L’incrocio
del XIII Arrondissement di Parigi dove ebbe teatro la tragedie che sciocca la
Francia ancora oggi
(ASAPS) PARIGI, 13 febbraio 2008 – Quando si
dice “paese e paese”: in Francia un automobilista è stato condannato a 7 anni
di prigione effettiva per aver provocato la morte di 4 giovani, piombando su
un’auto di ragazzi che rientravano dalla veglia di Natale nel 2006 nel
tredicesimo Arrondissement di Parigi. L’uccisore era in preda ad alcol e
stupefacenti; in Italia un uomo che al volante in stato di ebbrezza travolse ed
uccise 4 ragazzi, ci riferiamo a Marco Ahmetovic, è stato condannato a 6 anni e
mezzo di carcere, finendo subito dopo a scontare la pena ai domiciliari.
Ricordiamo che in Italia un anno di galera è costituito da 10 mesi effettivi.
Se non fosse stato per un’ordinanza di custodia cautelare per rapina, l’uomo
sarebbe ancora a casa propria. Dunque, tra Italia e Francia la pena non cambia
granché, ma in Francia l’uomo resterà sicuramente in carcere per un
considerevole numero di anni, prima di poter accedere a permessi premio o pene
alternative. In Italia, beh…, ci sembra inutile aggiungere altro. Il giudice
del tribunale correzionale di Parigi ha letto la sentenza parlando di
esemplarità della pena, alla quale si deve aggiungere l’annullamento della patente
del condannato e il divieto di poter sostenere nuovi esami di guida nei
prossimi 10 anni, oltre ad un risarcimento di 500mila euro ai familiari delle
vittime. Luis Filipe Vieira Policarpo, questo il nome del condannato, è stato
ritenuto colpevole di omicidio involontario aggravato, guida in stato di
ebbrezza alcolica e da stupefacenti: l’inchiesta, portata avanti dalla
Gendarmeria, ha permesso di accertare che l’uomo aveva fumato cannabis, bevuto
alcol fino a raggiungere una soglia di 1,16 g/l, superato un semaforo rosso a
130 km/h, in un tratto di strada urbana con limite a 50, finendo contro
un’altra auto in avenue d’Italie, poco prima delle 4 e mezza del mattino. A bordo della macchina c’erano 6 ragazzi
originari del dipartimento della Seine-et-Marne, nella regione della
Ile-de-France. Quattro di loro, di età compresa tra i 17 ed i 20 anni, morirono
sul colpo, ma i due unici superstiti porteranno per sempre i segni di quel
folle impatto. A rendere ancora più difficile la sua posizione, l’ombra della recidiva:
Vierira Policarpo era già stato sorpreso in stato di ebbrezza nel 2004,
infrazione che gli era costata 500 euro di multa e 4 punti decurtati dalla
patente. I familiari delle vittime si sono detti felici del verdetto, che ha
accolto in pieno le richieste del Pubblico Ministero, che aveva evidenziato il
“cumulo straordinario” di infrazioni che resero criminale la condotta di guida
del conducente, ora in carcere. “Per una volta il paese si renda conto che non
solo l’alcol ma anche i cannabis sono un pericolo immane quando è connesso alla
guida”, ha detto il padre di un 17enne ucciso, “e spero che ciò serva a
riflettere”. Jean Jaskiewicz, uno degli avvocati di parte civile, ha detto che
si tratta “di una delle pene più severe mai pronunciate per un incidente
stradale”. Molti giornalisti hanno cercato
conferma tra i più eminenti giuristi francesi, e tutti sono stati concordi nel
rispondere che si tratta di un caso estremamente raro. Non che in Francia
manchino esempi di plurimortalità nell’accidentologia, ma in concomitanza di
eventi di questo tipo – in genere – “chi provoca questi incidenti resta a sua
volta ucciso”, come precisato da Claude Got, medico legale e membro del
comitato di esperti presso il Consiglio Nazionale della Sicurezza Stradale
(CNSR). Solo un precedente accertato, nel 2006. (ASAPS) |
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