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Rassegna stampa Alcol e guida del 24 febbraio 2008

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

TRIBUNALE CIVILE DI PARIGI (*)

Sentenza del 20 dicembre 2007
Fra l’Associazione Nazionale di Prevenzione in Alcologia e Dipendenze (ANPAA) di Parigi e la società Le Parisien Libéré, di Saint Ouen (Parigi)
Vista la domanda dell’ANPAA, fondata sugli articoli 3323-2, 3323-3, 3323-4, 3351-7 e 3355-1 del Codice della Salute Pubblica, mirante a che venga imposta la proibizione per il giornale Le Parisien Libéré di diffondere, reiterare o proseguire la pubblicazione delle pubblicità a favore degli Champagnes “Piper Heidsieck”, “Jacquart” e “Boizel”; domanda che comprende altresì la richiesta di condannare il giornale a pagare 1.000 euro al giorno per tutti i giorni di ritardo nell’ottemperare all’eventuale sentenza, nonché a pagare 10.000 euro per l’applicazione degli articoli 1382, 1383 e seguenti del Codice Civile, ed inoltre a pagare 4.000 euro per l’applicazione dell’articolo 700 del nuovo Codice di Procedura Civile;
Viste le contro deduzioni del giornale Le Parisien Libéré, secondo le quali l’istanza dell’ANPAA è nulla per vizio di fondo, che la domanda è irricevibile o mal fondata, e che l’ANPAA venga condannata a pagare 2.500 euro per l’art. 700 del nuovo Codice di Procedura Civile;
Visto che l’ANPAA ha lamentato che il quotidiano ha pubblicato nel dicembre 2005 una pubblicità a favore di bevande alcoliche non rispettando le prescrizioni legali, mostrando in prima pagina, in un riquadro pubblicitario, intitolato “Il trionfo dello Champagne”, una mano che tiene un bicchiere flute leggermente inclinato, ed inoltre a pagina 3 ha mostrato nove foto di bottiglie di champagne, ed un articolo, col titolo “Sono buoni e non troppo cari”, accompagnato dalle rispettive descrizioni di ogni bottiglia, in cui erano precisati i prezzi di vendita, i numeri di telefono dei produttori o dei punti di vendita;
Visto che Le Parisien Libéré, che non ha contestato la descrizione delle pubblicità, ha fatto notare in primo luogo che non è certo se il presidente dell’ANPAA abbia il potere di impegnare l’associazione in una azione giudiziaria;
Visto che l’art. 9 dello statuto dell’ANPAA, che è associazione riconosciuta di utilità pubblica in Francia, prevede che il presidente la rappresenti anche a livello giudiziario, in difesa degli interessi e degli scopi dell’associazione stessa;
Visto che è stata mostrata in dibattimento la delibera del consiglio d’amministrazione dell’ANPAA in cui si chiede al presidente di attivarsi a proposito della pubblicità apparsa su Le Parisien Libéré, autorizzandolo ad ingaggiare un’azione giudiziaria e a nominare un avvocato per trovare la migliore via per arrivare ad una condanna;
Visto che il presidente dell’ANPAA risulta quindi avere i poteri per agire per nome dell’associazione ed aprire la presente procedura, il che comporta che la domanda sarà dichiarata ricevibile;
Visto che Le Parsine Libéré sostiene in secondo luogo che la sua non era “pubblicità” ai sensi di legge, visto che quest’ultima ha per oggetto proibire o regolamentare l’acquisto di spazi pubblicitari da parte dei fabbricanti di bevande alcoliche, mentre esclude qualunque censura all’informazione, quale era invece il reportage del giornale, puramente redazionale, su alcune marche di champagne; ne consegue che il giornale non aveva il dovere di rispettare l’art. 3323-4 del Codice della Salute Pubblica, il quale impone di accompagnare la pubblicità delle bevande alcoliche con un messaggio di carattere sanitario;
Visto che la pubblicità è definita dall’art. 2 della Direttiva Europea del 10/9/1984 (CE N.84-450) quale “forma di comunicazione fatta nel quadro di un’attività commerciale, industriale, artigianale o liberale, allo scopo di promuovere la fornitura di beni o servizi”; mentre l’art. 20 della legge 29/1/93 la definisce come “acquisto di spazi pubblicitari o di prestazioni aventi per oggetto l’edizione, la distribuzione di stampe pubblicitarie….” ;
Visto che l’art. 3323-4 del Codice della Salute Pubblica prevede, in particolare, che “la pubblicità autorizzata delle bevande alcoliche è limitata all’indicazione del grado alcolico, dell’origine, della denominazione, della composizione del prodotto, del nome e dell’indirizzo del produttore, dei suoi agenti e distributori, ed inoltre al modo di elaborazione, alle modalità di vendita e di consumazione del prodotto” ed inoltre “fatta eccezione per le circolari commerciali destinate a persone che agiscono a titolo professionale o quelle che vengono inviate a titolo nominativo, e salvo le indicazioni che appaiono sulle etichette, sui tariffari e sui menu all’interno dei luoghi di vendita o consumo a carattere specializzato, la pubblicità a favore delle bevande alcoliche deve essere accompagnata da un messaggio di tipo sanitario che precisi come l’abuso di alcol sia pericoloso per la salute”;
Visto quindi che la pubblicità delle bevande alcoliche è autorizzata dalla legge ma che essa deve essere strettamente inquadrata al fine di evitare che essa sia troppo incentivante al consumo, e che quindi essa deve rispondere alle preoccupazioni del legislatore per la salute pubblica;
Visto che la prima pagina del quotidiano incriminato presenta una coppa di una bevanda gialla e frizzante, con la scritta “Il trionfo dello champagne” mentre alle pagine due e tre appaiono titoli quali “Lo champagne, star incontestata delle feste” oppure “Quattro bottiglie da sogno” con l’indicazione però di altre marche ancora, quali “Laurant Perrier”, “Pommery”, “Veuve Emile”, “Mumm Cordon Rouge”, precedute dal titolo “sono buone e non troppo care”, e seguite dai commenti “estetico e creativo”, “ammantato di tinte rosate”, “lussuoso”, o ancora “in un abito contemporaneo”;
Visto che di conseguenza queste comunicazioni costituiscono pubblicità, anche senza aver proceduto all’acquisto di spazi pubblicitari, in quanto esse sono realizzate nel quadro di un’attività commerciale sia del quotidiano sia dei produttori delle bevande, destinata a promuovere la vendita di bevande alcoliche, esercitando sul lettore un’azione psicologica allo scopo di incitarlo al consumo, esse avrebbero dovuto rispettare le prescrizioni del Codice di Salute Pubblica ed essere, in particolare, accompagnate dal messaggio sanitario prescritto dalla legge e cioè “l’abuso di alcol è pericoloso per la salute”;
Visto che gli scopi che l’associazione si è data, la autorizzano a sostenere che questa pubblicità è illegittima, e che da questa richiesta non risulta alcun attentato alla libertà di espressione e che essa invece ha subito un danno per colpa del quotidiano;
Visto che gli articoli che formano oggetto di questa lite sono stati pubblicati in un’unica occasione, e che al loro diffusione è cessata, si ritiene equo limitare alla somma di euro 5.000 l’ammontare dei danni da riconoscere all’ANPAA;
Visto che l’equità porta anche ad accogliere solo parzialmente la domanda di applicazione dell’art. 700 del nuovo codice di procedura civile;

