Lunedì 25 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su

Rassegna stampa Alcol e guida del 1° febbraio 2008

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta
<>ASSOIAZIONE EUROPEA FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA

COMUNICATO STAMPA

Reggio Emilia 01.02.2008

OSPEDALE DI GUASTALLA – ALCOL, SALUTE E BENEFICENZA

L’Ospedale di Guastalla ha deciso anche quest’anno di accettare il denaro ricavato dagli introiti della Festa della Birra di Reggilo, perdendo l’occasione per mandare ai nostri giovani un importante messaggio di promozione della salute.

I dirigenti ospedalieri hanno di fatto legittimato l’organizzazione di una manifestazione che, già dal titolo, promuove la cultura del divertimento associato all’alcol.

Questi soldi sono usciti in gran parte dai portafogli di giovani che li hanno spesi per bere alcolici in una festa nota in tutta Italia per la sua popolare gara di “rutti”: è davvero questo lo stile di vita, sono davvero queste le modalità di aggregazione e divertimento che si vogliono proporre ai nostri ragazzi?

Gli operatori della salute, a mio avviso, dovrebbero avere una particolare sensibilità ed attenzione riguardo ai problemi alcolcorrelati.

Il consumo di alcol è stato citato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come il “maggior fattore di rischio evitabile” per patologie cardiovascolari, cirrosi epatica e vari tipi di cancro, ed un fattore che favorisce la diffusione di malattie infettive, compreso l’HIV/AIDS.

L’alcol è stato associato ad incidenti stradali, suicidi, criminalità, violenze, disoccupazione ed assenteismo.

Sono stati trovati particolarmente vulnerabili i giovani che presentano frequenti episodi di ubriacature o di bere pesante.

(http:www.reuters.com/artiche/latestCrisis/idUSL25128435)

A fronte di questa denuncia si risponde organizzando feste nel nome dell’alcol, cercando di annacquarsi la coscienza con una beneficenza che appare paradossale; o si promuove l’acol o si promuove la salute.

Carla Mariani Portioli (vicepresidente)


CORRIERE DELLA SERA

L’UOMO, 31ENNE DI BARLETTA, ACCUSATO DI OMICIDIO VOLONTARIO

Uccise tre persone guidando sotto effetto di alcol e coca, arrestato

Damiano Maffione lo scorso 19 novembre centrò una Panda vicino ad Andria con a bordo una madre e le due figlie

ANDRIA - È stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario Damiano Maffione, il 31enne barlettano alla guida della Ford Fiesta che il 19 novembre vicino ad Andria è piombata addosso a una Fiat Panda uccidendo madre e figlia di 10 anni che erano all´interno e riducendo in fin di vita la sorellina di 13. Maffione si era messo al volante nonostante avesse assunto cocaina e ingenti quantità di alcol. Sul colpo morirono Rosanna D’Atteo, di 39 anni, e Rosanna Rita Sinisi, di dieci. Dopo alcuni giorni, il 24 novembre, morì in ospedale l’altra figlia Isabella, di 13 anni. Anche Maffione riportò ferite gravi. All’uomo la polizia stradale ha notificato un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Trani (Bari).

Maffione è accusato di duplice omicidio volontario per aver causato la morte di Rosanna D’Atteo e della figlioletta Rosanna Rita. Per la morte dell’altra figlia della donna, Isabella, di 13 anni, la procura di Trani sta svolgendo indagini per accertare l’eventuale responsabilità, colposa, dei medici del nosocomio andriese. Sono complessivamente 17 le persone iscritte nel registro degli indagati nell’ambito delle indagini avviate in seguito alla denuncia presentata dal padre dopo la morte della figlia 13 enne.


