Venerdì 22 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 14/02/2008

Roma - Polizia Stradale e Polizia Municipale bloccano giro di truffe alle assicurazioni

In manette professionisti e pubblici ufficiali che fingevano falsi incidenti per riscuotere i premi assicurativi

foto Coraggio - archivio Asaps

(ASAPS) – Come si suol dire “l’unione fa la forza”. Ed è proprio quello che è successo a Roma, dove la Polizia Stradale con la collaborazione della Polizia Municipale insieme, hanno messo fine all’attività illecita di un’associazione composta da professionisti e pubblici ufficiali, che truffava le compagnie assicurative con falsi incidenti stradali. L’operazione, denominata “Ghost cars”, ha portato “dietro le sbarre” sette persone, mentre altre due si trovano agli arresti domiciliari. Inoltre sono stati ritrovati una ventina di veicoli di lusso il cui valore complessivo si aggira intorno ai 3milioni di euro.
L’inchiesta è scattata quattro mesi fa ed è stata coordinata dai pm Nunzia D’Elia e Maria Cristina Palaia, mentre le ordinanze sono state emesse dal Gip Luisanna Figliolia. Nel corso delle indagini si è scoperto che un ristretto gruppo di imprenditori aveva messo in piedi un giro per il riciclaggio di veicoli di altissima gamma, tra i quali alcune Ferrari, Porsche, Lamborghini. Il gruppo reperiva sul mercato internazionale veicoli di lusso che venivano acquistati a prezzi estremamente contenuti, in quanto gravemente incidentati. In alcuni casi, dopo aver individuato i numeri di telaio di auto circolanti all’estero, incorporavano i dati in una falsa documentazione, producendo così dei cloni documentali, anche all’insaputa dei proprietari. Una volta ottenuta l’immatricolazione con targhe italiane, le macchine, dopo un lasso di tempo variabile, venivano assicurate. Tre le modalità per reperire i guadagni illeciti: i veicoli venivano “coinvolti” in falsi incidenti stradali, rilevati, a volte, da pubblici ufficiali compiacenti per poi effettuare richieste di risarcimento, attraverso l’esibizione di fatture emesse da officine meccaniche complici. Se invece le autovetture erano già state coinvolte in precedenti sinistri, venivano denunciate come rubate, per ottenere un ulteriore rimborso dalla compagnia. Infine, si arrivava persino a riassemblare i veicoli, con parti di carrozzeria o parti meccaniche recuperabili da altri veicoli incidentati. Si provvedeva poi alla sostituzione del numero di telaio originale e questi stessi veicoli venivano quindi immessi sul mercato e venduti al prezzo corrente. (ASAPS)


© asaps.it
Giovedì, 14 Febbraio 2008
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK