L’ADIGE
L’ombra
dell’alcol sullo schianto in galleria Sarebbe stata la «Mini» condotta da Mattia
Roncoroni - secondo i rilievi condotti dai Carabinieri di Riva - a invadere la
corsia opposta, provocando il terribile scontro frontale nel quale ha perso la
vita Pietro Franzinelli. Il giovane potrebbe comunque rispondere di guida in
stato di ebbrezza, in quanto nel suo
sangue sarebbero stato trovato un tasso alcolico tre volte superiore al limite
fissato per legge a 0,50. E ora il magistrato che conduce l’inchiesta
potrebbe anche contestargli la pesante accusa di omicidio colposo. Una galleria
comunque maledetta quella del Dom, la prima e la più corta delle due che si
incontrano salendo la statale da Riva del Garda a Molina di Ledro. Sono diversi
gli incidenti stradali, anche mortali, che si sono ripetuti in quel tratto di
carreggiata. Le zone a rischio sono all’ingresso a valle, alle prime due curve
ma anche all’uscita a monte. Le cause dei sinistri stradali sono varie: la
velocità, la disattenzione, il fondo stradale viscido in entrata in caso di
pioggia o anche le ondulazioni dell’asfalto dovute ai lenti movimenti delle
rocce nelle quali passa il tunnel. Quest’ultimo aspetto non è da sottovalutare,
come non lo sottovalutano il Servizio geologico della Provincia e il Servizio
gestione strade che controllano costantemente l’evoluzione degli spostamenti.
«L’asfaltatura della parte centrale della galleria Dom - dicono al Servizio
gestione strade - è stata effettuata lo scorso anno. La sede stradale viene
fresata e si posa il nuovo manto di asfalto». In sella al suo scooter, il 24
giugno 2001 perse la vita nella curva in uscita del Dom, la stessa di Pietro
Franzinelli, la giovane Silvia Bonometti. Altri incidenti non mortali, sono
successi nel corso degli anni, alcuni con dinamica simile, scontro frontale di
sabato.
L’ARENA di Verona
NEGRAR.
Nel paese del vino decolla un progetto contro l’abuso di alcol e droghe: soldi
a chi investe in educazione Un
premio alle sagre che invitano a bere poco Il
«Palio del Recioto» farà da esempio:
etilometri tra gli stand e per l’ambiente tutto biodegradabile Regole
del buon senso come la pratica di non vendere alcolici scontati Faremo
una campagna che invita al consumo moderato Camilla
Madinelli Alcolici sì, ma con giudizio. Perché ci si può
divertire anche senza «sballare», diventando un pericolo per sé e gli altri. Dall’amministrazione
comunale di Negrar arriva un segnale forte per contrastare gli abusi di
sostanze nocive per la salute, in particolare da parte di giovani. La Giunta ha approvato una delibera per
sensibilizzare organizzatori di manifestazioni pubbliche e cittadini al
rispetto del bene pubblico e della convivenza reciproca, nonché alla tutela di
salute e sicurezza. Si tratta di un provvedimento unico nel suo
genere in tutta la Valpolicella e il sindaco Alberto Mion invita gli altri
comuni a far altrettanto per rafforzare la portata dell’iniziativa. Nelle
«Linee guida 2008» per la realizzazione di manifestazioni culturali, sportive e
ricreative promosse o sostenute dal Comune, su spinta dell’assessore ai servizi
sociali e alle politiche per la persona Bruno Quintarelli, si sollecita un
atteggiamento di responsabilità sociale tra promotori e fruitori. Come?
Fissando regole che l’assessore definisce «del buon senso e del benessere»,
come prezzo degli alcolici non inferiore a quello dei pubblici esercizi e
maggiori contributi comunali nel caso di giornata o serata «alcool free». Nel caso di sostegno finanziario da parte
dell’amministrazione, infatti, se la manifestazione promuoverà un equilibrato consumo di alcolici riceverà più
contributi. La delibera propone una maggiorazione in misura pari all’impegno
dell’organizzazione nel proporre alternative di «divertimento sano», come bevande
analcoliche accattivanti e messaggi forti contro l’abuso di alcol e droga,
proponendo l’uso dell’etilometro e osservando le restrizioni previste dalla
legge per i minorenni. Scatta
pure qualche divieto: vietato intitolare nuove manifestazioni con termini
ascrivibili a prodotti alcolici. Al bando ipotetiche festa della birra o del
vino, fatto salvo per manifestazioni storiche e dedicate a prodotti nobili del
territorio, come il «Palio del Recioto». (*) E infatti all’interno della
manifestazione principe di Negrar, che avrà inizio il 15 marzo, saranno
osservate le restrizioni per i minorenni e organizzate iniziative volte a
disincentivare l’abuso di alcol. Durante
il Palio, tra i chioschi ci sarà anche l’etilometro: «Abbiamo già sperimentato
che genera curiosità e al tempo stesso aiuta a capire i propri limiti, senza
oltrepassare quella soglia che diventa nociva per la salute e la sicurezza
pubblica» (**), dice l’assessore
Quintarelli. D’accordo il presidente del Palio del Recioto,
Valentino Viviani, che annuncia: «Stiamo
predisponendo una campagna di sensibilizzazione per un consumo moderato del
vino». Da ultimo, la delibera prevede una
maggiorazione del contributo per l’utilizzo di materiali biodegradabili,
nell’ottica di una tutela ambientale. Anche per questo aspetto si partirà
proprio dal Palio: tutti gli stand e i chioschi gastronomici avranno l’obbligo
di servire cibi e bibite in piatti, vassoi e bicchieri biodegradabili e
compostabili al cento per cento. «Con questo documento intendiamo sensibilizzare
tutte le associazioni», conclude Quintarelli, «contiamo su un ampio
coinvolgimento, affinché le linee guida vengano comprese e applicate. (*) Nota: l’alcol del vino recioto è la stessa
molecola – con i medesimi effetti e rischi per la salute - presente in tutte le altre bevande alcoliche. Questa eccezione per il “Palio del Recioto”
non ha alcun motivo di esistere. Se il “Palio del Recioto” fa da esempio, è
certamente un esempio negativo. Se non altro perché si chiama ancora “Palio
del Recioto”. Se vengo travolto e ucciso da un guidatore
ebbro che esce dal Palio del Recioto, non sono più contento perché questa è una
“manifestazione storica dedicata a un
prodotto nobile del territorio”. Abbiamo sostenuto e promosso con grande
convinzione la diffusione tra i comuni italiani di questo tipo di delibere,
nate sulla scia di quella di Rovereto, delibere già adottate anche a San
Martino Buon Albergo, Bovolone e Viareggio. Oggi dobbiamo dire molto chiaramente che i
problemi alcol correlati sono anche la conseguenza di una cultura che associa
un valore positivo al bere e alle bevande alcoliche: chi promuove una grande manifestazione popolare nel nome di un vino
non ha titolo per parlare di prevenzione dei problemi alcol correlati. (**) Nota: questo è un gravissimo errore
culturale, perché in questo modo si promuove il messaggio di bere in modo da
non superare la soglia consentita dalla legge. La soglia da non oltrepassare per non perdere
la patente esiste ed è ben definita, una “soglia
che diventa nociva per la salute e la sicurezza pubblica” invece non è
definibile e di fatto non esiste. Sappiamo bene come il rischio salga già da
primo bicchiere, e tutti gli esperti di questa materia, nazionali e
internazionali, invitano a promuovere il messaggio: “Chi guida non beve, chi
beve non guida”. Non certo a “bere poco” prima di guidare. Per sapere se ho bevuto, comportamento che mi
deve suggerire di non mettermi al volante, non ho bisogno di soffiare in un
etilometro.
