
introdotta dall’ottobre scorso dalla legge 160. Ora il provvedimento dovrà essere discusso in altre
commissioni e in Aula. Sappiamo quanto siano stati positivi i risultati in termini
di incidenti stradali dopo l’entrata in vigore della nuova normativa. E’ evidente che gran parte del merito va ricondotto al
notevole incremento dei controlli con l’etilometro da parte delle forze di
polizia. Rimane il fatto che da ottobre con la legge 160 in vigore,
che ha previsto anche il divieto di somministrazione degli alcolici dopo le 2
nei locali di pubblico intrattenimento e spettacolo, in appena 3 mesi si sono
contati nei soli incidenti del fine settimana ben 113 morti e 2.122 feriti in
meno rispetto allo stesso periodo del 2006. Fra i giovani sotto i 30 anni le
vittime sono state 53 in meno rispetto all’anno precedente. Non saranno
pubblicate mail con un contenuto offensivo e lesivo delle opinioni altrui. L’insieme dei
pareri sarà raccolto e inviato al Presidente della Commissione Trasporti della
Camera (*) Nota: collegandosi al sito dell’Asaps: www.asaps.it, potrete esprimere il vostro
parere, e leggere quelli degli altri, sull’emendamento al divieto di vendita di
alcolici dopo le due di notte. CORRIERE DELLA SERA – FORUM ITALIANS Votata la revoca divieto vendita
alcolici. E i nomi? Caro Severgnini, leggo la sua nota sul Corriere del 22 gennaio: "ci
ricorderemo dei nomi di coloro che in Commissione Trasporti hanno votato"
la revoca dell’abolizione della vendita di alcolici dopo le due di notte. Sono
perfettamente d’accordo. Peccato che il giornale i nomi non li metta, salvo
quello di Moffa. Questo è un problema. In tutti i comportamenti più biasimevoli
ai giornali sfugge il particolare: ai lettori piacerebbe molto sapere nomi e
cognomi. Sembra invece che, per un malinteso senso di privacy, questi nomi non
vengano fatti. (*) Gianpaolo
Rossetti, rossettigianpaolo@gmail.com Lei non ha torto:
provvederemo. Intanto incollo quel commento: La norma che vieta
di vendere alcolici dopo le due di notte era già stata aggirata (siamo in
Italia): fuori da molti locali funzionano baracchini abusivi e camioncini ben
forniti. Nonostante questo, la legge - nelle poche settimane di vita - ha dimostrato
di funzionare: anche grazie a maggiori controlli (bravo Amato), meno morti per
le strade, meno incidenti, meno feriti. Meno "stragi del sabato
sera". E questo è tutto quel che conta. Il voto unanime
con cui la commissione Trasporti della Camera tenta di vanificare questi
successi puzza di incoscienza; o peggio, a voler essere sospettosi. Lo abbiamo
scritto molte volte, su questo giornale: le stragi del sabato sera sono una
vergogna nazionale. La strage a puntate di una generazione, e una condanna crudele
per tanti genitori, costretti ad aspettare all’alba una porta che si apre. O
una telefonata che non doveva arrivare. E invece arriva. Si eviti di dire
che l’alcol non è il principale responsabile degli incidenti: lo è, invece,
insieme agli stupefacenti. La norma che vieta la vendita di alcolici dopo le
due non risolve certo il problema (occorrono ancora più pattuglie, strade
migliori, città più organizzate). Ma, almeno, lo riduce. Non lo diciamo noi. Lo
dicono i numeri. Tutto per niente,
se il Parlamento seguisse la sciagurata decisione della Commissione Trasporti
della Camera. Saremmo da capo, solo perché qualcuno teme di guadagnare un po’
meno. Avranno pure una coscienza, o dei figli, i lobbisti dietro le quinte.
Avranno un minimo di decenza, i parlamentari che vorrebbero cancellare la
norma. In attesa di scoprirlo, segniamoci i nomi. Siamo in una democrazia. Non
li dimenticheremo facilmente. (*) Nota: i nomi sono stati pubblicati in questa rassegna
già due giorni fa. Severgnini dovrebbe averli perché glieli ho subito
trasmessi. (Roberto Argenta) IL TIRRENO L’ISTITUTO DI SANITA’ ACCUSA “TROPPO FORTE LA LOBBY PRO
ALCOL” ROMA LA LOBBY pro alcol è ancora molto forte e quindi bisogna
batterla per cercare di portare dati più positivi nella battaglia per la salute. E’ la posizione del responsabile
del Dipartimento prevenzione del ministero della Salute sull’emendamento della
commissione Trasporti, che abolisce il divieto di vendita degli alcolici dopo
le due di notte. “L’alcolismo- sottolinea il professor Donato Greco- fa in
Italia 25mila morti l’anno; si tratta di alcolismo dovuto soprattutto al
consumo di vino. Il punto è che il vino, in Italia, anche per ragioni
economiche comprensibili, rappresenta una materia intoccabile”. IL GAZZETTINO Nuove norme già approvate dalla
Camera Alcol libero: «Così i giovani emigreranno» Se fosse varata anche in Senato la revoca della legge sullo
stop all’alcol nei locali alle 2 di notte, passata per ora alla Camera, i
giovani del Veneto potrebbero "migrare" di notte nelle regioni vicine
per poter approfittare della cancellazione dei divieti che si sta discutendo
nelle commissioni parlamentari. Questo sostiene Andrea Dan, dell’Associazione
Manuela, perchè nella nostra Regione il provvedimento "lassista" nazionale
non avrà effetto: «In Veneto si è già approvata la legge 102 che vieta comunque
l’alcol nei locali dopo le 2 di notte, o dopo l’una se la varano anche le
regioni limitrofe, cosa finora non accaduta. Questa legge - dichiara Dan - in
un certo senso ci ’tutela’ dal decadere della legge a livello nazionale,
dall’altra parte però ci espone alla migrazione ad esempio dei giovani clienti
dei pub di Bibione nella vicina Lignano, dove lo stop all’alcol alle 2 non c’è.
