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Rassegna stampa Alcol e guida del 26 febbraio 2008

A cura di Alessandro Sbarbada e Roberto Argenta

L’ADIGE

L’ombra dell’alcol sullo schianto in galleria
Sarebbe stata la «Mini» condotta da Mattia Roncoroni - secondo i rilievi condotti dai Carabinieri di Riva - a invadere la corsia opposta, provocando il terribile scontro frontale nel quale ha perso la vita Pietro Franzinelli. Il giovane potrebbe comunque rispondere di guida in stato di ebbrezza, in quanto nel suo sangue sarebbero stato trovato un tasso alcolico tre volte superiore al limite fissato per legge a 0,50. E ora il magistrato che conduce l’inchiesta potrebbe anche contestargli la pesante accusa di omicidio colposo. Una galleria comunque maledetta quella del Dom, la prima e la più corta delle due che si incontrano salendo la statale da Riva del Garda a Molina di Ledro. Sono diversi gli incidenti stradali, anche mortali, che si sono ripetuti in quel tratto di carreggiata. Le zone a rischio sono all’ingresso a valle, alle prime due curve ma anche all’uscita a monte. Le cause dei sinistri stradali sono varie: la velocità, la disattenzione, il fondo stradale viscido in entrata in caso di pioggia o anche le ondulazioni dell’asfalto dovute ai lenti movimenti delle rocce nelle quali passa il tunnel. Quest’ultimo aspetto non è da sottovalutare, come non lo sottovalutano il Servizio geologico della Provincia e il Servizio gestione strade che controllano costantemente l’evoluzione degli spostamenti. «L’asfaltatura della parte centrale della galleria Dom - dicono al Servizio gestione strade - è stata effettuata lo scorso anno. La sede stradale viene fresata e si posa il nuovo manto di asfalto». In sella al suo scooter, il 24 giugno 2001 perse la vita nella curva in uscita del Dom, la stessa di Pietro Franzinelli, la giovane Silvia Bonometti. Altri incidenti non mortali, sono successi nel corso degli anni, alcuni con dinamica simile, scontro frontale di sabato.


L’ARENA di Verona

NEGRAR. Nel paese del vino decolla un progetto contro l’abuso di alcol e droghe: soldi a chi investe in educazione
Un premio alle sagre che invitano a bere poco

Il «Palio del Recioto» farà da esempio
: etilometri tra gli stand e per l’ambiente tutto biodegradabile
Regole del buon senso come la pratica di non vendere alcolici scontati
Faremo una campagna che invita al consumo moderato

Camilla Madinelli
Alcolici sì, ma con giudizio. Perché ci si può divertire anche senza «sballare», diventando un pericolo per sé e gli altri. Dall’amministrazione comunale di Negrar arriva un segnale forte per contrastare gli abusi di sostanze nocive per la salute, in particolare da parte di giovani. La Giunta ha approvato una delibera per sensibilizzare organizzatori di manifestazioni pubbliche e cittadini al rispetto del bene pubblico e della convivenza reciproca, nonché alla tutela di salute e sicurezza.
Si tratta di un provvedimento unico nel suo genere in tutta la Valpolicella e il sindaco Alberto Mion invita gli altri comuni a far altrettanto per rafforzare la portata dell’iniziativa. Nelle «Linee guida 2008» per la realizzazione di manifestazioni culturali, sportive e ricreative promosse o sostenute dal Comune, su spinta dell’assessore ai servizi sociali e alle politiche per la persona Bruno Quintarelli, si sollecita un atteggiamento di responsabilità sociale tra promotori e fruitori. Come? Fissando regole che l’assessore definisce «del buon senso e del benessere», come prezzo degli alcolici non inferiore a quello dei pubblici esercizi e maggiori contributi comunali nel caso di giornata o serata «alcool free».
Nel caso di sostegno finanziario da parte dell’amministrazione, infatti, se la manifestazione promuoverà un equilibrato consumo di alcolici riceverà più contributi. La delibera propone una maggiorazione in misura pari all’impegno dell’organizzazione nel proporre alternative di «divertimento sano», come bevande analcoliche accattivanti e messaggi forti contro l’abuso di alcol e droga, proponendo l’uso dell’etilometro e osservando le restrizioni previste dalla legge per i minorenni.