L’ARENA di Verona
Barman
specializzati in cocktail alcool-free Un corso per diventare barman. Lo propongono a
ragazzi e ragazze dai 17 ai 29 anni l’Ulss 22 di Bussolengo, il Servizio
educativo territoriale e la Cooperativa Hermete. Il corso, come annunciato
nell’edizione di domenica, è finalizzato
alla formazione di giovani per la gestione dei chioschi analcolici all’interno
di manifestazioni giovanili e sarà tenuto da formatori del Barman service
School di Villafranca in tre punti della provincia veronese: Negrar, Bussolengo
e Villafranca. Per quanto riguarda Negrar, si terrà al Centro
di aggregazione di Novare dal 4 al 6 marzo dalle 20 alle 23; per gli studenti,
possono essere riconosciuti i crediti formativi. Il corso è alla sua seconda
edizione e lo scorso anno ha formato una trentina di barman. «L’idea
dei chioschi analcolici all’interno di eventi e sagre è creare un’alternativa
alla birra e all’alcool», spiegano gli organizzatori. «Nessun proibizionismo,
ma un’ alternativa che nasce dal pensiero che ci si può divertire anche senza
sballarsi e che oggi, per essere alternativi, basta restare se stessi». (*) I chioschi analcolici, inoltre, sono
accompagnati dall’unità mobile del Dipartimento dipendenze dell’Ulss 22, che
consente di effettuare gratis la prova etilometrica prima di mettersi alla
guida. Per informazioni: 348.695.0987 - www.giovaninegrar.it . C.M. (*) Nota: a chi cominciasse a pensare che non
mi va bene niente, spiego che questa mi sembra una bellissima iniziativa.
L’ARENA di Verona
ALLARME.
Convenzione tra Comune e Osservatorio sulle dipendenze Giovani,
alcol e droga Nasce un fronte unico Iniziative
per contrastare il consumo di alcol e droga Gli esperti: «Si inizia anche prima
dei 14 anni» L’amministrazione comunale sta per
formalizzare una convenzione con l’Osservatorio regionale sulle dipendenze per
portare avanti una serie di iniziative per contrastare l’uso di alcol e droghe
tra i ragazzi, partendo dai giovanissimi. Lo ha annunciato l’assessore
all’Istruzione Alberto Benetti nel corso della commissione Politiche giovanili
alla quale era stato invitato a relazionare Giovanni Serpelloni, direttore
dell’Osservatorio. E il quadro che l’esperto ha presentato ai
politici è preoccupante: il 59 per cento dei giovani veronesi, tra i 14 e i 20
anni, fuma e spesso, ovvero nel 27 per cento dei casi, non si tratta solo di
tabacco, bensì di cannabis o eroina (2,4 per cento). Il 5,5 per cento dei
ragazzi fa uso di cocaina e il 3,6 di anfetamine. Percentuali che, lette
insieme alle statistiche sull’uso di alcol, sono in grado di far perdere il
sonno a molti genitori ed educatori. Infatti, secondo i dati dell’Osservatorio
si inizia a bere intorno agli undici anni e il 59 per cento dei quattordicenni
ammette di bere vino con una certa frequenza, il 52 preferisce la birra e il 37
i super alcolici. Percentuali che raddoppiano se si sale di quattro o cinque
anni con l’età, ma mentre un maggiorenne viene sottoposto a controlli per
strada (etilometro e verifiche per le sostanze stupefacenti) è difficile
diagnosticare l’utilizzo nei giovanissimi. Secondo gli esperti intervenire all’inizio del
periodo di uso di sostanze è essenziale per ridurre al minimo la possibilità di
assuefazione. Serpelloni, alla commissione presieduta da Elena Traverso, ha spiegato che il periodo di latenza, una
sorta di «incubazione» della dipendenza, è variabile: in caso di alcol viene
alla luce dopo 8-12 anni, per l’eroina i tempi si assottigliano (4-6 anni)
mentre ci vogliono tra i 6 e i 9 anni per cocaina e cannabis. Nel frattempo il
cervello si «decompone» perchè le sostanze distruggono progressivamente i
processi di memoria, maturità cognitiva e capacità di giudizio. Da qui l’importanza
di muoversi sul fronte della prevenzione, per evitare appunto che centinaia di
giovani si trasformino tra qualche anno in ospiti dei centri di riabilitazione
e cura da dipendenze. Oggi sono quasi 1.900 i tossicodipendenti
seguiti dall’Ulss 20 e mille gli alcolisti. Una delle preoccupazioni maggiori
dell’Osservatorio è l’arrivo dalla Cina di metanfetamine particolari, pillole
rosse chiamate Ya ba, che distruggono il sistema neurologico portando le
persone a gravissimi atti di autolesionismo. «In questo discorso non c’è destra
o sinistra», ha spiegato ai consiglieri comunali Serpelloni, «e anche il
genitore più attento può non accorgersi che suo figlio si droga perché oggi
sono molto bravi a non farsi scoprire. Posso dire che ho notato che un atteggiamento
morbido e tollerante può diventare un fattore di rischio, meglio essere rigidi e chiari spiegando che tutte le sostanze sono
