Foto Coraggio La Corte di Cassazione con sentenza 6267/2008 ho reso definitiva la condanna per omicidio colposo nei confronti del titolare di una società appaltatrice di opere di manutenzione di un tratto stradale in cui la presenza di tre buche aveva fatto perdere il controllo di un motorino ad una ragazza che cadendo aveva perso la vita a causa delle gravi lesioni riportate. Il fatto si era verificato nella Capitale in un tratto di Via Salaria corrispondente all’ingresso di Villa Ada. La suprema Corte ha sottolineato nella sentenza che il giudice di merito ’’con argomentazione condivisibile ha ritenuto insussistente il concorso di colpa della vittima, che procedeva a velocita’ moderata in un tratto stradale in cui non vi era un limite particolare di velocita’, riconducendo la causa della caduta in via esclusiva alla trappola stradale che si era venuta a creare nel tratto stradale, alla quale [...], violando gli obblighi contrattualmente assunti non aveva posto rimedio’’. La condanna per omicidio Colposo era stata inflitta dal Tribunale di Roma sulla base del rilievo che con la consegna dell’appalto l’impresa ’’era obbligata ad iniziare immediatamente il servizio si sorveglianza ed il conseguente pronto intervento sulla sede stradale’’. A tali obblighi il titolare della manutenzione non aveva fatto fronte pur avendo il dovere di rimuovere quelle che la Corte ha definito, senza mezzi termini, "trappole stradali". da StudioCataldi.it |
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