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Rassegna stampa Alcol e guida del 30 gennaio 2008

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

REUTERS
http://www.reuters.com/article/latestCrisis/idUSL25128435, 
L’OMS raccomanderà come ridurre il danno causato dalle bevande alcoliche
Di Laura MacInnis

GINEVRA, 25 Gennaio (Reuters) – Un portavoce ha comunicato venerdì che gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanderanno in qual modo combattere i pericoli legati all’alcol, incluse le patologie del cuore e del fegato, incidenti stradali, suicidi ed infezioni sessualmente trasmesse.
Il Comitato Esecutivo dell’agenzia delle Nazioni Unite questa settimana ha deciso di fare uno sforzo per aumentare la consapevolezza sui rischi di ferite, violenze e malattie derivate dall’uso dannoso dell’alcol, specialmente fra i giovani e le donne in gravidanza.
Il Comitato composto da 34 membri ha concordato che l’OMS dovrebbe preparare la bozza di una strategia globale per ridurre tali rischi. Essa probabilmente conterrà linee guida sulla pubblicità, sui prezzi, e sulla distribuzione delle bevande alcoliche, insieme ad una formazione destinata agli operatori della salute e campagne per aumentare la consapevolezza del pubblico.
La strategia, che dovrebbe essere completata nel giro di due anni, mirerà soprattutto a proteggere tutta la popolazione a rischio, quali i giovani, ed i terzi che subiscono danni da coloro che hanno bevuto.
I 193 stati membri dell’OMS dovranno dichiarare se approvano la proposta di una strategia all’Assemblea Mondiale nel prossimo mese di maggio, in modo da dare l’avvio al lavoro. Questo passaggio è di solito una formalità.
Nel 2003, l’OMS riuscì a far passare un trattato internazionale mirato a ridurre l’uso di tabacco, che conteneva più incisivi avvertimenti sui pacchetti di sigarette e nuovi limiti alla pubblicità ed alle sponsorizzazioni.
I paesi scandinavi avevano già presentato all’OMS, più di tre anni fa, le loro preoccupazioni sui rischi alla salute pubblica rappresentati dalle bevande alcoliche.

Un rapporto presentato al Comitato Esecutivo aveva denunciato che il consumo dannoso di alcol provoca 2,3 milioni di morti premature ogni anno nel mondo, che rappresenta circa il 4% di tutte le morti.
Il consumo di alcol è stato citato come “il maggior fattore di rischio evitabile” per patologie cardiovascolari, cirrosi epatica, e vari tipi di cancro, ed un fattore che favorisce la diffusione di malattie infettive, compreso l’HIV/AIDS.
L’alcol è stato anche associato ad incidenti stradali, suicidi, criminalità, violenze, disoccupazione ed assenteismo. Sono stati trovati particolarmente vulnerabili i giovani che presentano frequenti episodi di ubriacature o di bere pesante.
L’OMS nel preparare le raccomandazioni dovrà tener conto anche delle differenze culturali che si riscontrano da paese a paese, per esempio, il consumo di alcol è proibito da alcune religioni compreso l’islam.
Il Gruppo Globale dei Produttori di Alcol, una rete di 16 importanti produttori di vino e liquori, che include la Birreria Asahi in Giappone, le Birrerie United in India, il produttore di vino americano Constellation Brands e la Birreria Colson Brewing, ha salutato la mossa dell’OMS come un “passo positivo”.
Abigail Jones, parlando a nome dei produttori, ha detto che è importante tener conto che quello che serve è una varietà di approcci per far fronte all’uso pericoloso dell’alcol. “E’ un’arena assai complessa, ma sicuramente l’OMS deve avere un ruolo nel delineare gli approcci più appropriati. Guarderemo tutte le misure annunciate” 
(Testo di Janet Lawrence)

Traduzione di Ennio Palmesino


COMUNICATO EMNA (EUROPEAN MUTUAL-HELP NETWORK FOR ALCHOL-RELATED PROBLEMS)