PER QUESTI MOTIVI IL TRIBUNALE

Dichiara ricevibile l’azione dell’ANPAA
Condanna Le Parisien Libéré a pagare a detta associazione la somma di euro 5.000 a titolo di danni e la somma di euro 2.500 in forza dell’art. 700 del nuovo codice di procedura civile
Condanna Le Parisien Libéré a pagare le spese di giudizio

Ordina agli ufficiali di giustizia di mettere in esecuzione la detta decisione
Fatto e giudicato a Parigi 20/1/2007

(libera traduzione di Ennio Palmesino)
(*) Nota: non solo vi invito a leggere questa importante e interessantissima sentenza francese, ma mi pare che sia buona cosa appellarmi a ciascuno di voi perché venga fatta girare e conoscere.
Grazie come sempre all’amico Ennio Palmesino per la sua traduzione.


L’ADIGE

Paura in famiglia Dal pronto soccorso al tribunale, le dimensioni di un dramma sottostimato
Violenze, le donne tacciono troppo

PERGINE - «Al pronto soccorso la realtà è spesso sottostimata, perché le donne raramente parlano e non è sempre facile mettere in chiaro le violenze subite». Preziosa la testimonianza di Pier Luigi Torboli , primario del pronto soccorso al Santa Chiara di Trento fino allo scadere del 2007, durante la serata di venerdì organizzata dal locale Club contro la violenza sulle donne. L’ha introdotta Maria Elide Bondioli , che guida il club. L’avvocato, il poliziotto, la psicoterapeuta, le operatrici nei servizi di alcologia, l’ostetrica del consultorio di distretto: tutti a testimoniare cosa veramente succede per averlo appurato durante il loro lavoro. In sala anche il sindaco Renzo Anderle e l’assessore Mara Carli . «Spesso i compagni ed i mariti interferiscono anche in ospedale e le donne tacciono troppo». Torboli ha riferito delle patologie psicofisiche, molte, che la violenza porta con sé, con una segnalazione particolare per le donne degli immigrati musulmani. «Anche in pronto soccorso è il maschio che parla. È difficile così separare il carnefice dalla vittima». La sua «provocazione» diretta ai medici di base: «Manca alla serata il medico di famiglia. Loro conoscono la storia delle coppie assistite, il loro ruolo e il loro intervento sono essenziali». Bondioli: «Ho richiesto la loro presenza, ma inutilmente». Conosce bene il pianeta violenza Annelise Filz , avvocato che difende le donne. «Quando arrivano alla denuncia, lo fanno dopo numerose violenze subite. I black nummer sono assai più numerosi dei casi denunciati». La sua testimonianza ha delineato i contorni di una realtà assai diffusa, distinta in violenze familiari, psichiche ed economiche. Alcune finiscono in tribunale, poche rispetto alla numerosità della casistica. «Perché molti tipi di violenza sono difficilmente dimostrabili, specie quella psichica». Ha ricordato il primo caso in cui il tribunale di Trento l’ha riconosciuta, imponendo all’uomo un risarcimento finanziario (15.000 euro). Ma, attenzione, ha segnalato più volte l’ispettore capo della Polizia di stato Sergio Goglio : «I racconti delle donne in questura sono tanti, ma le denunce vanno circostanziate, servono prove, altrimenti il castello accusatorio viene smontato dagli avvocati. Perplessa per contro Chiara Giordani , ostetrica al consultorio locale. «Alla polizia spetta l’onere dell’indagine. Arrivano tante donne a raccontarci quanto patiscono e certe immigrate quasi considerano normali percosse e maltrattamenti». «Il vicino di casa che finge di non sentire siamo noi», ha amaramente ricordato Katia Guerriero , operatrice nel servizio alcologia, affiancata da Bruna Bagozzi . Nella sua testimonianza, il peso dell’abuso di alcol anche nei casi di violenza sulle donne. Non a caso in Trentino ci sono 11 centri ed almeno 170 club per alcolisti in trattamento. (*) Non dimenticando che la violenza origina e coinvolge il sistema famiglia, al quale si è riferita la psicoterapeuta Marianna Nardon .
M. A.
(*) Nota: non “per”, ma “di”. La differenza è sostanziale.


