Il giornalista Beppe Severgnini, del Corriere
della Sera, ha invitato ad annotare, per ricordarceli, i nomi dei componenti la
Commissione permanente trasporti della Camera che hanno votato all’unanimità
l’abolizione del divieto di vendita di alcolici dopo le due in discoteca. Chi volesse rinfrescarsi la memoria nel sito
della Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada www.vittimestrada.org, può trovare i nomi e le
foto.
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L’ECO DI BERGAMO
«Sai cosa bevi? Te lo dice il mediatore» Al
centro San Lazzaro formazione per 30 stranieri con Asl e Comune di Bergamo Per
conoscere e far conoscere l’alcolismo. I casi in carico al Sert triplicati in
tre anni Un corso per diventare mediatori per altri
stranieri su tematiche legate all’alcolismo. L’Asl di Bergamo insieme alla
missione Santa Rosa da Lima e al Comune di Bergamo promuove un percorso di
formazione rivolto soprattutto a stranieri di area latino-americana, ma non
solo, per avvicinare gli immigrati presenti a Bergamo ai temi legati all’abuso
di alcol, alle conseguenze della dipendenza da bevande alcoliche e sui servizi
aperti a tutti a cui rivolgersi sul territorio. Sono triplicati i casi negli
ultimi tre anni di extracomunitari che sono stati presi in carico dal Sert
(Servizio per le dipendenze): i numeri parlano di 25 persone nel 2003 contro le
72 del 2006. Va considerato che si tratta solo della punta dell’iceberg, cioè
delle persone che hanno riconosciuto di avere dei problemi legati all’alcol e
che si sono rivolte a un servizio socio-sanitario, mentre restano tantissime le
persone che hanno problemi legati all’abuso di alcol ma non ne hanno la
percezione o non sanno a chi rivolgersi.
Il corso
«Alcol: sai cosa bevi?» Il corso s’intitola Alcol: sai cosa bevi?
L’alcol e la comunità sudamericana a Bergamo: quali azioni di prevenzione e
aiuto. Vuole formare una trentina di leader all’interno delle comunità di
stranieri maggiormente presenti a Bergamo che, dopo un percorso di formazione,
possano a loro volta informare le comunità di appartenenza delle tematiche
legate all’abuso di alcol e allo stesso tempo essere a conoscenza dei servizi
presenti sul territorio. Coinvolgerà una trentina di persone soprattutto di
area latinoamericana. Sarà tenuto da esperti: Andrea Noventa, responsabile
dell’area prevenzione del Sert di Bergamo, Fabrizio Cheli, responsabile
dell’area alcologica del Dipartimento delle dipendenze dell’Asl di Bergamo,
Giuseppe Pietrobelli, infermiere del Sert di via Borgo Palazzo, don Mario
Marossi, alla guida della missione Santa Rosa da Lima, Beppe Traina, del
Servizio migrazioni del Comune di Bergamo e Bruno Turani dell’Associazione club
alcolisti anonimi. Il corso si aprirà il 18 gennaio con un incontro su Le
culture dell’alcol. Aspetti epidemiologici, sociali e culturali. Proseguirà il
25 gennaio con Alcol e alcolismo. Quali effetti e problemi (medici, psicologici
e sociali); il 1° febbraio con La prevenzione e le problematiche alcolcorrelate
e infine l’8 febbraio con L’alcolismo e la rete di trattamento e aiuto. Gli
incontri si svolgeranno sempre al centro San Lazzaro, al civico 18, dalle 19
alle 22. Il corso è gratuito. Per informazioni si può chiamare don Mario
Marossi al 347-8862635 e Ruth Cuevas, 339-4139012. Il percorso è stato
realizzato grazie al contributo della Fondazione della comunità bergamasca e
della cooperativa sociale Migrantes.
Alcolisti
triplicati Il corso nasce da un’esigenza nata dal
territorio. L’Osservatorio delle dipendenze di Bergamo aveva realizzato nel
2004 un rapporto su alcol e stranieri. In particolare registrando due aspetti:
l’uso e la percezione dell’abuso di alcol nelle culture di origine degli
stranieri e come cambia la situazione durante i processi migratori. Allora in
generale gli immigrati che si erano rivolti al Sert di Bergamo per chiedere un
aiuto per superare una forma di dipendenza erano 380, poco più di una ventina
per problemi legati all’abuso di sostanze alcoliche. Dagli ultimi dati forniti
invece il numero per gli alcolisti è triplicato, con 72 unità. Se da una parte
si tratta di un elemento positivo perché probabilmente più stranieri hanno
conosciuto i servizi-socio sanitari presenti in Bergamasca e ne sono venuti a
contatto, dall’altra la sensazione è che con l’aumento del flusso migratorio
siano cresciute anche le situazioni di problematicità. L’80 per cento di questi
casi sono uomini, meno le donne che presentano problemi di alcolismo, e hanno
un’età media di 38,6 anni, più giovani degli italiani che hanno una media di 46,4
anni. Il Paese di provenienza è soprattutto dall’area del Nord Africa (Maghreb)
19 persone, dai Paesi del Sud America (13) e dai Paesi dell’Est (13). Sono
accolti soprattutto dal servizio cittadino.