E’ TEMPO DI OCCUPARSI DEI PROBLEMI ALCOLCORRELATI GLOBALI
L’Alcol è causa di problemi crescenti di carattere sanitario, sociale, economico e di ordine pubblico. E’ necessario che qualcuno si faccia carico di assumere una leadership globale per ridurre tali danni. L’OMS deve continuare a giocare un ruolo guida nel coordinare le risposte che vanno date ai problemi alcolcorrelati.
I problemi alcolcorrelati sono in crescita ovunque
· Nei paesi sviluppati, l’alcol è in assoluto la terza causa di rischio per la salute, contribuendo per il 9.2% al peso totale delle malattie.
· Nei paesi in via di sviluppo a bassa mortalità, l’alcol è addirittura la causa principale di rischio di malattia e morte prematura.
· Il consumo di alcol sta aumentando rapidamente in Asia, Europa dell’Est, ed America Latina.
· Le comunità regionali e nazionali sopportano un peso enorme risultante dal consumo di alcol, che include crimini, violenza nelle strade, violenza in famiglia, abusi su minori, incidenti stradali, incidenti sul lavoro, aumentato rischio di AIDS, povertà, perdita di produttività, e naturalmente i costi per le cure e le contromisure per tutte queste situazioni. Per ciascuna nazione, questi costi possono ammontare dall’1% al 4.5% del PIL. Nei paesi sviluppati, le ferite non intenzionali rappresentano la più alta proporzione di danni causati dal consumo di alcol.
· I giovani sono la popolazione più a rischio, e sfortunatamente, nei paesi in via di sviluppo essi stanno rapidamente assumendo gli stessi stili di vita alcolici, assai dannosi, che sono comuni ai giovani dei nostri paesi.
· Le modalità di consumo di bevande alcoliche da parte delle donne sta ormai convergendo su quelle degli uomini, determinando consumi a più alto rischio e maggiore vulnerabilità, incluso maternità non desiderate, danni al nascituro, abuso da parte degli uomini, maggior rischio di cancro al seno.

Occorre una leadership globale

Nell’ultimo decennio, le ricerche ed i rapporti dell’OMS hanno portato all’attenzione internazionale questo aumento dei problemi alcolcorrelati. Nel 2005, durante la 58° Assemblea Mondiale della Salute, è stata adottata la risoluzione WHA58.26: Problemi di salute pubblica causati dall’uso dannoso dell’alcol, la prima risoluzione sull’alcol dal 1983.

Dopo aver adottato la risoluzione, il Comitato Regionale del Sud-Est Asia (SEARO) e l’Ufficio Regionale West Pacifico (WPRO) hanno implementato l’iniziativa adottando politiche specifiche per le loro regioni. La regione Pan Americana ha organizzato una Conferenza sul problema, mentre la Regione Europea ha applicato per oltre 15 anni un Piano d’Azione sull’Alcol. Nel 2007, il Comitato di Esperti dell’OMS sui problemi legati al consumo di alcol ha fornito un rapporto sullo stato attuale delle conoscenze, e ha fornito raccomandazioni per interventi e politiche veramente efficaci per combattere tali problemi.

L’OMS ha una posizione ideale per prendere la guida nella promozione di politiche pubbliche efficaci, che siano basate sulle evidenze, adattate alle situazioni locali, per arrivare ad una riduzione dei problemi alcolcorrelati e per focalizzare i crescenti rischi a cui sono esposti i paesi in via di sviluppo.

L’E.M.N.A. sollecita i paesi aderenti all’OMS perchè diano il loro supporto ad una “Strategia Globale sull’alcol” da parte dell’OMS durante la discussione sui danni alcolcorrelati prevista nella 122a Riunione del Comitato Esecutivo dell’OMS in gennaio 2008.

L’E.M.N.A. è una rete europea di diverse associazioni che praticano il mutuo aiuto ed i programmi di comunità per i problemi alcolcorrelati, che è stata creata nel 2004, e che ora rappresenta 16 associazioni di 9 paesi europei, ed i cui membri si calcola che siano fra i 400 ed i 500.000.


