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Rassegna stampa Alcol e guida del 29 gennaio 2008

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

REUTERS

http://www.reuters.com/article/latestCrisis/idUSL25128435
WHO to recommend ways to reduce harm of alcohol
By Laura MacInnis
GENEVA, Jan 25 (Reuters) - World Health Organisation (WHO) experts will recommend ways to fight dangers linked to alcohol, including heart and liver disease, road accidents, suicides and sexually-transmitted infections, a spokeswoman said on Friday.
The United Nations agency’s executive board this week endorsed efforts to raise awareness about the risks of injury, violence and illness from the harmful use of alcohol, especially by young people and pregnant women, Fadela Chaib said.
The 34-member board agreed the WHO should draft a global strategy to reduce those threats. It may include guidance on the marketing, pricing and distribution of alcoholic drinks, as well as health worker training and public awareness campaigns.
The strategy, to be completed in two years, would aim particularly to protect "all at-risk populations such as young people and those affected by the harmful drinking of others," Chaib told a news briefing.

The WHO’s 193 member states would need to back the proposal at their World Health Assembly in May for work on the new strategy to get underway. This step is generally a formality.
In 2003, the WHO clinched an international treaty aimed at curbing tobacco use through stronger warnings on cigarette packages and limits on advertising and sponsorship.
Nordic countries raised concerns about the public health hazards from alcohol to the WHO more than three years ago.

A report presented to the executive board found that harmful drinking caused 2.3 million premature deaths worldwide each year, accounting for nearly 4 percent of global deaths.
It was cited as "a major avoidable risk factor" for cardiovascular diseases, liver cirrhosis and various cancers, and a contributor to the spread of diseases including HIV/AIDS.

Alcohol has also been associated with traffic crashes, suicides, crimes, violence, unemployment and absenteeism. Young people prone to drinking to intoxication and heavy episodic drinking were found to be particularly vulnerable.
The WHO advisory board emphasised that any recommendations made needed to take into account the cultural differences between countries regarding alcohol, whose consumption is forbidden under some religions including Islam.
The Global Alcohol Producers’ Group, a network of 16 leading spirits and wine companies including Asahi Breweries (2502.T:
Quote, Profile, Research) of Japan, India’s United Breweries (UBHL.BO: Quote, Profile, Research), U.S. wine-maker Constellation Brands (STZ.N: Quote, Profile, Research) and Molson Coors Brewing (TAP.N: Quote, Profile, Research), welcomed the WHO move which it called "a positive step".
Abigail Jones, speaking on behalf of the producers, said it was important that any guidance produced make room for a variety of approaches to confronting the dangerous uses of alcohol.
"It is a very complex arena, but there is definitely a role for the WHO to play in helping outline the most appropriate approaches," Jones said. "There is a place for all of these measures to be looked at."

(Editing by Janet Lawrence)


IL MATTINO

UN SAGGIO DI MASSIMO DONÀ 
Nell’anima del vino c’è filosofia

Santa Di Salvo
Il vino è bevanda filosofica dalle inesauribili potenzialità ermeneutiche. Sia perchè nel suo etilico spaesamento è contenuta la Verità, come recita l’antico adagio; sia perchè esso è fondamentalmente Spirito, anima volatile di un corpo rinchiuso in una prigione di vetro. È l’anima del vino che canta nelle bottiglie, scrive Baudelaire. E Massimo Donà, ordinario di Filosofia teoretica a Milano, gli fa eco dedicando a questa poesia uno dei tre mini-saggi, o esercizi di libero pensiero, contenuti nel libro che appunto s’intitola L’anima del vino (Bompiani, pagg.114, 16 euro). Allegato al volume un cd del filosofo-jazzista, Ahmbè, scelta di esecuzioni live sullo stesso tema. Brani in cui i versi di Baudelaire e Giuseppe Conte interagiscono con la musica, preparando l’arrivo di una Suite Picassiana, registrata durante una session ai giardini Guggemheim di Venezia, e poi ancora una serie di pezzi che combinano suono e scrittura in una performance che ha coinvolto tutti i musicisti nella medesima, salvifica ebbrezza. Al banchetto di-vino Donà partecipa con un bere allegro e riflessivo, convinto con Kierkegaard che chi non ha mai preso una sbornia non può essere un uomo dabbene. La tesi è che solo frequentando in amicizia questa bevanda il filosofo possa toccare la «paradossalità del vero», che troppo spesso si concepisce in modo unicamente intellettuale, mentre nessun «vero» è tale se non è sperimentabile. (*) E così In vino veritas si trasforma nel concetto apparentemente opposto di «ebbrezza e verità»: l’esperienza del bere come occasione per scoprire che la ragione non è puramente razionale, che esiste una lucidità nell’ebbrezza che ci fa incontrare l’altro che è dentro di noi. Perciò il terzo saggio si chiude con Socrate e la sua esperienza di ebbrezza giudicante, quella che sa mantenere una sorta di distanza di sicurezza che ci impedisce di «farci bere dal vino», come è scritto in un epigramma tratto dall’Antologia Palatina. Imparare a bere, per Donà, è condizione essenziale per affrontare i paradossi costitutivi della nostra stessa esistenza.
(*) Nota: se vi siete persi a rincorrere questi grandi ragionamenti sul vino, vi riporto subito alla realtà, sperimentabile e sperimentata, con il prossimo articolo, pubblicato lo stesso giorno sullo stesso giornale, e con quelli seguenti.


