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Rassegna stampa Alcol e guida del 25 febbraio 2008

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

LETTERA DI GUIDO DELLAGIACOMA

Egregio signor Direttore.
Vorrei commentare l’articolo apparso sul suo giornale in relazione ai dati forniti dall’ISTAT relativi agli incidenti mortali causati dall’alcol e spiegare, secondo il mio parere, perché il dato nazionale (2%) è così basso. Premetto che sono un pensionato delle forze dell’ordine e quindi con una adeguata esperienza in campo ed inoltre faccio parte da diversi anni di una associazione che segue molto da vicino tutti i problemi provocati dal consumo di bevande alcoliche.
I mod. Istat, come del resto di tutte le schede, questionari e modelli statali non sono facili da compilare. A tal proposito ho trovato sul sito www.provincia.modena.it/allegato.asp?ID=9539, una spiegazione per la “compilazione delle circostanze dell’incidente” del mod. Istat:

“le circostanze statisticamente rilevate, sono quelle immediate che si manifestano all’osservatore comune, e alle quali si può far risalire direttamente il fatto, e non le eventuali cause indirette che non si rilevano con i comuni mezzi di indagine. Ad esempio, se un conducente spinge un veicolo a velocità eccessiva, perché esaltato da uno stato di eccitazione nervosa o da un qualunque trauma psichico non manifesto, causando un incidente, la circostanza immediata oggettivamente rilevabile da un osservatore, è l’eccesso di velocità e non lo stato psichico del conducente stesso. E’ peraltro chiaro che lo stato fisico-psichico del conducente può essere assunto e rilevato, come circostanza apparente o presunta, tutte le volte in cui esso si manifesta con segni esteriori facilmente riconoscibili, come, ad esempio, lo stato di ebbrezza alcolica.
In alcuni casi, pertanto, le cause indirette possono non corrispondere esattamente a quelle accertate in fase successiva. In definitiva occorre tener presente che la statistica degli incidenti stradali rispecchia il fenomeno così come si presenta nelle circostanze di tempo e di luogo in cui viene accertato.”

Già da qui si può intuire la scarsa veridicità dei dati rilevati. Inoltre la presenza di alcol nel sangue del conducente deceduto non viene rilevata sul luogo dell’incidente, ma successivamente. Altre volte, i feriti vengono portati in ospedale ancora prima dell’arrivo delle forze dell’ordine e quindi anche in questo caso la presenza di alcol nel sangue sarà accertata successivamente.
Quando il conducente non è deceduto né ferito, il rilevatore riporterà sul mod. Istat lo stato fisico-psichico del conducente, solo se esso si manifesta con segni esteriori facilmente riconoscibili e quindi vengono segnalati solo i conducenti manifestatamene ubriachi e non quelli che hanno consumato alcolici moderatamente, che possono essere individuati solo da persone particolarmente sensibilizzate al problema.
Sappiamo, invece, che già con minime quantità di alcol il nostro cervello subisce delle modifiche e che la capacità di guidare viene compromessa. Vediamo cosa insegna in proposito l’Osservatorio Nazionale sull’Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità:

- con 0,2 gr/l di alcolemia abbiamo la tendenza a guidare in modo più rischioso, i riflessi sono disturbati leggermente ma aumenta la tendenza ad agire in modo imprudente in virtù di una riduzione della percezione del rischio;

- con 0,4 gr/l di alcolemia rallentano le capacità di vigilanza ed elaborazione mentale; le percezioni ed i movimenti o le manovre vengono eseguiti bruscamente con difficoltà di coordinazione;

- con 0,5 gr/l di alcolemia il campo visivo si riduce prevalentemente a causa della riduzione della visione laterale (più difficile perciò controllare lo specchietto retrovisore o controllare le manovre di sorpasso); contemporaneamente si verifica la riduzione del 30-40% della capacità di percezione degli stimoli sonori, luminosi ed uditivi e della seguente capacità di reazione.

Da quanto sopra si può dedurre che i dati Istat, a livello nazionale, sulle condizioni fisico-psichiche dei conducenti sono poco veritiere e non rispecchiano la realtà che dovrebbe invece riportare, come circostanza apparente o presunta dell’incidente, qualsiasi quantità, anche minima, di alcol rilevata nel sangue di chi guida. Viceversa, invece, in Trentino, terra dove per la prevenzione e la riabilitazione dei problemi alcolcorrelati ci sono dei programmi invidiati da tutti, la percentuale degli incidenti risulta più alta proprio per la particolare attenzione ai problemi alcolcorrelati posta dagli agenti delle forze dell’ordine, dovuta ad una minuziosa sensibilizzazione attuata dai Servizi di Alcologia dell’Azienda Sanitaria Provinciale.

Guido Dellagiacoma Centro Studi e Ricerche APCAT - TRENTO

Nota: questo interessante ed esauriente commento ai dati Istat su incidenti stradali e stato di ebbrezza è stato inviato ai quotidiani “Adige” e “Trentino”.


CORRIERE ADRIATICO

Il patron Ascani“Sono iniziative importantissime Noi abbiamo sempre aderito e gli altri debbono fare altrettanto” La discoteca ha ospitato la campagna di Regione e polizia stradale contro gli incidenti
“Un soffio per la vita” al Green Leaves
PORTO RECANATI - Non poteva che essere al Green Leaves una delle tappe di “Un soffio salva la vita”, la campagna destinata a salvaguardare la sicurezza dei giovani nel dopo discoteca. Un progetto che rientra nell’attività di promozione sociale già avviata nel 2006 dalla Regione e che intende favorire un atteggiamento responsabile da parte dei giovani, soprattutto per evitare la guida in condizioni di pericolo. Per l’occasione sabato scorso è stato allestito uno stand in cui i giovani hanno potuto fare la prova alcolemica con l’apposita strumentazione. E qualcuno ha avuto la possibilità di scoprire di avere bevuto oltre il limite consentito dalla legge per mettersi alla guida. Non sono tutti ubriachi ma indubbiamente i riflessi sono ben più lenti rispetto a quelli soliti, complice anche la stanchezza. Ecco allora che c’è chi, per evitare di ritrovarsi senza patente e soprattutto di mettere a repentaglio la propria incolumità e quella degli altri, ha lasciato le chiavi dell’auto a un amico sobrio. Soddisfatto il patron del Green Leaves, Silvano Ascani. “La nostra discoteca - commenta il titolare - è sempre in prima linea quando vengono organizzate iniziative di questo genere. Il mio invito agli altri gestori di discoteche è di fare altrettanto. Sono progetti importantissimi”. Lo stand della Croce Rossa al Green ha destato grande curiosità.
“Contrariamente alle nostre previsioni - ha dichiarato la scorsa settimana il dirigente del compartimento Polizia stradale delle Marche Italo D’Angelo nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto in riferimento all’edizione dello scorso anno - i ragazzi che uscivano dalle discoteche hanno gradito molto la nostra presenza e quella dei volontari, accettando di buon grado di sottoporsi al controllo del tasso alcolico con test monouso, 20 mila in tutto, messi a disposizione dalla Regione, consapevoli della funzione preventiva della nostra presenza”.
Anche il presidente della Regione Gin Mario Spacca in conferenza aveva espresso la sua soddisfazione per il progetto. “Crediamo tantissimo in quest’iniziativa - aveva affermato - che rafforza la rete di prevenzione contro gli incidenti, mettendoci dalla parte dei ragazzi secondo una logica educativa e non repressiva. Intendiamo inoltre rendere più incisiva la nostra azione realizzando intese con le Regioni Emilia Romagna e Abruzzo, le cui discoteche sono spesso meta di giovani marchigiani, e impegnandoci nell’attuazione di quel codice etico di autoregolazione per la sicurezza stradale sottoscritto dai gestori e dai sindacati di categoria dei locali d’intrattenimento assieme a diversi ministeri, che vede le Marche come regione capofila”.
R.M.,


