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Rassegna stampa Alcol e guida del 4 febbraio 2008

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

IL GAZZETTINO

Ha avuto il torto di aver tentato di fare da paciere. Di ...
Ha avuto il torto di aver tentato di fare da paciere. Di mettersi in mezzo tra un suo connazionale e un paio di moldavi o romeni, che stavano litigando sulla pista da ballo del discobar. Erano le tre e mezza del mattino. L’alcol era molto alto e i due romeni o moldavi avevano subito impugnato i rispettivi coltelli. Dani Ortek, trentacinquenne albanese, operaio in possesso del permesso di soggiorno, è stato colpito da due fendenti. Uno all’addome e l’altro al fianco. Il giovane straniero è crollato sul pavimento del circolo privato "Payboy", di via Bronzetti 8. Un locale frequentato da immigrati stranieri, che era stato chiuso dalla polizia il 20 gennaio. E non doveva essere aperto. Ce n’è voluto del tempo perchè le quasi duecento persone che affollavano il discobar si rendessero conto che sulla pista da ballo c’era un uomo che stava morendo dissanguato. Poi c’è stato il fuggi-fuggi generale. È scappato anche il gestore del locale. Fortunatamente le pattuglie delle Volanti della polizia sono arrivate subito sul posto e gli agenti sono riusciti a bloccare e a identificare alcuni avventori. Quando i sanitari del Suem e gli investigatori della Squadra mobile, diretti da Marco Calì, sono arrivati sul posto, il giovane albanese era già spirato fuori del locale. Con lui c’era una ragazza straniera.
Dani Ortek non aveva precedenti. Insomma, era un operaio incensurato. Era residente a Due Carrare, ma di fatto abitava con il fratello ad Abano Terme, in via Degli Olmi. Frequentava il circolo privato di via Bronzetti 8. Un locale gestito da un cittadino di origine slava, dove si incontrano soprattutto stranieri dell’Est. Non è lavoro facile per gli investigatori della Mobile, coordinati dal pubblico ministero Paolo Luca, individuare gli aggressori del giovane albanese. Pare che il discobar sia frequentato anche da tanti stranieri clandestini.
Il "Playboy" sabato sera non doveva essere aperto. La notte del 20 gennaio c’era stato un blitz delle forze dell’ordine, che si era concluso con la chiusura del locale. Con la polizia, avevano fatto irruzione nel discobar, la guardia di finanza, i vigili del fuoco, i vigili urbani e gli ispettori del lavoro. C’era una festa romena e dentro ci saranno state più di centocinquanta persone. Tutte avevano pagato dieci euro per entrare, ma la maggior parte dei presenti era senza la tessera del club.
Anche sabato sera era stata organizzata una festa privata. Insomma, un modo per aggirare i provvedimenti amministrativi e tenere aperto il locale. Ed è per questo motivo che il gestore ha abbandonato tutto e tutti ed è scappato prima dell’arrivo della polizia.
Ieri gli investigatori della Mobile hanno interrogato a lungo la straniera che era in compagnia dell’albanese ucciso. È certo che il fatto è avvenuto all’interno del locale. Le tracce di sangue riscontrate dai tecnici della Scientifica sul pavimento della pista da ballo non lasciano dubbi. Ma la giovane donna non ha saputo indicare neppure la nazionalità degli aggressori. Ha detto che potevano essere romeni o moldavi. Troppo poco per un indizio.
Gli uomini della Squadra mobile hanno passato l’intera domenica ad interrogare stranieri dell’Est. Sono stati compiuti anche dei controlli. Il movente? La lite può essere nata per futili motivi. Forse è stata "importunata" una donna del gruppo.
Lino Lava


