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Notizie brevi 08/02/2008

Passaggio con il rosso: fuorilegge le foto scattate agli incroci - Semafori irregolari, annullate 35mila multe

Il ministero: «Se non c’è un agente, serve l’ok del prefetto»


MILANO - Il «vampiro rosso» di Segrate rischia seriamente di restare all’asciutto. Per il ministero dell’Interno, infatti, le quasi trentacinquemila contravvenzioni rilevate dal «T-Red» sulla Cassanese, senza che accanto all’apparecchiatura elettronica ci fosse un agente della polizia municipale in grado di contestare immediatamente la presunta violazione al Codice della strada, sono da ritenersi carta straccia.

Dunque, quella arrivata alcuni giorni orsono dal «Dipartimento per gli affari interni e territoriali» del Viminale è una bella paletta rossa sventolata sotto il naso dell’amministrazione e dei vigili urbani di Segrate che, oltre a dover fronteggiare la pioggia di ricorsi presentati degli automobilisti multati dal «poliziotto elettronico », stanno tuttora facendo i conti con l’inchiesta del sostituto procuratore di Milano Alfredo Robledo. Un’indagine che ha preso corpo nel giugno dell’estate scorsa, quando la polizia giudiziaria del magistrato ha messo i sigilli al vigile elettronico di Segrate e ha notificato quattro avvisi di garanzia anche per abuso d’ufficio, due dei quali recapitati al comandante della polizia municipale e al suo vice. Al vaglio anche l’appalto di gara per il Photored (il vigile elettronico) e i rapporti tra l’azienda vincitrice e l’amministrazione comunale che si difende a spada tratta sostenendo di avere sempre avuto come unico obiettivo la sicurezza dei cittadini e la diminuzione degli incidenti stradali.

Di fatto, il Ministero dell’Interno concorda pienamente con il prefetto di Lodi Francesco De Stefano che, sempre l’estate scorsa, ha annullato circa ottocento verbali di contravvenzioni elevate grazie all’utilizzo del «T-Red» lungo le strade di Tavazzano e Montanaso, tratti non inseriti dalla Prefettura stessa in quell’elenco di vie in cui è consentito l’uso del vigile elettronico senza la contestuale presenza di un agente della polizia municipale in carne e ossa.

Un precedente cucito su misura per la questione di Segrate, con buona pace di tutti quegli automobilisti immortalati a passare con il semaforo rosso ma solo perché, dicono loro e sta cercando di appurare l’inchiesta della procura, il «T-Red» sarebbe stato tarato in maniera truffaldina, così da non lasciare scampo alle vetture in transito, con un tempo tecnicamente insufficiente a liberare l’incrocio prima che la luce gialla si faccia rossa.

In effetti, in diversi casi già il Tar e i giudici di pace (così come i prefetti) si sono espressi in favore degli automobilisti, ma ora con il parere del Ministero i rimborsi per i cittadini sono sempre più concreti. «Tuttavia — scrivono anche da Roma — poiché la questione trattata presenta profili di problematicità meritevoli di adeguato approfondimento, questo ufficio ha ritenuto opportuno chiedere al riguardo l’autorevole avviso dell’Avvocatura Generale dello Stato».

E sia. Ma in attesa dell’ulteriore interpretazione la polizia municipale di Segrate finisce dietro la lavagna e l’esercito degli automobilisti accusati di avere bruciato il rosso preparano bottiglie e bicchieri per il brindisi.

Biagio Marsiglia
Da Corriere.it


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Venerdì, 08 Febbraio 2008
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