IL MATTINO

«Pousse l’amour» drink erotico senza bollicine
Cibo, certamente, ma poi? È chiaro che non può bastare. Infatti, inutile dirlo, anche le bevande vanno considerate quando si tratta di organizzare cenette che siano afrodisiache sul serio. Le bollicine dello champagne, così come un bicchiere di vino buono, rosso o bianco che sia, sono assolutamente scontate, dunque, suggeriscono gli esperti enologi, molto meglio i «pousse l’amour», che in altre parole vuol dire insoliti cocktail, non molto alcolici, ottenuti versando in un bicchiere da sherry un rosso d’uovo e del liquore. Attenzione: è essenziale che gli ingredienti non siano mescolati. Ed ecco qualche ricetta per chi decidesse di provarci sul serio: 1/3 di maraschino, un tuorlo d’uovo, 1/3 di Bénédictine e 1/3 di cognac. Il pusse «slipper»: un quarto di chartreuse; un tuorlo, finire con dello champagne. Per la preparazione del «velvet» invece è necessario mezzo bicchiere di chartreuse, dello sciroppo di fragola, il solito tuorlo d’uovo e ancora sciroppo di fragola. Chi lo ha provato assicura che l’effetto afrodisiaco è garantito. (*)
(*) Nota: parlare di “drink erotico”, conoscendo gli effetti dell’alcol a livello sessuale, è una stupidaggine.
Tanto più alcol assumo, tanto meno funzionerà.
Ma, al di là della fisiologia umana, l’alcol può anche alterare il comportamento di chi lo assume, e questo rende questo genere di articoli, che promuovono consumi alcolici promettendo un conseguente successo sessuale, particolarmente odiosi.
Chissà se il protagonista maschile del prossimo articolo aveva bevuto uno di questi cocktail, ad “effetto afrodisiaco garantito”…


L’ADIGE

Terribile racconto di una violenza sessuale tra le mura di casa
PERGINE - Terribile il racconto fatto in pubblico da Flavia, a tratti con una maschera bianca sul volto, in altri a viso scoperto. Donna che ha subito violenza. Lui arriva a casa ubriaco, lei ha bevuto. «Mi sono anestetizzata. Ho paura, mi cade la bottiglia di vino, si rompe sul pavimento. Mi picchia, non so perché. Cado, batto il capo, non capisco più nulla. Mi ordina di pulire e di acquistare altro vino nel negozio sotto casa. Sanguino dalle labbra, me le ha spaccate. Poteva andarmi peggio. Mi chiedo perché non reagisco: ho paura. Vado in negozio, mi sono coperta il volto, ma s’accorgono. Mi chiedono: cosa t’è successo? Racconto la solita balla. Torno a casa. Lui mi dice - troia, cos’hai fatto? Con chi sei stata? Mi picchia. Mi trascina sul letto. Lo ho sopra, puzza di alcol. Ha finito, risento la puzza, mi viene da vomitare. Dorme e penso: lo ammazzo. Non lo faccio: finirei in galera. Vado in questura, lo denuncio: no, in due giorni è fuori. Rifletto. Domani è un altro giorno. Va avanti da anni così».


LA SICILIA

«manifesto sulla qualità» 
Qualità del vino sindaci al Quirinale 

Alcamo. Una delegazione dell’associazione nazionale «Città del Vino», guidata dal presidente Valentino Valentini, sarà ricevuta lunedì prossimo dal presidente Giorgio Napoletano. La delegazione è composta dai membri del consiglio nazionale, tra cui il sindaco di Alcamo Giacomo Scala, coordinatore siciliano delle Città del Vino.
L’incontro chiude idealmente le celebrazioni per il ventennale dell’Associazione, fondata a Siena il 21 marzo 1987.

L’Associazione - che oggi raccoglie l’adesione di 582 enti associati, di cui 554 Comuni e 28 tra Province, Comunità Montane, Strade del Vino e Parchi - sottoporrà all’attenzione del Presidente della Repubblica alcuni temi ritenuti importanti per lo sviluppo socio economico del territori del vino. «Siamo fortemente convinti - ha detto il sindaco Scala - che una delle leve dello sviluppo sostenibile del nostro Paese sia il turismo rurale, quello legato alle tradizioni enogastronomiche e culturali più vive e universalmente apprezzate, motivo principale delle scelte di milioni di persone che decidono di venire a visitare il nostro Paese; per questo chiederemo a Napolitano di affiancarci nel nostro impegno a favore della crescita del settore aiutandoci presso l’Unione Europea affinché il 2009 sia dichiarato anno del turismo del vino».
L’Associazione nazionale «Città del Vino», nel ribadire il suo impegno per una viticoltura di qualità, donerà al Presidente della Repubblica un manoscritto, realizzato dalla designer Vita Di Benedetto, contente i principi del «manifesto per una vitivinicoltura di qualità», con il quale l’Associazione intende richiamare l’attenzione del mondo del vino ad una profonda riflessione sul ruolo della viticoltura sia in termini produttivi, sia per la salvaguardia del territorio.