Opuscoli
informativi in lingua «La migrazione di persone straniere – spiegano
Andrea Noventa e Fabrizio Cheli – è diventata un fenomeno emergente e in
espansione. Se da un lato la forte domanda di manodopera consente un facile
inserimento lavorativo, diversi sono i problemi di adattamento al nuovo contesto
socio-culturale e non di rado si sente dell’uso di sostanze stupefacenti e
dell’alcol. Si nota una scarsa conoscenza da parte delle persone immigrate del
problema e una scarsa conoscenza dei servizi socio-sanitari e del privato
sociale del territorio. Fondamentale è un aggancio precoce degli immigrati con
problemi di alcol correlati per ottimizzare gli interventi di prevenzione, cura
e riabilitazione sul territorio». «Spesso – continuano i due esperti – nelle
culture d’origine non vi è una percezione dell’abuso di alcol. La solitudine,
la clandestinità aumentano l’uso di bevande alcoliche. L’alcol provoca poi
incidenti stradali o situazioni di violenza familiare. Per questo è importante
la presenza di un mediatore culturale che faccia da ponte tra i servizi
sanitari e la cultura di provenienza». Oltre al percorso formativo, verranno
proposti in futuro incontri tematici e verranno distribuiti opuscoli
informativi in lingua spagnola.
Elena Catalfamo
ISPA
Nuovo libro dell’ISPA:
uno studio sul perché i giovani bevono Le ricerche dell’Istituto svizzero di
prevenzione dell’alcolismo e altre tossicomanie (ISPA) fanno luce sui motivi
che spingono i giovani a bere. Per la prima volta in Svizzera, una recente tesi
di dottorato ha condotto un’analisi approfondita sui motivi che li spingono a
consumare alcol. Spesso i ragazzi e le ragazze ricorrono alle bevande alcoliche
per far festa con i coetanei e per divertirsi. Ai fini di una prevenzione
mirata, è importante conoscere i vari motivi che spingono i giovani a consumare
alcol. I media parlano spesso di ubriacature sporadiche durante il fine
settimana, di intossicazioni alcoliche con conseguente ricovero in ospedale di
minorenni.
Ma perché i giovani
bevono? Finora non esisteva una panoramica scientifica
globale su questo tema a livello svizzero. Una recente tesi di dottorato ha
finalmente analizzato a fondo le ragioni che spingono i giovani a bere. Tra gli
adolescenti dai 13 ai 16 anni, i motivi principali sono sia di carattere
sociale (come la voglia di stare con gli amici, di divertirsi, la pressione del
gruppo), che legati al bisogno di superare i problemi quotidiani. La
maggioranza dei giovani cita diversi motivi. "I più menzionati sono i
motivi sociali: i giovani spesso consumano alcol quando fanno festa con i coetanei.
Alcuni, però, bevono con lo scopo specifico di ubriacarsi", spiega
Emmanuel Kuntsche, autore dello studio e collaboratore scientifico dell’ISPA.
I motivi del consumo
problematico. Sebbene la maggioranza dei giovani sia
consapevole dei rischi per la salute di un consumo eccessivo di alcol, negli
ultimi vent’anni il consumo settimanale e le ubriacature sporadiche sono
aumentati sia tra i ragazzi che tra le ragazze. Questi dati valgono per la
Svizzera, ma anche per quasi tutti i paesi europei. A oltre un terzo degli
adolescenti capita di bere troppo (ossia cinque bicchieri e oltre in un’unica
occasione) almeno una volta al mese. I motivi che spingono i giovani a
consumare alcol in modo problematico possono essere molteplici. "Per la
maggioranza il tutto ruota intorno alla voglia di divertirsi. Altri, invece,
ricorrono all’alcol per dimenticare i loro problemi quotidiani", spiega
Emmanuel Kuntsche. Di solito, chi vuole prendersi una sbornia consuma bevande a
basso prezzo o con un’alta gradazione alcolica. Per questo motivo, la birra e i
superalcolici sono particolarmente gettonati.
Prevenzione specifica. Lo studio spiega che i giovani che si
ubriacano hanno esigenze molto diverse tra loro, e chi si occupa di prevenzione
ne deve tenere conto. Da un lato ci sono infatti i giovani che approfittano
delle uscite con gli amici per oltrepassare i limiti, per esempio alle feste,
ai concerti o agli eventi sportivi. In questi casi intervengono le misure
preventive strutturali, come le disposizioni a protezione dei giovani in
materia di distribuzione e vendita di bevande alcoliche, che vanno applicate
alla lettera, istruendo in maniera mirata il personale addetto. D’altro canto,
però, ci sono giovani che si ubriacano per sfuggire ai loro problemi
quotidiani. In tal caso, è fondamentale ricorrere a misure preventive
individuali. L’importante è trasmettere loro le competenze necessarie affinché
riescano a affrontare meglio le sfide della vita quotidiana e lo stress.
Parlando con gli adolescenti, è possibile motivarli a modificare il loro
comportamento problematico.
La tesi di dottorato
fa luce sui motivi. La tesi di Emmanuel Kuntsche, collaboratore
scientifico dell’ISPA, si concentra sui motivi per cui i giovani ricorrono
all’alcol. Sulla base di ricerche approfondite, vengono analizzati i vari
motivi che spingono i giovani a bere, le aspettative nei confronti del consumo,
il contesto sociale e le modalità di consumo. Le cifre relative al consumo si
rifanno ai dati dello studio ESPAD (European School Survey Project on Alcohol
and Drugs), basato su un’indagine internazionale e rappresentativa condotta nel
2003 in Svizzera su oltre 7000 scolari. La tesi di Kuntsche, pubblicata in
inglese, riassume in nove capitoli lo stato delle conoscenze sui vari motivi
che spingono i giovani a consumare alcol e illustra la situazione nel nostro
paese. L’ISPA in breve Per l’Istituto svizzero di
prevenzione dell’alcolismo e altre tossicomanie (ISPA) la protezione della
salute riveste un’importanza centrale. L’ISPA si prefigge di prevenire o limitare
l’impatto dei problemi legati al consumo di alcol e altre sostanze psicoattive,
creando e realizzando progetti di prevenzione, nonché impegnandosi nella
politica sanitaria e nella ricerca psicosociale. L’ISPA è un’organizzazione
privata e apartitica di pubblica utilità.
L’ARENA
CONTROLLI SULLE TORRICELLE. L’altra
notte il più grosso spiegamento di forze mai messo in atto in Veneto per
prevenire gli incidenti dovuti all’assunzione di sostanze Blitz contro alcol e droga Nei guai quattro su
dieci Ma una
discoteca non collabora con l’Asl A fine serata avvisa i clienti dei posti di
blocco Alessandra Vaccari C’è poco da fare, esiste un mondo parallelo
che gli adulti faticano a comprendere. È l’universo di quei ragazzi che sono
capaci di mettersi su un pullman alle 23, farsi anche 200 chilometri per
arrivare in discoteca sulle Torricelle. È quel mondo dove farsi una «canna» è
normale come mangiare un panino, così come farsi una «pasta» per sentire meglio
la musica, bere un imprecisato numero di cocktail, perché se non sei «fuori»
non c’è divertimento. Ce la sta mettendo tutta, l’altro mondo,
quello degli adulti che vorrebbero evitare che i giovani si mettessero al volante
in condizioni non idonee per guidare. Ma a giudicare da quello che sta sotto
gli occhi, il quadro è desolante. Anche sabato notte, guardia di finanza,
polizia stradale, provinciale e locale, carabinieri, Asl 20, Croce Bianca e
protezione civile hanno messo in atto un controllo antidroga e alcol. Il più
grosso pattugliamento mai fatto in Veneto, come ha sottolineato il comandante
della polizia municipale Luigi Altamura. Un controllo diviso in due parti e che
ha portato a esaminare 80 conducenti, ritirando 32 patenti. ORE 00.30 L’INIZIO. Il primo blocco è nel
curvone di via Villa Are, dove c’è spazio a sufficienza per fermare le auto e
piazzare il camper per le analisi. La prima auto indica che la serata promette
«bene». Cinque ragazzi, tutti positivi all’alcoltest. Poco dopo arriva un
pullman da Padova. I cani dei Baschi verdi ringhiano e si agitano. Sul pullman
i ragazzi prima di scendere per i controlli hanno mollato a terra di tutto:
marijuana, ecstasy, una dose di coca. Qualcuno le aveva nascoste nel pacchetto
di sigarette, altri in mezzo a una crema oleosa. Si lamentano i ragazzi, della
perdita di tempo. Sono tutti «puliti», dicono, nessuno rivendica la proprietà
dello stupefacente, che dev’essere «germogliato» dal pavimento del pullman. Si lamentano per «questo Stato di m... che non
vuole che tu il sabato sera ti diverta». Eh no, bello. Lo Stato non c’entra.
Questa gente che sta al freddo da mezzanotte alle otto di mattina cerca
soltanto di evitare che ti ammazzi, o ammazzi qualcun altro. L’autista di un
pullman arriva a 0.48 di alcol nel sangue. Con 0.50 ti ritirano la patente. PREVENIRE O REPRIMERE. A seguire passo passo i
lavori c’è anche l’assessore alla protezione civile Marco Padovani che ha
chiesto ad alcune squadre cittadine di dare una mano nell’allestimento di un
campo. Nel giardino dell’asilo di Villa Are infatti si svolge la seconda fase
dei controlli. All’uscita della discoteca Alter Ego, tutte le auto vengono
convogliate lì per i controlli agli automobilisti. Si sono montate alcune tende dove fare
accoglienza e i controlli ai ragazzi, c’è un camper per i prelievi di sangue e
urine. C’è qualche bricco di caffè e di tè. Il freddo qui fuori, più passano le
ore, più penetra nelle ossa. «Credo in questi controlli. Per questo abbiamo
subito accettato di collaborare mettendo a disposizione la protezione civile»,
dice l’assessore, «dobbiamo far capire ai giovani che non è così che ci si
diverte. Che così rischiano soltanto di ammazzarsi. Ma quello che vedo è sconsolante».
UN POPOLO DI STORDITI. Arrivano all’asilo che
funge da quartier generale con la faccia inebetita, qualcuno ha il sorrisetto
isterico di chi non sa come finirà. Altri dicono che vogliono un avvocato. Ehi
bello, qui non sei al cinema made in Usa, sei in strada «strafatto». La tua
auto resta qui. Sì, chiama mamma che ti venga a prelevare, che a piedi e senza
più patente non arrivi da nessuna parte. Magari si arrabbia pure che la svegli e che le
dai la novità, non s’era accorta che ti drogavi. Ma come dicevano tutti, come
in una cantilena, l’altra notte, al finanziere che cercava di capire: «Chi è
che non si fa una canna e beve qualcosa?». INCIDENTE VIA BELVIGLIERI. Continuano i
controlli, il dottor Giovanni Serpelloni, coordinatore del servizio delle
tossicodipendenze sembra alimentato a pile duracell. Zompetta da una tenda
all’altra, controlla, analizza, spiega. Arriva la notizia di un incidente
stradale in via Belviglieri. Il conducente aveva 2.70 di alcol nel sangue.
