FAVARA (AGRIGENTO), 30 gennaio 2008 – Una volta, quando in
paese passava un funerale, le serrande si abbassavano, le auto spegnevano i
motori, il rispettoso silenzio era l’ultimo saluto al defunto accompagnato al
camposanto con una malinconica passeggiata per le strade del paese. L’usanza è
pian piano scomparsa, soprattutto nei centri più grandi, ma capita che in
alcuni piccoli paesi si senta ancora il bisogno di dare al “caro estinto” un
ultimo saluto degno di tal guisa. Così a Favara, cittadina a 10 chilometri da
Agrigento nota per le sue origini antichissime, per le sue concerie
ottocentesche e per i grandi giacimenti di zolfo, il funerale di un abitante
del posto ha attirato decine di persone, composte in un silenzioso corteo
partito verso il cimitero al termine delle esequie. Il “trasporto” ha
attraversato un incrocio e qui è successo il patatrac: un automobilista,
evidentemente frettoloso e per nulla disposto al rispetto, ha pensato bene di
sparare raffiche di clacson una dietro l’altra, uscendo poi dall’abitacolo e
scagliandosi contro quelli che, defilatisi dalla processione, hanno cercato di
ricondurlo ad una condotta più dignitosa. Sono volate parole pesanti, poi gli
schiaffi e quando i Carabinieri sono arrivati per riportare la calma, si sono presi
la loro dose di offese e spintoni. Se aveva fretta di arrivare da qualche
parte, però, il violento si è dovuto rassegnare a trascorrere pomeriggio e
parte della serata in caserma, dalla quale è uscito con una denuncia a piede
libero per resistenza a pubblico ufficiale. (ASAPS)
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