Così di notte tornerebbero a casa in auto completamente ubriachi, facendo molti
chilometri e rischiando la vita». Se in Veneto la legge 102 vieta comunque
l’alcol nei locali nelle ore più tarde della notte il fatto che sia decaduta
per un’azione "romana" a Dan non va giù: «Questi parlamentari hanno
risposto alle pressioni delle lobby discotecare che li hanno ricattati
minacciando di togliergli voti. E i parlamentari della Commissione hanno preso
paura. Ma ai parenti delle vittime della strada nessuno ha pensato? Perchè i
legislatori non fanno una politica di salvaguardia della nostra unica vita
piuttosto che soggiacere al timore di perdere la loro sedia?». Il Veneto, fortunatamente, su questo è molto più sensibile:
«Da noi la legge anti-alcol resta grazie alla sensibilità del nostro governo
veneto ma a cosa serve se poi incentiva ad andare a pochi chilometri nelle
regioni vicine, dove si vende di tutto a qualsiasi ora? Mi auguro che il
Governo cada presto e non sia data anche al Senato la possibilità di far
decadere la legge come è successo alla Camera, o per i nostri figli sarà una
tragedia che qualcuno avrebbe potuto evitare». S.Mas LA PROVINCIA DI SONDRIO «Alcol libero? Quella legge era
ingiusta» Soddisfatti il rappresentante delle discoteche e l’onorevole di Forza
Italia Paolo Uggé Manca ancora
l’approvazione del Parlamento, ma la Commissione trasporti ha deciso di
abrogare il divieto di vendere alcolici dopo le 2 di notte Bisogna premettere che la situazione è ancora tutt’altro che
definita, ma la Commissione Trasporti della Camera ha dato un segnale netto,
decidendo per l’abolizione della contestatissima legge che stabiliva il divieto
di servire da bere alcolici nei locali notturni dopo le 2 di notte. Adesso si
attende che la decisione sia approvata anche dal Parlamento. E qui sta l’incertezza,
vista la crisi che aleggia sul Governo. «Mah, se cambia il Governo senza che si
vada alle elezioni, non si potrà non tenere conto delle indicazioni della
Commissione - spiega l’onorevole di Forza Italia Paolo Uggé, tra i più accesi
sostenitori dell’inutilità del divieto -. Diverso è invece il caso che si torni
alle urne. Allora sì che sarebbe tutto da rifare. A me personalmente resta la
soddisfazione per il fatto che su diversi punti la Commissione ha accolto le
mie proposte. Per esempio sulle sanzioni per guida in stato di ebbrezza, che
devono essere graduate in base all’effettivo stato di ubriachezza. Oppure
quella sulla guida anticipata, la cosiddetta "patente a 16 anni",
anche se la definizione non è corretta. Abbiamo ottenuto anche un provvedimento
grazie al quale sarà possibile sostituire diversi guardrail danneggiati -
conclude Uggé - e quello per l’abolizione del divieto di vendere alcol dopo le
2». Decisione che ha già provocato non poche polemiche. «Certo, detta così può
fare impressione, ma il fatto è che, così com’era, la legge era inutile e si
prestava troppo facilmente a essere raggirata» l’opinione dell’esperto in
materia di Trasporti del partito di Berlusconi. Prudenza e soddisfazione anche
da parte del presidente del Gruppo locali da ballo, Giancarlo Stampa: «Adesso
staremo a vedere che cosa succede in Parlamento, vista la situazione di
incertezza del Governo. Comunque abbiamo la soddisfazione di vedere che è stato
riconosciuto come ingiusto un provvedimento che noi abbiamo sempre ritenuto
penalizzante nei confronti di un’unica categoria, quella dei gestori delle
discoteche». Quello che Stampa ribadisce, insomma, non è no a priori, ma un no
in questi termini. «Certo, perché diversa sarebbe una legge, anche drastica,
che vieti la vendita di alcol la sera. Che valga per tutti, però. E che punisca
anche il trasporto di alcol in auto. Così invece si sono di fatto demonizzate
le discoteche, mentre il problema dell’abuso di alcol è un problema sociale che
va combattuto con ben altri metodi». Non mancano però le voci fuori dal coro.