LA SICILIA

«Di notte terra di nessuno»
Cinque studenti dell’Ipia documentano il sabato sera dei giovani: «Troppo alcol, droga e prostituzione»
Singolare iniziativa quella intrapresa da alcuni studenti dell’Ipia «E. Fermi» di Via Campobello che hanno realizzato un dettagliato servizio fotografico su come trascorrono il sabato sera i giovani licatesi.
Un lavoro quello svolto dagli studenti guidati dalla professoressa Maria Gabriella Malfitano, dirigente scolastico dell’Ipia, che lo scorso sabato sera muniti di una macchina fotografica digitale li ha visti impegnati per diverse ore girare per i principali corsi del centro storico della città immortalando delle immagini che devono far riflettere le competenti autorità locali.
Il servizio fotografico lunedì scorso è stato consegnato anche al nostro giornale dagli studenti.
«Lo scorso sabato sera lasciando la musica del pub – hanno raccontato – a bordo della nostra auto abbiamo deciso di girare per i corsi principali del centro storico. Abbiamo visto che cosa succede con i fumi dell’alcool, l’uso o forse l’abuso delle diverse specie di stupefacenti, il fenomeno della prostituzione forse anche minorile e vari atti di vandalismo. Lo abbiamo fotografato con la nostra macchina fotografica».
«Licata – hanno raccontato i cinque studenti protagonisti dell’esperimento – la sera rimane una città in balia dei balordi che in preda ai fumi dell’alcool o dall’assunzione d’allucinogeni si rendono responsabili di intollerabili atti di vandalismo. È necessaria la presenza delle forze dell’ordine».

I ragazzi dell’Ipia hanno anche proposto al sindaco di emettere un’ordinanza che vieti ai titolari di locali pubblici di servire alcolici e super alcolici ai minorenni, ma anche un maggiore controllo per debellare il crescente fenomeno della prostituzione che da qualche tempo si registra in città. (*)
«Probabilmente – spiegano – una maggiore presenza delle forze dell’ordine nelle ore serali indubbiamente non consentirebbe che avvengano tali atti di vandalismo».
«Noi giovani – hanno concluso – attraverso il vostro giornale chiediamo alle istituzioni di poter ottenere una migliore formazione culturale per debellare l’omertà esistente in città, dire no alla mafia, collaborare con le forze di polizia e quanto altro per essere pronti quali futuri dirigenti del domani. Per questo sollecitiamo il prefetto di Agrigento per intervenire al fine di salvaguardare il nostro avvenire. Licata possiede soltanto la grossa industria dello spaccio di stupefacenti dove orbitano più di un migliaio di giovani assuntori».
Non resta che sperare che qualcosa possa cambiare per far sì che Licata la notte non sia più terra di nessuno.
Antonio Cacciatore
(*) Nota: limitare l’accesso agli alcolici, e vietarne la vendita ai minorenni, sono provvedimenti così logici e palesemente utili che appaiono nella loro evidenza a chiunque acquisisca un minimo di informazioni sul problema.


IL GAZZETTINO (Padova)

Nuova ordinanza del Comune per Ghetto e Portello. Il divieto di dare bevande alcoliche slitta di due ore 
Spritz, bar aperti fino alle 2

E se qualcuno sgarra scatterà la chiusura anticipata solo per quell’esercizio

(M.A.) Il sindaco Flavio Zanonato "brinda" con lo spritz fino alle due di notte. Improvviso e inaspettato cambio di rotta da parte di palazzo Moroni che attraverso una nuova ordinanza (4 pagine e 14 articoli) annulla di fatto il provvedimento del 3 maggio 2006, che obbligava 20 bar tra piazze, Ghetto e Portello a chiudere a mezzanotte nel tentativo di combattere il lato oscuro del fenomeno spritz. (*) Il rinnovato orario degli esercizi, che riguarda pub, bar, pizzerie al trancio, ristoranti e "kebabbari", entrerà in vigore al massimo tra dieci giorni, appena il primo cittadino darà il suo benestare. La chiusura posticipata riguarda anche le discoteche e i tutti quei circoli che sono simili a una discoteca. Questa tipologia di locali potrà tenere aperto fino alle 4, mentre la somministrazione di bevande alcoliche dovrà stopparsi alle 2.La nuova ordinanza è stata concepita, ieri mattina, nell’ufficio dell’assessore alla Polizia municipale Marco Carrai, alla presenza dell’assessore al Commercio, Ruggero Pieruz, dei rappresentanti delle tre associazioni di categoria più Upa e Cna, e di Carla Franck capo del settore Commercio.«Questo nuovo provvedimento - ha affermato Carrai - è dovuto al fatto che le licenze A e B per gli esercizi, sono state unificate da una legge dello Stato. Quindi abbiamo dovuto uniformare gli orari di chiusura dei vari locali. Adesso osserveremo un po’ come si comporteranno i bar. Se tutto fila liscio non emetteremo alcuna ordinanza di chiusura anticipata».
Soddisfatto del risultato l’assessore al Commercio. «Intanto se qualche barista si comporterà male - ha detto Pieruz - questa volta verrà punito solo lui perchè una eventuale ordinanza non sarà più a zone ma mirata al singolo. Poi credo che il nuovo provvedimento ridia vita al centro storico e alla sua economia».
Molto contento del nuovo orario di chiusura per bar e pub di piazze e Ghetto è Federico Contin, che presidente dell’ex comitato "Bar per il centro" ha combattuto per oltre un anno e mezzo, insieme a decine di baristi, l’ordinanza del 3 maggio 2006.
"Finalmente il centro storico rinasce - ha dichiarato Contin - e il Comune ha capito che non è colpa dei baristi se in piazza vengono anche maleducati e spacciatori. Si tratta più che altro di un problema di ordine pubblico. Adesso gli esercenti devono cercare di essere professionali al massimo, quindi assumere qualcuno che pulisca fuori dai locali e che controlli che i clienti non disturbino. Non dobbiamo ripetere gli errori passati».
(*) Nota: questa retromarcia sullo spritz è la versione regionale della proposta della Commissione trasporti della Camera.