LECCEPRIMA.IT

Alticci alla guida dell’auto due denunce nella notte

Se ci si ubriacasse solo nel week-end il Salento non sarebbe la terra del vino. E infatti i carabinieri della compagnia di Lecce non si posizionano in strada solo nel fine settimana, ma, etilometro al seguito, non disdegnano controlli anche nei giorni feriali. Non è un caso, allora, che nella nottata di ieri due automobilisti siano incappati nei tutori della legge fermi ad un posto di blocco. Apparivano alticci, e le verifiche sulle loro condizioni ha dato conferma. Per entrambi gli uomini sono scattati i provvedimenti del caso, la denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica ed il ritiro della patente per 15 giorni. I numerosi servizi di controllo alla circolazione stradale messi in atto in queste settimane dai militari sono finalizzati proprio al tentativo di ridurre drasticamente il pericoloso fenomeno della guida in stato di ebbrezza, spesso causa di incidenti dagli esiti, purtroppo, anche tragici. Lo scorso week-end solo un automobilista venne trovato con un tasso alcolemico superiore al consentito. Un dato che, secondo gli stessi militari, può ritenersi abbastanza confortante.


AGI

UBRIACO TERRORIZZA PASSANTI CON MACHETE, CC ARRESTANO RUMENO

Firenze, 1 feb. - Era completamente ubriaco e con un grosso machete in mano ha terrorizzato i passanti, arrestato dai carabinieri un rumeno. E’ successo ieri sera a Scandicci, alle porte di Firenze quando i militari della Compagnia di Scandicci hanno arrestato un pregiudicato rumeno per i reati di "Resistenza e violenza a P.U." nonche’ per "Porto di oggetti atti a offendere". L’uomo, M.N. 40enne con numerosi precedenti penali, completamente in preda ai fumi dell’alcol, molestava i clienti di una farmacia e i passanti. Il rumeno terrorizzava i passanti brandendo pericolosamente un grosso machete con il rischio concreto di ferire qualcuno. Nonostante i militari della Radiomobile, prontamente intervenuti su segnalazione del titolare della farmacia, abbiano cercato di portarlo alla ragione, il pregiudicato ha cominciato ad inveire ed insultare i militari colpendoli con calci e spintoni. I carabinieri, tuttavia, con grande prontezza sono riusciti a disarmare l’esagitato e ad ammanettarlo. Dopo essere stato accompagnato in caserma, l’uomo e’ stato dichiarato in arresto e trattenuto presso la camera di sicurezza in attesa della direttissima.


IL TIRRENO

LUCCA
DENUNCIATI

Due rumeni ubriachi danneggiano un bar

01 febbraio 2008 - Danni per alcune centinaia di euro in un bar di via S. Paolino. L’altra sera alle 19.30 due rumeni - I.G., 32 anni e C.M. di 27 - sono entrati nel locale gestito da immigrati in evidente stato di ebbrezza e hanno iniziato a spaccare bottiglie dando in escandescenza. Sul posto è andata una pattuglia del radiomobile che ha denunciato i rumeni per danneggiamento, ingiurie e minacce.


ASAPS

Forlì

Trovato due volte ubriaco al volante nel giro di un paio d’ore
Fermato dai Carabinieri e poi dalla Polizia Municipale

1 febbraio 2008 – Sorpreso per due volte, nel giro di due ore, ubriaco al volante. Ad essere colto “con le mani nel sacco” nel giro di così poco tempo, neanche quello di smaltire la prima sbornia, è stato un sessantenne forlivese, L.A. le sue iniziali. L’automobilista è stato fermato per la prima volta in via Para dai Carabinieri della Compagnia di Meldola per un controllo. Per sottoporlo all’alcol test è stato richiesto l’intervento di una pattuglia della Municipale di Forlì che ha riscontrato l’ebbrezza. A quel punto, per lui è scattato il ritiro immediato della patente. L’automobile, invece, è stata affidata alla nuora del 60enne che ha riaccompagnato il suocero a casa. Poco dopo al centralino della Polizia Municipale è arrivata la telefonata della donna che avvertiva gli agenti che il suocero si era rimesso al volante della sua auto ed era uscito.

L’automobilista è stato bloccato da una pattuglia dei Vigili di Quartiere 2, e dai colleghi del reparto Infortunistica, in viale Vittorio Veneto. Nuovamente sottoposto all’alcol test, gli è stato riscontrato un tasso alcolico pari a 2,4 gr/lt contro i 0,5 gr/lt previsti dalla legge. Per questo motivo l’uomo è stato nuovamente sanzionato per guida in stato d’ebbrezza, mentre l’auto è stata posta sotto sequestro.


