Giovanni Pezzulo
KABUL - Un militare italiano
è stato ucciso in Afghanistan a 60 chilometri dalla capitale e un altro è rimasto
ferito. I due, entrambi dell’Esercito, sono rimasti coinvolti in uno scontro a
fuoco mentre stavano svolgendo una missione nel distretto di Uzeebin.
L’attentato è stato rivendicato dai Talebani con una telefonata all’agenzia France
Presse da parte del portavoce Zabihullah Mujahed.
Lo scontro in cui è rimasto ucciso il primo maresciallo Giovanni Pezzulo, del
"Cimic Group South" di Motta di Livenza (Treviso), e ferito il
maresciallo Enrico Mercuri, di 31 anni, in servizio al 4/o reggimento alpini
paracadutisti di Bolzano, è avvenuto alle 15 locali (le 11.30 in Italia), nei
pressi della località di Rudbar, nella zona di responsabilità italiana.
La Task Force Surobi, in attività di cooperazione civile e militare e sostegno
sanitario alla popolazione, è stata attaccata da "elementi armati ostili a
cui i militari italiani hanno risposto" si legge in una nota dello Stato
maggiore della Difesa. "A seguito dello scontro - aggiunge il comunicato -
un militare italiano è deceduto mentre un secondo risulta leggermente ferito.
E’ in corso l’evacuazione medica presso l’ospedale militare francese di Camp
Warehouse, a Kabul".
Pezzulo lascia la moglie, Maria D’Agostino, e una figlia di 18 anni, Giusi, che
risiedono a Oderzo. Era partito per l’Afghanistan il 10 dicembre 2007. Il
maresciallo era nato a Carinola, in provincia di Caserta, dove vive ancora la
sua famiglia d’origine. Il ministro della Difesa Arturo Parisi ha espresso le
condoglianze alla moglie a nome di tutte le forze armate: "il suo
consorte, generosamente impegnato in una missione di grande valore umanitario,
rimarrà per sempre nel ricordo di chi crede nella pace e nella solidarietà tra
i popoli" ha detto Parisi.
Le reazioni. Il presidente del Consiglio Romano Prodi si è
detto vicino alla famiglia di Pezzulo, ma ha ribadito che la missione italiana
nel Paese continuerà, "perché ha un obiettivo di lungo periodo".
Anche il ministro degli Esteri Massimo D’Alema ha ribadito che l’Italia rimane
fortemente impegnata assieme alla Comunità internazionale "nell’opera di
stabilizzazione dell’Afghanistan, per favorire il consolidamento democratico e
porre le condizioni per lo sviluppo sociale ed economico del Paese". Silvio Berlusconi ha definito l’evento "tragico e doloroso" e si è
dichiarato a disposizione della famiglia, mentre Gianfranco Fini, esprimendo
cordoglio ai familiari di Pezzulo, ha chiesto che non si strumentalizzi questo
momento di dolore: "I nostri militari sono impegnati in una missione
umanitaria per la libertà e la democrazia del popolo afgano, per questo la
missione italiana deve continuare". Impegno ribadito anche dal Pd e dal segretario Walter Veltroni, che, esprimendo
dolore per la morte di Pezzulo ed il terribile lutto che ha colpito la
famiglia, ha però confermato l’impegno del Partito democratico "a sostegno
delle nostre missioni e dei nostri militari", mentre Bonelli (Verdi) e
Caruso (Prc) chiedono un cambio di strategia e la fine della guerra in
Afghanistan. I militari italiani in Afghanistan sono circa 2.350 dislocati fra Kabul ed Herat,
nell’ambito della missione ISAF sotto guida della Nato. Ad Eupol, la missione
dell’Unione europea per la ricostruzione della polizia civile locale,
partecipano invece una trentina di carabinieri. Negli ultimi due anni sono
morti 330 soldati stranieri: il bilancio più grave da quando fu rovesciato il
regime dei Taliban nel 2001. Con l’incidente di oggi, salgono a 12 gli italiani
morti in Afghanistan dall’inizio della missione italiana, nel 2004.
Da
Repubblica.it
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