«Stiamo facendo il possibile per farci autorizzare a verificare il tasso
alcolemico nei morti a seguito di incidenti stradali. Dobbiamo capire qual è la percentuale», dice
Serpelloni. Ed ecco invece i numeri della notte. Una positività del 40,5 per
cento, di cui il 13,9 è risultato positivo all’alcol, il 16,5 alle droghe e il
10,1 ha associato alcol e droghe. Dei positivi alle droghe (21 persone), il
38,1 per cento aveva utilizzato cannabis, il 4,8 ha usato solo cocaina, 19
metanfetamine, 14,3 e cannabis più cocaina e più metanfetamina, 23,8 cocaina
più metanfetamina. BILANCIO. Sono 32 le patenti ritirate, una
persona denunciata per spaccio di stupefacenti, sei persone segnalate per
detenzione di sostanze stupefacenti e una comunicazione notizia di reato
all’autorità giudiziaria nei confronti di ignoti per varie sostanze rinvenute a
bordo dei pullman in transito. La direzione dell’Alter Ego era stata avvisata
in anticipo dei controlli dalle stesse forze dell’ordine, richiedendo la loro
collaborazione e la disponibilità a posizionare le strutture di prevenzione nel
parcheggio della discoteca. Dopo un primo assenso, la disponibilità è
stata in seguito totalmente ritirata e dai racconti fatti direttamente dai
ragazzi fermati sulle Torricelle sarebbero addirittura stati lanciati avvisi all’interno
del locale per allertare le persone, della presenza di serrati controlli
all’uscita
CORRIERE ADRIATICO
Bus per prevenire incidenti OFFIDA - L’altro appuntamento focale del
Carnevale di Offida è per il martedì grasso con la sfilata dei “vlurd”,
caratteristici fasci di lunghe canne accese. Il termine deriva dal gallicismo
medioevale bagordo o bigordo che significava torneo cavalleresco oppure lancia.
Questi vlurd vengono portati sulle spalle dalla gente di Offida e formano uno
strisciante e suggestivo serpentone fiammeggiante che muore in piazza in un
gigantesco falò. Termina così il Carnevale di Offida. La manifestazione storica
offidana rappresenta uno degli appuntamenti storici tradizionali più importanti
di tutta la Regione in materia di Carnevale. Nella cittadina, infatti,
confluiscono ogni anno migliaia di persone provenienti sia dagli altri centri
della Vallata e sia da Ascoli e dintorni. Per quest’anno si è deciso, poi, di
mettere a disposizione autobus gratuiti al fine di prevenire incidenti dovuti
allo stato di ebbrezza. N.S
LA PROVINCIA DI LECCO
Alcolici vietati di notte: «Era una norma
inutile» La
commissione trasporti della Camera l’ha tolta dal testo definitivo tra mille
polemiche: soddisfazione dai proprietari dei locali lecchesi Non ha quasi fatto in tempo ad entrare in
vigore, che la legge che vieta la vendita degli alcolici dopo le due di notte è
già stata abolita. Era stata approvata ad ottobre, quando venne convertito in
legge il decreto Bianchi-Amato sull’inasprimento delle pene per chi guida in
stato di ebbrezza. Ma circa due settimane fa la commissione Trasporti della
Camera all’unanimità ha approvato il testo definitivo della riforma, che invece
la cancella. Festeggiano i gestori delle discoteche, che da subito avevano
bocciato la disposizione di ottobre giudicandola inutile e dannosa. «Quella
norma non ha mai risolto nessun problema, toglie solo lavoro alle discoteche
che in fondo sono delle aziende con dipendenti e bilanci» spiega Lele
Rigamonti, lo storico direttore artistico della discoteca Orsa Maggiore di
Lecco. Secondo le associazioni dei famigliari delle vittime della strada,
quella legge da ottobre avrebbe ridotto del 30% circa sia gli incidenti nel
weekend che i morti sulla strada fra sabato e domenica. «Anch’io sono andato a vedere quei dati, pubblicati pochi giorni fa -
racconta Rigamonti -, ma in realtà i numeri raccontano che gli incidenti sono
calati nella fascia oraria dalle tre di notte alle otto del mattino, ma sono
aumentati i sinistri prima della mezzanotte. (*) La norma che vieta la vendita
degli alcolici dopo le due di notte stimola solo i ragazzi a fare tutto prima,
non a bere di meno». Anche perché
fatta la legge trovato l’inganno. Come chiarisce il direttore artistico
dell’Orsa Maggiore, e con lui diversi gestori di bar in città, basta acquistare
una bottiglia di superalcolici dieci minuti prima che scatti il divieto e il
gioco è fatto: si può bere finché si vuole, o almeno fin che dura la bottiglia,
e si è nella legalità. Per non parlare della vendita degli alcolici sotto banco
all’esterno della discoteca. «Questa legge di fatto ha dato man forte
all’abusivismo. Nei parcheggi si appostano alcune persone pronte a rifornire di
alcolici i ragazzi dopo che è scattata l’ora "x", e loro sono più
difficili da controllare». Insomma, anche alle due di notte, non è difficile
per i ragazzi che lo desiderano trovare alcolici da bere, in barba alla legge
che è tuttora in vigore fino all’approvazione finale alle due Camere. Una legge
che, conferma Lele, ha danneggiato non poco i gestori delle discoteche sul
piano economico. «Per noi dell’Orsa Maggiore il danno non è stato troppo
ingente perché è entrata in vigore durante la nostra bassa stagione, i problemi
seri li avremo se l’iter non verrà completato prima dell’estate, quando noi
entriamo nel vivo del nostro lavoro. Ma parlando con altri gestori di
discoteche della zona, alcuni hanno registrato perdite fino al 40% rispetto
alla stagione precedente». La soluzione allora quale potrebbe essere? «C’è
bisogno che il Comune o qualche altro ente pubblico istituisca dei mezzi
pubblici con cui trasportare in sicurezza i ragazzi a qualunque ora della
notte. Noi l’abbiamo fatto l’estate scorsa mettendo a disposizione dei bus
navetta che dal centro di Lecco arrivavano fino a noi, ma sarebbe utile e
necessario un servizio più esteso». D’accordo con lui anche Giuseppe Scaffa,
responsabile del lounge bar Poseidon di Cesana Brianza. «Io vengo da Roma, e lì
eravamo abituati di notte a spostarci in taxi fra i locali notturni per evitare
problemi alla guida. Ma qui a Lecco questa soluzione sembra poco possibile
perché di taxi non ce ne sono molti, però sarebbe sicuramente una soluzione».
