Una delle Ferrari contraffatte - foto da Repubblica.it
(ASAPS) – Bastavano 20mila euro per acquistare
una Ferrari “rossa, fiammante e... contraffatta”. La Guardia di Finanza di
Palermo ha messo fine a un giro di finte “rosse” gestito da abili artigiani,
titolari di concessionarie e gestori di siti internet specializzati in vendite
di automobili on-line. In totale sono state denunciate quindici persone e
sequestrate ventuno auto con il “Cavallino rampante” contraffatto. L’organizzazione
era diffusa su tutto il territorio nazionale e l’inchiesta è partita dalla
Sicilia, ma ha coinvolto anche Roma, Asti, Casale Monferrato, Milano, Crotone e
Taranto. Le Fiamme Gialle, che l’anno
scorso avevano requisito repliche di vetture con il celebre marchio nel
trapanese e in Sardegna, hanno continuato a monitorare le vendite in rete delle
auto di Maranello scoprendo un vero e proprio mercato di auto contraffatte. Gli
acquirenti individuavano i modelli su siti internet specializzati e poi
contattavano i rivenditori. Secondo gli investigatori erano consapevoli di
comprare vetture “clonate”. I carrozzieri, definiti “abilissimi” dagli stessi
inquirenti, riproducevano le Ferrari usando soprattutto Pontiac di seconda
mano, le auto americane sarebbero quelle che meglio si adattano a “montare” la
carrozzeria delle auto di Maranello, usando alcuni pezzi originali e altri
falsi. I motori, generalmente, non erano quelli del “cavallino”. |
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