Scatta pure qualche divieto: vietato intitolare nuove manifestazioni con termini ascrivibili a prodotti alcolici. Al bando ipotetiche festa della birra o del vino, fatto salvo per manifestazioni storiche e dedicate a prodotti nobili del territorio, come il «Palio del Recioto». (*) E infatti all’interno della manifestazione principe di Negrar, che avrà inizio il 15 marzo, saranno osservate le restrizioni per i minorenni e organizzate iniziative volte a disincentivare l’abuso di alcol.
Durante il Palio, tra i chioschi ci sarà anche l’etilometro: «Abbiamo già sperimentato che genera curiosità e al tempo stesso aiuta a capire i propri limiti, senza oltrepassare quella soglia che diventa nociva per la salute e la sicurezza pubblica» (**), dice l’assessore Quintarelli.
D’accordo il presidente del Palio del Recioto, Valentino Viviani, che annuncia: «Stiamo predisponendo una campagna di sensibilizzazione per un consumo moderato del vino».
Da ultimo, la delibera prevede una maggiorazione del contributo per l’utilizzo di materiali biodegradabili, nell’ottica di una tutela ambientale. Anche per questo aspetto si partirà proprio dal Palio: tutti gli stand e i chioschi gastronomici avranno l’obbligo di servire cibi e bibite in piatti, vassoi e bicchieri biodegradabili e compostabili al cento per cento.
«Con questo documento intendiamo sensibilizzare tutte le associazioni», conclude Quintarelli, «contiamo su un ampio coinvolgimento, affinché le linee guida vengano comprese e applicate.
(*) Nota: l’alcol del vino recioto è la stessa molecola – con i medesimi effetti e rischi per la salute - presente in tutte le altre bevande alcoliche.
Questa eccezione per il “Palio del Recioto” non ha alcun motivo di esistere.
Se il “Palio del Recioto” fa da esempio, è certamente un esempio negativo.
Se non altro perché si chiama ancora “Palio del Recioto”.
Se vengo travolto e ucciso da un guidatore ebbro che esce dal Palio del Recioto, non sono più contento perché questa è una “manifestazione storica dedicata a un prodotto nobile del territorio”.
Abbiamo sostenuto e promosso con grande convinzione la diffusione tra i comuni italiani di questo tipo di delibere, nate sulla scia di quella di Rovereto, delibere già adottate anche a San Martino Buon Albergo, Bovolone e Viareggio.
Oggi dobbiamo dire molto chiaramente che i problemi alcol correlati sono anche la conseguenza di una cultura che associa un valore positivo al bere e alle bevande alcoliche: chi promuove una grande manifestazione popolare nel nome di un vino non ha titolo per parlare di prevenzione dei problemi alcol correlati.
(**) Nota: questo è un gravissimo errore culturale, perché in questo modo si promuove il messaggio di bere in modo da non superare la soglia consentita dalla legge.
La soglia da non oltrepassare per non perdere la patente esiste ed è ben definita, una “soglia che diventa nociva per la salute e la sicurezza pubblica” invece non è definibile e di fatto non esiste.
Sappiamo bene come il rischio salga già da primo bicchiere, e tutti gli esperti di questa materia, nazionali e internazionali, invitano a promuovere il messaggio: “Chi guida non beve, chi beve non guida”.
Non certo a “bere poco” prima di guidare.
Per sapere se ho bevuto, comportamento che mi deve suggerire di non mettermi al volante, non ho bisogno di soffiare in un etilometro.


L’ARENA di Verona

Barman specializzati in cocktail alcool-free
Un corso per diventare barman. Lo propongono a ragazzi e ragazze dai 17 ai 29 anni l’Ulss 22 di Bussolengo, il Servizio educativo territoriale e la Cooperativa Hermete. Il corso, come annunciato nell’edizione di domenica, è finalizzato alla formazione di giovani per la gestione dei chioschi analcolici all’interno di manifestazioni giovanili e sarà tenuto da formatori del Barman service School di Villafranca in tre punti della provincia veronese: Negrar, Bussolengo e Villafranca.
Per quanto riguarda Negrar, si terrà al Centro di aggregazione di Novare dal 4 al 6 marzo dalle 20 alle 23; per gli studenti, possono essere riconosciuti i crediti formativi. Il corso è alla sua seconda edizione e lo scorso anno ha formato una trentina di barman.

«L’idea dei chioschi analcolici all’interno di eventi e sagre è creare un’alternativa alla birra e all’alcool», spiegano gli organizzatori. «Nessun proibizionismo, ma un’ alternativa che nasce dal pensiero che ci si può divertire anche senza sballarsi e che oggi, per essere alternativi, basta restare se stessi». (*)
I chioschi analcolici, inoltre, sono accompagnati dall’unità mobile del Dipartimento dipendenze dell’Ulss 22, che consente di effettuare gratis la prova etilometrica prima di mettersi alla guida. Per informazioni: 348.695.0987 - www.giovaninegrar.it . C.M.
(*) Nota: a chi cominciasse a pensare che non mi va bene niente, spiego che questa mi sembra una bellissima iniziativa.


L’ARENA di Verona

ALLARME. Convenzione tra Comune e Osservatorio sulle dipendenze
Giovani, alcol e droga Nasce un fronte unico
Iniziative per contrastare il consumo di alcol e droga Gli esperti: «Si inizia anche prima dei 14 anni»

L’amministrazione comunale sta per formalizzare una convenzione con l’Osservatorio regionale sulle dipendenze per portare avanti una serie di iniziative per contrastare l’uso di alcol e droghe tra i ragazzi, partendo dai giovanissimi. Lo ha annunciato l’assessore all’Istruzione Alberto Benetti nel corso della commissione Politiche giovanili alla quale era stato invitato a relazionare Giovanni Serpelloni, direttore dell’Osservatorio.
E il quadro che l’esperto ha presentato ai politici è preoccupante: il 59 per cento dei giovani veronesi, tra i 14 e i 20 anni, fuma e spesso, ovvero nel 27 per cento dei casi, non si tratta solo di tabacco, bensì di cannabis o eroina (2,4 per cento). Il 5,5 per cento dei ragazzi fa uso di cocaina e il 3,6 di anfetamine. Percentuali che, lette insieme alle statistiche sull’uso di alcol, sono in grado di far perdere il sonno a molti genitori ed educatori. Infatti, secondo i dati dell’Osservatorio si inizia a bere intorno agli undici anni e il 59 per cento dei quattordicenni ammette di bere vino con una certa frequenza, il 52 preferisce la birra e il 37 i super alcolici. Percentuali che raddoppiano se si sale di quattro o cinque anni con l’età, ma mentre un maggiorenne viene sottoposto a controlli per strada (etilometro e verifiche per le sostanze stupefacenti) è difficile diagnosticare l’utilizzo nei giovanissimi.
Secondo gli esperti intervenire all’inizio del periodo di uso di sostanze è essenziale per ridurre al minimo la possibilità di assuefazione. Serpelloni, alla commissione presieduta da Elena Traverso, ha spiegato che il periodo di latenza, una sorta di «incubazione» della dipendenza, è variabile: in caso di alcol viene alla luce dopo 8-12 anni, per l’eroina i tempi si assottigliano (4-6 anni) mentre ci vogliono tra i 6 e i 9 anni per cocaina e cannabis. Nel frattempo il cervello si «decompone» perchè le sostanze distruggono progressivamente i processi di memoria, maturità cognitiva e capacità di giudizio. Da qui l’importanza di muoversi sul fronte della prevenzione, per evitare appunto che centinaia di giovani si trasformino tra qualche anno in ospiti dei centri di riabilitazione e cura da dipendenze.
Oggi sono quasi 1.900 i tossicodipendenti seguiti dall’Ulss 20 e mille gli alcolisti. Una delle preoccupazioni maggiori dell’Osservatorio è l’arrivo dalla Cina di metanfetamine particolari, pillole rosse chiamate Ya ba, che distruggono il sistema neurologico portando le persone a gravissimi atti di autolesionismo. «In questo discorso non c’è destra o sinistra», ha spiegato ai consiglieri comunali Serpelloni, «e anche il genitore più attento può non accorgersi che suo figlio si droga perché oggi sono molto bravi a non farsi scoprire. Posso dire che ho notato che un atteggiamento morbido e tollerante può diventare un fattore di rischio, meglio essere rigidi e chiari spiegando che tutte le sostanze sono tossiche, anche una sola dose può creare effetti incredibili». Serpelloni ha poi concluso: «Nessuna istituzione ha da sola la capacità di affrontare e risolvere il problema, ci vuole un intervento globale e coordinato ed è la prima volta che veniamo coinvolti in questo modo».

