IL SECOLO XIX Educhiamo i piccoli ai danni dell’alcol 1) I mass-media, la pubblicità propongono
individui che bevono e hanno successo nella vita. È opportuno incoraggiare nei
giovani l’anticonformismo: ciò può contribuire a fare emergere e maturare la
loro personalità e ad evitare di attribuire all’alcol un valore che non ha.
Osservare e ridicolizzare con i giovani la pubblicità degli alcolici trasmessi
tramite i media può essere un esempio da seguire per incrementare la capacità
critica su ciò che la pubblicità promette e che non trova riscontro nella
esperienza quotidiana; 2) Il ruolo chiave dei genitori, oltre che nel
dialogo, dovrebbe essere esercitato ricorrendo al buon esempio. È dimostrato
che lo stile di consumo del capofamiglia influenza quelli dei componenti il
nucleo familiare e che nelle famiglie completamente astemie è bassa la
frequenza dei consumatori che adottano consumi alcolici inadeguati; 3) Parlare ai giovani fin da quando sono
bambini dei danni e dei rischi legati all’alcol e delle conseguenze che errate
abitudini di consumo possono arrecare sia in termini di salute che in termini
sociali può contribuire ad evitare che le indicazioni poste ai genitori si
ammantino di un valore integralista e fanno accettare con progressiva
familiarità il concetto di stile moderato; 4) È importante fornire alle adolescenti il
concetto che l’alcol nuoce al feto. Può sembrare prematuro rispetto a un
concepimento che le statistiche segnano realizzarsi più in là negli anni, ma è
importante per supportare una cultura che affermi che se bere è una scelta deve
essere anche rispetto di sé e degli altri e soprattutto del nascituro. Due bicchieri
di bevanda alcolica, infatti, sono in grado di danneggiare pesantemente la
salute del bambino; 5) È opportuno fornire semplici informazioni
sulle modificazioni anche critiche delle performance individuali sotto
l’influenza dell’alcol. Ciò potrà evitare incidenti stradali; 6) Spesso i giovani sono attratti più
dall’apparenza legata al marketing che dalla sostanza. È opportuno insegnare ai
ragazzi a leggere le etichette e a essere coscienti che quando si beve, anche i
4-5 gradi alcolici segnalati sull’etichetta sono alcol. Ciò li emanciperà come
consumatori e li preparerà ad affrontare meglio le scelte nelle situazioni in
cui il controllo formale o familiare non è presente; 7) Offrire la casa agli amici dei figli e
coinvolgere i figli nella organizzazione di un incontro può essere l’occasione
per dimostrare che ci si può divertire ed ottenere un clima spensierato e
allegro anche con l’accompagnamento di bevande analcoliche: l’alcol non è
indispensabile per raggiungere questi risultati e nel corso dell’adolescenza
l’esperienza di una convivialità analcolica e la disponibilità di alternative
alle bevande alcoliche può agire da supporto per l’adozione di comportamenti e
stili di vita sani del gruppo oltre che dell’individuo. È opportuno precisare come il fattore decisivo
per aumentare i livelli di protezione della salute dei giovani sia quello di
mantenere ben aperti e attivi i canali di comunicazione, privilegiando
l’ascolto e dedicando un tempo ben definito all’analisi delle esigenze e dei
loro problemi. Non è possibile proteggere i nostri ragazzi 24 ore al giorno da
rischi che derivano dal comportamento individuale. È necessario, quindi, farli
maturare e renderli capaci di autogestire tali comportamenti: è probabilmente
l’unico modo per consentire una partecipazione attiva del giovane al controllo,
miglioramento e mantenimento della propria salute. Gianni Testino - epatologo ospedale San Martino di Genova, membro del direttivo nazionale Società italiana di alcologia. IL TRENTINO ALLARME SICUREZZA L’ADIGE Il parere Mauro Croce:
«Strano, il Trentino è tra le regioni più scrupolose» «È un problema di cultura, bisogna intervenire
alla radice» 21/02/2008 - Mauro Croce si occupa per lavoro di dipendenze legate all’alcol ed alla droga. È psicologo, psicoterapeuta e specialista in criminologia clinica. Per anni ha lavorato nei servizi pubblici per le tossicodipendenze. «Innanzitutto bisognerebbe depurare i dati di quest’indagine da alcuni elementi per capire meglio» commenta Croce. «È noto infatti che il Trentino Alto Adige sia conosciuta per essere tra le regioni più scrupolose nella rilevazione sia degli incidenti che delle infrazioni che si compiono sulla strada. E questo sicuramente crea un divario con altre realtà». «Sarebbe interessante poi sapere - continua - se i dati riguardano i residenti in provincia o se invece sono rappresentati in gran parte da turisti, gente di passaggio». Secondo l’esperto anche l’età delle persone coinvolte sarebbe un indicatore importante: «Diverso è parlare di incidenti che riguardano i ragazzi, magari all’uscita dei locali, oppure i camionisti e chi le strade le percorre quotidianamente per lavoro. Sarebbe importante saperlo soprattutto per capire a chi si deve rivolgere un’eventuale campagna per disincentivare le tragedie della strada». A tal proposito, Mauro Croce si dice sorpreso del dato allarmante (14,29% di morti per incidenti causati da alcol e droga in Trentino nel 2006, il più alto del nord-est) perché considera la nostra regione una tra le più attive sul fronte della prevenzione e dell’informazione. «A questo punto bisognerebbe andare più a fondo, capire cosa non è stato fatto. Se il problema si concentra particolarmente sulla fascia d’età giovane si dovrebbe puntare sui luoghi che i ragazzi frequentano: le discoteche, i locali. Se queste offrissero ad esempio una serata al ragazzo che per quella sera sceglie di non bere e si mette al volante». Oppure puntare su un’informazione capillare nelle scuole, una campagna negli autogrill, insomma andare alla radice del problema. «E se invece tutte queste iniziative esistono già - conclude Croce - il problema è rappresentato dal fatto che le persone non recepiscono l’importanza del mettersi al volante sobri. Anche tenendo conto del fatto che in Trentino Alto Adige è una di quelle regioni in cui il bere alcolici è entrato a far parte della cultura del posto». L.Pi. LA NAZIONE (Firenze) COMUNE I CONTROLLI speciali con Alcolquant saranno
affiancati, domani da una campagna informativa all’uscita della discoteca Space
Electronic. “Il nostro obbiettivo-
spiega il comandante della polizia municipale, Alessandro Bartolini- è effettuare
l’Alcolquant durante tutti gli incidenti che richiedono il nostro intervento.
Visto che lo scorso anno sono stati circa 4mila, i controlli del 2008 saranno
altrettanti, contro le 390 verifiche con l’alcoltest del 2007”. La campagna
andrà avanti fino al 30 settembre, ma anche successivamente il meccanismo
Alcolquant continuerà a funzionare. Inoltre due postazioni mobili dotate di
alcoltest continueranno a girare per le strade cittadine. IL FENOMENO della guida sotto l’effetto dell’alcol è in aumento in città. Nel 2005 i clienti risultati positivi all’uscita dei locali sono stati il 41,79% dei controllati, salendo al 54% nel 2006 e al 54,2% nel 2007. A Firenze inoltre, il 3,7% degli incidenti è causato dall’alcol, contro una media nazione del 2%. In termini assoluti, nel 2007 i sinistri gravi causati da un conducente ubriaco sono stati 204, mentre le denunce per guida in stato di alterazione (alcol e droga) sono state 315. L’assessore alla sicurezza e vivibilità urbana ha poi annunciato che proporrà, al prefetto di Firenze, l’ampliamento del divieto di vendita di alcolici da asporto dopo le 22 (attualmente in vigore in San Lorenzo) anche ad altre aree della città contrassegnate dalla frequente presenza di ubriachi. Infine, vista la diffusione dell’uso e dell’abuso di alcol tra i cittadini stranieri, Cioni prenderà contatto con le rispettive comunità “per individuare modalità di intervento a livello di sensibilizzazione e prevenzione”. IL TRENTINO Arriva l’aperitivo