Come quella del deputato Udc Carlo Giovanardi, che ha già annunciato un
emendamento per reintrodurre il divieto ed estenderlo agli altri locali
pubblici. Questo sulla base della considerazione che, nei primi tre mesi in cui
è stata in vigore, la norma ha abbassato il numero dei morti sulle strade del
30,4% e le vittime con meno di 30 anni del 27,9%, secondo i dati forniti
dall’Asaps (Associazione amici polizia stradale) elaborando quelli del
Ministero dell’Interno. Le tabelle fornite parlano chiaro: confrontando il
periodo ottobre-dicembre 2006 con l’omologo del 2007, gli incidenti mortali
sono passati da 405 a 319, i morti da 457 a 344, di cui gli under 30 da 190 a
137 (53 vittime in meno, il 27,9%). Riccardo Carugo CORRIERE ADRIATICO Esulta la Fiepet Via libera agli alcolici in
discoteca PESARO - Soddisfatti i vertici provinciali della Fiepet, il
sindacato dei pubblici esercizi di Confesercenti, per i due importanti
emendamenti approvati dalla commissione trasporti della Camera in relazione al
disegno di legge sulla sicurezza stradale. Sono stati stralciati, infatti, dalla normativa i tre punti
più discussi: l’obbligo per i gestori di interrompere la somministrazione di
bevande alcoliche dopo le due di notte, di dover prevedere all’uscita del
locale la presenza di alcol-test e infine di dover predisporre ‘idonei spazi di
riposo’ per i clienti. “E’ chiaro che si tratta di un risultato provvisorio – commenta
il presidente provinciale Fiepet Giuseppe Cofano - dal momento che il testo di
legge dovrà passare ancora all’esame dell’Assemblea della Camera e,
successivamente, essere confermato dal Senato. E’ sicuramente però un primo
passo per chiarire quella confusione che si era venuta a creare. Il problema
della sicurezza stradale, però, esiste e non si può far finta di niente, per
questo siamo sempre disponibili a un confronto aperto e sereno sia con
l’associazione ‘Familiari e vittime della strada’ sia, naturalmente, con le
forze dell’ordine”. L’ARENA DEGRADO IN CENTRO. Il divieto scatterà sabato in via sperimentale a partire dalle 13 e avrà una durata di due mesi Per due mesi, in via sperimentale, il supermercato PAM di
via dei Mutilati non consentirà l’acquisto di alcuna bevanda alcolica dopo le
13 del sabato e della domenica. Lo ha annunciato il sindaco Flavio Tosi, che ha riferito
sulla decisione del direttore dell’area nordest del PAM di accogliere la
richiesta avanzata dall’amministrazione comunale per la sicurezza del
quartiere. «Nonostante sia stata potenziata la sorveglianza da parte dei vigili
urbani», ha spiegato Tosi, «i residenti della zona lamentano ancora la presenza
di ubriachi e tossicodipendenti in prossimità del supermercato, che spesso
sostano nella zona dopo aver consumato superalcolici acquistati al PAM». Dal recente confronto tra amministrazione, polizia
municipale, comitato dei residenti e direzione del PAM, ha aggiunto il sindaco,
«è emersa la volontà di tentare tutte le soluzioni possibili per arginare il
degrado di una zona a due passi da piazza Bra. In questo caso
l’amministrazione, grazie al contributo del supermercato, non è stata costretta
ad intervenire con ordinanze o provvedimenti specifici, a dimostrazione del
dialogo e della collaborazione con i cittadini. L’iniziativa partirà nelle
prossime settimane e durerà due mesi, dopodiché ci confronteremo con i soggetti
interessati per valutarne i risultati». Uno degli episodi che hanno determinato la decisione presa
d’accordo tra responsabili del supermercato e Comune è stata la rissa tra
immigrati nigeriani, causata dai fumi dell’alcol e sedata dalla polizia.
Qualche giorno prima, sempre le Volanti erano dovute intervenire in corso Porta
Nuova, dove a darsele era stato un gruppo di cittadini pakistani. Pochi giorni più tardi altra rissa tra via dei Mutilati e
piazzetta Arditi, con i residenti alle finestre che urlavano alla polizia
intervenuta con alcune pattuglie: «Basta, siamo stufi, mandateli via». Gianni Grigolato, del comitato di quartiere, era uscito di
casa nonostante l’influenza ed era andato a palazzo Barbieri per chiedere al
sindaco un appuntamento urgente, ricordando che erano state consegnate
all’Amministrazione passata 2800 firme chiedendo che il supermercato Pam alla
domenica chiudesse. «La nostra zona è mal frequentata», aveva precisato, «e
poco sicura. Una quindicenne di passaggio è stata apostrofata con parole
volgari per essere passata da sola in queste vie», aggiungendo che «qui
stazionano ubriachi tossicodipendenti e immigrati. Entrano nel supermercato e
comprano cartoni di birre e di vino e poi si ubriacano», ricordando anche che
«uno di loro s’era accovacciato a terra per defecare tra un cassonetto
dell’immondizia e l’altro». Una situazione non più sostenibile, aveva detto
Grigolato, suggerendo che «se il supermercato fosse chiuso questi ubriachi
lascerebbero la nostra zona. Per i veronesi basterebbe l’apertura mattutina per
acquistare quello che serve». VINIESAPORI.NET Alcool: i giovani, adolescenti in primis, bevono troppo I dati sul consumo giovanile di alcol sono allarmanti. I
danni che derivano all’organismo, non ancora pienamente sviluppato,
gravissimi... Perché i nostri ragazzi bevono per ubriacarsi? Cosa li
spinge a ciò? Vuoto esistenziale? Noia? L’essere troppo viziati? L’aver tutto e
facilmente dai genitori e non avvertire più la necessità e lo stimolo ad aver
altro? A guadagnarselo con le proprie forze? L’Ospedale Bambino Gesù di Roma ha
un portale di aiuto per genitori e ragazzi: www.ospedalebambinogesù.it, una
guida specifica on line sul consumo di alcol. Da questo si evince che il mezzo
migliore per dissuadere i ragazzi dal bere a sproposito a ogni piè sospinto è
parlarci apertamente per far comprenderne limiti e responsabilità. Delimitare
il confine tra uso e abuso di alcol. Il proibizionismo non serve, anzi, spesso
è controproducente. Facciamo un balzo in dietro, a quando noi eravamo ribelli
adolescenti, come avremmo reagito davanti ad una proibizione magari priva di
adeguate spiegazioni a riguardo? Minimo facendo l’esatto contrario di ciò che
ci veniva vietato. Cambiano i tempi, le mode, lo slang dei giovani, ma non i
loro modi di reazione. In fondo l’adolescenza e la prima gioventù sono fatte anche di forti
prese di posizione che rasentano il farsi male da soli più o meno
consapevolmente. Al di sotto dei 16 anni, l’alcol ha effetti deleteri e
irreparabili sul sistema nervoso centrale, idem a tutto l’organismo. Bisogna ribadire forte e chiaro che anche il più
apparentemente innocuo bicchiere di cocktail o di alcolico “leggero”, con poca
gradazione alcolica, fa male quanto vino, birra e compagnia bella. A seconda
del sesso e dell’età cambia il quantitativo di alcol che si può ingerire.