BRESCIA OGGI

LA RISSA.
L’altra sera a Darfo scontro per futili motivi fra sei persone. Indagini «lampo» dei carabinieri di Breno: tutti i coinvolti sono finiti in manette
Grave l’uomo colpito a sprangate
La vittima è un tunisino ricoverato in rianimazione In cella due connazionali e tre giovani albanesi I nordafricani erano appena stati allontanati da un bar perchè erano troppo ubriachi I magrebini fermati nella notte Ieri l’arresto degli altri: uno bloccato a casa i due da amici
Giuseppe Cappitta
Un tunisino in fin di vita per le sprangate prese durante una rissa e sei arresti. È il bilancio della rissa scoppiata sabato sera a Darfo che ha portato all’ospedale un tunisino di 27 anni e in cella due connazionali del ferito e tre albanesi. I momenti di barbara, gratuita violenza, si sono vissuti sabato sera a Darfo poco dopo le 23, davanti al bar caffetteria «Al Portico» di piazza Fiorino Tolmino, nella zona del vecchio ospedale. Sei persone nel piazzale davanti al bar si sono pestate con violenza. Per futili motivi, dicono i carabinieri di Breno, per i troppi alcolici bevuti nel corso della serata.
Il tunisino di 27 anni, F.T. le sue iniziali, ha avuto la peggio. Il giovane è stato picchiato con una spranga: ha un grave trauma cranico e un femore fratturato. Dopo il ricovero a Esine è stato trasferito al Civile in rianimazione. Poco dopo le 23, secondo quando risulta dalle testimonianze al vaglio degli uomini della compagnia dei Carabinieri di Breno al comando del capitano Roberto Rapino, un gruppo di tre tunisini che a prima vista sembrava avere già «alzato troppo il gomito», ha fatto il suo ingresso nel locale. La condizione degli avventori è stata subito evidente alla titolare del bar che li ha avvicinati invitandoli ad uscire dal locale, cosa che il gruppo dei tunisini ha fatto senza opporre resistenza. Appena fuori i tre sono entrati in contatto con un gruppetto di albanesi. Tra i due gruppi sarebbero volati insulti e spintoni. La situazione è subito degenerata. Dagli insulti si è passati a calci e pugni. E tra le mani di uno degli albanesi è comparsa una sbarra di ferro. Il 27enne è stato colpito con violenza al capo. Il 27enne è finito al suolo, privo di sensi. Gli altri hanno cominciato a scappare, ma erano già stati allertati i carabinieri.
I militari della compagnia di Breno hanno trovato il 27enne clandestino a terra, in una pozza di sangue. Degli altri protagonisti dell’immotivata rissa nemmeno l’ombra. Di lì a poco è giunta l’autolettiga del pronto soccorso che ha trasferito il ferito nel nosocomio di Esine da dove è stato trasportato con eliambulanza al pronto soccorso degli Spedali Civili di Brescia con prognosi riservata.
Grazie alle prime testimonianze sono iniziate subito le ricerche dei protagonisti della violenta rissa. I due tunisini scappati sono subito stati rintracciati nelle viciannze: erano fuggiti a piedi e sono stati arrestati. Arresto anche per il tunisino ferito.
Gli uomini della compagnia dei carabinieri di Breno hanno arrestato S.H. 25enne residente ad Artogne e D.A. 26 anni residente a Darfo. Nel pomeriggio di ieri sono finiti in manette anche i tre albanesi, due dei quali giovanissimi. Sono accusati di rissa e lesioni gravi. Uno di loro è stato fermato, mentre in assoluta tranquillità stava per rientrare a casa; gli altri due sono stati invece arrestati in casa di un amico dove, presumibilmente, si erano rifugiati. Gli arrestati sono: K.A. 28 anni residente a Darfo; K.E. 18 anni anche lui residente nella cittadina termale, ed S.E. 18enne residente a Piancamuno. Il 28enne presentava una ferita alla mano. Ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale di Esine è stato medicato e riconsegnato ai carabinieri con una prognosi di 5 giorni. Le indagini continuano per accertare che non vi fossero, come pare, altri partecipanti alla rissa. Nella mattinata di ieri intanto a Darfo sul luogo del maxi pestaggio sono giunti gli uomini della Sis dei carabinieri di Brescia che, dopo aver chiuso agli estranei ogni accesso al bar caffetteria, hanno rilevato tracce e impronte.