VARESENEWS

Gallarate - La vittima dell’aggressione è un cittadino marocchino di 23 anni: secondo la prima ricostruzione il responsabile sarebbe un ragazzo italiano

Accoltellato alla coscia e ai glutei in stazione

Un accoltellamento in stazione a Gallarate. La vittima dell’aggressione è un cittadino marocchino di 23 anni: si è trascinato in ospedale seppur ferito la sera del 30 gennaio. I medici lo hanno medicato per le ferite da coltello alla coscia sinistra ed entrambi i glutei ed è stato giudicato guaribile in 12 giorni. Agli uomini della volante del commissariato gallaratese, chiamati dai sanitari, lo straniero, palesemente ubriaco, ha dichiarato di essere stato ferito da un giovane, membro di un gruppo di italiani, sei secondo l’aggredito, incontrati nei giardinetti della Piazza Giovanni XXIII: questi, visto il marocchino ed un suo connazionale, hanno iniziato a discutere e litigare. Nel corso del litigio, mentre uno dei due è riuscito a scappare verso il centro della città, il giovane marocchino sarebbe stato aggredito, picchiato ed accoltellato da uno degli sconosciuti. La versione fornita è attualmente al vaglio degli inquirenti e sono in corso accertamenti. Il ventitreenne in passato aveva fornito false generalità agli agenti come accertato nel corso delle prime indagini: è stato indagato a piede libero.


VIRGILIO NOTIZIE

UBRIACO PER LO SCIROPPO ANTITOSSE, GIUDICE PACE GLI RIDA’ PATENTE

Accolto ricorso presentato dall’avvocato Giacinto Canzona

Roma, 1 feb. (Apcom) - Pochi giorni fa i vigili gli avevano ritirato la patente perché guidava in stato di ebbrezza, ma oggi il giudice di pace ha annullato ogni provvedimento amministrativo a suo carico affermando che non era ubriaco, ma aveva solo assunto la dose prevista di uno sciroppo antitosse.

Il protagonista della vicenda è Mario Imperiali, 58 anni, artigiano. I fatti oggetto del procedimento si svolgono nel pomeriggio del 19 gennaio scorso quando lui, che non ha mai preso una multa in vita sua, alla guida del suo furgone sul raccordo anulare in zona Labaro, avverte un malore. Perde, così, il controllo del mezzo e si schianta contro un muro di contenimento. Le vetture si fermano e gli altri conducenti, vedendo l’uomo privo di sensi chiuso nell’abitacolo del furgone, chiamano i soccorsi. Dopo una mezzora Mario riprende i sensi, assistito dai sanitari del 18. Nel frattempo i vigili, dopo aver constatato che il conducente è miracolosamente illeso lo invitano a sottoporsi all’alcooltest.

Mario, senza problemi, accetta. Ma l’esito dell’esame lo sorprende: risulta un tasso alcolico di pochissimo superiore al consentito. E così, in modo pressocchè automatico, scatta il ritiro della patente. Gli agenti della municipale non sentono ragioni. Mario fa vedere il medicinale, cerca di spiegare.

L’avvocato Giacinto Canzona, che assiste l’artigiano, fa notare come sul foglietto illustrativo del medicinale da banco si legga che lo sciroppo sedativo - "principio attivo destrometorfano bromidrato" ed ha tra gli "eccipienti" alcool al 96%. (*) Per fortuna però c’è il ricorso al giudice di pace e l’ordinanza, che con effetto esecutivo immediato, rimette al volante Mario, nonostante penda ancora sulla sua testa una denuncia per guida in stato di ebbrezza.

(*) Nota: il dosaggio degli sciroppi contenenti destrometorfano è di un cucchiaino da caffè per volta, tre-quattro volte al giorno. Aumentare il dosaggio è alquanto pericoloso, in quanto il principio attivo può dare allucinazioni. È già paradossale che la decisione di un giudice debba basarsi su quanto scritto su un foglietto chiamato “sbugiardino”. Però, almeno leggere bene il dosaggio. In ogni caso è una decisione sbagliata. Il codice della strada sanziona la presenza di alcol nel sangue. Le modalità di assunzione dovrebbero essere irrilevanti.