Enzo Di Pasquale


IL GAZZETTINO (Udine)

CODROIPO L’attività di riabilitazione è in crescita. Si pensa di aprire altri due punti di riferimento 
Alcolisti, nei club anche i ragazzini 
Seguite 45 famiglie tra Bertiolo, Castions, Flambro e Sclaunicco. C’è un bambino di 8 anni

Codroipo
Sono 45 le famiglie, divise in sei club di cui due a Codroipo, uno a Bertiolo, uno a Flambro, uno a Sclaunicco e uno a Castions di Strada e una platea di persone seguite, fra cui un bambino di otto anni e un ragazzo entrato a dodici. (*) Questi i numeri dell’Acat Codroipese, Associazione club alcolisti in trattamento che come sezione autonoma esiste da due anni, dopo essersi staccata da quella udinese. Realtà in crescita, se è vero che a gennaio 2007 uno dei due club ha iniziato l’attività con sole tre famiglie per ritrovarsi a contarne dieci a dicembre dello stesso anno, tanto che ora si pensa di aprirne un terzo a Codroipo e un secondo a Flambro. «L’approccio ecologico sociale dello psichiatra croato Vladimir Hudolin, l’ideatore dei Club - spiega Gigliola Piccini, vicepresidente dell’Acat Codroipese - prevede che i club non superino le 12 famiglie». L’attività consiste in un incontro a settimana, dalle 20.30 alle 22, guidato da un operatore definito servitore-insegnante in cui, dopo l’appello, ciascuno annuncia da quanti giorni non beve alcolici e racconta la propria settimana, condividendola con gli altri. Un metodo semplice, basato sul mutuo sostegno e sulla gratificazione personale.
«A chi arriva a un anno di astinenza - spiega la Piccini - viene consegnato un attestato di traguardo raggiunto. Ma la forza più grande del metodo sta nel condividere i problemi e le difficoltà di ciascuno per aiutarlo a superarle. Tanto che c’è chi, anche una volta uscito dal tunnel, continua a frequentare i club, diventano dei gruppi di amici». Le singole storie sono le più diverse: il più giovane dei due club codroipesi ha sedici anni ed è entrato nel Club dopo essersi ubriacato a una cena di Natale con i compagni di scuola; un altro, un sessantenne pensionato di Codroipo, vittima del bicchiere, era finito da due anni a dormire per strada sulle panchine. «Ora il Comune gli ha trovato una casa - racconta la Piccini - ma a patto che frequenti il club e smetta di bere». Due trentottenni del Club di Codroipo sono entrati anche nei programmi di recupero delle comunità di Udine. Alcuni vengono inviati a Codroipo dopo aver completato il mese di disintossicazione all’Alcologia di San Daniele. «Altri - spiega ancora la Piccini - vengono da fuori perché nel club del loro paese si vergognano».
Il Cat di Codroipo, che oltre all’attività dei club organizza anche incontri divulgativi e di sensibilizzazione con adulti e ragazzi delle medie, è raggiungibile nella sede di via delle Scuole 26 a Zompicchia, o contattando la stessa vicepresidente al 333-6732492.

Ugo Zanin
(*) Nota: nei Club degli alcolisti in trattamento non ci sono persone “seguite”, ma persone protagoniste del loro percorso di cambiamento. Compresi i bambini e i ragazzini, naturalmente.
Anche nel resto dell’articolo, la descrizione dell’approccio e dell’attività dei club è piuttosto imprecisa.


IL TIRRENO

I commercianti di Marina hanno paura 
Sonora bocciatura al capitolo sicurezza, secco no alla festa della birra 
Non è certo migliore il giudizio sul decoro urbano e sulla pulizia, male anche viabilità e parcheggi 

CARRARA. Siamo in grado di anticipare in esclusiva una parte consistente e praticamente definitiva del sondaggio capillare fra i commercianti realizzato dall’Associazione Carrara Vive (nata dall’omonima lista che sostenne il sindaco Zubbani alle amministrative). Un quadro che denota una situazione di preoccupazione per la sicurezza, e un no secco - fra gli argomenti clou - alla September Fest così com’è oggi. Risultati di notevole interesse e che approfondiremo ulteriormente nei prossimi giorni.
Ma vediamo cosa hanno risposto i commercianti ad alcune delle domande più significative.
Che giudizio date del decoro urbano e della pulizia della vostra zona?
Marina ponente: insufficiente 71%, sufficiente il 23%, no comment e buono 3%. Non va meglio a Marina Centro: insufficiente 84%, sufficiente 14%, buono appena il 2%. Marina Levante: insufficiente 72%, sufficiente 26%, no comment 2%.
Passiamo a viabilità e parcheggi. Marina Ponente: insufficiente 42%, sufficiente 29%, buono 23%, ottimo 6%. A Marina Centro sono più insoddisfatti: insufficiente 50%, sufficiente 36%, buono 12%; ottimo 2%. Ancora peggiore il giudizio di Marina di Levante: insufficiente 66% (due terzi degli intervistati); sufficiente 30%, buono 2%, no comment 2%.
Altro argomento caldo: che giudizio date della gestione della sicurezza nella vostra zona? Marina di ponente: insufficiente 68%, sufficiente 20%, ottimo 9%, no comment 3%. Marina Centro dà una bocciatura totale: insufficiente 70%, sufficiente 30%. Marina Levante, idem: insufficiente 72%, sufficiente 21%, no comment 5%, buono 2%.
Non vanno meglio le cose se si chiede un giudizio sulle infrastrutture (rete trasporti, ecc.). Marina ponente: 65% insufficiente, 23% sufficiente; 6% buono, 6% no comment. Marina centro: 62% insufficiente, 28% sufficiente; 6% no comment, 4% buono. Marina di levante: 61% insufficiente, 33% sufficiente; 2% buono, 2% ottimo, 2% no comment.
Altra domanda significativa: siete favorevoli alla festa della birra come si svolge attualmente. A Marina di ponente (la zona più vicina alla rassegna) il no è al 48%, il sì al 43%, non giudica 9%. A Marina centro, stroncatura: 80% di no, 12% di sì, l8% non dà giudizi (*). Marina levante: 62% no, 26% sì, 12% non giudica.
Piace invece l’ipotesi del mercato del pesce in centro anche quale attrattiva turistica: sì 60%, i no 40% a Marina di Ponente. A Marina centro: sì 56%, no 32%, no comment 12%. Marina levante: 72% sì, 21% no, no comment 7%.