IL MATTINO (Caserta)

Villa Literno, in gravi condizioni il fidanzato della vittima. L’investitore era noto alle forze dell’ordine 
Ubriaco al volante uccide una donna 
Rumeno piomba su automobili in coda: arrestato per omicidio colposo

Nuova tragedia dell’alcol: una Golf, condotta da un cittadino rumeno risultato ubriaco, è finita su una Fiat Punto, ferma lungo un tratto della superstrada Nola-Villa Literno interessato da un restringimento per un precedente incidente. Nello scontro è morta sul colpo una avvocatessa di Villa Literno, Amalia Pedana, di 31 anni. Il fidanzato Angelo Iadicicco, di 34 anni, di Marcianise, è ora ricoverato al Cardarelli di Napoli. Il rumeno, Rasile Dascalu, di 34 anni, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di omicidio colposo, lesioni colpose gravissime e guida in stato di ebbrezza. Quando i militari hanno controllato il tasso alcolemico: era 2,0 mg/l, cioè quattro volte superiore al limite previsto dalle ultime disposizioni in materia di sicurezza stradale.
Ubriaco al volante uccide giovane avvocato
MARILÙ MUSTO
Villa Literno. Omicidio colposo aggravato, lesioni gravissime e guida in stato di ebbrezza: questi i capi di imputazione ipotizzati nei confronti del cittadino rumeno che, ubriaco al volante, ha travolto tre auto uccidendo una giovane praticante avvocato del foro di Santa Maria Capua Vetere. Aveva trentadue anni Melania Pedana, una professione splendida da intraprendere e un fidanzato che avrebbe voluto sposare nel 2010. Tutto è svanito alle 22,30 di domenica sera, sulla Nola-Villa Literno, nei pressi dello svincolo Villa Literno. Melania è morta sul colpo; il fidanzato, Angelo Iadicicco di trentaquattro anni, giovane architetto di Marcianise, è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Cardarelli di Napoli. Dascalu Vasile, invece, il rumeno trentaquattrenne residente a Napoli che guidava una Wolgswagen Golf, è stato dimesso dall’ospedale con due giorni di prognosi e ora si trova rinchiuso in carcere. «Speriamo di ottenere giustizia»: questa la frase della cugina della giovane, nata lo stesso giorno e anno e con lo stesso nome della povera Melania, avvocato anche lei. Due vite intrecciate che il destino ha separato. Difficile per i carabinieri della compagnia di Casal Di Principe ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente; il pm Maurizio Giordano della procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un fascicolo. Stando a una prima versione dei fatti, la Fiat Punto dei due fidanzati si trovava in coda a una fila di auto che attendeva che la carreggiata fosse sgombrata; poco più avanti, infatti, si era appena verificato un altro incidente mortale che aveva coinvolto un motociclista di Villaricca. La polstrada di Mondragone stava per ultimare i rilievi mentre i carabinieri, chiamati in ausilio, cercavano di incanalare il traffico sulla corsia Nord facendo rallentare le vetture. In un attimo è successo l’inferno. La Golf guidata dal rumeno si è schiantata ad alta velocità contro la Fiat Punto, poi su una Porsche e infine contro un’Audi A 4 sotto gli occhi dei carabinieri che per pochi metri non sono stati coinvolti. Quando i militari hanno estratto dall’abitacolo lo straniero, hanno controllato il tasso alcolemico: era 2,0 mg/l, cioè quattro volte superiore al limite previsto dalle ultime disposizioni in materia di sicurezza stradale. Dascalu Vasile, a ogni modo, non era sconosciuto alla giustizia italiana perché aveva numerosi precedenti penali. Mentre i medici cercavano di salvare Melania, Angelo Iadicicco è stato soccorso grazie all’intervento dei vigili del fuoco ed è stato poi trasportato d’urgenza prima alla clinica Pinetagrande, poi a Caserta, di nuovo alla clinica di Castelvolturno in cerca di un ricovero, e infine al Cardarelli. Da due giorni nel rione Castello di Villa Literno parenti ed amici affollano la casa dei Pedana: «Era una ragazza splendida Melania, sorrideva sempre e amava la vita», hanno dichiarato gli amici. Una vita intera passata tra i libri di giurisprudenza e un periodo di volontariato presso una struttura a San Cipriano d’Aversa. Aveva deciso di continuare a studiare, forse per tentare la strada dell’insegnamento. Domenica pomeriggio aveva ascoltato messa e stava per rientrare a casa dopo una giornata trascorsa con il fidanzato. La sua vita si è fermata sulla strada del ritorno. Anche gli organizzatori del carnevale, a seguito del lutto che ha colpito la famiglia Pedana, hanno deciso di sospendere il Memorial Giuseppe Rovescio e le altre manifestazioni connesse al carnevale di Villa Literno.


IL MATTINO (Avellino)

MONTELLA 
Depressa ingerisce un cocktail di farmaci 

Montella. Ancora una volta il provvidenziale intervento dei carabinieri della Compagnia di Montella ha evitato il consumarsi di una tragedia. Una 22enne che ha tentato di togliersi la vita. I carabinieri, allertati dal servizio 114 - Emergenza all’Infanzia - si sono immediatamente recati sul posto e hanno soccorso la giovane colta da malore ed in evidente stato confusionale per aver ingerito una considerevole quantità di tranquillanti. Dagli accertamenti e dalle testimonianze raccolte dai carabinieri è stato appurato che i motivi dell’insano gesto sono da ricercare all’interno dell’ambiente familiare caratterizzato da un forte disagio cui la giovane era sottoposta da tempo. Infatti, il medicinale ingerito dall’aspirante suicida erano i farmaci sedativi prescritti alla madre sofferente di frequenti crisi depressive. Di recente gli stessi carabinieri erano intervenuti per la sorella della ragazza perché vittima di maltrattamenti da parte del padre ubriaco, constatando l’evidente disagio familiare, hanno sensibilizzato ancora una volta l’intervento dei servizi sociali attivandone il personale specializzato. E sempre il male di vivere stava per colpire ancora ad Avellino. Un uomo di rione Mazzini ha tentato di lanciarsi dal ponte della Ferriera ma è stato bloccato in tempo da un maresciallo dei carabinieri in borghese che si è trovato a transitare in auto ed ha assistito alla scena. Il maresciallo Gaeta dei carabinieri di Mirabella Eclano è riuscito a convincere l’operaio avellinese a desistere dall’insana idea del suicidio.