tossiche, anche una sola dose può creare effetti incredibili». Serpelloni
ha poi concluso: «Nessuna istituzione ha da sola la capacità di affrontare e
risolvere il problema, ci vuole un intervento globale e coordinato ed è la
prima volta che veniamo coinvolti in questo modo». G.C
L’ARENA di Verona
SAN
MARTINO BUON ALBERGO. Giro di vite della Giunta: nel mirino i giovani che occupano
le aree giochi dei bambini Nei
parchi ora è vietato bere alcolici e fumare I
controlli sui teppisti saranno affidati alla polizia locale ma anche alle
associazioni Previste multe salate: da 50 a 300 euro Stefano
Caniato D’ora in poi, sarà vietato fumare e bere
alcolici sulle giostrine dei bambini o nelle immediate vicinanze, a San Martino
Buon Albergo. I trasgressori saranno puniti con una multa compresa tra i 50 e i
300 euro. Il sindaco Valerio Avesani e l’assessore all’ecologia Mauro Gaspari hanno
spiegato in Consiglio comunale che è giunto il momento di tenere lontani i
vandali dagli spazi ricreativi. Le aree verdi non sono terra di conquista per
gruppi di ragazzi che non rispettano i divieti, incuranti della presenza dei
più piccoli, o che si appropriano dei giochi, consumando pacchetti di sigarette
e lattine di birra, che vengono poi abbandonate immancabilmente sul posto. Non è la prima volta che l’amministrazione
comunale, questa e quelle precedenti, spende soldi a giorni alterni per
riparare l’arredo urbano. Il regolamento per la tutela dei parchi pubblici è
stato approvato recentemente e diventerà vigente quindici giorni dopo la sua
pubblicazione all’albo pretorio in municipio. «I controlli saranno garantiti
dalla polizia municipale oggi riunita nella Unionvalli, che comprende i comuni
di San Martino e Lavagno. La nostra amministrazione potrà avvalersi anche della
collaborazione delle associazioni, certificata dalle parti con una
convenzione». A differenza dei vigili urbani, «i volontari
non avranno l’autorità di fermare i teppisti, i documenti dei quali saranno
tuttavia pretesi dagli agenti in divisa chiamati dalle associazioni», ha
continuato l’assessore all’ecologia. All’interno degli spazi pubblici,
ammonisce l’amministrazione comunale, bisognerà mantenere un comportamento
rispettoso delle persone e dell’ambiente. Quindi, non si dovrà disturbare la quiete con
grida o lancio di petardi; improvvisare concerti; sgommare o parcheggiare i
motorini nei prati e fra le aiuole; sarà vietato liberare i cani dal
guinzaglio, a meno che le bestiole non si trovino delle apposite aree
attrezzate. Non bisognerà arrampicarsi sugli alberi, inciderli o appendervi
oggetti; non si potrà salire sulle recinzioni e sui pali della luce e, ancora,
manomettere la segnaletica stradale. Oltre
alla contravvenzione, ai responsabili delle intemperanze o ai loro genitori, se
minorenni, sarà richiesto anche il risarcimento del danno al patrimonio pubblico, che verrà calcolato
dall’ufficio tecnico. Tempo fa, il comitato di Borgo della Vittoria
(Avesani ne era il vicepresidente) mostrò lampioni in frantumi, piante
abbattute e panchine divelte, raccontando di partite a pallone nel parcheggio
vicino alla chiesa. L’estate scorsa, appena eletti, Avesani e Gaspari, con il
resto della giunta, reclutarono dei vigilantes per pattugliare le vie del
capoluogo fino all’inizio del nuovo anno. Le guardie private effettuavano controlli fra
le 22 della sera e le 6 del mattino. I luoghi assegnati erano: i parchi della
Busa e del Campagnol e l’area verde che si affaccia in via Gottardi, vicino
alla baita degli alpini di Borgo della Vittoria; il parcheggio tra l’ex cereria
e la scuola media «Berto Barbarani»; via Manzoni, a Sant’Antonio; l’ecocentro
in via Meucci, nella zona artigianale del Balon e le strade attorno
all’acquedotto, nella circonvallazione della zona industriale che porta dagli
svincoli autostradali e della tangenziale di Verona Est all’ex statale 11. In passato il comandante della polizia
municipale, Alberto Li Vigni, si era anche occupato della verifica gratuita del
funzionamento degli scooter, per certificare che la rumorosità e le immissioni
dei gas di scarico rientrassero nei parametri di legge. Già, perché oltre che
dai fracassoni, i residenti devono proteggersi dai rumori. I rilevamenti
effettuati dall’Arpav, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, in
via Pasubio, via Piave, via Gottardi, all’incrocio sull’ex statale 11 per
Marcellise e all’altezza delle rotonde di fronte al supermercato De Vecchi
dimostrarono che le famiglie, dentro casa, erano tormentate dal viavai
giornaliero di camion, auto e motorini.