M.B.
(*) Nota: per un totale del centodieci per cento.


IL TIRRENO

I nodi: vandalismo e alcol ai giovanissimi 
CARRARA. Giuseppe Dini, presidente di “Carrara Vive”, commenta: «Dai dati emersi dal sondaggio effettuato presso i commercianti di Carrara, ne spicca uno che mi ha colpito in modo particolare. Alla domanda relativa al grado di soddisfazione della gestione della sicurezza della propria zona, i commercianti hanno risposto che la gestione della sicurezza è insufficiente. Questa percezione di non sicurezza purtroppo non è solo appannaggio di commercianti ed esercenti, ma è una sensazione che si estende a tutta la popolazione del nostro comune. Sebbene tutto sommato da noi la situazione “sicurezza” conceda livelli di vivibilità più che accettabili - osserva - il fatto che la popolazione non si senta sicura rappresenta un segnale da prendere in seria considerazione». A detta di Giuseppe Dini, la cosa più preoccupante a suo parere «È un fenomeno, che sta diventando una caratteristica tutta nostra, quello del vandalismo. Durante il fine settimana, infatti, nella zona centrale di Marina di Carrara si riversano fiotte di adolescenti, che spesso consumano alcolici. Addirittura - aggiunge - pare che in qualche locale di Marina di Carrara vada per la maggiore un gioco che segue le regole della “dama”, ma che al posto delle classiche pedine prevede l’utilizzo di bicchierini di superalcolici. (*) Chiaramente questo gioco spinge i giovanissimi (presso i quali il “passatempo” va di gran moda) a bere oltremisura». Da qui nascerebbero i vandalismi: «Il fenomeno del vandalismo e dell’abuso di alcolici, deve essere considerato un problema della nostra amministrazione, ma un problema che ha la propria soluzione all’interno delle famiglie, delle scuole e ovunque ci sia la possibilità di educare e indirizzare i nostri figli verso livelli di civiltà elevati».
(*) Nota: tale situazione va verificata e, se confermata, denunciata.


LA NAZIONE

Nove incidenti nella stessa notte
Non è stata una nottata ‘normale’, quella fra giovedì e venerdì: sulle strade fiorentine ci sono stati ben nove incidenti. A dirlo sono stati vigili urbani.
Tra le cause degli scontri, l’eccessiva velocità e il troppo alcol bevuto

Firenze, 23 febbraio 2008 - Non è stata una nottata ‘normale’, quella fra giovedì e ieri. Non sulle strade fiorentine. Ci sono stati ben nove incidenti, più o meno il doppio di quelli che ogni notte i vigili urbani sono costretti a contare. Nove casi in cui la distrazione, l’eccessiva velocità o il troppo alcol bevuto, in un caso anche la droga, l’hanno fatta da padrone.
Le fatidiche dodici ore sono scattate proprio alle 19 di giovedì. Il primo incidente sui quali i vigili sono stati chiamati è proprio quello che ha visto, nella notte, la morte di Andrea Pellegrino, 16 anni, alla guida di un ciclomotore.
Poi la sequenza di scontri.
Ore 22,30: in via dei Vanni tre mezzi sono coinvolti in un incidente stradale. Si tratta di un’auto, una moto e un ciclomotore, l’ambulanza porterà in ospedale un ferito.
Ore 23,30: viali di circonvallazione, stavolta a scontrarsi sono due auto. I feriti, non gravi, sono due.
ore 2,30: Porta al Prato, una donna alla guida della sua auto ne perde il controllo e prima va a sbattere contro il guard rail di plastica, poi si rigira su se stessa e va a sbattere contro il new jersey di cemento. Nell’urto scoppia una gomma dell’auto. Non basta: nella sua spettacolare carambola l’auto va a urtare e trascina con sè ben otto ciclomotori in sosta.
Ore 3,20: Ancora in via de’ Vanni. Questa volta è un uomo a bordo di una Vespa che va a schiantarsi contro le auto in sosta. Questa volta i vigili urbani non hanno dubbi. Fanno subito gli accertamenti con l’etilometro e i risultati non lasciano dubbi. L’uomo è ubriaco.
Ore 3,30: piazza della Libertà all’angolo con il viale Lavagnini. Un’altra auto impazzita. E’ andata a sbattere contro il semaforo e lo ha divelto. Poi la Ford Fusione si è ribaltata ed è rimasta così in mezzo alla carreggiata. Per fortuna nessun ferito grave.
Ore 3,50: I vigili stavano ancora rilevando l’incidente sull’angolo con viale Lavagnini quando sul lato di viale Don Minzoni c’è stato un altro incidente. Un’altra macchina che è andata a sbattere contro le altre vetture in sosta. L’uomo è risultato positivo all’etilometro e in macchina i vigili urbani gli hanno trovato due dosi di sostanze stupefacenti. Anche alle analisi per verificare l’assunzione di droga l’uomo è risultato positivo.
Ore 7: Non è ancora finita. Sul piazzale di Montelungo, alla Fortezza da Basso c’è l’ultimo scontro. Una bicicletta contro una moto. E ci sono altri due feriti.

Pa. Fi.