Il Poseidon, che presto aprirà anche in piazza XX Settembre una nuova sede, in
realtà chiude verso la mezzanotte, e anche grazie alla categoria di
appartenenza, non è toccato dalla norma di ottobre. «Ma credo comunque fosse
una legge sbagliata - confessa Scaffa - ora se verrà davvero abolita si rianimerà
una parte di commercio importante. Anche perché spesso fuori dalle discoteche
si trovano le camionette che vendono di tutto, alcolici compresi. Sarebbero
necessari quindi più controlli». Anche Raffaele Bodega, gestore della birreria
Marilyn a Lecco, è favorevole ad incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici per
i ragazzi che di notte vanno a divertirsi. «Bisogna impedire ai ragazzi di
prendere l’auto, ma senza vietargli di potersi divertire almeno nel fine
settimana. Secondo me anche il guidatore designato ha poca fortuna, è difficile
che in una compagnia di ragazzi uno decida di non bere niente tutta sera per
portare a casa gli altri». (**) Gianluigi Pedrini, dell’Hop-Hop nella zona del
Bione, spiega come all’interno del locale che gestisce, che comunque come tutti
i bar cittadini alle due chiude i battenti, è lui il primo a fare vigilanza:
«Soprattutto dopo le 23 stiamo attenti a chi diamo da bere, se qualcuno è già
brillo cerchiamo di evitare di vendergli ancora alcolici». Pedrini però, voce
fuori dal coro, era favorevole alla norma: «Era un deterrente almeno
psicologico per i ragazzi, se volevano bere dovevano procurarselo prima, quindi
in qualche modo rendeva meno appetibile il consumo di alcol dopo una certa ora.
Un provvedimento che andava migliorato, certo, ma migliorava la qualità
dell’ambiente, come è successo con il divieto di fumo nei locali pubblici».
Silvana Salvadori
L’intervista
carlo giovanardi deputato udc «Sconcertante, ma la lobby delle discoteche è
forte» Il deputato Udc Carlo Giovanardi - eletto nel
collegio lecchese nel 2001 e già ministro di Berlusconi - è fedele al vecchio
detto secondo cui la matematica non è un’opinione. E sono i numeri, dice a
chiarire come la proposta di revocare il divieto di servire alcolici nelle
discoteche dopo le 2 di notte sia «davvero sconcertante». Onorevole Giovanardi,
che cosa ne pensa? Nei primi tre mesi di applicazione della norma gli incidenti
stradali sono scesi del 30.4%, i morti con meno di 30 anni del 27.9%. E i dati
del 2008, confrontati con quelli dell’anno scorso, fanno presagire
un’inversione di tendenza clamorosa. Parliamo di cali del 46% degli incidenti e
del 50% dei morti. E a chi obietta che questi miglioramenti non sono solo
merito del "proibizionismo"? Voglio ricordare che il percorso che ha
portato alla legge 160 è stato costellato di provvedimenti promossi dal governo
Berlusconi, come le campagne che abbiamo realizzato coi media e con personaggi
popolari come Fiorello. È evidente che queste iniziative hanno contribuito
moltissimo al raggiungimento degli risultati che oggi possiamo presentare. Ma i
cittadini l’hanno capita? Il consenso è altissimo. Parliamo dell’80, 90% di
pareri favorevoli. Il motivo del tentativo di abolirla è da ricercare
nell’azione della lobby dei proprietari delle discoteche. Basti pensare che
fino a dicembre tutti i commissari si dicevano favorevoli alla norma, e questa
settimana hanno improvvisamente cambiato idea...». E i baracchini che sono
sorti come funghi intorno alle discoteche. Il ministro dei Trasporti Bianchi mi
aveva assicurato che la norma sarebbe stata estesa a tutti. Ma adesso, con
l’interruzione della legislatura, mi sembra francamente che la proposta di
abrogazione non abbia alcuna possibilità di essere approvata. Presto ci
ritroveremo a parlare di come migliorare la legge correggendo questa
debolezza».
Federica Cominetti
La
scheda Il divieto Tutti i titolari e i gestori di
locali devono interrompere la somministrazione di bevande alcoliche dopo le ore
2 della notte ed assicurarsi che all’uscita del locale sia possibile
effettuare, in maniera volontaria da parte dei clienti, una rilevazione del
tasso alcolemico; inoltre devono esporre all’entrata, all’interno e all’uscita
le tabelle con la descrizione dei sintomi e le quantità di alcol che
determinano il superamento del tasso alcolemico per la guida in stato di
ebbrezza. Le sanzioni L’inosservanza delle disposizioni della norma comporta la
sanzione di chiusura del locale da sette fino a trenta giorni, secondo la
valutazione dell’autorità competente. (*) Nota: a volte si percepisce una sorta di violenza nell’uso delle parole.