Perché farsi tanto male? Perché rovinarsi da soli schiaffeggiando la natura che
ci ha fatto nascere sani? Per vivere da debosciati tutto il resto della vita? A
Che pro? Non è bello uscire con gli amici o amico/a del cuore lucidi , vigili,
per godersi la vita in modo sano? Non è elettrizzante progettare il “piano x”
per conquistare l’amato/a di turno a mente fresca? I veri successi si sudano,
nel vero senso della parola, si conquistano con le nostre forze, la goduria e
l’orgoglio postumi saranno maggiori e più gratificanti. Lasciamo perdere le
sostanze che obnubilano mente, cuore e sentimenti. Siamo uomini, non stupidi
robot telecomandati e tele-programmati da alcol e simili. Un ultima
importante segnalazione. L’Istituto Superiore di Sanità ha un numero verde alcol attivo dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16, che fa parte dell’Osservatorio Fumo, Alcol e Droga. Numero: 800632000. Informazioni e dati scientifici su www.iss.it/ofad . PRIMADANOI Droghe e alcol: aumenta il consumo in Abruzzo ABRUZZO, 24/01/2008 - Da un’indagine campionaria IPSAD-
Italia relativa all’uso di sostanze psicoattive e rivolta alla popolazione
generale tra 15 e 64 anni, è emerso che, nel 2006, in Abruzzo il 9% dei
rispondenti ha dichiarato di aver fatto uso, una o più volte negli ultimi 12
mesi, di cannabis (il dato nazionale è del 12%), il 2% di cocaina, lo 0,24% di
eroina e l’80% di alcol. In relazione alla popolazione studentesca, invece, in
Abruzzo è aumentata la percentuale di studenti che dichiarano di aver fatto uso
di cannabis negli ultimi 12 mesi (dal 21% del 2005 al 24% del 2006). In Italia si è passati dal 24% del 2005 al 25% del 2006. La percentuale del consumo di eroina negli ultimi 12 mesi
rimane invariata e simile al dato nazionale (1,6%) attestandosi intorno
all’1,7%. Riguardo all’uso di cocaina, poi, tra gli studenti abruzzesi
intervistati, si osserva un aumento della percentuale riferita all’uso della
sostanza negli ultimi 12 mesi rispetto al 2005: si passa dal 3,5% del 2005 al
4,4% del 2006, superando il dato nazionale pari al 3,9%. ALCOL A GO GO Nel 2006, l’uso di alcol tra gli studenti è riferito all’83%
dei rispondenti, contro l’80% del 2005. Il dato è lievemente inferiore a quello
nazionale, pari all’85%. Emerge, dunque, un incremento nel consumo di alcol tra i
giovani scolarizzati. La percentuale di soggetti ad ubriacature, una o più volte
l’anno, è passata, infatti, dal 40% del 2005 al 43% del 2006. In calo, invece, le domande di trattamento ai servizi della
Regione Abruzzo. Nel 2006, sono stati 4544 i soggetti coinvolti contro i 4622
dell’anno precedente. In relazione all’uso problematico di sostanze, per l’anno
2006 sono state stimate in 6200 le persone che hanno fatto uso di oppiacei o
stimolanti. In particolare, 5300 sono consumatori di oppiacei (contro i
5000 del 2005), pari al 6,3 per mille dei cittadini tra i 15 ed i 64 anni. Infine, il dato relativo alle denunce per produzione,
traffico e vendita di sostanze stupefacenti e associazione a commettere gli
stessi reati. Si è passati dalle 835 denunce del 2005 alle 857 denunce
dell’anno seguente. Sono alcuni dei dati più significativi del rapporto sul
fenomeno dell’uso e dell’abuso di sostanze stupefacenti nella regione Abruzzo
che è stato presentato, questa mattina, a Pescara, nella sede dell’assessorato
alla Sanità. «Seguiamo questo fenomeno con costante attenzione - ha
affermato l’assessore alla Sanità, Bernardo Mazzocca - non a caso siamo stati
la prima Regione ad aver reso noto il rapporto 2006 mentre è in corso di
elaborazione quello relativo al 2007. A tal proposito, mi preme ringraziare i
componenti dell’Osservatorio epidemiologico regionale delle tossicodipendenze
che hanno realizzato l’indagine in collaborazione con il CNR (Consiglio
Nazionale delle Ricerche). Così come è opportuno rimarcare - ha continuato
l’assessore - la collaborazione ricevuta da Prefetture, Questure, dai SerT e
dalle Asl. Si tratta - ha concluso Mazzocca - di un importante strumento di
lavoro per tutti gli operatori del pubblico e del privato coinvolti nelle
attività di prevenzione, cura e riabilitazione degli stati di dipendenza». NOVE.FIRENZE Trasporto pubblico: corso per i
dipendenti delle aziende sull’alcool alla guida, la gestione della stanchezza e
l’uso dei cellulari. L’iniziativa è stata illustrata oggi a Palazzo Medici
dall’Assessore provinciale alla Mobilità e Trasporti, Maria Cristina Giglioli,
dall’Assessore provinciale alla Formazione, Elisa Simoni, da Alessandro
Carmignani della segreteria provinciale Filt-Cgil di Firenze, da Giuseppe
Petrioli del dipartimento prevenzione della Asl 10 e da Mirco Cantelli di Ataf.
