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Articoli 18/02/2008

Suv, infiamma la polemica

Dopo il tragico incidente di Milano, un altro impatto a Vigevano e Legambiente torna alla carica: stop ai fuoristrada o via al superbollo


(ASAPS) MILANO, 18 febbraio 2008 – I SUV, letteralmente Sport Utility Veichle – che sempre letteralmente si traduce in Veicolo Utilitario Sportivo – sono di nuovo nell’occhio del ciclone. A far addensare sul futuro di questi macchinoni veri e propri cirri tempestosi, le polemiche seguite al terribile incidente stradale avvenuto giovedì scorso nel centro di Milano, dove un SUV avrebbe invaso la corsia preferenziale percorsa da un bus, scontratosi poi con un altro mezzo pubblico. Nell’impatto, una donna ha perso la vita, 5 persone versano tuttora in gravi condizioni nei vari ospedali del capoluogo milanese ed un’altra ventina di persone sono riamaste ferite. Ad un’altra passeggera è stato necessario amputare una gamba. Sabato mattina, a Vigevano (Pavia) un secondo episodio, fortunatamente senza gravi conseguenze per nessuno. Qui, secondo quanto riportato sul quotidiano La Provincia Pavese, un SUV avrebbe mancato uno stop, finendo addosso ad un autobus. Legambiente, che da anni porta avanti una guerra senza quartiere contro questa classe di veicoli, è tornata a chiedere misure restrittive. “Per noi non è una novità – dichiara Andrea Poggio, numero due dell’associazione ambientalista – e lo diciamo da tempo: i SUV fanno male all’ambiente ed ai cittadini”. Nel mirino di Poggio ci sono le dimensioni eccessive di questi veicoli – giudicati letali in caso di impatto con pedoni, ciclisti, motociclisti ma anche per le auto normali – ed i livelli di inquinamento più alti, visto che inquinerebbero il doppio di una berlina con la stessa cilindrata”. La prima richiesta è stata indirizzata proprio al comune di Milano, chiedendo al sindaco Letizia Moratti di vietarne la circolazione nel centro cittadino, seguendo l’esempio di Firenze (in cui i gipponi non possono accedere nella cerchia storica) o quello di Londra. Nella City si paga un pedaggio di 33 euro al giorno. “Milano si distingue per aver introdotto l’Ecopass con lo scopo di migliorare la qualità dell’aria – aggiunge Andrea Poggio – ed allora si vada oltre imponendo una tassa maggiorata anche ai mezzi euro 4 che inquinano di più, come i SUV. Il criterio potrebbe essere quello di penalizzare i veicoli che hanno emissioni superiori a 180-200 g/Km di CO2”. 
Secondo gli ambientalisti, la massa elevata e le motorizzazioni di cui i SUV sono spesso dotati, comportano un aumento dei consumi di carburante e, dunque, dell’inquinamento. Il tutto, senza un apparente senso, visto che chi compra un veicolo di questa categoria non è affatto un habitué dell’off-road. Il più delle volte, questi giganti della strada sono tirati a lucido come una Rolls e percorrono le strade cittadine ergendosi nel flusso del traffico come un elefante in un branco di gazzelle. Troppo, secondo i critici del 4WD, che non capiscono il senso di questi bestioni sulle tante strade di fattura medievale che rappresentano a tutt’oggi i nostri principali collegamenti. A questo si aggiunga un elemento psicologico da non sottovalutare: chi guida un veicolo con questa massa, chi ha piena conoscenza di trovarsi al volante di un mezzo capace di superare ostacoli, potrebbe farsi ammaliare da una sindrome di onnipotenza e cedere alle lusinghe della prepotenza o della tracotanza: non rispetta le precedenze, parcheggia sui marciapiedi, si infila e sosta in aree precluse al traffico veicolare.
Ma c’è anche chi sta dall’altra parte e rimanda al mittente le critiche: secondo i difensori dei SUV, buona parte delle auto italiane sarebbe vecchia, con un numero di veicoli  ancora antecedenti alle omologazioni Euro e moltissimi altri di tipo Euro 1. molte sportive hanno emissioni ben maggiori dei pachidermi 4x4 e la questione delle masse non può essere limitata ai soli veicoli predisposti per un modesto off-road: le strade sono piene anche di auto monovolume, di station wagon, di furgoni e di camion, con effetti sulla sicurezza delle utenze deboli del tutto simili.
Chi siede al volante di un SUV, invece, gode di una posizione assai migliore – perché sopraelevata – rispetto a quella di un veicolo normale, fattore questo che rende l’osservazione esterna assai migliore.
Insomma, la questione resta aperta: certo è che il SUV, oggi, è un vero e proprio status symbol. Vista la goffaggine che molti di questi esemplari palesano in percorsi fuoristradistici o sulla neve, spesso resa ancor più lampante dall’assoluta impreparazione di chi si trova alla guida, l’oggetto di per sé potrebbe essere considerato un’ostentazione di ricchezza o di appartenenza sociale, un po’ come le fuoriserie degli sceicchi…
L’importante, per noi, è che sulla strada tutti rispettino le regole. (ASAPS)


© asaps.it

Di Lorenzo Borselli

Lunedì, 18 Febbraio 2008
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