REUTERS
http://www.reuters.com/article/latestCrisis/idUSL25128435
WHO to recommend ways to reduce harm of
alcohol By Laura MacInnis GENEVA,
Jan 25 (Reuters) - World Health
Organisation (WHO) experts will recommend ways to fight dangers linked to
alcohol, including heart and liver disease, road accidents, suicides and
sexually-transmitted infections, a spokeswoman said on Friday. The United Nations agency’s executive
board this week endorsed efforts to raise awareness about the risks of injury,
violence and illness from the harmful use of alcohol, especially by young
people and pregnant women, Fadela Chaib said. The 34-member board agreed the WHO should
draft a global strategy to reduce those threats. It may include guidance on the
marketing, pricing and distribution of alcoholic drinks, as well as health
worker training and public awareness campaigns. The strategy, to be completed in two
years, would aim particularly to protect "all at-risk populations such as
young people and those affected by the harmful drinking of others," Chaib
told a news briefing. The
WHO’s 193 member states would need to back the proposal at their World Health
Assembly in May for work on the new strategy to get underway. This step is
generally a formality. In
2003, the WHO clinched an international treaty aimed at curbing tobacco use
through stronger warnings on cigarette packages and limits on advertising and
sponsorship. Nordic
countries raised concerns about the public health hazards from alcohol to the
WHO more than three years ago. A report presented to the executive board
found that harmful drinking caused 2.3 million premature deaths worldwide each
year, accounting for nearly 4 percent of global deaths. It was cited as "a major avoidable
risk factor" for cardiovascular diseases, liver cirrhosis and various
cancers, and a contributor to the spread of diseases including HIV/AIDS. Alcohol
has also been associated with traffic crashes, suicides, crimes, violence,
unemployment and absenteeism. Young people prone to drinking to intoxication
and heavy episodic drinking were found to be particularly vulnerable. The
WHO advisory board emphasised that any recommendations made needed to take into
account the cultural differences between countries regarding alcohol, whose
consumption is forbidden under some religions including Islam. The
Global Alcohol Producers’ Group, a network of 16 leading spirits and wine
companies including Asahi Breweries (2502.T: Quote, Profile, Research) of Japan, India’s United Breweries (UBHL.BO: Quote, Profile, Research), U.S. wine-maker Constellation Brands (STZ.N: Quote, Profile, Research) and Molson Coors Brewing (TAP.N: Quote, Profile, Research), welcomed the WHO move which it called "a positive step". Abigail
Jones, speaking on behalf of the producers, said it was important that any
guidance produced make room for a variety of approaches to confronting the
dangerous uses of alcohol. "It
is a very complex arena, but there is definitely a role for the WHO to play in
helping outline the most appropriate approaches," Jones said. "There
is a place for all of these measures to be looked at." (Editing by Janet Lawrence)
IL
MATTINO
UN
SAGGIO DI MASSIMO DONÀ Nell’anima
del vino c’è filosofia Santa Di
Salvo Il vino
è bevanda filosofica dalle inesauribili potenzialità ermeneutiche. Sia perchè nel suo etilico spaesamento è
contenuta la Verità, come recita l’antico adagio; sia perchè esso è
fondamentalmente Spirito, anima volatile di un corpo rinchiuso in una prigione
di vetro. È l’anima del vino che canta nelle bottiglie, scrive Baudelaire. E
Massimo Donà, ordinario di Filosofia teoretica a Milano, gli fa eco dedicando a
questa poesia uno dei tre mini-saggi, o esercizi di libero pensiero, contenuti
nel libro che appunto s’intitola L’anima del vino (Bompiani, pagg.114, 16
euro). Allegato al volume un cd del filosofo-jazzista, Ahmbè, scelta di esecuzioni
live sullo stesso tema. Brani in cui i versi di Baudelaire e Giuseppe Conte
interagiscono con la musica, preparando l’arrivo di una Suite Picassiana,
registrata durante una session ai giardini Guggemheim di Venezia, e poi ancora
una serie di pezzi che combinano suono e scrittura in una performance che ha coinvolto tutti i musicisti nella medesima,
salvifica ebbrezza. Al banchetto di-vino Donà partecipa con un bere allegro e riflessivo, convinto con Kierkegaard
che chi non ha mai preso una sbornia non può essere un uomo dabbene. La
tesi è che solo frequentando in amicizia
questa bevanda il filosofo possa toccare la «paradossalità del vero», che
troppo spesso si concepisce in modo unicamente intellettuale, mentre nessun
«vero» è tale se non è sperimentabile. (*) E così In vino veritas si trasforma
nel concetto apparentemente opposto di «ebbrezza e verità»: l’esperienza del bere come occasione per
scoprire che la ragione non è puramente razionale, che esiste una lucidità
nell’ebbrezza che ci fa incontrare l’altro che è dentro di noi. Perciò il
terzo saggio si chiude con Socrate e la sua esperienza di ebbrezza giudicante,
quella che sa mantenere una sorta di distanza di sicurezza che ci impedisce di
«farci bere dal vino», come è scritto in un epigramma tratto dall’Antologia
Palatina. Imparare a bere, per Donà, è condizione essenziale per affrontare i
paradossi costitutivi della nostra stessa esistenza. (*) Nota: se vi siete persi a rincorrere
questi grandi ragionamenti sul vino, vi riporto subito alla realtà,
sperimentabile e sperimentata, con il prossimo articolo, pubblicato lo stesso
giorno sullo stesso giornale, e con quelli seguenti.