LA SICILIA
Picchia
la madre per soldi Porto
Empedocle. I
poliziotti arrestano Salvatore Di Gerlando, psicolabile dedito all’abuso di
alcol Porto Empedocle. Ha picchiato varie volte la madre ottantenne per accaparrarsi i soldi
necessari a comprare i liquori per ubriacarsi. (*) Prima che la faccenda,
dopo anni di continue segnalazioni alle forze dell’ordine, degenerasse in
tragedia, i poliziotti del locale Commissariato hanno arrestato Salvatore Di
Gerlando. Un pluripregiudicato di 46 anni che nonostante l’età vive ancora con
la famiglia, ovvero con la madre ottuagenaria e il padre affetto da una grave
malattia. Dedito
ad alzare il gomito spesso e volentieri, Di Gerlando non avrebbe lesinato pugni
e spintoni alla povera donna che, non sapendo come reagire ha sempre ceduto i
soldi richiesti dal figlio. Un uomo noto alle forze dell’ordine per essere
stato arrestato in passato sempre per lesioni arrecate alla mamma. Trascorse qualche settimana in carcere, ma il
suo avvocato fu tanto bravo da farlo uscire, consentendogli di tornare a casa.
A riprendere le pessime abitudini di prima. L’attenzione delle forze
dell’ordine sulla storia di questa famiglia in difficoltà non è mai calata. E proprio a seguito del lavoro preventivo
svolto in questo caso dai poliziotti del locale commissariato, il giudice per
le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento Alfonso Malato ha emesso
un’ordinanza di custodia cautelare. Per l’esattezza una misura di sicurezza
provvisoria, rappresentata nel trasferimento di Di Gerlando nel ospedale
giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto dove
sono detenute persone affette da particolari patologie psichiatriche. (**)
Curato dunque, ma in stato di arresto. Secondo gli inquirenti era alto il rischio che
le madre del pregiudicato potesse subire qualcosa di molto più grave delle
botte ormai all’ordine del giorno. I reati contestati dalla magistratura
agrigentina all’arrestato sono estorsione e maltrattamenti in famiglia. Francesco
Di Mare (*) Nota: il gusto pieno della vita. (**) Nota: da questo articolo non risulta che
quest’uomo soffra di alcuna patologia psichiatrica.
WINENEWS.IT
IL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO PRONTO A SOSTENERE IN UE LA PROPOSTA DI
CITTA’ DEL VINO: “2009 ANNO DEL TURISMO DEL VINO”.
IL
PRESIDENTE VALENTINI: “IL VINO ITALIANO HA POTENZIALITÀ DA ESPRIMERE PER LA
CULTURA ENOGASTRONOMICA E L’AMBIENTE”
Il
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano appoggia la richiesta delle
Città del Vino affinché l’Unione Europea dichiari il 2009 “Anno del turismo del
vino”:
dall’incontro al Quirinale di questa mattina tra una delegazione dei sindaci delle
Città del Vino (da Montalcino alle Langhe, da Montefalco a Valdobbiadene, da
Alcamo a quelli dei comuni del Chianti Classico) con il Presidente della
Repubblica Giorgio Napoletano, è emersa
una visione comune sull’importanza della valorizzazione dell’enoturismo, da
sempre uno dei motori di sviluppo economico, occupazionale e culturale dei
territori del vino. “Sono
soddisfatto - ha dichiarato Valentino Valentini, presidente delle Città del
Vino - dell’esito dell’incontro con il Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano e di averlo al nostro fianco. Le tante sfide aperte per il vino
italiano hanno una grande potenzialità da esprimere per valorizzare la cultura
enogastronomica, i territori e l’ambiente del Belpaese”. Il Presidente Napolitano ha sottolineato come
queste occasioni valorizzino chi difende la qualità e l’eccellenza italiana di
cui il vino è uno dei maggiori ambasciatori nel mondo, e ha esortato le Città
del Vino a raggruppare il 100% delle adesioni dei territori a denominazione.
Napolitano ha anche ricordato gli enormi progressi fatti dall’Italia enoica nel
mondo, sottolineando che se 30 anni fa all’estero il vino era sinonimo di
Francia, oggi le nostre etichette sono invece competitive in ogni angolo del
pianeta.
LA STAMPA
Incidente.
Scontro frontale a Vigliano Grave la ragazza
investita da ubriaco Restano gravi le condizioni di Giulia Baldi,
20 anni, la ragazza di Costigliole rimasta ferita in un incidente stradale,
nella notte tra sabato e domenica a Vigliano, nei pressi della discoteca
“Simbol”. La giovane era alla guida della sua Punto quando le è piombata
addosso l’Audi “A4” condotta da un giovane di 30 anni, di Montechiaro. Le due vetture nell’impatto hanno preso fuoco:
i conducenti sono riusciti a salvarsi per miracolo. Sono stati subito avvertiti
i medici del “118” e i pompieri, che hanno spento il rogo. I due sono stati
portati all’ospedale di Asti: la ragazza ha numerose ferite e fratture. Solo
lievi lesioni invece per l’altro: è
stato tuttavia accertato che a momento
dell’impatto era in stato di ebbrezza e per questo è stato denunciato. Cause esatte e responsabilità sono ora al
vaglio dei carabinieri di Montemagno, che erano stati mandati a pattugliare la
Val Tiglione e sono intervenuti tra i primi. I marescialli Cipollina e
Lazzarina nei prossimi giorni sentiranno i due automobilisti per chiarire
meglio la dinamica dell’incidente. Intento nel week end gli agenti della
polstrada e i militari dell’Arma hanno svolto decine di accertamenti con
l’etilometro ad altrettanti conducenti. Da Bottigliera e Castelnuovo Calcea,
passando per Tigliole, Villafranca, Asti Castagnole Lanze sono stati otto gli automobilisti segnalati alla procura dopo la
scoperta della presenza nel loro sangue di un tasso alcolico superiore a quello
consentito. Insieme alla denuncia alla magistratura, e scattato anche il
ritiro della patente. MA.C
IL GAZZETTINO (Vicenza)
MARANO I
medici di Thiene hanno avvisato i carabinieri. Sono stati i figli della coppia
a rivelare la violenta aggressione a calci e pugni Massacra
la moglie perchè «beve troppo». Arrestato Operaio
ghanese in carcere con l’accusa di tentato omicidio. La donna è stata
ricoverata all’ospedale di Vicenza in prognosi riservata Marano Picchia la moglie perchè beve troppo e finisce
in galera con l’accusa di tentato omicidio. E’ successo lo scorso venerdì a
Marano in via Villaggio Padre Cavedon 8. Protagonisti della vicenda una coppia
nativa del Ghana, ma residente da molti anni in Italia. Marito e moglie
lavorano regolarmente come operai e hanno due figli ormai maggiorenni. Lui,
Kwaku Amponsah, 47 anni, era probabilmente stanco di vedere la moglie esagerare
con l’alcool e lo scorso venerdì sera, perso il lume della ragione, in un
violento litigo ha pestato lei, Owusu Linda Afriyie, 52 anni, che è dovuta
ricorrere alle cure dei sanitari del Suem di Schio, chiamati dai figli nel timore che la madre stesse per morire per le
percosse ricevute. Calci, pugni, pedate in testa, questo l’aggressione del
marito secondo quanto hanno riferito i figli ai sanitari accorsi in casa.
