CORRIERE DELLA SERA
Intervista
a Emanuele Scafato Direttore Osservatorio nazionale alcol. Istituto Superiore
di Sanità I bimbi possono assaggiare il vino? Uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics segnala che un terzo dei bambini in Italia inizia
a bere alcolici prima di 13 anni con ricadute molto negative. Tra queste un
rischio maggiore di condotte suicide violente.
Si può
dare vino ai bambini? Diversi studi dimostrano che è importante
ritardare il più possibile l’avvio al consumo di alcol da parte dei giovani.
Molti genitori, durante feste o ricorrenze, indulgono in un comportamento
inadeguato per il bambino: niente di più sbagliato, l’alcol va sempre e
comunque evitato, a maggior ragione se si pensa che gran parte dei bambini non
lo apprezza.
A che
età si può accettare che un ragazzo beva alcolici? Prima dei sedici anni l’organismo non capace
di metabolizzare l’alcol, è quindi inevitabile che qualunque bevanda alcolica
esponga l’organismo a rischi maggiori. E questo spiega anche perché la legge
vieta di somministrare alcolici al di sotto dei sedici anni. Le linee-guida per
una corretta alimentazione segnalano che solo a 18 – 20 anni in giovani possono
bere al massimo un bicchiere di bevanda alcolica precisando che comunque
l’alcol non è un nutriente.
Qualche
consiglio? In media i giovani italiani iniziano a bere a
11 anni e spesso grazie alla “abilitazione” dei genitori, che invece dovrebbero
dare il buon esempio con la moderazione. Oggi sappiamo che lì dove il consumo
di alcolici del capofamiglia è più elevato, maggiore è la frequenza di figli
che adottano le stesse modalità di consumo. Non bisogna, infine, dimenticare
che la cautela inizia fin dalla gravidanza: una vita che nasce, una vita che
cresce, teme l’alcol.
A cura
di Antonella Sparvoli
SEGNALAZIONE DI LUC THIBAULT
I Leo club impegnati nella Campagna sulla
sicurezza stradale www.fanoinforma.it, Fano, 18/02/2008 - Il problema della sicurezza
stradale riguarda molto da vicino il mondo giovanile. Sono tantissimi i nostri
coetanei che ogni giorno perdono la vita strade italiane per problemi legati alla
velocità, alla disattenzione, all’alcool, droga, ai farmaci e ad altre cause.
In una associazione nella quale il principio di difesa della vita è ampiamente
propugnato ed assunto come valore fondamentale sul piano etico comportamentale,
deve essere considerato prioritario l’impegno diretto a salvare, ogni anno,
migliaia di vite umane. O almeno, a provarci. Anche noi Leo abbiamo dovuto
piangere tanti nostri carissimi amici scomparsi in gravi incidenti stradali.
Non possiamo pertanto rimanere inerti di fronte a questo problema e abbiamo il
dovere morale di fare qualcosa per noi stessi e per i tanti nostri coetanei che
molto spesso irresponsabilmente mettono a rischio la propria vita e quella
degli altri. Ricerche statistiche effettuate a livello
nazionale hanno evidenziato come l’aumento della sensibilità e del lavoro sul
tema della sensibilizzazione sulla sicurezza stradale avutosi negli ultimi anni
abbia portato risultati molto positivi. Il tema di studio ha pertanto
l’obiettivo di concentrare gli sforzi dei Leo italiani su un solo grande tema
al fine di far sentire a gran voce un messaggio chiaro e deciso a tutto il
paese e in particolare ai nostri coetanei sui rischi della strada e sul modo di
prevenirli. Un messaggio dai giovani per i giovani che
proprio per questo motivo assume un valore intrinseco ampio e di grande portata
e rilievo sociale. (…)
L’uso dell’alcoolSecondo l’ultimo "Rapporto sugli Italiani
e l’alcool" redatto dall’Osservatorio Permanente sui giovani e l’alcool,
circa 200.000 ragazzi (tra i 15 e i 24 anni) fanno uso abituale di alcool, fino, per gran parte
di loro, ad ubriacarsi. Da un questionario a risposte multiple, emerge che:
- il 30,7% dei ragazzi è consumatore abituale
(beve almeno una volta alla settimana) - il 47,2% è consumatore occasionale (beve
almeno una volta ogni tre mesi) - il 30% non beve - il 65% dei ragazzi beve birra - il 51% beve vino - il 40% beve aperitivi, digestivi, cocktail - il 30% beve superalcoolici - Bevono di più i ragazzi delle ragazze - Si beve di più al Nord che al Sud - I giovani bevitori appartengono soprattutto
ai ceti benestanti, di buon livello culturale e fruitori delle tecnologie
informatiche.