IL TIRRENO

IN UNA SOLA NOTTE 
Positivi all’alcoltest: dodici denunce
LA SPEZIA. Una dozzina di automobilisti sono stati denunciati dai carabinieri della compagnia di Sarzana per guida in stato di ebbrezza la notte scorsa. Due, in particolare, hanno causato un incidente ed hanno tentato poi di fuggire. Intercettati dai carabinieri di Lerici, sono stati denunciati sia per guida sotto l’influenza dell’alcool che per omissione di soccorso, perchè nell’urto un 25enne era rimasto lievemente ferito. Variegata la tipologia dei denunciati: un bancario 55enne di Castelnuovo, un carrozziere 39enne di Carrara, un operaio 38enne di Pietrasanta, uno studente 25enne di Sarzana e uno 21enne di Carrara, due operai di 25 e 40 anni di Castelnuovo, un pensionato 62enne di Carrara, due operai di 21 e 38 anni di Carrara. (*)
I controlli su strada si sono concentrati fuori dai locali pubblici maggiormente frequentati, lungo le strade provinciali di maggior scorrimento e nelle zone ad alta frequenza di prostitute.
(*) Nota: quando si parla di guida in stato di ebbrezza i discorsi evocano giovani che guidano nelle ore notturne. Se si facesse una osservazione sistematica su quanti e chi sono coloro che guidano sotto effetto di alcolici, si avrebbe una percezione molto diversa del problema.


IL GAZZETTINO

POLSTRADA 
Ritirate quattro patenti di guida
Sempre molto attenta l’opera di prevenzione della Polizia stradale per evitare la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze psicotrope. Ieri nella tarda serata e nelle prime ore del mattino, gli agenti della polstrada hanno controllato diverse persone all’uscita dei locali sulla statale 16 in località Borsea. A seguito delle verifiche effettuate mediante alcoltest sono state ritirate quattro patenti di guida (tre a uomini e una a una donna) tutti tra i 20 e i 40 anni. L’azione della Polstrada s’inserisce in un vasto quadrato di controlli tesi a ridurre la "sinistrosità" (in pratica gli incidenti stradali) nelle notti di venerdì e sabato, dovuti molto spesso a guida in condizioni non ammesse dalla legge e pericolose per l’incolumità di conduttori, passeggeri e passanti.


IRPINIANEWS

Alcool, droga e reati contro il patrimonio: denunce e segnalazioni
Ariano Irpino, lunedì 25 febbraio 2008 - I Carabinieri della Compagnia di Ariano Irpino durante l’ultimo week-end su disposizione del Comando Provinciale di Avellino hanno intensificato i controlli sul territorio.
Le operazioni hanno portato innanzitutto all’arresto di un pregiudicato di Cerignola, colpevole del furto di un’autovettura a Benevento, messo in manette dopo uno spettacolare inseguimento sulla SS 90 delle Puglie.
Due persone sono state deferite in stato di libertà poichè trovate alla guida delle autovetture in stato di ebbrezza, con valori di sette volte superiori alla norma e per non aver mai conseguito la patente.
I due sono stati fermati all’uscita del Casello di Grottaminarda e in località Cardito di Ariano Irpino. Per quanto riguarda il consumo di sostanze stupefacenti (sempre monitorato dai militari di Ariano Irpino come dimostra l’ultimo arresto di Villanova del Battista) i Carabinieri hanno segnalato quattro persone alla Prefettura poichè trovati con modiche quantità di marijuana, eroina e hashish.
Infine ben dieci pregiudicati provenienti dal napoletano e dalla vicina Puglia sono stati proposti e allontanati con foglio di via obbligatorio dai comuni di Ariano Irpino, Grottaminarda, Vallata e Zungoli.
Le dieci persone - tutte con precedenti penali per reati contro il patrimonio - sono state allontanate poichè sorprese vicino ad abitazioni isolate senza dare alcuna giustificazione della loro presenza sul territorio.