Ma grazie alle cure immediate dei medici, lei si riprende e nonostante le
pressioni del dottore, rifiuta di seguirlo all’ospedale per una serie di
accertamenti. Alla fine ai medici del Suem non resta che
lasciarla a casa, con l’impegno però da parte della donna di recarsi il giorno
seguente all’ospedale per un controllo. Sabato però la ghanese all’ospedale non
si vede. Domenica sera però è al pronto
soccorso di Thiene portata dai figli e da un amico, in condizioni disperate.
I medici diagnosticano alla donna un vasto ematoma alla testa e decidono di
trasferirla con urgenza all’ospedale di Vicenza dove viene subito ricoverata in
neurologia in condizioni definite dai sanitari gravi e in prognosi riservata. I
medici di Thiene nel frattempo avvisano però i carabinieri che ascoltata la
vicenda dai figli della donna e dall’amico vanno a Marano e bloccano il marito
che viene fermato con l’accusa di tentato omicidio. Quindi i militari, con il
consenso del Pm Dal Mastello, portano Kwaku Amponsan al carcere Pio X di
Vicenza. Valerio
Bassotto
TRENTINO
L’ALCOL
AL VOLANTE Sballate
le statistiche dell’Istat, vi spiego perché GUIDO
DELLAGIACOMA Vorrei commentare l’articolo sui dati forniti
dall’ISTAT relativi agli incidenti mortali causati dall’alcol e spiegare perché
il dato nazionale (2%) è così basso. Premetto che sono un pensionato delle
forze dell’ordine e quindi con una adeguata esperienza in campo ed inoltre
faccio parte da diversi anni di una associazione che segue molto da vicino tutti
i problemi provocati dal consumo di bevande alcoliche. I modelli Istat, come
del resto di tutte le schede, questionari e modelli statali non sono facili da
compilare. A tal proposito ho trovato sul sito www.provincia.modena.it/allegato.asp?ID=9539 una spiegazione per la “compilazione delle
circostanze dell’incidente” del mod. Istat: “Le circostanze statisticamente
rilevate, sono quelle immediate che si manifestano all’osservatore comune, e
alle quali si può far risalire direttamente il fatto, e non le eventuali cause
indirette che non si rilevano con i comuni mezzi di indagine. Ad esempio, se un
conducente spinge un veicolo a velocità eccessiva, perché esaltato da uno stato
di eccitazione nervosa o da un qualunque trauma psichico non manifesto,
causando un incidente, la circostanza immediata oggettivamente rilevabile da un
osservatore, è l’eccesso di velocità e non lo stato psichico del conducente
stesso. E’ peraltro chiaro che lo stato fisico-psichico del conducente può
essere assunto e rilevato, come circostanza apparente o presunta, tutte le
volte in cui esso si manifesta con segni esteriori facilmente riconoscibili,
come, ad esempio, lo stato di ebbrezza alcolica. In alcuni casi, pertanto, le
cause indirette possono non corrispondere esattamente a quelle accertate in
fase successiva. In definitiva occorre tener presente che la statistica degli
incidenti stradali rispecchia il fenomeno così come si presenta nelle
circostanze di tempo e di luogo in cui viene accertato.” Già da
qui si può intuire la scarsa veridicità dei dati rilevati. Inoltre la presenza
di alcol nel sangue del conducente deceduto non viene rilevata sul luogo
dell’incidente, ma successivamente. Altre volte, i feriti vengono portati in
ospedale ancora prima dell’arrivo delle forze dell’ordine e quindi anche in
questo caso la presenza di alcol nel sangue sarà accertata successivamente. Quando
il conducente non è deceduto né ferito, il rilevatore riporterà sul mod. Istat
lo stato fisico-psichico del conducente, solo se esso si manifesta con segni
esteriori facilmente riconoscibili e quindi vengono segnalati solo i conducenti
manifestatamene ubriachi e non quelli che hanno consumato alcolici
moderatamente, che possono essere individuati solo da persone particolarmente
sensibilizzate al problema. Sappiamo, invece, che già con minime quantità di
alcol il nostro cervello subisce delle modifiche e che la capacità di guidare
viene compromessa. Vediamo cosa insegna in proposito l’Osservatorio Nazionale
sull’Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità: con 0,2 gr/l di alcolemia abbiamo
la tendenza a guidare in modo più rischioso, i riflessi sono disturbati
leggermente ma aumenta la tendenza ad agire in modo imprudente in virtù di una
riduzione della percezione del rischio; con 0,4 gr/l di alcolemia rallentano le
capacità di vigilanza ed elaborazione mentale; le percezioni ed i movimenti o
le manovre vengono eseguiti bruscamente con difficoltà di coordinazione; con
0,5 gr/l di alcolemia il campo visivo si riduce prevalentemente a causa della
riduzione della visione laterale (più difficile perciò controllare lo
specchietto retrovisore o controllare le manovre di sorpasso);
contemporaneamente si verifica la riduzione del 30-40% della capacità di
percezione degli stimoli sonori, luminosi ed uditivi e della seguente capacità
di reazione. Da quanto sopra si può dedurre che i dati Istat, a livello
nazionale, sulle condizioni fisico-psichiche dei conducenti sono poco veritiere
e non rispecchiano la realtà che dovrebbe invece riportare, come circostanza
apparente o presunta dell’incidente, qualsiasi quantità, anche minima, di alcol
rilevata nel sangue di chi guida. Viceversa, invece, in Trentino, terra dove per
la prevenzione e la riabilitazione dei problemi alcolcorrelati ci sono dei
programmi invidiati da tutti, la percentuale degli incidenti risulta più alta
proprio per la particolare attenzione ai problemi alcolcorrelati posta dagli
agenti delle forze dell’ordine, dovuta ad una minuziosa sensibilizzazione
attuata dai Servizi di Alcologia dell’Azienda Sanitaria Provinciale. Centro
Studi Apcat
TRENTINO
AL PARCO
Minorenne
troppo ubriaco TRENTO.
