Per chi la percorre a piedi, la strada rimane uno dei luoghi più
pericolosi. Secondo i dati diffusi dell’Asaps (Associazione sostenitori amici
Polizia stradale; a sinistra, l’immagine vincitrice del premio "Miglior
campagna sociale 2005"), nel 2006 sono stati 758 i pedoni vittima della
strada (+7,8%), 55 in più rispetto al 2005, mentre 21.062 il numero di feriti,
con un incremento che sfiora il 12% rispetto ai 18.994 dell’anno precedente.
In definitiva sono circa 60 le persone che in Italia ogni giorno finiscono
sotto un’auto, un camion o una moto. Di queste due perdono la vita e 58
finiscono in ospedale per lesioni più o meno gravi. Sono gli anziani, però, a
pagare il conto più salato: gli over 65 totalizzano da soli il 54,4% (412)
delle vittime mortali e il 29,9 dei feriti (6300). Drammatici anche i dati
relativi ai bambini coinvolti in incidenti. I piccoli fino a 15 anni morti
lungo le strade nel 2006 sono stati 40, mentre i feriti ben 2424. I mesi più
rischiosi per i pedoni sono risultati nell’ordine gennaio, ottobre, dicembre e
novembre, complici il minor numero di ore di luce e le condizioni atmosferiche
che incidono sulla visibilità dei conducenti e sulla frenata dei veicoli.
L’industria dell’auto si è già mossa per studiare soluzioni tecnologiche, per
esempio progettando vetture che riescono sempre meglio a proteggere il pedone
investito. Altro rimedio, poi, è la realizzazione di strisce pedonali più
evidenti e corredate da strutture protettive con segnaletica orizzontale e
verticale.
L’ostacolo più difficile da superare, però, è quello culturale. Il mancato
rispetto delle strisce pedonali è una delle peggiori forme d’inciviltà da parte
degli automobilisti e, dunque, la prima barriera da abbattere per ridurre il
numero d’incidenti.
Clicca qui per leggere il documento completo
dell’Asaps.
Da Quattroruote.it
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