Un’agente della polizia municipale
«stacca» una contravvenzione a Milano (Ansa)
MILANO - Le contravvenzioni per le violazioni al codice della strada sono
il vero «tesoretto» dei Comuni italiani. Più ancora dell’Ici sulla prima casa,
che in questi tempi di campagna elettorale viene messa in discussione. I
sindaci di tutta Italia devono fare quadrare i conti, con i bilanci che
soffrono sempre di più delle cure dimagranti imposte dall’amministrazione
centrale nel campo dei trasferimenti erariali. E per questo, forse, guardano
alle multe come ad una fonte certa di entrate capace di fare evitare gli
spareggi. Con il risultato che la maggiore attenzione prestata al rispetto
delle norme stradali finisce per costare ad ogni automobilista italiano una
media circa 41 euro. L’ESCALATION - I conti li ha fatti il Sole 24 Ore, che nell’inchiesta che
apre l’edizione del lunedì spiega come nel 2006, anno a cui si riferiscono gli
ultimi dati disponibili, l’incremento degli introiti per contravvenzioni sia
stato del 16% rispetto al 2005. E come in un arco di 5 anni, dal 2001 in
avanti, la crescita sia stata addirittura del 76%. E parlare di «tesoretto» non
è allora così sbagliato, considerando che la massa delle multe porta a introiti
complessivi per circa un miliardo e mezzo di euro, a cui si aggiungono i 237
milioni incassati per le contravvenzioni elevate da polizia stradale,
carabinieri e guardia di finanza. LA GRADUATORIA - Il Sole ha stilato anche la graduatoria delle città dalla
multa più facile e risulta che tra i 104 capoluoghi di provincia italiani è
Firenze quella che ha attinto maggiormente dalle tasche degli automobilisti.
All’ombra del campanile di Giotto ogni abitante ha pagato mediamente in un anno
la bellezza di 117 euro, vale a dire circa tre volte di più rispetto alla media
nazionale. Subito dietro ci sono Caserta, Roma, Brescia e Milano. Per contro,
la città meno esigente con chi guida risulta essere Pescara: la media delle
infrazioni pagate da ciascuno dei suoi abitanti è infatti di un solo euro. E su
valori simili Brindisi, che si piazza al 103esimo posto con 1 euro e dieci per
abitante. GLI INCREMENTI MAGGIORI - Il quotidiano economico ha preso in considerazione anche gli
incrementi percentuali registrati da un anno con l’altro. E in questo caso
spicca il dato di Verona che nella classifica generale è solo al 12esimo posto,
con una media di 63,1 euro pagati da ogni abitante, ma che rispetto al 2005 ha
fatto registrare una crescita nelle contravvenzioni addirittura del 131%. Mai
come Catania (+200%), Crotone (+217%) o Oristano (+192%) dove però, nonostante
i superaumenti, le quote pro-capite pagate per le multe sono al di sotto della
media nazionale, rispettivamente 31, 24 e 9,7 euro (e quest’ultimo numero fa di
Crotone la 96esima città capoluogo nella graduatoria generale). IL CASO FIRENZE - A differenza di quanto avviene con le imposte, le contravvenzioni
non colpiscono solo i residenti. «Ma il rapporto con la popolazione - si spiega
nell’articolo del Sole - è indispensabile per misurare le somme accumulate
sulla base della dimensione del Comune. Al di lá dei tecnicismi, insomma,
l’indicatore misura l’intensitá dell’attivitá sanzionatoria di polizia
municipale, autovelox e telecamere». E per quanto riguarda la posizione di
testa conquistata da Firenze, il quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli dà
la parola direttamente aglia mministratori di Palazzo Vecchio: «Va detto -ha
spiegato al giornale Tea Albini, assessore fiorentino al Bilancio - che ogni
giorno raddoppiamo la popolazione, e la maggioranza delle multe riguardano i
non residenti. Le multe partono soprattutto dalle telecamere ai varchi
dell’ampia ztl e dai foto-red installati ai semafori che hanno ridotto
drasticamente i tanti incidenti legati al passaggio con il rosso». Da Corriere.it |
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