IL TEMPO

È stato trovato ferito in piazza Primo Maggio
Algerino accoltellato in piazza. È «giallo»
È stato trovato disteso sui marciapiedi di piazza Primo maggio, immerso in una pozza di sangue. E agli agenti della squadra Volante, che si sono recati sul posto, ha raccontato di essere stato accoltellato da due individui senza alcun motivo. Protagonista del misterioso episodio, un cittadino di origine algerina di 30 anni: attualmente è ricoverato in ospedale, al reparto di Chirurgia, per ferite al bacino.Home Abruzzo
L’allarme è scattato la sera di sabato poco prima della mezzanotte. Alcuni passanti hanno notato un uomo ferito, sui marciapiedi di piazza Primo Maggio, che invocava soccorso. Sono arrivati gli agenti della squadra Volante, e poco dopo un’autoambulanza del 118: l’uomo, che non sembrava essere molto lucido ma piuttosto confuso forse per un eccessivo abuso di alcol, ha raccontato che poco prima era stato aggredito da due individui, di cui non ha saputo fornire una accurata descrizione, che lo avrebbero accoltellato alla schiena. Non ha detto altro: nè il motivo del presunto accoltellamento, nè ha fornito una descrizione dell’arma. Sono in corso indagini.
(…)


IL TEMPO

Due operai romeni sono finiti in manette a Campo di Carne
Creano scompiglio nel bar, arrestati
Silvia Colasanti

APRILIA Serata brava per due cittadini di origine romena arrestati dai carabinieri per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Gli stranieri si erano recati in un bar di Campo di Carne per trascorrere la serata. Avevano, però, esagerato con l’alcool e iniziato ad infastidire alcuni clienti del locale.
Per questo era scattata la segnalazione ai carabinieri. Fortunatamente una pattuglia si trovava in zona. I militari stavano, infatti, effettuando un servizio di osservazione e controllo volto a prevenire eventuali reati contro il patrimonio. In pochi minuti i carabinieri sono, quindi, sopraggiunti e hanno invitato i giovani a lasciare il bar. I due, però, per evitare il controllo hanno reagito fino ad aggredire i militari e causando ad uno di loro una frattura al polso. Non sono riusciti, comunque, a farla franca, perché nel frattempo sono sopraggiunte altre pattuglie e gli stranieri sono stati, finalmente, fermati. Ai polsi di E.G., 22enne, e G.S., 23enne, entrambi operai e domiciliati ad Aprilia, sono scattate le manette.


IL MATTINO

È AVVENUTO IN CITTÁ. PROTAGONISTA UN MAROCCHINO 
Picchia barista e soccorritore: preso
Non paga le bottiglie di alcool e aggredisce selvaggiamente il titolare del bar «Anthony» in via Carlo del Balzo, ad Avellino. Autore dell’aggressione un marocchino di 40 anni, in Italia con regolare permesso di soggiorno. Il magrebino l’altra sera aveva atteso l’orario di chiusura del bar, per evitare occhi indiscreti. Quando ha visto che il titolare stava per chiudere la saracinesca, si è avvicinato è ha preteso che riaprisse, con la scusa che doveva acquistare delle bottiglie di liquore. Dopo qualche resistenza il gestore del bar, un uomo di 67 anni, ha aperto di nuovo l’attività commerciale. Una volta nei locali l’extracomunitario ha iniziato ad ordinare una serie di bottiglie, tra wisky, wodka e gin. Ne aveva prese cinque, ma non bastavano. Il titolare lo ha invitato a saldare il conto. A quel punto il marocchino è andato su tutte le furie. Minaccioso è ritornato verso l’anziano è ha iniziato a picchiarlo. Le grida del gestore hanno attratto l’attenzione di un senegalese, che era a pochi metri dal bar. Ha cercato di difendere l’anziano, ormai a terra. Ma l’aggressore non ha accettato di buon grado l’intervento del senegalese, ed ha picchiato anche lui. Poi è scappato. Solo a quel punto è stato possibile avvertire i soccorsi. I carabinieri della compagnia di Avellino, appena intervenuti hanno fermato ed arrestato il marocchino a poche centinaia di metri dal bar dove si era verificata l’aggressione. Feriti il barista e il senegalese, guariranno in 10 giorni. gp.fi.