LA NAZIONE

CONTROLLI
I primi risultati della campagna contro la guida in stato d’ebbrezza
La campagna contro la guida in stato di ebbrezza avviata dalla polizia municipale di Firenze dà i primi risultati. Su 75 giovani di età media 23 anni sottoposti su base volontaria all’alcol test, 35 sono risultati positivi. Sei i denunciati ai quali è stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza, 23 le contravvenzioni e 3 le patenti ritirate
Firenze, 23 febbraio 2008 - Su 75 giovani di età media 23 anni, sottoposti su base volontaria, all’alcol test, 35 sono risultati positivi. Sei invece i denunciati, ai quali è stata ritirata la patente, per guida in stato di ebbrezza. 23 le contravvenzioni elevate, 3 le carte di circolazione ritirate.
Sono i primi dati della campagna contro la guida in stato di ebbrezza avviata da ieri dalla polizia municipale di Firenze anche con l’utilizzo di una nuova strumentazione, l’Alcolquant, e attraverso un’attività di sensibilizzazione fuori dalla discoteca Space Electronic e posti di controllo sulle strade.
Riguardo ai denunciati, uno studente universitario di 25 anni, fiorentino, è stato coinvolto in un incidente in viale Petrarca: con l’auto era andato a sbattere contro alcuni veicoli in sosta. Sottoposto all’Alcolquant, gli è stata riscontrata una percentuale di alcol pari a 2,36 g/l: il limite e’ di 0,50 g/l. Un altro studente universitario fiorentino di 25 anni, fra i denunciati, è stato invece fermato su lungarno Colombo: è risultato positivo al test dell’alcol con 1,84 g/l. E’ stato anche fermato un marocchino, sorpreso in sella ad un ciclomotore risultato rubato: il mezzo è stato sequestrato.
Durante la serata, i vigili urbani hanno anche notificato un’ordinanza di cessazione dell’attività alle 22,00 alla discoteca ’Doris’, che nelle scorse settimane è stata denunciata per gli schiamazzi da parte dei frequentatori che si trattenevano a bere anche fuori dal locale. Il gestore della discoteca è stato denunciato per disturbo della quiete pubblica. Nei controlli in 11 locali pubblici da parte degli agenti della polizia annonaria sono state inoltre rilevate alcune violazioni alla normativa antifumo ed altre irregolarità amministrative.


L’ADIGE

Ubriaco, rischia di investire un pedone
Per un soffio non ha investito un signore che stava passando sulle strisce pedonali, fra via Filzi e via Bezzi, trasversali di via Giusti. L’automobilista trentenne, residente in città, ha frenato all’ultimo momento facendo spaventare, e non di poco, il pedone. Non aveva visto l’uomo, perché i suoi riflessi erano allentati dall’alcol: superava di quattro volte il limite di 0.50 milligrammi per litro previsto dal codice della strada. L’uomo, dunque, stava procedendo in auto e ha frenato di colpo rischiando di colpire il pedone. Il tutto è avvenuto venerdì, verso le 19.30, sotto gli occhi degli agenti della polizia municipale, che erano nei pressi dell’incrocio per controllare il traffico, a seguito dei lavori in via Vittorio Veneto. Gli agenti sono subito intervenuti per accertarsi delle condizioni psico-fisiche del conducente. Il trentenne non appariva di certo sobrio. L’agente lo ha sottoposto al pretest, il cosiddetto «soffia e vai» ed il risultato è stato positivo. L’automobilista è stato quindi accompagnato nella sede di via Bronzetti per l’alcoltest: ha soffiato nella cannuccia raggiungendo i 2 milligrammi per litro, ossia superando di quattro volte il limite. L’uomo, che non ha accettato di buon grado l’intervento dei vigili urbani, è stato denunciato per guida in stato d’ebbrezza, la sua patente ritirate con una decina di punti decurtati.


TRENTINO

Ubriaco in bici: guida in stato d’ebbrezza
Un ciclista fu investito a Cusighe, ora la procura vuole processarlo

BELLUNO. Si può contestare la guida in stato d’ebbrezza a chi viaggia in sella ad una bicicletta con valori di alcol nel sangue superiori ai massimi consentiti? A Belluno sì. La procura della Repubblica ha formalizzato la contestazione ad un macedone di 42 anni, Anatolii Cijov.
L’uomo, dieci mesi fa, fu coinvolto in un incidente stradale. Era in bicicletta quando a Cusighe fu investito da un ’automobile. Ironia della sorte la “vittima” dell’incidente era proprio lui: nel senso che fu l’unico ferito del sinistro. Ma all’ospedale, dove venne ricoverato per le ferite riportate nell’incidente, il prelievo del sangue dette un esito inaspettato: l’uomo aveva un valore altissimo di alcol nel sangue. Il giorno successivo, su disposizione della procura, i carabinieri contestarono al macedone la violazione dell’articolo 186 del codice della strada che colpisce, in genere, chi viene trovato ubriaco alla guida di veicoli a motore. Dunque una contestazione che equipara un ciclista ad un automobilista secondo un ragionamento logico di pericolosità di chi, su qualsiasi mezzo, viaggia in strada in condizioni psicofisiche alterate a seguito di alcol.