«sicuro»
Via Belenzani, i
centauri con l’analcolico TRENTO. Aperitivo su due ruote in Via
Belenzani per i motociclisti trentini. Accostamento insolito, se non si
trattasse di un pre-serata analcolico, quello proposto dal Golden Eagle street
bar di Via Belenzani che ieri sera ha inaugurato il primo aperitivo tutto
dedicato al mondo delle due ruote. I gestori del bar, in collaborazione con
Aktarus Zone, associazione promotrice ormai da anni di un programma di
sensibilizzazione e di educazione alla sicurezza stradale nelle scuole medie e
superiori del Trentino, hanno dato il via ad una serie di appuntamenti presso
il Golden Eagle street bar con scadenza settimanale (ogni mercoledì dalle 18)
all’insegna della sicurezza nel mondo delle due ruote. «L’evento dal titolo
“Dagli antichi miti ai nuovi eroi” - dice Filippo Codroico, fondatore di
Aktarus Zone nonché responsabile delle comunicazioni del team Capiriossi -
nasce con lo scopo di fornire un luogo di incontro, un terreno comune per tutti
coloro che condividano a qualsiasi livello la passione per il motociclismo».
Gli aperitivi sono accompagnati dalla proiezione di filmati sul motociclismo.(o.p.) GOMARCHE Ritorna la campagna
’Un soffio per la vita’Ritorna questo fine
settimana "Un soffio per la vita", la campagna per la sicurezza
stradale promossa dalla Regione Marche in collaborazione con la Polizia
stradale regionale che ha come obiettivo la sensibilizzazione dei giovani per
un comportamento responsabile alla guida.ANCONA - Ritorna questo fine settimana
"Un soffio per la vita", la campagna per la sicurezza stradale
promossa dalla Regione Marche in collaborazione con la Polizia stradale
regionale che ha come obiettivo la sensibilizzazione dei giovani per un
comportamento responsabile alla guida.Questa mattina, giovedì 21 febbraio, il lancio
della campagna 2008 presso la sede della Regione, alla presenza del presidente
Gian Mario Spacca, del comandante della Polizia stradale Marche Italo D’Angelo,
e del dirigente del Dipartimento Sicurezza e della Protezione civile regionale
Roberto Oreficini Rosi.L’iniziativa del 2007, avviata a fine marzo e
protratta fino ad agosto, ha visto impegnati per 20 fine settimana oltre 300
volontari della Protezione civile, del sistema sanitario ANPAS (Pubbliche
assistenze) e CRI (Croce rossa italiana), che all’uscita delle discoteche e dei
locali di intrattenimento hanno sottoposto i loro frequentatori ad oltre 10.000
test per la verifica del tasso alcolemico prima di mettersi alla guida.I volontari sono stati costantemente
affiancati nel loro lavoro da una o più pattuglie della polizia stradale, con
analoghe funzioni di sensibilizzazione e prevenzione.Nel 2008, l’iniziativa prosegue con la stessa
efficacia e continuità: in collaborazione con la Polizia Stradale delle Marche,
saranno posti davanti ai locali di intrattenimento i presidi dei volontari di
protezione civile, con maggiore visibilità e strutturazione.Saranno a disposizione, per rilevare il tasso
alcolemico, strumentazioni più agevoli, che consentiranno di effettuare fino a
500 prove con un’unica carica di batteria, oltre ai classici test monouso.Nell’individuazione dei locali pubblici da
presidiare, si terrà conto dell’ubicazione più significativa per “impattare” la
maggiore affluenza di clienti e per meglio cogliere le nuove tendenze e