IL TIRRENO

PENSIONATO UBRIACO SI SCHIANTA CON L’AUTO
PISA. Non solo i giovani hanno l’irresponsabilità di mettersi alla guida dopo avere bevuto troppo. Succede anche a persone anziane e che magari hanno svolto per anni un lavoro al servizio della legge. Lo dimostra quello che è successo la notte scorsa in via Lucchese, dove un ex ufficiale giudiziario del tribunale, un 69enne in pensione, è andato a schiantarsi con la sua auto contro una vettura in sosta. La polizia giunta sul posto lo ha sottoposto all’esame dell’etilometro che ha dimostrato che aveva un tasso alcolemico di 2.28 grammi, molto sopra il limite consentito. Così l’uomo è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e gli è stata ritirata la patente.


BRESCIA OGGI

GHEDI. Un trentenne del paese si è presentato in caserma. L’investimento domenica sera
Preso il pirata della strada: «Sono scappato per paura»
Per due giorni ha vissuto nell’angoscia: da una parte la paura di essere scoperto dalla polizia che lo stava cercando; dall’altra il desiderio di costituirsi per alleggerire una posizione scomoda, quella di essere tacciato per «pirata della strada». Domenica sera a Ghedi aveva investito tre donne con la sua Renault «Scenic» scura e non si era fermato nonostante il parabrezza seriamente danneggiato.
Lunedì pomeriggio gli agenti della polizia stradale di Brescia e di Montichiari avevano praticamente chiuso il cerchio delle indagini. Da controllare cinque o sei auto, simili per modello e colore alla vettura allontanatasi da via Rimenbranze. Un numero di targa letto male dai testimoni ha rallentato le ricerche. «Era solo questione di tempo, di ore» ha dichiarato un investigatore della polizia. «E’ inutile scappare. Tanto li scopriamo sempre». in aiuto degli investigatori, oltre alle testimonianze della gente, le immagini delle telecamere puntate sulla strada.
Ieri a metà mattina Marco C., autista 30 anni di Ghedi, la patente gli era già stata ritirata due volte per alcol, si è presentato ai carabinieri di Ghedi che lo hanno consegnato alla polizia stradale di Montichiari. Ha detto di aver preso paura, perso la testa e di non essersi fermato dopo aver travolto le tre badanti ucraine. Il giovane ha implorato che non lo arrestassero e che non venisse scritto il suo nome sui giornali. La polizia gli ha spiegato che essendo trascorsa la flagranza non poteva essere arrestato. Attenderà a piede libero il processo. L’accusa è di omissione di soccorso e di fuga. Gli è stata ritirata la patente di guida e la vettura è sotto sequestro.
A sangue freddo il giovane ghedese ha capito che era meglio presentarsi alla polizia. E così ha fatto ieri mattina. Frattanto sono leggermente migliorate le condizioni della badante di 53 anni ricoverata con la riserva della prognosi all’ospedale di Manerbio. I medici l’hanno dichiarata fuori pericolo. Meno gravi le due connazionali che lavorano a Ghedi accudendo gli anziani. F.MO.