G.C


L’ARENA di Verona

SAN MARTINO BUON ALBERGO. Giro di vite della Giunta: nel mirino i giovani che occupano le aree giochi dei bambini
Nei parchi ora è vietato bere alcolici e fumare
I controlli sui teppisti saranno affidati alla polizia locale ma anche alle associazioni Previste multe salate: da 50 a 300 euro

Stefano Caniato
D’ora in poi, sarà vietato fumare e bere alcolici sulle giostrine dei bambini o nelle immediate vicinanze, a San Martino Buon Albergo. I trasgressori saranno puniti con una multa compresa tra i 50 e i 300 euro. Il sindaco Valerio Avesani e l’assessore all’ecologia Mauro Gaspari hanno spiegato in Consiglio comunale che è giunto il momento di tenere lontani i vandali dagli spazi ricreativi. Le aree verdi non sono terra di conquista per gruppi di ragazzi che non rispettano i divieti, incuranti della presenza dei più piccoli, o che si appropriano dei giochi, consumando pacchetti di sigarette e lattine di birra, che vengono poi abbandonate immancabilmente sul posto.
Non è la prima volta che l’amministrazione comunale, questa e quelle precedenti, spende soldi a giorni alterni per riparare l’arredo urbano. Il regolamento per la tutela dei parchi pubblici è stato approvato recentemente e diventerà vigente quindici giorni dopo la sua pubblicazione all’albo pretorio in municipio. «I controlli saranno garantiti dalla polizia municipale oggi riunita nella Unionvalli, che comprende i comuni di San Martino e Lavagno. La nostra amministrazione potrà avvalersi anche della collaborazione delle associazioni, certificata dalle parti con una convenzione».
A differenza dei vigili urbani, «i volontari non avranno l’autorità di fermare i teppisti, i documenti dei quali saranno tuttavia pretesi dagli agenti in divisa chiamati dalle associazioni», ha continuato l’assessore all’ecologia. All’interno degli spazi pubblici, ammonisce l’amministrazione comunale, bisognerà mantenere un comportamento rispettoso delle persone e dell’ambiente.
Quindi, non si dovrà disturbare la quiete con grida o lancio di petardi; improvvisare concerti; sgommare o parcheggiare i motorini nei prati e fra le aiuole; sarà vietato liberare i cani dal guinzaglio, a meno che le bestiole non si trovino delle apposite aree attrezzate. Non bisognerà arrampicarsi sugli alberi, inciderli o appendervi oggetti; non si potrà salire sulle recinzioni e sui pali della luce e, ancora, manomettere la segnaletica stradale.

Oltre alla contravvenzione, ai responsabili delle intemperanze o ai loro genitori, se minorenni, sarà richiesto anche il risarcimento del danno al patrimonio pubblico, che verrà calcolato dall’ufficio tecnico.
Tempo fa, il comitato di Borgo della Vittoria (Avesani ne era il vicepresidente) mostrò lampioni in frantumi, piante abbattute e panchine divelte, raccontando di partite a pallone nel parcheggio vicino alla chiesa. L’estate scorsa, appena eletti, Avesani e Gaspari, con il resto della giunta, reclutarono dei vigilantes per pattugliare le vie del capoluogo fino all’inizio del nuovo anno.
Le guardie private effettuavano controlli fra le 22 della sera e le 6 del mattino. I luoghi assegnati erano: i parchi della Busa e del Campagnol e l’area verde che si affaccia in via Gottardi, vicino alla baita degli alpini di Borgo della Vittoria; il parcheggio tra l’ex cereria e la scuola media «Berto Barbarani»; via Manzoni, a Sant’Antonio; l’ecocentro in via Meucci, nella zona artigianale del Balon e le strade attorno all’acquedotto, nella circonvallazione della zona industriale che porta dagli svincoli autostradali e della tangenziale di Verona Est all’ex statale 11.
In passato il comandante della polizia municipale, Alberto Li Vigni, si era anche occupato della verifica gratuita del funzionamento degli scooter, per certificare che la rumorosità e le immissioni dei gas di scarico rientrassero nei parametri di legge. Già, perché oltre che dai fracassoni, i residenti devono proteggersi dai rumori. I rilevamenti effettuati dall’Arpav, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, in via Pasubio, via Piave, via Gottardi, all’incrocio sull’ex statale 11 per Marcellise e all’altezza delle rotonde di fronte al supermercato De Vecchi dimostrarono che le famiglie, dentro casa, erano tormentate dal viavai giornaliero di camion, auto e motorini.