IL GIORNALE

Uccise con un pugno un giovane: è già a casa
Con un pugno aveva provocato la morte di un giovane che stava vendendo magliette per beneficenza ed è stato scarcerato dopo aver patteggiato a cinque anni
.
Protagonista un 37enne di Sestri Levante, nel Tigullio, Corrado Piazza, che il 1° settembre dello scorso anno aveva aggredito con un pugno al volto Andrea Lazzarotto, operaio di 29 anni residente a Casarza Ligure che, cadendo dalle scale riportava un grave trauma cranico e dopo due giorni moriva.
La lite, avvenuta per futili motivi e finita in tragedia, era avvenuta all’interno di un circolo ricreativo di Casarza Ligure, dove durante una festa l’operaio di 29 anni stava vendendo t-shirt del Genoa Calcio per aiutare un bambino ammalato. Il patteggiamento, concordato fra il pm Margherita Ravera e i legali dell’indagato (Emanuele Canepa e Andrea Vernazza) è stato accettato dal gip del tribunale di Chiavari che lo ha scarcerato mettendolo agli arresti domiciliari.

L’uomo, affetto da problemi di alcolismo, seguirà un programma di disintossicazione.
All’inizio il Tribunale della liberta’ di Genova aveva negato la scarcerazione all’aggressore. All’uomo, infatti, era stata confermata la pericolosità sociale, nonostante fosse incensurato, come aveva chiesto il pubblico ministero di Chiavari durante l’udienza di convalida del fermo. Piazza avrebbe, infatti, agito sotto l’effetto dell’alcol. Piazza è stato giudicato per omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi.
Dopo la morte di Lazzarotto i genitori avevano acconsentito all’espianto degli organi del figlio quale estremo gesto di solidarietà di una vita spesa anche nel fare del bene. Al funerale del ragazzo la chiesa era stracolma di amici e parenti e di tanti giovani come lui tifosi del Genoa. La scarcerazione dell’omicida è stata un colpo duro per la famiglia e per tutti quelli che conoscevano Andrea.


TRENTINO

IL MINISTRO DELLA SALUTE
«ALCOL E FUMO DOPO I 18 ANNI» 
Vietare la vendita di sigarette così come quella degli alcolici, ai minorenni. E’ la proposta lanciata dal ministro della Salute, Livia Turco, protagonista di un incontro con i ragazzi di una scuola media di Morozzo, nel cuneese, paese del quale è originaria. Un allievo le ha fatto una domanda sul limite all’acquisto di alcolici: «Dovrebbe essere esteso a 18 anni - ha risposto il ministro - e la stessa norma andrebbe introdotta per il fumo di sigaretta. Lo Stato deve sostenere i genitori nel ruolo educativo: se è serio il rischio connesso all’abuso nel bere e nel fumare, dobbiamo fare una seria prevenzione».


IL TIRRENO

Su YouTube il raid al pub “in diretta” il guidatore che voleva investire i clienti 
Le immagini riprese da una telecamera di sorveglianza 

CECINA. Lui ha seminato il panico davanti a un pub, al volante di un’auto. Altri hanno messo in rete il filmato, dove si vede gente barricata nel locale e la macchina fuori che fa avanti e indietro tentando di investire chi capita capita. Potete guardarlo direttamente dal nostro sito cliccando su www.iltirreno.it .
Intanto, mentre l’automobilista è finito in carcere, il magistrato ha ribadito l’intenzione di perseguirlo per il reato di tentata strage. Rischia una condanna da cinque a dieci anni il ventiseienne Alberto Guarneri, il protagonista di questa vicenda avvenuta nella notte tra venerdì e sabato al Take Away, un pub di Marina di Cecina. L’udienza per la convalida dell’arresto è prevista tra oggi e domani ma intanto il sostituto procuratore Giuseppe Rizzo ha confermato la propria linea.
Nel frattempo, dunque, le immagini di questa notte folle sono finite su Internet. Basta andare sul sito di Youtube e cliccare “Cecina” insieme a “Take Away” per avere un’idea di quel è successo. Il filmato, come avevamo scritto, era stato registrato dalle telecamere a circuito chiuso del locale e consegnato ai carabinieri dal titolare del pub, Piero Giovenco. Poi quel video è finito sul web. Nelle immagini, si vedono persone (una decina) asserragliate nel locale mentre fuori un’auto tenta ripetutamente di investire chiunque osi uscire. All’inizio sembra anche che un paio di giovani vengano colpiti, in seguito l’auto si limita - per dire - a piombare davanti alla vetrina del pub, frenare, tornare indietro e ricominciare. Poi se ne va. E infatti, aveva detto Giovenco, quella Opel aveva fatto alcuni giri dell’isolato prima di essere fermata dai carabinieri. Guarneri, che era anche ubriaco, era stato arrestato. La moglie di Giovenco, i dipendenti e gli altri avventori erano finiti all’ospedale sotto choc. (*) La Opel Corsa, di proprietà della ragazza di Guarneri, è ancora sotto sequestro.
(*) Nota: secondo quanto riportato dall’articolo riportato in rassegna domenica scorsa, il tasso alcolico superava 4,0, un livello impressionante, che generalmente comporta la perdita di conoscenza.