Lo hanno trovato domenica pomeriggio al parco Santa Chiara in condizioni terribili. Il protagonista di questa vicenda che si è
conclusa con una denuncia per
ubriachezza molesta da parte dei carabinieri, ha come protagonista un ragazzo
di 17 anni. Domenica alle 16 la sua presenza nel parco era stata segnalata
da alcuni passanti. Le sue condizioni erano i e il suo comportamento turbava
non poco le persone presenti.
MILANO.BLOGOSFERE.IT
ALCOOL A
DOMICILIO, SI ORDINA SU INTERNET E IN MEZZ’ORA INIZIA LA FESTA (http://milano.blogosfere.it/2008/02/alcool-a-domicilio-si-ordina-su-internet-e-in-mezzora-inizia-la-festa.html) L’agguerritissima lotta all’alcol e alle
stragi del sabato sera è tanto sponsorizzata sulla carta, ma poco nei fatti.
Dopo l’eclatante esempio del
distributore di vino di self-service, a Milano nasce il sito www.afterhourathome.com
. Idea di due studenti milanesi, che
hanno creato il business dell’alcol a domicilio. Visitando il sito si
trovano tutte le informazioni su come e cosa fare, poi si chiama uno dei numeri
di telefono indicati e nel giro di mezz’ora viene consegnata a casa
l’ordinazione, con in omaggio bicchieri di plastica rigida, ghiaccio, tovagliolini
e cannucce per una festa di tutto punto. Un’impresa on-line bene organizzata, a
seconda delle necessità si può richiedere anche un barman professionista per
un’intera serata, per la modica cifra di cento euro all’ora, più il costo degli
alcolici ovviamente, che vanno dalle duecentocinquanta euro per un Dom Perignon
a scalare per i più classici liquori, gin, vodka e whisky a trenta euro a
bottiglia. Lo spunto arriva da Buenos Aires e Parigi e Giuseppe e Luca Fazio, i
due giovani che hanno dato il via all’iniziativa nostrana, hanno fatto tutto
secondo le regole, con tanto di licenze, magazzino a norma per depositare la
merce, investimento iniziale di circa ventimila euro. L’attività è partita a
dicembre, ma a sentir loro sta già andando parecchio bene, tanto da raggiungere
un margine di guadagno in soli due mesi e la prospettiva è quella di allargare
il catering alcolico anche ad altre città d’Italia. Qual è il problema allora?
Facile, il servizio di Afterhourathome funziona dalle otto di sera alle cinque
del mattino. Perchè esiste una legge che
vieta la vendita di alcolici nei locali pubblici dopo le due, ma la stessa
legge permette a un privato di avere una licenza fino alle cinque del mattino?
A cosa serve imporre dei vincoli da una parte se poi si liberalizza dall’altra?
Fanno bene ad insorgere dall’Unione dei locali di Milano, loro sono stati
fortemente penalizzati dal decreto che vieta l’alcol dopo una certa ora, e
anche se in molti, in barba alla legge, continuano imperterriti gli affari,
altri ligi al dovere hanno visto scendere in picchiata i guadagni e non è
giusto stare fermi a guardare chi trova per primo il modo furbo per marciarci
sopra. Per il sito dei fratelli Fazio i clienti non mancano di certo, anzi,
alcuni sono già fidelizzati e chiamano abitualmente. E non solo nel weekend,
perchè la festa inizia il mercoledì e finisce la domenica.
AGI.IT
UBRIACO
IN AUTOSTRADA CONTROMANO, DENUNCIATO A PALERMO (AGI) - Palermo, 26 feb. - Dovra’ rispondere anche di tentata strage
un pregiudicato di 29 anni che, ubriaco al volante di una Fiat ’600’, la
notte scorsa ha imboccato contromano l’autostrada A29 Palermo-Catania e ha
percorso una cinquantina di chilometri prima di essere bloccato dalla polizia
al termine di un lungo inseguimento. Secondo quanto ricostruito dalla
Polstrada di Buonfornello e dai commissariati P.S. "Brancaccio" e
"Bagheria", l’uomo, di Termini Imerese, si e’ immesso in autostrada
controsenso in direzione di Palermo, uscendo dall’area di servizio di Caracoli
Sud. Intercettato da un equipaggio della polizia nei pressi di Bagheria mentre
viaggiava a velocita’ con picchi di 150 chilometri orari, e’ stato inseguito
fino a Palermo dove e’ scattato un dispositivo per intercettarlo, con
l’intervento di otto pattuglie della polizia. La Fiat ’600’ e’ stata fermata
dopo aver percorso sempre contromano un lungo tratto della circonvallazione di
Palermo, fino al ponte Bonagia. Sottoposto
all’etilometro, e’ risultato che il suo tasso alcolico era di cinque volte
superiore al consentito. Dovra’ rispondere di guida in stato di ebbrezza,
resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, tentata strage e millantato credito.
(AGI)
CORRIERE.IT
http://forum.corriere.it/fegiz_files/26-02-2008/quando_invecchia_fegiz-1029528.html
Dal
Forum Fegiz Files di Mario Luzzatto Fegiz Jenaplimsky
Quando
invecchia, Fegiz?!?!? Carissimo MLF. L’ho vista ieri sera in uno
spezzone di un’intervista con il GRANDE MERAVIGLIOSO IMMANE Fabrizio De Andrè.