Secondo l’Osservatorio su fumo, alcool e droga
(Ossfad) dell’Istituto Superiore di Sanità, se calcoliamo chi beve
occasionalmente nel fine settimana, questi numeri salgono a 300 mila maschi e oltre 160 mila
femmine di età compresa tra i 14 e i 17 anni. Il fenomeno risulta sempre più
sganciato dal modello culturale mediterraneo, caratterizzato da consumi
moderati e strettamente legati ai pasti, e orientato invece verso un modello di
consumo separato, di "binge drinking" (bere per ubriacarsi), con il
rischio che diventi “droga d’accesso” verso l’uso di altre sostanze illegali.
Tra le cause principali che avvicinano i ragazzi all’alcool vi è, come sempre,
il disagio giovanile, che affonda le sue radici in quelle che vengono definite crisi
adolescenziali. È una fase, questa, di grande mutamento fisiologico che dipende
per lo più dalla perdita di punti di riferimento affettivi e della ricerca di
una propria identità e di un proprio ruolo attivo nella società. Uno dei primi effetti di questa crisi, spesso,
è la depressione di cui il 10% dei giovani soffre; di questo il 60% ha una età
compresa fra i 14 e i 18 anni. Se a ciò associamo il problema della
disoccupazione, si capisce quanto sia difficile guardare al futuro con
ottimismo e quanto sia semplice scivolare, per fuggire dalla realtà,
nell’alcool e nella droga. Secondo il Prof. Enrico Tempesta, Presidente del
Comitato Scientifico dell’Osservatorio, chi abusa dell’alcool, anche con una
certa assiduità, lo fa per una sorta di
"autoproduzione del piacere", perché vive in forma esasperata un
disagio umano e sociale - non trova ascolto, non trova vie di comunicazione – e
cerca nell’alcool una risposta, almeno parziale e temporanea, al proprio
malessere. Questo ricorso all’alcool come droga, successivamente
- nella maggior parte dei casi - recede, nel senso che con l’aumentare dell’età
crescono anche la consapevolezza e la maturità, e l’adolescente risolve in
qualche modo quel disagio che lo portava a bere. Sono dunque i ragazzi più
fragili e soli quelli che si rivolgono al bere smodato e, se andiamo a guardare
dentro questo universo, possiamo trovare i connotati di persone non in
condizioni di marginalità sociale: bevono (troppo) soprattutto i maschi,
scolarizzati, di buona famiglia e residenti al Nord. Cambiano, però, anche le
mode e cresce la voglia di sperimentare nuove forme di socialità. Ad esempio: negli ultimi anni si
sono diffusi il “rito” dell’aperitivo e la serata della birra tra amici. Il
consumo esce dal tradizionale "stare a tavola", per caratterizzare sempre più vari momenti della
giornata; e coinvolgendo indistintamente i due sessi. Non più solo a casa, ma
soprattutto fuori, purché in compagnia. Non a caso, meno di un italiano su
dieci ammette di aver assunto bevande alcoliche in solitudine: il consumo è
insomma un fatto sociale. Nulla da stupirsi, quindi, se i più assidui
consumatori si rivelano anche cittadini culturalmente attivi, dediti a svariate
attività, instaurando una correlazione tra vivacità socioculturale e moderati consumi
di alcool. La maggioranza di chi legge libri e quotidiani, di chi usa computer
e Internet, di chi compra cd e va ai concerti, di chi pratica o segue lo sport,
non disdegna l’incontro occasionale o regolare con l’alcool. Da questa realtà sociale non è deducibile una
diretta correlazione tra chi beve e una certa vivacità sociale; viceversa, si
può in parte ridimensionare l’identificazione tra il consumatore di alcool e il soggetto
emarginato o deviante. L’Ossfad ha condotto un’accurata indagine su film e
telefilm andati in onda tra il 2000 e il 2001 sulle principali reti televisive
nazionali, allo scopo di quantificare la promozione occulta del consumo di
alcool nella programmazione dei palinsesti televisivi. E’ emerso che l’alcool è
