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Firenze, 28 feb. - Centocinquanta persone indagate dalla Procura
della Repubblica di Firenze per utilizzo abusivo di permesso per invalidi con
denunce per reati che vanno dalla truffa aggravata alla sostituzione di persona
fino alla falsificazione di atto. E in alcuni casi e’ scattata anche la
denuncia per i titolari di permesso invalidi per favoreggiamento o concorso. E’
questo il primo risultato di un’indagine iniziata dalla Polizia Municipale nel
2007 e condotta, dall’estate, dai sostituti procuratori Tei e Laterza.
Tornando all’inchiesta che va avanti da sei mesi, il Reparto
Investigativo della Polizia Municipale, composto da un gruppo di una decina di
agenti formati ad hoc, ha sviluppato due filoni di indagine.
Il primo riconducibile all’uso di permessi rilasciati a persone
ricoverate in modo pressoche’ permanente in case di cura; il secondo relativo
all’uso di contrassegni invalidi su veicoli non al servizio dell’intestatario
del permesso ma per scopi direttamente riconducibili al conducente del mezzo.
Nelle indagini, partite in seguito a una serie di violazioni rilevate da agenti
del distaccamento centrale della Polizia Municipale, sono state utilizzate le
piu’ moderne tecnologie a disposizione. Per esempio sono stati incrociati i
dati rilevati dalle porte telematiche, che registrano tutti i passaggi dei
veicoli che accedono alla ztl, con i dati dei gestori della telefonia mobile
(per verificare dove si trovasse l’intestatario nel momento dell’utilizzo del
permesso), degli istituti bancari, delle case di cura e di riposo.
Sulla base di questa prima verifica l’autorita’ giudiziaria ha emesso
alcuni decreti di perquisizione e di ispezione domiciliare: per 15 persone e’
quindi scattato il sequestro dei permessi e relativi telepass indebitamente
usati, e ancora della fotocopie di permessi vari e in alcuni casi anche dei
veicoli utilizzati per commettere le infrazioni e dei telefoni cellulari. I
reati ipotizzati a carico degli indagati dalla magistratura inquirente e
confermati dai primi pronunciamenti del giudice per le indagini preliminari
sono di truffa aggravata a danno della Pubblica Amministrazione (che prevede la
reclusione fino a 5 anni e la multa fino a 1.549 euro) e di sostituzione di
persona (che invece prevede la reclusione fino a un anno).
Ma non e’ finita qui. In alcuni casi sono infatti emerse responsabilita’
anche da parte dei titolari dei permessi e pertanto per loro e’ scattata la
denuncia per favoreggiamento o per concorso nel reato. Pesanti le conseguenze
per gli indagati anche dal punto di vista finanziario. L’Amministrazione
comunale si costituira’ infatti parte civile e richiedera’ il risarcimento dei
danni relativo al mancato introito delle sanzioni previste per chi accede alla
ztl senza autorizzazione (attualmente pari a 70 euro).
Da agi.it
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