“Il corso – ha spiegato l’Assessore Giglioli – è stato avviato in
collaborazione con la Filt Cgil ed è volto alla sensibilizzazione degli autisti
professionisti sul tema della sicurezza stradale. Numerosi gli argomenti che
saranno trattati: dalla gestione della stanchezza e dello stress al rapporto
tra alimentazione e guida. Inoltre ai partecipanti verranno distribuiti
“etilotest” monouso”. Durante l’incontro con la stampa sono state ricordate
alcune cifre relative all’uso della cintura di sicurezza sulle strade del territorio
fiorentino e all’utilizzo del telefono cellulare alla guida. Secondo i dati
forniti dalla Asl 10, nel 2006 solo il 75,5% degli automobilisti usa le cinture
di sicurezza (erano il 58% nel 2003). Il minor utilizzo è stato registrato tra i conducenti e i
passeggeri anteriori della zona del Mugello (rispettivamente 50,8% e 55,3%). I
più virtuosi i conducenti di Firenze (83,3%). Particolarmente basso si conferma
l’uso delle cinture da parte di soggetti che si trovano su veicoli pubblici e
privati per lavoro e che viaggiano in periferia. Le indagini della Asl 10 hanno
poi evidenziato nel 2006 un uso del cellulare durante la guida (senza
dispositivo auricolare o viva voce) pari al 3,6%. La prevalenza maggiore è
stata riscontrata nella zona Nord Ovest. La zona Sud Est presenta una netta
tendenza all’aumento, come pure la zona del Mugello, mentre nella zona di
Firenze si osserva una tendenza alla diminuzione dell’uso del cellulare. La
prevalenza di utilizzo è risultata nettamente più elevata tra chi non ha la
cintura di sicurezza allacciata (5,1%). Le prevalenze maggiori si riscontrano
tra i conducenti che si trovano su strade a grande scorrimento, che guidano
veicoli pubblici e che non trasportano passeggeri. “Queste cifre – ha detto l’Assessore provinciale alla
Formazione, Elisa Simoni – ci danno l’idea della reale esigenza di organizzare
dei corsi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro. In questo settore
la Provincia ha già impegnato 700.000 euro”. “I corsi avviati dalla Provincia – ha ricordato Mirco
Cantelli, di Ataf – sono doppiamente preziosi per le aziende di trasporto
pubblico perché permettono di elevare il livello di sicurezza non solo degli
autisti, ma anche dei 90 milioni di passeggeri che ogni anno viaggiano sui
nostri mezzi”. Il progetto avviato dalla Provincia per i dipendenti delle
aziende di trasporto e per i tassisti prevede un ciclo di incontri di
formazione che inizieranno il 29 gennaio e termineranno alla fine di giugno.
L’iniziativa interessa circa 3000 lavoratori del settore. In 300 parteciperanno
al primo ciclo di lezioni. Il corso di formazione sarà svolto presso le aziende
– in caso di indisponibilità nei locali dell’Amministrazione provinciale – ed
avrà la durata di 3 ore per ciascuna azienda. Le docenze saranno garantite in
modo gratuito dalla Coaf di Firenze e dall’Azienda Sanitaria di Firenze-
Dipartimento di Igiene e verrà distribuito ai partecipanti al corso diverso
materiale didattico e informativo, gli etilotest monouso ed un attestato
finale. Le materie trattate nel caso di formazione saranno le seguenti:
alimentazione e guida; alcool e guida; uso dei telefoni cellulari e guida; uso
di strumenti di ritenzione a cura dei docenti ASF; guida con minore esperienza;
gestione della stanchezza; stress e guida. ASAPS Alcol e sostanze stupefacenti
all’origine di quattro episodi di violenza contro le divise sulla strada 24 gennaio 2008 – Ci sono l’alcol e la droga all’origine
della violenza furiosa, sfogata contro gli uomini in divisa, che accomuna i
quattro episodi raccontati di seguito. Il primo si è svolta a Ostia, in provincia di Roma, dove un
uomo a bordo di una vecchia Lancia Y travolge a tutta velocità due donne che
stavano attraversando la strada sulle strisce pedonali. Una delle due, T.F. 46
anni, è stata sbalzata contro un’auto parcheggiata e poi è ricaduta
violentemente sull’asfalto. E’ morta all’arrivo all’ospedale. L’altra vittima,
P.A. di 26 anni, è stata colpita in modo meno forte e non è in pericolo di
vita. L’automobilista ha posteggiato l’auto poco lontano dal luogo
dell’incidente e poi ha tentato di scappare a piedi. Tentativo fallito grazie
al rapido intervento della Polizia Municipale che lo ha bloccato. Alla vista
degli agenti, però, l’uomo gli si è scagliato contro con tutte le sue forze e
per calmarlo è stato necessario l’intervento dei Carabinieri. Per sfogare la
sua furia l’uomo, un 32enne già noto alle forze dell’ordine per reati che vanno
dall’estorsione all’associazione a delinquere, allo spaccio di stupefacenti, se
l’è presa anche con le auto parcheggiate e contro un signore anziano colpendolo
con due pugni. Portato via con la forza dal luogo dell’incidente, il 32enne è
stato accompagnato dagli agenti in ospedale i medici lo hanno sottoposto alle
analisi per verificare la presenza di droga e alcol nel sangue. Test risultato
positivo a cocaina, cannabinoidi ed etanolo. Ad aggravare ancora di più la sua
situazione è il provvedimento restrittivo, l’obbligo di dimora, a cui era
soggetto. Tutto questo, però, non è stato sufficiente per farlo arrestare. Il pubblico
ministero ha infatti deciso di procedere con una denuncia in stato di libertà
per lesioni colpose e resistenza a pubblico ufficiale e rimandarlo quindi a
casa. Ci spostiamo a Padova dove un cittadino di nazionalità marocchina si è
scagliato, come una furia della natura, prima contro un connazionale senza un
valido motivo e poi se l’è presa con i Carabinieri intervenuti per calmarlo,
mandandone due all’ospedale. In un primo momento sembrava un tafferuglio tra
connazionali, poi gli abitanti della zona si sono accorti che il piccolo
diverbio si era trasformato in una vera e proprio lite, così hanno allertato
immediatamente i Carabinieri. Appena ha visto le divise, il magrebino
visibilmente ubriaco è andato su tutte le furie e si è scagliato contro i militari
che non hanno avuto neppure il tempo di difendersi. Presi alla sprovvista da
tanta veemenza, sono stati tempestati da calci e pugni, riuscendo solo dopo
qualche minuto a ridurre al silenzio il 26enne. I militari si sono subito
recati al pronto soccorso dell’ospedale di Este. Il giovane marocchino è stato
portato in comando per il riconoscimento, è risultato essere irregolarmente
residente in Italia, privo di documenti e senza fissa dimora e poi arrestato.