CORRIERE ADRIATICO

La polizia è dovuta intervenirein via Giolitti, durante una zuffa è comparso perfino un coltello Pestaggio anche in piazzale Pilo Almeno tre episodi sabato in città, immigrati protagonisti. Arrestato l’aggressore del barista
La serata delle risse con feriti e denunce
PESARO - Fine settimana caratterizzato da risse - con svariati pretesti - in città. E’ stato arrestato il magrebino di 30 anni sorpreso dalla Squadra mobile subito dopo la furibonda rissa scatenata sabato sera in piazzale Matteotti. Un luogo da diverso tempo caratterizzato da episodi del genere, nel quale bivaccano ogni sera frotte di sfaccendati e ubriachi, tra le vane proteste di passanti e negozianti. E proprio il barista del chiosco Sofia è stato preso di mira dall’arrestato: si era intromesso nella lite - scoppiata tra alcuni extracomunitari alticci per problemi di pagamento delle consumazioni - per cercare di sedare il litigio ed è stato colpito in volto con una pesante borsa.
A seguito della zuffa, il bar è stato quasi devastato, con le vetrine rovesciate. L’uomo bloccato dalla polizia - immigrato regolare, sposato, ma pregiudicato per reati analoghi - è stato messo in carcere con l’accusa di ubriachezza e lesioni.
Ma non è finita. Sabato sera sono scoppiate altre zuffe che potevano avere esiti ancora peggiori di quelli che hanno avuto. Agenti della Mobile e della Volante sono dovuti intervenire in via Giolitti a seguito di una chiamata per una rissa scoppiata tra condomini originari dello Sri Lanka, verosimilmente ubriachi. Durante la colluttazione, uno dei contendenti aveva anche sfoderato un acuminato coltello, e soltanto il pronto intervento dei poliziotti ha scongiurato che la rissa potesse trasformarsi in tragedia.


CORRIERE ADRIATICO

Rumorosa carambola alle 3 del mattino in via De Gasperi. Due vetture distrutte
Ubriaco al volante contro sei auto posteggiate
PESARO - Guidava ubriaco alle 3 di notte e con l’auto ha fatto carambola contro sei innocenti auto che erano parcheggiate al lato della strada, distruggendone, in pratica, due. E, naturalmente, svegliando di soprassalto con quel botto spaventoso gli abitanti della zona di via De Gasperi.
Il responsabile di tutto il pandemonio è un pesarese di 40 anni, L.S., il quale stava tornando a casa dopo aver fatto le ore piccole in un locale e - come poi è stato dimostrato - dopo aver brindato più del necessario.
L’uomo, a un certo punto e inevitabilmente, ha perso il controllo della sua Alfa Romeo 147, ha iniziato a sbandare e ha fatto un rumoroso “filotto” contro alcune auto parcheggiate sul lato di via De Gasperi.
Come detto, il botto è stato tremendo. Le innocenti coinvolte erano una Bmw 320, due Fiat Punto, una Jeep Cherokee, una Mazda e una Mecedes.
Subito avvisata da uno dei tanti che erano stati svegliati dal fracasso delle lamiere accartocciate, è arrivata sul posto una pattuglia della Polizia stradale di Fano, che ha effettuato i rilievi del caso.
Come prima cosa gli agenti hanno sottoposto il pesarese all’esame dell’etilometro, che ha dato risultati positivi, superando di tre volte almeno i limiti prefissati. E’ quindi scattata automaticamente la sospensione della patente. Per quanto riguarda i danni, saranno naturalmente eventuali assicurazioni a pensarci. E per il sonno perduto, fortuna che era...domenica.


VARESENEWS

Varese - La scorsa notte, gli agenti hanno arrestato un tunisino pregiudicato fermato dopo un breve inseguimento. A bordo dell’auto arnesi da scasso e oggetti rubati
Tampona l’auto della polizia e tenta la fuga: arrestato
Le tre della notte scorsa. In piazza Trento, all’altezza della stazione delle Nord, una volante intercetta una vettura. Nonostante i visibili segnali degli agenti, il conducente non si ferma e prosegue la sua corsa. I poliziotti inseguono l’auto che, poco più avanti, proprio di fronte alla stazione delle Ferrovie dello Stato inchioda di colpo. Gli agenti si accingono a scendere, quando l’inseguito innesta la retromarcia e riprende la corsa andando a tamponare la volante. È una frazione di secondo: i poliziotti scendono dall’auto e si precipitano a bloccare l’uomo che stava già per ripartire e fuggire.
Dal controllo dei documenti, si scopre che è un cittadino tunisino di 43 anni, con numerosi precedenti penali per furto e lesioni.
Sull’auto, vengono trovati alcuni arnesi da scasso e oggetti proventi di precedenti colpi probabilmente in negozi: due carte di credito, già restituite al titolare, un’autoradio e alcuni profumi.
L’uomo è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per danneggiamento ricettazione, possesso ingiustificato di attrezzi da scasso, e guida in stato di ebrezza.