LA SICILIA

Picchia la madre per soldi
Porto Empedocle. 
I poliziotti arrestano Salvatore Di Gerlando, psicolabile dedito all’abuso di alcol 

Porto Empedocle. Ha picchiato varie volte la madre ottantenne per accaparrarsi i soldi necessari a comprare i liquori per ubriacarsi. (*) Prima che la faccenda, dopo anni di continue segnalazioni alle forze dell’ordine, degenerasse in tragedia, i poliziotti del locale Commissariato hanno arrestato Salvatore Di Gerlando. Un pluripregiudicato di 46 anni che nonostante l’età vive ancora con la famiglia, ovvero con la madre ottuagenaria e il padre affetto da una grave malattia.
Dedito ad alzare il gomito spesso e volentieri, Di Gerlando non avrebbe lesinato pugni e spintoni alla povera donna che, non sapendo come reagire ha sempre ceduto i soldi richiesti dal figlio. Un uomo noto alle forze dell’ordine per essere stato arrestato in passato sempre per lesioni arrecate alla mamma.
Trascorse qualche settimana in carcere, ma il suo avvocato fu tanto bravo da farlo uscire, consentendogli di tornare a casa. A riprendere le pessime abitudini di prima. L’attenzione delle forze dell’ordine sulla storia di questa famiglia in difficoltà non è mai calata.
E proprio a seguito del lavoro preventivo svolto in questo caso dai poliziotti del locale commissariato, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento Alfonso Malato ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare. Per l’esattezza una misura di sicurezza provvisoria, rappresentata nel trasferimento di Di Gerlando nel ospedale giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto dove sono detenute persone affette da particolari patologie psichiatriche. (**) Curato dunque, ma in stato di arresto.
Secondo gli inquirenti era alto il rischio che le madre del pregiudicato potesse subire qualcosa di molto più grave delle botte ormai all’ordine del giorno.
I reati contestati dalla magistratura agrigentina all’arrestato sono estorsione e maltrattamenti in famiglia.

Francesco Di Mare
(*) Nota: il gusto pieno della vita.
(**) Nota: da questo articolo non risulta che quest’uomo soffra di alcuna patologia psichiatrica.


WINENEWS.IT

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO PRONTO A SOSTENERE IN UE LA PROPOSTA DI CITTA’ DEL VINO: “2009 ANNO DEL TURISMO DEL VINO”.

IL PRESIDENTE VALENTINI: “IL VINO ITALIANO HA POTENZIALITÀ DA ESPRIMERE PER LA CULTURA ENOGASTRONOMICA E L’AMBIENTE”

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano appoggia la richiesta delle Città del Vino affinché l’Unione Europea dichiari il 2009 “Anno del turismo del vino”: dall’incontro al Quirinale di questa mattina tra una delegazione dei sindaci delle Città del Vino (da Montalcino alle Langhe, da Montefalco a Valdobbiadene, da Alcamo a quelli dei comuni del Chianti Classico) con il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, è emersa una visione comune sull’importanza della valorizzazione dell’enoturismo, da sempre uno dei motori di sviluppo economico, occupazionale e culturale dei territori del vino.
“Sono soddisfatto - ha dichiarato Valentino Valentini, presidente delle Città del Vino - dell’esito dell’incontro con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e di averlo al nostro fianco. Le tante sfide aperte per il vino italiano hanno una grande potenzialità da esprimere per valorizzare la cultura enogastronomica, i territori e l’ambiente del Belpaese”.
Il Presidente Napolitano ha sottolineato come queste occasioni valorizzino chi difende la qualità e l’eccellenza italiana di cui il vino è uno dei maggiori ambasciatori nel mondo, e ha esortato le Città del Vino a raggruppare il 100% delle adesioni dei territori a denominazione. Napolitano ha anche ricordato gli enormi progressi fatti dall’Italia enoica nel mondo, sottolineando che se 30 anni fa all’estero il vino era sinonimo di Francia, oggi le nostre etichette sono invece competitive in ogni angolo del pianeta.


LA STAMPA

Incidente. Scontro frontale a Vigliano
Grave la ragazza investita da ubriaco

Restano gravi le condizioni di Giulia Baldi, 20 anni, la ragazza di Costigliole rimasta ferita in un incidente stradale, nella notte tra sabato e domenica a Vigliano, nei pressi della discoteca “Simbol”. La giovane era alla guida della sua Punto quando le è piombata addosso l’Audi “A4” condotta da un giovane di 30 anni, di Montechiaro.
Le due vetture nell’impatto hanno preso fuoco: i conducenti sono riusciti a salvarsi per miracolo. Sono stati subito avvertiti i medici del “118” e i pompieri, che hanno spento il rogo. I due sono stati portati all’ospedale di Asti: la ragazza ha numerose ferite e fratture. Solo lievi lesioni invece per l’altro: è stato tuttavia accertato che a momento dell’impatto era in stato di ebbrezza e per questo è stato denunciato.
Cause esatte e responsabilità sono ora al vaglio dei carabinieri di Montemagno, che erano stati mandati a pattugliare la Val Tiglione e sono intervenuti tra i primi. I marescialli Cipollina e Lazzarina nei prossimi giorni sentiranno i due automobilisti per chiarire meglio la dinamica dell’incidente.
Intento nel week end gli agenti della polstrada e i militari dell’Arma hanno svolto decine di accertamenti con l’etilometro ad altrettanti conducenti. Da Bottigliera e Castelnuovo Calcea, passando per Tigliole, Villafranca, Asti Castagnole Lanze sono stati otto gli automobilisti segnalati alla procura dopo la scoperta della presenza nel loro sangue di un tasso alcolico superiore a quello consentito. Insieme alla denuncia alla magistratura, e scattato anche il ritiro della patente.