IL MATTINO (Caserta)
Villa
Literno, in gravi condizioni il fidanzato della vittima. L’investitore era noto
alle forze dell’ordine Ubriaco
al volante uccide una donna Rumeno
piomba su automobili in coda: arrestato per omicidio colposo Nuova tragedia dell’alcol: una Golf, condotta
da un cittadino rumeno risultato ubriaco, è finita su una Fiat Punto, ferma
lungo un tratto della superstrada Nola-Villa Literno interessato da un
restringimento per un precedente incidente. Nello scontro è morta sul colpo una
avvocatessa di Villa Literno, Amalia Pedana, di 31 anni. Il fidanzato Angelo
Iadicicco, di 34 anni, di Marcianise, è ora ricoverato al Cardarelli di Napoli.
Il rumeno, Rasile Dascalu, di 34 anni, è stato arrestato dai carabinieri con
l’accusa di omicidio colposo, lesioni colpose gravissime e guida in stato di
ebbrezza. Quando i militari hanno
controllato il tasso alcolemico: era 2,0 mg/l, cioè quattro volte superiore
al limite previsto dalle ultime disposizioni in materia di sicurezza stradale. Ubriaco
al volante uccide giovane avvocato MARILÙ
MUSTO Villa Literno. Omicidio colposo aggravato,
lesioni gravissime e guida in stato di ebbrezza: questi i capi di imputazione
ipotizzati nei confronti del cittadino rumeno che, ubriaco al volante, ha
travolto tre auto uccidendo una giovane praticante avvocato del foro di Santa
Maria Capua Vetere. Aveva trentadue anni
Melania Pedana, una professione splendida da intraprendere e un fidanzato che
avrebbe voluto sposare nel 2010. Tutto è svanito alle 22,30 di domenica sera,
sulla Nola-Villa Literno, nei pressi dello svincolo Villa Literno. Melania è
morta sul colpo; il fidanzato, Angelo Iadicicco di trentaquattro anni, giovane
architetto di Marcianise, è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale
Cardarelli di Napoli. Dascalu Vasile, invece, il rumeno trentaquattrenne
residente a Napoli che guidava una Wolgswagen Golf, è stato dimesso
dall’ospedale con due giorni di prognosi e ora si trova rinchiuso in carcere.
«Speriamo di ottenere giustizia»: questa la frase della cugina della giovane,
nata lo stesso giorno e anno e con lo stesso nome della povera Melania,
avvocato anche lei. Due vite intrecciate che il destino ha separato. Difficile
per i carabinieri della compagnia di Casal Di Principe ricostruire l’esatta
dinamica dell’incidente; il pm Maurizio Giordano della procura di Santa Maria
Capua Vetere ha aperto un fascicolo. Stando a una prima versione dei fatti, la
Fiat Punto dei due fidanzati si trovava in coda a una fila di auto che
attendeva che la carreggiata fosse sgombrata; poco più avanti, infatti, si era
appena verificato un altro incidente mortale che aveva coinvolto un motociclista
di Villaricca. La polstrada di Mondragone stava per ultimare i rilievi mentre i
carabinieri, chiamati in ausilio, cercavano di incanalare il traffico sulla
corsia Nord facendo rallentare le vetture. In un attimo è successo l’inferno.
La Golf guidata dal rumeno si è schiantata ad alta velocità contro la Fiat
Punto, poi su una Porsche e infine contro un’Audi A 4 sotto gli occhi dei
carabinieri che per pochi metri non sono stati coinvolti. Quando i militari
hanno estratto dall’abitacolo lo straniero, hanno controllato il tasso alcolemico: era 2,0 mg/l, cioè quattro
volte superiore al limite previsto dalle ultime disposizioni in materia di
sicurezza stradale. Dascalu Vasile, a
ogni modo, non era sconosciuto alla giustizia italiana perché aveva numerosi precedenti
penali. Mentre i medici cercavano di salvare Melania, Angelo Iadicicco è
stato soccorso grazie all’intervento dei vigili del fuoco ed è stato poi
trasportato d’urgenza prima alla clinica Pinetagrande, poi a Caserta, di nuovo
alla clinica di Castelvolturno in cerca di un ricovero, e infine al Cardarelli.
Da due giorni nel rione Castello di Villa Literno parenti ed amici affollano la
casa dei Pedana: «Era una ragazza
splendida Melania, sorrideva sempre e amava la vita», hanno dichiarato
gli amici. Una vita intera passata tra i libri di giurisprudenza e un periodo
di volontariato presso una struttura a San Cipriano d’Aversa. Aveva deciso di
continuare a studiare, forse per tentare la strada dell’insegnamento. Domenica
pomeriggio aveva ascoltato messa e stava per rientrare a casa dopo una giornata
trascorsa con il fidanzato. La sua vita si è fermata sulla strada del ritorno.
Anche gli organizzatori del carnevale, a seguito del lutto che ha colpito la
famiglia Pedana, hanno deciso di sospendere il Memorial Giuseppe Rovescio e le
altre manifestazioni connesse al carnevale di Villa Literno.
IL MATTINO (Avellino)
MONTELLA Depressa
ingerisce un cocktail di farmaci Montella. Ancora una volta il provvidenziale
intervento dei carabinieri della Compagnia di Montella ha evitato il consumarsi
di una tragedia. Una 22enne che ha
tentato di togliersi la vita. I carabinieri, allertati dal servizio 114 -
Emergenza all’Infanzia - si sono immediatamente recati sul posto e hanno
soccorso la giovane colta da malore ed in evidente stato confusionale per aver
ingerito una considerevole quantità di tranquillanti. Dagli accertamenti e
dalle testimonianze raccolte dai carabinieri è stato appurato che i motivi dell’insano gesto sono da ricercare
all’interno dell’ambiente familiare caratterizzato da un forte disagio cui la
giovane era sottoposta da tempo. Infatti, il medicinale ingerito dall’aspirante
suicida erano i farmaci sedativi prescritti alla madre sofferente di frequenti
crisi depressive. Di recente gli stessi carabinieri erano intervenuti per la
sorella della ragazza perché vittima di maltrattamenti da parte del padre
ubriaco, constatando l’evidente disagio familiare, hanno sensibilizzato
ancora una volta l’intervento dei servizi sociali attivandone il personale
specializzato. E sempre il male di vivere stava per colpire ancora ad Avellino.