IL GAZZETTINO (Udine)

Il caso ha impegnato i militari del Nucleo investigativo. La donna denunciata per sottrazione di minore 


Bimbo rapito, 12 ore di paura

Baby-sitter sparisce nella notte con un piccolo di sei anni e mezzo. Rintracciati a Tolmezzo

Un bambino di sei anni e mezzo sparito da casa, portato via nella notte dalla baby-sitter. È la stessa mamma a rintracciarla telefonicamente. «Sono lontano, da un’amica, non preoccuparti», si sente rispondere la donna. «Dimmi dove sei, vengo a prendere mio figlio». «Sono lontano, non puoi venire». Dopo questa frase la linea cade e il telefonino non sarà più raggiungibile. È stata una notte di ricerche frenetiche per i carabinieri del Nucleo investigativo di Udine, che coordinati dal tenente Fabio Pasquariello sono riusciti, dopo 12 ore di incessanti contatti e accertamenti, a far riabbracciare madre e figlio. Una vicenda risolta? Nient’affatto. La bambinaia, un’infermiera ruandese, è stata denunciata per sottrazione di minore e ci sono molti aspetti ancora da chiarire. A partire dal luogo in cui il bambino ha trascorso la notte, a Tolmezzo, e dai due uomini che erano in compagnia della baby-sitter. Oggi la donna sarà sentita con calma. E, soprattutto, gli investigatori raccoglieranno il racconto della piccola vittima.

Gli uomini del Nucleo investigativo sono stati allertati verso l’una di notte. A quell’ora una donna etiope si è presentata in caserma per denunciare la scomparsa del bambino, figlio di un udinese. Da qualche giorno aveva affidato il piccolo all’infermiera ruandese. Si erano conosciute anni fa, ne ricordava l’efficienza e la sensibilità, non ha avuto quindi alcuna esitazione quando l’amica le ha chiesto lavoro. La mamma aveva bisogno di una bambinaia, perchè si prende cura da sola del bambino. Per non fargli mancare nulla lavora al mattino come domestica, al pomeriggio pulisce scale e alla sera fa la banconiera. L’altro ieri, prima di cominciare il turno nel bar, ha chiamato l’amica ruandese verso le 16. «Siamo a casa, tutto ok», è stata la risposta. Dopo un’ora ha richiamato. «Ci facciamo la cioccolata...».

A mezzanotte la madre rientra e non trova nessuno. La casa è in ordine, lo zainetto del bambino in cucina, nel lavello la tazza sporca di cioccolata. La telefonata all’amica ruandese la mette in allarme. Esce dall’appartamento e trova un vicino che si offre di accompagnarla nella caserma di viale Trieste. Scattano le ricerche. Il telefonino della baby-sitter è irragiungibile. I carabinieri setacciano gli appartamenti dove la donna potrebbe aver trascorso la notte. Contattano l’assistente sociale che la segue. Poi, a metà mattinata, rintracciano il fidanzato, un friulano. L’uomo è con lei, si è già reso conto che la presenza del bambino è anomala. Sono le 11.30. «Ve li porto subito», promette ai carabinieri. E nel giro di mezz’ora il bambino è a casa.

La baby-sitter è rimasta a lungo in caserma. Era in stato confusionale, probabilmente per eccesso di alcolici, ed è stata sottoposta a una visita medica. Non è stata in grado di sostenere un interrogatorio.

C.A.


CORRIERE ADRIATICO

Un tasso alcolico di sei volte sopra il limite

Ubriaco si schianta in auto

Fossombrone - Intorno alle ore 21 di mercoledì sera, B.F. di 41 anni, che viaggiava solo alla guida della propria auto, mentre percorreva la S.S. 73 bis, nell’intento di uscire allo svincolo di Fossombrone Est, andava a collidere contro la cuspide che separa la carreggiata dallo svincolo stesso. Interveniva tempestivamente la pattuglia del Distaccamento Polizia Stradale di Cagli che si trovava in servizio nelle vicinanze. Seppure i danni riportati dal mezzo fossero rilevanti, il conducente usciva dall’incidente con poche contusioni, ma rifiutava il trasporto presso una struttura sanitaria per farsi medicare.