MA.C


IL GAZZETTINO (Vicenza)

MARANO I medici di Thiene hanno avvisato i carabinieri. Sono stati i figli della coppia a rivelare la violenta aggressione a calci e pugni 
Massacra la moglie perchè «beve troppo». Arrestato 
Operaio ghanese in carcere con l’accusa di tentato omicidio. La donna è stata ricoverata all’ospedale di Vicenza in prognosi riservata 

Marano
Picchia la moglie perchè beve troppo e finisce in galera con l’accusa di tentato omicidio. E’ successo lo scorso venerdì a Marano in via Villaggio Padre Cavedon 8. Protagonisti della vicenda una coppia nativa del Ghana, ma residente da molti anni in Italia. Marito e moglie lavorano regolarmente come operai e hanno due figli ormai maggiorenni. Lui, Kwaku Amponsah, 47 anni, era probabilmente stanco di vedere la moglie esagerare con l’alcool e lo scorso venerdì sera, perso il lume della ragione, in un violento litigo ha pestato lei, Owusu Linda Afriyie, 52 anni, che è dovuta ricorrere alle cure dei sanitari del Suem di Schio, chiamati dai figli nel timore che la madre stesse per morire per le percosse ricevute. Calci, pugni, pedate in testa, questo l’aggressione del marito secondo quanto hanno riferito i figli ai sanitari accorsi in casa. Ma grazie alle cure immediate dei medici, lei si riprende e nonostante le pressioni del dottore, rifiuta di seguirlo all’ospedale per una serie di accertamenti.
Alla fine ai medici del Suem non resta che lasciarla a casa, con l’impegno però da parte della donna di recarsi il giorno seguente all’ospedale per un controllo. Sabato però la ghanese all’ospedale non si vede. Domenica sera però è al pronto soccorso di Thiene portata dai figli e da un amico, in condizioni disperate. I medici diagnosticano alla donna un vasto ematoma alla testa e decidono di trasferirla con urgenza all’ospedale di Vicenza dove viene subito ricoverata in neurologia in condizioni definite dai sanitari gravi e in prognosi riservata. I medici di Thiene nel frattempo avvisano però i carabinieri che ascoltata la vicenda dai figli della donna e dall’amico vanno a Marano e bloccano il marito che viene fermato con l’accusa di tentato omicidio. Quindi i militari, con il consenso del Pm Dal Mastello, portano Kwaku Amponsan al carcere Pio X di Vicenza.

Valerio Bassotto


TRENTINO

L’ALCOL AL VOLANTE
Sballate le statistiche dell’Istat, vi spiego perché

GUIDO DELLAGIACOMA
Vorrei commentare l’articolo sui dati forniti dall’ISTAT relativi agli incidenti mortali causati dall’alcol e spiegare perché il dato nazionale (2%) è così basso. Premetto che sono un pensionato delle forze dell’ordine e quindi con una adeguata esperienza in campo ed inoltre faccio parte da diversi anni di una associazione che segue molto da vicino tutti i problemi provocati dal consumo di bevande alcoliche. I modelli Istat, come del resto di tutte le schede, questionari e modelli statali non sono facili da compilare. A tal proposito ho trovato sul sito www.provincia.modena.it/allegato.asp?ID=9539 una spiegazione per la “compilazione delle circostanze dell’incidente” del mod. Istat: “Le circostanze statisticamente rilevate, sono quelle immediate che si manifestano all’osservatore comune, e alle quali si può far risalire direttamente il fatto, e non le eventuali cause indirette che non si rilevano con i comuni mezzi di indagine. Ad esempio, se un conducente spinge un veicolo a velocità eccessiva, perché esaltato da uno stato di eccitazione nervosa o da un qualunque trauma psichico non manifesto, causando un incidente, la circostanza immediata oggettivamente rilevabile da un osservatore, è l’eccesso di velocità e non lo stato psichico del conducente stesso. E’ peraltro chiaro che lo stato fisico-psichico del conducente può essere assunto e rilevato, come circostanza apparente o presunta, tutte le volte in cui esso si manifesta con segni esteriori facilmente riconoscibili, come, ad esempio, lo stato di ebbrezza alcolica. In alcuni casi, pertanto, le cause indirette possono non corrispondere esattamente a quelle accertate in fase successiva. In definitiva occorre tener presente che la statistica degli incidenti stradali rispecchia il fenomeno così come si presenta nelle circostanze di tempo e di luogo in cui viene accertato.”
Già da qui si può intuire la scarsa veridicità dei dati rilevati. Inoltre la presenza di alcol nel sangue del conducente deceduto non viene rilevata sul luogo dell’incidente, ma successivamente. Altre volte, i feriti vengono portati in ospedale ancora prima dell’arrivo delle forze dell’ordine e quindi anche in questo caso la presenza di alcol nel sangue sarà accertata successivamente.
Quando il conducente non è deceduto né ferito, il rilevatore riporterà sul mod. Istat lo stato fisico-psichico del conducente, solo se esso si manifesta con segni esteriori facilmente riconoscibili e quindi vengono segnalati solo i conducenti manifestatamene ubriachi e non quelli che hanno consumato alcolici moderatamente, che possono essere individuati solo da persone particolarmente sensibilizzate al problema. Sappiamo, invece, che già con minime quantità di alcol il nostro cervello subisce delle modifiche e che la capacità di guidare viene compromessa. Vediamo cosa insegna in proposito l’Osservatorio Nazionale sull’Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità: con 0,2 gr/l di alcolemia abbiamo la tendenza a guidare in modo più rischioso, i riflessi sono disturbati leggermente ma aumenta la tendenza ad agire in modo imprudente in virtù di una riduzione della percezione del rischio; con 0,4 gr/l di alcolemia rallentano le capacità di vigilanza ed elaborazione mentale; le percezioni ed i movimenti o le manovre vengono eseguiti bruscamente con difficoltà di coordinazione; con 0,5 gr/l di alcolemia il campo visivo si riduce prevalentemente a causa della riduzione della visione laterale (più difficile perciò controllare lo specchietto retrovisore o controllare le manovre di sorpasso); contemporaneamente si verifica la riduzione del 30-40% della capacità di percezione degli stimoli sonori, luminosi ed uditivi e della seguente capacità di reazione. Da quanto sopra si può dedurre che i dati Istat, a livello nazionale, sulle condizioni fisico-psichiche dei conducenti sono poco veritiere e non rispecchiano la realtà che dovrebbe invece riportare, come circostanza apparente o presunta dell’incidente, qualsiasi quantità, anche minima, di alcol rilevata nel sangue di chi guida.
Viceversa, invece, in Trentino, terra dove per la prevenzione e la riabilitazione dei problemi alcolcorrelati ci sono dei programmi invidiati da tutti, la percentuale degli incidenti risulta più alta proprio per la particolare attenzione ai problemi alcolcorrelati posta dagli agenti delle forze dell’ordine, dovuta ad una minuziosa sensibilizzazione attuata dai Servizi di Alcologia dell’Azienda Sanitaria Provinciale.