Chi ha più accesso al potere ed ai mezzi di comunicazione, impone il proprio
interessato punto di vista a chi tale potere non ha. È come nella favola latina
del lupo e dell’agnello in riva al ruscello. Per una lobby che ha il potere e
la possibilità di imbonire una intera commissione parlamentare, le statistiche
servono solo per giustificare ciò che è già stato deciso dalla loro mente e dal
loro portafoglio. La gente di solito usa
le statistiche come un ubriaco i lampioni: più per sostegno che per
illuminazione. (Mark Twain) (**) Nota: naturalmente questo è il punto di
vista di chi vende alcolici. Se parlasse chi vende automobili direbbe “Bisogna impedire ai ragazzi di prendere alcolici,
ma senza vietar loro di andare in auto”.
ASAPS
Svezia L’alcol al volante uccide: ecco le conferme Dopo
l’allarme lanciato a Parigi dagli assicuratori svedesi, arriva il rapporto
sulla sinistrosità stradale: +10,2% dei morti STOCCOLMA (SVEZIA), 28 gennaio 2008 – Le cose
non si mettono bene per la Svezia, che nel corso del 2007 ha visto crescere del
10,2% la mortalità stradale. infatti, nel corso dell’ultimo anno i decessi
registrati sulle strade svedesi sono stati in tutto 490, 50 in più rispetto al
2006, quando il bollettino si era fermato a 440 vittime. Per le autorità
svedesi non ci sono dubbi: secondo l’Ente Svedese per le Strade (Vägverket), la
crescita della letalità – definita inquietante sul sito dell’amministrazione
(www.vv.se) – è in primis legata all’aumento del consumo di alcol nel paese,
mentre al secondo posto tra le cause spicca la crescita del traffico, stimata
attorno al 10%. Meno evidente il ruolo della velocità, anche perché la
Tolleranza Zero è qui presa effettivamente sul serio. Ci eravamo già occupati,
lo scorso 11 gennaio, dell’argomento, quando abbiamo riportato la notizia che
l’alcol, in Svezia, è considerato il nemico pubblico numero uno: sono stati
intensificati i controlli ed è ormai all’esame del Riksdag (il parlamento unicamerale
svedese) un disegno di legge per installare etilometri di serie su tutti i
veicoli, capaci di impedire l’avviamento del motore in caso di ebrietà del
conducente. La lotta al consumo di alcol è, in questo stato, senza quartiere,
tanto da aver fatto bollare più volte questa politica come proibizionistica. Eppure, le restrizioni avevano fatto
toccare a metà degli anni ’90 i minimi storici, in termini di letalità: poi, la
Svezia è entrata in Europa ed ha dovuto ammorbidire la propria linea, pagando
però un duro prezzo: Hans Laurell, portavoce di Vägverket ha recentemente
rimarcato quanto efficace fosse la politica ormai abbandonata: “il consumo
complessivo di alcol – ha detto Laurell – è cresciuto del 30%”, provocando
un’impennata della sinistrosità stradale alcol-correlata, facendo raggiungere
punte mai toccate prima fino all’attuale situazione, definita “inquietante”.
LA GAZZETTA DI PARMA
Etilometro a Parma E’ strage di patenti
SETTE PERSONE DENUNCIATE
Etilometro a Parma E’ strage di patenti PARMA.
Sette automobilisti - tra cui un sacerdote - sono stati «pizzicati» venerdì
notte dai carabinieri con una dose di alcol nel corpo superiore al consentito. continua...
GIORNALE DI VICENZA
CONTROLLI. Le verifiche della polstrada Guidano alticci Ritirate sei patenti Sono
state ventisette le infrazioni al codice stradale Proseguono i controlli nei fine settimana
della polizia stradale per la prevenzione degli incidenti. Sono state ritirate
sei patenti per guida in stato di ebbrezza alcolica nel giro di poche ore. In tutto sono state ventissette le
contestazioni elevate a carico degli automobilisti per le violazioni al codice
della strada. Poco meno di un quarto delle infrazioni al codice riguardano
l’abuso di alcolici, messe in luce dall’alcol-test: sono i risultati del
servizio di controllo messo a punto dalla polstrada su diverse strade della
nostra Provincia. L’intervento, scattato alla mezzanotte di domenica e
protrattosi fino alle sette, è stato predisposto dalla sezione di Vicenza della
polstrada e coordinato da un ufficiale di polizia giudiziaria di Bassano. Sono
state interessate strade dell’Alto Vicentino e una del Bassanese. Gli agenti
impegnati sono stati otto, in servizio tra a Vicenza, Bassano e Schio. Non sono
poche le sei patente ritirate per guida in stato di ebbrezza. Ancora una volta
è stato verificato che nonostante il “bombardamento” di informazioni che
arrivano da ogni parte sulla pericolosità della guida in non buone condizioni
psicofisiche, parecchi di coloro che si mettono al volante non stanno attenti a
tavola o al bar e superano i limiti consentiti dalla legge per il consumo di
alcolici. Parecchie contravvenzioni hanno riguardato
anche la velocità pericolosa, anche se nessuna ha comportato il ritiro della
patente, perché non era stato superato il limite di 40 chilometri all’ora. E questa, cioè la guida troppo veloce, è un
altro punto critico perché viene violato con troppa facilità da chi si mette al
volante, tenuto conto che è spesso causa di incidenti dalle gravi conseguenze. L.Z.