TGCOM

Gascoigne si è curato...a modo suo
Si è ’disintossicato’...dalla Red Bull

Prima di finire ’internato’ in una struttura specializzata in disturbi psichici, Paul Gascoigne si era fatto ricoverare in una clinica da 4mila sterline a settimana, per risolvere la sua dipendenza peggiore...quella dalla Red Bull. L’ex stella del football inglese era arrivato a consumare 50 lattine di drink energizzante al giorno, secondo quanto lui stesso ha rivelato al portiere di notte di un hotel rintracciato dal ’Sun’.
Della serie: ammettere di avere un problema è il punto di partenza per riuscire a risolverlo. Paul Gascoigne ha scoperto che è così, anche se la sua scala di priorità è quanto meno bizzarra quanto la vita dell’ex capitano della nazionale inglese. Il ’Sun’ porta a conoscenza di un popolo pallonaro sempre più esterrefatto l’ultima ’perla’ della collezione dell’ex laziale. La fonte è un portiere di notte di un albergo di Gateshead, testimone di un racconto delirante secondo il quale ’Gazza’ avrebbe deciso di farsi ricoverare in una clinica per sconfiggere una dipendenza molto particolare. La quantità di Red Bull assunta giornalmente, stando a quanto riferito dallo stesso ex calciatore, sarebbe ’assurda’. Così come la spesa (16mila sterline, 4mila a settimana per un mese) affrontata da Gascoigne per uscire dal ’tunnel’, chiaramente restando di conseguenza ben invischiato nella palude dell’alcol, vera emergenza per l’inglese.
Che la situazione fosse questa, anche prima dell’ultimo ricovero coatto, è confermato dalla stessa fonte contattata dal ’Sun’. "Era in uno stato terribile - afferma il dipendente del ’Marriot’ -. Ordinava una serie di pinte, cocktail e un brandy doppio ogni sera. Questo è il motivo per il quale l’hotel ha deciso che sarebbe stato opportuno metterlo alla porta". Insomma, ubriaco e molesto può anche andare, ma per Gascoigne il fatto di sentirsi ’schiavo’ di una bevanda energizzante è stato troppo. Non esattamente un comportamento logico, ma il racconto del ’compare’ notturno ha chiarito come tra la razionalità e ’Gazza’ c’è di mezzo un bicchiere di troppo, anzi più d’uno. Resta da capire se la scelta di farla finita con quel drink così ’attraente’ sia stata dettata dalla voglia di mettere al bando i vodka-Red Bull, purtroppo con il risultato di passare all’alcol ben poco allungato.


BRESCIAOGGI

AMY WINEHOUSE
LA CANTANTE UBRIACA DISTRUGGE UNA CAMERA D’ALBERGO A LONDRA
Secondo il racconto del direttore dell’albergo di Londra, la stanza dove soggiornava Ami Winehouse era distrutta, alcool versato dappertutto, bottiglie rotte di birra e mozziconi sulla moquette.


CORRIERE ADRIATICO

Tra un gruppo di magrebini ubriachi. Danneggiato il bar
Violenta rissa in piazza Matteotti

PESARO - Scena western ieri sera, intorno alle 19,30, in pieno centro città, precisamente in piazzale Matteotti. Si è trattato di una rissa che ha visto protagonisti alcuni extracomunitari in evidente stato di ebrezza.
L’allarme è scattato dietro una telefonata giunta al centralino della Sala operativa della questura, che si trova a poca distanza dal luogo dove si è svolto l’episodio.
Un episodio, per la verità, abbastanza confuso, che gli agenti e i funzionari della Squadra mobile, giunti sul posto, hanno potuto ricostruire attraverso i racconti dei molti testimoni che a quell’ora si trovavano in zona.
Sembra che la lite sia esplosa - e non si sa bene il motivo preciso, forse il pagamento delle bevute - tra una diecina di magrebini che hanno cominciato a suonarsele di santa ragione e che poi se la sono presa con il titolare del chiosco-bar Sofia, Del Bene, che si trova all’angolo della piazza. L’uomo, infatti, era intervenuto per cercare di riportare la calma, ma è stato colpito al volto con una borsa che gli ha procurato un taglio sulla guancia destra.
I litiganti, a un certo punto, se la sono presa anche con il giovane edicolante a pochi metri dal bar, anch’esso intervenuto per riportare la calma in qualche modo. Alla fine, i magrebini sono fuggiti, sparpagliandosi per le strade nelle vicinanze, non prima però di combinare un vero disastro nel bar, rovesciando le vetrine cariche di caramelle, gomme, gelati e pasticcini, che erano tutti sparsi e ammucchiati sul selciato.
Agenti e dirigente della Squadra mobile, sul posto, hanno cercato di ricucire le fila del racconto, ma dopo pochi minuti si è rifatto vivo uno del protagonisti della rissa, riconosciuto perchè indossava un giubbotto rosso, il quale era tornato sui suoi passi per riprendersi la borsa. E’ stato subito fermato e condotto in questura per accertamenti. Mentre si levavano le proteste contro quelle presenze turbolente che stazionano sempre sulla piazza.


IL GAZZETTINO (Padova)