Centro Studi Apcat


TRENTINO

AL PARCO
Minorenne troppo ubriaco

TRENTO. Lo hanno trovato domenica pomeriggio al parco Santa Chiara in condizioni terribili. Il protagonista di questa vicenda che si è conclusa con una denuncia per ubriachezza molesta da parte dei carabinieri, ha come protagonista un ragazzo di 17 anni. Domenica alle 16 la sua presenza nel parco era stata segnalata da alcuni passanti. Le sue condizioni erano i e il suo comportamento turbava non poco le persone presenti.


MILANO.BLOGOSFERE.IT

ALCOOL A DOMICILIO, SI ORDINA SU INTERNET E IN MEZZ’ORA INIZIA LA FESTA
(http://milano.blogosfere.it/2008/02/alcool-a-domicilio-si-ordina-su-internet-e-in-mezzora-inizia-la-festa.html)
L’agguerritissima lotta all’alcol e alle stragi del sabato sera è tanto sponsorizzata sulla carta, ma poco nei fatti. Dopo l’eclatante esempio del distributore di vino di self-service, a Milano nasce il sito www.afterhourathome.com . Idea di due studenti milanesi, che hanno creato il business dell’alcol a domicilio. Visitando il sito si trovano tutte le informazioni su come e cosa fare, poi si chiama uno dei numeri di telefono indicati e nel giro di mezz’ora viene consegnata a casa l’ordinazione, con in omaggio bicchieri di plastica rigida, ghiaccio, tovagliolini e cannucce per una festa di tutto punto. Un’impresa on-line bene organizzata, a seconda delle necessità si può richiedere anche un barman professionista per un’intera serata, per la modica cifra di cento euro all’ora, più il costo degli alcolici ovviamente, che vanno dalle duecentocinquanta euro per un Dom Perignon a scalare per i più classici liquori, gin, vodka e whisky a trenta euro a bottiglia. Lo spunto arriva da Buenos Aires e Parigi e Giuseppe e Luca Fazio, i due giovani che hanno dato il via all’iniziativa nostrana, hanno fatto tutto secondo le regole, con tanto di licenze, magazzino a norma per depositare la merce, investimento iniziale di circa ventimila euro. L’attività è partita a dicembre, ma a sentir loro sta già andando parecchio bene, tanto da raggiungere un margine di guadagno in soli due mesi e la prospettiva è quella di allargare il catering alcolico anche ad altre città d’Italia. Qual è il problema allora? Facile, il servizio di Afterhourathome funziona dalle otto di sera alle cinque del mattino. Perchè esiste una legge che vieta la vendita di alcolici nei locali pubblici dopo le due, ma la stessa legge permette a un privato di avere una licenza fino alle cinque del mattino? A cosa serve imporre dei vincoli da una parte se poi si liberalizza dall’altra? Fanno bene ad insorgere dall’Unione dei locali di Milano, loro sono stati fortemente penalizzati dal decreto che vieta l’alcol dopo una certa ora, e anche se in molti, in barba alla legge, continuano imperterriti gli affari, altri ligi al dovere hanno visto scendere in picchiata i guadagni e non è giusto stare fermi a guardare chi trova per primo il modo furbo per marciarci sopra. Per il sito dei fratelli Fazio i clienti non mancano di certo, anzi, alcuni sono già fidelizzati e chiamano abitualmente. E non solo nel weekend, perchè la festa inizia il mercoledì e finisce la domenica.


AGI.IT

UBRIACO IN AUTOSTRADA CONTROMANO, DENUNCIATO A PALERMO
(AGI) - Palermo, 26 feb. - Dovra’ rispondere anche di tentata strage un pregiudicato di 29 anni che, ubriaco al volante di una Fiat ’600’, la notte scorsa ha imboccato contromano l’autostrada A29 Palermo-Catania e ha percorso una cinquantina di chilometri prima di essere bloccato dalla polizia al termine di un lungo inseguimento. Secondo quanto ricostruito dalla Polstrada di Buonfornello e dai commissariati P.S. "Brancaccio" e "Bagheria", l’uomo, di Termini Imerese, si e’ immesso in autostrada controsenso in direzione di Palermo, uscendo dall’area di servizio di Caracoli Sud. Intercettato da un equipaggio della polizia nei pressi di Bagheria mentre viaggiava a velocita’ con picchi di 150 chilometri orari, e’ stato inseguito fino a Palermo dove e’ scattato un dispositivo per intercettarlo, con l’intervento di otto pattuglie della polizia. La Fiat ’600’ e’ stata fermata dopo aver percorso sempre contromano un lungo tratto della circonvallazione di Palermo, fino al ponte Bonagia. Sottoposto all’etilometro, e’ risultato che il suo tasso alcolico era di cinque volte superiore al consentito. Dovra’ rispondere di guida in stato di ebbrezza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, tentata strage e millantato credito. (AGI)


CORRIERE.IT

http://forum.corriere.it/fegiz_files/26-02-2008/quando_invecchia_fegiz-1029528.html
Dal Forum Fegiz Files di Mario Luzzatto Fegiz
Jenaplimsky

