Due
poliziotti inglesi presidiano Buckingham Palace (dalla rete)
(ASAPS) LONDRA, 25 febbraio 2008 – Le lobbies dell’alcol avevano
convinto il governo laburista di Tony Blair ad approvare una legge che aboliva
di fatto le limitazioni orarie alla vendita di alcolici. Ebbene, quella stessa
legge è stata bocciata senza appello dalla polizia inglese: non Scotland Yard,
attenzione, ma l’intera rete di divise metropolitane, locali e di stato, che
hanno fatto i conti con ciò che è accaduto da quando sono caduti i limiti prima
esistenti. I dati diffusi nei giorni scorsi circa lo stato della criminalità
britannica, i reati alcol correlati – non siamo certo nel solo campo della
delinquenza legata alla circolazione stradale – sono aumentati del 46%. Nel 5%
di casi, l’impennata riguarda stupri ed aggressioni sessuali, ma il resto tocca
la violenza domestica, fenomeni di bullismo fino ad arrivare a tutte le
conseguenze derivanti dalla guida in stato di ebbrezza. In Italia, del resto, proprio
Asaps ha rielaborato i dati relativi alla sinistrosità successivamente
all’entrata in vigore del divieto di somministrazione oltre le 2 di notte
previsto dalla legge 160/2007. Nei primi tre mesi di applicazione gli incidenti
del fine settimana sono diminuiti del 14,9%, i morti sono scesi del 24,7% (fra
i giovani sotto i 30 anni il decremento arriva al 27,9%), mentre i feriti sono
calati del 16,3%. Negli incidenti notturni del weekend, dalle 22 alle 06, le
vittime sono state 52 in meno rispetto allo stesso periodo del 2006, facendo
segnare il -30,4%. I nostri colleghi inglesi la pensano dunque come noi. Ed
hanno ragione. (ASAPS) |
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