IL SECOLO XIX
Investe due persone e va a dormire Alessandro Franceschini 28 gennaio - Alla guida della sua autovettura ha investito due persone, facendole
finire in ospedale. Poi se n’è andato tranquillamente a dormire. Quando i
carabinieri lo hanno rintracciato, hanno scoperto che F.C., 25 anni, spezzino,
non era nuovo a performance stradali negative di quel tipo. Nel 2005 aveva
fatto la stessa cosa: investimento e fuga. Chissà se qualcuno gli ridarà ancora
la patente che i militari dell’Arma gli hanno nuovamente ritirato, a meno di
tre anni di distanza dalla prima volta. Tutto è avvenuto nella notte fra sabato
e domenica in pieno centro città. Erano da poco passate le tre quando un
gruppetto di giovani - dopo aver trascorso alcune ore in un locale della zona -
stava andando a prendere le auto. All’incrocio fra via Colombo e via Rattazzi è
arrivata una Mini Cooper che ha travolto D.B., una ragazza spezzina di 26 anni,
e M.B., un trentasettenne di Santo Stefano. Poi, anziché fermarsi, l’auto è fuggita.
Gli amici hanno soccorso subito le due persone, che sono state poi accompagnate
al pronto soccorso dell’ospedale. Il più grave è l’uomo, che ha riportato la
frattura del gomito, trauma cranico e piccole ferite alle braccia. Ne avrà per
una trentina di giorni. Solo contusioni, invece, per la ragazza cui è
stata assegnata una prognosi di sei giorni. Gli amici dei due ragazzi investiti
sono riusciti anche a rilevare i numeri di targa della vettura. Così, quando
sono arrivati i carabinieri, hanno raccontato tutti i particolari
dell’investimento. Ai militari è bastato collegarsi al terminale per scoprire a
chi era intestata l’auto. Sono perciò andati immediatamente verso l’abitazione
di F.C. e hanno trovato la Cooper parcheggiata sotto casa. Hanno bussato alla
sua porta ed è andato ad aprire loro un giovane dall’aria stravolta che,
nonostante le loro richieste, non ha voluto sottoporsi all’alcol test. Allora
gli è stato elevato un verbale salatissimo, da tre mila euro, per essersi
rifiutato. Ma i suoi guai, per lui, non sono finiti qui.
I militari dell’Arma gli hanno infatti contestato delle violazioni che sono
molto gravi. Tre le infrazioni al codice della strada: la guida in stato di
ebbrezza, la fuga in caso di incidente con danni alle persone e l’omissione di
soccorso. Quest’ultima accusa particolarmente grave. F.C. si è preso anche una
denuncia penale per lesioni personali, senza dimenticare che gli è stato
sequestrato il veicolo, si è visto ritirare la patente di guida e, per
completare l’opera, si vedrà togliere dieci punti dal bonus. Insomma, un
autentico disastro. Anche perché quando comparirà davanti al giudice per
rispondere dei reati a lui imputati, non potrà avvalersi di vantaggi
particolari, dato che meno di tre anni fa - come detto - era stato già
denunciato proprio per essere incorso nell’omissione di soccorso.
IL TIRRENO
DENUNCIATO DAI CARABINIERI Ubriaco sbatte contro un’auto Un pratese di 40 anni è stato denunciato dai
carabinieri per guida in stato di ebbrezza. Al volante di un’auto sabato notte
si è scontrato con una vettura in sosta in via Filzi. L’uomo si è ribellato
anche al personale dell’ambulanza che lo ha soccorso
RIVIERA24
Ubriaco finisce contro un muro e l’auto si
incendia: illeso ucraino di 20 anni Seborga - Il giovane stava percorrendo la
strada per Negi, quando a causa dell’alta velocita’ e di qualche bicchiere di
troppo ha perso il controllo della guida ed e’ andato a sbattere contro un
muro. I carabinieri lo hanno denunciato. Un ucraino di vent’anni che si trovava ubriaco
alla guida di una vettura Ford Ka, e’ andato a sbattere, intorno alle 5, contro
le mura perimetrali di una villa, a Seborga. Pochi istanti dopo, forse a causa
di una perdita di benzina, l’auto e’ andata in fiamme, ma fortunatamente, il
giovane e’ riuscito a mettersi in salvo. L’incidente e’ avvenuto sulla
provinciale per Negi, nell’entroterra di Bordighera. Il ragazzo stava rincasando da una notte di
baldoria quando, forse complici l’alta velocita’ e la stanchezza, ha perso il
controllo del volante, andando sbattere contro il muro. Sul posto sono
intervenuti i carabinieri che lo hanno denunciato, ritirandogli la patente. nel
momento in cui si sono sprigionate le fiamme, il giovane si trovava gia’ fuori
dall’abitacolo. Il veicolo e’ andato distrutto. di Fabrizio Tenerelli
IL TIRRENO
Scontro sulla Variante, automobilista guidava
in stato d’ebbrezza L’incidente
è avvenuto nei pressi dell’uscita per Stagno. Quattro feriti nella
carambola LIVORNO. Guidava sotto l’effetto
dell’alcool, per questo ha preso contromano l’ultimo pezzetto della Variante
Aurelia, quello che conduce all’uscita di Stagno. Un uomo di 62 anni, sardo
di nascita ma residente a Roma, si è visto così ritirare la patente dalla
Polstrada, subito dopo lo scontro frontale avvenuto ieri intorno alle 12,30.
L’uomo, G.C. le sue iniziali, era al volante di una Ford Fiesta di colore
argento e viaggiava insieme a una donna, G.F. le iniziali. Nella Renault Megane
che arrivava in direzione opposta invece c’erano C.A., un uomo di Lari di 37
anni, e R.V., della provincia di Padova. Gli occupanti della Megane sono stati
soccorsi dalla Misericordia di Antignano, che li ha portati al pronto soccorso,
dove sono stati riscontrati loro leggeri traumi. Niente di preoccupante, per
fortuna, anche per gli altri due, per soccorrere i quali sono intervenuti i
volontari della Pubblica assistenza. La Polizia stradale, arrivata ad
effettuare i rilievi dell’incidente, ha provveduto a gestire la situazione che
si era venuta a creare dopo lo scontro, che ha rallentato per qualche minuto la
circolazione all’uscita della Variante.