Quando invecchia, Fegiz?!?!?
Carissimo MLF. L’ho vista ieri sera in uno spezzone di un’intervista con il GRANDE MERAVIGLIOSO IMMANE Fabrizio De Andrè. Lei è UGUALE a trent’anni fa!! Ma come fa? L’unica cosa, quando "parlava" con Faber, i suoi occhi luccicavano (si era pure acceso un sigarillo), quando partecipa alle "cose" di domenica in (come appunto l’altro giorno), il suo sguardo ironico e pungente si fa assente... Bon. Non sono d’accordissimo col voto sulla tatangelo. Il testo l’ho trovato banale. E la ragazza troppo recitante. D’Alessio ha fatto di meglio.. Comunque penso che il meglio arrivi stasera. Ieri sera è stata una noia.... Non mi è piaciuto nessuno!!! Baci. Fegiz, lei non invecchia mai!! Porca miseria... :)

Risposta Fegiz
Ho smesso di bere. Conduco vita regolare con un minimo di palestra e prego spesso. Tutto qui.


IRPINIANEWS.IT

Alcool, droga e reati contro il patrimonio: denunce e segnalazioni
Ariano Irpino - I Carabinieri della Compagnia di Ariano Irpino durante l’ultimo week-end su disposizione del Comando Provinciale di Avellino hanno intensificato i controlli sul territorio.
Le operazioni hanno portato innanzitutto all’arresto di un pregiudicato di Cerignola, colpevole del furto di un’autovettura a Benevento, messo in manette dopo uno spettacolare inseguimento sulla SS 90 “delle Puglie”.

Due persone sono state deferite in stato di libertà poiché trovate alla guida delle autovetture in stato di ebbrezza, con valori di sette volte superiori alla norma e per non aver mai conseguito la patente.
I due sono stati fermati all’uscita del Casello di Grottaminarda e in località Cardito di Ariano Irpino. Per quanto riguarda il consumo di sostanze stupefacenti (sempre monitorato dai militari di Ariano Irpino come dimostra l’ultimo arresto di Villanova del Battista) i Carabinieri hanno segnalato quattro persone alla Prefettura poiché trovati con modiche quantità di marijuana, eroina e hashish.
Infine ben dieci pregiudicati provenienti dal napoletano e dalla vicina Puglia sono stati proposti e allontanati con foglio di via obbligatorio dai comuni di Ariano Irpino, Grottaminarda, Vallata e Zungoli.
Le dieci persone - tutte con precedenti penali per reati contro il patrimonio - sono state allontanate poiché sorprese vicino ad abitazioni isolate senza dare alcuna giustificazione della loro presenza sul territorio.


IL TIRRENO

Ubriaco e senza patente si ribalta col camper al Rogiolo 
LIVORNO. Ubriaco e senza patente si ribalta a bordo di un camper alla solita curva del Rogiolo, a Quercianella. Un giovane di 28 anni di Caserta. D.C., ieri verso le 19 è stato protagonista di un incidente che ha bloccato il traffico sull’Aurelia.
L’uomo stava andando da Cecina verso la città quando ha perso il controllo del mezzo, che si è adagiato su un fianco. Sul posto è accorsa una pattuglia della Polstrada di Cecina: agli agenti l’uomo è apparso subito su di giri a causa dell’alcol tanto che non riusciva a tenersi in equilibrio: all’alcoltest è risultato 1.86 (il limite è 0.50)
L’incidente ha causato un po’ di disagi al traffico: sull’Aurelia è stato, infatti, necessario fare un senso unico alternato.
Le operazioni di soccorso, gestite dal Comando di Livorno, sono durate qualche ora. Intanto il giovane, già noto alle forze dell’ordine, è stato sentito dagli agenti. Appena un paio di settimane fa un camion si era ribaltato nello stesso punto, determinando un blocco totale della circolazione, a anche a causa dell’ora di punta. L’episodio riporta ancora una volta l’attenzione sul problema del traffico a Quercianella molto sentito dai residenti.


SERAQUOTIDIANO.IT

PIRATI DELLA STRADA
Presi dopo un inseguimento notturno due uomini che stavano seminando il panico per il centro di Velletri
UBRIACHI TENTANO LA FUGA E SFIORANO LA STRAGE
Ubriachi, potevano uccidere qualcuno con la loro auto, e solo l’intervento degli agenti ha evitato il dramma. Ieri notte infatti due carabinieri della compagnia di Velletri, mentre stavano effettuando un controllo di routine lungo le strade cittadine, si sono imbattuti in un’auto con due persone a bordo che serpeggiava pericolosamente sulla carreggiata, sfiorando più volte le altra automobili e i passanti. Gli ufficiali hanno cercato di bloccare il mezzo ma i due giovani, in evidente stato di ubriachezza, hanno accelerato cercando di dileguarsi per le strade cittadine. I militari si sono messi al loro inseguimento e in poco tempo i due sono stati bloccati in Piazza Cairoli ed identificati. Entrambi di Lanciano, uno ha 30 anni, l’altro 26. I carabinieri hanno effettuato il test con l’etilometro che ha attestato per uno di loro la presenza di tasso alcolemico oltre il limite consentito, mentre il 26enne ha cercato di fornire false generalità. Al conducente è stata ritirata la patente mentre il passeggero è stato denunciato per aver fornito false generalità.