IL GAZZETTINO (Venezia)

Notte brava tra Rialto e piazza San Marco tra borseggi, ...
Notte brava tra Rialto e piazza San Marco tra borseggi, furti e qualche atto vandalico. Se non è accaduto di peggio in questo fine settimana è solo perché le forze dell’ordine hanno tenuto sempre ben saldo il controllo della situazione. Benché i numeri totali del Carnevale non siano clamorosi, la popolazione giovanile si è concentrata in serata quasi tutta a Rialto, dove tra campo San Giacometto, l’Erbaria e campo Bella Vienna i bar hanno fatto affari d’oro e così, pare, anche gli spacciatori di droga. Gli agenti della sezione di polizia giudiziaria dei vigili, in borghese, hanno passato la serata da quelle parti e hanno sorpreso e segnalato alla Prefettura quattro ragazze ventenni che in una calletta adiacente si stavano facendo una pista di chetamina, una sostanza dal potere allucinogeno. Ma, pare, si tratta solo della punta dell’iceberg. In cima al ponte di Rialto, dopo una pantagruelica bevuta, un gruppo di persone è finito contro le vetrine di due negozi (un’oreficeria e una bigiotteria), provocando danni ma senza tentare di rubare nulla. La quantità di alcol bevuto nella notte si poteva desumere dalle bottiglie abbandonate per strada. In piazza San Marco, quattro ventenni cittadini spagnoli sono stati sorpresi dai vigili mentre espletavano i loro bisogni fisiologici sulla parete nord della Basilica di San Marco e sono stati multati. Un esempio contrario di quello che dovrebbe essere il turismo intelligente e amante della città il cui arrivo il Comune auspica da anni. (*)
Non molti i borseggiatori, che in altri periodi erano stati "castigati" in modo pesante e molti dei quali si trovano in galera. Chi ci ha provato ha trovato sulla propria dodici agenti della sezione di Pg vestiti da Settecento, da Uomo Ragno e da fantasma. Tre gli arresti, tra i quali spicca quello del romeno Gica Trla, detto "Oci bei", fratello di "Scimmia" arrestato lo scorso fine settimana. Entrambi sono vecchie conoscenze delle forze dell’ordine. Tirla è stato ammanettato grazie alla collaborazione tra Commissariato di San Marco e sezione di polizia giudiziaria in calle Vallaresso, mentre rubava una macchia fotografica ad una turista giapponese. Con Tirla c’era un complice, anche lui arrestato. Sul ponte di Rialto, nel pomeriggio, è stato "pizzicato" uno slovacco di 33 anni che aveva borseggiato una turista napoletana. L’uomo era stato sorpreso dalla pattuglia in maschera guidata dal commissario Gianni Franzoi, ma ha cercato di fuggire. Ne è nata una colluttazione durante la quale sono volati anche dei pugni e alla fine il ladro ha avuto la peggio. Immancabili gli applausi della gente.
In serata è finito in manette un cittadino marocchino già noto alle forze dell’ordine: aveva borseggiato due turiste siciliane alle mercerie. Gli agenti lo hanno beccato giusto mentre metteva le mani nella tasca del cappotto della vittima per soffiarle il cellulare.
Michele Fullin
(*) Nota: ci sono turisti che non si comportano in modo intelligente. Ma ci sono anche scaltri commercianti sostenuti da riguardosi amministratori che non perdono occasione per associare gli alcolici ai momenti di festa.
Come tutti i lunedì buona parte della rassegna stampa è occupata da fatti di cronaca: incidenti stradali e risse in locali notturni. È ora che qualcuno inizi a chiedersi se è accettabile tutta questa violenza. Non è possibile che per far guadagnare dei privati si debba tollerare così tanti danni sociali. Ognuno può divertirsi come meglio crede, ma tutto questo non ha niente a che vedere con la libertà individuale. Analogamente a quanto accaduto per le svariate leggi antifumo, forse si arriverà ad una soluzione se verranno attivati provvedimenti finalizzati a tutelare i soggetti deboli, le vittime innocenti e il patrimonio pubblico di tutti.


IL GAZZETTINO (Venezia)

"Decolla" con la Smart in mezzo alla rotonda: brillo perde la patente
Stava rientrando a casa, in centro a Mestre, quando ha rischiato grosso "volando" con l’auto in mezzo alla nuova rotonda di viale Vespucci. E se è stato miracolato dal punto di vista delle conseguenze fisiche, ha perso però la patente per guida in stato di ebbrezza. È successo alle tre nella notte fra sabato e domenica. Il ragazzo di 23 anni, al volante della sua Smart, stava percorrendo viale Vespucci provenendo da San Giuliano in direzione del centro cittadino, e nell’affrontare il grande rondò, molto probabilmente a causa della velocità e dei riflessi offuscati dall’alcol, è letteralmente "decollato", dopo aver urtato il cordolo. Sul posto una pattuglia della Polstrada di Mestre: sottoposto, con fatica, al test con l’etilometro, il conducente è risultato positivo con una percentuale di 1,77 g/l, superiore. Macchina distrutta e ritiro immediato della patente per almeno un mese il bilancio tutto in rosso di un sabato sera piuttosto "esagerato".