Il terzo episodio di violenza si è svolto a Treviso dove un 27enne marocchino,
completamente ubriaco, ha cominciato a prendere a pugni le auto parcheggiate,
aggredendo poi gli automobilisti e i passanti. Qualcuno ha tentato di fermarlo,
ma lui non ha voluto sentire ragioni. Anche l’arrivo degli agenti non arresta
la sua rabbia, anzi, si avventa contro di loro, prende a pugni anche l’auto
della Volante. Solo quando è stato portato in questura si è calmato. Per lui è
scattata la denuncia per resistenza danneggiamento aggravato e ingiurie. Infine a Santa Maria di Sala (VE) un 41enne ubriaco al
volante ha speronato un’auto e poi si è dato alla fuga. Non contento all’arrivo
dei Carabinieri si è scagliato contro di loro con calci e pugni. L’uomo, alla
guida della sua auto, ha percorso a tutta velocità la strada che porta a Merano
incurante degli altri veicoli che transitano in quel momento sulla stessa
strada. Proprio a causa del suo elevato tasso alcolico dopo aver speronato
un’auto ha perso il controllo della vettura finendo nel fosso che costeggia la
strada. Gli uomini dell’Arma lo raggiungono proprio dopo l’uscita di strada.
L’uomo, fuori di sé a causa dell’alterazione alcolica, all’inizio si dimostra
molto nervoso e insofferente, sbuffa e inveisce contro i militari. Poi,
d’improvviso, il suo atteggiamento si fa addirittura furioso e violento con
spintoni, pugni, persino insulti e minacce nei confronti dei militari e degli
operatori sanitari intervenuti sul luogo. Per il 41enne è scattato
l’arresto. IL GAZZETTINO Rissa tra immigrati arrivano i
carabinieri (C.A.) É dovuta intervenire una "gazzella" dei
carabinieri del Nucleo Radiomobile di Padova ieri mattina nella centralissima
via Roma per sedare un accenno di rissa provocato da due cittadini dell’Est,
A.T e Z.T., già noti alle forze dell’ordine per tutta una serie di precedenti.
Sembra che i due in preda ai fumi dell’alcol cercassero di attaccare briga
all’interno del Mery Bar. Il titolare quando si è reso conto che la situazione
stava degenerando ha allertato il 112 che immediatamente è giunto sul posto.
Dopo l’intervento dei carabinieri la situazione è tornata alla normalità. IL TIRRENO AREZZO Ubriaco, poi drogato causa un
incidente Dimesso dall’ospedale di Arezzo dove era stato trasportato
per smaltire una sbronza, dopo due ore ha provocato un incidente sotto
l’effetto di stupefacenti. Protagonista dell’episodio un aretino di 55 anni.
L’uomo era stato trovato ubriaco in un bar e trasportato al pronto soccorso.
Dopo un paio d’ore i medici lo hanno rilasciato e l’uomo si è messo alla guida
dopo aver assunto cannabinoidi ed oppiacei. Ma di strada ne ha fatta poca visto
che è uscito di strada ed è stato nuovamente trasportato all’ospedale. L’uomo è
stato denunciato. IL TIRRENO Ubriachi al volante fanno
danni PRATO. Un giovane di Prato di 33 anni, G.E., l’altra sera si
trovava alla guida della sua Toyota sul viale a mare a Forte dei Marmi quando,
dopo avere alzato un po’ il gomito, è andato a sbattere contro alcuni cartelli
stradali lungo la carreggiata. Dopo averli danneggiati, si è allontanato. Nella
sua scorribanda, però, ha avuto la sfortuna di perdere la targa dell’auto. Che
è stata rinvenuta dal cliente di un ristorante. Intuendo quello che era
successo, l’uomo ha raccolto la targa ed ha informato il centralino del
commissariato di polizia di Forte dei Marmi. Il giovane nel
frattempo si era fermato lungo la strada ed è stato rintracciato dagli agenti
che, notate le sue condizioni, hanno deciso di sottoporlo al test
dell’etilometro con l’ausilio dei colleghi della Stradale. Il responso del test
ha rivelato che aveva un tasso alcolico superiore a 2 e così gli è stata
immediatamente ritirata la patente. È stato inoltre denunciato per guida in
stato di ebbrezza e, ovviamente, dovrà anche risarcire i danni che ha
provocato. Un episodio simile è
accaduto martedì sera a Prato, nel viale Montegrappa, dove un’automobilista
ubriaco ha perso il controllo dell’auto ed è finito contro due vetture in
sosta. Si tratta di un quarantenne residente in città. Nel sangue gli hanno
trovato alcol sei volte superiore al limite di legge. Inevitabile la denuncia
per guida in stato di ebbrezza e il ritiro della patente. Per colmo della
sfortuna, entrambe le auto danneggiate appartengono allo stesso proprietario. IL CASO Ubriaco investì e ferì due
carabinieri senza risarcirli e l’avvocato lo lascia Feltre Guidava la propria vettura talmente ubriaco che, quando la
pattuglia dei carabinieri gli ha fatto segno di fermarsi, lui ha obbedito
finendo dritto contro la macchina dei militari. Un tamponamento che costò
all’automobilista la patente. E anche migliaia di euro, considerato che poi i
due militari di pattuglia (assistiti dall’avvocato Manola Lise) si sono
costituiti parte civile per le lesioni riportate quella sera. Ieri davanti al
giudice di pace Nicola Parroco si sarebbe dovuta definire la questione, ma
l’avvocato che difende l’automobilista e che era riuscito ad arrivare ad un
accordo per il risarcimento dei danni, ha deciso di rimettere il mandato,
poiché l’assistito non ha mantenuto fede all’impegno. Ieri il giudice ha
nominato Roberta Resenterra avvocato d’ufficio dell’automobilista. Il fatto risale a quattro anni fa. Erano circa le 22, la
pattuglia del Nucleo radiomobile stava facendo servizio lungo la Feltrina
quando all’altezza di Anzù si è trovata davanti un’auto dall’andatura
inequivocabile. Sono scattate sirene e lampeggianti, i carabinieri hanno fatto
segno al conducente di arrestarsi e questo si è fermato sì, ma proprio contro
la macchina dei carabinieri. I due militari riportarono delle lesioni che
costarono cure e terapie farmacologiche e riabilitative. AGI UBRIACO AGGREDISCE PERSONALE DEL 118, POLIZIOTTI E
CARABINIERI Jesi (AN), 24 gen. - In una notte, sotto i fumi dell’alcol,
ha malmenato un medico e un infermiere del 118, un carabiniere e un poliziotto.