CORRIERE ADRIATICO

Il perito: “Il poliziotto-killer era consapevole”
ANCONA - E’ al momento capace di intendere e di volere Tiziano Gentile, il poliziotto di 45 anni accusato di omicidio volontario, e non ci sono motivi per ritenere che fosse affetto da vizi di mente quando il primo aprile del 2006 uccise con due colpi della sua pistola d’ordinanza la convivente, l’infermiera del Lancisi Anna Maria Fracassa. Sono le conclusioni della perizia affidata dal gup Paola Mureddu al professor Vittorio Volterra. Il perito, psichiatra all’Università di Bologna, è stato sentito durante l’udienza preliminare di ieri e ha spiegato che l’imputato oggi può essere ritenuto nella norma e non ci sono patologie che possano far rilevare, risalendo indietro, un’incapacità di intendere e di volere al momento del delitto. Tiziano Gentile, sospeso dal servizio, era stato scarcerato per decorrenza dei termini alla fine dell’anno scorso. Attualmente è a Roma, sua città d’origine, sottoposto a obbligo di dimora e di firma. Il pm Rosario Lioniello ne ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio volontario, sicuro che si sia trattato di un delitto intenzionale, come dimostrano anche i due colpi tirati quasi a bruciapelo. Le sorti dell’udienza preliminare si decideranno il 22 aprile, quando dovrebbero essere depositati anche i risultati degli accertamenti affidati dal gup Mureddu ai carabinieri del Ris di Parma per ricostruire la dinamica che ha portato alla morte di Anna Maria Fracassa. Secondo la difesa, affidata agli avvocati Marta Balestra e Nicola Coco, si trattò di una disgrazia. Il primo colpo sarebbe partito accidentalmente, mentre l’agente tentava di impedire un gesto autolesionistico da parte della compagna. Circostanza, per la difesa, dimostrata dalla presenza di polvere da sparo tra il pollice e l’indice della mano destra della Fracassa. Il poliziotto, che era ubriaco, avrebbe premuto il grilletto una seconda volta per non veder soffrire la compagna agonizzante.


CORRIERE ADRIATICO

Un fenomeno che diventa emergenza nei weekend
La piaga dell’alcolismo

FABRIANO - Allarme alcolismo in città. Un fenomeno in aumento. Quanto verificatosi fra sabato e domenica scorsi nella palazzina di via Martiri della Libertà riporta inevitabilmente alla ribalta delle cronache una problematica che da diverso tempo a questa parte sta caratterizzando negativamente la città, quella dell’abuso di alcol, soprattutto durante i fine settimana. Sono molte le persone, giovani e meno giovani, che dal venerdì alla domenica, alzano troppo il gomito, vuoi per divertimento, vuoi per lasciarsi un po’ andare dopo le fatiche accumulate nei giorni lavorativi. Fatto sta che in numerose circostanze le forze dell’ordine sono costrette ad intervenire con una certa frequenza per sedare risse o, comunque, liti che, se non bloccate tempestivamente, rischiano di sfociare in vere e proprie tragedie. Anche a causa di questa piaga, polizia e carabinieri hanno rafforzato i controlli sul territorio, onde evitare che dei litigi, spesso per altro assai banali, possano provocare conseguenze gravi o addirittura situazioni irrimediabili. Ecco profilarsi, dunque, pattugliamenti e verifiche ancora più serrati nel capoluogo e nelle frazioni.


CORRIERE ADRIATICO

La giovane chiama aiuto. Lui si barrica nel suo appartamento Poi cerca di strappare la pistola a un agente Scatta l’arresto
Ubriaco tenta di forzare il portone d’ingresso per avere un rapporto sessuale
Importuna e aggredisce la vicina di casa

FABRIANO - Tenta di entrare in un’abitazione con propositi di tipo sessuale nei confronti della proprietaria, poi aggredisce gli agenti giunti in soccorso della donna, dopodichè viene arrestato e tradotto in carcere, ma da ieri è di nuovo in libertà in attesa del processo. Protagonista della vicenda è Chaduki Behi, un operaio tunisino di 37 anni, che nella notte fra sabato e domenica scorsi, in preda ai fumi dell’alcol, ha cercato di forzare la serratura della porta d’ingresso dell’appartamento di una cubana che abita al primo piano di una palazzina in via Martiri della Libertà, salvo poi dover fare i conti con l’arrivo della polizia, chiamata tempestivamente dalla donna. Sembra che la cubana, 34 anni, fosse entrata da tempo nelle mire dell’extracomunitario, che abita al piano superiore dell’edificio, fatto sta che qualche sera fa l’uomo è passato concretamente all’azione.
Erano le 2 di notte quando la donna ha sentito degli strani rumori provenire dalla porta d’ingresso, come se qualcuno stesse cercando di aprirla. Si è avvicinata e, guardando da una fessura, si è accorta che il tunisino stava forzando la serratura per entrare. Lo scopo, naturalmente, era quello sessuale, non certo quello di rubare o chissà che altro. Spaventatissima, la cubana ha cominciato a urlare ed ha poi telefonato al commissariato. La volante è arrivata a gran velocità nella palazzina di via Martiri della Libertà, la strada principale del quartiere del Borgo.
Gli agenti hanno ascoltato il racconto della donna, poi sono saliti al piano di sopra, poiché nel frattempo Chaduki Behi era rientrato in casa. Alla vista dei poliziotti, il tunisino, palesemente ubriaco, ha dato in escandescenza e li ha aggrediti, cercando pure di sfilare la pistola dalla fondina degli agenti, uno dei quali, nella colluttazione, ha anche riportato una lieve contusione.
Il 37enne è stato poi immobilizzato ed arrestato con le accuse di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e di ubriachezza, per poi essere tradotto in carcere a Montacuto. Comparso ieri mattina davanti al giudice del tribunale di Jesi, Behi ha detto che la notte fra il sabato e la domenica era ubriaco e che, pertanto, non ricordava nulla di quanto era successo. E’ stata ascoltata pure la donna, la quale ha ripercorso dettagliatamente il triste episodio dell’aggressione osè. Il giudice ha convalidato l’arresto ed ha poi rinviato l’udienza, andando incontro alle esigenze dell’avvocato Fabio Crugnaletti che ha chiesto i termini a difesa. Il processo è stato fissato al 6 marzo prossimo, presso il tribunale di Fabriano. Chaduki Behi è stato quindi rimesso in libertà, ma il giudice l’ha diffidato dall’avvicinarsi alla cubana, che vive però nello stesso immobile.

AMINTO CAMILLI


Mercoledì, 27 Febbraio 2008
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