Un uomo di rione Mazzini ha tentato di lanciarsi dal ponte della Ferriera ma è
stato bloccato in tempo da un maresciallo dei carabinieri in borghese che si è
trovato a transitare in auto ed ha assistito alla scena. Il maresciallo Gaeta
dei carabinieri di Mirabella Eclano è riuscito a convincere l’operaio
avellinese a desistere dall’insana idea del suicidio.
IL GIORNALE
Uccise
con un pugno un giovane: è già a casa Con un
pugno aveva provocato la morte di un giovane che stava vendendo magliette per
beneficenza ed è stato scarcerato dopo aver patteggiato a cinque anni. Protagonista un 37enne di Sestri Levante, nel
Tigullio, Corrado Piazza, che il 1° settembre dello scorso anno aveva aggredito
con un pugno al volto Andrea Lazzarotto, operaio di 29 anni residente a Casarza
Ligure che, cadendo dalle scale riportava un grave trauma cranico e dopo due
giorni moriva. La lite, avvenuta per futili motivi e finita
in tragedia, era avvenuta all’interno di un circolo ricreativo di Casarza
Ligure, dove durante una festa l’operaio
di 29 anni stava vendendo t-shirt del Genoa Calcio per aiutare un bambino
ammalato. Il patteggiamento, concordato fra il pm Margherita Ravera e i
legali dell’indagato (Emanuele Canepa e Andrea Vernazza) è stato accettato dal
gip del tribunale di Chiavari che lo ha scarcerato mettendolo agli arresti
domiciliari. L’uomo,
affetto da problemi di alcolismo, seguirà un programma di disintossicazione. All’inizio il Tribunale della liberta’ di
Genova aveva negato la scarcerazione all’aggressore. All’uomo, infatti, era
stata confermata la pericolosità sociale, nonostante fosse incensurato, come
aveva chiesto il pubblico ministero di Chiavari durante l’udienza di convalida
del fermo. Piazza avrebbe, infatti,
agito sotto l’effetto dell’alcol. Piazza è stato giudicato per omicidio
preterintenzionale aggravato dai futili motivi. Dopo la
morte di Lazzarotto i genitori avevano acconsentito all’espianto degli organi
del figlio quale estremo gesto di solidarietà di una vita spesa anche nel fare
del bene. Al funerale del ragazzo la chiesa era stracolma di amici e parenti e
di tanti giovani come lui tifosi del Genoa. La scarcerazione dell’omicida è
stata un colpo duro per la famiglia e per tutti quelli che conoscevano Andrea.
TRENTINO
IL
MINISTRO DELLA SALUTE «ALCOL E
FUMO DOPO I 18 ANNI» Vietare
la vendita di sigarette così come quella degli alcolici, ai minorenni. E’ la
proposta lanciata dal ministro della Salute, Livia Turco, protagonista di un
incontro con i ragazzi di una scuola media di Morozzo, nel cuneese, paese del
quale è originaria. Un allievo le ha
fatto una domanda sul limite all’acquisto di alcolici: «Dovrebbe essere esteso
a 18 anni - ha risposto il ministro - e la stessa norma andrebbe introdotta per
il fumo di sigaretta. Lo Stato deve sostenere i genitori nel ruolo educativo:
se è serio il rischio connesso all’abuso nel bere e nel fumare, dobbiamo fare
una seria prevenzione».
IL TIRRENO
Su
YouTube il raid al pub “in diretta” il guidatore che voleva investire i
clienti Le
immagini riprese da una telecamera di sorveglianza CECINA.
Lui ha seminato il panico davanti a un pub, al volante di un’auto. Altri hanno
messo in rete il filmato, dove si vede gente barricata nel locale e la macchina
fuori che fa avanti e indietro tentando di investire chi capita capita. Potete
guardarlo direttamente dal nostro sito cliccando su www.iltirreno.it
. Intanto, mentre
l’automobilista è finito in carcere, il magistrato ha ribadito l’intenzione di
perseguirlo per il reato di tentata strage. Rischia una condanna da cinque
a dieci anni il ventiseienne Alberto Guarneri, il protagonista di questa
vicenda avvenuta nella notte tra venerdì e sabato al Take Away, un pub di
Marina di Cecina. L’udienza per la convalida dell’arresto è prevista tra oggi e
domani ma intanto il sostituto procuratore Giuseppe Rizzo ha confermato la propria
linea. Nel
frattempo, dunque, le immagini di questa notte folle sono finite su Internet.
Basta andare sul sito di Youtube e cliccare “Cecina” insieme a “Take Away” per
avere un’idea di quel è successo. Il filmato, come avevamo scritto, era stato
registrato dalle telecamere a circuito chiuso del locale e consegnato ai
carabinieri dal titolare del pub, Piero Giovenco. Poi quel video è finito sul
web. Nelle immagini, si vedono persone
(una decina) asserragliate nel locale mentre fuori un’auto tenta ripetutamente
di investire chiunque osi uscire. All’inizio sembra anche che un paio di
giovani vengano colpiti, in seguito l’auto si limita - per dire - a piombare
davanti alla vetrina del pub, frenare, tornare indietro e ricominciare. Poi se
ne va. E infatti, aveva detto Giovenco, quella Opel aveva fatto alcuni giri
dell’isolato prima di essere fermata dai carabinieri. Guarneri, che era anche ubriaco, era stato arrestato.