presente sullo schermo ogni 13 minuti - il doppio della sigaretta - e che viene
sorseggiato da personaggi "positivi", o che comunque risultano
simpatici allo spettatore, in un contesto di convivialità e piacere che ispira
benessere e persino concentrazione. Secondo l’indagine Doxa su “Italiani e
Alcool”, commissionata dall’Osservatorio Permanente sui Giovani, ottanta
italiani su cento al di sopra dei 14 anni sono consumatori, anche saltuari, di
bevande alcoliche. Ovvero otto italiani su dieci hanno bevuto birra, vino,
alcolici e superalcolici almeno una volta negli ultimi tre mesi. Dieci anni fa
il trend aveva iniziato a scendere dal 79% del 1991, al 75% del 1994, per poi
lentamente risalire fino al dato attuale dell’80%. Come indice positivo
possiamo notare che sta scendendo la qualità pro-capite d’alcool consumata,
passata da una media annuale di 9,1 litri di alcool puro, agli attuali 7,5
litri pro-capite. E’ abbastanza diffusa una “cultura del bere” che fa dire
all’86% degli italiani che "bere un paio di bicchieri a pasto è normale"
ed al 72% che "ubriacarsi una volta non è grave, purché non diventi
abitudine". Questo tipo di approccio non è, di per sé, negativo; basti pensare che molti dietologi
ritengono benefico un uso moderato del vino durante i pasti. Il problema sorge, in generale, quando vi è un
abuso di bevande ed in specifico quando vi è correlazione temporale fra
l’assunzione di alcolici e la guida di un veicolo, con particolare riferimento
al mondo dei giovani. Nelle scorse settimane è stata presentata la ricerca dell’Istituto
Superiore di Sanità su "Guida e comportamenti a rischio", che ha
coinvolto più di 30 mila studenti tra i 14 e i 19 anni in quasi 300 istituti di
tutte le regioni italiane. I dati che emergono sono abbastanza inquietanti: il
67% dell’intero campione fa uso di bevande alcoliche, un valore che raggiunge
il 78% per la fascia compresa tra i 18 e i 19 anni. I dati sono ancora più
preoccupanti se si pensa che il 70% beve superalcolici, soprattutto nei fine
settimana, mentre vengono consumati per tutta la settimana vino, birra e
aperitivi; il 61% ammette di essersi ubriacato di recente ed il 63% di farlo
abitualmente e non necessariamente in compagnia; il 21%, per lo più di sesso
maschile, dichiara poi di aver guidato in stato di ebbrezza. Il 41%, con una
maggiore prevalenza maschile, dichiara di essere stato coinvolto in incidenti
stradali ed il 18% in tre o più incidenti. Il 30% dei ragazzi è finito al
pronto soccorso; di questi, un altro 30% è stato ricoverato in ospedale. Il 75%
dei ragazzi intervistati dichiara di aver conosciuto qualcuno deceduto in un incidente stradale. Secondo i dati
raccolti dall’OMS, l’alcool è la prima causa di morte tra i giovani uomini
europei: un decesso su quattro, tra i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29
anni, è dovuto al consumo di alcool per un totale di 55 mila morti l’anno a
causa di incidenti automobilistici, avvelenamento, suicidio indotto dal bisogno
di liberarsi dall’alcolismo, omicidi legati allo stesso fenomeno. Per quanto
riguarda l’Italia, la situazione non è meno tragica: si stima (Istituto
Superiore Sanità) che almeno 50 mila incidenti siano attribuibili all’elevato
tasso di alcool presente nell’organismo. Gli incidenti stradali sono la prima causa di
morte tra i giovani dai 15 ai 29 anni, con oltre 100 mila morti negli ultimi 30
anni; nello stesso periodo la mortalità generale per incidenti sulla strada si è
complessivamente ridotta del 40%, mentre nelle fasce giovanili questa riduzione
è stata irrisoria. (…)
IL TIRRENO
Ubriaco alla guida dell’Ape, denunciato I
carabinieri hanno anche impedito una rissa tra rumeni e italiani MASSA. Sabato notte impegnativo per i
carabinieri, anche se fortunatamente nessun fatto molto grave è avvenuto in
territorio apuano. I militari hanno effettuato un articolato servizio