IL GAZZETTINO (Venezia)

CONCORDIA SAGITTARIA 
Ubriaco al volante alle 10 del mattino
CONCORDIA SAGITTARIA - (m.c.) Ubriaco di prima mattina, si è messo alla guida dell’auto. Protagonista un giovane di Concordia Sagittaria che ieri, verso le 10, è stato fermato in piazza Matteotti dalla Polstrada dopo la segnalazione di un’auto che procedeva in modo irregolare. Gli agenti hanno subito avuto l’impressione che il guidatore non fosse nelle condizioni ideali per condurre. Sottoposto al test alcolimetro, al giovane è stato rilevato un tasso molto al di sopra del massimo consentito. Gli è stata ritirata la patente ed è stato denunciato. L’auto è stata affidata agli amici, risultati negativi al test alcolico.


VIGILI URBANI 

Il 2008 è già l’anno degli ubriachi al volante
Il 2008, in città, è iniziato all’insegna degli ubriachi alla guida. Sarà stato il periodo delle feste o semplicemente il nuovo anno, ma il mese di gennaio ha registrato un aumento vertiginoso di denunce per guida in stato di ebbrezza. Le patenti ritirate dagli agenti della polizia municipale sono state una decina, che rispetto alla media delle 3 o 4 patenti al mese, danno sicuramente nell’occhio. Ma quello che dà ancor più nell’occhio è il fatto che il fenomeno, da quanto si evince dai dati dei vigili della sezione Infortunistica, attraversa trasversalmente ogni nazionalità e ogni età. Così si va dal farmacista, ovviamente ubriaco, che alla guida della sua Jaguar guida contromano in via Cadorna provenendo da piazza Vittoria, episodio accaduto qualche giorno fa. Al marocchino che, nelle medesime condizioni psico-fisiche, commette la stessa infrazione e percorre contromano tutto il curvone del cavalcavia della tangenziale, in via Zermanese in direzione di Dosson. È successo due settimane fa e quasi in un gioco di birilli l’automobilista straniero si schianta frontalmente con le due vetture che sopraggiungevano in quel momento rishiando di causare lesioni e ferite ben più gravi agli occupanti di un quadriciclo (le vetture che si guidano senza patente) e di un’altra auto. Sceso dalla vettura al controllo della polizia municipale il marocchino è risultato avere nel sangue un livello di alcol di quasi quattro volte superiore al massimo consentito per legge. È 0.50 il limite alcolemico stabilito dalla normativa per mettersi alla guida. Ebbene lo superava di poco (0,94) il 55enne trevigiano che qualche sera fa si è messo alla guida in strada Ovest. «Ho bevuto solo un bianco», ha detto ai vigili, dopo essersi schiantato contro l’auto della polizia municipale, ferma in via della Repubblica, intervenuta dopo un incidente, per i rilievi di legge. Ovviamente per lui è scattata ugualmente la denuncia per guida in stato di ebbrezza e il ritiro patente. Magra consolazione: per l’incidente se l’è cavata con la constatazione amichevole con i vigili. Non aveva tutti i torti il 55enne trevigiano protagonista di quest’ultimo episodio se si pensa che il suo 0,94 registrato al controllo con l’etilometro è il dato più basso: gli altri ubriachi alla guida superavano tutti l’1,80. (*) E per concludere basta ricordare il giovane che, qualche sera fa, si è messo alla guida all’uscita di un bar direttamente con il drink tra le mani.
Olivia Bonetti
(*) Nota: la distribuzione delle alcolemia nei guidatori segue una ripartizione decrescente, nel senso che più il valore diventa alto meno probabilità ci sono di constatarlo. Se i guidatori fermati hanno prevalentemente alcolemie alte significa che i controlli sono selettivi e non casuali.