Lei è UGUALE a trent’anni fa!! Ma come fa? L’unica cosa, quando
"parlava" con Faber, i suoi occhi luccicavano (si era pure acceso un
sigarillo), quando partecipa alle "cose" di domenica in (come appunto
l’altro giorno), il suo sguardo ironico e pungente si fa assente... Bon. Non
sono d’accordissimo col voto sulla tatangelo. Il testo l’ho trovato banale. E
la ragazza troppo recitante. D’Alessio ha fatto di meglio.. Comunque penso che
il meglio arrivi stasera. Ieri sera è stata una noia.... Non mi è piaciuto
nessuno!!! Baci. Fegiz, lei non invecchia mai!! Porca miseria... :)
Risposta Fegiz Ho
smesso di bere. Conduco vita regolare con un minimo di palestra e prego spesso.
Tutto qui.
IRPINIANEWS.IT
Alcool,
droga e reati contro il patrimonio: denunce e segnalazioni Ariano Irpino - I Carabinieri della Compagnia
di Ariano Irpino durante l’ultimo week-end su disposizione del Comando
Provinciale di Avellino hanno intensificato i controlli sul territorio. Le operazioni hanno portato innanzitutto
all’arresto di un pregiudicato di Cerignola, colpevole del furto di
un’autovettura a Benevento, messo in manette dopo uno spettacolare inseguimento
sulla SS 90 “delle Puglie”. Due
persone sono state deferite in stato di libertà poiché trovate alla guida delle
autovetture in stato di ebbrezza, con valori di sette volte superiori alla
norma e per non aver mai conseguito la patente. I due sono stati fermati all’uscita del
Casello di Grottaminarda e in località Cardito di Ariano Irpino. Per quanto
riguarda il consumo di sostanze stupefacenti (sempre monitorato dai militari di
Ariano Irpino come dimostra l’ultimo arresto di Villanova del Battista) i
Carabinieri hanno segnalato quattro persone alla Prefettura poiché trovati con
modiche quantità di marijuana, eroina e hashish. Infine ben dieci pregiudicati provenienti dal
napoletano e dalla vicina Puglia sono stati proposti e allontanati con foglio
di via obbligatorio dai comuni di Ariano Irpino, Grottaminarda, Vallata e Zungoli. Le dieci persone - tutte con precedenti penali
per reati contro il patrimonio - sono state allontanate poiché sorprese vicino
ad abitazioni isolate senza dare alcuna giustificazione della loro presenza sul
territorio.
IL TIRRENO
Ubriaco
e senza patente si ribalta col camper al Rogiolo LIVORNO. Ubriaco e senza patente si ribalta a
bordo di un camper alla solita curva del Rogiolo, a Quercianella. Un giovane di
28 anni di Caserta. D.C., ieri verso le 19 è stato protagonista di un incidente
che ha bloccato il traffico sull’Aurelia. L’uomo
stava andando da Cecina verso la città quando ha perso il controllo del mezzo,
che si è adagiato su un fianco. Sul posto è accorsa una pattuglia della
Polstrada di Cecina: agli agenti l’uomo
è apparso subito su di giri a causa dell’alcol tanto che non riusciva a tenersi
in equilibrio: all’alcoltest è risultato 1.86 (il limite è 0.50) L’incidente ha causato un po’ di disagi al
traffico: sull’Aurelia è stato, infatti, necessario fare un senso unico
alternato. Le
operazioni di soccorso, gestite dal Comando di Livorno, sono durate qualche
ora. Intanto il giovane, già noto alle forze dell’ordine, è stato sentito dagli
agenti. Appena un paio di settimane fa un camion si era ribaltato nello stesso
punto, determinando un blocco totale della circolazione, a anche a causa
dell’ora di punta. L’episodio riporta ancora una volta l’attenzione sul
problema del traffico a Quercianella molto sentito dai residenti.
SERAQUOTIDIANO.IT
PIRATI
DELLA STRADA Presi
dopo un inseguimento notturno due uomini che stavano seminando il panico per il
centro di Velletri UBRIACHI
TENTANO LA FUGA E SFIORANO LA STRAGE Ubriachi,
potevano uccidere qualcuno con la loro auto, e solo l’intervento degli agenti
ha evitato il dramma. Ieri notte infatti due carabinieri della compagnia di Velletri,
mentre stavano effettuando un controllo di routine lungo le strade cittadine, si
sono imbattuti in un’auto con due persone a bordo che serpeggiava
pericolosamente sulla carreggiata, sfiorando più volte le altra automobili e i
passanti. Gli ufficiali hanno cercato di bloccare il mezzo ma i due giovani, in evidente stato di ubriachezza, hanno
accelerato cercando di dileguarsi per le strade cittadine. I militari si sono
messi al loro inseguimento e in poco tempo i due sono stati bloccati in Piazza
Cairoli ed identificati. Entrambi di Lanciano, uno ha 30 anni, l’altro 26. I
carabinieri hanno effettuato il test con l’etilometro che ha attestato per uno
di loro la presenza di tasso alcolemico oltre il limite consentito, mentre il
26enne ha cercato di fornire false generalità. Al conducente è stata ritirata
la patente mentre il passeggero è stato denunciato per aver fornito false
generalità.
CORRIERE ADRIATICO
Il
perito: “Il poliziotto-killer era consapevole” ANCONA - E’ al momento capace di intendere e
di volere Tiziano Gentile, il poliziotto di 45 anni accusato di omicidio
volontario, e non ci sono motivi per ritenere che fosse affetto da vizi di
mente quando il primo aprile del 2006 uccise con due colpi della sua pistola
d’ordinanza la convivente, l’infermiera del Lancisi Anna Maria Fracassa. Sono
le conclusioni della perizia affidata dal gup Paola Mureddu al professor
Vittorio Volterra. Il perito, psichiatra all’Università di Bologna, è stato
sentito durante l’udienza preliminare di ieri e ha spiegato che l’imputato oggi
può essere ritenuto nella norma e non ci sono patologie che possano far
rilevare, risalendo indietro, un’incapacità di intendere e di volere al momento
del delitto. Tiziano Gentile, sospeso dal servizio, era stato scarcerato per
decorrenza dei termini alla fine dell’anno scorso. Attualmente è a Roma, sua
città d’origine, sottoposto a obbligo di dimora e di firma. Il pm Rosario
Lioniello ne ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio volontario, sicuro
che si sia trattato di un delitto intenzionale, come dimostrano anche i due
colpi tirati quasi a bruciapelo. Le sorti dell’udienza preliminare si
decideranno il 22 aprile, quando dovrebbero essere depositati anche i risultati
degli accertamenti affidati dal gup Mureddu ai carabinieri del Ris di Parma per
ricostruire la dinamica che ha portato alla morte di Anna Maria Fracassa. Secondo
la difesa, affidata agli avvocati Marta Balestra e Nicola Coco, si trattò di
una disgrazia. Il primo colpo sarebbe partito accidentalmente, mentre l’agente
tentava di impedire un gesto autolesionistico da parte della compagna.
Circostanza, per la difesa, dimostrata dalla presenza di polvere da sparo tra
il pollice e l’indice della mano destra della Fracassa. Il poliziotto, che era ubriaco, avrebbe premuto
il grilletto una seconda volta per non veder soffrire la compagna agonizzante.
CORRIERE ADRIATICO
Un
fenomeno che diventa emergenza nei weekend La piaga
dell’alcolismo FABRIANO - Allarme alcolismo in città. Un
fenomeno in aumento. Quanto verificatosi fra sabato e domenica scorsi nella
palazzina di via Martiri della Libertà riporta inevitabilmente alla ribalta
delle cronache una problematica che da
diverso tempo a questa parte sta caratterizzando negativamente la città, quella
dell’abuso di alcol, soprattutto durante i fine settimana. Sono molte le
persone, giovani e meno giovani, che dal venerdì alla domenica, alzano troppo
il gomito, vuoi per divertimento, vuoi per lasciarsi un po’ andare dopo le
fatiche accumulate nei giorni lavorativi. Fatto sta che in numerose
circostanze le forze dell’ordine sono costrette ad intervenire con una certa
frequenza per sedare risse o, comunque, liti che, se non bloccate
tempestivamente, rischiano di sfociare in vere e proprie tragedie. Anche a
causa di questa piaga, polizia e carabinieri hanno rafforzato i controlli sul
territorio, onde evitare che dei litigi, spesso per altro assai banali, possano
provocare conseguenze gravi o addirittura situazioni irrimediabili. Ecco
profilarsi, dunque, pattugliamenti e verifiche ancora più serrati nel capoluogo
e nelle frazioni.
CORRIERE ADRIATICO
La
giovane chiama aiuto. Lui si barrica nel suo appartamento Poi cerca di
strappare la pistola a un agente Scatta l’arresto Ubriaco
tenta di forzare il portone d’ingresso per avere un rapporto sessuale Importuna
e aggredisce la vicina di casa FABRIANO - Tenta di entrare in un’abitazione
con propositi di tipo sessuale nei confronti della proprietaria, poi aggredisce
gli agenti giunti in soccorso della donna, dopodichè viene arrestato e tradotto
in carcere, ma da ieri è di nuovo in libertà in attesa del processo.
Protagonista della vicenda è Chaduki Behi, un operaio tunisino di 37 anni, che
nella notte fra sabato e domenica scorsi, in
preda ai fumi dell’alcol, ha cercato di forzare la serratura della porta
d’ingresso dell’appartamento di una cubana che abita al primo piano di una
palazzina in via Martiri della Libertà, salvo poi dover fare i conti con
l’arrivo della polizia, chiamata tempestivamente dalla donna. Sembra che la
cubana, 34 anni, fosse entrata da tempo nelle mire dell’extracomunitario, che
abita al piano superiore dell’edificio, fatto sta che qualche sera fa l’uomo è
passato concretamente all’azione. Erano le 2 di notte quando la donna ha sentito
degli strani rumori provenire dalla porta d’ingresso, come se qualcuno stesse
cercando di aprirla. Si è avvicinata e, guardando da una fessura, si è accorta
che il tunisino stava forzando la serratura per entrare. Lo scopo,
naturalmente, era quello sessuale, non certo quello di rubare o chissà che
altro. Spaventatissima, la cubana ha cominciato a urlare ed ha poi telefonato
al commissariato. La volante è arrivata a gran velocità nella palazzina di via
Martiri della Libertà, la strada principale del quartiere del Borgo. Gli agenti hanno ascoltato il racconto della
donna, poi sono saliti al piano di sopra, poiché nel frattempo Chaduki Behi era
rientrato in casa. Alla vista dei poliziotti, il tunisino, palesemente ubriaco, ha dato in escandescenza e li ha aggrediti,
cercando pure di sfilare la pistola dalla fondina degli agenti, uno dei quali,
nella colluttazione, ha anche riportato una lieve contusione. Il 37enne è stato poi immobilizzato ed
arrestato con le accuse di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale
e di ubriachezza, per poi essere tradotto in carcere a Montacuto. Comparso ieri
mattina davanti al giudice del tribunale di Jesi, Behi ha detto che la notte fra il sabato e la domenica era ubriaco e che,
pertanto, non ricordava nulla di quanto era successo. E’ stata
ascoltata pure la donna, la quale ha ripercorso dettagliatamente il triste
episodio dell’aggressione osè. Il giudice ha convalidato l’arresto ed ha poi
rinviato l’udienza, andando incontro alle esigenze dell’avvocato Fabio
Crugnaletti che ha chiesto i termini a difesa. Il processo è stato fissato al 6
marzo prossimo, presso il tribunale di Fabriano. Chaduki Behi è stato quindi
rimesso in libertà, ma il giudice l’ha diffidato dall’avvicinarsi alla cubana,
che vive però nello stesso immobile. AMINTO
CAMILLI Mercoledì, 27 Febbraio 2008
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