anti-rapine in villa, precedentemente predisposto, e accurati controlli ad
oltre un centinaio di persone, quasi tutte a bordo di auto in transito, al fine
di prevenire la piccola criminalità e fungere da deterrente. In piazza Betti, verso le 23 di sabato, è
stata anche bloccata sul nascere una rissa. Un cittadino rumeno, ubriaco, è
venuto a lite con un giovane italiano e ha preso un pugno in faccia. Lo
straniero si è così allontanato, andando a chiamare familiari e amici di
rinforzo, insieme ai quali iniziare una spedizione punitiva per lavare l’onta
del pugno appena ricevuto. L’intervento dei carabinieri - che passavano di
pattuglia proprio in quel momento e che hanno compreso quanto stava per
accadere - hanno fermato il gruppetto, hanno identificato i componenti e, dopo
averli diffidati dall’intraprendere azioni violente, li hanno invitati a
tornarsene a Carrara, dove hanno la residenza, facendoli dunque rinunciare a
propositi velleitari. Sempre nell’ambito dei servizi del sabato
notte, i carabinieri hanno anche denunciato un massese di 66 anni per avere
causato un incidente in stato di ebbrezza alcolica. L’uomo, infatti, si era
reso protagonista di un incidente a Romagnano con la propria “Ape 50” e,
sottoposto dai militari all’esame dell’etilometro, era risultato avere nel
sangue una concentrazione di alcol di 3,8 g/litro. Tra l’altro l’uomo ha dovuto
anche fare ricorso alle cure dei medici dell’ospedale. Infine i carabinieri, verso l’una di notte,
hanno interrotto quella che avrebbe dovuto essere un’avventura piccante.
Infatti hanno sorpreso sulla spiaggia di Poveromo una prostituta di nazionalità
in compagnia di un ragazzo massese appena diciottenne. I militari li hanno
identificati, ma, non avendo commesso alcun tipo di reato ed essendo il giovane
maggiorenne, i due hanno potuto andare ciascuno per la propria strada.
IL TIRRENO
NELLA NOTTE Ubriaco causa un frontale, taglio di 50 punti
dalla patente CERRETO. Ubriaco fradicio. E neopatentato.
Così dopo aver sbattuto contro un albero e poi contro un’altra auto con sopra
una ragazza, in pieno centro, è stato denunciato a piede libero e gli è stata
ritirata la patente. Per averla avrà da fare, perché il taglio dei
punti assomma a qualcosa come... cinquanta. Venticinque per le infrazioni, ma
raddoppiati in quanto il giovane aveva preso la patente da pochissimo. È successo sabato notte a Cerreto Guidi,
all’altezza della deviazione per Toiano. Il rumeno, in arrivo da Lamporecchio, ha preso
la curva a tutta velocità e, avendo la patente da pochi mesi, non è stato
capace di reggere l’auto. Fra l’altro aveva bevuto parecchio, in quanto aveva
un tasso alcolico di 1,63, più di tre volte il massimo consentito. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del
Radiomobile che hanno ricostruito la dinamica. In sostanza il giovane, 28 anni, residente a
Empoli, ha fatto tutto da solo e la ragazza sull’altra auto se l’è trovato
davanti all’improvviso, senza poter far niente per evitarlo. Entrambi hanno riportato
lievi ferite ma il rumeno, appena sceso dall’auto, non riusciva neppure a stare
in piedi. Così i carabinieri lo hanno accompagnato al
pronto soccorso e, dopo un’ora, aveva ancora 1,63. Per lui è scattata la denuncia a piede libero
e il pesantissimo taglio di punti dalla patente.
SAVONANEWS
Albenga: guida
ubriaco, patente ritirata a un sudamericano Lunedì 18 Febbraio 2008 - I carabinieri lo
hanno bloccato mentre percorreva la provinciale 582 del Colle di S. Bernardo a
bordo della propria auto. Sottoposto al test etilometrico, nel sangue del
conducente, un 29enne ecuadoriano residente a Savona, è stato trovato un tasso
alcolico quattro volte superiore al limite consentito dalla legge. Per lui è
immediatamente scattato il ritiro della patente e la denuncia per guida in
stato di ebbrezza. r.c.