abitudini delle giovani generazioni.Parallelamente, sarà applicato il Codice etico di autoregolamentazione per la sicurezza stradale, sottoscritto dai ministri competenti e dalle associazioni, passando per i gestori dei locali e i produttori e distributori di bevande alcoliche. AOSTASERA.IT "Vivo di
notte": 1200 test per promuovere uso corretto alcool tra i giovani. Il camper dell’iniziativa “Vivo di Notte” sarà
in anteprima, martedì 26 febbraio alle ore 12.30 presso il teatro Giacosa,
nell’ambito dei Rendez-vous citoyens. Di seguito le successive tappe: Commento di Luc
Thibault CORRIERE DELLA SERA – FORUM NUTRIZIONE Cassa di tequila Caro dottore, non ho fatto in tempo a fermare
la cassa di tequila che mi è arrivata direttamente dallo stato messicano del
Jalisco. Un mio cliente è originario di lì e voleva farmi un regalo...A questo punto di buttarla non mi va, qualche
bottiglia la regalerò, a proposito posso portargliene una? Ma qualche bottiglia
la terrò in casa.La quantità consentita? Meglio la sera dopo
cena, magari aiuta il sonno?GrazieD.M.Ghiselli Giovedì, 21
Febbraio 2008 Se le tiene in casa male non fanno, se le apre e le beve sicuramente sì. Non esiste una quantità consentita e, grazie per il gentile pensiero, ma non saprei che farmene. ENOTIME.IT DOPO IL CASO “LE PARISIEN” IN FRANCIA SI
RISCHIA LA VINOFOBIA IL GIORNALE DI VICENZA CONTROLLI. Vigili urbani in viale Milano LA SICILIA Romeno conficca
coltello nella testa del padre Floridia. «Sei rincasato, ancora una volta
ubriaco. Vai a letto». Il consiglio del padre di 40 anni, operaio rumeno che
abita in via IV novembre, civico 8, con la convivente e due figli, Nicolae
Sorin Stingaciu di 20 anni, ed un fratello di 14 , è suonata come una offesa.
Il giovane rumeno ha raggiunto di scatto la cucina, impugnando un’arma da
taglio. Una attrezzo dalla lama lunga e affilata nella parte iniziale e
seghettata nella parte finale. E’ rientrato nella stanza dove i familiari
stavano seguendo un programma televisivo e con un colpo secco, ha conficcato
nel cranio del padre l’arma da taglio. Le urla del poveretto sono state sentite
da tutto il vicinato. Le persone accorse hanno visto Stingaciu
padre, sul pavimento, con l’arma da taglio conficcata in testa. All’arrivo dei
carabinieri della locale tenenza, il ferito con un’autolettiga del 118 era già
stato soccorso per essere avviato all’ospedale di Siracusa, per le prime cure,
successivamente sarà condotto alla clinica Villa Azzurra, dove i neurochirurghi
lo hanno sottoposto ad un lungo intervento operatorio per estrargli la lama,
penetrata per circa 10 centimetri, dalla testa. Nicolae Sorin si è presentato
ai carabinieri della tenenza: è stato sottoposto a fermo perché indiziato di
tentato omicidio in danno del padre. Le condizione del ferito, permangono molto
gravi.Saretto Leotta ADNKRONOS REGGIO EMILIA: COLPISCE CON SPRANGA IL
FRATELLO CHE MALTRATTAVA I GENITORI IL GAZZETTINO IL PROCESSO IL GAZZETTINO (Pordenone) Dopo il risarcimento
al padre della vittima, l’imputato patteggia
Studentessa morta, un
anno AVIANOPrima del processo celebrato ieri e al termine
del quale l’aviere statunitense Michael Ryan Hayden, 28 anni, ha chiesto e
ottenuto di patteggiare la pena per omicidio colposo e per guida in stato d’ebbrezza,
c’era stata un’aspra battaglia tra il Governo degli Stati Uniti e quello
dell’Italia. Per due volte l’amministrazione Bush aveva chiesto di esercitare
la giurisdizione e così processare l’aviere per omicidio colposo. Il Ministero
di Grazia e Giustizia italiano ha invece esercitato la propria potestà primaria
e così Hayden è sfilato davanti al giudice dell’udienza preliminare italiano