La moglie di Giovenco, i dipendenti e gli altri avventori erano finiti
all’ospedale sotto choc. (*) La Opel Corsa, di proprietà della ragazza di
Guarneri, è ancora sotto sequestro. (*) Nota: secondo quanto riportato
dall’articolo riportato in rassegna domenica scorsa, il tasso alcolico superava
4,0, un livello impressionante, che generalmente comporta la perdita di
conoscenza.
L’ADIGE
TIONE /
Un concorso di idee dell’Acat Manifesto
contro gli abusi di alcol di
JESSICA PELLEGRINO TIONE - Prevenire
l’abuso di alcool e sostanze stupefacenti dando spazio a giovani ed esercenti:
è questa l’iniziativa proposta dall’Acat, i comuni delle Giudicarie, il
Comprensorio e il Coordinamento salute e sicurezza del distretto Giudicarie e
Rendena per dare una svolta al problema della guida in stato di ebbrezza. «No
limits for your idea» è infatti un nuovo concorso indetto dagli enti locali che
dà la possibilità a giovani, baristi e gestori di sbizzarrirsi per creare
manifesti originali e accattivanti capaci di trasmettere un messaggio
fondamentale: divertirsi senza eccedere nell’assunzione di alcol e altre sostanze.
I partecipanti potranno presentare all’ufficio segreteria del Comprensorio
delle Giudicarie a Tione le proprie creazioni (massimo cinque per gruppo o
persona) entro e non oltre il 4 aprile. Il concorso prevede la suddivisione dei
partecipanti in due sezioni distinte: la prima rivolta ai giovani dai 12 ai 25
anni residenti o frequentati scuole nel C8, la seconda invece destinata ai
gestori e ai baristi dei locali presenti nel comprensorio. I vincitori, tre per
entrambe le sezioni, avranno la possibilità di aggiudicarsi premi da 100, 200 e
300 euro e di vedere, previa
rielaborazione da parte di un grafico, i propri lavori stampati e diffusi su
tutto il territorio. Un concorso importante non solo dal punto di vista
creativo, ma anche da quello collaborativo: infatti i concorrenti avranno la
possibilità di riunirsi in gruppi per poter trovare il messaggio più indicato a
questa forma di comunicazione. I criteri di valutazione che la giuria
utilizzerà non si soffermeranno infatti molto sull’aspetto grafico, quanto
sull’originalità e l’incisività dell’idea rappresentata. Nessuna limitazione
nemmeno per quanto riguarda gli aspetti puramente tecnici, unica regola: tutti
i manifesti dovranno avere come formato minimo il classico A4. Ampia libertà
viene lasciata anche dal punto di vista della creazione stessa dei lavori: sono
ammesse tutte le tecniche di disegno classiche e anche quelle più moderne, ad
esempio l’elaborazione digitale. Un
concorso che darà spazio alla creatività non solo in ambito artistico ma anche
in ambito educativo e socialmente utile in quanto potrà trasformarsi in una
buon occasione per parlare, discutere e confrontarsi su un tema importante come
la sicurezza sulle strade.
ASAPS.IT
Lettera
di Ennio Palmesino Tante
volte in Italia noi ci perdiamo in discussioni su temi che sono già stati
dibattuti all’estero, per cui potremmo attingere facilmente delle indicazioni
dal lavoro fatto dagli altri. Sulla
questione degli orari di apertura degli esercizi commerciali che vendono
bevande alcoliche, l’Organizzazione
Mondiale della Sanità ha già avuto modo di condensare le sue opinioni nel suo
documento “Framework for Alcohol policy” (2005), dove, all’articolo 52 si
esprime così: 52. Un caso specifico, che può essere
impopolare ma è efficace, è la restrizione della disponibilità delle bevande
alcoliche attraverso una politica di imposizione fiscale efficace, insieme
alla limitazione delle ore di apertura e vendita. Questo si dovrebbe
applicare ai locali con licenza di vendita, come bar e pub, ma anche ai normali
negozi che vendono bevande alcoliche. Si possono anche ridurre in modo efficace
i problemi alcolcorrelati attraverso dei programmi mirati ai gestori, affinchè
si rendano conto che il servire bevande alcoliche deve essere fatto in modo
responsabile, ma è sempre meglio abbinare a questi programmi degli efficaci
controlli di polizia e delle altre autorità responsabili per le licenze. Quindi
ridurre la disponibilità delle bevande alcoliche, anche attraverso la riduzione
degli orari di vendita, riduce i problemi alcolcorrelati. Una conferma di questo assunto risulta da una
ricerca pubblicata il 30/10/2007 a cura del dott. Dualibi et al., in cui si evidenzia come la restrizione
degli orari di vendita delle bevande alcoliche abbia portato ad una diminuzione
degli omicidi ed in minor misura anche ai casi di aggressioni alle donne.
Anche il dott. Dualibi ha notato come la sua ricerca confermi quanto già noto
dalla letteratura sull’argomento, e cioè che le restrizioni alla vendita degli
alcolici riducono i problemi alcolcorrelati. Non si
può nemmeno pensare di andare sempre nella direzione di accontentare
commercianti, gestori e consumatori, quando si tratta di una prospettiva di
salute pubblica. Sul tema, il Nuffield Council on Bioethics nel novembre 2007 ha
denunciato, da un lato, la mancanza (piuttosto sospetta) di accurate analisi
sugli effetti della liberalizzazione degli orari, avvenuta in Inghilterra nel
2003, in particolare sui livelli di consumo e sui comportamenti anti-sociali.