L’ARENA

SENTENZE.
Patteggia e torna in libertà
Ruba il Brunello al market, prende due anni
Stessa pena per un buco di mezzo miliardo di euro (*)
Quattro bottiglie di Brunello di Montalcino, uno spintone al direttore dello Sma di via Tevere e la fuga. Miroslaw Lukovic finì in carcere per questo e con l’accusa di rapina, era il 29 agosto dell’anno scorso. Ieri per quella «scorta» di alcol illegittima e soprattutto per le modalità l’uomo di 53 anni davanti al giudice dell’udienza preliminare ha patteggiato due anni di reclusione. E lui, che a Montorio è rimasto fino al giorno del giudizio, ieri è stato scarcerato. Due anni per 4 bottiglie di vino, pena severa ma rubare è un reato e spintonare chi cerca di impedire il furto lo «trasforma» in un’ipotesi assai più grave.
Illeciti e pene. Sempre ieri e sempre a due anni, interamente coperti dall’indulto, sono stati condannati due componenti del consiglio di amministrazione della Sms Italia srl, dichiarata fallita il 23 maggio 2000. Harald Peelen e Konrad Johan Schmidt per l’accusa aggravarono il dissesto della srl e comunque non procedettero alla ricapitalizzazione. Considerando che il capitale sociale era di 99 milioni, le perdite si concretizzarono nel 1997 in poco più di 549 milioni di vecchie lire (283.710 euro) e nel 1998 in 433 milioni (223.934 euro). Assolto il terzo componente, Peter Karg, mentre per gli altri sono rimaste le pene accessorie: per 10 anni non potranno svolgere attività commerciali.
(*) Nota: se si fa sparire mezzo miliardo di euro con una bancarotta si viene condannati come per un furto da pochi euro con spintonamento. Chi poi vuole rischiare ancora di meno, invece che spintonare con le mani, come un villano, può usare l’auto, con ancor più efficacia e guidando in stato di ebbrezza. Due anni di carcere non glieli da nessuno.


CRONACAQUI.IT

Ieri sera, rientrando a casa ubriaco e minacciandole con un coltello, ha violentato prima la convivente e poi la minorenne
Abusa della convivente e della figlia di lei: arrestato rumeno
MIRAFIORI NORD - (TORINO) Un romeno di 39 anni è stato arrestato ieri sera dai carabinieri della compagnia di Mirafiori a Torino. Lunedì sera, l’uomo, rincasato ubriaco, avrebbe prima minacciato con un coltello e un paio di forbici e poi abusato della convivente e della figlia 14enne di quest’ultima. La violenza sarebbe continuata fino alle 8 del mattino successivo quando, dopo aver sottratto il cellulare alla compagna, il romeno si è allontanato dall’abitazione. A quel punto la donna ha dato l’allarme. I carabinieri hanno rintracciato nella serata di ieri l’uomo in via Onorato Vigliano e lo hanno arrestato.