IL GAZZETTINO

La Polizia lo aveva chiamato per ...
La Polizia lo aveva chiamato per recuperare l’auto incidentata di un giovane che, sotto l’effetto dell’alcol era finito fuori strada all’altezza del pub Excalibur della Veneggia. Ma l’autista del carro attrezzi, titolare di un’autofficina in città, non era certo in condizioni migliori. L’occhio esperto dei poliziotti ha subito notato le manovre maldestre per caricare l’auto, decidendo così di sottoporlo all’alcoltest. Ma lui si è rifiutato, beccandosi comunque la guida in stato di ebbrezza e anche il rifiuto all’accertamento che comporta una sanzione di 2.500 euro, oltre alla decurtazione di 10 punti che sommati agli altri 10 per la guida in stato di ebbrezza... fa saltare l’intera patente. Poi, non contento, ha deciso anche di violare l’obbligo di non spostare il mezzo, dandosi alla fuga lungo la Veneggia. Immediato l’inseguimento da parte della polizia che poco dopo è riuscita a fermarlo, procedendo con altre contestazioni.

È stata una nottata davvero movimentata quella tra sabato e domenica notte fuori dalla nota birreria in un andirivieni di polizia e curiosi. Ad innescare il can can, l’incidente autonomo di un giovane finito contro un palo. Aveva bevuto. Qualcuno, nel frattempo, ha chiamato la polizia che ha così proceduto ad accertare la dinamica e a valutare se il conducente fosse sotto l’effetto dell’alcol. Per completare l’opera non restava che chiamare il carro attrezzi per far rimuovere il veicolo incidentato. Giunto sul posto, l’autista ha subito dato segni di alterazione alcolica. I poliziotti, prontamente, lo hanno così invitato a sottoporti al test, ricevendo per contro un secco rifiuto. La contestazione della guida in stato di ebbrezza è comunque scattata e di qui l’obbligo a non mettersi alla guida di alcun veicolo. Non si sa come non si sa perché, l’autista è rapidamente salito sul veicolo innescando un inevitabile inseguimento che, ovviamente, non poteva che concludersi poco distante, confermando tuttavia che qualche alterazione alcolica, evidentemente, c’era.
L.M.


IL GAZZETTINO

LIDO 
Rifiuta l’alcol test: «Sono un diplomatico»
Si aggrava la posizione dell’automobilista di nazionalità spagnola, ma residente a Castello, che venerdì sera, guidando in evidente stato di alterazione, aveva tamponato alcune auto in via Sandro Gallo, al Lido.
Prima che gli fosse ritirata la patente, infatti, l’uomo che era alla guida di una Mercedes aveva già seminato il panico per mezza isola Lido, provocando due incidenti senza fermarsi. Ora la posizione dell’uomo è al vaglio delle forze dell’ordine che dovranno valutare se, oltre alle infrazioni al codice della strada, sussistano altri reati. Si è poi appreso che già nelle ore precedenti, l’uomo era stato fermato dalla polizia municipale che lo aveva notato agli Alberoni mentre, in mezzo alla strada, cercava, con un navigatore satellitare, di individuare via Parri.
Vista la situazione, i vigili gli avevano consigliato di farsi accompagnare al vaporetto da un taxi per poi rincasare. Lui, però, non ha voluto seguire il consiglio e, arrivato il tassista, si è fatto accompagnare non in piazzale Santa Maria Elisabetta, ma in via Parri. Qui si è messo al volante di una Mercedes e ha subito seminato lo scompiglio. Uscendo dal garage l’automobilista ha prima danneggiato la stessa vettura di cui era alla guida con una manovra azzardata, poi, giunto in via Sandro Gallo, all’altezza del distributore Agip, ha provocato un primo incidente, ma ha subito proseguito la sua corsa senza fermarsi. Infine l’ultimo incidente, con coinvolto anche un bus Actv, all’altezza della chiesa di Sant’Antonio. Solo alcune fortunate coincidenze hanno fatto sì che l’auto "impazzita" non abbia provocato alcun ferito, ma solo danni ai mezzi coinvolti.
Quando i vigili urbani lo hanno bloccato, dopo l’ultimo tamponamento in cui aveva danneggiato tre vetture, ha sostenuto, in maniera confusa, di godere dell’immunità diplomatica e perciò si è rifiutato di sottoporsi all’alcol test. Per questo ora si stanno valutando se a suo carico esistano anche altre ipotesi di reato. (*)
Lorenzo Mayer
(*) Nota: si potrebbe scrivere un libro raccogliendo tutte le scuse ed i sotterfugi che i guidatori escogitano per evitare l’etilometro e le sue conseguenze. Seriamente. Altri libri simili hanno avuto successo.