SAVONANEWS
Imperia: spintona e
scalcia Carabiniere, albanese arrestato Lunedì 18 Febbraio 2008 - Un albanese di 33
anni, Gentian Lamaj, è stato arrestato ieri sera, poco dopo le 22, dai
Carabinieri di Diano Marina per resistenza a pubblico ufficiale e perché, dopo
essere stato espulso per 10 anni dal territorio nazionale, era rientrato prima
dei tempi. L’uomo, nella serata di ieri, un po’ alticcio stava viaggiando sul
suo scooter ed è finito contro un’auto parcheggiata, sulla quale era presente
un carabiniere in borghese. Questo è sceso dall’auto e, dopo essersi
qualificato, è stato spintonato dall’extracomunitario che è poi fuggito via. E’
stato dato l’allarme e, dopo un breve inseguimento, è stato raggiunto. E’ stato
quindi portato in caserma e sottoposto all’arresto. Ora è in carcere a
disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Carlo Alessi
LEGGO
Agente picchiato da una ragazza 24enne Lunedì 18 Febbraio 2008 - Agente picchiato da
una ragazza 24enne in via Toledo. Anzi, le persone aggredite dalla donna sono
due, perchè nella rissa è finita pure una sedicenne. Si tratta della minorenne
cui era stato tentato il furto del telefonino proprio dalla 24enne,
accompagnata a sua volta da un 26enne. La ragazza di 24 anni - che, come
accertato dalla polizia, era in stato di alterazione per assunzione di vodka -
mentre ascoltava le accuse della sedicenne si è infatti scagliata contro la
minore e il poliziotto. La 24enne era anche in possesso di un coltello di
genere proibito; per lei è scattata una denuncia, in concorso con il 26enne.
Per il poliziotto aggredito, lesioni guaribili in sette giorni.
LA STAMPA
Gisele beve vino al
Superbowl "Scandalo anti-americano"«Qui si ingurgita solo birra, se pensa
di essere in un bistrò se ne vada in Francia»WASHINGTONE’ uno scandalo. E’ stato soprannominato il
«winegate». Sui blog d’America è la notizia del momento: gli americani si sono
sentiti punti sul vivo e si dichiarano umiliati. Al famosissimo «Superbowl» - che
la scorsa settimana, a Phoenix, ha visto i Giants battere i favoritissimi New
England Patriots per 17 a 14 - una delle modelle più famose del mondo, la
brasiliana Gisele Bündchen è stata pizzicata a bere vino, anziché birra.Un atto quasi «blasfemo», secondo il verdetto
di migliaia di tifosi, imbufaliti. «Gisele, sei al Superbowl e non al bistrò.
Vattene in Francia», gridano molti messaggi che circolano su Internet. E non
solo. Anche la rete tv Msbnc l’ha accusata di aver violato una regola del
«savoir fare» allo stadio, mentre la National public radio ha tuonato così:
«Amor mio, qui si ingurgita birra. Non sei all’opera».«Chi è questa snob?», «Chi è questa
anti-americana?», «Ha usato un bicchiere! Ma allo stadio si usano quelli di
carta!», «Vietatele l’ingresso alle partite!». Questi sono i toni. Ma dietro
l’orgoglio ferito c’è anche una ragione sportiva. Gisele è la fidanzata di Tom
Brady, celebre quarterback dei Patriots, ma lui al momento decisivo non è stato
all’altezza delle attese. E ora molti accusano la top model di essere la
colpevole: avrebbe distratto il campione, con conseguenze catastrofiche.
KATAWEBNEWS
Eva Mendes si prende
un periodo di disintossicazione17 febbraio 2008 Ancora una ‘vittima’ degli eccessi di alcol o
droga. Infatti Eva Mendes, in queste settimane si è fatta ricoverare nel centro
di riabilitazione Cirque Lodge per disintossicarsi… sembra che la bella Eva
negli ultimi mesi abbia alzato un po’ troppo il gomito!
IL RESTO DEL CARLINO
TEMPI duri per chi la notte alza il gomito e
poi crede di poter guidare la propri...
L’ADIGE
Marocchino beve e dà in escandescenza al
pronto soccorso
LA TRIBUNA DI TREVISO
Comune e pub alleati contro la guida in stato
di ebbrezza
LA GAZZETTA MARTESANA
Ubriaco travolge 18enne e fugge
IL MESSAGGERO
Guida in stato di ebbrezza per le vie di
Aprilia, provoca un incidente e scappa. E’ accaduto ne...
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