L’ADIGE

TIONE / Un concorso di idee dell’Acat
Manifesto contro gli abusi di alcol

di JESSICA PELLEGRINO
TIONE - Prevenire l’abuso di alcool e sostanze stupefacenti dando spazio a giovani ed esercenti: è questa l’iniziativa proposta dall’Acat, i comuni delle Giudicarie, il Comprensorio e il Coordinamento salute e sicurezza del distretto Giudicarie e Rendena per dare una svolta al problema della guida in stato di ebbrezza. «No limits for your idea» è infatti un nuovo concorso indetto dagli enti locali che dà la possibilità a giovani, baristi e gestori di sbizzarrirsi per creare manifesti originali e accattivanti capaci di trasmettere un messaggio fondamentale: divertirsi senza eccedere nell’assunzione di alcol e altre sostanze. I partecipanti potranno presentare all’ufficio segreteria del Comprensorio delle Giudicarie a Tione le proprie creazioni (massimo cinque per gruppo o persona) entro e non oltre il 4 aprile. Il concorso prevede la suddivisione dei partecipanti in due sezioni distinte: la prima rivolta ai giovani dai 12 ai 25 anni residenti o frequentati scuole nel C8, la seconda invece destinata ai gestori e ai baristi dei locali presenti nel comprensorio. I vincitori, tre per entrambe le sezioni, avranno la possibilità di aggiudicarsi premi da 100, 200 e 300 euro e di vedere, previa rielaborazione da parte di un grafico, i propri lavori stampati e diffusi su tutto il territorio. Un concorso importante non solo dal punto di vista creativo, ma anche da quello collaborativo: infatti i concorrenti avranno la possibilità di riunirsi in gruppi per poter trovare il messaggio più indicato a questa forma di comunicazione. I criteri di valutazione che la giuria utilizzerà non si soffermeranno infatti molto sull’aspetto grafico, quanto sull’originalità e l’incisività dell’idea rappresentata. Nessuna limitazione nemmeno per quanto riguarda gli aspetti puramente tecnici, unica regola: tutti i manifesti dovranno avere come formato minimo il classico A4. Ampia libertà viene lasciata anche dal punto di vista della creazione stessa dei lavori: sono ammesse tutte le tecniche di disegno classiche e anche quelle più moderne, ad esempio l’elaborazione digitale. Un concorso che darà spazio alla creatività non solo in ambito artistico ma anche in ambito educativo e socialmente utile in quanto potrà trasformarsi in una buon occasione per parlare, discutere e confrontarsi su un tema importante come la sicurezza sulle strade.


ASAPS.IT

Lettera di Ennio Palmesino
Tante volte in Italia noi ci perdiamo in discussioni su temi che sono già stati dibattuti all’estero, per cui potremmo attingere facilmente delle indicazioni dal lavoro fatto dagli altri.
Sulla questione degli orari di apertura degli esercizi commerciali che vendono bevande alcoliche, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha già avuto modo di condensare le sue opinioni nel suo documento “Framework for Alcohol policy” (2005), dove, all’articolo 52 si esprime così
:
52. Un caso specifico, che può essere impopolare ma è efficace, è la restrizione della disponibilità delle bevande alcoliche attraverso una politica di imposizione fiscale efficace, insieme alla limitazione delle ore di apertura e vendita. Questo si dovrebbe applicare ai locali con licenza di vendita, come bar e pub, ma anche ai normali negozi che vendono bevande alcoliche. Si possono anche ridurre in modo efficace i problemi alcolcorrelati attraverso dei programmi mirati ai gestori, affinchè si rendano conto che il servire bevande alcoliche deve essere fatto in modo responsabile, ma è sempre meglio abbinare a questi programmi degli efficaci controlli di polizia e delle altre autorità responsabili per le licenze.

Quindi ridurre la disponibilità delle bevande alcoliche, anche attraverso la riduzione degli orari di vendita, riduce i problemi alcolcorrelati.
Una conferma di questo assunto risulta da una ricerca pubblicata il 30/10/2007 a cura del dott. Dualibi et al., in cui si evidenzia come la restrizione degli orari di vendita delle bevande alcoliche abbia portato ad una diminuzione degli omicidi ed in minor misura anche ai casi di aggressioni alle donne. Anche il dott. Dualibi ha notato come la sua ricerca confermi quanto già noto dalla letteratura sull’argomento, e cioè che le restrizioni alla vendita degli alcolici riducono i problemi alcolcorrelati.
Non si può nemmeno pensare di andare sempre nella direzione di accontentare commercianti, gestori e consumatori, quando si tratta di una prospettiva di salute pubblica. Sul tema, il Nuffield Council on Bioethics nel novembre 2007 ha denunciato, da un lato, la mancanza (piuttosto sospetta) di accurate analisi sugli effetti della liberalizzazione degli orari, avvenuta in Inghilterra nel 2003, in particolare sui livelli di consumo e sui comportamenti anti-sociali. Dall’altro lato, esso ha denunciato che “il Governo ha il dovere di preoccuparsi della salute dei cittadini, il che talvolta può significare anche guidare o limitare le loro scelte”. E ha concluso che c’è urgente bisogno di aumentare le imposte sulle bevande alcoliche e di ritornare ad orari di apertura più limitati.
D’altra parte la lobby dei produttori e distributori di alcolici non sembra avere motivo di essere così accanita sugli orari di vendita, se è vero quanto affermato dall’Independent: la Wolverhampton & Dudley, che raggruppa 2.293 pubs in tutta l’Inghilterra, dopo la liberalizzazione degli orari di vendita nel paese (2003) si aspettava forse un “bonanza”, ma ha registrato invece un “modesto guadagno nelle vendite”. La Mitchells & Butlers ha dichiarato un “modesto aumento”.