Dall’altro lato, esso ha denunciato che “il
Governo ha il dovere di preoccuparsi della salute dei cittadini, il che
talvolta può significare anche guidare o limitare le loro scelte”. E ha concluso che c’è urgente bisogno di
aumentare le imposte sulle bevande alcoliche e di ritornare ad orari di
apertura più limitati. D’altra parte la lobby dei produttori e
distributori di alcolici non sembra avere motivo di essere così accanita sugli
orari di vendita, se è vero quanto affermato dall’Independent: la Wolverhampton
& Dudley, che raggruppa 2.293 pubs in tutta l’Inghilterra, dopo la
liberalizzazione degli orari di vendita nel paese (2003) si aspettava forse un
“bonanza”, ma ha registrato invece un “modesto guadagno nelle vendite”. La
Mitchells & Butlers ha dichiarato un “modesto aumento”. Invito
quindi i nostri politici a mettersi in una prospettiva di salute pubblica, e
non in quella della difesa di interessi (economici) particolari, e tornare ad una restrizione degli orari di vendita (con
dispiegamento di forze di polizia, come suggerisce l’O.M.S.) perché l’alcol non
è una merce qualunque. Ennio Palmesino, Presidente EMNA
LIBERTA’ del
28 gennaio 2008
sicurezza
Alcool di notte:un divieto da ripristinare di
PIERLUIGI MAGNASCHI Il
provvedimento che impediva alle discoteche di vendere alcoolici e
superalcoolici dopo le due di notte e che aveva contribuito a ridurre del 46%
gli incidenti mortali tra le 22 e le 6 (che è l’orario più critico per coloro
che sono affetti dalle conseguenze della febbre del sabato sera) è stato
cancellato all’unanimità dai componenti la Commissione Trasporti della Camera. La
decisione è di una gravità inaudita. E’ vero che la legge, prevedendo il divieto di
somministrare le bevande alcoliche solo nelle discoteche, non aveva tenuto in
conto la creatività italiana nell’ eludere gli obblighi di legge. Infatti,
stante questa norma, i bar interni alle discoteche avevano smesso di vendere
alcolici oltre le due di notte mentre le vendite venivano fatte da bar che ci
trovavano nei pressi delle discoteche stesse oppure da camioncini per la
vendita ambulante. La commissione che ha cancellato all’unanimità
una legge che aveva in precedenza richiesto un grande impegno per riuscire ad
essere approvata, anziché estendere
anche ad altre categorie commerciali il divieto di vendere alcolici oltre le
due di notte, ha cancellato il divieto per tutti. Quindi, anziché completare un provvedimento
che aveva dimostrato di ben funzionare, lo ha cancellato completamente. E, a
formare l’unanimità contro la legge vigente, nella commissione trasporti, hanno
concorso, inspiegabilmente, anche due sottosegretari dello stesso ministero dei
trasporti, e cioè gli onorevoli Uggè e Tassone. Tutti si sono comportati come se fossero ispirati (anche se non lo
erano) dalla potentissima lobby dei proprietari di discoteche. (*) Per fortuna, questo provvedimento, prima
di approdare all’Aula per l’approvazione definitiva (nella supposizione
che, in qualche modo, la legislatura continui) deve ancora superare la
soglia di altre commissioni parlamentari. L’importante
quindi, adesso, è che su questo provvedimento si accenda la luce dell’opinione
pubblica, la sola che può far vergognare quei parlamentari che, invece, approfittando della relativa invisibilità
del lavoro nelle commissioni, si sono permessi di approvare una modifica che va
nel senso contrario di ciò che costituisce l’interesse delle famiglie, dei
giovani e di coloro che, senza loro responsabilità, possono essere falciati da
veicoli guidati da giovani ubriachi di ritorno dalle discoteche. Fra i deputati che hanno contribuito a
cancellare la legge nella commissione di loro competenza è stato detto che il
divieto di somministrare alcolici in piena notte è solo uno dei motivi che
hanno fatto diminuire gli incidenti stradali. Può essere vero. Ma, in attesa
che siano attuati, o rafforzati, gli altri interventi, perché
cancellare una disposizione che ha dimostrato di funzionare? (*) Nota: ricordo la dichiarazione resa
dall’onorevole Carlo Ciccioli, della Commissione Trasporti: “…Giovedì scorso non sono andato in
commissione, ero arrabbiato, non mi andava di essere lì quando si firmava
quell’emendamento. È inutile
nasconderlo: un po’ tutti i partiti hanno ricevuto pressioni fortissime. Si
sono mossi anche molti pezzi grossi. La commissione è stata influenzata
dall’alto”.
L’ARENA di Verona
PREVENZIONE.