Ubriaco per colpa della medicina
SASSARI - (p.cab.) Gli fu ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza, ma la causa di quell’alito che sapeva di alcol non era l’aver alzato il gomito, ma una pasta gengivale che si era applicato per alleviare il dolore di una infiammazione. I guai, per Antonio Ugo Cossu, professore di Sassari di 66 anni, sono finiti due giorni fa, quando il giudice monocratico, Carla Altieri, lo ha assolto dall’accusa di guida in stato di ebbrezza.
La vicenda che vede come protagonista il professore di Sassari, ebbe inizio l’undici aprile del 2004. L’uomo rientrava a casa alla guida della sua utilitaria. Quando, nei pressi di Castelsardo, incappa in un posto di blocco dei carabinieri. L’uomo produce i documenti, ma i militari si insospettiscono e lo giudicano "in stato di ebbrezza". L’uomo si dichiara addirittura astemio, cercando di convincere inutilmente i militari. Gli viene sequestrata la patente, senza nemmeno essere sottoposto alla prova dell’etilometro. Antonio Ugo Cossu viene anche colto da una crisi di panico e accompagnato in ospedale. Il professore, una volta dimesso, nomina un legale e presenta ricorso alla magistratura. L’avvocato di Cossu produce copia del "bugiardino" (come viene definito il libretto di istruzioni accluso alla scatola di un medicinale), della pasta gengivale usata dal suo assistito quel pomeriggio di quattro anni fa. (*) Un particolare che convince il giudice monocratico ad assolvere il professore a cui è stata restituita la patente.
(*) Nota: molti fraintendimenti potrebbero essere evitati avendo a disposizione un etilometro. Rispetto ad altre strumentazioni non ha un costo eccessivo e in molte occasioni è indispensabile. Serve a verificare le affermazioni dei “bugiardini”… e dei bugiardoni.


VIRGILIO NOTIZIE

GERMANIA/ "SCARPETTE BLU" PER I CANI POLIZIOTTO, TROPPI "FERITI"
Molti si feriscono zampe a causa bottiglie rotte centro storico
Berlino, 25 feb. (Ap) - Chissà se il celebre cugino austriaco Rex si ’piegherebbe’ a questa ordinanza: a breve i cani poliziotto di Duesseldorf, nell’ovest della Germania, saranno equipaggiati con delle scarpette di plastica blu. "Non è una questione di stile", tiene a precisare un portavoce della polizia, ma il tentativo di proteggere le zampe degli animali dopo i numerosi casi di ferimento "in servizio".
"Tutti i nostri 20 cani poliziotto - pastori tedeschi e belgi - stanno ricevendo l’addestramento per camminare con queste scarpe", ha spiegato il portavoce Andre Hartwich. "Non credo che le gradiranno - ha aggiunto - ma dovranno abituarsi".
In particolare nel centro storico della città, famoso per i suoi pub e locali, i cani spesso inciampano nelle bottiglie di birra rotte e si feriscono. "Anche la pulizia delle strade non riesce a rimuovere tutti i pezzi di vetro che finiscono tra i ciottoli", ha spiegato Hartwich.


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Martedì, 26 Febbraio 2008
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