Invito quindi i nostri politici a mettersi in una prospettiva di salute pubblica, e non in quella della difesa di interessi (economici) particolari, e tornare ad una restrizione degli orari di vendita (con dispiegamento di forze di polizia, come suggerisce l’O.M.S.) perché l’alcol non è una merce qualunque.
Ennio Palmesino, Presidente EMNA


LIBERTA’ del 28 gennaio 2008

sicurezza Alcool di notte:un divieto da ripristinare
di PIERLUIGI MAGNASCHI
Il provvedimento che impediva alle discoteche di vendere alcoolici e superalcoolici dopo le due di notte e che aveva contribuito a ridurre del 46% gli incidenti mortali tra le 22 e le 6 (che è l’orario più critico per coloro che sono affetti dalle conseguenze della febbre del sabato sera) è stato cancellato all’unanimità dai componenti la Commissione Trasporti della Camera. La decisione è di una gravità inaudita.
E’ vero che la legge, prevedendo il divieto di somministrare le bevande alcoliche solo nelle discoteche, non aveva tenuto in conto la creatività italiana nell’ eludere gli obblighi di legge. Infatti, stante questa norma, i bar interni alle discoteche avevano smesso di vendere alcolici oltre le due di notte mentre le vendite venivano fatte da bar che ci trovavano nei pressi delle discoteche stesse oppure da camioncini per la vendita ambulante.
La commissione che ha cancellato all’unanimità una legge che aveva in precedenza richiesto un grande impegno per riuscire ad essere approvata, anziché estendere anche ad altre categorie commerciali il divieto di vendere alcolici oltre le due di notte, ha cancellato il divieto per tutti.
Quindi, anziché completare un provvedimento che aveva dimostrato di ben funzionare, lo ha cancellato completamente. E, a formare l’unanimità contro la legge vigente, nella commissione trasporti, hanno concorso, inspiegabilmente, anche due sottosegretari dello stesso ministero dei trasporti, e cioè gli onorevoli Uggè e Tassone. Tutti si sono comportati come se fossero ispirati (anche se non lo erano) dalla potentissima lobby dei proprietari di discoteche. (*) Per fortuna, questo provvedimento, prima di approdare all’Aula per l’approvazione definitiva (nella supposizione che, in qualche modo, la legislatura continui) deve ancora superare la soglia di altre commissioni parlamentari.

L’importante quindi, adesso, è che su questo provvedimento si accenda la luce dell’opinione pubblica, la sola che può far vergognare quei parlamentari che, invece, approfittando della relativa invisibilità del lavoro nelle commissioni, si sono permessi di approvare una modifica che va nel senso contrario di ciò che costituisce l’interesse delle famiglie, dei giovani e di coloro che, senza loro responsabilità, possono essere falciati da veicoli guidati da giovani ubriachi di ritorno dalle discoteche.
Fra i deputati che hanno contribuito a cancellare la legge nella commissione di loro competenza è stato detto che il divieto di somministrare alcolici in piena notte è solo uno dei motivi che hanno fatto diminuire gli incidenti stradali. Può essere vero. Ma, in attesa che siano attuati, o rafforzati, gli altri interventi,

perché cancellare una disposizione che ha dimostrato di funzionare?
(*) Nota: ricordo la dichiarazione resa dall’onorevole Carlo Ciccioli, della Commissione Trasporti: “…Giovedì scorso non sono andato in commissione, ero arrabbiato, non mi andava di essere lì quando si firmava quell’emendamento. È inutile nasconderlo: un po’ tutti i partiti hanno ricevuto pressioni fortissime. Si sono mossi anche molti pezzi grossi. La commissione è stata influenzata dall’alto”.