Luigi Andreis e Andrea Oliva, titolari dell’Alter Ego, dicono che i ragazzi
vengono sempre avvisati di non mettersi al volante in condizioni non idonee «Incidenti,
le discoteche favorevoli ai controlli» Sono già
disponibili gli alcol-test all’uscita L’ultima proposta è invece la navetta
gratuita che accompagna i clienti a casa Alessandra
Vaccari I gestori dell’Alter Ego non ci stanno a
passare per «boicottatori» dei controlli messi in atto la notte tra sabato e
domenica sulle Torricelle ad automobilisti drogati o ubriachi. Luigi Andreis, lo storico proprietario di una
delle discoteche più famose del Nord Italia e il suo socio Andrea Oliva, da
mesi mettono in atto la normativa prevista dal Silb, e applicano le
disposizioni per la pratica e la diffusione del guidatore designato, proprio
per evitare incidenti, hanno tappezzato il locale con cartelli che indicano
norme comportamentali per chi si mette alla guida. «Non è
corretto dire che abbiamo boicottato i controlli facendo l’annuncio a fine
serata avvisando i clienti che c’era la polizia in strada. Lo facciamo ogni
fine settimana di mettere in guardia i ragazzi che se ne vanno e non perché ci
sono i controlli, ma per evitare che si mettano in strada in condizioni non
adeguate. Noi stessi facciamo l’etilotest, chiediamo a chi non si regge in
piedi di restare nel parcheggio, oppure di farsi portare a casa con
l’home-driver, il servizio navetta gratuito che mettiamo a disposizione proprio
perché chi non è in grado di guidare non lo faccia», dicono all’unisono i
gestori dell’Alter Ego. Che si sono
beccati anche una denuncia da un genitore: «Avevamo tolto le chiavi
dell’auto al figlio che era ubriaco marcio e l’avevamo portato a casa noi»,
dice Oliva. «Risultato? Il genitore ci ha denunciato dicendo che non ci
potevamo sostituire a lui e decidere cos’era bene per suo figlio. La
denuncia poi è stata ritirata, ma questo dice quanto noi stiamo attenti ai
"nostri" ragazzi». E ancora Oliva torna sulla polemica della
concessione del parcheggio per installare l’area controlli di sabato sera, poi
revocata. «Non potevamo permettere che venissero piantate tre tende,
posizionati due camper nel parcheggio. Non ci sarebbe stato spazio a
sufficienza per le auto dei clienti e poi non ci andava che sembrasse che i
controlli fossero finalizzati solamente ai nostri clienti», aggiungono i
gestori. «Qui si punta a fare statistica, ma questo non è il modo di fare
prevenzione. Tutti sanno che il sabato sera, per esempio, c’è sempre la guardia
di finanza, in via Villa Are, quindi è ovvio che chi ha qualcosa da nascondere
il sabato sera evita di passare da qui. Noi avevamo acconsentito che vi fosse
un camper del Sert fuori dalla discoteca, ma proprio come sensibilizzazione e
prevenzione. Quando ci hanno spiegato che ci sarebbe stato un intero quartier
generale, francamente sembrava troppo: ma carabinieri, polizia e guardia di
finanza posso testimoniare quanto siamo sempre collaborativi». Aggiungono i gestori: «Noi siamo favorevoli ai
controlli anti droga e alcol, ma riteniamo che dovrebbero essere ovunque non
solo in una zona. E comunque il problema andrebbe risolto alla radice. Bisogna chiedersi perché per questi giovani
non c’è divertimento se non c’è sballo, cosa c’è nella loro vita, quali sono i
valori in cui credono. La colpa dei loro sballi non è la discoteca. Noi a
chi guida l’auto vendiamo la Coca-Cola a tre euro in meno rispetto a un
cocktail, chiediamo di fare l’etilotest, cerchiamo di prevenire. Ben venga un
camper del Sert che spiega ai ragazzi l’effetto della droga e dell’alcol sui
cervelli, si mettano pure fuori dalla discoteca, come fanno già a Jesolo, dove
lavoriamo con un altro locale. Ma il tutto non dev’essere finalizzato a fare
numeri, statistiche, a giustificare un impiego di risorse e di denaro che deve
«rientrare» con ritiri di patente». Domenica
mattina alla polizia municipale c’è stato il pellegrinaggio dei genitori che
dovevano ritirare le auto sequestrate ai figli e portate nei soccorsi Aci. Sono arrivati
convinti che per i loro figli si trattasse di guida in stato d’ebbrezza, invece
era anche per uso di stupefacenti. E la loro vita è stata stravolta. (*) (*) Nota: sarebbero molti gli spunti per
discutere, in questo articolo. Ma mi voglio soffermare sull’ultima frase,
perché rende benissimo l’idea di quanto, nella nostra cultura, i problemi alcol
correlati siano accettati come “una cosa normale”. Quasi che, per i familiari di un giovane,
fosse più piacevole sapere che si è schiantato contro un platano a seguito di
una bevuta che a seguito di una sniffata. Sembra incredibile, ma a volte è davvero così. Su questo mi pare ci sia davvero da
riflettere.
IL GIORNALE DI VICENZA
MUSSOLENTE.
Nella “Giornata della carità” Alcol,
bulli, droga Quante minacce per i nostri figli Si è tenuta domenica a Casoni la seconda
giornata della carità. A Mussolente, invece, dove si è benedetta la chiesa
rimessa a nuovo, l’appuntamento è per domenica prossima. La celebrazione è rivolta quest’anno al mondo
giovanile e si sofferma in particolare sui comportamenti a rischio. Alle porte
delle chiese sono stati distribuiti dei volantini che invitano alla
riflessione, prendendo spunto dal secondo rapporto sullo stato di salute e gli
stili di vita dei giovani veneti in età scolare. Da tale rapporto è emerso infatti che la
maggior parte dei ragazzi considera piuttosto facile confidarsi con i genitori,
anche se molto di più con la madre rispetto al padre. Basso poi il gradimento
per la scuola: solo il 21 % degli undicenni, il 9 dei tredicenni e l’ 8 dei
quindicenni risponde di apprezzarla. Il fumo inoltre è piuttosto diffuso: ha
già fumato il 38,6 % del campione, e a 15 anni più del 70 per cento dei ragazzi
ha fumato almeno una sigaretta. Quanto
all’alcol, da un raffronto con 36 paesi europei risulta che il consumo regolare
tra gli studenti veneti ottiene i valori più alti per i tredicenni, terzo posto
per gli undicenni, quarto per i quindicenni. Sempre con riferimento all’alcool,
l’1,2 per cento degli undicenni dice di essersi ubriacato almeno due volte, a
13 anni la percentuale sale al 5,5 per arrivare al 24,9 a 15 anni. Sempre a 15 anni i giovani che ammettono di
aver utilizzato cannabis sono il 24,9. Nuovo ed interessante il dato sul
bullismo: il 38,7% degli undicenni dice di aver subito atti di bullismo almeno
una volta, la percentuale scende al 33 tra i tredicenni e al 20,2 tra i
quindicenni. «La maggior parte dei giovani - si legge nel
volantino - pur sperimentando quotidianamente un contesto sociale che offre
strumenti di sostegno alla loro crescita spesso insufficienti, non si rifugia
in comportamenti di violenza o di devianza. Negli ultimi tempi però, oltre ad
un aumento della criminalità giovanile, si sono evidenziate nuove espressioni
di disagio: l’abbandono scolastico, un consumo di droga e di alcol, il
bullismo, un uso distorto di internet per rappresentare le proprie bravate o
creare danni ai sistemi, la ricerca esasperata di sensazioni forti a scapito
della propria incolumità e di quella degli altri, relazioni sessuali precoci,
private del coinvolgimento emotivo, violenze di gruppo verso i più deboli e
comportamenti autodistruttivi». C’è sicuramente di che riflettere e le problematiche purtroppo sono di estrema
attualità, se è vero che proprio nei giorni scorsi a Casoni una giovane è
andata in coma etilico. «Questa giornata della carità - hanno detto i
parroci Piergiorgio Magaton e Paolo Marconato - vuole essere un’occasione di
preghiera e di festa intorno alla vita dei nostri giovani». D.Z.