LA STAMPA

Turista inglese muore sulle piste da sci
Il dramma a Sauze d’Oulx: l’uomo aveva improvvisato delle discese su alcuni materassini di gomma
TORINO
Un turista inglese di 46 anni, David Monk, è morto nella notte sulle montagne piemontesi, a Sauze d’Oulx (Torino), in seguito a un incidente avvenuto sulle piste da sci. L’uomo era in compagnia di tre amici e, secondo quanto ricostruito dalla polizia, aveva improvvisato delle discese su alcuni materassini di gomma, quelli utilizzati come protezione dei pali delle piste. (*)
Insieme, risalivano una parte della pista a piedi, trascinando con loro il materassino, poi si sedevano sopra e lo utilizzavano come slitta. Una delle discese è finita però contro la recinzione e Monk ne ha subito le conseguenze peggiori: fratture alla testa e al torace. Se n’è accorta una squadra del soccorso su pista della polizia, al ritorno di uno dei consueti controlli serali sul traffico di motoslitte. Sulla pista c’era un piccolo assembramento e, quando si sono avvicinati, hanno visto il ferito.
Chiamato il 118, hanno tentato rianimazione e massaggio cardiaco, ma inutilmente. Nemmeno l’arrivo del medico e il trasporto in ospedale hanno potuto salvare l’inglese. Altri due amici dell’uomo sono stati trasportati all’ospedale di Susa (Torino), dove sono rimasti in osservazione, per verificare le conseguenze dell’impatto contro la recinzione, ma non risultano in gravi condizioni. Un terzo amico è rimasto invece illeso.
(*) Nota: i notiziari televisivi hanno dato un’altra versione. L’articolo non cita l’aspetto più importante della vicenda: il turista inglese deceduto e i suoi amici erano tutti sotto effetto di alcolici. Sovente, quando ci sono di mezzo gli alcolici, i resoconti risultano “normalizzati”, come se si avesse il timore di allarmare i lettori. L’uso dell’alcol non viene citato perché considerato, appunto, normale. In questo caso il giornalista deve aver considerato anche normale che un 46 enne, padre di famiglia, all’una di notte, vada in una pineta a duemila metri di quota a scivolare al buio, a torso nudo.


L’ADIGE

Nei guai ubriaco che viaggiava contromano

Nei guai un trentino di 58 anni che, verso le 20 di sabato, alla guida della sua auto stava percorrendo via Soprassasso a Gardolo. Non si era accorto di essere contromano e per un soffio non ha centrato la volante

04/02/2008 - Nonostante i controlli, nonostante il codice della strada non preveda sconti di alcun tipo su chi possa risultare positivo all’ alcoltest, sono ancora molti gli automobilisti che si mettono al volante dopo aver esagerato con il bere. Non si tratta del bicchierino di troppo magari durante il pasto, ma di chi non riesce a controllarsi e mette a rischio la vita sua e degli altri per un’abitudine pericolosa. I due uomini fermati dalla polizia e dai carabinieri fra sabato sera e domenica notte avevano tassi alcolici da 4 a 6 volte superiori al limite di 0.50 milligrammi per litro previsto dal codice ed oltre il quale si prevede la denuncia dell’automobilista, il ritiro della patente e la decurtazione di dieci punti dal documento di guida. Il primo ad essere pizzicato dalla polizia è stato un trentino di 58 anni che, verso le 20 di sabato, alla guida della sua auto stava percorrendo via Soprassasso a Gardolo, nei pressi dello svincolo per via Bolzano: non si era accorto di essere contromano e per un soffio non ha centrato la volante. Sottoposto ad alcoltest ha sfiorato il risultato di 2 milligrammi per litro. Nelle prossime settimane verrà intensificato il servizio di controllo preventivo della polizia contro le stragi del sabato sera. Alle tre di notte sono stati i carabinieri del Radiomobile di Trento a fermare, all’altezza di Valsorda, un automobilista che aveva ecceduto con l’alcol. Denunciato un sessantenne che abita in Valsugana e che, soffiando nella cannuccia, ha raggiunto un valore record: 2.69 di tasso alcolico, quasi sei volte superiore al limite.