L’ARENA di Verona

PREVENZIONE. Luigi Andreis e Andrea Oliva, titolari dell’Alter Ego, dicono che i ragazzi vengono sempre avvisati di non mettersi al volante in condizioni non idonee
«Incidenti, le discoteche favorevoli ai controlli»
Sono già disponibili gli alcol-test all’uscita L’ultima proposta è invece la navetta gratuita che accompagna i clienti a casa
Alessandra Vaccari
I gestori dell’Alter Ego non ci stanno a passare per «boicottatori» dei controlli messi in atto la notte tra sabato e domenica sulle Torricelle ad automobilisti drogati o ubriachi.
Luigi Andreis, lo storico proprietario di una delle discoteche più famose del Nord Italia e il suo socio Andrea Oliva, da mesi mettono in atto la normativa prevista dal Silb, e applicano le disposizioni per la pratica e la diffusione del guidatore designato, proprio per evitare incidenti, hanno tappezzato il locale con cartelli che indicano norme comportamentali per chi si mette alla guida.
«Non è corretto dire che abbiamo boicottato i controlli facendo l’annuncio a fine serata avvisando i clienti che c’era la polizia in strada. Lo facciamo ogni fine settimana di mettere in guardia i ragazzi che se ne vanno e non perché ci sono i controlli, ma per evitare che si mettano in strada in condizioni non adeguate. Noi stessi facciamo l’etilotest, chiediamo a chi non si regge in piedi di restare nel parcheggio, oppure di farsi portare a casa con l’home-driver, il servizio navetta gratuito che mettiamo a disposizione proprio perché chi non è in grado di guidare non lo faccia», dicono all’unisono i gestori dell’Alter Ego. Che si sono beccati anche una denuncia da un genitore: «Avevamo tolto le chiavi dell’auto al figlio che era ubriaco marcio e l’avevamo portato a casa noi», dice Oliva. «Risultato? Il genitore ci ha denunciato dicendo che non ci potevamo sostituire a lui e decidere cos’era bene per suo figlio. La denuncia poi è stata ritirata, ma questo dice quanto noi stiamo attenti ai "nostri" ragazzi».
E ancora Oliva torna sulla polemica della concessione del parcheggio per installare l’area controlli di sabato sera, poi revocata. «Non potevamo permettere che venissero piantate tre tende, posizionati due camper nel parcheggio. Non ci sarebbe stato spazio a sufficienza per le auto dei clienti e poi non ci andava che sembrasse che i controlli fossero finalizzati solamente ai nostri clienti», aggiungono i gestori. «Qui si punta a fare statistica, ma questo non è il modo di fare prevenzione. Tutti sanno che il sabato sera, per esempio, c’è sempre la guardia di finanza, in via Villa Are, quindi è ovvio che chi ha qualcosa da nascondere il sabato sera evita di passare da qui. Noi avevamo acconsentito che vi fosse un camper del Sert fuori dalla discoteca, ma proprio come sensibilizzazione e prevenzione. Quando ci hanno spiegato che ci sarebbe stato un intero quartier generale, francamente sembrava troppo: ma carabinieri, polizia e guardia di finanza posso testimoniare quanto siamo sempre collaborativi».
Aggiungono i gestori: «Noi siamo favorevoli ai controlli anti droga e alcol, ma riteniamo che dovrebbero essere ovunque non solo in una zona. E comunque il problema andrebbe risolto alla radice. Bisogna chiedersi perché per questi giovani non c’è divertimento se non c’è sballo, cosa c’è nella loro vita, quali sono i valori in cui credono. La colpa dei loro sballi non è la discoteca. Noi a chi guida l’auto vendiamo la Coca-Cola a tre euro in meno rispetto a un cocktail, chiediamo di fare l’etilotest, cerchiamo di prevenire. Ben venga un camper del Sert che spiega ai ragazzi l’effetto della droga e dell’alcol sui cervelli, si mettano pure fuori dalla discoteca, come fanno già a Jesolo, dove lavoriamo con un altro locale. Ma il tutto non dev’essere finalizzato a fare numeri, statistiche, a giustificare un impiego di risorse e di denaro che deve «rientrare» con ritiri di patente». Domenica mattina alla polizia municipale c’è stato il pellegrinaggio dei genitori che dovevano ritirare le auto sequestrate ai figli e portate nei soccorsi Aci.

Sono arrivati convinti che per i loro figli si trattasse di guida in stato d’ebbrezza, invece era anche per uso di stupefacenti. E la loro vita è stata stravolta. (*)
(*) Nota: sarebbero molti gli spunti per discutere, in questo articolo.
Ma mi voglio soffermare sull’ultima frase, perché rende benissimo l’idea di quanto, nella nostra cultura, i problemi alcol correlati siano accettati come “una cosa normale”.
Quasi che, per i familiari di un giovane, fosse più piacevole sapere che si è schiantato contro un platano a seguito di una bevuta che a seguito di una sniffata.
Sembra incredibile, ma a volte è davvero così.
Su questo mi pare ci sia davvero da riflettere.


IL GIORNALE DI VICENZA

MUSSOLENTE. Nella “Giornata della carità”
Alcol, bulli, droga Quante minacce per i nostri figli

Si è tenuta domenica a Casoni la seconda giornata della carità. A Mussolente, invece, dove si è benedetta la chiesa rimessa a nuovo, l’appuntamento è per domenica prossima.
La celebrazione è rivolta quest’anno al mondo giovanile e si sofferma in particolare sui comportamenti a rischio. Alle porte delle chiese sono stati distribuiti dei volantini che invitano alla riflessione, prendendo spunto dal secondo rapporto sullo stato di salute e gli stili di vita dei giovani veneti in età scolare.
Da tale rapporto è emerso infatti che la maggior parte dei ragazzi considera piuttosto facile confidarsi con i genitori, anche se molto di più con la madre rispetto al padre. Basso poi il gradimento per la scuola: solo il 21 % degli undicenni, il 9 dei tredicenni e l’ 8 dei quindicenni risponde di apprezzarla. Il fumo inoltre è piuttosto diffuso: ha già fumato il 38,6 % del campione, e a 15 anni più del 70 per cento dei ragazzi ha fumato almeno una sigaretta.