ASAPS.IT
Budapest Preti
chiedono esenzione dal divieto assoluto di bere alcolici Richiesta
rifiutata dal ministro dell’Interno ungherese (ASAPS) – Esonerare i preti dal divieto
assoluto di bere prima di mettersi al volante. A chiederlo è il segretario
della Conferenza episcopale ungherese Laszlo Nemeth che si è rivolto
direttamente al ministro dell’Interno affinché i sacerdoti cattolici siano
esclusi dal nuovo regolamento di tolleranza zero per l’alcol al volante. La
motivazione all’origine della richiesta è strettamente legata alla celebrazione
della Santa Messa. Durante la funzione, infatti, il sacerdote è obbligato a
bere vino nel momento dell’eucaristia, in quanto rappresenta, simbolicamente,
il sangue di Cristo. Inoltre può capitare che lo stesso prete celebri più messe
al giorno in diversi comuni, a causa della carenza uomini in abito talare. In
base alle nuove disposizioni, nel Paese i poliziotti possono procedere al
ritiro immediato della patente ai conducenti cui è stato accertato un consumo,
anche minimo, di alcol. La risposta del
sottosegretario del ministro non si è fatta attendere. Nel testo si sottolinea
come le leggi valgano per tutti, preti inclusi. Quindi nessuna eccezione
anche se la quantità di vino usato durane la funzione religiosa non dovrebbe
creare problemi durante eventuali controlli. (ASAPS)
CORRIERE ADRIATICO
prevenire
l’alcolismo SENIGALLIA - Continuano a Cesano gli incontri
intitolati i “Martedì dell’informazione”. Gli appuntamenti si svolgono ogni
martedì a Cesano di Senigallia presso il Circolo La Marina Pro-Cesano che si
trova in Strada Terza numero 4. Tema
dell’incontro di questa sera: “Come prevenire l’alcolismo, come ritrovare la
serenità e il ruolo della famiglia”. Interverranno
per l’occasione medici e rappresentanti dei Gruppi Alcolisti anonimi e,
Al.-Anon. Martedì scorso si è trattato il tema dell’assistenza medica
domiciliare e informazioni basi su iniezioni intramuscolari eseguite in
proprio. Al dibattito, molto interessante, è intervenuta la coordinatrice
infermieristica Adriana Romani, del distretto Asl di Senigallia.
LEGGO
Prorogata
di sei mesi… VERONA - Prorogata
di sei mesi l’ordinanza che vieta il consumo di bevande alcoliche in alcune
zone della città, emessa nel luglio dello scorso anno. Continua quindi ad
essere vietato consumare bevande alcoliche di qualsiasi gradazione, e
abbandonare vuoti i contenitori in vetro di bevande di qualsiasi genere, in
piazza Pradaval. E venerdì scatterà anche il divieto di vendita di prodotti
schiumogeni per salvaguardare la tranquillità del carnevale. (G.Mar./ass)
MARKETPRESS.INFO
DE
CORATO PRESENTA ‘CINEMAINSICUREZZA’, FESTIVAL-CONCORSO PER SCUOLE: “A MILANO
DAL 2002 AL 2007 DIMINUITI DEL 20% INCIDENTI E FERITI. IN ULTIMI 4 MESI
ESEGUITI DAI VIGILI 1.600 ALCOOL TEST NEL WEEKEND” Milano, 29 gennaio 2008 - Il vice Sindaco e
assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato ha presentato ieri la prima
edizione di Cinemainsicurezza, iniziativa rivolta ai ragazzi delle scuole
primarie e secondarie di primo e secondo grado di Milano e provincia,
realizzata dalla rivista Quattroruote insieme alla Scuola del Corpo della
Polizia Locale di Milano e patrocinata dall’Amministrazione comunale. Presente
il comandante della Polizia Municipale, Emiliano Bezzon, e il direttore di
Quattroruote, Mauro Tedeschini. “L’educazione stradale – ha affermato il vice
Sindaco – e la cultura della sicurezza e del rispetto per la vita altrui devono
diventare obiettivi concreti. Plaudo quindi a questa iniziativa originale e
innovativa che coinvolge gli alunni direttamente e che contribuirà a diffondere
maggiore responsabilità e consapevolezza tra i giovani”. Cinemainsicurezza è un
vero e proprio festival/concorso che chiamerà i ragazzi a realizzare spot o
cortometraggi in materia di educazione stradale. I vincitori saranno
selezionati da una giuria composta da esperti di cinema e comunicazione, da
rappresentanti della Polizia Locale e della redazione di «Quattroruote» e
saranno premiati a maggio con attrezzature didattiche destinate alle scuole di
appartenenza. “Nel mondo – ha proseguito De Corato, ricordando i dati forniti
ad aprile dall’Organizzazione mondiale della Sanità e dal Ministero degli
Interni – ogni 90 secondi muore un ragazzo per incidente stradale, per un
totale, ogni giorno, di oltre 1. 000 giovani con meno di 25 anni. Gli incidenti
stradali sono la prima causa di morte per i ragazzi tra i 10 e i 24 anni. In
Italia, il maggior numero di vittime per incidenti stradali si concentra in una
