(ASAPS) CECINA (LIVORNO), 28 gennaio 2008 – È
una notte di follia, di lucida e tragica follia, quella vissuta tra venerdì e
sabato a Marina di Cecina, davanti al Take Away, un pub della località
tirrenica. Qui un 26enne originario di Pavia, residente da tempo nella vicina
Castiglioncello (Livorno), è piombato su un gruppo di giovani che sostavano
davanti al locale, ormai chiuso: Alberto G., dopo aver messo in moto, è salito
sul marciapiede a tutta velocità, investendo persone e suppellettili,
ripetutamente ingranando la marcia indietro più volte, fino a quando non ha
deciso di allontanarsi, per essere intercettato dai carabinieri alcuni minuti
più tardi. Quando sono arrivati i soccorsi è stato necessario far arrivare una
decina di ambulanze, che hanno trasportato altrettanti feriti negli ospedali
vicini, sembrava fosse esplosa una bomba. Invece, ad esplodere è stata solo la
rabbia, dovuta ad un litigio avvenuto all’interno del locale e che ha visto
protagonista proprio l’investitore, cacciato dal pub dopo aver dato in
escandescenze a causa del troppo alcol ingurgitato. Tanto davvero: la soglia
alcolemica accertata in ospedale superava i 4 g/l. Secondo le testimonianze
raccolte dai Carabinieri, Alberto G. avrebbe avuto una discussione all’esterno
del locale con un uomo che lo aveva rimproverato per una bottiglia che il
protagonista avrebbe scagliato a terra. I toni sarebbero diventati incandescenti
e due dipendenti del Take Away lo avrebbero allontanato per evitare guai. Ma il
rospo non è stato ingoiato ed il 26enne, dopo essere salito al volante
dell’auto di una ragazza che lo accompagnava ha puntato dritto verso l’esterno
del locale, all’interno dell’area pedonale, investendo cose e persone. Le sue
intenzioni, secondo gli investigatori, erano quelle di uccidere, visto che gli
investimenti sono stati reiterati almeno tre o quattro volte, circostanza che
gli è valsa l’arresto immediato con l’accusa di tentata strage. Quando si è
allontanato, ha continuato a girare nei paraggi, fino a quando una gazzella dei
Carabinieri non l’ha intercettato: ci sono stati attimi di tensione, ma un
militare ha risolto tirandolo letteralmente fuori di macchina ed
ammanettandolo. Le indagini sono coordinate dal PM livornese dottor Giuseppe
Rizzo, che ha potuto visionare addirittura il filmato del raid, interamente
ripreso dal sistema di videosorveglianza del locale. (ASAPS) |
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