IL TIRRENO

BREVI DI NERA 
LUCCA
UBRIACO AL VOLANTE.
Ubriaco si schianta con l’auto a forte velocità contro uno dei caselli in disuso della vecchia barriera della Bretella Lucca-Viareggio all’intersezione con la Firenze-Mare. E’ accaduto domenica alle prime luci dell’alba. L’automobilista, 20 anni, è stato accompagnato in ospedale per accertamenti: ha riportato lievi ferite. Il suo veicolo è andato distrutto. Danneggiato gravemente il vecchio casello autostradale vuoto perchè ormai inutilizzato. Sul luogo dell’incidente sono andati gli agenti della polstrada di Viareggio che hanno sottoposto il conducente della macchina al test dell’etilometro che ha dato esito positivo. Il giovane, che da poco aveva ottenuto la patente, è stato denunciato a piede libero. La patente gli è stata ritirata.


VIRGILIO NOTIZIE

CAFFE’, TELEFONINI E PROTESI AL SENO NON FANNO VENIRE IL CANCRO
Ricerca di una università australiana: male invece fumo e alcool
Roma, 4 feb. (Apcom) - E’ tempo di sfatare i falsi miti. Bere caffè, usare il telefono cellulare, mettere un dolcificante artificiale nel tè o farsi impiantare una protesi al seno non sono azioni che possono aumentare il rischio di sviluppare un cancro. Lo sottolinea una ricerca condotta dal professor Bernard Stewart dell’università di New South Wales in Australia, pubblicata oggi sulla Mutation Research Reviews.
Resta, invece, confermato l’incremento del rischio cancro per chi fuma, beve molto alcool o si espone senza cautele ai raggi del sole. Secondo la ricerca non devono dunque preoccuparsi gli amanti del caffè, i patiti dei cellulari, le siliconate, ma neanche chi usa deodoranti, dolcificanti artificiali e acqua addizionata di fluoruro.
Il sistema creato dall’università australiana fa una sorta di catalogo del rischio-cancro derivante da una serie di azioni abituali in base alle categorie ’comprovato, probabile, deducibile, sconosciuto e improbabile’. Ebbene, se è "comprovato" che il rischio è massimo per fumatori ed ex fumatori, è "improbabile" che la cosa possa riguardare chi beve un caffè o decide di farsi aumentare di una taglia il seno. Per quanto riguarda l’uso del cellulare, la cosa è catalogata come "meno che probabile", ma attenzione: non si sa ancora nulla dell’influenza a lungo termine dell’uso dei telefonini sul rischi cancro.


TGCOM

Eva Mendes ricoverata in clinica
Si sospetta abuso di alcol
Vizietti pericolosi per Eva Mendes. La star di Ghost Rider è ospite, da diverse settimane, del centro di riabilitazione Cirque Lodge, in Utah, dove già numerose sue colleghe del jet set hanno fatto tappa per disintossicarsi da alcool e droghe. Il suo portavoce parla di "periodo di riposo per risolvere questioni personali", senza scendere nei dettagli, ma c’è chi giura che Eva, di recente, abbia alzato un po’ troppo il gomito...
Cirque Lodge non è un nome nuovo agli appassionati di gossip: di recente, infatti, la nota clinica riabilitativa americana ha rimesso in sesto Lindsay Lohan dopo l’ennesimo abuso di alcol e sostanze proibite.
Il portavoce dell’attrice ha preferito non svelare dettagli sulla vicenda, appellandosi al rispetto della privacy: “Eva ha lavorato duramente nell’ultimo anno e ha deciso di prendersi una pausa per risolvere alcune questioni personali - ha annunciato - Problemi che, seppur non gravi, hanno richiesto il supporto professionale di strutture specializzate”.
Quale sia il vizietto di Eva, però, non è ancora chiaro, anche se sul set di We Own the Night in molti l’hanno vista più a suo agio dopo qualche bicchierino, soprattutto nelle scene più “calde” del film.


REDATTORE SOCIALE

’’Io rinuncio’’: a Bolzano le associazioni invitano a provare un nuovo stile di vita
Non solo alcol, ma anche cibo e tv. Caritas: ’’E’ difficile dire no alle lusinghe del consumismo’’. L’iniziativa parte il mercoledì delle ceneri e si conclude a Pasqua


CORRIERE VENETO

Ubriaco al casello Cinese condannato
I locali: «Alcol e divieti, pronti a disobbedire»
Sassi dal cavalcavia Arrestato ubriaco

IL MESSAGGERO

La pioggia e l’alcol sono stati alla base di una decina di incidenti stradali che si sono verif...

LA SICILIA

Ubriaco al volante causa incidente Augusta. 


© asaps.it
Martedì, 05 Febbraio 2008
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