fascia di età giovanile”. “Ma Milano è sulla buona strada. Tra il 2002 e il
2007 – ha rilevato il vice Sindaco, citando alcuni dati della Polizia Locale –
si è registrata una diminuzione degli incidenti stradali del 23% circa,
passando da 31. 907 sinistri rilevati nel 2002, a 24. 271 nel 2007. Diminuiti
anche gli incidenti con feriti, passati da 17. 367 del 2002 a 14. 194 dello
scorso anno. Ed è calato del 20% circa anche il numero dei feriti, che negli
ultimi sei anni è passato da 23. 650 (dato 2002) a poco più di 18. 900 (dato
2007)”. “Numeri positivi – ha commentato il vice Sindaco – ma che non devono
far abbassare la guardia. Per questo continueremo con le iniziative educative e
i controlli sulle strade. In particolare quelli serali nel weekend, nelle
strade adiacenti alle discoteche. Da
settembre a dicembre, i vigili hanno eseguito 1. 588 controlli con alcool test,
di cui 114 positivi: 114 ragazzi che avrebbero potuto fare male a se stessi e
agli altri e che, grazie all’intervento degli agenti, sono stati fermati in
tempo”. “Il concetto di ‘sicurezza partecipata’ – ha concluso De Corato –
vale anche per la sicurezza stradale, perché solo con la partecipazione
responsabile di tutti gli utenti della strada possiamo garantire incolumità ed
evitare stragi. Per questo mi auguro che anche grazie a iniziative come questa
possiamo creare maggiore consapevolezza tra i giovani. Il loro entusiasmo,
interesse e partecipazione sono motivo di speranza per un futuro di sicurezza e
responsabilità sulle strade, come nella vita di ogni giorno”.
IL TIRRENO
Neo patentato,
ubriaco al volante In un
anno 147 automobilisti positivi all’etilometro PISA. La
patente gli è durata solo sei mesi. Dovrà rifare gli esami un ventenne
cascinese che l’altra notte è stato fermato dagli agenti della polizia stradale
e trovato a guidare alticcio. Per i neopatentati, infatti, è prevista la
perdita del doppio dei punti previsti: essendo dieci, in questo caso diventano
venti, quindi tutti. Durante
la notte fra sabato e domenica gli agenti della polizia stradale hanno fatto un
controllo sulle strade cittadine bloccando tre persone. Insieme
al cascinese, anche due ragazzi pisani, uno di 23 anni, l’altro di 33. Tutti e
tre si erano messi alla guida dopo aver bevuto e non poco. Tutti e tre sono
risultati positivi all’etilometro e denunciati per guida in stato di ebbrezza. Nell’ultimo anno, dal gennaio del 2007 a
quello attuale, gli automobilisti trovati ubriachi alla guida in tutta la
provincia dalla polizia - dunque non solo stradale ma anche di stato - sono
stati in tutto 146. Un dato
a cui andrebbe aggiunto anche quello dei carabinieri. Considerando solo questo
si potrebbe parlare di una persona trovata ubriaca ogni tre giorni. Il
livello di «ubriachezza» riscontrato sarebbe genericamente medio, partendo da
un minimo di 0.50: i fermati avevano un livello che va da 1 a 1.50. Un
fenomeno in crescente ascesa quello della guida in stato di ebbrezza, che si
accompagna anche a quello sotto gli effetti di stupefacenti. Dovuto
all’abitudine, presa a prestito da altri paesi europei, della bevuta serale,
soprattutto nei giovani. Un fenomeno
emerso non per l’infittirsi dei controlli, di fatto sempre esistiti, ma dovuto
alla diffusione di certe abitudini, e che neanche un codice della strada
più severo e l’inasprirsi di sanzioni e provvedimenti sono riusciti ad arginare.
(*) (*) Nota: non sono d’accordo. I controlli in
Italia sono sempre stati scarsissimi, in provincia di Pisa lo sono ancora, dati
gli scarsi risultati descritti in questo articolo. Solo ieri abbiamo riportato in rassegna un
articolo che spiegava come a Verona, in una sola notte, siano state ritirate 32
patenti. In tutta la provincia di Pisa stiamo a una
ogni tre giorni: come dire che, da quelle parti, chi guida dopo aver bevuto ha
ancora la quasi certezza dell’impunità.
SERAQUOTIDIANO.IT
Torvajanica,
un pregiudicato ha danneggiato un locale e assalito le forze dell’ordine giunte
in soccorso UBRIACO
AL BAR AGGREDISCE I CARABINIERI Brutto episodio all’interno di un locale:
colpevole un uomo che in preda ai fumi
dell’alcol ha iniziato letteralmente a devastare l’arredamento e a dar fastidio
alla clientela. E’ successo ieri sera. A Torvajanica i carabinieri sono
dovuti intervenire a seguito della richiesta da parte del gestore di un bar,
preoccupato per quello che stava succedendo nel suo locale. Un uomo, infatti, completamente ubria
Mercoledì, 30 Gennaio 2008
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