CRONACAQUI.IT

Misteriosa vicenda di molestie a Barriera Milano. I vicini sentono le urla e chiamano la polizia che arresta un marocchino
Adescato e ubriacato, ragazzino di 13 anni salvato dallo stupro
TORINO, 30/01/2008 - Adescato in strada, ubriacato e molestato. È questo l’incubo di un tredicenne sfuggito allo stupro da parte di un marocchino fermato dalla polizia. Polizia che ora, essendo coinvolto un minore, mantiene il massimo riserbo su una vicenda dai contorni raccapriccianti. Dalla Questura non trapela nulla, ma, stando a quanto riferito da fonti non ufficiali, se i vicini di casa non avessero lanciato l’allarme, molto probabilmente, il nordafricano sarebbe andato fino in fondo. Portando a compimento il proprio piano perverso. Trascinando la vittima verso un incubo impossibile da dimenticare. Terribile, comunque, l’esperienza che Mario (nome di fantasia), poco più che un bambino, sarebbe stato costretto a vivere. Mario, che, probabilmente, è stato salvato dalle proprie urla, e dai vicini che le avrebbero sentite prima che il fermato andasse oltre. Prima che da quei palpeggiamenti e carezze, che, comunque, hanno ferito i suoi sentimenti e segnato la sua esistenza per sempre, l’aguzzino passasse ad altro. Adescato in strada Mario ha tredici anni e mezzo. E, pare, molti problemi. Un ragazzino difficile, cresciuto in una famiglia da cui, in passato, avrebbe già cercato di allontanarsi. Un pomeriggio alla fine della scorsa settimana, deve aver deciso di fare due passi. A quanto pare, da solo. Un marocchino di ventotto anni l’avrebbe adocchiato, poi, attratto dal giovane, si sarebbe avvicinato. Due chiacchiere e qualche battuta, tanto per rompere il ghiaccio, e fare in modo che il fanciullo acquisisse la fiducia necessaria per accettare l’invito. «Vieni a casa mia - deve avergli detto il nordafricano - abito qui vicino». In via Brandizzo, quartiere Barriera di Milano. Là dove, nel cuore della notte, i vicini di casa del magrebino hanno sentito strani rumori e un fanciullo gridare. L’allarme pare sia scattato attorno alle 3. Diverse ore dopo l’incontro tra la vittima e il suo aguzzino. L’incubo «Cosa succede là dentro? Lì non abita nessun ragazzino» hanno pensato i residenti della palazzina. Meglio chiamare i soccorsi. Sul posto è arrivata la polizia, che ha fermato l’aguzzino. Il marocchino, che pare sia coniugato con una donna che, attualmente, si trova nel paese d’origine, una volta entrato nell’appartamento, avrebbe offerto a Mario della birra o qualche altra bevanda alcolica. Un bicchiere, forse due, o forse molti di più. Forse, gli ha addirittura fatto fumare uno spinello. Il nordafricano, a quanto pare, avrebbe condiviso l’alloggio in cui è stato fermato dagli agenti con un connazionale. Che, stando sempre a quanto trapelato, non si sarebbe accorto di quanto accadeva accanto a sè. Sembra che stesse dormendo, e che non abbia sentito neppure le grida di Mario. Mario che, invece, ad addormentarsi non riesce più.


IL GAZZETTINO (Vicenza)

Calci al carabiniere, arrestato

Dueville

Domenica sera, in località Passo di Riva, i carabinieri della Stazione di Dueville hanno arrestato, per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, Vincenzo Collura, 37 anni, operaio di origini calabresi, con precedenti penali per reati dello stesso tipo nonché per guida in stato di ebbrezza alcolica. L’uomo, intorno alle 18.30, in evidente stato di ubriachezza, stava disturbando all’interno del bar pasticceria "Papaja".

Sul posto giungeva la pattuglia della Stazione di Dueville che procedeva all’identificazione dell’uomo, il quale alla vista dei militari inveiva nei loro confronti, insultandoli e minacciandoli.

Dopo qualche minuto i Carabinieri riuscivano a calmarlo e lo conducevano in caserma. Appena giunto però Collura andava in escandescenza e si scagliava contro i militari colpendo uno di loro con un calcio alle ginocchia.

A questo punto, l’uomo veniva dichiarato in arresto e successivamente associato alla Casa Circondariale San Pio X di Vicenza, a disposizione dell’autorità giudiziaria. (V. B.)


ASAPS

Palenque (Messico)
Turista italiana travolta e uccisa da un’auto pirata

Sembra che l’automobilista guidasse ubriaco
30 gennaio 2008 - A neanche una settimana dalla tragica morte dei due fidanzati dell’Isola d’Elba in un incidente stradale a Puket, un’altra turista italiana è rimasta vittima di un incidente, questa volta in Messico. La vittima è Camilla Carletti, una ragazza di 33 anni fiorentina, morta a Palenque in Chapas, dove si trovava in vacanza insieme al compagno. In base alle prime ricostruzioni Camilla Carletti sarebbe stata travolta e uccisa da un’auto pirata mentre stava visitando l’area archeologica della zona. Sembra, inoltre, che l’uomo alla guida dell’auto che ha travolto la 33enne fosse ubriaco. In base alla ricostruzione dei quotidiani locali on line, dopo l’incidente, il conducente dell’auto, A.H.B., 30 anni messicano, è fuggito, ma è stato rintracciato dalla polizia municipale locale. Gli agenti sono stati allertati da un testimone, che aveva visto il guidatore mentre cercava di far perdere le sue tracce all’interno di un complesso residenziale.
Nell’impatto, la donna ha sbattuto la testa sulla parte anteriore della vettura ed è stata scagliata a dieci metri di distanza, morendo sul colpo. Sempre in base alla ricostruzione di alcuni testimoni, spiegano ancora i giornali on line messicani, il guidatore era stato a bere nello stesso locale dove si erano trattenuti la vittima, il fidanzato e i loro amici poco prima dell’incidente.