Il fatto e’ avvenuto a Jesi (An): un medico e un infermiere del 118, chiamati
per soccorrere un uomo, L.L. di 34 anni, riverso in stato di semi-incoscienza
all’interno della propria auto parcheggiata in via Gentili a Jesi (AN), sono
stati aggrediti dal giovane che poi si e’ allontanato barcollando. L’equipaggio
del 118 ha chiamato il 112 per chiedere aiuto e sul posto e’ giunta una
gazzella del Nucleo Radiomobile. I militari dell’Arma, dopo aver raccolto le
prime indicazioni su quello che era accaduto, hanno iniziato le ricerche. Il
34enne e’ stato rintracciato poco dopo in un vicino bar lungo via San
Francesco, sempre a Jesi. Oltre ai carabinieri, nel frattempo era arrivata
anche una pattuglia del Commissariato di polizia di Jesi. I carabinieri hanno
quindi cercato di identificare l’uomo che, dopo una serie di insulti, si e’
invece scagliato contro agenti e militari, ferendo prima un carabiniere e
successivamente un poliziotto, provocando loro lesioni giudicati guaribili
rispettivamente in 7 e 6 giorni. Il 34enne, dopo una breve colluttazione, e’
stato pero’ arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. L’arrestato in un primo momento e’ stato accompagnato al
pronto soccorso dell’ospedale jesino dove i medici hanno appurato lo stato di
ubriachezza in cui versava. Successivamente e’ stato rinchiuso nelle camere di
sicurezza della caserma dei carabinieri di Jesi. I componenti l’equipaggio del
118, a seguito dell’aggressione, hanno riportato ferite giudicate guaribili in
15 giorni per il medico e 5 giorni per l’infermiere. Questa mattina il 34enne
e’ stato processato per direttissima al Tribunale di Ancona. L’arresto e’ stato
convalidato. Il suo avvocato ha chiesto i termini di difesa e l’udienza e’
stata rinviata al 31 gennaio. Intanto L.L. dovra’ rimanere agli arresti
domiciliari nella propria abitazione. UBRIACO IN AUTO Tampona e scappa finisce ai
domiciliari PONTE BUGGIANESE. È stato arrestato e messo ai domiciliari
per omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza un nigeriano di 36 anni
residente in Valdinievole protagonista, secondo i carabinieri, di un
tamponamento sulla Camporcioni nel quale ha provocato il ferimento di una
quarantenne di Larciano medicata al pronto soccorso con un referto di 15
giorni. Dopo l’urto l’immigrato, in regola con il permesso di soggiorno, è
fuggito, ma i testimoni nonostante il buio hanno saputo fornire le indicazioni
utili a rintracciarlo ai militari dell’Arma. Una volta identificato il
nigeriano è stato sottoposto all’etilometro che ha evidenziato lo stato di
ebbrezza. Infine, l’auto era sprovvista di assicurazione ed è stata
sequestrata. Patente ritirata. IL GAZZETTINO Scappa sul motorino dei messi
comunali Prima ha rubato un ciclomotore, di proprietà del Comune di
Venezia, utilizzato dai messi comunali della Municipalità, poi, si è messo alla
guida del mezzo in evidente stato di ubriachezza e ha perso il controllo del
motorino. Per questo è stato arrestato dalla polizia per furto aggravato. E’
accaduto martedì sera, poco dopo le 23, in via Sandro Gallo al Lido. Uno
straniero di 22 anni L.A., originario della Lettonia, ha concluso con le
manette ai polsi una "bravata" con cui, evidentemente, voleva
terminare la serata, dopo aver alzato troppo il gomito. L’uomo ha però scelto
il momento sbagliato ed è uscito dal giardino dell’ex liceo
"Orseolo", sede della municipalità, proprio mentre stavano
transitando alcuni poliziotti, in quel momento liberi dal servizio, ma in
organico al posto fisso del Lido. La situazione, decisamente insolita, non è
sfuggita agli agenti che hanno notato il giovane uscire barcollante. Lo stesso
risultava primo di documenti, ma veniva comunque identificato. Al momento
dell’alt da parte dei poliziotti, L.A, reagiva tentando di darsi alla fuga e
poi scaraventando a terra il motorino della "Piaggio liberty",
provocando dei danni. L.A. è stato prima portato negli uffici di polizia in via
Dardanelli, quindi arrestato e condotto nel carcere di Santa Maria Maggiore. IL GIORNALE DI VICENZA IN TRIBUNALE. Fu fermato dalla stradale in viale S. Lazzaro con un tasso alcolico doppio rispetto al consentito Questa volta dovrà parare le accuse. Vlada Avramov, 28 anni,
il portiere serbo che ha giocato parecchie stagioni nel Vicenza e ora veste la
maglia della Fiorentina, la prossima settimana dovrà presentarsi in tribunale.
È infatti accusato di guida in stato di ebbrezza dopo una serata brava in c
città. Quella notte - era la vigilia di Ferragosto del 2005, poche
settimane dopo sarebbe stato ceduto al Pescara - Avramov venne fermato per un
normale controllo dalla pattuglia della polizia stradale lungo viale S.