Quanto all’alcol, da un raffronto con 36 paesi europei risulta che il consumo regolare tra gli studenti veneti ottiene i valori più alti per i tredicenni, terzo posto per gli undicenni, quarto per i quindicenni. Sempre con riferimento all’alcool, l’1,2 per cento degli undicenni dice di essersi ubriacato almeno due volte, a 13 anni la percentuale sale al 5,5 per arrivare al 24,9 a 15 anni.
Sempre a 15 anni i giovani che ammettono di aver utilizzato cannabis sono il 24,9. Nuovo ed interessante il dato sul bullismo: il 38,7% degli undicenni dice di aver subito atti di bullismo almeno una volta, la percentuale scende al 33 tra i tredicenni e al 20,2 tra i quindicenni.
«La maggior parte dei giovani - si legge nel volantino - pur sperimentando quotidianamente un contesto sociale che offre strumenti di sostegno alla loro crescita spesso insufficienti, non si rifugia in comportamenti di violenza o di devianza. Negli ultimi tempi però, oltre ad un aumento della criminalità giovanile, si sono evidenziate nuove espressioni di disagio: l’abbandono scolastico, un consumo di droga e di alcol, il bullismo, un uso distorto di internet per rappresentare le proprie bravate o creare danni ai sistemi, la ricerca esasperata di sensazioni forti a scapito della propria incolumità e di quella degli altri, relazioni sessuali precoci, private del coinvolgimento emotivo, violenze di gruppo verso i più deboli e comportamenti autodistruttivi».
C’è sicuramente di che riflettere e le problematiche purtroppo sono di estrema attualità, se è vero che proprio nei giorni scorsi a Casoni una giovane è andata in coma etilico.
«Questa giornata della carità - hanno detto i parroci Piergiorgio Magaton e Paolo Marconato - vuole essere un’occasione di preghiera e di festa intorno alla vita dei nostri giovani».

D.Z.


ASAPS.IT

Budapest
Preti chiedono esenzione dal divieto assoluto di bere alcolici
Richiesta rifiutata dal ministro dell’Interno ungherese

(ASAPS) – Esonerare i preti dal divieto assoluto di bere prima di mettersi al volante. A chiederlo è il segretario della Conferenza episcopale ungherese Laszlo Nemeth che si è rivolto direttamente al ministro dell’Interno affinché i sacerdoti cattolici siano esclusi dal nuovo regolamento di tolleranza zero per l’alcol al volante. La motivazione all’origine della richiesta è strettamente legata alla celebrazione della Santa Messa. Durante la funzione, infatti, il sacerdote è obbligato a bere vino nel momento dell’eucaristia, in quanto rappresenta, simbolicamente, il sangue di Cristo. Inoltre può capitare che lo stesso prete celebri più messe al giorno in diversi comuni, a causa della carenza uomini in abito talare. In base alle nuove disposizioni, nel Paese i poliziotti possono procedere al ritiro immediato della patente ai conducenti cui è stato accertato un consumo, anche minimo, di alcol. La risposta del sottosegretario del ministro non si è fatta attendere. Nel testo si sottolinea come le leggi valgano per tutti, preti inclusi. Quindi nessuna eccezione anche se la quantità di vino usato durane la funzione religiosa non dovrebbe creare problemi durante eventuali controlli. (ASAPS)


CORRIERE ADRIATICO

prevenire l’alcolismo
SENIGALLIA - Continuano a Cesano gli incontri intitolati i “Martedì dell’informazione”. Gli appuntamenti si svolgono ogni martedì a Cesano di Senigallia presso il Circolo La Marina Pro-Cesano che si trova in Strada Terza numero 4. Tema dell’incontro di questa sera: “Come prevenire l’alcolismo, come ritrovare la serenità e il ruolo della famiglia”.
Interverranno per l’occasione medici e rappresentanti dei Gruppi Alcolisti anonimi e, Al.-Anon. Martedì scorso si è trattato il tema dell’assistenza medica domiciliare e informazioni basi su iniezioni intramuscolari eseguite in proprio. Al dibattito, molto interessante, è intervenuta la coordinatrice infermieristica Adriana Romani, del distretto Asl di Senigallia.


LEGGO

Prorogata di sei mesi…
VERONA - Prorogata di sei mesi l’ordinanza che vieta il consumo di bevande alcoliche in alcune zone della città, emessa nel luglio dello scorso anno. Continua quindi ad essere vietato consumare bevande alcoliche di qualsiasi gradazione, e abbandonare vuoti i contenitori in vetro di bevande di qualsiasi genere, in piazza Pradaval. E venerdì scatterà anche il divieto di vendita di prodotti schiumogeni per salvaguardare la tranquillità del carnevale.
(G.Mar./ass)