Gli agenti della Stradale si rendevano conto in quel momento che il conducente presentava evidenti sintomi di alterazione da probabile assunzione di sostanze alcoliche e lo sottoponevano al test dell’etilometro. I sospetti venivano confermati in quanto l’etilometro registrava un tasso alcolico del sangue di 3.10 G/L (massimo consentito 0.5 G/L) e, pertanto di oltre 6 volte il limite di legge.

Il conducente veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per guida in stato di ebbrezza. Nel caso specifico, poichè l’uomo è incorso in un incidente, le pene previste sono raddoppiate (arresto sino ad un anno e ammenda da 3.000 a 12.000 Euro) .

Ritirata la patente che potrà essere sospesa per un periodo da due a quattro anni.


CORRIERE ADRIATICO

Botte a medico e infermiere, il giovane patteggia

JESI - E’ stato scarcerato e la pena è stata commutata in pecuniaria. Se l’è quindi cavata con il pagamento di una multa il 34enne jesino (L.L. le sue iniziali) che nella serata del 24 gennaio scorso al culmine di una notte brava ha dato in escandescenze picchiando ben quattro persone: una dottoressa del 118 e l’infermiere dell’equipe sanitario che tentavano di soccorrerlo, un carabiniere e un poliziotto. La sentenza è stata pronunciata ieri dal giudice Paola Moscaroli. L’uomo, in preda ai fumi dell’alcol, aveva iniziato a stare male accusando i sintomi tipici di una sbronza. Era stato soccorso dalla fidanzata che non sapendo cosa fare per aiutarlo ha chiamato il 118. Ma all’arrivo dell’ambulanza, lo jesino ha risposto al tentativo di cure sferrando calci e pugni, procurando alla dottoressa ferite guaribili in 15 giorni. Poi era scappato via al volante della sua auto. Ci sono andate di mezzo anche le forze dell’ordine che immediatamente si sono messe sulle sue tracce. Quando l’hanno intercettato e fermato, l’uomo si è scagliato contro il carabiniere e il poliziotto. Subito arrestato con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, era stato processato con rito direttissimo. Il giudice l’aveva condannato agli arresti domiciliari dopo che il suo difensore, l’avvocato Mario Rossetti, aveva chiesto i termini a difesa per poter prendere visione di tutti gli atti Ieri mattina, la fase conclusiva della vicenda giudiziaria: l’uomo è stato scarcerato e la misura cautelare è stata commutata in pena pecuniaria.

TA.FRE


CORRIERE ADRIATICO

Ritirate le patenti a due giovani in centro
Guidavano ubriachi

MACERATA - Due patenti ritirate in centro storico. I controlli dell’Arma sono scattati nella notte tra mercoledì e giovedì, intorno alle 3. In azione i militari del Nucleo operativo e radiomobile di Macerata, guidati dal tenente Maurizio Funari, che hanno fermato alcuni automobilisti che transitavano in via Leopardi. Due di loro sono risultati positivi al test dell’etilometro. Si tratta di un giovane di 22 anni residente a Salerno e di un ventottenne di Loreto. Per entrambi la percentuale di alcol nel sangue era all’incirca di 1,5. Il triplo, dunque, rispetto al limite consentito. Ai due automobilisti è stata ritirata la patente di guida. Da parte dei carabinieri di Macerata ormai da tempo è tolleranza zero al fenomeno della guida in stato di ebbrezza. Tra l’altro i militari dell’Arma, su impulso del comandante provinciale, colonnello Domenico Paterna, hanno incrementato i controlli proprio nel centro cittadino. I carabinieri hanno dunque dichiarato guerra agli ubriachi al volante e la linea dura non è destinata a placarsi. Un’azione dettata dalla necessità di tutelare la salute individuale e collettiva: da studi scientifici internazionali risulta infatti che l’alcol è la causa di oltre il 40 per cento degli incidenti stradali che si verificano in Italia.