CORRIERE ADRIATICO

Ha aggredito uno steward di colore durante la gara
Stadio vietato per cinque anni al tifoso arrestato a Piacenza
ASCOLI – Stadio vietato per cinque anni per il tifoso dell’Ascoli, Sante M. che sabato scorso ha aggredito uno steward di colore allo stadio Garilli di Piacenza durante la partita tra i padroni di casa e la squadra marchigiana, finita 2-1 per i biancorossi. E’ l’effetto del provvedimento Daspo che ha colpito il tifoso del Picchio S.M., 42 anni. Per l’aggressione allo steward era stato arrestato con l’accusa di resistenza a incaricato di pubblico servizio e ha patteggiato due mesi e venti giorni di reclusione. Al termine dell’udienza è stato rimesso in libertà. Secondo l’accusa - Il tifoso del Picchio, ubriaco, ha insultato con frasi razziste uno steward di colore del Piacenza, strattonandolo, ma la scena è stata filmata e l’uomo, 41 anni, è stato arrestato dalla polizia per resistenza e violenza a incaricato di pubblico servizio, con l’aggravante della discriminazione razziale. L’episodio è avvenuto a margine della partita Piacenza-Ascoli. Secondo la polizia il tifoso si è scagliato contro lo steward, strattonandolo e gridando questa frase: “Marocchini e meridionali bisognerebbe ucciderli tutti”. Il tifoso ha cercato di scavalcare una staccionata, ma si è introdotto in un settore inagibile dello stadio Garilli dove la polizia lo ha arrestato.
Dopo aver smaltito la sbornia (e l’amarezza per la sconfitta) il tifoso ha compreso la gravità del suo gesto sconsiderato.


IL GIORNALE DI VICENZA

IN AULA. L’ex portiere del Vicenza ha pagato l’ammenda in tribunale per una bisboccia dell’estate 2005
Avramov a patti per i troppi cin cin
Quando il calciatore fu fermato all’alba era assieme a Margiotta, che si mise al volante
Sono le 6 del 14 agosto 2005 quando la polizia stradale ferma in viale San Lazzaro la macchina condotta dall’allora portiere del Vicenza Vlada Avramov. La prova del palloncino inchioda l’atleta di 28 anni. Ha più del doppio della soglia limite (1,03 contro 0,5 g/l) di alcol in corpo e alla guida è costretto a mettersi l’amico e compagno di squadra Massimo Margiotta, il quale invece era perfettamente sobrio. 
Due anni e mezzo dopo l’autogol il bravo Avramov ieri mattina ha preferito scendere a patti davanti al giudice Roberta Resenterra. Gli avvocati Marco Dal Ben e Linda Maulucci hanno depositato la richiesta di patteggiamento di 428 euro di ammenda, che è stata accolta per conto della procura dal pm d’udienza Andrea Morabito. La pena, oltre tutto, è interamente condonata.
Si è chiuso in pochi minuti, dunque, il processo contro l’allora numero uno berico, oggi terzo portiere della Fiorentina, che venne sorpreso la vigilia di Ferragosto di due anni e mezzo fa. La squadra biancorossa era nel periodo della preparazione e in vista della festa i due compagni avevano fatto le ore molto piccole. Meglio la notte in bianco. Il traffico era rarefatto e i giocatori avevano davanti a sè due giorni di riposo assoluto. Il giorno precedente il Vicenza giocò un’amichevole contro il Ravenna a Piovene (per la cronaca 3-1 con gol anche di Margiotta) e la società aveva concesso quarantotto ore di riposo in vista della ripresa degli allenamenti. Avramov e Margiotta ne avevano approfittato per una non stop, ma al rientro a casa ecco una pattuglia della polizia sventolare la paletta e quindi sottoporre il portiere alla fatidica prova del palloncino.
L’estremo difensore se la cava decisamente meglio col pallone. I.T.