MARKETPRESS.INFO

DE CORATO PRESENTA ‘CINEMAINSICUREZZA’, FESTIVAL-CONCORSO PER SCUOLE: “A MILANO DAL 2002 AL 2007 DIMINUITI DEL 20% INCIDENTI E FERITI. IN ULTIMI 4 MESI ESEGUITI DAI VIGILI 1.600 ALCOOL TEST NEL WEEKEND”
Milano, 29 gennaio 2008 - Il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato ha presentato ieri la prima edizione di Cinemainsicurezza, iniziativa rivolta ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado di Milano e provincia, realizzata dalla rivista Quattroruote insieme alla Scuola del Corpo della Polizia Locale di Milano e patrocinata dall’Amministrazione comunale. Presente il comandante della Polizia Municipale, Emiliano Bezzon, e il direttore di Quattroruote, Mauro Tedeschini. “L’educazione stradale – ha affermato il vice Sindaco – e la cultura della sicurezza e del rispetto per la vita altrui devono diventare obiettivi concreti. Plaudo quindi a questa iniziativa originale e innovativa che coinvolge gli alunni direttamente e che contribuirà a diffondere maggiore responsabilità e consapevolezza tra i giovani”. Cinemainsicurezza è un vero e proprio festival/concorso che chiamerà i ragazzi a realizzare spot o cortometraggi in materia di educazione stradale. I vincitori saranno selezionati da una giuria composta da esperti di cinema e comunicazione, da rappresentanti della Polizia Locale e della redazione di «Quattroruote» e saranno premiati a maggio con attrezzature didattiche destinate alle scuole di appartenenza. “Nel mondo – ha proseguito De Corato, ricordando i dati forniti ad aprile dall’Organizzazione mondiale della Sanità e dal Ministero degli Interni – ogni 90 secondi muore un ragazzo per incidente stradale, per un totale, ogni giorno, di oltre 1. 000 giovani con meno di 25 anni. Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i ragazzi tra i 10 e i 24 anni. In Italia, il maggior numero di vittime per incidenti stradali si concentra in una fascia di età giovanile”. “Ma Milano è sulla buona strada. Tra il 2002 e il 2007 – ha rilevato il vice Sindaco, citando alcuni dati della Polizia Locale – si è registrata una diminuzione degli incidenti stradali del 23% circa, passando da 31. 907 sinistri rilevati nel 2002, a 24. 271 nel 2007. Diminuiti anche gli incidenti con feriti, passati da 17. 367 del 2002 a 14. 194 dello scorso anno. Ed è calato del 20% circa anche il numero dei feriti, che negli ultimi sei anni è passato da 23. 650 (dato 2002) a poco più di 18. 900 (dato 2007)”. “Numeri positivi – ha commentato il vice Sindaco – ma che non devono far abbassare la guardia. Per questo continueremo con le iniziative educative e i controlli sulle strade. In particolare quelli serali nel weekend, nelle strade adiacenti alle discoteche. Da settembre a dicembre, i vigili hanno eseguito 1. 588 controlli con alcool test, di cui 114 positivi: 114 ragazzi che avrebbero potuto fare male a se stessi e agli altri e che, grazie all’intervento degli agenti, sono stati fermati in tempo”. “Il concetto di ‘sicurezza partecipata’ – ha concluso De Corato – vale anche per la sicurezza stradale, perché solo con la partecipazione responsabile di tutti gli utenti della strada possiamo garantire incolumità ed evitare stragi. Per questo mi auguro che anche grazie a iniziative come questa possiamo creare maggiore consapevolezza tra i giovani. Il loro entusiasmo, interesse e partecipazione sono motivo di speranza per un futuro di sicurezza e responsabilità sulle strade, come nella vita di ogni giorno”.


IL TIRRENO

Neo patentato, ubriaco al volante 
In un anno 147 automobilisti positivi all’etilometro 

PISA. La patente gli è durata solo sei mesi. Dovrà rifare gli esami un ventenne cascinese che l’altra notte è stato fermato dagli agenti della polizia stradale e trovato a guidare alticcio. Per i neopatentati, infatti, è prevista la perdita del doppio dei punti previsti: essendo dieci, in questo caso diventano venti, quindi tutti.
Durante la notte fra sabato e domenica gli agenti della polizia stradale hanno fatto un controllo sulle strade cittadine bloccando tre persone.
Insieme al cascinese, anche due ragazzi pisani, uno di 23 anni, l’altro di 33. Tutti e tre si erano messi alla guida dopo aver bevuto e non poco. Tutti e tre sono risultati positivi all’etilometro e denunciati per guida in stato di ebbrezza.
Nell’ultimo anno, dal gennaio del 2007 a quello attuale, gli automobilisti trovati ubriachi alla guida in tutta la provincia dalla polizia - dunque non solo stradale ma anche di stato - sono stati in tutto 146.
Un dato a cui andrebbe aggiunto anche quello dei carabinieri. Considerando solo questo si potrebbe parlare di una persona trovata ubriaca ogni tre giorni.
Il livello di «ubriachezza» riscontrato sarebbe genericamente medio, partendo da un minimo di 0.50: i fermati avevano un livello che va da 1 a 1.50.
Un fenomeno in crescente ascesa quello della guida in stato di ebbrezza, che si accompagna anche a quello sotto gli effetti di stupefacenti.
Dovuto all’abitudine, presa a prestito da altri paesi europei, della bevuta serale, soprattutto nei giovani. Un fenomeno emerso non per l’infittirsi dei controlli, di fatto sempre esistiti, ma dovuto alla diffusione di certe abitudini, e che neanche un codice della strada più severo e l’inasprirsi di sanzioni e provvedimenti sono riusciti ad arginare. (*)
(*) Nota: non sono d’accordo. I controlli in Italia sono sempre stati scarsissimi, in provincia di Pisa lo sono ancora, dati gli scarsi risultati descritti in questo articolo.
Solo ieri abbiamo riportato in rassegna un articolo che spiegava come a Verona, in una sola notte, siano state ritirate 32 patenti.
In tutta la provincia di Pisa stiamo a una ogni tre giorni: come dire che, da quelle parti, chi guida dopo aver bevuto ha ancora la quasi certezza dell’impunità.


SERAQUOTIDIANO.IT

Torvajanica, un pregiudicato ha danneggiato un locale e assalito le forze dell’ordine giunte in soccorso
UBRIACO AL BAR AGGREDISCE I CARABINIERI

Brutto episodio all’interno di un locale: colpevole un uomo che in preda ai fumi dell’alcol ha iniziato letteralmente a devastare l’arredamento e a dar fastidio alla clientela. E’ successo ieri sera. A Torvajanica i carabinieri sono dovuti intervenire a seguito della richiesta da parte del gestore di un bar, preoccupato per quello che stava succedendo nel suo locale. Un uomo, infatti, completamente ubria

Mercoledì, 30 Gennaio 2008
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