IL TEMPO
Polizia Stradale Fermo con l’auto in mezzo alla carreggiata.
Arrestato Una persona è stata arrestata e tre denunciate
in Abruzzo, tutte sorprese alla guida in stato di ubriachezza dalla Polizia
stradale, nell’ambito dei controlli contro le stragi del sabato sera effettuati
sull’intero territorio abruzzese. L’episodio più importante è avvenuto a
Chieti, dove una persona è finita in manette: si tratta di un uomo di 60 anni,
Domenico Pietrantoni, originario di Ovindoli (Aq), ma residente a Villamagna,
denunciato prima per guida in stato di ubriachezza e poi arrestato per
resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.Home Abruzzo L’uomo è stato sorpreso da una pattuglia della
Polstrada teatina al volante della sua auto, ferma con fari e motore accesso
sulla carreggiata, lungo la provinciale 214, nei pressi di Villamagna. L’uomo,
palesemente ubriaco, ha reagito di fronte agli agenti, in particolare quando ha
visto la sua auto, che non era in condizioni di guidare, caricata su un carro
attrezzi. Di qui l’arresto. Le altre denunce sono scattate nei confronti di una
persona a Pescara e di due all’Aquila. Tutti erano stati sottoposti al
controllo con l’etilometro, superando il limite di legge consentito di alcool
nel sangue.
IL GAZZETTINO DI PADOVA
Ubriaca infastidisce i
clienti e prende a botte i carabinieri
Camposampiero(G.F.) Era già ubriaca ma aveva ancora voglia
di bere. Al rifiuto del barista è andata su tutte le furie, molestando e
insultando dipendenti e clienti del bar. Non si è calmata neanche all’arrivo
dei carabinieri di Camposampiero, chiamati dal gestore, reagendo prima con
minacce, poi con pugni e calci nei confronti dei militari e della loro auto.È successo sabato a mezzanotte fuori dal
ristorante "Stazione, non solo Rosti" di Camposampiero. Protagonista
Tiziana Bordignon, 36 anni di Loreggia, disoccupata. «Nessuna sorpresa -
commenta il titolare del locale De Fabrizio Enrico - Non è la prima volta che
assistiamo a questi numeri. La ragazza è ubriaca spesso e per questo è
conosciuta in tutti i locali della zona, soprattutto a Piombino Dese. In
passato è entrata nel mio ristorante e ha preso dai tavoli dei clienti le
patatine fritte per mangiarle. Una volta ha persino rovesciato un piatto in
testa ad un cliente, che non ho più rivisto. I carabinieri sono stati bravi,
molto pazienti, non so come hanno fatto a non reagire a insulti, provocazioni e
botte».Arrestata in flagranza di reato per minacce,
resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento di mezzo militare, si trova
nella sezione femminile del carcere di Rovigo, in attesa del processo per
direttissima di questa mattina.
NUOVO MOLISE
Mix di alcol e droghe,
18enne finisce al San Timoteo
Soccorso dai
familiari, il ragazzo è stato ricoverato nel reparto di Medicina d’Urgenza28/01/2008 - Aveva assunto un mix micidiale di
sostanze stupefacenti unite ad una modesta quantità di alcol. I genitori lo
hanno trovato addormentato sul letto di casa e quando hanno capito che non era
possibile svegliarlo, lo hanno immediatamente accompagnato al pronto soccorso
del San Timoteo di Termoli dove attualmente si trova ricoverato nel reparto di
Medicina d’Urgenza dell’ospedale termolese. Una brutta avventura per un 18enne
di Termoli, S.D. le sue iniziali. Erano le 11 e mezza circa della notte tra
sabato e domenica quando i genitori si sono accorti delle condizioni nella
quali versava il giovane e subito hanno temuto per la sua vita.Trasportato in macchina all’ospedale
termolese, il ragazzo è stato sottoposto ai controlli di rito dai quali è
emerso che lo stesso avrebbe assunto durante tutta la serata un mix di sostanze
stupefacenti e alcol. Un mix che, anche se assunto in modeste quantità, poteva
essergli fatale. Per fortuna il ragazzo non è mai entrato in coma e, anzi,
durante tutta la giornata di ieri le sue condizioni sono andate lentamente
migliorando, anche se il 18enne è ancora ricoverato al San Timoteo. Forse un
tentativo di passare in maniera più ’allegra’ la serata: fatto sta che questo
tentativo poteva costare veramente caro per il giovane che ricorderà a lungo
questa incredibile nottata. Michela Bevilacqua
CORRIERE ADRIATICO
Il tifoso fermato al
Garilli Insulti razzisti allo steward ASCOLI - Il tifoso del Picchio S.M. ubriaco,
ha insultato con frasi razziste uno steward di colore del Piacenza,
strattonandolo, ma la scena è stata filmata e l’uomo, 41 anni, è stato
arrestato dalla polizia per resistenza e violenza a incaricato di pubblico
servizio, con l’aggravante della discriminazione razziale. L’episodio, avvenuto
a margine della partita Piacenza-Ascoli. Secondo la polizia il tifoso si è
scagliato contro lo steward, strattonandolo e gridando questa frase:
“Marocchini e meridionali bisognerebbe ucciderli tutti”. Il tifoso ha cercato
di scavalcare una staccionata, ma si è introdotto in un settore inagibile dello
stadio Garilli dove la polizia lo ha arrestato.
Martedì, 29 Gennaio 2008
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