Lazzaro. Gli agenti gli chiesero i documenti e notarono che il giovane era un
po’ su di giri. Per questo lo sottoposero all’alcoltest. Il display si fermò a
1.03 milligrammi di alcol per litro di sangue, più del doppio rispetto al
massimo consentito. Vlada, come qualsiasi altro automobilista nelle stesse
condizioni, si vide ritirare la patente. Successivamente la polstrada lo
denunciò per guida in stato di ebbrezza, dando il via al procedimento penale. Avramov, che era arrivato a Vicenza nel 2001, vide in quei
giorni chiudersi la bella avventura in biancorosso, in cui, soprattutto con
Iachini in panchina, era diventato uno dei punti fermi della squadra. Dopo un
anno a Pescara, si trasferì a Treviso dove ha giocato lo scorso anno. Da
settembre è a Firenze, dove è chiuso da Frey e Lupatelli. Nel frattempo ha
anche giocato per una volta con la maglia della nazionale serba. Il fatto di ritornare in città, per lui, che è stimato dai
tifosi del Vicenza, dovrebbe essere sempre un piacere. Non lo sarà per venire
in tribunale a difendersi - non è detto peraltro che si presenti - dall’accusa
di aver esagerato con le bibite. In curva, peraltro, ricordano in molti un
illustre precedente: quello del bomber Marcelo Otero “bevi el nero”. D. N. WINENEWS Verona - 23 Gennaio 2008 L’ETILOMETRO? UNO SPAURACCHIO
ANCHE PER I PRETI CHE SI SPOSTANO IN MACCHINA … IMPOSSIBILE PER I PRELATI,
NELL’EUCARISTIA, ESIMERSI DALL’INCONTRO COL “SANGUE DI CRISTO”, SIMBOLEGGIATO
DAL VINO Era stata pensata per porre rimedio ad un malcostume
prevalentemente giovanile, una piaga sociale che ha tristemente scalato
l’agenda politica con stragi e morti sulla strada. La legge sulla sicurezza
stradale e i relativi inasprimenti delle pene per la guida sotto l’effetto
dell’alcol rischia però, esempi alla mano, di riguardare categorie sociali
insospettabili, che vanno ben oltre gli eccessi di ragazzi che si mettono al
volante dopo qualche bicchiere di troppo. (*) E non ci riferiamo solo agli
“addetti ai lavori” del mondo del vino, come possono essere sommelier,
assaggiatori, enologi e giornalisti, continuamente a rischi a causa della loro
professione, ma anche a categorie apparentemente immuni al problema come
possono essere i parroci. Un esempio di ingerenza alla rovescia? Parrebbe di
si, visto che una legge dello stato rischia di minare uno dei cardini del culto
cristiano che vede il vino protagonista, simbolo stesso del sangue di Cristo.
L’incredibile allarme parte dalla Valpolicella (www.valpolicella.it, una sorta
di portale del territorio), celeberrima area vinicola italiana e patria
dell’Amarone, uno dei rossi del Bel Paese più apprezzati al mondo. Con il calo
di vocazioni e fedeli, infatti, molti parroci devono dire messa in luoghi
diversi a distanza di poche ore e il vino che bevono durante l’eucarestia
sembra creare più di un problema con l’etilometro. E con una legge che, forse,
era stata pensata per risolvere ben altre situazioni … (*) Nota: il fatto che in alcune professioni (preti,
sommelier, enologi…) si venga in contatto con gli alcolici è usato come
argomento per insinuare educatamente dubbi sulle normative che regolano l’alcol
alla guida. L’Eucaristia prevede espressamente l’utilizzo di vino con alcol. Il
rito, inoltre, prevede che il calice debba essere vuotato prima di venire
riposto. Il Vaticano, finora, ha espressamente vietato il vino dealcolizzato.
Può essere utilizzato solo per i preti che abbiano avuto problemi di alcolismo
o per gravi patologie, il tutto da decidere caso per caso. Questo significa,
tuttavia, che l’uso del vino alcolico non è un dogma immodificabile. In ogni
caso, l’alcol alla guida è pericoloso, non c’è santo che tenga. TENDENZEONLINE GB, E’ ALLARME ALCOOL TRA I TOP
MANAGER PER ’COMPENSARE’ STRESS Roma, - Troppo alcool tra i direttori, i presidenti e gli amministratori delegati delle grandi compagnie e delle aziende pubbliche, che per ’compensare’ lo stress bevono l’equivalente di circa tre bottiglie di vino alla settimana. E’ quanto emerge dalle statistiche elaborate dal britannico Office of National Statistics, secondo il quale gli uomini che in Inghilterra occupano le più alte posizioni bevono una media di 23 unità di alcool alla settimana, pari a oltre 11 bicchieri da 175 ml di vino ciascuno di vino: un consumo che eccede quello raccomandato, oltre il quale aumenta il rischio di contrarre diverse malattie. Inoltre, le statistiche dimostrano che in tutte le classi sociali, in modo trasversale, circa 10 milioni di persone bevono più del limite raccomandato di 21 unità di alcool per gli uomini e 14 per le donne. Gli uomini bevono il doppio delle donne e secondo l’Ons il numero di persone che beve troppo è sottostimato e la cifra dovrebbe essere più alta di circa il 32% L’aumento di alcool ingerito sarebbe, tra l’altro, un ’portato dei tempi’, visto che è invalso l’uso di bere birra sempre più forte e vino in bicchieri sempre più larghi. Il posto più preferito dagli inglesi nel quale ’alzare un po’ il gomito’ è la propria abitazione: e, contrariamente alla ’vulgata’, gli inglesi bevono più degli scozzesi e degli irlandesi. Circa il 60% della popolazione, 25 milioni di adulti, sono bevitori moderati o occasionali. IL RESTO DEL CARLINO La notte infinita del Parco nord Nel bagagliaio la scorta di
alcol IL REDATTORE SOCIALE L’alcolismo, un fenomeno ’’trasversale’’ Gli alcolisti? Più a rischio sul lavoro e propensi
all’assenteismo L’alcolismo, fenomeno sociale ’’allergico’’ alle restrizioni IL MESSAGGERO |