FOCUS WINE

VINO: CONTRO L’INDICAZIONE DI ADDITIVI E CALORIE IN ETICHETTA INSORGONO 10 PAESI EUROPEI
Firmata una lettera in cui si chiede di escludere il vino dalla nuova direttiva sugli alimenti
Dieci Paesi hanno firmato un documento comune in cui chiedono alla Commissione europea di escludere il vino dalla nuova proposta di regolamento che armonizza l’etichettatura di tutti gli alimenti, prevedendo l’obbligo di indicare, oltre ai potenziali allergeni (solfiti, caseina, albumina, già inseriti in una recente direttiva), anche gli additivi e gli ingredienti che entrano nel processo di produzione del vino.
Non solo, la proposta di regolamento (Parlamento e Consiglio europeo) prevede l’indicazione obbligatoria del contenuto calorico per grammo di alcol espresso in kcal o kJ, da mettere in bella evidenza nell’etichetta e non dietro la bottiglia.
Contro questa disposizione, Italia, Spagna, Germania, Francia, Portogallo, Grecia, Austria, Cipro, Romania e Bulgaria hanno presentato formale richiesta di esenzione per il vino al termine del primo Consiglio dei ministri agricoli tenuto nei giorni scorsi sotto presidenza slovena, ricordando alla Commissione europea, e segnatamente al commissario alla Salute pubblica Markos Kyprianou, che nella proposta di riforma dell’Ocm vino appena approvata c’è tutto un capitolo che elenca la lista positiva di sostanze e pratiche enologiche che possono essere utilizzate nella produzione del vino e per le quali si era giunti all’accordo dell’esenzione dall’etichettatura obbligatoria. Per questo, i dieci ministri agricoli, tra cui De Castro, richiamano la Commissione al rispetto dei patti e al riconoscimento della specificità del prodotto vino rispetto alle altre bevande alcoliche e agli alimenti in generale.
L’iter di approvazione del regolamento ha provocato un certo attrito tra Kyprianou e la collega alle Politiche agricole, Mariann Fischer Boel, che più volte ha criticato, anche in sede pubblica, l’impatto delle nuove disposizioni per il settore vino. Fonti ufficiose affermano che il commissario alla Salute non ha preso in alcuna considerazione i rilievi fatti dalla Boel, la quale sarebbe intenzionata a far mancare il proprio voto sulla proposta.

Carlo Flamini


TGCOM

Sean Young schiava dell’alcol, dopo l’ennesima scenata entra in clinica
Riabilitazione per Sean Young L’attrice è entrata in clinica
Brutto momento per l’attrice statunitense Sean Young, entrata volontariamente in una clinica di disintossicazione dopo un movimentato fine settimana a Los Angeles, dove ha partecipato alla cerimonia di consegna dei premi dei Directors Guild of America (Dga), il sindacato che rappresenta i registi cinematografici e televisivi americani. Nell’occasione l’attrice aveva avuto un violento litigio con il regista Julian Schnabel.
Gli anni d’oro, quelli di "Blade Runner" tanto per intenderci, sono passati da un pezzo, ma per l’attrice 48enne questo sembra il punto più basso di una china che aveva imboccato da tempo. Sabato sera la Young era ospite alla serata organizzata nella sala da ballo dell’Hyatt Regency al Century City. Al momento della premiazione di Schnabel, l’attrice, evidentemente alterata dall’alcol, ha iniziato a urlare e inveire all’indirizzo del regista dando vita a una poco edificante lite di fronte a tutti. La Young è stata quindi portata via a forza.
Un epilogo analogo a quanto accaduto nel 2006 quando irruppe al party degli Oscar organizzato da Vanity Fair. Deve essere stato troppo anche per lei se, solo due giorni dopo, ha preso autonomamente la decisione di entrare in un centro di riabilitazione "per ricevere cure contro l’alcolismo, una battaglia che sta conducendo da anni".
Eccessi di droghe e alcol a parte, la Young si è sempre fatta notare per il suo carattere difficile e per certi suoi colpi di testa. Dopo aver vissuto il momento magico negli anni 80, con film come "Blade Runner", "Dune" e "Wall Street", la fortuna ha iniziato a girarle le spalle nel 1989 quando, scelta per interpretare Vicky Vale nel primo "Batman" di Tim Burton. La Young dovette rinunciare a causa di una brutta caduta da cavallo lasciando il ruolo a Kim Basinger. Tre anni più tardi, quando Burton la scartò per il personaggio di Catwoman, preferendole Michelle Pfeiffer, lei si presentò sul set vestita da gatta cercando un confronto a muso duro con Burton e l’attore Michael Keaton.


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Giovedì, 31 Gennaio 2008
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