L’intervento
PIAZZA IDEA è un progetto ideato e promosso da cinque realtà associative e da nessuna organizzazione di partito. Cinque associazioni molto diverse tra loro per percorsi e sensibilità (Arci, ASU, Eurocare, Legambiente, Studenti Per) hanno sentito l’esigenza di mettere a valore la socialità che anima Piazza delle Erbe.
PIAZZA IDEA non è stato un flop: le moltissime proposte di giovani che vogliono esibirsi lo dimostra, e forse è la cosa che più spaventa chi pensa di avere il monopolio sulla piazza, la creatività non ha etichette ma cerca luoghi dove esprimersi. Non è obiettivo di PIAZZA IDEA risolvere i problemi di ordine pubblico di una città. La città è un sistema complesso dove convivono elementi diversi: precari e lavoratori, famiglie, studenti, immigrati, anziani, ognuno con esigenze da rispettare.
PIAZZA IDEA non si basa sul coprifuoco, ma sulla consapevolezza della complessità del sistema città, sulla cultura della convivenza e non sulla prevaricazione di chi fa la voce più grossa. E sul valore della creatività giovanile. Crediamo che tutti i cittadini debbano essere tutelati. Tutti: chi ha voglia di scendere in piazza a bere uno spritz, chi al mattino si deve alzare per andare a lavorare, chi il giorno dopo può dormire fino all’una, chi ha voglia di esprimere la propria creatività e chi invece rivendica il diritto al riposo.
Il concludersi delle manifestazioni di piazza alle 24 non è una prerogativa di questa amministrazione, è così per qualsiasi zona residenziale, in qualsiasi città. Ci meraviglia la posizione dei Disobbedienti, li credevamo dalla parte della creatività giovanile.
Uno dei punti forza di PIAZZA IDEA è dato dal percorso partecipato che ha messo insieme cinque realtà diverse. Invitiamo tutte le realtà associative di questa città ad ideare progetti che vanno nella direzione della promozione culturale, dell’educazione ambientale, della prevenzione e riduzione dei danni alcol-correlati e noi li sosterremo.
L’Amministrazione ha dato al progetto PIAZZA IDEA la possibilità di dimostrare che la socialità non disturba.
PIAZZA IDEA non lorda il centro storico: per ogni mercoledì decine di bidoni vengono disposti nella piazza e raccolti (pieni) al concludersi della manifestazione da dei volontari. Quanto attenti sono alla raccolta differenziata, o anche solo alla raccolta, i disobbedienti?
PIAZZA IDEA ha affrontato tutte le spese necessarie per realizzare un progetto trasparente, com’è nostra consuetudine fare. Permessi, nulla osta, Siae, autorizzazioni, personale in regola, rimborsi spese per gli artisti, allacciamento alla corrente: la piazza che non vogliamo è la piazza dell’illegalità. Il contributo dato alla manifestazione PIAZZA IDEA, è visibile a tutti (delibera di giunta del 18 dicembre).
Ma quanto costa la piazza lordata di bottiglie rotte, di bicchieri di plastica, di escrementi, quali sono i costi della concorrenza sleale ai baristi data dalla vendita non autorizzata di alcolici? Quale delibera evidenzia questi costi? La piazza dell’abusivismo, dei rave party senza regola, del non dialogo, non costa nulla a chi organizza tanto paga la cittadinanza!

ARCI Padova, ASU (Associazione Studenti Universitari), Eurocare Italia, Legambiente e Studenti Per


IL GAZZETTINO (Venezia)

IN TANGENZIALE 
Al volante ubriaco e con una "canna" in bocca: nigeriano denunciato

Zigzagava pericolosamente lungo la tangenziale e gli agenti della Polstrada l’hanno bloccato prima che combinasse qualcosa di peggio. Il trentenne nigeriano che era alla guida dell’auto non ha nemmeno provato a giustificarsi visto che era palesemente ubriaco e che soprattutto si stava fumando una canna. Il giovane è stato denunciato e portato al Pronto Soccorso dell’Umberto I dove è stato sottoposto a degli specifici esami per rintracciare eventuali sostanze stupefacenti. L’attività della Polstrada ha portato complessivamente negli ultimi giorni al ritiro di dodici patenti (otto per guida in stato di ebbrezza). È andata male anche al giovane, un neo patentato, che trovato il modo di perdere in un colpo solo quaranta punti sulla patente dopo aver provocato un incidente nelle vicinanze di San Giuliano. Il giovane, sottoposto all’alcoltest, è risultato positivo facendo segnare addirittura 2 grammi per litro. (*)
Sanzionati anche alcuni automobilisti che procedevano lungo la tangenziale a forte velocità: il record spetta a una Bmw pizzicata a 196 km orari.
(*) Nota: il giornale scrive che gli è andata male, io penso che gli sia andata bene.


LA SICILIA

provinciale 193 
Due giovani feriti in un incidente 

Un incidente automobilistico si è verificato nella provinciale 193, il raccordo che da Augusta porta alla statale 114.
Poco dopo la mezzanotte un’auto è finita contro il muro alla fine del raccordo. Alla guida del mezzo c’era un ragazzo risultato positivo all’alcol test e al test che verifica l’assunzione di cannabinoidi. Oltre a lui nella vettura viaggiava una ragazza. Il guidatore, E.B. augustano di 34 anni che non indossava la cintura di sicurezza, ha riportato trauma cranio facciale con ferite multiple, trauma toraco- addominale e ampie ferite lacero contuse al ginocchio sinistro. La prognosi è di 20 giorni salvo complicazioni. Si trova ricoverato nell’unità operativa di Chirurgia.
Nella stesso reparto anche la passeggera, A.P. di 27 anni, augustana. Ha accusato contusioni al volto con ferite multiple da taglio, trauma toraco-addominale con fratture costali multiple. Guarirà in 30 giorni salvo complicazioni. I due ragazzi sono arrivati al pronto soccorso del Muscatello trasportati dall’ambulanza del 118 chiamata dai passanti. L’impatto con il muro ha fatto rompere i vetri del lunotto anteriore che hanno provocato le ferite da taglio al viso della giovane.

A.B.


IL SECOLO XIX

Gli Alcolisti anonimi si confessano. E sarà a porte aperte

LA REPUBBLICA

alcol test in discoteca uno su due è sbronzo

L’UNIONE SARDA

Lo sciroppo non serve, ecco la cura per l’alcolismo

Ecco l’antidoto alla sbronza

IL GIORNO

Rivoluzione ai Navigli, coprifuoco a mezzanotte Chiusura anticipata per i locali Divieto assoluto di bere in strada

LA NUOVA VENEZIA

guida ubriaco, auto distrutta

GAZZETTA DI REGGIO

Sorpresa di nuovo a guidare ubriaca

IL RESTO DEL CARLINO (Rimini)

NOTTE DI ALCOL RAGAZZO IN DISCOTECA PRESO A BOTTIGLIATE 0 Precipita dal terzo piano, ubriaco ma quasi illeso



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Lunedì, 25 Febbraio 2008
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