Patrizia Botteri.In precedenza erano state risolte le questioni
di natura civilistica. L’assicurazione dell’aviere aveva infatti risarcito il
padre e gli altri familiari della vittima, che non si sono così costituiti
parte civile nel procedimento penale. Risarcite anche le altre persone rimaste
ferite gravemente nello schianto che costo la vita alla studentessa italo-statunitense
Vanessa Rita Russo, di 18 anni.Esaminati i documenti processuali e visto
l’accordo tra l’avvocato difensore Luca Colombaro e il pm Piera De Stefani, il
giudice Botteri ha disposto il patteggiamento ad un anno di reclusione per
Haydem in relazione all’accusa di omicidio colposo. L’aviere ha invece
concordato 12 giorni d’arresto, convertiti in 456 euro di ammenda, e 450 euro
d’ammenda per la guida in stato d’ebbrezza.Il 6 gennaio 2006 Hayden - secondo quanto
ricostruito dagli inquirenti - finì fuori strada ad Aviano, perché annebbiato
dall’alcol, mentre si trovava al volante della propria Bmw sulla quale, oltre a
Vanessa Rita Russo, c’erano altri due amici (un rimase in prognosi riservata
per giorni, mentre l’altro riportò ferite più lievi). Gli venne così contestato
l’omicidio colposo perché - per l’accusa - per negligenza causò l’incidente nel
quale perse la vita la giovane amica.Roberto Ortolan IL GAZZETTINO (Treviso) Alcol e vaccino, un
cocktail mortale
Scarcerato il ventenne
che ha ucciso Eugenia Breda Merlo, ma ha l’obbligo di presentarsi ai Cc Breda di PiaveAlessandro Zaniol è andato a casa libero dagli
arresti, con l’obbligo di presentarsi a firmare ogni giorno dai Carabinieri di
Roncade. È la decisione che ha preso il Gip Valeria Castagna dopo aver sentito
ieri il giovane, accusato di essere l’automobilista pirata che domenica nel
primo pomeriggio ha travolto e ucciso la sessantacinquenne Eugenia Breda,
vedova Merlo. La donna rientrava a casa dopo essere stata in cimitero; era in bici
e agli arresti lo aveva messo il Pm Iuri De Biasi, dopo aver saputo che Zaniol
era ubriaco mentre si trovava alla guida dell’auto che ha travolto la
poveretta. Il Pm aveva saputo dai Carabinieri che Zaniol era in stato di forte
alterazione alcolica ancora verso le 20, quando venne accompagnato al pronto
soccorso per gli accertamenti; il ventenne era apparso ai Carabinieri in stato
di alterazione anche psicomotoria, che non si spiegava dopo tante ore solo con
l’aver bevuto. Il giovane, sentito ieri mattina dal giudice Castagna, ha detto
in realtà di non ricordarsi nulla, dall’investimento. Era andato a pranzo con
tre amici, avevano bevuto, anche prima del pranzo; poi si era messo al volante
e poi deve aver detto ai suoi che doveva aver sbattuto contro un palo, ma al
momento di non ricordare nemmeno questo. Ha anche aggiunto che la mattina
stessa era andato a fare la vaccinazione contro la meningite, e forse
l’interazione tra il vaccino, lo stato nervoso che comunque questo comportava e
l’alcol assunto avrebbero potuto essere tutte concause della perdita di
cognizione.Alessandro Zaniol è stato individuato dai carabinieri dopo nemmeno un’ora dall’incidente avvenuto intorno alle 15.30: con il corpo della povera signora nel fossato e la bicicletta riversa sul ciglio a bordo strada, c’erano pezzi della Fiat Punto cabrio di color giallo, facile da rintracciare. Quando i carabinieri si sono recati a casa dello Zaniol e hanno visto l’auto parcheggiata hanno anche visto subito che era danneggiata; il giovane non aveva fatto nulla per nascondere il mezzo, del resto Zaniol ha detto ieri che non ricordava nulla e credeva di aver sbattuto contro un palo. Sarà il dottor Furlanetto, incaricato dell’autopsia, a dire alla Procura esattamente cosa ha ucciso la signora e che traumi complessivi abbia subito nell’impatto. IL TIRRENO |