L’ADIGE

Soccorsa dal medico al limite del coma etilico

Quando è intervenuto il medico, la ragazza era al limite del coma etilico: incosciente è stata portata in ambulanza all’ospedale di Cavalese e ci sono volute alcune ore affinché si riprendesse

Su come si sia ridotta in quello stato, non è chiaro: la ragazza, poco più che ventenne, ricorda poco o nulla delle ore precedenti, se non che si trovasse in compagnia di alcuni uomini. Sulla vicenda, dai contorni ancora oscuri, stanno indagando i carabinieri della compagnia di Cavalese. Il dubbio è che qualcuno possa aver approfittato dello stato confusionale in cui si trovava la giovane ed abbia abusato di lei. La ragazza è stata soccorsa in una struttura alberghiera della val di Fiemme. Un suo conoscente ha dato l’allarme, nella serata di martedì: non riusciva a mettersi in contatto con lei e la stanza era chiusa. La ragazza era a letto e stava male per il troppo alcol ingerito. È stata subito portata in ospedale, trattenuta in osservazione e solo nella nottata ha ripreso conoscenza. Si è ricordata confusamente di alcuni giovani che erano con lei e di aver bevuto. Ma ci sono alcune ore di vuoto nel suo racconto. Smarrita, impaurita e dolorante: forse qualcuno avrebbe abusato di lei. La paziente è stata sottoposta ad una visita specifica ed ulteriori accertamenti sanitari sono in corso. Gli investigatori attendono che la giovane si ristabilisca completamente e che, acquisita una certa tranquillità, riesca a ripercorrere con la memoria le ore precedenti al suo ricovero in ospedale. Sulla vicenda i carabinieri mantengono il più stretto riserbo.


WINENEWS

Roma - 31 Gennaio 2008

CALORIE, GRASSI, CARBOIDRATI, PROTEINE E ALCOL: SE IL VINO E’ UN’ALIMENTO GLI AMERICANI VOGLIONO LA SUA CARTA D’IDENTITA’ SULL’ETICHETTA. A RIVELARLO UN SONDAGGIO CONDOTTO PER “ALCOHOL AND TOBACCO TAX AND TRADE BUREAU”

E’ un sondaggio a rivelarlo: gli americani, nel bene o nel male, fissati con le informazioni nutrizionali vogliono espresse a chiare lettere nelle etichette del vino le percentuali e le quantità di grassi, proteine, carboidrati e, ovviamente, gradazione alcolica. Il vino, è, a tutti gli effetti un alimento, oltre che una bevanda e, quindi, il popolo a stelle a strisce ne vuole conoscere la composizione. Lo rende noto l’“Alcohol and tobacco tax and trade bureau (Ttb)” in seguito alle consultazioni avviate per quanto riguarda la cosiddetta Serving facts, la nuova etichetta che oltre al volume di alcol dovrebbe riportare calorie, grassi, carboidrati, proteine.

Il dibattito accende gli animi soprattutto sul tipo di indicazione del volume d’alcol. Il Ttb propende per mantenere la percentuale per volume, mentre sono pervenute richieste per inserire anche la capacità del bicchiere (birra, vino e spirito), il loro numero per bottiglia, fino alla definizione del contenuto in alcol di un “drink standard” e il suo corrispettivo per tipo di bicchiere e bevanda.

Non potrebbe essere più diversa la situazione etichette in Europa: dopo lunghe consultazioni la Commissione Europea sta definendo un regolamento che accomuni le informazioni nutrizionali presenti sugli alimenti e le bevande prodotte in tutti i Paesi dell’Unione. Unica deroga per il momento, invece, data la loro specificità per il vino, la birra e liquori.


TEMPO MEDICO

Sbronze a effetto ritardato

IL MESSAGGERO

JESI Una serata di alcol e follia è costata una multa di 5.092 euro a Leonardo Longhi, jesino ...


© asaps.it
Sabato, 02 Febbraio 2008
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK